Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Laura Taibi    18/05/2018    3 recensioni
"Questa è una storia che parla di coraggio, d'amore e di sacrificio. Una storia che nessuno ha mai raccontato.
La storia di come Parigi fu salvata e, con essa, il mondo intero.
La storia di come un gatto uccise una coccinella."
Questa fanfiction è disponibile anche in audiolibro sul canale youtube degli ambrogisti anonimi, che ne detengono i diritti di pubblicazione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La situazione sembrava peggiorare di minuto in minuto.

 

Nonostante tutti gli sforzi di Emilie lo yaogui cresceva sempre di più e i colpi della donna non sembravano sortire alcun effetto.

 

I due ragazzi si affiancarono a lei per darle manforte e Chat Noir le scoccò un'occhiata furtiva. Non poteva credere che quella fosse sua madre e che stessero davvero per combattere fianco a fianco. Aveva desiderato così tanto che quel momento arrivasse e adesso non avevano neppure il tempo per un abbraccio.

 

«Adrien» iniziò sua madre, guardandolo. Sembrò sul punto di dire qualcosa, poi ci ripensò e si rivolse ad entrambi: «fate attenzione, è più potente di qualsiasi cosa abbiate mai affrontato.»

 

Lui e Ladybug annuirono, lanciandosi all'attacco.

 

Era difficile combattere contro quell'essere: non solo cambiava forma a seconda dell'attacco che riceveva, ma aveva anche la facoltà di modificare la consistenza del suo corpo. Più di una volta Ladybug cercò di bloccarlo con la corda del suo yo-yo, ma quello trasformava prontamente il suo corpo in fumo, mandando a vuoto l'attacco, per poi colpire con un pugno duro come l'acciaio.

 

Dal canto suo, Chat Noir saltava da un punto all'altro della stanza, cercando di colpirlo con il bastone, ma era come combattere l'acqua. A seguito di un attacco, lo yaogui solidificò il suo corpo bloccando il bastone del ragazzo e, con uno strattone, lo scaraventò dall'altra parte della stanza.

 

Ladybug riuscì a interrompere la sua caduta ed evitare che Chat Noir si facesse male seriamente. «Tutto ok?» chiese.

 

Lui annuì, affiancandola. «È un osso duro.»

 

«Già» convenne lei, «ci serve un piano!»

 

Chat Noir stava per rispondere ma il mostro, tornato alla carica, cercò di colpirli con una manata. Il ragazzo si lanciò su Ladybug e la spinse di lato, trascinandola a terra ed evitando il colpo per un soffio.

 

«Devi stare attenta, milady. Non vorrei che ti accadesse qualcosa» esclamò lui, aiutandola a rialzarsi. Erano entrambi messi male, con escoriazioni e lividi.

 

Emilie, intanto, aveva ripreso ad attaccare ma era chiaro che ormai le forze stavano abbandonando anche lei. L'ennesimo attacco la scaraventò a terra, mentre un altro si preparava a finirla. Chat Noir fece per correre da lei ma era troppo distante.

 

Per un attimo tutto sembrò perduto ma Lady Butterfly intercettò il colpo e si mise a combattere lo yaogui.

 

«Mamma, tutto bene?» chiese Chat Noir, raggiungendo Emilie insieme a Ladybug.

 

La donna annuì, reggendosi al figlio per rialzarsi.

 

Lady Butterfly volteggiava intorno al mostro, tentando di colpirlo, e per qualche minuto sembrò anche avere la meglio, almeno finché quello, infastidito da quella specie di moscerino, non riuscì ad afferrarla per le ali.

 

Nessuno ebbe il tempo di reagire. Lo yaogui spalancò le enormi fauci e inghiottì l'akuma. Immediatamente il suo corpo iniziò a crescere, rendendo i suoi occhi più fiammeggianti e le fattezze ancora più mostruose.

 

«No, così non va bene, sta acquistando potenza!» esclamò Emilie.

 

«Cosa possiamo fare?» chiese Ladybug.

 

Il mostro iniziò a premere contro la cupola, nel tentativo di romperla. Emilie scosse la testa. «Non dobbiamo permettere che esca... inizierà a cibarsi della gente e diventerà inarrestabile!» esclamò. Si avvicinò al mostro e richiamò il potere del suo miraculous, allungando le braccia dritte davanti a lei. Una strana bolla si formò tra le sue mani, ingrandendosi sempre di più fino a racchiudere l'intero mostro, che iniziò a dimenarsi nel tentativo di uscirne.

 

«Non posso trattenerlo a lungo!» disse Emilie.

 

«Dev'esserci un modo per sconfiggerlo» fece Chat Noir, frustrato.

 

La donna si guardò intorno. Posò gli occhi su Ladybug, poi su Gabriel che giaceva a terra ancora svenuto e infine sul figlio. Sentiva il cuore gonfio di angoscia, ma sapeva esattamente cosa fare. «Dovete imprigionarlo nuovamente nel miraculous» concluse.

 

«Credi che sia possibile?» chiese Chat Noir.

 

La donna annuì. «Dovete utilizzare i vostri miraculous ed esprimere il desiderio... funzionerà!»

 

«Sei sicura della tua scelta?» domandò maestro Fu, arrancando verso di loro. Ladybug gli corse incontro per sorreggerlo.

 

Lo sguardo di Emilie s'indurì.

 

«Che vuol dire?» chiese il ragazzo, spostando lo sguardo dal maestro a sua madre.

 

«Se richiamerete lo yaogui nel miraculous, anche lei verrà risucchiata» concluse maestro Fu.

 

«Cosa? Perché?» sbottò Ladybug.

 

Emilie sospirò. «Nell'instante in cui sono stata trascinata all'interno del fermaglio, la prima volta, le nostre essenze si sono mischiate» disse, «ma questo non è importante adesso.»

 

«Si che lo è!» urlò Chat Noir. Aveva un'espressione sconvolta. «Ti ho già persa una volta, non lascerò che accada ancora!»

 

Emilie si voltò verso il figlio, guardandolo con un misto di tristezza e dolore. «Adrien, mi dispiace. So che ti sto chiedendo molto, ma se non lo fai Parigi e il mondo intero saranno spacciati!» Si voltò verso il mostro che tentava ancora di liberarsi. «Questo essere non si fermerà finché non avrà divorato chiunque gli capiti a tiro, diventando sempre più forte. Se non lo fermiamo ora non avremo altre possibilità.»

 

Chat Noir strinse i pugni. Era un incubo. Non voleva dire addio a sua madre di nuovo ma se non lo avesse fatto l'intero pianeta ne avrebbe pagato le conseguenze.

 

Il fermaglio di Emilie suonò, avvertendo che il tempo stava inesorabilmente scadendo.

 

«Adrien, ti prego...»

 

Chat Noir ricacciò indietro le lacrime e inghiottì la rabbia. Afferrò l'anello e lo sfilò.

 

 

 

 

 

————————————————————

Ops. Questo si che è un bel problema...

la nostra Emilie è proprio una donna coraggiosa ma adesso Adrien si trova in una situazione che definire scomoda sarebbe un eufemismo.

 

Lo yaogui si è appena fatto una cena a base di akuma farfalloso e ha dimostrato quanto potente e devastante può essere... se riuscirà ad uscire sarà la fine per tutti ed emilie, che ha già avuto a che fare con lui all'interno del miraculous, lo sa benissimo e sa che, l'unico modo per sconfiggerlo, è intrappolarlo di nuovo.

 

CHE CASINO!

 

Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto (si si, i finali in sospeso, mi ucciderete, forconi, torce infuocate e frecce affilate... so che aspettate solo che finisca di pubblicarla per farmela pagare xD) e spero che sopravviverete fino al prossimo capitolo, perché sappiate che i capitoli 18,19,20 e l'epilogo vi devasteranno l'anima... se siete deboli di cuore fatevi un favore e smettete di leggere adesso.

IO VI HO AVVERTITI!

 

Altra piccola info, l'ultimo capitolo e l'epilogo li pubblicherò entrambi lo stesso giorno, quindi a conti fatti mancano due settimane xD!

 

beh, alla prossima... baci!!!

 

Laura

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Laura Taibi