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Autore: giucri89    17/05/2018    1 recensioni
Il sogno di Kim NaNa è quello di diventare una segretaria di direzione ma non ama gli straordinari, in quanto persona pigra o come ama definirsi "a risparmio energetico". Al contrario Park ChanYeol è un tipo dinamico; è Chaebol di III generazione a cui sta stretto questo titolo. L'ultimo dei suoi desideri è, infatti, quello di sedersi in un ufficio tutto il giorno. il suo sogno è sfondare con la band da lui creata insieme ai suoi amici, gli EXO. Cosa succederà quando le strade lavorative di Nana e ChanYeol s'incontreranno? Soprattutto dopo un evento particolarmente imbarazzante che li ha coinvolti qualche giorno prima...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 33
 
 
Tu sei la sola ed unica
che stavo cercando.
Piedi, mani, tutti i posti
che riesco a raggiungere sei tu.
Il tuo dolce tocco mi rallegra.
Quando sono bloccato tra le tue braccia
mi sento in pace.
Sono intrappolato dentro di te.
One and Only-EXO
 
 
- NaNa -
 
Non ho più sentito ChanYeol da quando è andato a parlare con suo nonno stamattina, tranne per un messaggio che mi ha mandato mezz’ora fa. Mi ha scritto solamente di venire nel suo appartamento. A quanto pare da stasera tornerà a dormire qua. Grazie alla password che mi ha dato, sono appena entrata in casa. Quanti ricordi in quest’appartamento. Ricordo la prima volta che ho messo piede qui dentro come se fosse ieri. Se ripenso ancora a quello che è successo il cuore inizia a battermi forte e credo di poter morire dall’imbarazzo. Chissà cosa sarebbe successo se io quel giorno non avessi perso la lucidità. Magari non ci troveremmo in una situazione del genere, o forse sì? In fondo, l’amore è qualcosa d’imprevedibile, trova le strade più assurde per venir fuori. Chissà, probabilmente saremmo finiti allo stesso punto attuale. Aaaah! Inutile rimuginare sul passato. Quel che è fatto è fatto, non si può più tornare indietro, possiamo solo continuare ad andare avanti per la nostra strada e sostenerci a vicenda.
Oggi il centro commerciale è chiuso, chissà se da domani potrò tornare a lavoro regolarmente o già da oggi il presidente prenderà provvedimenti dopo la confessione del nipote. Devo cercare di prepararmi a qualsiasi evenienza, solo così potrò essere davvero un sostegno per ChanYeol. Posso farcela! Non so se oggi ha avuto il tempo di nutrirsi a dovere, così per strada mi sono fermata in un mini-market e ho comprato tutto ciò che mi serve per preparare il tonkatsu, l’altra volta, infatti, diceva che gli andava di mangiarlo ma nella villa di suo nonno sembra sia un piatto fuori menù. Probabilmente esisterà solo la cucina tradizionale in quella casa. Devo mettermi all’opera prima che lui sia qui. Vorrei tanto che riuscisse a riposarsi un po’ e a non sentirsi soffocato per tutto quello che dovrà affrontare. Bene! È ora di mettersi a lavoro.
Sono già le 20:30, probabilmente sarà qui a momenti. Oh! Il beep della porta. «ChanYeol, sei tu?», sento la porta aprirsi e poi chiudersi. «Sì, sono io». «Bentornato», sembra così stanco in volto, cerco di sorridere il più possibile, vorrei davvero riuscire a risollevargli il morale anche solo per un po’. Si avvicina, mentre sto per impiattare la cena, sento le sue braccia avvolgermi in un abbraccio da dietro. «Possiamo restare così solo per un po’?», domanda. Quando fa queste richieste di solito o è stanco o la giornata non gli è andata bene, probabilmente, oggi sono le due cose insieme. Così come da lui richiesto, restiamo in questa posizione per qualche secondo, poi decido di girarmi tra le sue braccia, senza sciogliere l’abbraccio, adesso posso guardarlo finalmente dritto negli occhi. Si percepisce che non ha avuto una giornata facile, come del resto avevamo già prospettato. Gli accarezzo dolcemente il volto. «Chan-ah, ti ho preparato il tonkatsu che ti piace tanto. Per adesso non pensare più a nulla di negativo, ok? Pensa solo a goderti la tua cena e me che sono qui con te», finalmente vedo un sorriso comparire tra le sue labbra. Con un gesto deciso mi solleva e mi ritrovo seduta sul piano da lavoro della cucina. «C-ChanYeol?», pronuncio imbarazzata, di certe cose non riuscirò mai a farne l’abitudine. «ChanYeol? Prima mi hai chiamato Chan-ah. Lo preferisco, sembra più… intimo», adesso sul suo volto è stampato un sorriso malizioso. «Hai ragione, mi è scappato, una volta ho sentito il Vice CEO Kim chiamarti così e mi è piaciuto tanto, volevo provarlo prima o poi», rispondo abbassando la testa dalla vergogna. «Puoi continuare a chiamarmi così allora… oppure ci sarebbero tanti altri modi». «Tipo?». «Mmmmh, tipo… oppa? O magari jagi, yeobo, ci sono tanti modi in cui puoi chiamarmi, non ti pare?». «Tsk, oppa? Jagi? Yeobo? Non stai un po’ esagerando? E poi perché ti stai avvicinando così tanto, eh?». «Niente di che, voglio solo fare il pieno di energia, oggi ne ho consumata molta, quindi, ho bisogno di molta ricarica, non vuoi aiutarmi? E poi non sei stata tu a dirmi di godermi la mia cena e TE che sei qui con me?». «Sei davvero furbo… oppa». ChanYeol scoppia subito in una risata e dopo riprende ad avvicinarsi. Le nostre labbra si sfiorano. Il mio cuore batte all’impazzata, perché, Park ChanYeol, mi fai sempre questo effetto? Il bacio si trasforma in qualcosa di più di un semplice sfioramento di labbra, sento la sua lingua cercare la mia e quando finalmente s’incontrano, iniziano una danza che di dolce e tenero ha veramente poco. Ecco, ogni volta la solita storia, i suoi baci mi fanno perdere la testa. Probabilmente se non fossi seduta quassù non riuscirei a reggermi con le mie gambe. Una delle sue mani che prima accarezzava dolcemente il mio volto scende giù lungo i miei fianchi per poi risalire da dentro la maglietta provocandomi un brivido lungo tutta la schiena. Mentre continua a baciarmi con foga, inizia a giocherellare con il gancio del mio reggiseno, cos’è? Una specie di piacevole tortura? Perché devo essere la sola a subirla? Mi faccio coraggio e aprendo gli occhi, senza mai staccare le mie labbra dalle sue, o forse dovrei dire la mia lingua dalla sua, be’ fa lo stesso, inizio a sganciare, ad uno ad uno, i bottoni della sua camicia azzurrina. Dallo stupore ChanYeol apre gli occhi anche lui, senza comunque interrompere il bacio, forse sembrerà strano anche a lui, dato che non sono un tipo che prende di solito l’iniziativa in tutto questo, ma come dargli torto, sono stupita anch’io da me stessa. La sua espressione dapprima sorpresa sembra essere adesso compiaciuta. Dai suoi movimenti intuisco che anche lui vuole liberarsi degli indumenti che indosso. È sul punto di sfilare via la mia maglietta, quando il suo cellulare inizia a squillare. Automaticamente mi blocco. «C-ChanYeol, il cellulare!», affermo rompendo quel delizioso contatto. «Oh, NaNa, fai finta di niente», esclama riprendendo a baciarmi. «No, potrebbe essere qualcosa d’importante, rispondi», asserisco a mia volta allontanandolo leggermente. «Non credo ci siano cose più importanti di quello che tu ed io stiamo facendo adesso». «M-ma, ma-», non riesco a completare la frase perché ChanYeol mi mette a tacere con un nuovo bacio. Sembra voler continuare da dove c’eravamo fermarti, ma il telefono si ferma qualche secondo per poi riprendere a squillare. Dopo qualche lamentela ChanYeol estrae il suo cellulare dalla tasca, finalmente. «Devo ricordarmi di farlo prima, tsk!». «Eh?». «Di spegnere il cellullare quando siamo insieme, dico», ed è, infatti, quello che fa. «Ma potrebbe essere qualcosa d’importante». «Per me TU sei più importante. Tu sei qui, quindi, tutto il resto può aspettare, non è importante quanto te». Le sue parole mi fanno arrossire automaticamente. «Oh, che belle guance rosse che abbiamo qui». «Tsk! È perché si muore dal caldo!». «L’uno gennaio? In pieno inverno?» «È l’appartamento che è caldo, ok?». «Ma se non c’è neanche il riscaldamento acceso. Andiamo, ammetti semplicemente la verità. Queste belle guance rosse sono a causa mia», ancora quel sorriso malizioso. Non posso tenergli testa, ma allo stesso tempo non voglio neanche perdere. Per una volta vorrei essere io a farlo imbarazzare. Di scatto prendo il suo volto tra le mani e inizio a baciarlo con impeto, lasciando di stucco, oltre me stessa, anche il mio interlocutore. Decido di scendere, lo spingo leggermente in avanti e avere così modo di rimettere i piedi per terra. Lo tiro a me dal colletto della camicia, per metà sbottonata e cerco di invertire i ruoli, adesso è lui contro il piano da lavoro della cucina. Probabilmente ancora un po’ sorpreso, ChanYeol non sa dove mettere le mani e queste finiscono per rovesciare a terra le salsine che avevo preparato per il tonkatsu. Il rumore delle ciotole, fortunatamente in plastica, che finiscono per terra, schizzando le salsine ovunque, ci riportano alla realtà. «Perdonami», dico in mia discolpa, le mie mani sono ancora posizionate sul colletto della camicia di ChanYeol, solo adesso me ne rendo conto, mollo subito la presa e sento le mie guance nuovamente prendere fuoco. ChanYeol ed io ci guardiamo sorpresi per poi finire a ridere insieme come due stupidi. «Be’, direi che forse adesso non è il momento», afferma portandosi una mano alla testa. Forse anche lui adesso è imbarazzato? Sono riuscita nel mio intento? Be’ di sicuro non è il solo ad essere imbarazzato. Sarà meglio seguire il suo consiglio. «Pulisco tutto e preparo nuovamente le salsine. Tu mettiti pure comodo a tavola. Ci penso io», propongo raccogliendo una ciotola da terra. «No, no, ti aiuto, così finiamo prima e mangiamo insieme», afferma aggiungendo un sorriso a fine frase. Adesso sembra essere più sereno rispetto a prima, spero davvero sia così. Puliamo insieme, prepariamo nuovamente le salsine e mettiamo tutto in tavola. Come vorrei che questa tranquillità durasse per sempre. Sento ChanYeol ridacchiare sedendosi a tavola. «Perché stai ridacchiando adesso?», domando prendendo posto a sedere accanto a lui. «Rido perché mi piace». «Ti piace cosa?». Mi fa segno di avvicinarmi. Avvicino l’orecchio e lui di tutta risposta mi stampa un bacio sulla guancia. «Yah!», esclamo ridendo. «Mi piace questo! Non sembriamo una coppia di sposi novelli, eh?». «È per questo che non smetti di ridere come un idiota?». «Sono solo contento di stare da solo con te finalmente, non posso?». «Certo, certo, ma adesso pensa a mangiare, devi essere affamato», rispondo con finta nonchalance, è così dolce e carino in questo momento che vorrei stringerlo forte forte tra le mie braccia. «Agli ordini capitano», afferma prima di sollevare le bacchette con il primo boccone.
Dopo aver finito di cenare, ChanYeol ed io abbiamo dato una sistemata in cucina e adesso siamo sdraiati sul divano di fronte alla TV. «Sembra che non ci sia niente d’interessante», esclama ChanYeol continuando il suo zapping televisivo. «Non hai dei DVD?». «Solo quelli di Iron Man ma non credo sia il genere di film che ti piaccia, non è vero?». «Come fai a saperlo? Supereroi e avventure non fanno per me. Se non sbaglio non te ne avevo mai parlato, come hai fatto ad indovinare?». «Non so, mi sembri più il tipo da commedia romantica con bel finale “e vissero tutti felici e contenti”, sbaglio?», afferma spegnendo la TV. «È vero! Come hai fatto a capirlo?», domando curiosa. «Così. Penso che si addicano perfettamente ad un’anima romantica come la tua». «Tsk! Secondo me hai provato ad indovinare e basta». «Hey! Come puoi dire una cosa del genere! Ormai ti conosco come le mie tasche». «Davvero? E sentiamo cosa sai di me?». «Vediamo… fammi pensare. Sei un’inguaribile romantica, anche se a causa del sottoscritto stavi per perdere la fiducia nell’amore. Vuoi far credere di essere una persona sicura e piena di te ma in realtà ti fai una miriade di problemi per qualsiasi cosa. Quando ti metti in testa di fare qualcosa fai di tutto per raggiungere il tuo scopo, ignorando quello che dovrai affrontare. Sei molto legata alle tue amiche e in special modo ad HaeRi-ssi, hai provato a proteggerla da BaekHyun ma sfortunatamente hai fallito. La prima notte che siamo stati insieme eri così tesa che pensavo all’inizio di non piacerti ma poi ho capito che era solo imbarazzo. Ogni volta che finiamo in “certe situazioni” le tue guance diventano rossissime dalla vergogna, le adoro. Che faccio? Devo continuare?», sono davvero scioccata, è incredibile che in così poco tempo sia riuscito a capire così tante cose di me. Schiarisco la mia voce con un colpo di tosse. «Be’, penso possa bastare così», affermo voltandomi dall’altra parte. Sono così felice per quello che ha detto di me, potrei anche piangere dalla felicità ma non voglio darlo a vedere, mi sentirei come di aver perso una battaglia. «Eh? Perché ti volti dall’altra parte?», domanda ChanYeol iniziando a scuotere il mio braccio. Data la sua insistenza, mi rigiro e i nostri sguardi s’incrociano. ChanYeol mi accarezza dolcemente il volto. «Pensavo di aver combinato qualche errore. Non farlo mai più, non darmi mai più le spalle, ok?», non pensavo ci fosse rimasto male. Con le mie mani gli circondo la vita e lo avvicino a me in un abbraccio. Lui ricambia velocemente. «NaNa…», mi sussurra all’orecchio. «Mh?». «Resta qui con me stanotte, non voglio lasciarti andare neanche per un secondo, ti prego, puoi farlo?», neanche io voglio separarmi da te, soprattutto dopo tutto quello che è successo ultimamente. Ho già detto ai miei che andavo a casa di HaeRi a cenare, potrei mandare un messaggio a mia madre e dirle che dormo dalla mia amica. Dopo manderò un messaggio ad HaeRi e le chiederò di essere la mia copertura. «S-sì», riesco solamente a pronunciare. «Bene!», sento subito ChanYeol esclamare. All’improvviso mi ritrovo distesa sul divano e ChanYeol si posiziona sopra di me. Dolcemente inizia a lasciarmi dei piccoli baci sul collo. Poi sale fino all’orecchio. «Direi che possiamo riprendere da dove eravamo rimasti prima della cena», mi sussurra. La sua mano inizia a vagare tra le mie gambe, quando adesso è il cellulare che ho in tasca a squillare, rompendo nuovamente l’atmosfera magica venutasi a creare. ChanYeol torna a mettersi seduto. Faccio anch’io lo stesso e prendo il cellullare in mano. È una chiamata di mia madre. Guardo il cellulare, poi ChanYeol e viceversa. «Avrei preferito che lo avessi spento quando l’ho fatto io, ma sicuramente dalla tua espressione indecisa deduco che siano i tuoi familiari, non preoccuparti, rispondi pure, posso aspettare». Mia mamma si preoccupa molto quando non rispondo al telefono, vorrei non rispondere ma non ho altra scelta. Striscio il dito sul pulsante verde e porto il cellulare all’orecchio. «Omma?». «NaNa-ya, devi tornare subito è successa una cosa terribile!». «Omma calmati, non urlare, spiegati meglio, che cosa sta succedendo?». «Tuo padre ha appena aperto un e-mail nella quale c’è scritto che stiamo per essere sfrattati. Pare che la caffetteria e la nostra casa abbiano cambiato proprietario, adesso è un certo signor Park della Park’s Enterprise, sembra non voglia rinnovare il nostro contatto d’affitto, il luogo per cui lavori non appartiene pure a lui? Che cosa sta succedendo NaNa-ya?», io non posso davvero crederci, penso guardando ChanYeol con uno sguardo sconvolto.    
  
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