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Autore: SweetPaperella    13/05/2018    2 recensioni
Maria Sole Contini, ha 17 anni e ha una passione: il calcio, lo ama da quando ne ha memoria, da quando fin da bambina giocava con suo padre e suo fratello Tommy.
Finalmente il suo sogno sta per essere realizzato: grazie a una borsa di studio, passerà il suo ultimo anno di scuola a Boston, alla Eagles high school, che ha anche una prestigiosa scuola di calcio.
Una nuova vita, una nuova scuola, nuove compagne di squadra... è un sogno sì, ma non tutto sarà facile per Sole, anche perché dovrà fare i conti con il suo passato, se vorrà davvero riuscire a guardare avanti.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO CINQUE 

 

Il giorno dopo puntuali entrambi, si ritrovano al parco per correre. 

Maria Sole in realtà non credeva che Nick si sarebbe svegliato in tempo per arrivare a correre con lei, ma deve ammettere che l’ha sottovalutato, lui le sta dimostrando che le voci che girano sul suo conto, non sono del tutto vere, almeno con lei non è così. 

Corrono insieme, fino a che sfiniti non vanno a farsi una doccia e recarsi a scuola. Avranno per giunta una lezione insieme, quella di letteratura inglese. 

Nick le si siede accanto, quando di solito è sempre vicino ai suoi amici. 

«Non c’è bisogno che lo fai...» gli dice lei imbarazzata.

«Cosa?»

«Rinunciare a stare vicino ai tuoi amici per stare vicino a me, so cavarmela da sola, anche se oggi ti ho detto che sono un po’ indietro...» gli ricorda la loro conversazione di quella mattina. Sole sta avendo qualche difficoltà a rimettersi in pari, per un attimo ha pensato di rinunciare a tutto e tornarsene in Italia, ma dopo che il suo mister le ha detto che l’ha voluta espressamente qualcosa è cambiato in lei. Sole sa di essere la ragazza che da vera leader ha trascinato la sua squadra alla vittoria, la ragazza che da centro campo è arrivata sola davanti alla porta, per poi segna. Sa di essere brava e l’ha sempre dimostrato, il problema è che a volte, che a volte non riesce a ritrovare fiducia in se stessa, non riesce a guardarsi allo specchio, perché gli manca suo fratello Tommaso, si sente in colpa per come sono andate le cose, si è sempre sentita in colpa per la sua morte. È stata in terapia, ma a volte ancora pensa se quell’incidente si sarebbe potuto evitare, se lei l’avrebbe potuto evitare. A volte vive la vita pensando a Tommaso, a cosa si sta perdendo e vorrebbe non esserci lei per far vivere ancora lui.... ma ciò non è possibile. Lei non ha questo potere, nessuno ha questo potere, purtroppo. 

Ora però ha capito. Ha capito che Tommy non vorrebbe vederla in questo stato, vorrebbe vedere la sua piccola Sole, migliorarsi e dimostrare il suo grande potenziale. 

«Voglio solo aiutarti Sole, non lo faccio per compassione.» gli risponde lui, capendo e imparandola a conoscere, è una persona molto insicura, che ha bisogno di essere spronata e di persone sincere che le vogliono bene. 

«Allora grazie.» ribatte lei. 

Nick le sorride, accarezzandole la mano che tiene sul banco. 

Sole avvampa dall’imbarazzo e abbassa lo sguardo sopra al suo quaderno. 

Lui se la ride, le piace da morire quando arrossisce e si imbarazza per così poco, le piace soprattutto per questo, é una di quelle ragazze che ancora è in grado di emozionarsi per le piccole cose ed è raro trovare qualcuno con queste qualità. 

Accanto a lui Sole si sente rassicurata, è bello averlo come amico e poi è un bravo studente e la sta aiutando tanto, sia in campo, sia con lo studio. 

Passano tantissimi pomeriggi insieme, ad allenarsi e studiare, si rende conto che ormai sono l’ombra l’uno dell’altra, non accorgendosi però che questo ha suscitato parecchie invidie, soprattutto da parte di Ashley. 

Non lo sa nemmeno Ashley il motivo, ma vuole togliersi di torno quella ragazza, la vede come una potenziale rivale e teme che lei possa rubarle il suo ruolo all’interno della squadra, il mister la elogia è presto sa che entrerà in campo. Inoltre l’ha vista spesso con Nicholas, non che a lei interessi... è fidanzata con un altro e Nick non l’è mai piaciuto, ma vuole ugualmente allontanarli. Dal come la vede lei, Maria Sole si sta graziando il figlio del mister per giocare. 

Non la sopporta, è solo una ragazzina viziata che vuole prendersi tutto ciò per cui lei ha lottato per anni. È una che, da come la vede lei, ha sempre avuto la strada spianata, quando lei ha dovuto sudare e lottare per arrivare fino a dov’è ora. Non sopporta le raccomandate e Maria Sole è una raccomandata, gioca bene, è brava, ma è pur sempre una raccomandata, lo sa che è stata il mister a sceglierla e non lo sopporta. Non si può far togliere il posto da una che viene dall’Italia, raccomandata e viziata. 

Dietro questi suoi pensieri si nasconde una persona insicura e fragile, perché Ashley si mostra sempre così sicura di sè, sempre impeccabile, curata, preparata, ma ha una grande paura di sbagliare, di deludere le persone a cui vuole bene... non sono poi così diverse con Sole, ma nessuno delle due se ne accorge, troppo prese a farsi la guerra per giocare e arrivare a raggiungere il loro sogno. 

Quel giorno dopo aver studiato con Nicholas, si dirige nello spogliatoio per l’allenamento quotidiano, tra pochi giorni ci sarà la partita e lei vuole giocare. 

«E così ambisci a diventare la ragazza di Nick per graziarti il mister?» la rimprovera Ashley, nel momento in cui fa il suo ingresso. 

«No, non è nel mio stile. Non so se è nel tuo Ashley, visto che accusi me di farlo. Nick è solo un amico che mi sta aiutando a inserirmi e con lo studio» ribatte prontamente Sole, anche se le sue parole la feriscono e non poco, cerca però di non darlo a vedere. 

«Lo sai che Nick si porta a letto tutte! Quindi chi me lo dice che non è il vostro piano? Lui non fa mai niente per niente» 

«Si vede che con te è così.» adesso si sta veramente spazientendo, non solo le sta dicendo che è una che si fa raccomandare, ma le sta dando anche della poco di buono. 

Ashley la guarda in cagnesco e si allontana. 

Sole in tutta risposta si finisce di preparare e raggiunge il campo. Non farà mai amicizia con Ashley, su questo il suo mister si sbagliava e di grosso. 

È arrabbiata, fuori di se dalla rabbia, ma per fortuna ora entrerà in campo, toccherà l’erba, il pallone.... e tutto tornerà a posto. 

Non sa quanto si sbagli. 

Sole si allena duramente e i risultati raggiunti con Nick si vedono, tanto che il suo allenatore le dice che sabato giocherà. 

Ash però non la prende bene e le fa uno sgambetto durante la partita amichevole. 

È a terra con la caviglia che le fa male e le viene da piangere. Vorrebbe trattenere le lacrime, ma non ci riesce, l’ha fatto a posta, le ha fatto male di proposito, perché non vuole che giochi, è arrivata a questo punto pur di non averla in squadra. Piange senza smettere, con i singhiozzi. 

Il mister si precipita verso di lei e l’aiuta a uscire dal campo, ha visto tutto e con forza richiama sia Ashley che Sole nel suo ufficio dopo l’allenamento. 

Sole è già lì quando la raggiungono anche il mister e Ashley. Luke è molto arrabbiato e guarda le due ragazze con rimprovero. 

«Ash non me lo sarei mai aspettato da te. Perché l’hai tanto con Maria Sole? Dov’è lo spirito di squadra che ho sempre cercato di insegnarvi? Questo non è comportamento da capitano» la rimprovera, è serio e deciso, non le lascia il tempo nemmeno di aprire bocca per quant’e furioso con lei. 

«Maria Sole si sta graziando Nick per giocare» ribatte Ashley, guardando poi con ancora più disprezzo verso Sole, è colpa sua se è finita nei guai, se rischia che le venga tolta la fascia da capitano. 

«Io non mi sto graziando proprio nessuno. Nick mi sta solo aiutando a integrarmi, non è stato semplice mettermi in pari con il programma e mi ha dato una mano» risponde altrettanto acida, prima rivolta al mister, per spiegare come stanno davvero le cose e poi per dirlo anche a quell’oca che la sta accusando ingiustamente, ancora una volta. 

«Ashley, perché accusi Maria Sole?» gli chiede, lasciando a entrambe il modo di esprimersi, è così che si arriva a un dialogo, a chiarirsi. 

Prima è stato duro, ma serviva affinché loro potessero aprirsi, poi non tollera questo genere di comportamento all’interno della sua squadra, pensava e sperava che presto le due sarebbero diventate amiche, ma la situazione è degenerata invece di migliorare. Sono troppo simili, lui lo sa bene, Ashley per lui è come una figlia, l’ha vista crescere e Maria Sole sta imparando a conoscerla e volerle bene, se non fa qualcosa, rovineranno la loro carriera e la squadra. 

«è stata vista con lui alla pista di pattinaggio in atteggiamenti intimi» dice infine lei, vuole avere ragione a tutti i costi. È convinta di ciò che sta dicendo, poi vuole Sole fuori dalla squadra. 

«Ma quali atteggiamenti intimi.. primo: stavamo con altri amici, Mary Kate lo potrà confermare, c’era anche lei. Secondo: stavamo pattinando, sono scivolata e siamo finiti a terra, tutto qui. Siamo solo amici» spiega le sue ragioni e continua: «non è la prima volta che Ashley mi da della poco di buono, anche prima dell’allenamento. Insinua cosa che non sono vere, non vuole che giochi, mi fa lo sgambetto affinché io mi faccia male... credo che abbiamo superato il limite, io non le ho fatto nulla» le lacrime tornano prepotenti a rigarle il viso, odia quando è così emotiva. 

«Sei arrivata nella squadra con lo scopo di rubarmi tutto quello che con fatica ho conquistato» le risponde urlando Ash. 

«Io non voglio rubarti proprio niente! Io voglio solo giocare a calcio e diventare una calciatrice professionista, questa è l’occasione della mia vita per farlo, ma non a discapito di chi ho intorno, voglio vincere grazie alle mie potenzialità» 

C’è uno scambio di battute forti tra le due, entrambe tirano fuori ciò che sentono, cosa provano. 

Finché non interviene nuovamente Luke, non appena hanno finito di urlarsi contro. 

«Allora visto che non arriviamo a un incontro... Ashley aiuterai Maria Sole con i compiti, così non si grazierà Nick come dici tu, se avrà difficoltà tu ci sarai. Sole tu ti impegnerai a comportarti d’amica, che da quello che ho visto nemmeno tu hai fatto tutto questo sforzo per diventare amica di Ashley.» è la sua decisione definitiva, prendere o lasciare. Se non accettano sono entrambe fuori dalla squadra. 

«Non date un buono esempio alla squadra» conclude e le conceda, con la promessa di tenerle d’occhio se non eseguiranno le sue direttive e che non scherza nel metterle fuori squadra, intanto sabato nessuna delle due giocherà, per punizione. 

Sole esce dall’ufficio del mister arrabbiata, non solo le fa male la caviglia, ma doveva giocare la sua prima partita e ancora una volta non la giocherà e stavolta non per colpa sua. Ashley pure è furiosa, ha sempre giocato, non è mai stata rimproverata e ora per colpa di quella mocciosa, è stata punita. Come se non bastasse dovrà aiutarla, o sarà fuori squadra, di male in peggio, vorrebbe che fosse solo un brutto sogno, ma ahimè non è così. Pur di giocare e non essere messa fuori squadra, accetterà tutto ciò, ma non diventerà mai sua amica. 

Il giorno dopo sole è ancora arrabbiata, o meglio scocciata, dovrà mettersi a studiare con Ashley quel pomeriggio e le scoccia anche solo chiederglielo, anche perché teme che lei la faccia sentire una stupida. Dovrà studiare per il compito di letteratura e di chimica, soprattutto per quest’ultima è molto preoccupata di prendere un brutto voto. 

Comunica a Mary Kate le ultime disposizioni e lei se la ride di gusto. 

«Oh dai, non temere... passerai solo il pomeriggio con quella brutta arpia, nonché tua nemica» le dice l’amica per sdrammatizzare la situazione. 

«Grazie Kate per rincuorare sei la numero uno» ride di gusto. Almeno è riuscita a farla ridere, Kate ci riesce sempre. 

«Figurati tesoro, sempre a disposizione»

Con Ashley ha appuntamento nella biblioteca della scuola. Sole come al suo solito arriva puntuale e aspetta iniziando già a ripassare qualcosa, avranno un compito in classe e spera di poter prendere un bel voto, è la sua prima prova, non può fare brutta figura.

Ashley arriva poco dopo di lei, le si siede accanto e senza troppo preamboli le inizia a chiedere cosa sa dell’argomento. Sole si sente sotto esame, ma non si lascia trovare impreparata, spiega tutto quello che sa e le espone le sue difficoltà in merito. 

Ashley non dà soddisfazione a Sole e si comporta molto da maestrina so tutto io, ma non le da molta importanza e cerca di tenersela buona, di certo non vuole essere messa fuori squadra per così poco e poi non è il tipo che attacca per prima. 

A fine pomeriggio, Sole sente di essere ancora più preparata e con gentilezza ringrazia la sua “tutor” per quel giorno.

«Almeno così non vengo buttata fuori squadra e vedi di prendere un bel voto, non voglio essere sgridata per una tua mancanza.» le dice mantenendosi fredda e arrogante.

Sole annuisce e senza aggiunge altro se ne va. Ci è rimasta male, pensava di fare una gentilezza a ringraziarla e lei come al solito è distaccata, ma non si arrenderà, tornerà a ringraziarla anche se dovesse prendere un bel voto, è fatta così, non si arrende mai e non sopporta chi si comporta in modo strafottente senza motivo alcuno. 

Non appena torna al dormitorio è distrutta e si butta sul letto, vuole solo dormire e che sia già l’indomani per sostenere la prova, lo stress la sta divorando ed è così ogni volta che deve affrontare una prova. La sua insicurezza non la fa mai sentire all’altezza e teme di sbagliare tutto. 

«Com’è andata con Ash?» le chiede rientrando la sua compagna di stanza, non si è mai interessata tanto e Sole se ne stupisce. 

«Bene, è stata molto gentile a spiegarmi le cose, è un’ottima insegnante» le dice Sole sorridendole.

«Ash si comporta così perché ti teme. Tu sei molto brava a calcio Sole.» le risponde ancora Juliet. 

Sole la ringrazia e arrossisce. 

«Scusami se non ti ho aiutato a inserirti... io sono un po’ orso, me lo dicono anche i miei. Tendo sempre a non fidarmi delle persone e pensare solo alla mia carriera scolastica e calcistica, mi rendo conto però che è sbagliato così. Ho infatti amici che si possono contare sulla punta delle dita.» ricordando la loro prima conversazione, non appena Sole ha messo piede a Boston e si è presentata con l’intento di conoscere qualcuno in quel posto sconosciuto. 

«Non ti preoccupare, ho capito subito che non fosse nulla di personale. Fai bene a concentrarti sulla carriera, è anche il mio obiettivo primario e in comune abbiamo anche il fatto che i miei amici si possono contare sulla puntata delle dita. In Italia avevo solo una migliore amica, Ludovica. Oltre che alle mie compagne di squadra, ci vedevamo spesso per cenare insieme, ma oltre questo non avevo tanti amici. Qui mi ambiento a stento, per fortuna però ho trovato Mary Kate e la sua band e Nick, che mi danno una mano per inserirmi.» sorride, facendole capire che si può fidare di lei. 

«Puoi contare anche su di me se vuoi. Condividiamo la stessa stanza e il bagno infondo no?» ride e Sole la segue subito dopo, annuendo e dandole ragione. Anche sua madre le dice sempre che condividere il bagno con qualcuno e tra le cose più intime di qualsiasi rapporto. 

Decidono di non scendere in mensa e sigillare quella nuova unione con patatine, coca - cola e hamburger in camera. Parlano e mangiano finché non si addormentano. 

Sole si è addormentata serena, è bello poter trovare una nuova persona su cui contare. Infondo questa esperienza a Boston non si sta rivelando così male, nonostante spesso non sia per niente semplice.

   
 
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