Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Sistxh    17/05/2018    1 recensioni
Sequel "Invader of the light."
Quando si pensa al diamante il primo colore che viene in mente sicuramente non è il nero, ma il bianco.
Eppure, i diamanti neri sono tra le pietre più preziose per la loro particolarità che li rende unici.
Loro sono due diamanti, attratti dal Lato Oscuro della Forza. L'Oscurità è generosa, paziente e vince sempre. Ma nel cuore della sua forza sta la sua debolezza: una sola scintilla è sufficiente per sconfiggerla.
L'Amore è più di una scintilla... l'amore da fuoco alle stelle.
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Luke Skywalker, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Klelia and Kylo Trilogy.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                VII.

Attraverso ogni crollo e creazione un impulso di loro due era riecheggiato da qualche parte fra la neve e la polvere di stelle.
Kaspar lo aveva percepito e nel momento in cui aveva incrociato lo sguardo di Klelia aveva cercato, futilmente, di soffocare il sentimento di delusione.
"Incredibile." 
"Kaspar, ti prego ascoltami." la voce di Klelia lo toccò, la sentì radicarsi nel suo corpo.
Stava tremando.
"Allora è questo che mi nascondevi?" 
"Non avresti dovuto scoprirlo così..." 
Si sentiva tradito, percepiva il peggior dolore che avesse mai dovuto sopportare.
Le aveva sempre rivelato ogni profondo ed oscuro segreto ma solo ora si rendeva conto che forse non si fidava lui.
Non abbastanza. 
Tutto quello che avevano condiviso ora gli appariva solo come un freddo e lontano ricordo.
Aveva appena scoperto una cosa alla quale non avrebbe dovuto assistere, qualcosa di sbagliato.
Le sue gambe si mossero istintivamente, era preparato a scappare via. Ma Ben sollevò prontamente il braccio ed utilizzò la Forza; Kaspar sentì la propria volontà di movimento distaccarsi dalle ossa e fu sbattuto contro un muro.  
"Ti ha infettato la mente!" urlò Kaspar.
Le sue parole penetrarono nel flusso sanguigno di Klelia come un veleno, mentre i suoi occhi la trapassavano come pugnali affilati. 
Klelia gli si avvicinò lentamente.
"No, me l'ha aperta." disse posandogli una mano sulla guancia.
"Non mi toccare," contestò Kaspar voltando il capo dall'altra parte "Ti sei aperta al lato oscuro per un paio di begli occhi."
"Un regalo di famiglia." ironizzò Ben.
"Ben, ti prego, me la vedo io." 
"Non ti sembra tutto troppo affrettato?" le chiese Kaspar guardando Ben "Dovresti tenere a freno il tuo affetto, lo hai dato via troppo facilmente..."
Klelia si posizionò di fianco a Ben "Ho fatto le mie scelte e non ho bisogno del tuo perdono." 
"Lui non è come te, non è generoso o ingenuo... lui è spento." 
"Non sai cosa stai dicendo," Ben cominciò ad avanzare verso di lui "Ti stai comportando come una vulvetta lamentosa."
Tutto successe troppo velocemente.
Klelia vide il pugno di Kaspar entrare in collisione con la mascella di Ben, il suono che ne scaturì la fece rabbrividire. Ben fu spinto a terra da Kaspar, entrambi rotolarono nel terreno arido; Ben era decisamente più forte e massiccio, quindi non gli ci volle molto per prendere il controllo della situazione.
Infatti afferrò Kaspar per le braccia e lo inchiodò al suolo, mentre si dimenava cercando di liberarsi dalla sua presa.
"Ben, lascialo!" urlò Klelia.
"No! Non lo lascio finché non si calma!" 
"Lasciami," disse Kaspar fermamente e mandò giù un groppo di saliva "Per favore."  
"Tu sei esattamente come me, hai un'oscurità dentro di te che non mostri a nessuno." disse Ben mentre si rialzava, permettendo a Kaspar di muoversi.
 Kaspar scosse il capo "Questo non è vero."
"Kaspar, amico mio," la voce di Klelia era labile "Ci hanno sempre detto di stare vicino alla luce... la loro luce, le loro ragioni, i loro pregiudizi, mentre dipingevano il mondo pieno d'ombre... perché erano all'oscuro."
"All'oscuro di cosa?" chiese Kaspar.
"Nell'Oscurità ci sono illimitate possibilità, la scoperta... la libertà. Ci hanno sempre nascosto tutto ma devi capire che questa è la verità più assoluta." 
Klelia aveva ragione, più volte Kaspar aveva provato qualcosa di inspiegabile, ma la ferita era ancora troppo fresca e in quel momento si chiese se mai sarebbe riuscito a superare quel dolore. Avrebbe potuto desensibilizzarlo e via via sarebbe divenuto parte di lui, alla fine non lo avrebbe più sentito... ma era troppo presto.
"Kaspar, sei una delle persone a me più care, ed ho bisogno di te."

Kaspar sospirò profondamente; quello che gli stava chiedendo richiedeva una quantità di fiducia che in quel momento non si sentiva di riporre nei suoi confronti... sarebbe dovuto andare contro a tutto quello in cui credeva. Da bambino la madre gli raccontava sempre delle storie, nelle quali i protagonisti erano i Jedi, portatori di luce e protezione. I suoi genitori facevano parte della Resistenza, era cresciuto credendo nella loro causa, per la quale avevano sempre combattuto. Durante gli anni di schiavitù, era riuscito ad andare avanti solo grazie ai ricordi che aveva di quei dolci momenti, vissuti assieme alla famiglia. Erano l'unica cosa alla quale poteva aggrapparsi per mantenere integra la sua sanità mentale; aveva represso la sua parte oscura perché ostacolava il compimento della sua vendetta.
Klelia era speciale per lui, erano simili, accomunati dalla stessa pena, ma si rifiutava di rinunciare alla sua vendetta, quindi per questa volta non l'avrebbe seguita e con lo sguardo glielo fece capire. 
"Mi dispiace, non rivelerò niente a nessuno, ma io non..."
Non avrebbe combattuto assieme a lei. Non questa volta.
Eppure Klelia gli sorrise, con le lacrime che le rigavano il volto; per un attimo Kaspar dimenticò tutto.
"Ti aspetterò."
In lei, Kaspar vide il più lieve dei barlumi.

                                                                                                                           ☾  ❄   

Ben stava percorrendo uno stretto sentiero, gli alberi gli sembravano grossi pezzi di carbone in contrasto con il cielo bluastro.
Poggiò il palmo della mano contro la ruvida corteccia di un albero ed inspirò profondamente; l'inebriante profumo della natura penetrò nei suoi polmoni. Sentì l'odore ammuffito delle foglie dopo la pioggia, del terreno umido, dei vegetali in diverse fasi di fioritura e crescita.
La foresta brulicava di vita. 
Negli abissi della vegetazione regnava l'oscurità assoluta.
Tuttavia comprese che il crepuscolo era passato da un pezzo; l'aria si era fatta più fresca ed era ormai troppo tardi per tornare indietro.

Erano passati mesi da quando Kaspar aveva scoperto di lui e Klelia; il suo rifiuto gli aveva provocato un bel po' di problemi. Aveva dovuto spiegare a Snoke la situazione, subire l'ennesima punizione e promettergli che sarebbe riuscito a portarlo dalla sua parte... aveva solo bisogno di più tempo. Tuttavia Kaspar aveva mantenuto la parola; non aveva rivelato niente a nessuno. Tutte le volte in cui lui e Klelia si imbattevano in Kaspar, i due si scambiavano uno sguardo freddo. Poi quando si allontanavano lei cominciava a farneticare con le lacrime agli occhi, in preda da un attacco di panico. Ben restava lì ad abbracciarla, a consolarla con parole dolci e al contempo infime, riportandola da lui. Era pieno di rimorsi, consapevole dei pericoli ai quali l'aveva esposta.

Ben raggiunse una radura, quella dove era avvenuta la morte dello Jurgoran.
Notò che erano tutti seduti in cerchio, probabilmente in attesa del suo arrivo.
"Scusate il ritardo." annunciò mentre prendeva posto a fianco a Kai.
Il corpo di Ben era avvolto in un mantello nero, che rendeva la sua figura imponente e minacciosa.
L'ambiente era così buio che anche la sua ombra parve perdersi nelle tenebre. 
Posò lo sguardo su Klelia, che gli sorrise leggermente. 
"Vi ho riuniti qui perché è giunto il momento di incontrare il leader Supremo..." spiegò.
“Ci sono alcune cose che dobbiamo sapere?" chiese Kane.
"Niente di rilevante per il momento."
Li aveva persuasi riempiendoli di bugie, chiedendo loro di fidarsi di lui. Aveva rimodellato la verità, distorcendo quello che era successo nelle loro vite. Plasmando le loro tragedie in uno stimolo per seguirlo verso l'Oscurità; lui era stato il punto d'avvio del loro cambiamento. Il resto l'avevano fatto da soli, usufruendo del vuoto che avevano dentro di loro, costituito da rabbia e rancore, che poteva essere riempito solo con il dolore delle persone che l'avevano feriti. Dopo essere stati liberati da una vita d'oppressioni, si erano persi nell'infinita gamma di possibilità; non appartenevano a niente, ma avevano scelto di donare la loro anima, come giovani animali perduti in cerca di un nuovo padrone. Ben aveva imparato a mentire da quando si era reso conto che le menzogne erano simbolo di protezione. L'esperienza levigava i bordi del suo sorriso, lo aiutava a mantenere gli occhi dritti e le mani ferme. L'inganno nascosto in un ghigno, la falsità grondava dai suoi denti, perché al di sotto della finzione poteva salvaguardare la verità. 
Vi era un'alta concentrazione di ferocia in lui; dormiente- nel suo sangue. La forza dei suoi antenati. Il martello che aveva scolpito l'acciaio indurito del suo spirito in un'arma di sopravvivenza. 
Era nato arma. E Snoke aveva saputo sfruttarlo, perché la debolezza se ben manipolata, può divenire uno strumento affilato.
Ben aveva riposto la sua fiducia in Snoke, ma quest'ultimo non gli aveva rivelato nulla. Come un errante viaggiava nell'ignoto, l'unica certezza che possedeva era che in futuro avrebbero agito, ma non sapeva né quando né in che modo. Snoke gli aveva detto che il suo destino era già segnato, che si sarebbe svolto davanti a lui; doveva semplicemente tenersi pronto ad agire in ogni momento.

"Come dovremo comportarci?" chiese Kato.
"Inginocchiatevi ed evitate di guardarlo a lungo, contenete le vostre emozioni, siate rigidi." 
"Perché non dobbiamo guardarlo?” domandò Klelia.
“Lo scoprirete. Ora, non abbiate paura, serrate gli occhi e lasciatevi circondare dal potere del lato Oscuro." Ben chiuse lentamente le palpebre, seguito dall'intero gruppo.
All'improvviso l'aria sembrò assottigliarsi e qualcosa di pesante cadde sul petto di ognuno di loro.
Non poterono evitare di chiedersi se stessero facendo la cosa giusta. 
Una voce roca squarciò l'ambiente.
"Mio apprendista, finalmente ci rincontriamo."
"Leader supremo, ho portato i seguaci al tuo cospetto."
"Figlio dell'Oscurità, dove percepivo conflitto, ora sento risoluzione... hai portato a termine il tuo compito egregiamente."
"Per te, Leader Supremo." disse Ben inginocchiandosi.
La prima cosa che Ben vide quando voltò il capo furono le facce terrorizzate dei suoi compagni. Vagavano con lo sguardo sulla figura dell'umanoide, istintivamente Klelia si era portata una mano alla bocca per soffocare un grido. 
"Cosa c'è? Il mio aspetto vi turba?" chiese Snoke.
"Leader Supremo, sono soltanto colpiti dalla vostra magnificenza."
Snoke ridacchiò "Le loro menti sono acute, la loro rabbia è conservata nella loro memoria. Avvicinatevi," ordinò "Voglio percepirvi."
Fecero qualche passo in avanti, d'un tratto avvertirono Snoke iniziare a sondare la loro mente. Fu invasivo e violento.
“Avete paura ma questo non vi rende deboli."
Viaggiò nella loro mente; i ricordi vivevano dentro di loro, manifestandosi in un dolore lancinante nel petto che rifiutava d'andarsene.
La nostalgia consumava ogni loro momento di veglia, rimembrando loro il passato, infestato da avvenimenti che li avrebbero perseguitati ovunque avrebbero scelto di andare.
"B-basta, vi prego..." la voce di Kai risultò quasi febbrile.
Snoke percepì tutto il suo rancore, che ormai conservava da un tempo indeterminato.
Camminando rubò un pezzetto dell'identità e della vita di ognuno di loro.
Quando si ritrovò di fronte a Klelia, giunse al giorno in cui avevano ferito i suoi cari, all'istante in cui la Resistenza aveva fatto di lei un nemico. Aveva pianto così tanto da rimanere senza lacrime ed avrebbe provato il più veritiero dei piaceri nel vederli fallire e cadere in disgrazia.  Le mostrò la sua prima vittima; la guardia che aveva ucciso nelle miniere. Da piccola non era mai stata una persona violenta, ma dopo aver accumulato così tanto odio nel corso degli anni, non aveva esitato alla prima occasione.
"Smettila!" urlò Klelia, portandosi le mani alla testa.
"Leader Supremo, penso che basti, ha trovato quello che cercava." la voce di Ben la raggiunse come un'eco lontano.
"Tranquillo, mio apprendista, ricordo il nostro accordo... la verità le sarà rivelata al momento giusto." quando terminò la frase lasciò andare tutti, i quali crollarono a terra.
"Non hai alcun diritto di invadere i nostri ricordi." contestò Karim, aveva il respiro pesante.
"Karim, porta rispetto." lo avvertì Ben.
"Giovane seguace, se vuoi ottenere la vendetta che tanto brami, dovrai aprirti a me completamente, essermi fedele..." disse Snoke "Inoltre, non possiamo permetterci di essere scoperti, dobbiamo agire fra le ombre."
Snoke indietreggiò di qualche passo "Capisco che in questi mesi la vostra percezione di tutto e di tutti sia cambiata, è normale che siate disorientati. Col tempo tutto vi sarà più chiaro... dovete avere pazienza." sussurrò prima di svanire, così come era arrivato.

                                                                                                  ☾  ❄   

Attraverso gli enormi finestroni della biblioteca, Klelia aveva una visuale cristallina del cielo stellato.
Una vastità in grado di portare intimità.
Uno spazio eterno.
A volte lo sentiva vibrare, le sussurrava cose in un modo che le orecchie non riuscivano ad udire. Lei era versatile proprio come il cielo notturno; vi erano giorni in cui gli astri del suo cosmo interiore si allineavano, dicendole di espandere il suo universo. Vi erano giorni in cui quelle stesse stelle collassavano e si rendeva conto di essere fatta di pura oscurità. Poi vi erano giorni in cui sorgevano come soli infiniti, illuminando il suo essere. 
D'un tratto avvertì la presenza di Ben; si voltò appena, giusto per vederlo uscire dalla penombra come un fantasma.
"Non riesci a dormire?" le chiese sedendosi di fronte a lei.
"Troppi pensieri..." 
"Capisco."
Lo vide allungarsi sul tavolo per appoggiare la mano sulla sua, stringendola gentilmente.  
"Di cosa parlava Snoke?"
Ben cominciò a sfregare il pollice avanti e indietro sulle nocche, il minimo movimento le fece provare la familiare e primitiva sensazione di calore nello stomaco. Ricordò improvvisamente quella notte in cui le sue mani, particolarmente calde, avevano sciolto il suo cuore congelato.
"Andrà tutto bene, devi solo fidarti di me..."
"Io mi fido di te."
Il loro era stato un incontro cataclismico e consequenziale. Le loro anime si erano unite, compresse insieme dalla Forza e dal destino cosmico. Non avrebbe dovuto farsi coinvolgere, ma era successo senza che se ne rendesse conto... ed improvvisamente aveva qualcosa da perdere.
"Sei tutto ciò di cui ho bisogno, quello che c'è in te... è tutto ciò che ho sempre cercato." disse Ben alzandosi per avvicinarsi a lei.
Giunse alla conclusione che guardarla negli occhi era come guardare nell'universo con le sue infinite possibilità.
Quando fu abbastanza vicino la prese per la vita; non aveva intenzione di lasciarla andare.
Come un cacciatore che finalmente cattura la sua preda, dopo averla inseguita da tutta la vita. 
Le lasciò una scia di baci lungo la linea della gola, rubandole un gemito, poi la sollevò da terra afferrandola per le cosce, che lei gli allacciò intorno alla vita. Ben cominciò a camminare; raggiunta la libreria più vicina, iniziarono a spogliarsi.
Nel mentre Klelia lo fermò, poggiandogli la mano contro il petto.
"Ben, aspetta... non so cosa devo fare."  abbassò il capo, piena di vergogna.
Era lì, di fronte a lui con il seno esposto e non aveva la più pallida idea di come agire.
"Tranquilla," disse accarezzandole la guancia "Anch'io non ho mai fatto una cosa del genere."

Ben non era mai stato in una relazione, non aveva mai avuto un legame con qualcuno, figurarsi qualcosa come quello che aveva con Klelia. Era come se i loro corpi condividessero una sola anima. Lui non aveva nessuna esperienza con il genere femminile; durante l'infanzia, vissuta al palazzo di Alderaan, aveva cercato più volte di giocare con qualche bambina, ma appena una di loro provava ad abbracciarlo, il rapporto d'amicizia finiva lì. Non era mai stato un amante del contatto fisico, l'unica eccezione era sua madre.
Leila aveva sempre avuto l'abitudine di donargli troppo affetto, più di quanto lui potesse gestirne. Han invece era assente, quindi non avevano mai avuto l'opportunità di intraprendere quel tipo di conversazione. Una volta era stata Leila a cercare di parlarne, ma Ben l'aveva fermata sul nascere del discorso. Tutto quello che conosceva della vita sessuale lo aveva imparato leggendo volumi che trattavano l’argomento, custoditi nella biblioteca del palazzo. Le sue sessioni di lettura duravano ore, concentrate nel bel mezzo della notte.
Era decisamente incuriosito dal mondo femminile ma era troppo preso dai vari drammi per relazionarsi con qualcuno.

Klelia invece era cresciuta con l'esempio dei suoi genitori, legati da un amore profondo. Entrambi erano quasi sempre in missione, però quando ritornavano davano dimostrazione di quello che lei avrebbe sempre voluto; qualcuno presente, da amare nonostante i difetti.
La madre le aveva spiegato tutto quello che c'era da sapere, ma non aveva mai avuto l'opportunità di metterlo in atto. Vi era stato qualcuno per il quale aveva nutrito un minimo d'interesse, ma non aveva avuto il coraggio di farsi avanti. Poi l'innocenza dell'adolescenza le stata portata via dalla schiavitù: il periodo in cui l'amore e l'idea di un rapporto carnale sparirono dalla sua mente. Ma ora con Ben tutti quei sogni, tutte quelle voglie ed i sentimenti erano riaffiorati; voleva dimostrargli quello che provava in tutti i modi possibili.
La sua vita era completamente cambiata, ora il suo destino era intrecciato ad un'altra persona.

"L'unica cosa della quale sono sicura... è che ti voglio." trovò il coraggio di dire.
"Allora ci basterà seguire l'istinto." disse lui deciso, poi la spinse contro gli scaffali, con le mani protese sopra la testa, baciandola mentre premeva i fianchi contro i suoi in un vago schema. 
Quando furono nudi, le piccole mani di Klelia si strinsero attorno al sesso di lui, il soffocato gemito di Ben riecheggiò nel suo petto e lei riuscì quasi a sentirlo nell'addome, dove fu sepolto sotto strati di pelle e muscoli. Entrò in lei lentamente, cercando di provocarle il meno male possibile, infatti le spinte iniziali furono pacate e misurate.
Ben continuava a guardare giù mentre i loro corpi si muovevano assieme, osservando il suo membro scomparire dentro di lei e poi ritornare indietro, scivoloso e arrossato. Mentre il loro ritmo aumentava, i libri dietro la schiena di Klelia si spostarono e caddero dall'altra parte del pavimento. Un formicolio nacque alla base della sua spina dorsale. 
Klelia chiuse gli occhi, rovesciando il capo all'indietro contro lo scaffale.
Le sue palpebre tremolavano mentre il formicolio ruggiva nella sua vita e si insinuava più in alto.
"No," la mano di Ben le trovò il mento e la invitò ad abbassare lo sguardo "Guardami."
I suoi occhi erano infuocati nell'oscurità. Lei fece quello che le chiese; lo guardò mentre si muoveva attorno a lui e gemeva il suo nome. Ben mantenne lo sguardo fisso su di lei finché la coscienza lo costrinse a ritirarsi dal corpo amato un attimo prima di essere strangolato dal piacere; poi seppellì la faccia nel collo di Klelia, borbottando parole incoerenti.

Klelia gli accarezzò le ciocche di capelli aggrappate alla sua nuca. Il calore liquido che colava in lei ora era in cima alle sue cosce. Ben era esausto e sudato, con la schiena arcuata, le guance arrossate. Klelia poggiò il capo sul petto di Ben, affondando le orecchie nella calma del suo battito cardiaco e, in pochi secondi, si innamorò terribilmente di quella solitaria e malinconica melodia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Sistxh