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Autore: Laura Taibi    14/05/2018    3 recensioni
"Questa è una storia che parla di coraggio, d'amore e di sacrificio. Una storia che nessuno ha mai raccontato.
La storia di come Parigi fu salvata e, con essa, il mondo intero.
La storia di come un gatto uccise una coccinella."
Questa fanfiction è disponibile anche in audiolibro sul canale youtube degli ambrogisti anonimi, che ne detengono i diritti di pubblicazione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La donna si puntellò con le braccia, mettendosi a sedere e guardandosi intorno confusa. Ciocche di capelli biondi le ricadevano sul viso.

Quando il suo sguardo incrociò quello del ragazzo spalancò gli occhi, quasi come se avesse visto un fantasma. «Adrien?» disse.

Gabriel, che nel frattempo si era ritrasformato, gettò di lato i miraculous che aveva in mano, corse da sua moglie e le si inginocchiò accanto, avvolgendola tra le braccia.

«Gabriel» esclamò lei, ancora confusa, «dove mi trovo? Cosa è successo?»

«Sei a casa» affermò lui con gli occhi lucidi. Le prese il viso tra le mani e la guardò come se non avesse aspettato altro per tutta la vita. Le diede un bacio a cui lei si abbandonò. «Sono riuscito a riportarti indietro» disse poi.

«Cosa?» fece lei, con un'espressione quasi spaventata, che Gabriel non riuscì ad interpretare.

Emilie si guardò intorno con urgenza e, non appena i suoi occhi si poggiarono sul fermaglio del pavone, il terrore la travolse. «No, non può essere!» esclamò, agitandosi.

«Non preoccuparti, quel miraculous non potrà intrappolarti di nuovo» fece Gabriel tentando di calmarla, poggiandole le mani sulle spalle.

Lei lo allontanò. «Tu non capisci! Perché lo hai fatto?! Così lui potrà...»

Un secondo lampo di luce esplose nella stanza, seguito da un suono simile ad un tuono. Dal fermaglio fuoriuscì una sostanza simile al fumo, denso e nero come la pece, che iniziò a plasmarsi e a solidificarsi, quasi si trattasse di qualcosa di vivo.

In pochi secondi la stanza fu invasa da una specie di mostro, con due braccia enormi una testa munita di gigantesche corna e due occhi rossi e fiammeggianti. Era difficile dire a cosa somigliasse perché il suo corpo mutava di continuo: un attimo prima aveva il corpo di un leone con due grandi corna d'ariete, quello dopo le braccia si allungavano come quelle di uno scimpanzé e le fauci assumevano la forma di una tigre dai denti a sciabola, per poi mutare ancora e ancora. Si voltò verso Emilie e gli occhi fiammeggiarono, mentre il viso – o quello che poteva essere definito tale – si allargava in un ghigno.

Gabriel si alzò e si parò davanti alla moglie, come a volerla proteggere, ma il mostro lo colpì con una manata talmente forte che lo scaraventò in fondo alla stanza, facendolo sbattere contro la parete. L'uomo si afflosciò a terra e non si mosse più.

Lady Butterfly, dimenticandosi completamente di maestro Fu, volò verso Gabriel e gli si inginocchiò di fianco, tentando invano di farlo riprendere.

Emilie si alzò in piedi, guardando il mostro dritto negli occhi. «Maledetto, se pensi di aver vinto ti sbagli!» urlò. Raccolse il fermaglio da terra e lo appuntò sui suoi capelli. In quell'istante un kwami azzurro, con una bella codina da pavone blu e rosa, apparve a fianco di Emilie, che lo guardò con una sorta di affetto.

«Sei pronto?» chiese la donna.

Il kwami annuì, sorridendo.

«Bene. Duusu, trasformami!»

Il kwami venne assorbito dal fermaglio e, in men che non si dica, Emilie si trasformò: i suoi vestiti furono sostituiti da una abito blu notte, con uno spacco sul davanti e uno strascico che ricordava la coda di un pavone. I capelli biondi diventarono blu e la sua pelle assunse una sfumatura violacea. In mano reggeva un ventaglio a forma, anch'esso, di coda di pavone.

«Ti ho tenuto a bada per anni, non lascerò che i miei sforzi vadano in fumo proprio ora!» esclamò la donna. Dal ventaglio tirò via un paio di piume che avevano la base appuntita, come se fossero frecce, e le lanciò verso il mostro con una rapidità impressionante.

Quello sembrò infastidito e, allungando la zampa munita di artigli affilati, cercò di ghermire la donna ma lei lo evitò con destrezza, continuando a lanciare piume.

La battaglia per la salvezza del mondo era iniziata.

 

 

Adrien era rimasto immobile per tutto il tempo, come in trance. Era successo così velocemente che non aveva avuto il tempo di elaborare quello che stava accadendo.

Marinette era corsa da maestro Fu che, dopo l'ultima trasformazione, a malapena si reggeva in piedi. Dopo essersi accertata che stesse bene si precipitò dal ragazzo, scuotendolo per un braccio. «Dobbiamo fare qualcosa!» esclamò con urgenza.

Il ragazzo sembrò ridestarsi. La guardò come se si fosse reso conto solo in quel momento della sua presenza.

«Adrien, tua madre ha bisogno di noi!»

Lui voltò lo sguardo verso la donna-pavone che stava combattendo a pochi metri da loro: era forte ed agile, ma quel mostro non sembrava risentire più di tanto dei suoi colpi, anzi, ogni minuto che passava sembrava prevedere con più precisione le mosse dell'avversaria.

Annuì.

Marinette lo prese per mano e lo trascinò attraverso la stanza, verso i loro miraculous che giacevano a terra, abbandonati. Non appena li presero in mano Tikki e Plagg apparvero, stiracchiandosi.

Il kwami della coccinella volò tra le braccia di Marinette, abbracciandola. Adrien si voltò verso Plagg, guardandolo con aria interrogativa.

«Che c'è?» fece il kwami del gatto, con aria confusa «non hai mica del camembert in mano!»

Adrien scosse la testa, poi guardò Marinette e i due fecero un cenno di assenso.

«Tikki...» esclamò lei.

«Plagg...» le fece eco lui.

«Trasformami!» fecero in coro.

 

 

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Ciao gente, vi sono mancata??? Beh, forse non ero proprio io a mancarvi, ma il nuovo capitolo xD! Ero troppo in ansia per aspettare domani, quindi ho deciso di pubblicarlo oggi, e chi se ne frega! (che poi, se pubblico in anticipo pure meglio, no?!).

Beh, la battaglia è iniziata, tutti si preparano a dare il massimo e Adrien e Marinette sono fianco a fianco, pronti a lottare fino alla fine... si, ma quale fine?

Vi ho detto, nel capitolo scorso, di non dimenticare quello che ho detto all'inizio del primo capitolo e adesso che mancano davvero pochissimi capitoli la tensione si fa sempre più alta!

In ogni caso, se volete smorzare i toni e ingannare l'attesa fino al prossimo aggiornamento, sappiate che ho pubblicato una nuova one shot, intitolata "non lasciarmi" (viva l'allegria, sempre). Mi piacerebbe sapere che ne pensate <3

 

Come al solito, fatemi sapere che ne pensate di questo nuovo capitolo e noi ci rileggiamo al prossimo!

Baciiii!!!

 

Laura

   
 
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