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Autore: slenderguy93    17/05/2018    1 recensioni
L'Inferno. Il luogo in cui finiscono i peccatori e coloro che stipulano i patti più costosi... è sinonimo di inenarrabile sofferenza e depravazione, e per chiunque, è da evitare come la peste. Chiunque eccetto i Diavoli ovviamente, suoi abitanti e principale causa della sua terribile fama.
Essi sono l'incarnazione del peccato e della corruzione, e per innumerevoli millenni nessuno ne ha mai dubitato... ma cosa accadrebbe se tra essi, alcuni decidessero di cambiare lo Status Quo?
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Il cinguettio degli uccelli si affievolisce fino a scomparire. Siamo ormai arrivati nel cuore del bosco, ed abbiamo quasi raggiunto la nostra area d’ispezione: un enorme ed antico mausoleo in stile gotico.
Ci troviamo in Francia, in una zona a sud-est vicina al confine italiano. La missione prevede che controlliamo questo sito, visto che abbiamo ricevuto una segnalazione dai nostri informatori secondo cui un individuo sospetto era comparso nella zona, esplorando giornalmente la foresta in cui si trova.
Un incarico semplice, che nel più probabile dei casi ci condurrà ad un appassionato di architetture antiche, o in alternativa ad un razziatore di tesori. In ogni caso, tutto ciò che dovremo fare è allontanare l’impiccione in questione, e controllare lo stato delle difese.
Il motivo per cui i nostri capi danno importanza a quella che a prima vista sembrerebbe quasi una vecchia rovina, è che all’interno di essa è sigillato qualcosa che dicono non debba assolutamente essere riportato alla luce. Per quale ragione abbiano scelto di nasconderla qui invece che all’interno di una delle nostre basi meglio difese, è un mistero anche per me.
L’unica conclusione a cui sono giunta è che i piani alti vogliano tenere l’oggetto in questione lontano anche da noi, oltre che dagli estranei…
“Bene, pare che al momento non ci sia nessuno. Ed a prima vista, anche lo stato delle difese sembra immutato.” Ad aver parlato, è il capomissione: un ragazzo sui quindici anni vestito da prete. In teoria avrei dovuto avere io quel ruolo, visto che sono la più esperta del gruppo… ma dato che questa sembra essere una missione semplice, hanno voluto lasciare il comando a lui in modo che faccia pratica.
Scelta che approvo, visto che in futuro questo giovane scalerà sicuramente i vertici della nostra organizzazione. Egli si avvicina al portone, e lo tocca concentrandosi sulle protezioni applicate all’edificio.
Dopo pochi istanti, si volta di scatto verso di noi, facendoci un segno inconfondibile. Io estraggo una pistola ed una spada di luce angelica, la nostra compagna una spada di ferrargento santificata.
“Pare che qualcuno sia già entrato, perciò si deve trattare di uno o più individui dotati di capacità od equipaggiamento soprannaturali, oltre ad ottime conoscenze sulla magia difensiva. Io entro a dare un’occhiata, voi informate subito il nostro supervisore.” Detto questo, si affretta all’interno.
“Aspetta, faremmo meglio a—“ prima che finisca di parlare, il portone si richiude dietro di lui, ed i potenti sigilli sacri di contenimento si riattivano bloccandolo all’interno.
La mia compagna si lancia verso di esso, ma riesco a trattenerla per il cappuccio della cappa.
“Sorella, lasciami andare, dobbiamo aiutarlo!” le do una leggera botta in testa, tenendo nel frattempo la guardia ben alzata.  
“…sa badare benissimo a se stesso, dobbiamo invece assicurarci di riferire tutto a sua Eminenza.“ lei si gira verso di me tenendosi il capo dolorante, ma prima che possiamo fare altro, un perfida risata ci fa scattare in posizione di guardia. Lei impugna la sua spada lunga con entrambe le mani, io punto la pistola verso l’origine di quel verso di scherno, che si trova esattamente sopra il portone del mausoleo.
Si tratta di una figura ammantata, che sotto una cappa indossa semplici abiti da viaggio dai colori scuri. Entrambe ci rendiamo subito conto di chi abbiamo di fronte: un diavolo, lo youki a malapena soppresso emanato dal suo corpo è inconfondibile.
“Vediamo un po’ chi abbiamo qui: un uccellino in gabbia, una Mamm— no, una Sorella Oca, ed una lupacchiotta affamata di gloria! Direi che è il mio giorno fortunato…” fa strofinandosi le mani mentre salta giù dalla sua postazione ad una decina di metri d’altezza. Il suo atterraggio è perfetto, ed i suoi movimenti sono decisamente fluidi e precisi: deve aver ricevuto anche lui un ottimo addestramento.
“Pagherai per ciò che hai fatto, demone! Nessuno può permettersi di dissacrare la nostra casa, e di dileggiarci in questo modo!” do una seconda bottarella sul cranio alla mia protetta, scompigliandole i lunghi capelli blu.
“…Xenovia. Smetti di dare inutilmente aria alla bocca, e resta dietro di me.”
“...ma Sorella Griselda—“
“Niente ma. Quello non sembra un comune randagio*.” Lei abbassa gli occhi contrariata, ma fa quanto le dico. Per tutto il tempo, non ho staccato lo sguardo dal nostro avversario.
Nonostante il pessimo camuffamento, sento un intensa sensazione di pericolo: la sua aura è limitata alla bassa classe, ma mi dà l’impressione di essere in realtà molto più forte… come se stesse in realtà cercando di sopprimere il suo potere, invece di celare la sua natura.
Se ciò fosse vero avrei di fronte un diavolo almeno di classe media, un avversario potenzialmente difficile da gestire in questa situazione, dovendo proteggere a tempo stesso anche Xenovia. Perché è dovuto spuntare proprio oggi che l’ho portata con me per fare un po’ di pratica sul campo?!
Porto la mano al talismano per contattare il nostro supervisore, ma presto mi rendo conto che non funziona: qualcosa blocca la sua attivazione.
“…State già chiamando i rinforzi? Che pena… ve la metto giù semplice: sconfiggetemi, e lo Spazio Separato* che ho eretto svanirà. Beh, che state aspettando?” stringo i denti. Pare che siamo davvero caduti in trappola come dei principianti.
Tutto questo è inaccettabile! Con un brusco strattone mi levo la cappa bianca che mi ricopriva, scoprendo la nera divisa da combattimento sottostante.
Nel frattempo ho tengo sotto tiro il nostro nemico, e mentre Xenovia mi imita, analizzo attentamente l’area in cerca del sigillo che origini lo Spazio.
“Dobbiamo abbatterlo, non c’è altra scelta. Se lo attacchiamo insieme non avrà scampo!”
“…no. Io mi occuperò di lui, tu invece ti terrai a distanza e dopo che l’avrò ingaggiato, controllerai l’area in cerca dell’origine dello Spazio. Non accetto discussioni.” Lei sbuffa irritata, ma segue il mio ordine. Una volta assicuratami abbia raggiunto la distanza di sicurezza, apro il fuoco.
I proiettili grandinano sul nemico, ma lui ha riflessi prodigiosi ed eccellenti capacità di reazione, che gli permettono di schivare e deflettere con quella che sembra essere una katana ricoperta di bende tutti i colpi del mio primo caricatore. Mentre lo lascio cadere e faccio per estrarne un altro, lui esegue uno scatto che gli permette di raggiungermi in un istante.
Si direbbe un [Cavallo] a giudicare dalla sua velocità, e la sicurezza con cui lancia il suo attacco dimostra che ha almeno un po’ di esperienza alle spalle. Ma ne ha chiaramente meno di me.
Il suo fendente orizzontale è deviato dalla mia lama di luce, che squarcia i bendaggi permettendomi di vedere la parte sottostante. Non si tratta di un fodero come mi aspettavo, ma invece di una lama composta da uno strano legno nero, ricoperta da un lieve velo argenteo.
Questo diavolo… ci sta affrontando con un’arma da allenamento?!
Leggermente irritata dalla sua palese mancanza di considerazione nei nostri riguardi, gli tiro una martellata verso la testa con l’impugnatura della pistola, ed alla sua schivata faccio subito seguire un calcio che gli centra il ginocchio spingendolo all’indietro.  Questo perché il colpo era diretto originariamente tra le sue gambe, ed è riuscito ad evitare di ritrovarsi gli attributi in gola solo unendo fulmineamente le proprie ginocchia.
Da qui la sua perdita di equilibrio che lo ha portato ad una sua rapida ritirata, durante la quale ho ricaricato la mia pistola. La punto nuovamente verso di lui, riflettendo sul momento adatto per fargli assaggiare il mio stile gun-kata*.
“Combatti in modo alquanto vergognoso, per una suora. O forse è un abitudine tra le esorciste prendere gli avversari a calci nei testicoli?”
“…solo quelli che se lo meritano.” Senza aggiungere altro, mi scaglio contro di lui. Mentre noi ci affrontiamo, noto con la coda dell’occhio la mia protetta esplorare l’area tenendosi a debita distanza.
Bene, sembra che per una volta non farà colpi di testa. Ora, come posso occuparmi di questo seccatore?
E c’è un’altra cosa che non posso fare a meno di chiedermi… che cosa vuole da noi?
 
 
[Regyl]
 
 
Devio a fatica l’ennesimo fendente di questa Griselda, che a quanto pare ha dato un taglio all’uso della pistola… per ora. Tuttavia, dal modo in cui la sta tenendo è ovvio che sta solo aspettando l’occasione giusta per sforacchiarmi.
Cliente difficile.
All’interno delle chiese, non ci saranno che una ventina di combattenti capaci di reggere uno scontro con un diavolo di alta classe come me. Questa giovane donna è sicuramente una di loro: nonostante stia anche tenendo d’occhio la ragazzina bluette, ha ribattuto colpo su colpo fin dall’inizio, ed in un paio di occasioni è anche riuscita a farmi sudare freddo.
Sicuro sto limitando la mia aura e la mia forza fisica… ma in quanto a velocità e riflessi, stiamo entrambi dando il massimo. La sua tecnica e la sua maestria con la spada, unite alla sua ovvia esperienza in combattimento, colmano abbondantemente il divario di forza tra di noi.
“Per quale motivo ci hai attaccati? Se sei già entrato nel mausoleo, perché approcciarci in questo modo? Se hai già ottenuto ciò per cui eri venuto, non vedo perché iniziare un combattimento correndo rischi inutili… mentre se non lo hai fatto, rinchiudere il nostro caposquadra nell’area-obbiettivo è stata un’idiozia: prima che tu riesca a sconfiggerci lui o il nostro supervisore ci raggiungeranno, ed allora per te sarà finita.” Afferma lei con sguardo freddo. Poi mi accorgo che la pistola è puntato alla mia gamba.
“Ammesso che non ti finisca prima io.” Esplode diversi colpi, ma eccetto il primo che mi squarcia i pantaloni ed ustiona superficialmente la coscia destra grazie alla luce angelica rilasciata, tutti gli altri vanno a vuoto. Cavolo, questo era dannatamente vicino…
Forse potrei buttarle un osso e vedere come reagisce. Non capita tutti i giorni di incrociare un’esorcista di alto livello, potrebbe essere un esperienza educativa anche per me, affrontarne uno che dia il 100%…
“L’obbiettivo prefissato è già stato raggiunto, questo è solo un extra…” sogghigno usando il mio migliore tono maligno.
“…non potevo lasciarmi sfuggire un’occasione simile.” Alle mie parole lei aggrotta le sopracciglia, per poi assumere un cupo cipiglio ed iniziare a combattere ancora più intensamente, emanando una rabbia piuttosto intensa. Sembra che si sia fatta una certa idea, e non credo sia una che le piaccia.
Beh, finche posso sperimentare un bel combattimento, direi che—
“—Prendi questo, porco rapitore!!!” un sibilo alle mie spalle segnala l’entrata in scena della seconda esorcista, la bluette che mostra all’incirca dodici-tredici anni. Le mandano sul campo belle giovani, eh?
Senza neanche guardarla balzo di lato ben al di fuori dalla sua portata, senza staccare lo sguardo dall’altra. Uhm, ha detto rapitore? Che cosa significa questo?
“Xenovia! Ti ho detto di stare lontana, parlo turco per caso?!” …apertura individuata. Le balzo addosso forzandola ad una parata dell’ultimo secondo, che si risolve in un suo volo all’indietro di oltre una ventina di metri quando rilascio un’ampia porzione della mia vera forza.
Non sarò un Mr. Body come Sairaorg, ma sono pur sempre un diavolo d’alta classe: non c’è modo che un umano possa sostenere la mia forza, non senza praticare il Senjutsu o affini. Ed ora, tocca alla piccola calunniatrice.
Girandomi verso di lei, la trovo ad un paio di metri scarsi da me, a spada levata. Prima che riesca a colpirmi comunque, la disarmo con una manata al polso, e le piazzo una gomitata ben misurata allo stomaco.
Lei si sgonfia come un sacco vuoto crollandomi quasi tra le braccia, e decido di afferrarla per il colletto sostenendola. La esamino attentamente: i suoi aggressivi occhi dorati si sono leggermente appannati, ma sta lottando intensamente per rimanere cosciente.
Mentre continua a fissarmi con ferocia e determinazione. Sì, ha proprio un bel caratterino… provo pietà per il poveretto con cui si accaserà.
Un momento… nomi italiani, dovrebbero essere della chiesa cattolica quindi…
“Metti giù quelle manacce da lei!” invece che provare a parare l’attacco di Griselda, replico lanciandole la ragazzina addosso. Mentre lo faccio, mi giro preparando il mio bokuto.
Potrei approfittare del fatto che ora la bionda stia reggendo la sua protetta, ed attaccarle mentre sono in svantaggio… ma non avrebbe senso farlo. Voglio una vera sfida, senza vantaggi esterni che lo influenzin—
BOOM.
In un lampo di luce che mi ferisce le retine, una granata esplode ai miei piedi. Per fortuna ho fatto in tempo a manifestare il mio Ki della Spada attorno al corpo similmente al touki, e tutto ciò che rimedio sono degli occhi lacrimanti ed iniettati di sangue.
Avrebbe potuto andare molto peggio, se ti esplode una bomba di luce angelica sotto il naso.
“Detto fatto. In cambio però avrei una curiosità che vorrei mi soddisfiate.” Le osservo seriamente, mentre si mettono nuovamente in posizione di guardia.
“Facciamola finita in fretta, diavolo. Che vuoi sapere?”
“…nella chiesa cattolica, il voto di castità si applica anche a voi esorcisti?” un lungo silenzio segue la mia domanda, durante il quale le due mi guardano con aria stupefatta. Poi il volto di Xenovia si arrossa di rabbia ed imbarazzo, e sembra lì lì sul riprendere ad imprecarmi contro.
Ma viene preceduta da Griselda.
“Questo sembra confermare i nostri sospetti. Non abbiamo intenzione di farci insultare oltre!” ora sono perplesso, si può sapere di cosa stanno parlando? Cosa le fa pensare che io sia un rapitore?
Prima che uno di noi tre possa dire altro, una potente esplosione distrugge il portone del mausoleo, scaraventando i suoi resti per tutta la radura antistante. Dopo esserci assicurati di schivare tutti i detriti volanti, ci giriamo verso la sua origine: il giovane ragazzo biondo, il capomissione.
“Scusate il ritardo Sorelle, la trappola era ben congegnata. Ora… credo sia giunto il momento che faccia ammenda per il mio errore. State indietro, mi sbarazzerò di lui il più in fretta possibile.” Alle sue parole le due si dirigono nella sua direzione, ma invece di fermarsi al suo fianco o subito dietro di lui, continuano fino a raggiungere l’ingresso dell’edificio.
Dopo essersi messe al riparo si voltano nuovamente verso di noi, sedendosi su un paio di massi neoformati. Nel frattempo, il cielo nel raggio di diversi chilometri si è ricoperto di nubi temporalesche… e l’esorcista ha iniziato a rilasciare un’aura potente e maestosa.
Deve trattarsi di un Sacred Gear, non c’è altra spiegazione. Quel tipo… chi diavolo è?!
“Non so quali siano le tue motivazioni, né cosa tu abbia cercato in quell’edificio, ma questo e l’aggressione nei confronti delle mie compagne sono sufficienti a giustificare la tua epurazione. Nel nome della Santa Chiesa, io, Dulio Gesualdo, porterò su di te il giudizio finale.” Le nubi sopra le nostre teste vengono pervase dai fulmini, ed un forte vento discende avvolgendo il mio nuovo avversario, rendendomi quasi impossibile avvicinarmi a lui. Un momento… il suo nome, questo tipo di abilità…
“Assaggia il potere dello Zenith Tempest!” …………..ah, ecco. Il portatore del secondo Longinus* più potente.
“Mi sa che ho combinato un gran casino…” Una dozzina di fulmini piovono dritti verso di me.
…e che sono un tantino fottuto.
 
 
[Esterno]
 
 
Una certa ragazza sta attraversando la foresta, lasciando dietro di sé il proprio capo che a quanto pare vuole menare un po’ le mani con i giovani esorcisti in arrivo. Normalmente lo rimprovererebbe dicendogli che è un’azione eccessivamente imprudente, affrontare un intero team di individui la cui intera vita verte del dare la caccia ad esseri come loro… ma in questo caso sarebbe ipocrita da parte sua, e probabilmente anche inutile.
Perché? A causa dell’uomo che le è appena comparso di fronte.
È chiaramente qui per tenere d’occhio i suddetti, che si può quindi intuire siano per la maggior parte delle nuove leve. Inoltre… lei si trova davanti a costui per fare esattamente la sua stessa cosa.
“È un onore incontrarla, Cardinale Diacono Ewald Cristaldi. Posso sapere le sue intenzioni? Perché ci sarebbe un nuovo acquisto che vorrei assolutamente provare, intende aiutarmi, o solo fare da balia?” egli inarca un sopracciglio, squadrandola attentamente.  
“Parole arroganti, da qualcuno così giovane. Immagino che per acquisto tu intenda l’artefatto che hai rubato dal mausoleo… se le cose stanno così, avrai il piacere di incrociare la lama con me.” Lei sogghigna, ed estrae dalla lunga custodia sulla sua schiena un grande spadone argenteo dalle eleganti decorazioni cremisi. Lo brandisce con risoluzione, puntandolo verso il suo avversario.
Egli replica estraendo una spada lunga dalla pronunciata dentellatura, che la fa assomigliare ad un enorme kriss. Entrambe le lame emanano un’intensa aura sacra: quella dell’esorcista dorata, l’altra di un bianco splendente… tuttavia dalla seconda viene rilasciata anche un’intensa negatività, che si manifesta sotto forma di scariche di lampi rosso sangue.
“…proprio come dicono i rapporti secretati. Una spada sia sacra che maledetta… quell’arma deve rimanere sigillata!” la ragazza scoppia a ridere, e si mette in posizione di guardia.  
“Che scortese! Non vedi che sta smaniando dal desiderio di salutare la sua vecchia amica? Anche se è un po’ malridotta… quasi a pezzi direi.” Dichiara con un sorriso impertinente. Cristaldi si chiude in un espressione di pura concentrazione, e inizia a caricare un colpo… per poi svanire l’istante successivo, ricomparendo dietro la ragazza nell’atto di tirarle un fendente alla schiena.
“Uff! Lei è decisamente all’altezza della sua fama. Mi chiedo però quanta della velocità che sta mostrando dipenda da lei, e quanta da quell’Excalibur Rapidly…” aggiunge evitando al pelo l’attacco, e replicando con una potente spazzata. Ma prima ancora che il colpo sia rilasciato del tutto, l’esorcista si è già spostato fuori portata.
“…un semplice consiglio, ragazza. In uno scontro all’ultimo sangue, riempirsi la testa e la bocca di discorsi inutili è il modo perfetto per distrarsi, e di conseguenza farsi ammazzare. Tutto ciò che conta una volta stabilito di dover abbattere il proprio avversario, è il metodo per farlo.” Lei sogghigna ulteriormente.
“…come ha ragione.” Lo spadone rilascia un fulmine che raggiunge l’uomo prima che riesca a spostarsi di nuovo. Perciò si limita ad intercettarlo con la propria arma.
Nel momento in cui l’energia rilasciata dalle due spade si incontra, avviene una strana reazione: l’Excalibur prende a emanare sempre più potere, rendendogli difficile utilizzarla. La ragazza annuisce soddisfatta, vedendo i suoi sospetti confermati.
“Che significa questo?! La maledizione rilasciata da quella spada dovrebbe danneggiare i legami, spingendo gli alleati li uni contro gli altri! Come può influenzare invece una arma sacra?!”
“…credeva stessi scherzando? Clarent* è veramente entusiasta di reincontrare Excalibur… sebbene le sue attuali condizioni la contrarino parecchio. Dovrebbe sapere che le armi magiche di un certo livello, sono dotate di coscienza propria!” Ewald sgrana gli occhi per un breve istante, poi annuisce con aria pensierosa. È il secondo spadaccino più forte e famoso delle chiese, ma le armi in cui è specializzato sono forgiate da dei frammenti dell’originale… e questo influenza pesantemente il livello di auto-consapevolezza di esse rispetto alle altre.
Nonostante le usi ormai da decenni, perfino per lui è quasi impossibile percepire una volontà provenire da queste spade, perciò in genere si limita ad assicurarsi il loro corretto funzionamento. E dopo tutto questo tempo in cui è arrivato a considerarle poco più che uno strumento per il proprio lavoro (per quanto le rispetti e sia loro grato), l’idea che le armi magiche possano reagire l’una all’altra oltre che al portatore, gli è quasi passata di mente.
“…vuoi manomettere la mia connessione con la spada, astuto. Così facendo, potrei ritrovarmi a sventolare nient’altro che un pezzo di metallo affilato… o in questo caso, un’arma fuori controllo.” Perfora con lo suo sguardo l’avversaria, ed ancora una volta la assale ad altissima velocità. Stavolta i suoi colpi sono un po’ più imprecisi, rendendo il combattimento più bilanciato… questo fino a quando con un sibilo ed saettio dorato, un taglio fumante non compare sul fianco di Lucy.
Il bracciale attorno all’avambraccio sinistro di Cristaldi si è trasformato in una spada segmentata che ora lui brandisce come una frusta. Emana un’aura quasi identica a quella dell’altra spada, la quale ora sta iniziando a normalizzare il proprio rilascio di potere.
Lei indietreggia rapidamente, ricoprendosi di uno scuro strato di touki, ed osservando nervosamente la seconda arma; l’altro invece assume una nuova postura che gli permetta di maneggiare entrambe al meglio.
“Ti presento una delle sorelle di Rapidly, Excalibur Mimic.” La ragazza si morde leggermente le labbra, osservando accigliata il suo avversario. Ora che ha estratto una seconda spada sacra, il gioco si è fatto molto più pericoloso: oltre a raddoppiare le possibilità di subire danni critici, la prima si sta stabilizzando, combattendo la maledizione di Clarent grazie all’influenza della ‘sorella’.
Tuttavia, se ha deciso di affrontare quest’uomo pur conoscendo la sua fama, è perché vuole un’opportunità di mettersi veramente alla prova. Se non può confrontarsi con lui in termini di abilità, tutto ciò che le resta da fare è…
“Scatenati, Clarent!” dallo spadone vengono emanate sempre più scariche, avviluppando esso e la sua detentrice di lampi cremisi. Poi lei carica il suo avversario, prendendo a bombardarlo di potenti e rapidi fendenti.
Entrambi ora stanno dando il massimo, attaccando e schivando con tutte loro forze. Lucy è ovviamente molto più potente di Ewald, ma lui sfrutta i poteri delle sue spade in modo impeccabile: si mantiene un passo avanti a lei, evitando e contrattaccando a tempo stesso ogni suo singolo colpo.
Di tanto in tanto Mimic supera la guardia della ragazza, ma il touki e l’elettricità che la ricoprono, respingono i suoi attacchi impedendo che venga ferita nuovamente. Il Cardinale si rende conto che questa è destinata a diventare una battaglia di logoramento, e sa che non può permettersi di assecondarla, visto che ha dei sottoposti a cui badare.
Decide dunque di dare un taglio allo scontro.
Lucy sta tirando l’ennesimo fendente, generando a tempo stesso svariati archi crepitanti, quando vede il suo avversario indietreggiare bruscamente. Mimic si avvolge nuovamente attorno al suo avambraccio, formando un corto bracciale da cui spunta una frusta che si muove di propria iniziativa, anche senza che Cristaldi la impugni.
Lui intanto ha riposto la mano in una tasca dimensionale, da cui emerge… un’altra spada sacra. Prima che possa brandirla, lei gli scatena addosso un flusso di fulmini, sperando di impedire la catastrofe incombente.  
Quando il polverone si dirada, davanti a lei si trovano ben sette Ewald Cristaldi, ciascuno dei quali brandisce tre Excalibur. E gli effetti della maledizione di Clarent sono ormai svaniti, visto che le tre spade sono in risonanza e si potenziano a vicenda.
“…vediamo se indovino. Excalibur Nightmare?” …Lucy troverebbe la cosa alquanto divertente, se non ci fosse in gioco la sua vita. In effetti questo sembra proprio un incubo.
‘Quante cavolo di spade si porta dietro?! Ed è pure in grado di usarle tutte insieme contemporaneamente?!’ impreca tra sé e sé, cercando febbrilmente un idea che le permetta di uscirne tutta d’un pezzo. Prima che riesca a venirne a capo però, i suoi nemici prendono l’iniziativa.
La circondano correndo intorno a lei, impedendole di tenere d’occhio più di due o tre di loro alla volta, ed alternano i loro attacchi puntando soprattutto alle sue spalle. Ognuno di loro è rapido quanto l’originale, e simula perfettamente i suoi movimenti… ciononostante, normalmente questo non sarebbe un problema per lei.
Si allena quasi giornalmente con Regyl, ed usare duplicati illusori è uno dei suoi trucchi preferiti, questa situazione non è certo una novità per lei. Il fatto è che ciascuna delle copie emana una forte aura sacra, perciò il suo solito metodo, ovvero l’affinare la percezione in modo da distinguere le proiezioni magiche dal corpo reale, non funziona al meglio.
La presenza di un essere umano sbiadisce in confronto al potere di una spada sacra, perciò per capire quale sia il suo obbiettivo non deve semplicemente percepire l’energia vitale del bersaglio, ma farlo filtrandola da esso. Ed eseguire una procedura simile, subendo costantemente innumerevoli attacchi ad alta velocità… si rende conto che è un impresa fuori dalla sua portata.
Il nervosismo che prima provava, e la sensazione di minaccia incombente, si sono ora tramutati in paura. È stata messa all’angolo.
“…suppongo che ormai sia troppo tardi per discutere sulla restituzione del maltolto, vero?” con suo grande sollievo, lo sfiancante assalto si interrompe.
“…se tu fossi una pecorella smarrita semplicemente desiderosa di toccare con mano un pezzo di leggenda, se ne sarebbe potuto parlare. Ma a quanto pare sei nostra nemica, e dopo ciò che tu ed i tuoi soci avete fatto, le tue uniche opzioni sono una morte rapida e misericordiosa, od una violenta e brutale.” Afferma uno dei Cristaldi con gli occhi fissi sulla sua ferita ancora fumante, mentre con un cenno della mano indica dietro di sé. Si sta ovviamente riferendo alla trappola tesa ad i suoi protetti, che intende raggiungere il prima possibile dopo aver recuperato l’artefatto. 
Lucy sospira. Lui ha capito che non è umana, ma non sa ancora per certo a quale razza appartenga, solo che è una ‘maligna’… e lei avrebbe preferito che le cose rimanessero così.
Nell’istante in cui il Cardinale fa per riprendere l’assalto, una luce violacea si manifesta su Clarent, potenziando ulteriormente la sua aura ed i lampi e tingendoli di porpora. Il potere rilasciato dalla ragazza e dallo spadone non fa che crescere, divampando irregolarmente, e spingendo immediatamente i suoi avversari ad attaccare tutti in una volta eccetto uno.
Ciò che segue è una potente esplosione luminosa che elimina tutte le figure attorno a lei meno una, che pare essere stata quasi strattonata bruscamente all’indietro da quella rimasta nelle retrovie. L’istante successivo essa viene trapassata da parte a parte dall’arma di Lucy, ma a differenza delle altre invece che svanire, si trasforma in una catena che cerca di avvolgerla.
Lei riesce a fatica ad evitarla, ma mentre cerca di prendere le distanze subisce una taglio alla schiena così forte, da superare la sua protezione. Finalmente è a distanza di sicurezza sia dal Cardinale, che dalla sua spada mutaforma… che si trasforma nuovamente in un’altra copia di Cristaldi.
Solo ora nota che la copia brandisce Excalibur Rapidly, fino a poco fa attaccata all’altro capo di Mimic… cosa che spiega la sua velocità negli attacchi che, muovendosi come entità separata dal suo detentore, non avrebbe dovuto beneficiare della velocizzazione  dovuta alla sorella. Ora sa che deve affrontare non uno, ma invece due avversari in carne, ossa, e metallo.
Vorrebbe verificare se ora che non impugna più direttamente Rapidly, lui mantenga ancora i suoi benefici, ma è consapevole che il rischio è troppo grande. Ormai che ha usato la sua luce, è quasi certa che lui abbia capito la sua natura, perciò non ha più senso rinunciare al suo più grande vantaggio.
Proprio mentre prepara un altro attacco ad ampio raggio per coprire la propria ritirata, Nightmare risplende minacciosamente, e ben 12 altri duplicati compaiono intorno a lei. Quasi in preda al panico, spalanca le ali e pianta rapidamente Clarent nel terreno e generando così una seconda esplosione.
Quando la luce ed i fulmini si estinguono, e la terra sollevata inizia a ricadere al suolo, l’esorcista nota che la ragazza è scomparsa, ed allo stesso tempo percepisce la sua aura sopra di lui. Subito tutte le sue immagini balzano verso il cielo a spade tratte, piombandole addosso da ogni lato prima che riesca ad uscire dalla loro portata.
Consapevole di non avere né il tempo né lo spazio per schivare, Lucy potenzia al massimo la propria protezione di touki continuando a tempo stesso a volare verso l’alto. Ognuna delle figure la trapassa, fino alla penultima che rivelandosi essere solida, la colpisce con Rapidly.
Percependo il movimento d’aria riesce miracolosamente ad intercettare il colpo con Clarent, ed a tempo stesso si tiene pronta per l’attacco di Nightmare… per poi rendersi conto che l’ultima immagine è anch’essa un illusione, che viene trapassata e dissolta dal suo pugno sinistro.
‘Dannazione, c’è un solo corpo fisico… ma allora dov’è Nightmare?!’ difatti, il Cristaldi rimasto sta impugnando solo una spada.
Lucy ha riportato la sua attenzione su di lui giusto in tempo per notare la spada mancante manifestarsi nella sua mano sinistra, e piantarsi sulla sua spalla arrivando quasi a tranciarle il bicipite. Uno sbuffo di fumo nero emana dallo squarcio, e lei non può trattenere un urlo sofferente sentendo l’aura sacra bruciare profondamente nella sua carne come vetriolo.
A tempo stesso la spada dentellata colpisce nuovamente, forzando la sua guardia ed aprendo la strada alla lama dell’illusione per il colpo di grazia.
‘No… NON PUO’ FINIRE COSI’!!!’
Un potente bagliore purpureo si origina da lei, mentre la sua luce ed i fulmini di Clarent si scatenano senza controllo formando una sfera di puro potere distruttivo. Ewald viene travolto da essa e scagliato a terra, crepando il terreno nello schianto.
A circa dodici metri da terra, Lucy può finalmente riprendere fiato, e dopo avergli lanciato un ultimo sguardo combattuto, vola via il più rapidamente possibile. Lui intanto si è già tirato in piedi, e sta esaminando i danni: qualche bruciatura al capo dove non è riuscito a coprirsi col braccio, ed un lieve indolenzimento dovuto all’impatto, ma nulla di rotto.
Questo ovviamente non è dovuto al solo addestramento che ha temprato il suo corpo allo stremo, ma alla malridotta armatura formatagli sotto i vestiti che ha assorbito gran parte dei danni… che proprio ora riassume la sua forma originale attorno al suo braccio. Excalibur Mimic. 
Prima che riprenda l’inseguimento, nota che il cielo si è fatto tempestoso, e lo Spazio Separato che ha intrappolato i suoi protetti viene attraversato da una dozzina di fulmini, indebolendosi consistentemente. Esita un istante, indeciso sul da farsi.
Normalmente inseguirebbe il proprio obbiettivo, soprattutto considerato che essendo ferito, il suo lavoro sarebbe più semplice… ma il suo compito è di assicurarsi l’incolumità dei membri del team. Dulio Gesualdo è troppo prezioso per la Chiesa, e non possono permettersi di correre il rischio di perderlo… per questo ancora per un paio d’anni avrà sempre un esorcista d’alto livello che lo tenga d’occhio durante le sue uscite.
Normalmente Griselda Quarta sarebbe stata più che sufficiente per il compito, visto anche che il ragazzo ormai sa cavarsela discretamente; tuttavia questa volta lei si è portata dietro la sorellina adottiva, ed in una situazione come questa, ciò le risulterebbe in un handicap non indifferente. Sapendo bene quale sia la scelta giusta, inizia a muoversi: una spada perduta può sempre essere recuperata, una vita no.
 
Davanti al Mausoleo
 
In questo momento, Regyl Dantalion sta correndo per la vita. Dopo aver a malapena evitato una tempesta di fulmini, ora sta schivando una serie di spuntoni di ghiaccio che fioccano a vista d’occhio dal terreno neanche fossero funghi.
Per sua fortuna non sono pericolosi quanto i colpi precedenti, ma se venisse colpito da essi perderebbe l’equilibrio, rimanendo in balia della furia dello Zenith Tempest… con risultati facilmente immaginabili. Il giovane esorcista non si sta proprio risparmiando, ed ora buona parte della radura è ricoperta di bruciature dovute ai lampi, o di ghiaccio, mentre il cielo ha assunto una preoccupante tinta rosseggiante.
“Stelle… CADETE!” da esso, diverse orbe infuocate iniziano gradualmente a discendere verso di lui, ingrandendosi ogni istante che si avvicinano al suolo.
‘Un momento. Quelle sono… METEORE?! Questo tipo è in grado di evocare un DANNATISSIMO SCIAME DI METEORE?!?!’ pensa Regyl esterrefatto, e per quanto non voglia ammetterlo neppure a se stesso, anche un pochino impaurito.
“Beh, a questo punto non resta che una cosa da fare…” afferma cupamente il giovane diavolo.
Gira istantaneamente i tacchi e taglia la corda, cercando di portarsi il più lontano possibile dal luogo in cui ha calcolato che quell’incandescente pioggia di morte si abbatterà. Nel momento stesso in cui ha notato quell’attacco, ha attivato nuovamente il potere dei Dantalion per prevedere la traiettoria e l’ordine dei colpi, ma a quanto pare a differenza dei precedenti, Gesualdo questa volta non è in grado di manipolarli: solo di decidere a grandi linee il punto di impatto.
In questo caso si parla dell’intera radura eccetto l’area occupata dal mausoleo, in cui l’esorcista si è rifugiato raggiungendo le compagne subito dopo aver lanciato l’attacco. Ora che ha al suo fianco le altre due, le possibilità di Regyl di sopraffarlo contando sulla propria superiorità nel combattimento ravvicinato, si sono azzerate.
Intorno a lui, iniziano a schiantarsi meteore dal diametro di sei metri ciascuna, facendo tremare il terreno e generando esplosioni di fuoco e terra. Grazie alla sua velocità però riesce a raggiungere il bosco pochi istanti dopo l’arrivo del bombardamento… volandoci letteralmente dentro per merito di un colpo che l’ha mancato di appena tre metri.
Fortunatamente la protezione del suo ki è sufficiente ad evitare troppi danni, al punto che neanche il suo sigillo-scudo d’emergenza si attiva. Rimedia comunque diverse bruciature ed un paio di leggere contusioni, però.
Dopo essersi rimesso in piedi, prosegue per un po’ cercando un punto sicuro in riprendere fiato e riordinare le idee. 
‘Lucy pare sia impegnata con il loro supervisore, ma conoscendola probabilmente non vorrà che mi intrometta, soprattutto considerato che intendeva provare la sua nuova arma.’ riflette gettando uno sguardo abbattuto ai resti fumanti del suo bokuto, che essendo già malridotto a causa di un fulmine che si è trovato costretto a deflettere, ha esalato il suo ultimo respiro con la meteora di prima. Quindi torna a fissare la radura, aggrottando le sopracciglia.
‘La domanda quindi è… cosa faccio ora? Con lo stile che ho tenuto ora non ho chance di batterli.’
 
 
[???]
 
 
Afferro per la gola la ragazzina dai capelli blu sollevandola da terra, evocandole attorno ai polsi delle catene magiche di youki. Lei mi fissa con il suoi fiammeggianti occhi dorati, mentre le stringo immobilizzandola del tutto.
Intanto la giovane donna, dopo aver scaricato la sua pistola contro alla barriera che ci circonda, cerca di abbatterla a colpi di spada. Che illusa: non ha minimamente un potere sufficiente a penetrare le mie difese… no, nemmeno usando tre di quelle granate di luce angelica in contemporanea.
La sua chioma bionda ondeggia in sincrono ai suoi movimenti, e la stessa cosa fanno i suoi grossi ed eleganti seni, strizzati nell’aderente divisa nera. È una vera bellezza, quasi non riesco a credere alla fortuna che ho avuto…
“Vedo che sei davvero ben ‘equipaggiata’… comunque, è meglio che tu ti dia una calmata, se non vuoi che qualcuno si faccia molto male...” indico con un cenno del capo il mio ostaggio, mentre trattengo a fatica un ghigno carico di aspettativa.
“Non dargli retta: abbattilo e basta!” nonostante la situazione in cui si trova, la ragazzina continua ad agitarsi ed a urlare idiozie. È il momento di darle una lezioncina…
La mia mano si stringe sempre più intorno al collo della piccola impertinente, avvicinando ogni istante che passa il colore del suo viso a quello dei suoi capelli. Intanto, inizio a percepire quella meravigliosa emozione nota come disperazione, farsi strada nel cuore dell’esorcista bionda.
“…fermati. È solo una bambina inesperta… perché stai perdendo tempo con lei?!” udendo ciò, sogghigno internamente. Ecco le parole che volevo sentire!
Di norma me la sarei giocata diversamente, manipolandola indirettamente dove volevo… ma stavolta, bisogna dare qualche spintarella in più. Non si parla solo di dedizione alla causa, questa Griselda è anche dannatamente sveglia; perciò per riuscire a farla mia…
“Beh, diciamo che anche le ragazzine hanno il loro fascino. Se però vuoi prendere il suo posto come membro della mia [Scacchiera], sono disposto a scendere ad un compromesso: dimmi, cosa sei disposta a fare per il suo bene?” la disperazione è finalmente visibile anche nei suoi magnifici occhi blu: ormai non ha più dubbi su cosa io voglia.
Non riesco a trattenermi ed inizio già a pregustare i modi in cui piegherò il suo spirito indomito ed inflessibile, costringendola a soddisfare ogni mio desiderio, fino a quando del suo orgoglio non ci sarà che un vago ricordo… per poi darle il colpo di grazia, mostrandole colei che stringo tra le mani nella sua stessa identica situazione.
Già, non ho certo intenzione di lasciarmi sfuggire l’occasione di avere a mia disposizione due Sorelle così affiatate, ciò che potrei fare con loro mi fa rabbrividire di piacere… 
 
O meglio, lo avrebbe fatto se questo piano fosse stato escogitato e diretto da me.
O anche se al posto di quel fastidioso biondino, fosse presente un qualunque altro giovane esorcista. Apro lentamente gli occhi, riemergendo dalle mie fantasie incazzato con il mondo.
Regyl Dantalion, sei un colossale coglione!
Le due ragazze stanno lasciando la radura che ospita il mausoleo, accompagnate dal detentore dello Zenith Tempest. In questo istante, la più grande dà una terza botta in testa alla compagna, che si stava lamentando del fatto che il loro ‘diabolico’ avversario, fosse riuscito a fuggire.
“Ahi! Sorella, mi hai colpito più tu di quanto abbia fatto quel diavolo!”
“Questo perché te le meriti tutte. Nonostante tutto quello che ti ho insegnato, hai dimostrato di avere le capacità di sopravvivenza di un dodo! Appena torniamo ti farò inginocchiare sui ceci e poi scrivere mille volte su una lavagna ‘Non affronterò incautamente un nemico, soprattutto se mi hanno ordinato di non farlo’.” La bluette geme disperatamente, mentre quel Gesualdo cerca di trattenersi dal scoppiare a ridere. Digrigno i denti.
Vedere un occasione così perfetta sfumarmi davanti al naso, mi fa venire il sangue amaro. Il fatto poi che qualcun altro abbia avuto l’opportunità di coglierla, e non l’abbia fatto… è dieci volte peggio: come cazzo fa a definire se stesso un diavolo, un individuo del genere???
Oltretutto ha pure il potere perfetto per lavori come questo… tch, se le mie capacità psioniche fossero al livello di quelle magiche, i miei ‘reclutamenti’ sarebbero molto più semplici.
Infine, la ciliegina sulla torta: al danno si aggiunge la beffa, visto che quei tre lo hanno pure scambiato per me. Come se un idiota come lui che passa il suo tempo a menarsi con quel bruto diseredato, fosse abbastanza sveglio da riuscire nelle imprese che svolgo.
“Signorino, abbiamo ricevuto la segnalazione: il suo bersaglio è appena partito per la sua missione, insieme al suo maestro ed a tre altri accoliti.” Parlando delle quali…
“Hai raccolto le informazioni anche su quel tipo, giusto?” il mio maggiordomo annuisce.
“Sissignore: si tratta di William Blackwood, esorcista veterano ed istruttore di prima categoria, è uno degli assi della Chiesa Protestante. Si è preso cura della giovane Elisabeth per quasi cinque anni.”
“Molto bene, andiamo a recuperarla: i nostri ‘ospiti’ sono stati già portati sul luogo, giusto?” vedendolo annuire, mi lascio scappare un breve sospiro.
Mi sono perso una coppia di diamanti, ma non per questo devo rinunciare ad una perla. Ne va del buon nome del Casato Astaroth, dopotutto…
 
 
[Esterno]
 
 
Regyl raggiunge finalmente il punto di ritrovo, ansimando lievemente. Sebbene brevi, gli scontri con Griselda e Dulio sono stati molto intensi… e la pioggia di meteore oltre a danneggiarlo, l’ha anche agitato al punto da scombinare completamente il suo ritmo di respirazione.
Da cui l’affaticamento susseguito alla maratona che l’ha portato fino a qui. Si guarda intorno cercando tracce della sua compagna, ma non ne trova alcuna.
Fino a che non riceve una pacca sulla nuca, cioè.
“…sei scoperto.” dichiara Lucy con il suo solito ghigno bastardo. Il diavolo si gira verso di lei irritato, ma poi nota un paio di cose.
“…e tu sei ferita. Dobbiamo tornare a casa subito. Comunque… congratulazioni.” Lei assume un espressione orgogliosa, facendo del suo meglio per nascondere il dolore dovuto ai tagli. I due inizializzano l’incantesimo abiuratore* precedentemente piazzato per eliminare le tracce del portale, ed attivano quest’ultimo teleportandosi in una base segreta nel ducato Dantalion.
“Grazie… Clarent è un vero gioiello, ed abbiamo già un discreto feeling.” Lui annuisce ammirando lo spadone, ma poi focalizza lo sguardo dietro le sue spalle.
“Mi fa piacere, ma io mi riferivo all’aver sbloccato quelle. Deve essere stata una diavolo di battaglia, se ti ha spinto oltre al limite fino a questo punto…” afferma indicandole il punto in questione: il quarto paio di ali piumate che ora le spunta dalla schiena insieme agli altri tre. Mentre lei osserva stupefatta le nuove appendici, lui si procura una cassetta del pronto soccorso, ed inizia a trattarle la ferite usando sia metodi convenzionali che incantesimi curativi.
“…non ci credo. Ero così presa dalla battaglia, che non me ne sono neanche accorta. E pensare che non vedevo l’ora di raggiungere la classe ultima…” all’altro sfugge una risatina, continuando a trattarle le ferite. Pochi minuti dopo, l’aura sacra è stata espulsa del tutto, e delle fasciature sono strette attorno ad esse.
A quel punto, è il turno dell’altra di prendersi cura delle sue ingiurie, che essendo molto meno gravi delle sue, vengono sistemate in breve tempo.
“Mi sa che abbiamo entrambi imparato una lezione importante, non è così?” Regyl annuisce alla sua constatazione.
“Mai sottovalutare i portatori di spade sacre…”
“…e MAI cazzeggiare con i detentori di Longinus.” Conclude lui.
“…temo di essere una pessima bodyguard. Mi dispiace, avrei dovuto—“ Regyl la blocca con un cenno della mano.
“Stop. Questo era il tuo giorno libero, accompagnarti è stata una mia scelta e pertanto ogni rischio e conseguenza riguardano me e me soltanto.” Lei annuisce piano.
“Riguardo invece alla spada… hai idea del perché tu sia riuscita a connetterti ed a sbloccare così tanto del suo potere poco dopo averla trovata?”
“…diciamo che fin dal momento in cui l’ho vista ho sentito un senso di familiarità, con essa. E quando mi sono trovata con le spalle al muro, lei ha reagito alle mie emozioni ed al mio desiderio di potere. Non sono certa di potermi definire la detentrice naturale, ma penso almeno di avere un elevata affinità con essa.”
“…uh, incoraggiante.” Alla distratta osservazione di Regyl, Lucy si rende conto delle implicazioni di ciò che ha detto, e si gratta nervosamente uno dei bendaggi.
“Non preoccuparti, il fatto che la spada del Cavaliere del Tradimento ti abbia preso in simpatia, non significa che tu seguirai le sue orme. Inoltre stando ai miei nonni, Mordred fu uno di quei tipi che più che essere propriamente malvagi, si ritrovarono a compiere malvagità spinti dagli eventi… e da certi individui.” La ragazza annuisce e si alza in piedi dirigendosi verso l’uscita della base, disattivando l’illusione che altera le sue sembianze. Anche il diavolo rimuove il travestimento e la segue all’esterno, e si dirigono perciò verso il castello desiderosi di rilassarsi un po’ e mettere qualcosa sotto i denti.
 
Castello di Mephisto Pheles
 
Un giovane diavolo sta lasciando l’enorme edificio, ed inizia a percorrere con aria assente un sentiero che devia dal viale principale che conduce ad esso. Cammina a lungo, fino a raggiungere la catena montuosa ad est del castello, e si infila in uno dei valichi uscendo dalla vista; a quel punto inizia a controllare dietro d sé eventuali inseguitori, fino a che raggiunto un certo punto, non si ferma sedendosi su un masso.
Ha lisci capelli viola scuro, occhi di un grigio così pallido da essere a malapena distinguibili dalla cornea su cui porta un paio di occhiali, e indossa abiti da scolare. Il suo sguardo è perso nel vuoto. Dopo pochi minuti di impasse sospira, ed estrae un quaderno su cui inizia a scrivere.
In esso sono riportate formule magiche, modelli di incantesimi, ed illustrazioni di quelli che sembrano essere diversi tipi di spiriti. Ma nel suo fondo sono presenti anche appunti e riflessioni, simili quelli che sta iniziando ad aggiungere in questo momento… fino alla sua improvvisa interruzione.
“Ho percepito la tua presenza. Chiunque tu sia, fatti vedere!” dichiara, girando leggermente il capo nella direzione in cui gli è sembrato di ‘sentire’ qualcosa. Dopo qualche secondo di immobilità, una figura compare ad alcuni metri da lui.
Anzi, sarebbe più corretto dire si palesa: il colore marrone scuro delle rocce che lo ricopriva come una specie di camaleonte gli scivola di dosso, mostrando una figura ricoperta da un lungo cappotto rosso dal cappuccio tirato. Questi alza le mani in segno di resa ridacchiando leggermente, e solleva il cappuccio rivelando un giovane dai lineamenti orientali dai capelli e gli occhi neri, dall’aria allegra e rilassata.
“Come vuoi, amico. Devo dire che hai dei sensi fini: me la cavo abbastanza bene nelle missioni stealth, e mi hai beccato non appena ho superato i dieci metri nonostante i camuffamenti.” Il diavolo assottiglia gli occhi, fissando lo sconosciuto con sospetto ed una punta d’irritazione.
“Cosa vuoi da me?” l’altro inarca un sopracciglio e sospira leggermente.
“Dritto al punto vedo… beh, è comprensibile direi. Orleim Ronové, sono venuto a darti un importante consiglio.” Non appena sente pronunciare il cognome, l’apprendista mago scatta in piedi e casta un incantesimo per mano: una nera sfera di pura energia negativa nella destra, uno scudo trasparente che gli copre l’intero corpo con la sinistra. L’altro ridacchia sollevando le mani in segno di resa.
“Via, cerchiamo almeno di essere civili; dopotutto è una questione di vita o di morte—“ l’istante successivo, accadono diverse cose quasi in contemporanea: la barriera di Orleim si infrange, lui lancia la sua sfera oscura che trapassa lo straniero… che si rivela essere un immagine residua, mentre l’originale è apparso dietro di lui puntandogli una pistola alla tempia.
“—la tua, per essere precisi.” Conclude l’aggressore con voce piatta. L’altro aggrotta le sopracciglia, ed osserva attentamente l’arma che lo sta minacciando: è una semiautomatica composta da un metallo grigio-verdastro, con diverse rune incise un po’ ovunque.
Alcune di esse stanno brillando, ma si disattivano quando il moro leva il dito dal grilletto, riassumendo un’espressione gioviale. Quindi la abbassa, e si siede sul masso precedentemente occupato dall’altro che si gira verso di lui con calma, deliberata lentezza.
“Arriva al punto.”
“Il punto è che, per quanto tenere il profilo basso ed addestrarti in segreto sia una buona idea, se vuoi raggiungere il tuo obbiettivo dovrai avere una tua rete di contatti ed alleati, e prima cominci a cercarli meglio sarà.” Al sentire ciò, Orleim sbuffa seccamente.
“…grazie per il saggio consiglio. Ma finché non sarò abbastanza forte da sapermi difendere da tradimenti e contrattazioni fallite, credo che—“
“—ed allora rivolgiti a qualcuno che non ti tradirà. Sai bene che c’è almeno una persona disposta ad aiutarti… anche se credo ti converrebbe rivolgerti a suo figlio. I vostri obbiettivi combaciano, e non solo quelli…” gli occhi del diavolo si spalancano, e lui scuote rapidamente il capo.
“Non ho intenzione di caricare il peso della mia situazione su qualcun altro, e non ho ancora abbastanza da offrire per una partnership…”
“Per questo ti ho detto che ti conviene puntare al ragazzo. Scoperta la tua situazione, sono certo che non ti tradirà mai, e neanche lui ha un così grande potere ed influenza al momento. Potrebbe essere la tua unica possibilità per realizzare quella che dentro di te, temi essere una missione impossibile… dopotutto, i legami e le amicizie strette in gioventù, sono quelli che perdurano più di tutti gli altri.” A queste parole Orleim inclina il capo, riflettendo attentamente sulla cosa. Quando si gira nuovamente verso il suo interlocutore però, si accorge che egli è scomparso.
Controlla rapidamente con un incantesimo che se ne sia effettivamente andato, e decide di fare ritorno anticipatamente al castello.
L’altro intanto, raggiunta una certa distanza ha aperto ed attraversato uno strano portale che lo trasporta in una sala sotterranea.
“Mi chiedo se abbiamo fatto bene a fidarci degli avvertimenti di quella tizia…” butta lì casualmente.
“Oh beh, immagino che per saperlo non ci resti che dare tempo al tempo, Crow.” Replica una figura nell’ombra. Lui allarga le braccia con teatrale frustrazione, mentre l’altra persona gli si avvicina lentamente.
“Dopotutto… se c’è una cosa in cui siamo specializzati, è l’aggiustare torti ed errori.”
 
 
 
1 Diavolo randagio: demone che ha tradito il suo signore, e su cui è stato emanato un mandato di cattura e/o eliminazione.
2 Spazio Separato: tipo di arte magica che consiste nel tessere una rete di energia magica e diffonderla in una certa area, per creare una linea di confine mistico che separa l’interno dall’esterno. Usato in genere dagli incantatori per ottenere un po’ di privacy, o per tendere delle trappole senza attirare l’attenzione di estranei al mondo soprannaturale.
3 Longinus: Sacred Gear (artefatti magici creati da Dio, donati ad alcuni umani alla loro nascita) con il potenziale necessario per uccidere entità divine.
4 Clarent: è una delle spade di Re Artù, rubata da Mordred durante la ribellione, e da lui usata per infliggere al padre un colpo mortale.
5 Gun-kata: stile di combattimento che mischia l’usa delle pistole con il corpo a corpo, credo possa essere usato anche per indicare la combo spada-pistola.
6 Abiurazione: le abiurazioni sono incantesimi protettivi e di annullamento. In genere consistono nel negare un certo effetto o magia interferendo con essi, tramite la creazione di barriere, Dispel, o simili.
 
 
NdA
 
Salve gente, eccomi di ritorno.
Questo capitolo originariamente avrebbe dovuto essere molto più lungo, ma alla fine ho deciso di dividerlo per poter pubblicare qualcosa in tempi più ragionevoli. Nel caso ve lo stiate chiedendo, sono passati altri due anni dal precedente, perciò Regyl, Sairaorg e Seekvaira sono ora quindicenni; come Orleim del resto.
La storia di questo discepolo (e [Pedone], come rivelato nella Newlife della mia ultima fic) di Mephisto verrà rivelata nei prossimi capitoli, per ora vi anticipo solo che come intuibile questo giovane diavolo ha dei conti in sospeso, e la sua presenza influenzerà diversi avvenimenti. Per quanto riguarda i tizi che lo hanno preso in interesse, bisognerà aspettare almeno fino alla fine della fic.
Il Ki della Spada è simile al touki, visto che mischia l’energia spirituale con lo spirito combattivo… ma è più specifico, ne parlerò più approfonditamente più avanti.
Una questione che ho vergognosamente rimandato finora sono le classi di potere: innanzitutto ricordo che sono separate dai ranghi demoniaci (un diavolo d’alta classe può avere un potere di classe ultima, ed uno di classe ultima averne uno di livello superiore; vedi Tannin che a mio parere è forte almeno quanto un Maou). Secondo, per amor di chiarezza nelle mie storie ho deciso di abolire la ‘Classe Maou’, che letteralmente vuol dire ‘Re Infernale’… e la sostituisco con la classe ‘Sovrano’, che può essere usata così per indicare anche Draghi (che dovrebbero essere ‘Re Draghi’, ma dubitando fortemente che ce ne siano solo cinque a quel livello, io lo interpreto come titolo per altri meriti), Arcangeli, eccetera, senza che suoni strano.
Stesso discorso vale per la classe divina: con i Superdiavoli ci sta, ma che per millenni siano stati riconosciuti solo due Draghi Celesti mi sa tanto di cazzata, e per fortuna che l’autore indica i draghi come la razza più potente della novel…
Conclusa questa chiarificazione, non mi resta che darvi appuntamento al prossimo cap, che spero di riuscire a pubblicare entro un mese.
Saluti!
 
 
   
 
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