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Autore: Signorina Granger    16/05/2018    6 recensioni
[OS collegata alla storia “Dollhouse” per l’anniversario della sua pubblicazione]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dollhouse – Memories



“Passerotto, sei assolutamente sicura di quello che fai?!”
“Fox, smettila di trattarmi come un’idiota, ho la patente da ben tre anni, nel caso non lo sapessi!”

“Beh, te lo chiedo visto che poco fa hai rischiato di investire un bidone! Attenta, il marciapiede… stai a destra!”
“Ci sto provando, la colpa non è mia, ma di questa dannata guida a sinistra! Ma perché voi inglesi non potete essere normali in niente, avete moneta diversa, la guida diversa, persino la carta igienica è dalla parte sbagliata!”

Isla Robertson sbuffò mentre cercava di parcheggiare, maledicendo mentalmente tutto il Regno Unito e i suoi abitanti – e al diavolo se il suo fidanzato era uno di loro – mentre accanto a lei il suddetto fidanzato quasi si nascondeva il viso con le mani, temendo di assistere ad uno spettacolo molto spiacevole.

“Ok, ci sono. Sono dritta. Posso andare indietro ancora un po’ o rischio di tamponare l’Audi?”
“Non so cosa sia un’Audi, ma ti prego, ferma l’auto e scendiamo!”

“Come sei melodrammatico, parli come se ti avessi fatto rischiare la vita!”
“Beh, di certo l’ha rischiata la vecchietta con cui hai quasi fatto un frontale alla rotonda!”
“Non è colpa mia se non aveva la freccia e se in questo Paese le rotonde si fanno al contrario, Fox!”

“Va bene, va bene, lasciamo perdere, andiamo o faremo tardi.”

Cecil roteò gli occhi e si affrettò ad uscire dalla macchina mentre Isla, sbuffando debolmente, si riprometteva di non guidare mai più in Inghilterra da dopo quella sera e si lasciava prendere sottobraccio dal ragazzo mentre si accingevano a raggiungere l’ingresso del ristorante.

“Sei deliziosa stasera.”
“Non fare il ruffiano.”


*


“Visto?! Mi hai messo un mucchio di fretta e ora siamo arrivati per primi, roba da non credere!”
“Arrivare in anticipo è sempre meglio che arrivare in ritardo Katie, non scordarlo.”

Seth, seduto accanto alla fidanzata alla lunga tavolata elegantemente apparecchiata, le rivolse un sorriso mentre le sfiorava un braccio lasciato nudo dal suo vestito blu notte con le dita, guardandola alzare gli occhi al cielo mentre tamburellava le dita smaltavate sul tavolo:

“Se anche fossi stata in ritardo comunque sarebbe stato per colpa tua, mi hai costretta a cambiare il vestito solo perché sei geloso!”
“Io non sono geloso, non voglio che tu prenda freddo!”
“Baggianate, sei solo guardingo perché potrebbe esserci anche Carter!”

Seth fece per difendere la sua assoluta non gelosia con la ragazza, che però parve distrarsi quando scorse un paio di figure familiari avvicinarsi al tavolo, inducendola a sorridere e a rivolgere loro un cenno di saluto:

“Cecil! C’è l’avete fatta… ciao Isla, come stai?”
“Bene, ma se trovo l’emerito idiota etnocentrico che ha messo la vostra guida a sinistra lo stroz-“
“Ciao Katie, Seth… è bello vedervi.”

Cecil si affrettò ad interrompere la fidanzata per sorridere e sporgersi verso l’amica per darle un bacio su una guancia, facendo sorridere Kate di rimando:

“Incrociato nessuno mentre venivate qui?”
“No, ma spero arrivino presto, muoio di fame.”
“Tanto in questo Paese si mangia malissimo….”
“Yankee, scendi dal pulpito! I biscotti di mia madre li mangi, mi pare, e anche quello che prepara Rose!”

“Beh, Rose è l’eccezione che conferma la regola! Oh, guarda, parli del diavolo e spuntano le corna, ecco i piccioncini.”

“Associare Rosie al diavolo mi pare azzardato, Isla.”
“Hai ragione Seth, ma anche associarla al lupo sarebbe stato scorretto…”



“Oh, guarda, eccoli!” Rose sorrise mentre, camminando in equilibrio sui tacchi alti e tenendo un braccio intorno alla vita di Hooland, si accingeva al raggiungere gli amici al tavolo.
“Visto, non siamo in ritardo!”
“Se anche fosse sarebbe stata colpa tua tesoro, mi hai fatto cambiare tre paia di scarpe perché secondo te non si abbinavano al vestito che mi hai regalato apposta per stasera… grazie, comunque, lo adoro. Non è che mi vizi troppo?”

Rose sorrise con aria divertita mentre alzava lo sguardo per posare gli occhi azzurri sul volto del ragazzo, che ricambiò il sorriso prima di dire qualcosa a bassa voce, guardandola con occhi adoranti:

“Questo e altro per la mia Rosie. E poi tu mi vizi sotto altri punti di vista, mi cucini sempre il mondo intero… Comunque ne è valsa la pena, sei bellissima.”

“Merlino, volete per caso un tavolo per due a parte per continuare con le effusioni?”

Julian, che era appena comparso accanto a loro, alzò gli occhi al cielo con studiata esasperazione mentre Rose, sentendo la sua voce, si voltava di scatto verso di lui prima di sorridere e abbracciarlo, visibilmente felice di vederlo:

“Julian!”
“Rosie, non ci vediamo dalla settimana scorsa, non da due mesi…”
“Appunto, quindi direi che ora potreste anche smettere di abbracciarvi.”

“Hool, smettila, è Julian.” Rose gli scoccò un’occhiata leggermente torva sotto lo sguardo divertito dell’amico, che prese la ragazza sottobraccio prima di raggiungere gli ex colleghi, affrettandosi a salutare uno per uno tutti i presenti visto che alcuni non li vedeva da parecchio.

E mentre Hooland si affrettava a salutare Cecil e Seth Rose di avvicinò ad Isla con un sorriso, abbracciando l’amica:

“Ciao… allora, che aspetti? Fammi vedere l’anello, sono curiosa.”
“Se avessi un centesimo per tutte le volte in cui me l’hanno già chiesto sarei milionaria…”
“Falla finita, la famiglia di Cecil è piuttosto benestante, e anche la tua, mi risulta! Oh, è bellissimo… sono così felice per voi.” 
Rose sorrise teneramente mentre, tenendo delicatamente la mano dell’amica nella sua, osservava l’anello di fidanzamento che luccicava al dito dell’americana, che sorrise leggermente a sua volta e sfiorò la pietra con le dita prima di annuire e parlare a bassa voce: 
“Sì, anche io…”


“Qualcuno ha visto mio fratello? È strano che non arrivi in perfetto orario…”
“Oh, io entrando l’ho visti qui fuori che discuteva con una bionda di nostra conoscenza, avrei voluto salutarli ma ho intuito fosse meglio lasciar perdere… Tranquilla Kate, tuo fratello ormai è un Auror, dovrebbe cavarsela.”

Julian sorrise con aria divertita alle parole di Kate, che alzò gli occhi verdi al cielo mentre un paio di voci familiari giungevano alle orecchie di tutti i presenti:

“Smettila di negare, mi hai rubato il parcheggio!”
“Non ti ho rubato niente LaFont, sei solo stata lenta… sai come si dice tra i Babbani?! Chi dorme non piglia pesci!”
“Me ne frego Bennet, c’ero prima io! Kate, tuo fratello è un idiota, mi spiace averci messo tutti questi anni per capirlo, dopo essere stati anche compagni di scuola e poi colleghi!”

“Ciao Erin… Nick, che hai fatto?”
“Niente, è la tua amica ad essere isterica stasera! Anzi, sospetto che per aver preso la patente abbia dovuto confondere l’ispettore…”

“Parla per te, caro!”

Alla fine Seth convinse Nicholas a prendere posto vicino a lui e il biondo si chinò per dare un bacio sulla guancia della sorella mentre Erin, seduta accanto a Julian, lo osservava con cipiglio torvo e le braccia conserte.
Julian invece abbozzò un sorrisetto divertito mentre si voltava verso la bionda, osservandola di sbieco:

“Ciao Erin… non sei cambiata per niente.”
“Oh, sai com’è, devo trovare qualcun altro con cui discutere ora che non posso più litigare con Echo. Per fortuna tu sei molto più simpatico di lui, come ho potuto constatare.”
“Beh… grazie, credo.”
“Di nulla. Credo che siamo tutti, Carter mi ha detto che non verrà.”

Erin rivolse un’occhiata eloquente a Kate, seduta di fronte a lei, e la ragazza annuì debolmente, quasi leggermente dispiaciuta:

“Lo sospettavo.”
“Ma vi siete chiariti, no?”
“Sì, ma immagino che non morisse dalla voglia di vedere… sì, insomma, di vedere me e Seth.”

“Beh, non lo si può biasimare. Ma sorridi Kate, oggi si festeggia!”
“Già, qualcuno mi spiega perché avete insistito tanto per vederci proprio stasera?”
“Perché esattamente un anno fa si concludeva il processo alla Dollhouse e alla DeWitt… si può dire che la nostra libertà sia iniziata a tutti gli effetti proprio quel giorno, quindi… propongo un brindisi. Se non altro, senza di lei non avrei mai conosciuto la mia deliziosa futura moglie, quindi… grazie, Dottoressa.”







………………………………………………………………………….
Angolo Autrice:

Ed eccomi giunta con una OS anche per l’anniversario di Dollhouse, da non credere.
Ancora una volta grazie a tutte per aver partecipato e per aver seguito la storia, per chi partecipa ad altri miei lavori ci vediamo lì e per le altre… a presto comunque, spero. 

Buona giornata, 
Signorina Granger 







   
 
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