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Autore: sonia1977    15/05/2018    1 recensioni
Vader convive con Anakin nella testa, poichè non è sicuro di aver fatto bene a fidarsi di Palpatine.
Cerca e trova Obi-Wan, ma il Jedi non è quello di un tempo.
Insieme si imbarcheranno su di filo sottile chiamato "speranza" ma entrambi sanno che se ci sarà una seconda caduta sarà la fine di ogni cosa.
La storia è una Obi-Wan/Anakin
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti voi, sono arrivata con un po' di anticipo con il nuovo capitolo. Siete contenti? Oggi vorrei chiedervi un parere, c'è nella storia uno sfogo di Kenobi, vorrei avere la vostra opinione in merito, se va bene o se è eccessivo, sbagliato, insomma quello che pensate, sinceramente non mi offendo. A parte questa richiesta vi aspetto come sempre in fondo alla storia per le N.d.A

Buona lettura, Sonia.


6. Coruscant
 
‘Lo spazio è noioso’, era arrivato a questa conclusione all’età di dieci anni e da allora non era riuscito a trovare qualcosa d’interessante nello spazio, se si trattava di inseguire, sparare, volare era divertente, ma l’iperspazio…
“Aiuto, mi stanno morendo le cellule del cervello” mormorò sbattendo la testa contro la console
“Perché ne hai ancora?” una voce tranquilla, riposata e stranamente frizzante gli rispose divertita, si girò lentamente e si trovò a guardare gli occhi azzurri di Kenobi ballare allegri
“Da quanto tempo sei lì?” chiese preoccupato, aveva parlato da solo per almeno dieci minuti,
“Non so, ma i tuoi monologhi sono divertenti!” replicò sedendosi, e lanciò un’occhiata al display dell’iperspazio per vedere quanto tempo mancava
 

7 minuti e 35 secondi

 
“Non manca tanto dai, non farla lunga, hai resistito per quasi due ore senza lamentarti” questionò allungandosi sui tasti spingendo una sequenza di pulsanti che aprirono un vano laterale, e tirò fuori la scacchiera di Sooku1, un gioco simpatico formato da numeri dove dovevi cercare di fare dieci con le tue file, mentre il nemico ti metteva numeri che t’impedivano di farlo, insomma c’era da diventare matti, lui non era proprio un genio del gioco, aveva vinto qualche partita, ma Anakin era fenomenale, e sopratutto se giocava, stava zitto, e giacché lo aveva svegliato, almeno non gli avrebbe fatto venire il mal di testa
“Vuoi davvero giocare dopo anni che non lo fai più? Ti schiaccio con la grazia di un Bantha lo sai vero?” questionò mettendosi dritto e guardando la scacchiera
“Sono anni che non ci giochiamo. Zitto e gioca! Schiaccialo o giuro che te la faccio pagare, Obi-Wan è una schiappa. Non può vincere!” la voce di Anakin gli perforò nuovamente i timpani, era qualche ora che non lo sentiva, gli ringhiò di stare zitto
“I numeri sono numeri, Vader, non angustiarti! E il fatto di schiacciarmi, voglio proprio vedere se ci riesci. Hai sette minuti” replicò come risposta
“Vincerò” pronunciò sicuro, guardando la scacchiera illuminarsi dopo tre anni
“Non scommetterci la testa!” replicò stizzito l’altro, gli dava noia che lo pensasse tanto incapace, e gli dava fastidio quell’arroganza della voce, così poco Anakin, sì il ragazzo era arrogante, ma non tanto da essere strafottente
“Non sei incapace. Sei più portato con le parole, che con i numeri, per questo di meccanica non capisci un tubo”
“Grazie” replicò sarcastico, per poi guardare la scacchiera e i numeri che gli erano toccati e sbuffò aveva tanti di sette
“Non ci capirò un tubo, ma con questi numeri mi fai nero” brontolò, ignorando il dolore pulsante alla tempia destra, strinse l’occhio un secondo per rimettere a fuoco il giovane Sith,
“Vediamo, aggiungiamoci le parole, quel gioco sciocco…” questionò mentre gli piazzava un cinque accanto ad un sette
“Bene forse riesco a vincere qualcosa. Non che vincere sia fondamentale” si corresse
“Hai ragione” Kenobi lo guardò stupito
“Infatti, è l’unica cosa che conta!” lo sguardo “sto disapprovando” apparve subito sul volto del Jedi, e Anakin sorrise
“Ci avrei scommesso la testa!”
“Cosa?”
“Lo sguardo ti sto disapprovando, Anakin!” gli fece il verso ex-padawan ridendo
“Ridi, ridi, intanto ti ho bloccato con un nove” gli ghignò il Jedi, il ragazzo smise di sorridere
“Crudele” mosse una mano e sulla parte di Kenobi apparve un +3
“Pratico” +4
“Mantello” +2
“Uniforme” + 1
“Militare” + 8 + ghigno
“Esercito” + 9 + sorrisetto
“Impero” 10 fila completata
“Stewjon2” 10 + 10 file complete bonus +5 e scomparvero dalla scacchiera
“Ehi!”
“Cosa?”
“Stewjon? Hai fatto due file + 5 bonus, la solita fortuna!”
“È un impero lo sai. Che ti devo dire la fortuna del principiante!”
“Principiate?”
“Younglings” + 3
“Padawan” + 4
“Cavaliere” + 7
“Maestro” + 0
“Lama - Ancora metti lo zero?” chiese aggiungendo un 4 e facendo 10 sulla fila a destra che scomparve
“Creatura – Perché non è un numero?” chiese alzando gli occhi
“Pianeta – Sì ma otto più zero mi fa sempre otto, mica mi blocchi?” questionò
“Spazio – Vero, ma quella casella è comunque bloccata” replicò scuotendo le spalle
“Caccia – Fai come ti pare, sono anni che ti dico di non usare lo zero” + 3
“Iperspazio” + 6
“Noia” + 9
“Giochi” + 1
“Finiti. Siamo arrivati” si girò verso la console di comando mentre uscivano dall’iperspazio, Kenobi chiuse il Sooku dentro lo scomparto e si mise a guardare Coruscant che si avvicinava con una specie di blocco di pietra nello stomaco, l’ultima volta che l’aveva vista stava fuggendo e dietro di se poteva vedere il fumo che saliva dal Tempio, e ancora oggi, dopo tre anni poteva vedere la colonna di fumo nero, acre che saliva verso l’atmosfera del pianeta
“Chiudi gli occhi, non guardare, non sei tranquillo” mormorò Vader osservando il Jedi che cercava di restare con la mente piatta
“Stai facendo un gran casino” mormorò
“Cosa?”
“La tua Forza sta parlando nella Forza. Stai mettendo in allarme chiunque possa sentirti. Devo ricordarti chi abbiamo sotto di noi? Non riesco a nasconderti se ci avviciniamo di più, soprattutto se non ti calmi. Non posso rimanere a ronzare qui in alto, poiché quei satelliti gli hanno già comunicato che sono arrivato” parlare a raffica indicando i sensori, inviargli un impulso elettromagnetico che simuli un guasto al caccia, è la prima cosa che gli è venuta in mente di fare, ha guadagnato solo dieci minuti, spera che bastino o Palpatine non si accontenterà di una tempesta solare su Naboo, anche perché non c’è mai stato e se controlla il diario di bordo, la cosa può diventare problematica.
“Te lo avevo detto che non volevo tornare” mormorò girandosi verso l’interno della navetta, per non guardare il pianeta
“Sì me lo avevi detto. Non pensavo che ti mettessi a piangere come un ragazzino” ringhiò irritato, punzecchiandolo, non stava piangendo, Obi-Wan non piange, ma sapeva bene che non era del tutto vero, credeva di aver visto una cosa su Mustafar quel giorno
“Vorrei vedere te! Proviamo a riassumere la cosa in poche parole. Il tuo miglior amico, ti uccide tutta la famiglia, poi cerca di ucciderti su un pianeta dimenticato dalla Forza, dove non c’è altro che fuoco e fiamme; dove devi uccidere o essere ucciso. Non so se puoi capire cosa significa camminare per il Tempio e riconoscere amici morti trapassati da una spada laser, e sapere che è l’arma di un ragazzo che hai cresciuto da quando aveva nove anni. Un ragazzo cui tu hai insegnato come usarla per difesa e per attacco, forse non sai il senso di colpa che ho per avergli insegnato a usarla, e pensavo, a torto, di avergli saputo spiegare bene come riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, la strada facile da una più difficile, pensavo di essere stato un buon maestro, so di non essere l’eccellenza insomma avevo venticinque anni e ho sicuramente sbagliato, ma non pensavo così tanto, e tu mi stai riportando lì, mi stai riportando dal mio più grande errore, è anche colpa mia se i miei stessi amici sono morti, ho sbagliato qualcosa con lui e ancora oggi non so cosa. So che a te non t’importa dei Jedi, e che questo è uno sproloquio di un vecchio pazzo, ma tu ci hai distrutti per creare il tuo fastoso impero, in cui credi scioccamente di portare pace e giustizia. Però vuoi salvare me, perché?” era arrabbiato, triste, nostalgico, aveva paura, freddo e sentiva la morte aleggiare ovunque non era una bella sensazione, senza contare che soffriva di mal di testa e gli bruciava la gola, doveva aver urlato e non se ne era accorto,
“Non avevi mai urlato prima” la voce sottile di Vader/Anakin lo colpì come uno schiaffo e tornò seduto accanto a lui,
“Perché non provi a vederla dal mio punto di vista. Credi sia semplice cercare di scherzare con te? O giocare a Sooku? Tu sei Anakin, ma non lo sei. È tutto complicato, come lo era dopo essere stati al fronte. Su Coruscant la corruzione, la politica complicava tutto, poteva trasformare una semplice colazione tra amici, in un duello verbale all’ultimo sangue. Anakin le parole possono ferire più delle azioni, ricordatelo” questionò, quanto all’improvviso, Anakin allungò una mano e lo getto in terra
“Lord Vader cosa succede?” la voce metallica, fredda di Sidiuos riempì l’abitacolo
“C’è un semplice e noioso problema nella pompa idraulica che governa la discesa, ci metto poco ad aggiustarla. Dovrò far fare una revisione alla navetta” rispose subito con fredda precisione e una punta di giusta irritabilità nella voce
“Bene. Punirò personalmente l’ultimo controllore” affermò sparendo
“Bene. Sono io per cui…” mormorò all’ologramma sparito
“Andiamo bene” concordò Kenobi mettendosi seduto in terra, massaggiandosi la mano, che aveva attutito il colpo che gli avrebbe rotto il naso
“Ti sei fatto male? Bene! Aspetta che danneggio la pompa e la risistemo sennò il controllo di Palpatine si rende conto che ho mentito. Prima o poi, quel tipo, mi deve capitare a tiro senza Sidious” ringhiò sparendo, dopo essersi assicurato che Obi-Wan non si fosse fratturato un polso, il cancro poteva avergli indebolito le ossa o i muscoli per quando ne sapeva e una volta appurato che stava bene poteva proseguire a danneggiare la navetta.
Vederla dal suo punto di vista non era facile, pensò mentre era sdraiato in terra guardando la pompa da danneggiare, prese una chiave inglese e iniziò a svitarla, ricordare il massacro dei Jedi non era esattamente una cosa che gli procurava piacere, ma doveva ricordare per capire cosa poteva aver provato Kenobi alla vista del genocidio, posò la chiave e prese un micro laser e punzecchiò la pompa un po’ a casaccio, simulando un danno da corrosione, la posò in terra per farla freddare e chiuse gli occhi.
Rivide subito il Tempio che fumava, le fiamme nella parte bassa degli alloggi, le grida di paura dei bambini più piccoli, l’odio dei Jedi più grandi, il rumore dei colpi blaster, il brivido che gli percorse la schiena allora come ora, al ricordo dei Jedi che cadevano battuti solo dal numero e non dall’abilità, un Jedi valeva dieci e più cloni. La porta della Sala del Consiglio che si apriva e il piccolo che gli chiedeva cosa potevano fare che erano troppi, vide la sua lama accendersi e il piccolo indietreggiare con occhi sgranati, non aveva neanche provato a difendersi, aprì gli occhi di scatto e scoprì con stupore e irritazione che erano umidi, lo aveva ucciso senza pietà, ricordava di averlo trapassato da parte a parte, senza remore o così pensava allora, ma ora era certo che di remore ne aveva avute parecchie, aveva indugiato prima di attaccare e uccidere anche i bambini, non voleva farlo, ma doveva farlo, per salvare Padmè, ma lei era morta a causa sua e suo figlio con lei,
Che cosa ho f
atto?” mormorò una voce, ma non seppe dire se era la sua o quella di Anakin, sigillò i buchi della pompa e l’avvitò, e corse in cabina, e trovò Kenobi intento a controllare alcuni parametri dell’olio,
“È sceso troppo, ma tu non dovresti avere problemi non è ancora sul nero” mormorò sapendo che Anakin era rientrato, si girò e lo guardò per un secondo,
“Dai porta giù questa micro astronave, muoviti” incrociò le braccia e aspettò che Vader si sedesse ai comandi e la navetta puntò sul pianeta e scese a tutta velocità.
Entrati nell’atmosfera, si diressero verso il Tempio Jedi che si ergeva silenzioso e immobile come monumento ai caduti, ma anche per porre l’accento sulla capacità e l’abilità di Sidious nella vendetta contro i Jedi che aveva costruito in anni, come monito ai Ribelli, lui aveva schiacciato i Jedi, avrebbe distrutto anche loro che non erano altro che una spina nel fianco, fastidiosi niente di più.
I due uomini della navetta non vedevano nulla di tutto questo, uno vedeva la sua casa e l’altro una vita diversa
“Anakin rallenta! Guarda laggiù” mormorò tirandosi indietro, dov’era l’ombra della cabina
“Cosa?” si sporse leggermente all’esterno e tirò giù un paio di parolacce tanto grandi da far ammutolire il Jedi e se ci fosse stato uno degli scaricatori imperiali, si sarebbe inchinato davanti a cotanta magnificenza
“Dove hai……… Mi devi consegnare” riuscì a dire dopo pochi secondi, nella voce un livello di paura che non era da lui, e ancora una volta non era per lui il turbamento che provava
“No! Che altre entrare ci sono? Quella non può essere l’unica oltre l’hangar navette. Con lui lì, non posso assolutamente parcheggiare subito nell’hangar sarebbe un insulto. Dimmi solo come portarti lì. Lui me lo giostro io” questionò vedendo la paura del Jedi, la sentiva scorrere nelle sue stesse vene, e non pensò che anche lui aveva paura, ma non per se stesso
“Ce ne sono solo due e la più fattibile è la cupola del Consiglio” replicò indicano la quinta guglia, la più grande e l’unica fatta di vetro
“E come atterro? Sono bravo ma non così bravo!”
“Non devi atterrare” questionò scuotendo le spalle
“Se non atterro come……… No, oh no! Non ti ho portato qui per farti saltare giù!” aveva capito come poteva entrare, ma insomma un salto di venti metri non è indicato se stai bene e sei in pieno allenamento, tre anni fa gli avrebbe detto di non spiaccicarsi, oggi era certo che sarebbe morto
“L’ho già fatto prima d’ora. So saltare, senza spiaccicarmi da nessuna parte!” rispose sapendo quello che aveva pensato
“Sì e ti devo ricordare che eri appeso a un droide cui hanno sparato e se non c’ero io sotto con un taxi con la cupola aperta, ti eri spiaccicato circa sei anni fa?3
“Ma tu c’eri, come sempre, ed è inutile discutere, se non mi vuoi consegnare, devo saltare”, per una frazione di secondo regnò il silenzio quando i due cervelli si arenarono sulle due pare “come sempre” poi tornano attivi
“L’altra via?” chiese rinunciando per ora a ricordargli del turbo ascensore giusto perché non sapeva come, ma sicuramente Kenobi avrebbe trovato il modo di rigirarsi la storia a suo comodo, lui aveva solo chiamato l’ascensore4, mica aveva detto all’astronave di girarsi sotto sopra, insomma!
“Non è fattibile, devi rimanere in vista, non puoi scomparire, non ne hai motivo”
“Come entri?” si girò a guardarlo, mentre la navetta simulava, ancora, dei sobbalzi per spiegare perché ci metteva tanto
“Uno dei vetri della guglia per emergenza si può aprire. Nel senso che scende, c’è un pulsante nascosto nella cima, devo rompere il vetro accanto e schiacciarlo. È all’interno5” spiegò, legando bene la spada e togliendosi il mantello
“No, niente spada. Usa questo” gli passò un attrezzo circolare
“Cos’è?”
“È un diamante e taglia il vetro di qualsiasi spessore, comunque calcola anche lo spessore del vetro e di adatta facilmente, ci può mettere un po’ visto che quel vetro sarà sicuramente spesso. Dammi la spada e il mantello” affermò girandosi per aprire uno scomparto
“Devo girare disarmato?” chiese con apprensione
“Sì. Primo non avrai l’istinto di usarla, secondo se ti catturano, non ti conviene difenderti, terzo se ti dovesse, accidentalmente, cadere non posso recuperarla al volo, quarto se ti vede Palpatine ti fulmina, quinto… devo andare avanti?”
“No. Tieni” gli diede tutto e si avvicinò allo portello esterno
“Posso fare un passaggio solo” lo informò mentre faceva scomparire il tutto
“Va bene. Ci vediamo dopo” Anakin aprì lo sportello e lui saltò
“E meno male che sta male. Che la Forza ti protegga Kenobi!” mormorò allo sportello che si chiudeva
“Che fai ti preoccupi?” gli chiese Anakin
“Se lo prendono, ci finiamo di mezzo anche noi e poi dobbiamo ammazzarlo e mi hai fatto montare tutto sto casino per salvarlo. Quindi sì mi preoccupo” spiegò rapidamente facendo atterrare la navetta e indossando subito il mantello nero, e attaccando la spada di Kenobi orizzontalmente dietro la schiena,
“Che la Forza lo protegga”
“Appunto”.
Uno sbuffo di fumo annunciò al plotone che Darth Vader stava scendendo dalla navetta e se possibile si misero anche più dritti di quello che già erano.
Ed eccolo che scendeva avvolto sempre dal mantello nero, che ondeggiava al ritmo dei suoi passi, i cloni lo videro lanciare il solito sguardo d’irritazione per il fatto che nonostante glielo avesse spiegato più volte, come stare sull’attenti in modo decente, loro sembravano più accozzaglia di gente impreparata, una cosa deplorevole alla vista, ma purtroppo per la loro incapacità a eseguire una semplice azione, come stare fermi e rigidi come cadaveri, era impossibile migliorare, ma loro erano cloni e avrebbero fatto di tutto per compiacere il loro Signore.
“Cody ancora tra noi?” questionò Vader come saluto
“Sì, mio Signore” il clone s’inchinò in avanti era l’unico ad avere questo privilegio per i loro trascorsi.
Nell’esatto centro del gruppo schierato, c’era lui, Lord Sidious, in piedi e con un sorriso paterno stampato in faccia, allungò le braccia verso Vader come per dirgli di abbracciarlo, solo che fortunatamente non doveva farlo
“Lord Vader, è un piacere rivederti ragazzo mio” la voce mielosa, strascicata e paterna di Palpatine gli arrivò alle orecchie accompagnata dall’oramai onnipresente brivido di freddo
“Mio Signore” s’inginocchiò
“Dagli una testata” sussurrò una voce
“Alzati, amico mio. Dimmi, chi devo punire per questo problema?” lo chiese come se si trattasse di schiacciare uno scarafaggio
“Me” e Vader sorrise, non visto, non lo avrebbe mai punito
“Tu non sbagli” la voce era diventata dolce, segno tangibile d’irritazione
“Purtroppo ho errato. La fretta di trovare Kenobi, mi ha fatto un brutto scherzo”
“Allora dovrò punire Kenobi” e rise freddo, crudele e fin troppo serio per i gusti di Anakin.
 
Da qualsiasi punto di vista la guardasse, Anakin che s’inchinava a Palpatine era una scena inguardabile, sia se stava in piedi sia se stava a testa in giù, dannato coso non poteva essere più efficiente nel tagliare il vetro?

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Note dell'Autore
1 – Il Sooku è un giochino che non esiste in nessun universo, me lo sono inventato
2 – Stewjon è il pianeta natale di Obi-Wan Kenobi, mi andava di metterci il nome da questo è diventato un impero. Non sapendo quasi nulla del pianeta ne ho approfittato.
3 – Anakin si riferisce a quando il Maestro si è lanciato fuori dalla finestra durante il periodo in cui facevano da guardia del corpo per la Senatrice Amidala
4 – Qui invece fa riferimento al fatto che sono dovuti saltare nella tromba dell’ascensore, quando sono andati a recuperare Palpatine dalla nave di Greviuos e durante l’attacco l’astronave ha ruotato su se stessa facendo diventare il pavimento quello che era una parete e si sono ritrovati appesi ad una fune del vano del turbo ascensore, insomma delle idee meno brillanti di Anakin, seconda solo al fatto di aver sparato all’ala del caccia di Obi-Wan -.-
5 – La guglia non si apre non c’è nessuna entrata nascosta, me la sono inventata e non sarà l’unica strada nascosta per entrare o uscire dal Tempio senza essere visti

Il prossimo capitolo arriverà o il 19 o il 29 Maggio non oltre ^_^

 

  
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