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Autore: Kim WinterNight    14/05/2018    5 recensioni
Avete mai notato che quando salite sui mezzi pubblici finite per incontrare le peggiori specie di umanità senza raziocinio?
Non serve che lo neghiate, capita a tutti!
Ebbene, ho deciso di raccontarvi cosa capita a me quando salgo a bordo di simpatici autobus o sfreccianti treni, per non parlare di quei meravigliosi aerei...
Insomma, tutto ciò che leggerete in questa raccolta di scempiaggini mi è capitato davvero; questa è la dimostrazione del fatto che la realtà è sempre peggio di ciò che è frutto della nostra fantasia o immaginazione!
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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ReggaeFamily

Tutti in traghetto!




Autobus extraurbano, tardo pomeriggio


Oggi all'andata tutto è stato tranquillo, quindi so già che probabilmente non sarà lo stesso al ritorno.

Io e mia sorella siamo sedute sul primo sedile accanto all'autista, la nostra amica si è piazzata dietro di noi. Quando stiamo per lasciare la stazione dei pullman, sale a bordo una tizia che si siede proprio dietro il guidatore.

Il mezzo si mette in moto e io cerco di rilassarmi, chiacchierando sommessamente con mia sorella.

Poco dopo, però, veniamo inevitabilmente interrotte dalla quarantenne al nostro fianco. Questa, infatti, comincia a parlare al telefono, mettendoci al corrente degli affari suoi.

Ti pareva...

«Sì, sì, certo... ascolta, stavo pensando...»

Già nell'udire stavo pensando mi sorge qualche dubbio, così do di gomito a mia sorella e lei soffoca un sospiro.

«Praticamente stavo guardando i costi del traghetto... se parto alle dieci riesco benissimo ad arrivare in ufficio nel pomeriggio, però costa di più... ti rendi conto? Cinquanta euro in più, invece se parto alle otto mi fanno uno sconto... solo che però devo prendere il treno per arrivare al porto, e se parto con il traghetto delle otto è troppo presto e non ce la faccio...»

Sto seriamente cominciando a non capirci niente. Non che la cosa mi interessi più di tanto, ma visto che quest'esaltata sta sproloquiando ad alta voce e vuole evidentemente metterci a parte dei dettagli del suo viaggio, tanto vale cercare di decifrare qualcosa. Magari le posso pure dare un consiglio.

«... no, poi ho visto anche che se prendo il traghetto alle sei di sera, mi fanno un ulteriore sconto... però non riesco ad arrivare in ufficio, arriverei lì alle nove e mezza... ascolta, e se faccio così? Possiamo andare a mangiarci una pizza appena arrivo, tanto troveremo qualche posto aperto...»

Mia sorella è diventata una mummia. Ha la faccia imbalsamata, visto che sta tentando in tutti i modi di trattenere sospiri e risate.

Mi volto nella sua direzione e sussurro: «Interessante».

«Eh, sapessi...»

«No, ascolta... sono indecisa! Forse parto di mattina, però alle dieci non mi conviene... ah per tornare a casa dici? Eh, allora... arrivo lunedì e poi però mercoledì devo ripartire, perché se parto venerdì è troppo tardi perché devo sostituire Mario e non rientro con i tempi...»

Oddio, voglio morire. Mi chiedo come possa l'autista stare concentrato sulla guida con questa pazza che gli grida in testa.

«Sì, ascolta, parto alle dieci o alle sei? Secondo me alle sei mi conviene perché spendo di meno, però se parto alle dieci posso essere in ufficio nel pomeriggio... capito qual è il problema?»

Vorrei dirle che sì, lo abbiamo capito tutti qual è il problema, visto che da cinque minuti non fa che ripetere sempre le stesse cose. Ma poi, perché sta parlando in pullman dei fatti suoi? Sono queste le cose che non capisco e non capirò mai.

«Okay, e ascolta... allora andiamo a mangiare una pizza? Tanto troviamo qualcosa aperto, dai... una cosa veloce, eh... una pizzetta al volo, mica voglio cose complicate!» Ride e comincia a frugare in borsa.

Siamo solo a metà del viaggio e io vorrei avere a disposizione un'arma per porre fine a questa tortura. Sarò tragica, ma certi elementi mi distruggono psicologicamente. Sarà un problema mio? Sono io che non riesco a vivere in mezzo agli altri?

Le cose si aggravano quando la scellerata scarta una caramella e se la mette in bocca.

Nell'ambiente subito si diffonde un odore nauseabondo che assomiglia a un misto tra puzza di piedi sporchi e frutta marcia. È un qualcosa di vomitevole, dolciastro e insopportabile.

Il mio stomaco si ribella e comincia a ribollire per la nausea. Generalmente soffro di mal d'auto, ma mi capita solo in strade con molte curve o se il guidatore è piuttosto spericolato.

Tenendo conto che stiamo percorrendo un rettilineo, la mia nausea può essere associata soltanto al puzzo pestilenziale che proviene da questa orribile creatura che staziona sulla fila di sedili accanto alla mia.

Mia sorella tossisce e guarda fuori dal finestrino per evitare di mostrare apertamente un'espressione nauseata.

La tipa continua a succhiare beata la sua caramella e prosegue a programmare il suo viaggio, ripetendo sempre le stesse due frasi in loop per tutta la durata del tragitto.

Sono quasi tentata di scaraventarmi fuori dal pullman alla prima fermata, ma devo aspettare alla terza che è quella più vicina a casa mia.

Una volta giunta a destinazione, balzo giù dal pullman e tiro un profondo sospiro di sollievo.

«Oddio, ma che cazzo stava mangiando?» sbotta la mia amica in tono contrariato.

«Forse era un calzino sporco» brontola mia sorella.

«Io voglio morire!» concludo in preda all'esasperazione.

Non riesco a credere che anche stavolta sono riuscita a sopravvivere.



- - - -


Ragazzi miei!

Scusate per il ritardo, ma tra partecipazioni a contest vari e altri imprevisti, non sono riuscita a scrivere qualcosa per questa raccolta!

So che i capitoli sono molto brevi, ma vedete, un comico – per quanto poi rispecchi nient'altro che la realtà dei fatti che mi accadono – per me è sempre molto impegnativo da scrivere.

Per certe mie long o per One Shot a caso, a volte scrivo capitoli di 3000 parole come se niente fosse; ma se devo dedicarmi a un comico, be', tutto cambia.

Ma basta sproloquiare, sennò faccio la stessa fine di questa “simpatica” quarantenne che organizzava il suo viaggetto in traghetto sul pullman in cui c'ero IO! ^^”

A voi è mai capitato? E la storia della caramella poi... che orrore! Ripensandoci, doveva essere una di quelle all'anice o qualcosa del genere, ma era talmente puzzolente che aveva proprio il sentore che ho descritto nel capitolo... e vi assicuro che non è stato PER NIENTE piacevole!

Vi ringrazio per essere ancora qui e per il tempo che dedicate anche solo a leggere 'sta roba :D

Alla prossima ♥

  
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