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Autore: Manga92Writer    14/05/2018    1 recensioni
Gli alunni vanno e vengono dalla scuola, cambiano gli insegnanti, arrivano le scuole medie per i bambini dell'istituto Teitan, mentre Conan e Ai si apprestano a iniziare una nuova vita lasciandosi tutto il passato turbolento alle loro spalle, quando un giorno un nuovo ragazzino molto curioso fa la sua comparsa proprio nella loro classe, una personalità così affine che farebbe pensare tutto tranne che ad una banale coincidenza.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap8

MITOJI



Legenda voci-colori principali:

Rosso = Conan

Blu = Ai

Verde = Detective Boys


Arancione = Mitoji


Mitoji se ne era andato dalla stanza di Conan e Ai, lasciandoli la mattina seguente con mille dubbi e con pochissimo tempo per fare una scelta che in un modo o nell'altro si sarebbe rivelata pericolosa.
Opzioni:
1 - Andare in America assieme a una persona che volente o nolente aveva appena causato centinaia di vittime, col rischio di cadere in una trappola, per non far mai più così ritorno in Giappone.
2 - Rimanere e avere la quasi certezza di assistere a nuovi delitti, perdendo i loro affetti più cari.
- Uno è un rischio..l'altra è una certezza Ai..ho paura che dovremo prendere quel volo. Renditi conto di che situazione. Sono costretto a fidarmi di un terrorista!
- Stando qua moriremo di sicuro e non solo noi, anche i nostri amici, Kogoro e anche...la tua Ran..
- La mia Ran, di sicuro il tuo bacio di ieri non mi ha aiutato Ai! Ho già una tremenda confusione per via di questa storia, ti ci metti pure te ad addossarmene di ulteriore anche sui miei sentimenti, ma che diavolo ti ha detto il cervello prima che Mitoji comparisse?
- Probabilmente nulla, appunto perchè sei la sola persona che è sempre riuscita a non farmi pensare a tutte le brutte vicende che abbiamo passato insieme e a darmi forza quando ci trovavamo nel mezzo - ma questi occhioni dolci? Da quando in qua Haibara era capace di mostrare così tante emozioni? C'era aria di cambiamento sotto tutti gli aspetti ultimamente.
- Dio Ai basta! Smettila di guardarmi con quegli occhi! Se non la finisci ti lascio qua a casa e parto io da solo. Le problematiche di cuore ora sono l'ultima cosa che mi interessa affrontare.
- Mi lasci a casa? Cosa sono la tua schiava che deve prendere ordini da te? - disse maliziosamente
- Esatto, finchè stai da me fai quello che ti dico io.
- Mmm interessante, mi piace quando prendi in mano la situazione..a me invece mi piacerebbe molto prendere in mano sai che cosa? - allungando la mano verso il bottone dei jeans del detective.
- Ciao ragazzi vi ho portato la colazione..state meglio stamattina? Ma..Ai! Conan! Avete la febbre? Siete bordeaux in faccia!
- No no..stiamo bene Ran..tranquilla - risposero imbarazzatissimi, quasi colti in flagrante.
- Posso farvi compagnia?
- NO, - risposte opposte per ben ovvi motivi.
Momento di incomprensione generale, anche se alla fine la spuntò il padroncino di casa, facendo restare Ran, così da iniziare a mettere le basi per la fuga che Shinici aveva già incredibilmente pensato.
- Io e Ai vorremmo prenderci una pausa Ran, sentiamo il bisogno di cambiare aria per un po', siamo scossi e rimanere a Tokyo per ora ci fa solo che rammentare brutti ricordi..non è terapeutica per noi questa città.
- Capisco il tuo stato d'animo, non sono tanto preoccupata per la scuola che salterete perchè so benissimo quanto siate svegli voi due per recuperare; piuttosto dove andrete a stare?
Eccola la domanda fatidica, forza Conan illuminaci, a che scusa credibile hai pensato stavolta?
- Ho già parlato con Heiji, andrò a stare da lui ad Osaka per un po', ha detto che gli fa solo che piacere potermi ospitare.
- Uau che gentile! Mi sembra un ottimo luogo ritemprante, ci sono pure le terme ad Osaka. Mi mancherete ragazzi, ma se tutto ciò vi è necessario per superare questo difficile momento, io lo approvo.
Dopo aver finito di fare colazione Ran aiutò i due "ragazzini" a fare le valigie, per poi augurargli un buon viaggio.
- Avvertirò io gli insegnanti di questa decisione, sono certa che capiranno. Forza, vi accompagno alla stazione, andiamo!
Fecero un saluto a Kogoro e poi si misero in macchina per andare a prendere il treno che li avrebbe portati ad Osaka!
Conan, che si fece lasciare da Mitoji il numero di cellulare la sera precedente gli mandò un messaggio durante il tragitto in auto:
 "Ci vediamo direttamente in aeroporto, cambio di programma".
Arrivarono alla gigantesca stazione di Tokyo. Dopo aver scaricato i bagagli Ran e Conan si abbracciarono:
- Stai attento piccolo, mi mancherai tanto, cerca di rimetterti, ogni tanto ci sentiremo, ti chiamerò per vedere come state.
- Anche tu mi mancherai tantissimo Ran, ti prego stai attenta anche te.
- Voglio svelarti un segreto prima che tu parta: da quando sei comparso nella mia vita hai sempre avuto una forza speciale su di me, mi ricordi tantissimo lui, che dopo quella sera al Luna Park non ebbi più modo di rivedere, se non in qualche raro evento, per poi scomparire subito nell'ombra. Shinici mi manca da morire, ma da quando ci sei te nella mia vita è come se non se ne fosse mai andato. Sei stato un regalo dal cielo Conan, ti prego prenditi cura di te stesso, non sopporterei mai di perdere anche te dopo aver perso lui!
- Ran..
La sua Ran stava piangendo, troppe emozioni in troppo poco tempo le è toccato sopportare e vedere Conan partire è stata la goccia che ha fatto esondare il vaso di lacrime.
- Scusa...scusami lo sfogo piccolo, è stato un momento di debolezza.
Conan la strinse ancora più forte a lui per trasmetterle la sicurezza di cui aveva bisogno in questo momento di immensa fragilità.
- Non mi succederà nulla tranquilla! So badare a me stesso, ma tu devi essere forte, vedrai che tutto si sistemerà e anche Shinici tornerà.
- Da quanto che sento questa frase, sono passati anni ormai e non mi illudo più, mi sento così stupida ad aspettare una persona che per quanto ne so potrebbe essere un fantasma ormai. Ma non mi importa più, ciò che conta è che a te non succeda nulla.
Sciolse l'abbraccio e salutò anche Ai, prima di rimettersi in moto verso casa augurando loro buon viaggio per l'ultima volta dal finestrino abbassato della sua macchina.
- La ami ancora, non negarlo.
- Il problema è che non so chi sia lei ad amare..se Conan o Shinici. Ho sempre paura che il giorno in cui mi rivelerò per chi sono stato realmente tutto questo tempo, sarà quello in cui allontanerà entrambe le personalità per essersi sentita presa in giro tutti questi anni.
- Sembri molto sicuro di ciò che succederà.
- Al cento per cento. La storia dell'Organizzazione è durata fin troppo. Terminerà il giorno stesso in cui torneremo da New York con l'antidoto dell'Apotoxina in mano nostra. Senza quel farmaco io dall'America non mi muovo.
- Ma adesso che facciamo in giro con due valigie pesantissime? L'aereo è stasera e sono soltanto le 12:00!
- Non hai capito, ad Osaka ci dobbiamo andare comunque, devo dare ad Heiji una cosa di vitale importanza per non far capire a Ran che le abbiamo detto una bugia. Forza montiamo sul treno, ti spiegherò strada facendo.

Mitoji nel frattempo completò anche lui stesso la preparazione della sua valigia. Era pronto! Bisognava solo aspettare sera.
Decise di ingannare il tempo andando a trovare in ospedale Genta per vedere in che condizioni stesse. È vero non si sono mai amati, tutt'altro, ma si sentiva in colpa, dato che se si trovava su di un letto circondato da infermieri, la causa fu lui soltanto.
L'ospedale non era per nulla distante da dove alloggiava.
Ci arrivò con soli 15 minuti di camminata.
- Posso vederlo?
- Certo, anche se in questo momento non è solo, c'è qualcun'altro che è venuto a fargli visita. Prego segumi.

Toc Toc

- Scusa Genta, è arrivato un tuo amico a trovarti, posso farlo entrare?
- Uffa per una volta che potevo starmene da solo con Ayumi..va bene dai, non voglio di certo far aspettare Mitsuhiko.
- Mi spiace non sono Mitsuhiko, ma ci tenevo ugualmente a vedere in che condizioni stai - disse entrando nella camera.
- Tu?
- Ciao ragazzi come state?
- Oh Mitoji ciao, non ti aspettavamo proprio, che sorpresa!
- Sei venuto a baciare Ayumi approfittando che adesso non ho le gambe per muovermi e reagire?
- Tsè, parli come se quando potevi camminare mi fossi fatto dei problemi.
Ennesima provocazione reciproca, non c'era nulla da fare: essere competitivi l'uno contro l'altro era nel loro DNA.
- Dai sto scherzando Genta, sono venuto a sincerarmi davvero delle tue condizioni e ti ho portato anche un regalo! Cosa ci sarà mai in questo sacchetto? Indovina indovina.
Tirò fuori dalla confezione un misto di sushi.
- So quanto fa schifo il cibo qua dentro, immaginavo potessi averne bisogno per tirarti su il morale!
- Dopo questa!! Tra di noi è rivalità chiusa! Hai vinto col sushi! Grande Mitoji!!
- Ma davvero?? Ti è bastato del pesce crudo per dimenticarti dell'amore che provi per me scemotto! Ora ho la certezza che mi scambieresti per un hosomaki!
Ci fu una risata generale tra loro tre, non era mai successo. Lo ribadisco, qualcosa stava davvero cambiando. Eventi che fino al giorno precedente sarebbero risultati impossibili da immaginare, stanno accadendo tutti fin troppo rapidamente per starci dietro.
- Bè devo ringraziarti Mitoji, se non fosse stato per te a quest'ora io e Ayumi saremmo morti - disse masticando un pezzo di sashimi.
- Quindi mi hai sentito?
- Non ho capito le parole che urlasti al caccia, ma ricordo bene che stava sopra di me e Ayumi, pronto a spararci, ma dopo che tu gridasti, vidi l'ombra dell'aereo che incombeva su di noi allontanarsi, per cui non so cosa tu gli abbia urlato ma ha funzionato, grazie.
- Figurati, è stato solo un colpo di fortuna, però l'importante è che stiamo tutti bene, le tue gambe invece?
- Passerà! Mi ci vorrà all'incirca un mese di ospedale più la fisioterapia per rimettermi completamente.
- Sei un tipo in gamba..in gamba soprattutto adesso. Scusa il doppio senso bastardo eheh, ma ce la farai - lo incoraggiò tirandogli una pacca sulla spalla. Intervenne anche Ayumi nella conversazione.
- Non ho più notizie di Conan e Ai, sai come stanno?
- Li ho visti ieri, un po' scossi, ma hanno la pellaccia dura. Anche se per un po' penso che non li vedrete..hanno deciso di prendersi un po' di pausa dopo quello che è successo. Ma mi hanno detto di fare a entrambi voi i migliori auguri.
Rimasero tutti e tre insieme per un'altra ora abbondante, finchè arrivò il momento dei saluti:
- Devo andare Genta, coraggio fatti forza.
- Sì pure io, mi raccomando tieni duro.
- Ce la farò! La cosa che mi preoccupa di più è che sarò costretto a mangiare queste schifezze per un altro mese. Se ti capita di passare con dell'altro sushi caro il mio Cheeseburger, sei il benvenuto.
- Mi piacerebbe molto, ma purtroppo pure io, come Conan e Ai, ho bisogno di prendermi del tempo dopo questa tragedia. Ci tenevo a farti in bocca al lupo prima di andarmene.
Gli mostrò il pollice verso. Mitoji e Ayumi salutarono il loro amico per andarsene ognuno per la sua strada.
- Quindi te ne vai anche tu? Mi lasci da sola?
- Di che stai parlando Ayumi?
- Ti prego non andartene, ho bisogno di te! Ora che nemmeno Conan e Ai ci sono più non so davvero più su chi contare.
- Sono sicuro che Mitsuhiko saprà tenerti la giusta compagnia..siete tutti dei ragazzi in gamba, anche se vi conosco da poco.
- Ma non mi interessa niente della sua compagnia in questo momento! Diamine perchè voi maschi non ci arrivate? Siete tutti uguali!
Ci fu un attimo di silenzio nel corridoio. Ayumi e Mitoji si limitarono a osservarsi, fino a quando non fu proprio la ragazzina a rompere il ghiaccio:
- Quel bacio..non te l'ho mai detto ma ha significato tantissimo per me. Mitoji mi manchi, non ha senso fingere e dire che mi sei indifferente..credo di volerti bene davvero..o forse anche di più - mano a mano che parlava Ayumi si avvicinava sempre di più. Mitoji era immobile, lei gli cinse i fianchi con le sue dolci braccia:
- Sai cucciolo, non molto tempo fa mi venne dato il mio primo bacio appassionato con la lingua..l'ho ricevuto,l'ho ricambiato ma non l'ho mai dato di mia iniziativa, vieni qua!
Le sue mani dai fianchi si posarono sulle guancie di Mitoji, le quali portarono i due volti a contatto.
Era Ayumi a dirigere il gioco stavolta, iniziò dolcemente con le labbra, poi la sua lingua andò in cerca di quella del ragazzo che aveva capito di amare: la trovò, la leccò a sua volta, poi la ritirò, andando ora a inumidire le sue labbra, dando loro un morso per lasciare un segno forte tanto quanto quello che Mitoji lasciò a lei in quella giornata di scuola.
- Ahia ahia - si staccò il ragazzino dopo che venne morso
- Fa male vero? Ora capisci cosa ho provato io quando mi baciasti così di sorpresa quel giorno. Anzi no, se avessi morso con l'intenzione di passarti tutte le emozioni che mi passasti te, probabilmente ora il tuo labbro starebbe sanguinando molto di più, anzi te lo avrei staccato direttamente.
Uau Ayumi! Che grinta, che classe, che donna! Se solo sapessi che quel ragazzino ha poco più del doppio dei tuoi anni, saresti ancora più fiera della forza del tuo fascino.
- Solo ora capisco davvero quello che provi, non pensavo saresti potuta arrivare a tanto ma ora ascoltami: è proprio perchè ti voglio così bene che ti dico già da subito che non sono io il ragazzo giusto per te. Io non sono chi pensi che io sia, è difficile da comprendere ma fidati, è meglio se noi due non andiamo più oltre ciò che è successo adesso. Tra l'altro sono appena riuscito ad ottenere l'amiciza di Genta..non voglio rovinare tutto un'altra volta per lo stesso errore..
- Ah ecco cosa non dovevo comprendere! Un errore!! Già per te è stato un errore vero? Nient'altro che un errore!
- Un errore bellissimo! Ma sempre di errore si parla e non voglio andare oltre, basta! Amici sì, ma non oltre. - le tese la mano in cerca di una stretta che li mettesse d'accordo entrambi sulla decisione.
- Amica con te? Mai! E sai perchè non voglio essere tua amica? Perchè so che sarebbe un errore, solo che a differenza tua, io prima di commettere un errore ci rifletto!! - furibonda tirò uno schiaffo alla mano di Mitoji che le aveva proteso - Ti saluto! E buona giornata!

[Stazione di Osaka]

- Ehii Conaaan, sono qua!!!
- Heiji!! Che bello vederti!
- È troppo tempo che non ci incontravamo, allora come va? Ho saputo che hai vissuto in prima persona la tragedia che è avvenuta al parco di Beika, una catastrofe.
- Sì, io ed Ai abbiamo deciso di indagare e ci serve la tua copertura con Ran.
Il detective di Tokyo spiegò ad Hattori tutta la situazione da princìpio, seduti ad un bar davanti a una bibita fresca.
- Capisco, una bella gatta da pelare. Ammiro il tuo coraggio Shinici. Sappi che avrai il mio pieno appoggio. Ho molta fiducia in te, so che non sei uno sprovveduto.
- Ho paura di essermi messo in una situazione più grande di me stavolta, ma non avevo scelta. Non posso rischiare che Ran, Kogoro e tutti i miei amici a cui tengo di più rischino la vita per me.
- Mi dispiace solo che non ti possa intrattenere più di tanto visto che tra poco partirà il tuo volo e dovete farvi anche il viaggio di ritorno per Tokyo.
- Sono qua soprattutto per darti questo. -  tirò fuori dalla tasca un oggetto ben noto a tutti quanti.
- Cosa? Il papillon?
- Se mai Ran dovesse chiamare te e chiederti di parlare con me al telefono, potrai replicare la mia voce con questo. Ho già registrato il timbro, devi posizionarlo sul canale 8. Occhio a non sbagliarti perchè il 7 è quello dove ho inciso la voce di Kogoro. Sai che colpo si prenderebbe a sentire la voce di suo padre al telefono mentre ce l'ha al suo fianco?
Ci fu una risata comune.
- Grande Shinici, non perdi mai il senso dell' umorismo nemmeno in situazioni simili, è un'altra caratteristica che apprezzo molto di te. Sono sempre più felice di darti il mio sostegno per questa missione.
- Scusa Heiji, il tempo stringe e dobbiamo tornare a Tokyo, il treno che ci porta all'aeroporto parte tra meno di 15 minuti, grazie mille amico, ti devo un favore. Farò il più presto possibile.
- L'importante è che tu stia attento e stia bene. Forza vi accompagno al binario.
Ricaricarono i bagagli sul treno per tornare a Tokyo, stavolta direttamente all'aeroporto.
Heiji lo salutò dal finestrino col pollice verso in segno di farsi forza, augurandogli il meglio.
- Sei un genio! Hai pensato a tutto questo, papillon compreso, in una notte soltanto.
- Con te che continuavi a provocarmi tra l'altro.
- Occhio che è un gioco che non ha smesso per nulla di stancarmi, tutt'altro, per cui se vuoi stare tranquillo per un po', lascia dormire la leonessa in pace, che ci penserà lei stessa a tornare all'attacco - facendogli con la mano il gesto del graffio.
Anche a Tokyo era tutto pronto per la partenza.
" Ottimo! Finalmente il taxi è arrivato".
Mitoji scese le scale del condominio e si diresse alla macchina per caricare la valigia.
Una volta sistemata per bene chiuse il baule che gli mostrò davanti un panorama tutt'altro che di buon auspicio!
"Merda! Ancora quella Porsche! Non ora maledizione!"
Saltò in auto alla velocità della luce e subito ordinò, sì esatto ORDINÒ al tassista:
- Vada per piacere, faccia in fretta, di corsa all'aeroporto.
Come previsto non appena il taxi si mosse, la Porsche nera lo seguì a ruota.
"Questa non ci voleva, devo avvertirli subito"

- Scusami leonessa, non volevo svegliarti dal letargo, torna pure a dormire.
- Purtroppo mi hai svegliata e ora mi riaddormento solo col mio leone alfa al mio fianco. Ehi c'è qualcosa che vibra, fammi vedere va.
- Giù le zampe leonessa pervertita, mi è arrivato un messaggio.

" Andate diretti alla gate e salite sull'aereo, ci sono degli imprevisti. Mi stanno seguendo. Non aspettatemi all'imbarco. Ci vediamo a bordo. Ciao!"

- Vada più in fretta per piacere.
- Non posso ci sono i limiti di velocità, guarda che non siamo mica dentro ai videogames ragazzino.
- Non me ne importa della velocità a cui sta andando. La pago il doppio a fine corsa, ma deve seminare a tutti i costi quella Porsche 356A che vede sul vetro retrovisore.

   
 
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