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Autore: Manga92Writer    15/05/2018    1 recensioni
Gli alunni vanno e vengono dalla scuola, cambiano gli insegnanti, arrivano le scuole medie per i bambini dell'istituto Teitan, mentre Conan e Ai si apprestano a iniziare una nuova vita lasciandosi tutto il passato turbolento alle loro spalle, quando un giorno un nuovo ragazzino molto curioso fa la sua comparsa proprio nella loro classe, una personalità così affine che farebbe pensare tutto tranne che ad una banale coincidenza.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap9

MITOJI


エ スケープ


Legenda voci-colori principali:

Rosso = Conan

Blu = Ai

Verde = Detective Boys


Arancione = Mitoji

- Ti ricordi di quella vocina interiore che sentivo riguardo a quel ragazzino Vodka? Ora è diventato un urlo di Munch con tanto di eco!!!
- Hanno aumentato la velocità capo, non lasciamoceli sfuggire!
- Piuttosto gli sparo alle gomme, ma quel ragazzino non va da nessuna parte.
Il tassista si stava dando da fare per esaudire il desiderio di Mitoji, ma come ben capirete non è così semplice seminare un Porsche.
- Ragazzino è inutile, posso schiacciare il pedale dell'acceleratore quanto ti pare, ma quella macchina avrà almeno 100 CV in più della mia, fatti venire in mente dell'altro e alla svelta se ci tieni davvero a seminarli.
Gin e Vodka non davano tregua al taxi, lo avrebbero seguito ovunque, come le jeep nei safari che pur di andare a visionare gli animali, si addentrano nella foresta tra alberi, salite e discese..ovunque.
Mitoji fatti davvero venire in mente qualcosa, altrimenti la tua missione di andare in America morirà ancor prima di nascere.
- E va bene!! Non mi resta altra scelta!
Prese il cellulare e compose il numero della polizia.
"Spero che la mia voce risulti abbastanza credibile"
- Pronto? Sono l'ispettore Megure, con chi parlo?
- Aaaaa aiutooo poliziaaa, l'hanno rapito!!! Hanno rapito mio fratello fate qualcosa!"
- Si calmi!! Chi è lei? Chi hanno rapito?
- Non c'è tempo per le spiegazioni! Ho visto in volto le persone! Due uomini vestiti di nero! Uno coi capelli biondo platino lunghi e uno con gli occhiali da sole scuri! Viaggiano su una Porsche 356A targata Tokyo 43-68!! Presto presto stanno scappando!! Stanno andando verso l'aeroporto sulla strada principale!
- Va bene stia tranquillo, mando subito due pattuglie!
Il tassista non sapeva a che pensare, non capiva se Mitoji era completamente matto o se davvero ci fosse un pericolo incombente, ma una cosa era certa:
- Ragazzino non so cosa stia succedendo, comunque sei un attore fenomenale, lasciatelo dire!
- Purtroppo non è finita qua. Adesso viene la parte più rischiosa del piano, ma è indispensabile.
- Sei strano, ma molto in gamba.
Mitoji vide in lontanza due volanti che li stavano raggiungendo.
- Perfetto! Si fermi adesso!! Mi lasci giù qui! Lei svolti all'incrocio e mi aspetti appena dietro l'angolo! Torno tra 5 minuti al massimo.
Così venne fatto! Lasciando il bagaglio nel baule, Mitoji scese dal taxi nel momento in cui la polizia era abbastanza vicina per intervenire e allo stesso tempo sufficientemente lontana per non accorgersi del suo bluff.
"Benissimo! E ora a noi 3! Il nero chiama il nero! Vi pentirete di aver sfidato Mojito!"
- Capo guarda è sceso! Sembra ci stia aspettando, forse si è arreso!
- Tieni comunque la guardia alta Vodka, non mi sa per niente di scemo questo tipo.
La Porsche si fermò appresso a Mitoji, ed eccoli che scesero. La resa dei conti è arrivata!
- È dal funerale del Dottore che voi due mi state addosso. Vediamo di finirla, che cosa volete?
- Ciao ragazzino, vogliamo solo farti due domande, coraggio monta in macchina!
Mitoji guardò indietro. C'era traffico! Le volanti erano ancora troppo lontane..occorreva guadagnare ulteriore tempo.
- Che fretta c'è Gin?
- Eheh, vedo con piacere che sai il mio nome, come vedi Vodka la vocina non si era sbagliata.
- Che fantasia! Gin e Vodka! I due fratelli ubriaconi! Ma siete sicuri di poter guidare? Perchè vedete quelle due pattuglie che stanno arrivando? Non vorrei mai che vi facessero il palloncino e vi togliessero la patente! - non perderà mai il suo vizio di provocare, ma sei fantastico Mitoji.
- Mi sono stufato! Ora vieni con noi e ci dirai chi sei!
"Perfetto!"
Vodka afferrò Mitoji per il giubbotto con l'intento di buttarlo in macchina.
- No Vodka lascialo!! Lascialo subito! Ci ha incastrati maledizione!
- AIUTOO!
- Polizia!! Fermi!! Lasciate subito quel ragazzino! Vi dichiaro in arresto per rapimento di minore!
- E così la prossima volta imparerete a sfidare un membro del Corvo Nero d'America! Rimbambiti!
Dopo averli sbeffeggiati, Mitoji scappò in direzione del luogo in cui aveva detto al tassista di aspettarlo, lasciando Gin e Vodka alle prese con i poliziotti.
- Eccomi sono tornato! Grazie mille! Ora via alla velocità della luce!
- Di che ti preoccupi ragazzino.. - mentre riprese la marcia verso l'aeroporto - ..ormai c'è la polizia, quella macchina non va più da nessuna parte.
- Non sottovaluti quelle due persone. Per quanto ne so io, potrebbero aver già sparato un colpo in testa ai poliziotti ed essere ripartiti.
- Un..un colpo in testa hai detto?
- Ora capisce perchè dobbiamo fare in fretta? Quei due sono pericolosi! Coraggio! Veloce!
Erano le 20.15, il volo sarebbe partito tra 45 minuti e Mitoji doveva ancora giungere al terminal e passare i controlli.
Conan e Ai intanto erano arrivati. Passarono tranquillamente i controlli e si misero a sedere alla gate, in attesa dell'imbarco.
- Tra poco imbarcheranno! Dove diamine è Mitoji?
- Potrebbe essere nei guai, ma sono convinta che se la caverà. Quel tipo è molto in gamba Shinici e non credo che sia così malvagio per essere un ex membro dell'Organizzazione.
- E lo dici te che fino a una settimana fa ha provato ad ucciderti.
- Ieri sera, quando ci abbiamo discusso a casa tua mi sembrava davvero un'altra persona. È come se quel tipo in corpo abbia due personalità contrastanti. Percepisco il nero perchè è ciò che anche io ho dentro da sempre, ma sento anche, mettiamola così, del bianco: due colori contrastanti nella stessa persona.

"I signori passeggeri per il volo Tokyo-New York sono pregati di presentarsi alla gate 4869, pronti per l'imbarco"

- Gate 4869, come quel maledetto farmaco per il quale stiamo partendo, che strane coincidenze.
- Era destino Shinici, coraggio andiamo, vedrai che arriverà.
Si misero in fila per entrare nell'aereo, il momento finalmente era arrivato. Il momento sì! Ma Mitoji invece?
- Sono 5900 yen, grazie.
- Eccone 6000 e tenga il resto, la ringrazio molto per quello che ha fatto.
- Ti aiuto a prendere il bagaglio, vieni!
Finalmente era arrivato, pronto ad entrare in aeroporto e a raggiungere i suoi due compagni di avventura, ma purtroppo i guai non erano finiti.
Quando sentì ciò che disse il tassista, capì che ancora non era il momento di cantare vittoria.
- Ma che strano, questa è la corsia riservata ai taxi, che ci fa quella macchina nera in fondo al rettilineo?
- Oh no! Lo sapevo! Presto se ne vada! Sono loro! Se scoprono che è stato lei a portarmi in aeroporto, finirà presto a fare compagnia ai poliziotti che ho incontrato poco fa!
- Ma..ma allora..li hanno uccisi davvero?
- Vada viaa!!!!
Non se lo fece ripetere due volte. Il taxi sfrecciò via dal terminal alla velocità della luce, alla stessa velocità con cui Mitoji entrò in aeroporto dirigendosi ai controlli, avendo intelligentemente fatto il check-in online la sera precedente.
"Se passo i controlli sono salvo"
Gin e Vodka giunsero anche loro davanti all'ingresso del terminal ed entrarono più spediti che mai!
- Maledizione capo! Quanta gente! E ora come facciamo a trovarlo?
- Ha detto che fa parte del Black Crow di America giusto? Presto controlliamo quali sono i voli in partenza per gli Stati Uniti.
Buttarono un occhio su uno dei tanti televisori blu che mostrano le partenze e gli arrivi.
- Ce ne stanno due in partenza capo! Uno per New York e uno per Los Angeles, dividiamoci a questo punto.
- No, è troppo furbo per affrontarlo da soli. So benissimo dove trovarlo. Sarà il Boss a dircelo.
Gin compose velocemente un numero di telefono sul suo cellulare e se lo portò all'orecchio.
- Pronto capo sono Gin, ho un'informazione urgente da chiederti. Il ramo Corvo Nero d'America dell'Organizzazione sotto che Stato si trova?
Vodka stava aspettando ansiosamente la fine della telefonata e la risposta del capo.
- Grazie, la saluto! - chiudendo la chiamata.
- Allora Gin? Dove è diretto?
- Il Black Crow è il ramo dell'Organizzazione più forte d'America. Ha sede nel New Jersey, per cui la risposta è New York! Coraggio svelto! Gate 4869!
Iniziarono a correre verso la porta di imbarco.
- Capo a quest'ora potrebbe aver già passato i controlli! Se fosse così sarebbe un grosso guaio!
- Confido che per un volo così importante ci sia abbastanza fila e che stia facendo ancora la coda. In caso contrario sì: sarebbe game over per noi.
E infatti Gin aveva ragione, Mitoji era ancora in fila.
"Maledizione, è quasi il mio turno ma di sicuro quei due saranno qui a momenti, devo assolutamente inventarmi qualcos'altro."
Guardandosi intorno, la sua attenzione cadde sulla guardia addetta al controllo passaporti che si trovava a metà della fila.
"Perfetto. Speriamo che la fortuna mi assista anche questa volta!"
- Uu che mal di pancia che mal di pancia! Mi scusi, dove si trova la toilette signore? - chiese alla guardia fingendo benissimo un'inesistente attacco di diarrea.
- Da quella parte ragazzino - e gli indicò la strada.
"Perfetto, abbastanza lontana dai controlli per permettermi di guadagnare il tempo necessario per passarli"
- Grazie signore, molto gentile.
Ma invece che andare al bagno Mitoji, senza farsi vedere dalla guardia, ritornò al suo posto in coda per passare i controlli. Ormai era pronto a mettere gli oggetti personali sul rullo. Rimanevano soltanto due persone davanti a lui, di cui una fortunatamente indossava una di quelle vestaglie enormi che sono solite usare le zingare; quelle che indossano per rubare nei negozi, dove se solo volessero potrebbero nasconderci non solo i vestiti, ma anche i camerini (parlo per esperienza personale vissuta come agente della security. Cit. Manga92Writer).
Come un fulmine, senza farsi notare, Mitoji ci sgattaiolò dentro, lasciando un piccolo spazio aperto per vedere i movimenti di Gin e Vodka che puntualmente arrivarono.
"Appena in tempo. Ora speriamo che vada per il verso giusto anche il resto del piano. Che la fortuna mi assista"
- Capo non lo vedo! Che abbia già passato i controlli?
- Già nemmeno io lo vedo, ma prima di darci per sconfitti fammi fare un ultimo tentativo.
"Coraggio, dai!"
- Scusi signore, ha per caso visto un ragazzino che viaggia da solo? Biondo coi capelli sparati, tratti del viso Americani. - rivolgendosi alla guardia
- Ah si credo di aver capito a chi vi state riferendo, mi ha appena chiesto dove si trovasse il bagno, aveva un enorme mal di pancia. Doveva essere proprio urgente, stava davvero male.
"Evviva! Ha funzionato!"
Gin e Vodka partirono spediti in direzione della toilette. Appena si allontanarono sufficientemente, Mitoji uscì dal suo nascondiglio, ma la signora che portava la vestaglia se ne accorse.
- Bè, che ci facevi li sotto ragazzino?
- Ah..io..veramente..ah mi scusi ho avuto un piccolo attacco di panico, sa com'è la paura di volare, è stato istintivo mi dispiace - continuando a confermarsi il miglior attore che l'Organizzazione abbia mai avuto.
- Avanti il prossimo!
Finalmente il poliziotto aveva invitato la signora a passare sotto al metal detector, mentre Mitoji aveva già sistemato i suoi effetti personali dentro la vaschetta di plastica poggiandoli sul rullo.
Intanto Gin e Vodka avevano raggiunto la toilette.
Dopo aver aperto la porta del bagno degli handicappati e non trovanodoci nessuno al suo interno, Gin decise:
- Dobbiamo controllarli tutti, dividiamoci, tu vai in quello delle donne mentre io perlustrerò quello degli uomini.
Gin entrò, cominciò a guardare sotto le porte per scorgere se ci fossero delle scarpe spuntare dalla visuale.
Il primo era vuoto, il secondo era vuoto ma il terzo..
- Ahah trovato! Preparati moccioso del Corvo Nero. - mettendo in tasca la mano per afferrare la pistola.
Intanto Vodka era palesemente in imbarazzo, alle prese con le fanciulle che lo guardavano come se fosse un maniaco.
- Dico ma non si vergogna signore? Spiare sotto alle porte dei bagni delle donne? Alla sua età? Ma si trovi una fidanzata, per Dio che pervertito.
"Che figuraccia, comunque qua non c'è nessuno, chissà se Gin ha trovato qualcosa" - pensò l'uomo in nero rosso in faccia.
- Mamma che puzzaa!! Mi sento male che schifoo!!
- Ma è la voce di Gin! Capo arrivo!!
Uscirono entrambi dai loro rispettivi bagni, con Gin che aveva il naso tappato col suo cappello.
- Allora che succede capo? L'hai trovato?
- Sì Vodka! Un tipo con la diarrea l'ho trovato, ma non si tratta di quel moccioso! Appena ho sfondato la porta con un calcio sono stato travolto da un'odore vomitevole! Il mio povero naso!
- Ma allora questo vuol dire..
- Che ci ha fregati un'altra volta. Presto! Torniamo ai controlli!
Uscirono dal bagno alla velocità della luce e in una manciata di secondi li raggiunsero nuovamente, ma purtroppo per loro era troppo tardi. Mitoji era dall'altra parte del metal detector, si era appena rimesso in spalla lo zaino, li vide aldilà del blocco e con un ghigno soddisfatto alzò verso i due uomini in nero un dito medio, pronunciando chiaramente con il labbiale:
- Fuck you bitch! - riprendendo così il suo cammino verso la gate. Finalmente era in salvo.
In salvo sì ma anche in ritardo!
- Le 20.58!!! Presto devo correre!

"Ultima chiamata per i signori passeggeri diretti a New York presso la gate 4869"

Conan e Ai avevano finito di sistemare i loro bagagli a mano negli appositi scompartimenti, mettendosi così a sedere, pronti per la partenza.
- Le 20.59, o arriva adesso o mai più.
- Dai al massimo ci facciamo una vacanza insieme a New York Conan, comunque vada finirà bene per noi.
- Prima hai sviluppato il senso dello umor, ora vedi pure il positivo nel marcio. Sto veramente per chiederti il documento Ai. Non sono più così sicuro di stare viaggiando con la persona che conosco io.
- Il posto di fianco al mio è vuoto, dev'essere per forza quello di Mitoji.
- Sarebbe stato il colmo se a me fosse capitato il 48 e a te il 69 o viceversa, dopo aver scoperto a che numero di gate siamo stati imbarcati.

"I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture, siamo prossimi alla partenza."

- Ecco! Cosa ti dicevo? L'ha perso! Vorrei proprio sapere cosa è successo di così grave per impedirgli di arrivare in orario, quando noi siamo riusciti a fare avanti e indietro da Tokyo a Osaka, arrivando pure in anticipo.
- E vabè, vuol dire che allora sarà vacanza. Sei stato proprio te a dire a Ran, anzi no scusa, alla TUA Ran che avevi bisogno di allontanarti per dimenticare l'accaduto. Non c'è niente di meglio di un bel viaggio oltreoceano.

"Avviso ai signori passeggeri, stiamo imbarcando un ultimo viaggiatore arrivato adesso alla gate"

- Hai sentito? Dev'essere lui per forza Ai, finalmente!
- Uffa! Per cui niente vacanza, mannaggia a te Mitoji.

Eccolo che arriva! Era ora. Salì a bordo, mostrò il biglietto all'hostess che gli indicò a sua volta dove si trovasse il suo posto.
- Alla buon'ora Mojito! Arrivi tutto sudato e col fiatone. Non ci speravo più davvero, l'unica ad esserne contenta sarebbe stata Ai, che già si stava immaginando una vacanza.
- Voi due non avete idea dell'inferno che ho vissuto in questa ultima ora e mezza - rispose ancora ansimante.
- Avrai modo di raccontarcelo molto dettagliatamente. Ci aspettano più di 12 ore di volo per giungere a New York.
Anche Mitoji si sedette al suo posto, stremato dopo aver sistemato il suo bagaglio a mano nello scompartimento.
L'aereo chiuse il portellone e iniziò a muoversi lentamente verso la pista di decollo. Erano tutti e tre presenti. Erano pronti a iniziare insieme questa avventura. Conan e Ai dovranno essere in grado di sconfiggere i loro pregiudizi su questo nuovo misterioso personaggio, affrontare le loro paure, le loro indecisioni, ma soprattutto porre in Mitoji la loro fiducia, dimenticandosi che fu parte della causa che scatenò la tragedia che vissero una sola settimana prima, pensando solo al futuro e cercando di cancellare, almeno per il periodo che si troveranno nel nuovo continente, un passato indelebile.
   
 
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