11/05/2018
3 recensioniAutrice: Lady With
Witch
Titolo: Mothers
Rating: verde
Genere: generale, introspettivo, fluff
Crossover
Percy
Jackson/Merlin
Ne “Le prove di Apollo” ultimo libro della saga di
Percy Jackson, Apollo ha
affermato che i semidei nascono anche da relazioni omosessuali (M/M e
F/F)
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit
Sapevi che ogni volta che leggi una storia senza recensire, un autore smette di scrivere?
Dona l'8‰ del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Salva uno scrittore dall'estinzione!
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Mothers
Hunith sobbalzò. Era passato così tanto tempo, credeva che non avrebbe più sentito quella voce.
Si voltò: seduta al tavolo della sua cucina c’era una giovane donna bionda che le sorrideva con la familiarità di una vecchia amica. Era più bella di quanto ricordasse.
“Non è pronto.”
“E quando lo sarà?”
“Forse mai: due madri è difficile da spiegare, Ecate.”
La dea annuì, comprensiva.
“Per la mentalità umana lo è. Ma tra gli dei ci sono state nascite più strane.”
“Come quella dea nata dalla testa del padre…aspetta,come si chiama?”
“Atena.”
“Giusto, Atena. Ha figli?”
La domanda sottintesa era un’altra:Ha figli dove sta andando Merlin? Ecate lo capì e rispose:“Ha una figlia a Camelot. Una serva della protetta del re.”
“Spero che lei e Merlino facciano amicizia.”
“Difficile: la mia progenie e quella di Atena sono spesso in disaccordo.”
“Loro hanno un vantaggio: non sanno chi sono le loro madri.”
“Merlino lo saprebbe. Se solo mi avessi permesso di portarlo da Chirone…”
“Lo so, ma sono stata egoista – confessò Hunith – Non sopportavo l’idea di allontanarlo. Aveva bisogno di me.”
“Aveva bisogno di imparare ad usare i suoi doni.”
“Gliel’avresti potuto insegnare tu. Saresti potuta rimanere.”
“Non potevo, lo sai.”
C’era del rimpianto nella sua voce. Lo stesso rimpianto che aveva Hunith: non poter vivere loro tre insieme, come una famiglia. Un sogno impossibile, se l’era detto più volte nel corso degli anni.
Eppure eccolo lì, in agguato nella sua mente, impossibile da sradicare. Tenace, nonostante il tempo trascorso.
“Hunith, un semidio attira mostri. Una dea e un semidio attirano l’idea di altri dei. Non potevo farvi questo.”
“Ci ami.”
Non era una domanda. L’amore di un dio era fragile, incostante come il vento ed ingannevole come la Foschia: ma quello di Ecate era roccia, duraturo e forte. Non era la sua unica amante, ma sapeva che Ecate l’avrebbe amata fino alla fine della sua vita.
E le bastava.
“Gaius è brillante – la rassicurò - Sarà un buon maestro.”
“So che è capace: sono stata la sua maestra. Uno dei pochi che non mi ha delusa, contrariamente a Pasifae e Medea.”
“Continui a preferire Chirone.”
“Ha addestrato grandi eroi.”
“Tutti morti giovani.”
“Era il loro destino.”
“E Merlino? Anche lui è destinato a morire giovane?”
Lo chiese, nonostante sapesse che la risposta le avrebbe spezzato il cuore. Una madre doveva sapere se sopravvivrà al suo stesso figlio.
“No – Hunith vide la tristezza negli occhi di Ecate mentre lo diceva – Vivrà molto a lungo. Più di quanto concesso ad un mortale. Una vita piena di dolore, senza il sollievo della morte. Sempre in attesa, da solo, mentre il tempo passa. Un destino triste, anche per un mio figlio.”
“In attesa di chi?”
“Del suo cuore.”
Non capiva, ma Ecate le aveva già detto troppo. Probabilmente, più di quanto le fosse concesso sapere.
“Sarà un grande mago, Hunith. Il più grande mago che Albion abbia mai visto.”
“Un grande mago che avrà bisogno di molto aiuto.”
“Credi forse che non aiuterò mio figlio nell’adempiere al suo destino?”
“È permesso?”
“No. Perciò avrò bisogno di una copertura, per non far insospettire Zeus. Dovrò fingermi qualcun altro.”
“Chi?”
La dea ci pensò un po’, poi disse:“Che ne pensi di Balinor, ultimo signore dei Draghi?”