Crossover
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Autore: Son Goku97    18/05/2018    4 recensioni
Michael era un ragazzo come tanti che faceva una vita come tanti, finché qualcosa scuoterà per sempre la sua vita cambiandola radicalmente. Michael risulta essere un Soul Paladin, guerriero mandato da Dio per sconfiggere il male che si sta risvegliando inesorabilmente e questa volta non punterà soltanto al nostro universo, ma al multiverso. Michael si troverà a dover proteggere le persone a cui tiene e si troverà a lottare al fianco degli eroi che lo hanno accompagnato per tutta l'infanzia. Riuscirà Michael a sconfiggere il male?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’inizio di tutto- Parte 2
 
Son Goku97: Salve a tutti! Benvenuti nel secondo capitolo della mia storia! Spero che questo capitolo possa essere di vostro gradimento! Detto ciò ci vediamo a fine capitolo con i personaggi! Buona lettura!
 
Erano già trascorsi diversi giorni da quando mi ero unito all’allegra combriccola. Cominciai l’addestramento: o meglio i diversi tipi di addestramento. In poco più di un mese avevo imparato già diverse tecniche di arti marziali e appreso diversi procedimenti di utilizzo degli elementi. L’elemento con cui mi sentivo più legato era il fuoco, non so bene il perché ma mi riusciva praticamente in modo spontaneo, mentre per gli altri elementi la cosa si complicava; in particolare per l’acqua e l’aria. L’acqua è uno degli elementi più difficili da domare mi ripeteva sempre Rachele ma, l’elemento che mi riusciva più complicato era l’aria.
<< Forsa riprova>> Disse Alex osservandomi con tono severo
<< D’accordo >> risposi io piuttosto abbattuto
<< Michael, te l’ho già spiegato, l’aria è un elemento persino più indomabile dell’acqua. L’aria è incontenibile è irrefrenabile. Per questo non puoi usarla indirettamente ma devi permettere all’aria di entrare e spirare attraverso te>> Spiegò l’uomo.
Fissai l’uomo in volto.
 
L’uomo di corporatura snella e slanciata indossava una tunica bianca legata in vita da una cintura nera. I pantaloni erano anch’essi bianchi e indossava delle scarpe nere da ginnastica. Insomma, era vestito come il classico insegnante di Kong Fu. Il viso dell’uomo era completamente rasato, aveva delle fattezze piuttosto delicate che lo facevano sembrare più giovane.
 
I capelli erano scuri, ricci e sempre piuttosto intrigati, proprio come i miei. Victor ne nutriva un grandissimo rispetto proprio perché ad aiutarlo nel perfezionamento dell’elemento aria era stato proprio lui.
 
<< Te lo mostro ancora Michael. Ma devi prestare particolare attenzione>> disse l’uomo in maniera corrucciata. Alex si concentrò, serrò i pugni e chiuse gli occhi. Improvvisamente all’interno della stanza cominciò ha manifestarsi un forte vento come se qualcuno avesse lasciato la finestra aperta. L’uomo aprì gli occhi e con uno scatto in avanti diede un pugno all’aria; nello stesso istante nel muro proprio davanti a lui comparve la sagoma di un pugno grosso un paio di metri.
 
La mia bocca si aprì sempre di più. Credevo davvero che sarebbe arrivata a toccare terra.
Guardai l’uomo e gli dissi:
<< E io dovrei fare una cosa del genere? >>
L’uomo mi guardò con un sorrisetto << Ma non è nulla di che e poi tu sei un Soul Paladin quindi mi sorprenderei se non riuscissi a fare un attacco basilare come questo >>.
<< Riproveremo domani adesso devi andare da Cloe, ti sta aspettando e, per il tuo bene ti raccomando di non farla aspettare ancora per molto. Quella dannata ragazza ama davvero tanto urlare e io non ho nessuna intenzione di sentirla stridere come un bassotto durante un temporale>> Disse il maestro grattandosi un orecchio con un dito.
<< O merda! >> Dissi con aria spaventata guardando il Bruce Lee dei nostri giorni.
 
In prenda al panico raccolsi tutte le mie cose dalla sala di addestramento e corsi via salutando un’ultima volta l’inusuale maestro. Mi diressi in fretta verso un corridoio sulla destra. Zigzagai per un po' tra i corridoi finché non arrivai alla porta della sala di combattimento.
Svoltato un’angolo mi imbattei in una bambina che con la sua bambola tra le braccia la accarezzava e piangeva. La bambina si chiamava Annie ed era stata trovata durante una missione. Da quanto risultava doveva essere rimasta orfana durante un’incursione di demoni. Annie era una bambina minuta di cerca 8 anni; aveva i capelli di un colore piuttosto particolare: viola. Si pensa che fosse stata intaccata da magia demoniaca e dai controlli effettuati dalla divisione speciale, la ragazzina aveva grosse tracce di energia demoniaca nel corpo, tuttavia era piuttosto singolare che una bambina così piccola potesse contenere una simile quantità di energia demoniaca senza mostrarne effetti. O meglio, senza morire. Mi avvicinai a lei e accarezzandogli i capelli gli dissi:
<< Hey Annie che cos’hai? Perché piangi? >>
La bambina non rispose e continuò a pettinare la sua bambola. Così la presi in braccio e la costrinsi ha guardarmi negli occhi. La bambina mi guardò per qualche istante e poi mi si strinse al collo singhiozzando. Poi con una flebile voce mi disse:
<< Mi mancano mamma e papà, quando tornano? >>
Tolsi la piccola dall’abbraccio e gli asciugai gli occhi con un dito e poi con fare gentile gli dissi:
<< Torneranno presto piccola, però dovresti sapere che le bambine belle come te non devono piangere! Altrimenti diventano brutte! E tu non vuoi diventare brutta vero? >>
La bambina scosse la testa sorridendo
<< Brutta come te intendi? >> Pronunciò Andrea con scherno alle mie spalle
<< Spiritoso come sempre parafulmini del cavolo >> Dissi guardando di traverso il biondo.
Detto ciò il ragazzo si incamminò per il corridoio facendo finta di non aver sentito.
<< Annie >> dissi rimettendo a terra la bambina << Ti va di vedere la nuova tecnica che ho imparato durante gli allenamenti? >>
La bambina disse di si compiaciuta ed io gli spiegai che si trattava di una tecnica del vento che modificava la voce alle persone. Era utilizzata dalle squadre speciali durante le missioni e si dimostrava utilissima in molteplici occasioni.  Così facendo mi concentrai, trassi un respiro profondo e poi soffiai in direzione di Andrea.
<< Ecco fatto, sta a vedere >> Dissi sorridendo alla piccolina.
<< Hey Andrea, scusa potresti dirmi per favore a che ora devo venire a lezione da te che non mi ricordo? >> Pronunciai guardando il ragazzo che si incamminava per il corridoio. Il parafulmine vivente si volto e mi disse:
<< Alle 18 in punto idiota >> Pronunciò Andrea ma, stranamente con una voce piccolissima come se aveva respirato l’elio. Mi trattenni per non ridere ma, quando anche Annie cominciò a ridere non ne potei più fare a meno e di rimando risposi al ragazzo:
<< Ma sicuro Alvin, devo portare anche gli altri Chipmunks? >> Dissi ridendo in faccia al biondo.
Il ragazzo accortosi del tranello che gli avevo tirato sciolse la tecnica e minacciò di tararmi un fulmine in testa. Fui così costretto a salutare Annie e a tornare al mio impegno onde evitare di essere fulminato. Mi incamminai a tutta birra verso la sala di addestramento ancora ridendo.
 
Aprii la porta ed entrai. La stanza si presentava come un locale piuttosto grande, non particolarmente arredato e piena di armi e di attrezzature da combattimento disseminate ordinatamente in apposite mensole. Le piastrelle del pavimento erano di terracotta finemente lavorata con motivi geometrici che, se guardati troppo a lungo (almeno a me lol) davano il mal di testa. Dalla parte opposta della stanza vi erano gli unici mobili proprio sotto alle immense vetrate che correvano lungo tutto il muro. I mobili erano in legno molto simili a quelli dove Victor teneva quella sfera che aveva usato per me, si, quella palla di vetro che aveva brillato come una di quelle sfere da discoteca per intenderci.
 
<< Era ora che ti muovevi dannato cervello di gallina! >> Sentii una voce rimproverarmi e non feci in tempo ad accorgermi che Cloe si era avvicinata per mollarmi un pugno in testa.
<< Aiaaaaa! Ma sei impazzita? >> Mi lamentai tenendomi la testa
<< Così impari a far aspettare una ragazza >> Rispose di rimando Cloe
<< Quando avete finito di litigare cari i miei sposini possiamo anche dare il via alla prova >> Disse Ethan chiudendo la porta alle sue spalle
Cloe si rabbuiò e cambiò rapidamente espressione.
<< Cosa ci fai tu qui? >> Disse la maestra delle fiamme guardando di traverso Ethan
<< Suvvia Cloe non essere così sgarbata, sai benissimo che mi sono sempre occupato io di queste cose. Sono io che devo vedere e valutare il livello degli allievi, per di più quale onore abbiamo oggi! Valutare il livello di un Soul Paladin! Non potevo certo mancare >> Disse Ethan con aria strafottente nascondendo un sorriso sinistro >>.
<< Ma non ce n’è alcun bisogno sono io la sua…>> Non riuscì a completare la frase Cloe che venne interrotta da Ethan.
<< Suvvia non ho intenzione di fargli del male, sono qui soltanto per valutare oppure avete paura di me? >> Disse il ragazzo guardando prima me poi l’altra.
 
<< Ehm, francamente non mi fai né caldo né freddo >> Risposi squadrandolo dalla testa ai piedi << Piuttosto >> proseguii << Non è che sei un po' invidioso di me? >>. Le luci nella sala cominciarono a lampeggiare ad intermittenza, un alone violaceo cominciò ad avvolgersi intorno ad Ethan e un aroma dolciastro si diffuse in tutta la stanza di addestramento.
<< Non ti permetterò di fare una sciocchezza come al tuo solito!>> Pronunciò la giovane prendendo fuoco.
Improvvisamente l’alone si ridimensionò solamente intorno al sinistro ragazzo che alzando la testa e guardandoci disse:
<< Già tremate di paura solamente mostrandovi un assaggio del mio potere >> Disse con tono sardonico
<< Affatto >> Risposi guardando il castano dritto negli occhi per poi continuare:
<< Vogliamo cominciare? >>
<< Molto volentieri >> Mi rispose lui sorridendomi di rimando.
Intervenne Cloe che con fare deciso si avvicinò a noi due dicendo:
<< Naturalmente credo che per il momento non sia il caso che tu combatta contro due maestri, iniziamo con uno solo, così io potrò tenere d’occhio sia te >> Disse la ragazza passando con lo sguardo da me a Ethan << Che lui >>
Detto ciò andò in un angolo e si appoggiò al muro, poi scandendo chiaramente ad alta voce disse: << Cominciate! >>
Io presi immediatamente fuoco e lanciai una sfera di fuoco contro Ethan che schivò senza alcun problema.
Guardando Ethan dritto negli occhi sorrisi e lui si voltò verso la sfera di fuoco. La sfera di fuoco non appena toccò terra si divise in altre sfere più piccole che si scaraventarono su Ethan ad una velocità impressionante senza lasciargli tempo di reagire e scoppiando provocando una nube di polvere.
<< Non sei un po' troppo sicuro di te Soul Paladin? >> Sentii dire dal maestro del veleno all’interno della nube di vapore.
Improvvisamente qualcosa mi colpì ed io cominciai a perdere lucidità. Era il veleno. Ethan mi si avvicinò e mi sostenne prima che potessi cadere a faccia avanti e portando la sua bocca al mio orecchio pronunciò:
<< Non preoccuparti Michael, dopo che il veleno sarà entrato in circolo ti restano circa due minuti di vita ma vedrai che non sarai da solo, ti raggiungerà presto la tua amichetta sciacquetta e anche quel perdente del tuo amico parafulmine! E poi chissà chi altro…I tuoi genitori sono così gentili…>> Detto ciò mi lasciò cadere a faccia avanti e con aria sicura si allontanò.
Tuttavia, a quelle parole qualcosa dentro di me scattò. Era come se pur avendo coscienza di me non avessi più controllo del mio corpo ero solo uno spettatore. Il pavimento e il mio corpo iniziarono a fumare ed Ethan e Cloe si voltarono a guardarmi esterrefatti. Le mie braccia cominciarono ad essere solcate, da vene di fuoco, gli occhi divennero di brace, i capelli diventarono fiamme vive e in pochi istanti il Michael che era li fino a poco prima sparì lasciando il posto a qualcosa di ben diverso.
Il corpo era solcato da vene di fuoco, i vestiti iniziavano a fumare e a bruciarsi e lentamente di fronte ad Ethan si palesò un essere fatto interamente di fiamme che emanava un calore mostruoso. Persino Cloe maestra del fuoco aveva problemi a starmi vicino dal calore emanato. Io assistevo alla scena come soltanto uno spettatore, cercai di muovermi ma senza esito, cercai di urlare ma ebbi ancora meno successo. Potevo soltanto assistere senza neppure aver controllo del mio corpo. Il mio corpo poi si mosse, si alzò da terra e gridò. Un urlo lacerante fece tremare l’intero edificio e poi come se a muoversi non fossi io ma il mio istinto il mio corpo si scagliò contro Ethan con un pugno che lo scaraventò fuori dalla finestra.
Fu come se stessi sognando, poi improvvisamente una rabbia cieca si impadronì di me e mi avvolse come una fiamma vorace che brucia qualunque cosa sul suo cammino; così ripresi, almeno un poco, controllo del mio corpo, per poi dirigere tutta la mia furia contro il figliastro di Victor. Con un pugno fortissimo a mezz’aria Ethan fu scaraventato a terra dove si creò un cratere largo diversi metri.
Mentre intorno al cratere una nube di polvere si sollevava, io atterrai un po' più distante, il mio corpo ribolliva di fuoco, mi sentivo incredibilmente bene, mi sentivo a dirla tutta come se fossi invincibile. Dalla finestra dal quale avevo scaraventato di sotto lo strafottente Ethan, udii per un breve istante la voce di Cloe insieme ad altre anche se non riuscii a capire di chi fossero.
<< Hey bastardo! Pensi di sbarazzarti di me con così poco?! Sarò io a sbarazzarmi di te e dimostrerò a tutti che tu non sei il Soul Paladin, sei soltanto un cane rabbioso! E sai cosa succede ai cani rabbiosi? Si Sopprimono! >> Pronunciò con veleno Ethan con un sorriso beffardo rialzandosi dal cratere.
Una colonna di fiamme, avvolse tutto il mio corpo, la collera continuò ad aumentare e più aumentava più l’intensità delle mie fiamme cresceva e acquisivo con più lucidità coscienza del mio potere. Non capivo ancora diverse cose, sapevo soltanto che dovevo indirizzare tutta quella rabbia contro qualcuno, altrimenti sarei esploso come un petardo cinese. Il mio corpo si mosse talmente velocemente che non feci in tempo neppure a sistemare i pensieri, era la rabbia a pensare per me e a guidare il mio istinto.
Il volto di Ethan mutò da un sorriso beffardo ad una smorfia di terrore; vedendomi sparire e ricomparire proprio davanti a lui. Spalancai la bocca e gli riversai addosso una marea di fiamme. Il ragazzo urlò di dolore, poi il torrente di fiamme cessò e il ragazzo cadde a terra privo di sensi fumante. Non era diventato un mucchietto di cenere ora che ci penso, perché uno strato di veleno aveva avvolto completamente il suo corpo e gli aveva evitato di polverizzarsi.
Intanto intorno a me, si cominciarono a radunare molte persone dell’associazione, sia maestri che allievi, tutti erano accorsi dinanzi ad un pericolo del genere. Dinanzi a così tanti guerrieri il mio spirito ribollì ancora di più; la rabbia che avevo dentro era lontana dall’essere placata. Così facendo afferrai per la testa il velenoso ragazzo che gemette e lo scagliai insieme ad una sfera di fuoco contro un gruppo di persone che, esplosero insieme lui. Da li la mia attenzione si spostò su due figure che stavano dritte poco davanti a me. Le riconobbi e ciò mi diede un brivido di eccitazione; il mio corpo diveniva minuto dopo minuto più forte e le mie fiamme aumentavano di intensità tanto che si sciolse una lastra di pietra ai piedi della fontana nel cortile.
<< Che cosa diamine è quella cosa?! >> sentii la voce di Andrea che diceva in preda allo sgomento.
<< Lui è Michael, anche se non sembra. A quanto pare qualcosa deve avere innescato in lui un risveglio di una parte dei suoi poteri. Onestamente non avrei mai immaginato che dentro un semplice ragazzo si nascondesse un potere così grande. Il mio intero corpo sta fremendo dall’eccitazione. >> Disse Rachele la guerriera di acqua.
<< Non è che stai fremendo di paura vero? Perché io ho la netta sensazione che non appena avremo sistemato la cosa dovrò cambiarmi i pantaloni! >> Disse il biondo guardando con aria preoccupata Rachele.
La ragazza non rispose ma condivise, il ragazzo solare e scherzoso che Rachele aveva imparato a conoscere nelle ultime settimane sembrava essere svanita. Dinanzi ai due ragazzi la figura di Michael apparve come completamente mutata. Il corpo di Michael, il mio corpo, era solcato da vene di magma, aveva assunto una colorazione di pelle rossastra, gli occhi erano rosso sangue e i capelli, erano divenute fiamme ardenti.
Cercai di pronunciare qualche parola ma al posto di parole uscì soltanto un urlò terrificante.
<< Rachele, dobbiamo intervenire ed aiutarlo mentre aspettiamo Cloe con Victor. Non possiamo permettere che uccida qualcuno >> Disse il maestro del fulmine alla rossa.
<< Possiamo provarci Andrea, tuttavia la cosa che mi preoccupa è se dovesse prendere coscienza degli altri elementi. Un combattimento prolungato potrebbe permettergli di risvegliare anche gli altri elementi e allora sarebbe la fine. Dobbiamo finirlo velocemente, con un paio di attacchi mirati. Non abbiamo altra scelta >>.  Disse la scarlatta rivolta ad Andrea e lui annuì
<< Temo che tu abbia ragione >> Rispose il biondo osservando Michael che stava in piedi ad una quindicina di metri da loro.
<< Ragazzi eccomi! >> Si sentì la voce di Cloe e un momento dopo comparve la ragazza atterrando proprio accanto a Rachele.
<< Era ora fiammetta >> Schernì Andrea guardando la castana.
<< Hai avvertito Victor?! >> proseguì il maestro
<< Victor era fuori per una riunione! Gli ho mandato un messaggio spiegandogli la situazione. Mi auguro che lo veda in tempo >> Spiegò la ragazza
<< Accidenti a te testa pelata! Stai sempre in ufficio a fumare e proprio ora che ci servi non ci sei?! Spero che ti cadano anche le sopracciglia!! >> Inveì Andrea
Un urlo lacerante interruppe la conversazione dei tre.
Il mio corpo stava ribollendo sempre di più, la rabbia che mi attanagliava il cuore era qualcosa che non poteva essere descritta. Udii una voce, mentre tutto in torno a me si faceva sfocato e quasi onirico, prima impercettibile poi pian piano divenne chiara. Era la voce seducente di una donna che mi sussurrava e mi diceva:
<< L’unica cosa che può farti stare meglio Michael è uccidere. Uccidi tutti e radi al suolo l’intera area e io ti libererò da ogni male >>
La voce nella mia testa svanì ed io tornai alla realtà. Adesso il mio unico obiettivo era distruggere e lo avrei fatto, lo avrei fatto in maniera indiscriminata.
Le fiamme avvolsero il mio corpo e una colonna di fiamme si innalzarono da me fino a superare l’altezza del castello.
Andrea e le ragazze si prepararono a combattere. Il fulmine si sprigionò alla massima potenza, così come le fiamme di Cloe e l’acqua di Rachele. Improvvisamente fu come se il mio corpo si mosse di istinto e con una velocità inumana arrivai davanti a Rachele scaraventandola con un calcio lontano tra i boschi che circondavano la sede dell’associazione.
Roteai, e con un pugno scaraventai Cloe contro una parete del castello, abbattendola.
Andrea attaccò, un fulmine mi perforò la spalla sinistra e usando la velocità che lo contraddistingueva mi sferrò una serie di pugni che mi fece mancare il fiato. La terra tremò e i suoi pugni divennero sempre più forti e pesanti tanto che persino gli alberi cadevano per l’onda d’urto.
Mentre il ragazzo che conoscevo da quando ero piccolo mi attaccava udii di nuovo la voce nella mia testa.
<< Annientalo >>
In quel momento il mio corpo reagì da solo e bloccò le braccia del guerriero dei fulmini. Sentii Andrea che gridava dal dolore. Le mie mani bruciavano.
Con una prova di forza incredibile i nostri corpi si contorcevano cercando l’uno di prevalere sull’altro, mentre rotolavamo in mezzo al bosco, abbattendo alberi e spaventando molti animali che, incuriositi dal rumore erano accorsi a vedere. Con un urlo di rabbia il mio corpo prese fuoco ma questa volta avvolse sia me che Andrea. Andrea avvolto dai fulmini cercò di liberarsi in tutti i modi ma, la mia stretta era troppo salda ed io ero troppo vicino a lui perché potesse colpirmi. Avvolti in un abbraccio mortale precipitammo da una piccola altura. Lì Andrea ormai quasi allo stremo, spalancò la bocca da cui scaturivano dei fulmini e con tutta la forza che aveva in corpo prendendo un lungo respiro sputò una colonna di lampi che attraversarono il mio corpo e mi scaraventarono a terra facendomi esplodere. Andrea, ormai stremato si inginocchiò e cercò di riprendere fiato.
La colonna di polvere creata dall’esplosione impiegò diversi minuti a dissiparsi ma quando lo fece mostrò qualcosa che sconvolse Andrea nel profondo.
Michael, si era rialzato, aveva di nuovo il corpo avvolto dalle fiamme ma questa volta c’era qualcosa di ancor più spaventoso. Intorno alle fiamme che avvolgevano Michael si notavano delle scariche elettriche che ad una velocità incredibile, apparivano e scomparivano, sembrando quasi che danzassero.
Andrea, si lasciò cadere a terra. Le bruciature che aveva riportato, nonostante i fulmini lo avessero protetto non erano da sottovalutare. Tuttavia, il ragazzo si rialzò mostrando una forza di volontà e un coraggio che gli avevano permesso di diventare un maestro in così giovane età. I fulmini lo riavvolsero, questa volta in maniera ancor più fitta. Sarebbe stato impossibile per chiunque sorpassare tutte quelle saette.
Tuttavia, Michael ci riuscì.
La combinazione di fuoco ed elettricità aveva donato a Michael non solo nuova energia ma lo aveva fatto diventare molto più veloce di prima. Il fuoco lo rendeva più leggero mentre il fulmine raddoppiava i suoi riflessi. A quella velocità Michael sfrecciò verso Andrea e con un pugno dritto in faccia lo alzò a mezz’aria poi, con un calciò lo scaraventò a terra, spedendolo davanti alla fontana nel cortile d’entrata del castello.
<< Michael, non sprofondare nella rabbia, noi siamo qui per te >> dette queste parole l’amico di una vita di Michael, perse i sensi. Con tutta la rabbia che avevo in corpo un urlo spaventoso risuonò fortissimo provocando delle folate così forti da sradicare gli alberi del bosco intorno a me.
<< Credo sia arrivato il momento ragazzo >> Disse una voce alle mie spalle
Mi voltai e vidi Victor con in braccio Andrea privo di sensi. Gli mise qualcosa in bocca, tipo una caramella. Il ragazzo gemette ma sembrava stare decisamente meglio. Il capo dei Perpetual Flame lo lasciò adagiato sul prato. Gli accarezzò la testa e con fare paterno gli disse:
<< Riposati figliolo, adesso ci penso io >>
Continuò l’omaccione barbuto:
<< Ho sentito quello che hai detto delle sopracciglia! >>
Andrea sorrise e si addormentò esausto.
<< Adesso a noi due Michael! Giuro che ti riporterò indietro fosse anche l’ultima cosa che faccio! >> Disse Victor incamminandosi verso di me.
Mentre si incamminava un’energia dorata cominciò a ricoprire il suo corpo. Emanava una forza tale che crepava la terra ad ogni passo. Il mio cuore batteva a mille ma non avevo paura, ero eccitato.
<< Ti farà senz’altro piacere sapere che questa non è il mio primo scontro contro un Soul Paladin ragazzo >> L’uomo sorrise sotto i folti baffi.
Victor si abbassò molto velocemente e con una mano toccò il suolo dicendo:
<< Artigli Terrestri! >>
Immediatamente come delle enormi dita fatte di terra sbucarono dal suolo e mi si avventarono contro. Non erano un grosso problema da schivare con la velocità del fulmine che era pure potenziata dal fuoco che mi aveva reso molto più leggero e scattante. Il mio corpo cominciò ad evitare quelle enormi “spine” di terra facendo degli avvitamenti talmente incredibili che se nel caso avessi fallito la mia missione come Soul Paladin avrei avuto un futuro assicurato nella ginnastica artistica o come trapezista al circo! Se il mondo avesse continuato ad esistere ovviamente….
Ma questo non è il momento di pensare di queste cose. Dentro di me la rabbia continuava ad aumentare, stava diventando così intenza che se non me ne sbarazzavo in fretta sono sicuro che sarei esploso. La mia testa stava per scoppiare. Mi distrassi un attimo e le spine di terra mi furono rapidamente addosso pronte a ghermirmi. Mi bloccarono a mezz’aria formando una specie di gomitolo intrigato. Il potere di quell’uomo era incredibile e io lo sapevo per questo non potevo perdere.
Non volevo perdere. Strinsi i pugni e allargai le braccia. Mi concentrai e con tutta la forza che avevo in corpo tirai un pugno contro una roccia. Il mio pugno attraversò la roccia come se fosse burro fondendola. Notai il volto di Victor stupefatto dal buco nella roccia. Tirai una raffica di pugni alla parete, creando una serie di buchi tutti ravvicinati. Dopo di che misi una mano sopra l’altra e creai una sfera di fuoco che feci diventare sempre più grande. La sfera di fuoco arrivata ad avere un diametro di circa 4 metri arrestò la sua espansione ed io la scaraventai contro la roccia che la sciolse come se nulla fosse e proseguì la sua corsa verso Victor. L’uomo superata la sorpresa iniziale si alzò in piedi staccando la mano dal terreno. Si alzò in piedi e rimase fermo a fissare la sfera di fuoco. La sfera di fuoco continuò la sua mortale corsa finché ad un palmo dal suo corpo voltò lateralmente verso destra e si andò a schiantare contro la parete di una montagna esplodendo. Victor mi guardò serio. Quell’uomo mi faceva arrabbiare ancora di più, era sempre così serio, così austero che sembrava non se la prendesse mai per nulla. Il mio corpo fu coperto di fulmini e ad una velocità impercettibile ad occhio nudo mi precipitai contro l’omone pronto a colpirlo con un pugno. Tuttavia, il maestro, ricambiò il pugno che si scontrò con il mio a mezz’aria.
 
L’onda d’urto fu potentissima, tanto da crepare la terra sotto i piedi di Victor e facendo cadere massi dalla parete della montagna. Il mio corpo si mosse ancora più velocemente e gli assestò un calcio al volto spedendolo contro la sede dell’associazione. Tuttavia, l’uomo virò a mezz’aria e tornò indietro fluttuando come Superman! Ma a me è sempre stato antipatico Superman! Questo pensiero mi fece arrabbiare ancora di più.
L’uomo, a mezz’aria con tutta la forza che aveva in corpo batté le mani contro di me, scatenando una corrente di aria così forte da schiacciarmi al suolo. Ogni muscolo del mio corpo era schiacciato sotto una pressione talmente alta che sembrava mi stesse camminando sopra un elefante.
Sentii l’uomo pronunciare una frase:
<< Palmo dell’uragano! >>
Un’altra massa d’aria si schiantò contro di me ma decine di volte più potente della prima ed esplose. Quando la nuvola di polvere si dissolse Victor rimase piuttosto turbato dal non trovare il mio corpo. Per fortuna, sotto di me a pochi centimetri sotto il suolo avevo percepito dei cavi elettrici e trasformandomi in elettricità li avevo utilizzati per fuggire evitando per un soffio di finire come una mosca contro un vetro.
Victor ci andava così pesante? Voleva uccidermi?! Testa a biliardo del c@#§*!
Uscii dai cavi della rete telefonica poco lontano da lì e udii di nuovo una voce. Quella voce.
<< Distruggi tutto e io ti porterò con me nel nuovo mondo che sta per arrivare! Li non dovrai più temere la rabbia! Accoglimi Soul Paladin! >>
Alla detta di quelle parole, mi scatenai ancora. Una nuova scarica di rabbia ribollì in me e scosse il mio corpo nel profondo. Mi sentivo ancora una volta fortissimo capace di distruggere qualunque cosa, improvvisamente neppure Victor mi faceva più paura, sentivo soltanto rabbia.
Il mio avversario usò di nuovo la tecnica della terra, per la seconda volta quelle spine mi accerchiarono e mi richiusero in una sfera di roccia. Questa volta però non sortì lo stesso effetto della precedente; con tutta la forza che avevo in corpo scatenai un’onda di fiamme così potente che fece esplodere il contorto gomitolo di roccia in mille pezzi. Di fronte a me Victor mi osservava serio: l’uomo si stava preparando per la prossima mossa.
Sentivo il mio corpo carico di tensione; ci stavamo studiando e tutto intorno a noi regnava il silenzio, rotto solamente dall’ululare del vento.
Improvvisamente, fu come se il mondo intorno a noi rallentasse e attaccammo. Dalle mie mani fuoriuscirono delle saette che scagliai contro il capo dei Perpetual Flames ma, il fulmine si schiantò contro una parete d’aria e rimbalzò via. Intanto molte persone seguivano lo scontro da lontano e non osavano quasi respirare.
Victor, si alzò di nuovo in volo e richiamò un’enorme massa d’aria verso di sé per poi scagliarmela addosso. Tuttavia, questa volta mi ero prevenuto; dal mio corpo si sollevò una colonna di fiamme molto alta. L’aria mi fu scagliata addosso ma invece di schiacciarmi come era avvenuto poco prima soffiò intorno a me e poi spirò verso l’alto.
Notai il mio avversario che mi osservava con un sorrisetto e tra sé e sé pensò:
 “Niente male davvero, ha creato un’aria di alta pressione, facendo si che l’aria circolasse da una a bassa pressione ad una più alta annullando così l’effetto del mio attacco. Davvero ammirevole tuttavia…. “Ma l’uomo non riuscì a finire di pensare che venne scaraventato da un mio calcio a terra. La terra tremò per l’impatto e le persone che erano nei dintorni cercarono riparo dall’onda d’urto. Quando la nuvola di polvere si diradò un cratere della dimensione di circa 15 metri copriva gran parte del viale d’entrata alla sede dell’associazione.
<< Molto bravo Michael, adesso finisci anche gli altri e sarai libero >> la voce mi parlò di nuovo ed io come quasi ipnotizzato mi voltai verso gli altri.
Intanto Cloe e Rachele che si erano riprese stavano trasportando Andrea verso il castello. Cominciai a preparare una sfera di fuoco e questa volta se li avessi colpiti sarebbero stati carbonizzati all’istante. Le due ragazze cercano di correre più velocemente possibile ma non sarebbe servito. Stavo per fare fuoco, quando la terra tremò di nuovo. Quando mi voltai non c’era più un cratere ma un’enorme montagna di terra che si muoveva e cresceva sempre di più fino a raggiungere i 20 metri d’altezza, a quel punto l’enorme ammasso di terra cominciò a mescolarsi come se fosse liquida e ad assumere la forma di un corpo umano gigantesco. Si formò il tronco, si formarono due enormi braccia che si staccarono dal corpo, l’ammasso nella parte finale si divise in due formando le gambe. Infine, dall’ammasso di terra che ormai era un corpo umanoide si staccò la testa, un’enorme testa di terra grigiastra, pian piano assunse anche delle fattezze, il naso, la bocca, le orecchie e infine si aprirono gli occhi. Era inconfondibile: aveva la testa pelata, era Victor, certo era alto circa 20 metri o forse anche di più; era di roccia, ma era ancora pelato! Era inconfondibile.
Il Victor gigante si avvicinò verso di me e con una voce immensa tuonò:
<< Terra! Soppressione! >>
Un’enorme pugno calò su di me velocissimo e io lo bloccai con uno sforzo immane. Sentivo il terreno sotto di me che si spaccava ed enormi crepe si creavano tutto intorno a me. Con uno sforzo incredibile riuscii a scansare il pugno gigantesco e a saltare verso l’altro, verso il volto di Victor. Arrivato all’altezza del suo volto sputai una colonna di fiamme e di fulmini contro la sua faccia ma, come risposta l’enorme faccione del guerriero più potente dei Perpetual Flames mi soffiò contro, spazzando via sia il mio attacco che me. Ma il gigante non mi permise di riprendermi da quella folata e nello stesso modo con cui si fa una schiacciata a palla a volo mi scaraventò a terra. Non riuscivo quasi più a muovermi e l’ultima cosa che ricordo fu un’enorme pugno che calava su di me. Sentii la voce che fino a poco prima mi aveva parlato nella mia testa dire qualcosa che non riuscii a capire e poi la sentii uscire dalla mia testa.
Il gigante sollevò il pugno, mostrando il mio corpo privo di sensi e con brandelli di vestiti addosso. Il gigantesco Victor infine si sgretolò spargendo frammenti di roccia qua e la intorno al castello. Dal corpo del gigante affiorò Victor, sembrava illeso a parte qualche taglietto qua e là. Si incamminò verso il mio corpo privo di sensi, mi caricò sulle sue spalle come un sacco di patate, poi si voltò verso tutti i danni causati dallo scontro allungò una mano e un’energia dorata ne fuoriuscì. Fece ruotare la mano intorno al castello e in poco tempo tutto tornò al suo posto, in pochi istanti le mura rotte, gli alberi caduti e persino i buchi nel vialetto tornarono al loro posto; fu come se il tempo si riavvolgesse e tutto tornò alla normalità.

Un giorno dopo….

Riaprii gli occhi nella mia stanza, avvolto nelle coperte. Mi tirai su e mi misi a sedere sul letto senza non pochi problemi. Ero dolorante e avevo lividi sparsi completamente sul mio corpo. Guardai fuori dalla finestra e scoprii che stava nevicando, era comprensibile dato che eravamo in gennaio. Non so perché ma generalmente la neve mi era sempre piaciuta sin da piccolo e mi metteva allegria, mi piaceva guardarla cadere e mi piaceva giocarci. Tuttavia, quel giorno non era della sua solita bellezza, aveva qualcosa di inquietante, era come se il mondo fosse in attesa, in attesa di qualcosa di sgradevole e la neve volesse coprire la terra in un candido abbraccio come per difenderla.
Pochi istanti dopo entrarono in camera mia, Victor, Cloe, mia mamma, Rachele e Andrea.
Mia mamma corse ad abbracciarmi mi accarezzò i capelli e con fare amorevole mi disse:
<< Mi hai fatto così preoccupare! >>
<< A tutti quanti ha fatto preoccupare! >> Tuonò Cloe guardandomi con fare accusatorio.
<< Ragazzi aspettate un attimo……Come sta Ethan? >> Dissi passando in rassegna con lo sguardo tutti i presenti.
Le ragazze e Andrea ammutolirono e abbassarono lo sguardo ma intervenne Victor:
<< Ethan non ha riportato grandi danni fisici >> L’uomo fece una pausa
<< Tuttavia, il più grande problema di quel ragazzo è sempre stato l’orgoglio. Non so come reagirà ma non ha voluto vedere neppure me e ha cercato di strangolare la domestica che era andata a portargli da mangiare >> Proseguì il maestro
<< Ah sisi, ma quello è normale è stato sempre suonato. Vede tutti come suoi rivali, però da quando abbiamo cominciato a tenerti d’occhio Michael, lui è diventato ancora più aggressivo. Credo che non gli vada giù l’idea che sei il Soul Paladin. Sin da quando lo conosco e lo conosco da quando ero un bambino, lui ha sempre ambito a diventare un Soul Paladin. La tua comparsa gli ha completamente mandato a farsi benedire quel poco di sano che aveva >> Spiegò Il maestro del fulmine
<< Come ha detto Andrea è così che stanno le cose, lo seguirò molto da vicino. Adesso non è Ethan il nostro problema più grande. >> Il capo dei Perpetual Flames mi guardò fisso negli occhi
<< Il nostro problema più grande, sei tu ragazzo. Se non impari a padroneggiare i tuoi poteri rischiamo che incidenti del genere si ripetano e non oso immaginare cosa accadrebbe la prossima volta >> Proseguì Victor
<< Rischia di diventare più matto di Ethan >> Intervenne Andrea e si prese un pugno in testa da Victor.
<< Come stavo dicendo >> Riprese l’uomo guardando di traverso il biondo << Se dovesse riaccadere rischiamo di farti impazzire per sempre e in quel caso sarebbe la fine per l’umanità >>
<< Ora dimmi una cosa >> Continuò l’omone barbuto << Ho avvertito mentre combattevo con te qualcosa di strano, una strana presenza. Hai sentito delle voci non è vero? >>
<< S..Si…Ho sentito una voce che mi incitava a distruggere tutto e mi diceva che se lo avessi fatto mi avrebbe liberato da tutta la rabbia che avevo in corpo >> Spiegai ai presenti
<< inoltre mi ha detto che…mi avrebbe portato nel nuovo mondo che sta per arrivare >> Dissi guardando il capo dell’associazione
<< È in arrivo qualcosa di grosso, questo è certo, per questo devi essere pronto. Quella voce che hai sentito era di un demone. Ha provato a manipolarti Michael e temo che se tu non impari ad utilizzare per bene i tuoi poteri la cosa potrebbe risuccedere e va evitato >> Victor fece una pausa e si accarezzò la barba
<< È arrivato il momento che tu vada nella stanza speciale al difuori del tempo >> continuò testa lucida
<< La stanza…cosa? >> Ripetei io
Victor si avvicinò al lato del letto e si mise a sedere accanto a me.
<< Noi la chiamiamo la stanza al confine del tempo >> Continuò Victor
<< Questa stanza è una stanza molto particolare che permette a chi vi entra di addestrarsi molto duramente. Inoltre, il tempo all’interno scorre in modo differente. Tuttavia, non si può rimanere in quella stanza per più di 4 giorni, altrimenti una persona finirebbe per perdere contatto con la realtà oltre che la mente. Molti hanno smarrito sé stessi li dentro e molti non sono mai tornati >>
<< Cosa diamine sarebbe la Stanza dello Spirito e del Tempo di DragonBall? >> Dissi guardando Victor come se fosse uscito lui stesso da DragonBall.
Mi girai a guardare Andrea che si porto l’indice della mano destra alla tempia e lo fece ruotare, come ad indicare che gli mancava qualche rotella.
L’uomo si voltò con occhi fiammeggianti a guardare Andrea e gli disse:
<< Non mi sono dimenticato di quello che mi hai detto a proposito delle sopracciglia e di quante volte mi hai chiamato testa pelata ragazzo. Appena abbiamo finito con Michael io e te faremo un bel discorsetto >>
<< Suvvia maestro, sono qui da quindici anni quasi e non ho mai sentito nulla di tutto ciò. O meglio ho sentito parlarne un po' di volte delle persone ma è una leggenda metropolitana. Come ci sono varie leggende sul modo in cui hai perso i capelli >> Disse in tono pensieroso Andrea
L’omaccione barbuto per tutta risposta si limitò a girarsi e a dargli un pugno in testa, infilandogli la testa nel pavimento.
<< Stavamo dicendo >> Proseguì l’uomo come se nulla fosse mentre Andrea si dibatteva come un matto cercando di liberare la testa dal pavimento. Trattenni le risa solo perché ero pieno di lividi.
<< In realtà è una stanza particolare. Quella stanza è un’apertura su un’altra dimensione rispetto al nostro piano dimensionale. Per mettere in difficoltà chi vi entra essa modifica il suo ambiente, quindi uno può trovarsi ad avere a che fare con temperature caldissime come anche freddissime. È un posto incredibilmente rischioso da visitare, come ti ho già detto. La stanza produce anche innumerevoli pericoli per spronare coloro che entrano a dare il massimo di sé. Il massimo periodo di tempo che uno può rimanerci è 4 giorni, un periodo di tempo che equivale a 4 mesi all’interno della stanza. Potrai imparare a meditare e a padroneggiare gli stili di combattimento; tuttavia non convengo sia il caso che tu ci vada da solo. Andrai insieme a Cloe, quindi preparati entrerai dopo cena >>
<< Preparati Michael, dovrai lavorare sodo >> disse Cloe con un sorriso
<< Perché noi non possiamo andare con loro maestro? >> Intervenne Rachele
<< Tu e questo simpaticone >> Si interruppe per indicare il ragazzo che ancora cercava di liberare la testa dal pavimento << dovrete aiutarmi a fare delle cose. Ho una strana sensazione >>
<< Maestro volevo comunque dire che mi dispiace per quello che è successo…io non volevo fare del male a nessuno e…>> Victor mi interruppe mettendomi una mano su una spalla e con un sorriso mi disse:
<< Non preoccuparti ragazzo, Dio ti ha scelto e io mi fido del suo giudizio. Tutti noi dobbiamo fidarci del suo giudizio >> L’uomo si alzò in piedi e con un sorrisetto stampato in faccia mi disse << E comunque è la stanza dello spirito e del tempo che è stata copiata dalla nostra >>
Non capii bene cosa volesse dire ma gli sorrisi, Victor era un brav’uomo e meritava di essere creduto ed ascoltato e per ringraziarlo di tutto il casino che avevo fatto mi sarei dato da fare.
<< Fai del tuo meglio caro >> mi disse mia mamma sorridendomi
In quel momento tutto si bloccò. Il tempo sembrò rallentare e il mondo oscurarsi.
Improvvisamente una voce grottesca e terrificante parlò:
<< Saluto a voi abitanti degli universi. Io il principe del fuoco eterno mi sono finalmente destato dal mio lungo sonno. Tra non molto cari i miei abitanti laboriosi e indaffarati sarò anche in grado di rompere le catene della mia prigione e allora vi schiaccerò come gli esseri ripugnanti che siete. Per milioni di anni ho aspettato il momento in cui sarei stato di nuovo in grado di rompere le catene della mia prigione e allora, i demoni conquisteremo un potere superiore, il potere divino e governeremo gli universi come è giusto che sia. Ora mi rivolgo a te Soul Paladin, tu sei il mio obiettivo, il primo che ucciderò sarai proprio tu e il tuo sangue aprirà le porte ad una nuova era. L’era dei demoni. Tra 4 giorni assaporerete cosa sia la vera paura e brucerete tutti quanti nelle fiamme dell’Inferno! >>
A quella voce in tutti gli universi esistenti gli abitanti si fermarono per ascoltarle e suscitarono molta paura e molta agitazione. Gli abitanti degli universi e tutti coloro che combattevano per loro, per il loro pianeta e per le persone che amavano avrebbero dovuto presto affrontare una minaccia di proporzioni inimmaginabili e di cui ne andava il destino di tutti i mondi.
Victor dopo aver udito quella voce calmò tutti gli altri e poi disse:
<< Voi due, Michael e Cloe dovete andare nella camera ora, non abbiamo tempo da perdere. Inoltre, Cloe tu uscirai di li un giorno prima >>
<< Ma maestro…. >> Intervenne Rachele ma non riuscì a finire di parlare
<< NIENTE MA! >> Tuonò L’uomo evidentemente fuori di sé
<< Non c’è assolutamente tempo da perdere. Non posso credere che abbia trovato un modo per uscire da Sitri >> Continuò il maestro
Mi alzai, mi vestii in fretta e furia, dopo che Victor ebbe tirato fuori Andrea dal pavimento e ci dirigemmo fuori dalla camera, in una camera che portava lo stemma di una clessidra.
Prima di entrare il capo dei Perpetual Flames ci disse che non avremmo avuto bisogno di viveri, lì avremmo trovato tutto ciò di cui c’era bisogno per sopravvivere.
Così facendo dopo aver abbracciato mia mamma e salutato gli altri io e Cloe entrammo nella stanza con il cuore in gola.
Lasciati noi nella stanza Victor si rivolse ad Andrea e Rachele e con molta ansia gli disse:
<< Seguitemi. Dobbiamo andare alla divisione spiritualista >>
<< Ah sì, così posso salutare il mio amico Gabriel >> Rispose il biondo maestro del fulmine.
<< Maestro >> Interruppe Rachele
<< Di chi era quella voce che abbiamo sentito? Non sarebbe stato il caso di spiegare tutto anche a Michael? >>
<< Michael saprà tutto a momento debito per ora ha il suo bel da fare e non mi è sembrata proprio il caso. Riguardo a quella voce… >> L’uomo fece una pausa osservando i due ragazzi in particolare Andrea
<< È la voce di uno dei peggiori nemici che l’umanità conosca e che mai conoscerà. Venne imprigionato secoli fa a Sitri la prigione infernale e li venne sigillato. Quell’essere, se dovesse mettere di nuovo i piedi fuori dall’inferno e riottenesse tutta la sua forza farebbe calare un’ombra sugli universi >> Spiegò il maestro
<< Gli universi? >> Chiesero in coro Andrea e Rachele mentre i tre si incamminavano nel castello, fino a raggiungere la porta di un ascensore, i tre entrarono. Il capo dei Perpetual Flames premette un pulsante e le porte dell’ascensore si chiusero, dopodiché riprese:
<< Esistono molti altri universi al nostro. Fu scoperto dal primo Soul Paladin e gli venne confermato da Dio. Egli ha creato molti universi e credo che possa essere arrivato il momento che vengano conosciuti dagli altri >>
<< A me sembrano un mucchio di sciocchezze >> Disse Andrea grattandosi la testa
<< Mi sembra normale che dici così ma vedi rifletti su questo: Immaginati, tante sfere, una vicina ad un’altra >> Spiegò l’uomo molto corrucciato
<< Continuo a non capire…>> riprese Andrea
<< Ah lasciamo perdere! >> Intervenne la ragazza
<< Quell’essere ha parlato di un potere, di cosa si tratta maestro? >> Proseguì la rossa
<< Non ne ho la minima idea ma non mi piace per niente >> Pronunciò Victor molto lentamente come se dovesse sputare fiamme
<< Ma dov’è il problema? Sarà un demone superiore, non ci rimane che trovarlo e massacrarlo >> Continuò Andrea
<< Oh no, quello non è un semplice demone superiore. Quello è uno dei principi infernali! Il più potente demone secondo solamente al re dell’Inferno. Ora noi sappiamo che il re dell’Inferno non ama sporcarsi direttamente le mani, così delega sempre il suo braccio destro; Astaroth. Durante i secoli ha sempre provato a liberarsi causando cataclismi indicibili. Un chiaro esempio è l’eruzione del Vesuvio che spazzò via Pompei ed Ercolano >> Raccontò l’uomo << Proseguiremo tra poco il discorso >>.
Finite di dire quelle parole l’ascensore si fermò con un tintinnio e le porte si aprirono mostrando un lungo corridoio sotterraneo, finemente lavorato naturalmente, come il resto del castello. Proseguiva per una decina di metri fino ad arrivare in una stanza molto grande da dove provenivano voci di molte persone. I tre si incamminarono lungo il corridoio fino a raggiungere l’atrio della stanza. La stanza appariva molto grande e piena di file di scrivanie con computer ed apparecchiature elettroniche. Intorno tutte le persone erano in preda al panico, chi correva da una parte chi dà un’altra. Saltò subito all’occhio del capo dei Perpetual Flames un ragazzo che stava isolato al pc come se nulla fosse. Sembrava che non desse troppo peso al trambusto che aveva intorno; così Victor si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla dicendogli:
<< Ti posso disturbare un attimo Gabriel? >>
Il ragazzo sussultò urlando << Ah! >> e stava per cadere dalla sedia se l’uomo non lo avesse afferrato per le spalle.
<< Scusami per i modi ragazzo ma non abbiamo proprio tempo per i convenevoli >> spiegò Victor
Gabriel, era un ragazzo sulla ventina alto, fisico slanciato ed infine dei capelli corvini ribelli incorniciavano il suo viso spigoloso e dai lineamenti decisi. Indossava una canotta mimetica e dei jeans. Sembrava un ragazzo molto ordinato e molto diligente. La cosa venne confermata ancora di più dal fatto che appena si riprese dallo spavento salutò il maestro con grande formalità. Questo ragazzo ha una storia davvero complicata da raccontare ma ve la racconterò a momento debito. Tutto ciò che dovete sapere è che la divisione spiritualista si occupa del rintracciamento di tracce di energia demoniaca. Sono specializzati nella localizzazione di demoni e nella loro eliminazione, sono per così dire una squadra speciale.
 Dicevamo, il ragazzo fece un inchino dicendo:
<< Nessun problema maestro! Come posso aiutarla? >>
<< ahahhaahah, quanta formalità per il nostro pelato! >> Disse Andrea sogghignando
Il ragazzo guardò in cagnesco Andrea ma venne interrotto da Victor che con tono severo disse:
<< Non è questo il momento ragazzi. Gabriel hai sentito quello che è successo vero? >>
<< Certo maestro. Stavo cercando di imparare ad usare questa macchina infernale e per poco non mi è venuto un infarto!>> Disse il ragazzo come se venisse dal medioevo.
<< Qui dentro come può vedere è scoppiato il caos! >>
<< Lo vedo >> proseguì il maestro << Comunque, il capo della divisione è tornato? >>
<< No. Non ancora >> Rispose Gabriel
<< Ho capito. Allora facciamo la cosa alla svelta non abbiamo tempo >> Disse il capo dei Perpetual Flames. Si voltò e con quanto fiato aveva in corpo urlò:
<< SILENZIO! >>
Tutte le persone presenti nella sala si bloccarono e guardarono Victor tutte visibilmente alterate, uno addirittura uscì dal bagno con i pantaloni ancora abbassati dalla fretta.
<< So benissimo che siete spaventati come tutti qui dentro ma dobbiamo reagire in fretta. Dobbiamo prepararci a dovere. Cominciate a prepararvi, dobbiamo andare ad aiutare le persone. Mi è appena giunta notizia che in molte zone del mondo persone in preda al panico hanno dato origine a rivolte. È nostro dovere aiutare le persone più deboli e prepararci a ciò che sta per arrivare. Le altre sedi dei Perpetual Flames saranno già intervenute, dobbiamo innanzi tutto pensare a mettere al sicuro la popolazione >> Spiegò il capo dell’associazione molto corrucciato.
Andrea fissava l’omone che lo aveva aiutato sin da quando era poco più di un bambino e, ancora una volta ne comprese il motivo del perché era a capo dell’associazione. Questa volta evitò di fare del sarcasmo e si rivolse al maestro dicendo:
<< Maestro, ho una domanda >>
Victor si girò a guardare il biondo
<< Voglio che ci spieghi per bene che cos’è questa faccenda degli universi >> proseguì il maestro del fulmine
<< Si hai ragione. >> L’uomo fece una pausa
<< In principio il Creatore creò il cielo e la terra. La terra era informe, deserta e buia, così egli disse: “Sia la luce! “e la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò il primo giorno e il secondo notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: “sia il firmamento in mezzo alle acque” ed egli separò le acque che stanno sotto il firmamento da quelle che stanno sopra il firmamento. Egli chiamò il firmamento cielo e, fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio divise poi le acque dalla terra ferma, terra che produceva frutti. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio creò poi le luci del firmamento, creò il sole, le stelle e la luna per far si che si potesse comprendere lo scorrere del tempo e per regolare il giorno e la notte. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. Dio creò poi tutti gli esseri viventi e li fece procreare nel mare e sulla terra. E fu sera e fu mattina: Quinto giorno. Egli poi creò l’uomo e lo mise a dominio di tutto quello che aveva creato. E fu sera e fu mattina: Sesto giorno. >> L’uomo fece una pausa
<< Queste parole, si sparsero per l’immenso spazio come onde quando butti un sasso nell’acqua. Nacquero specie su specie e lo spazio era così tanto che si formarono moltissimi universi e proprio come è avvenuto per noi, anche per gli altri universi la creazione è avvenuta in modo analogo >> Victor si interruppe di nuovo e squadrò i presenti che lo fissavano in silenzio
<< Tuttavia, lo spazio era così grande che molte parole del Creatore giunsero in modo affievolito per così dire e, ciò permise di creare universi simili ma non uguali tra di loro. Noi non ne conosciamo il numero preciso ma si dice che siano tantissimi. Quelli di cui abbiamo notizia sono una trentina, di cui se ne conoscono circa una quindicina di preciso. Chissà quanti ancora ce ne sono la fuori >> Disse il maestro
<< Questa è una cosa incredibile anche solo da pensare! Che genere di universi sono?>> Chiese il biondo
<< Lo so, è per questo che è difficile da scoprire. Riguardo questo…beh lo scoprirai al momento giusto >> Pronunciò Victor facendo un accenno di sorriso
<< Ora, la cosa importante è prepararci ed andare ad aiutare i civili. >> Continuò l’uomo
<< Il Soul Paladin ci aiuterà? >> Intervenne una ragazza
<< Momentaneamente Michael è impegnato. Ci raggiungerà non appena sarà in grado di farlo >> Rispose l’omone lisciandosi la barba
<< Adesso basta chiacchiere! Tutti al lavoro! >> Ordinò il capo dell’associazione
 
3 giorni dopo. Roma.
 
“Salve a tutti signori e signore, stiamo trasmettendo in diretta direttamente dai luoghi delle rivolte. Il caos scatenatosi tre giorni fa con quella voce ha sconvolto la gente! Molti recuperano viveri per fuggire a nascondersi chissà dove, altri ne approfittano per fare sciacallaggio...”
La voce della giornalista si interruppe, perché nel cielo delle nubi si unirono fino a formare un cerchio. Improvvisamente il cielo si oscurò su tutta la terra; era solamente mezzogiorno eppure tutto si fece scuro come se fosse notte. Fulmini cominciarono a cadere dal cielo squarciando strade, incendiando alberi; venti burrascosi iniziarono a spirare per le strade, la gente fuggiva in preda al panico finché improvvisamente le nubi unite in circolo, divennero rosso sangue e al centro lo spazio stesso sembro contorcersi. Alla giornalista cadde di mano il microfono dallo shock, tutti i presenti ammutolirono. Era un portale. Dal portale uscì una figura gigantesca con il corpo umanoide, completamente nera e delle gigantesche corna bianche. Fuoriuscì solamente metà busto dal portale e le braccia che erano avvolte da gigantesche catene dorate. L’essere enorme cacciò un urlo spaventoso che si trasformò pian piano in una risata fragorosa.
<< Salve a tutti mortali! Voi tutti ricorderete questo giorno come il giorno in cui siete morti come i miserabili vermi e, in cui noi demoni rimasti rinchiusi per migliaia e migliaia di anni ci riprenderemo il posto che ci spetta di diritto e questa volta nessuno ce lo potrà più togliere! Perite mortali implorando perdono! >> Pronunciò l’enorme figura nel cielo.
Alla detta di quelle parole dal portale cominciarono a fuoriuscire delle figure molto più piccole rispetto a lui. Le figure avevano altezza “umana” ma erano anch’essi neri come la notte. Erano demoni. L’essere gigantesco nel portale parlò ancora:
<< Molti portali come questo si apriranno sulla terra e su ogni mondo degli universi entro 4 ore a partire da adesso. Prima della notte, sarete sotto il dominio dei demoni >> L’essere urlò di nuovo e scomparve all’interno del portale sogghignando. Le persone per le strade cominciarono ad urlare e a sparpagliarsi in preda al panico, rincorse da orrende creature nere come la pece, con occhi di sangue e dalla forza disumana. Gli esseri iniziarono ad avventarsi sulle persone uccidendole in modi orrendi, molti addirittura vennero letteralmente strappati a metà. Le forze dell’ordine intervennero ma con scarsi risultati. Molti vennero fatti esplodere dentro le loro auto prima che potessero anche soltanto uscire. Altri furono sbranati vivi dalla corsa furiosa degl’esseri. Poi si udì un colpo di arma da fuoco e un demone cadde a terra. Demoni e persone si bloccarono: da sopra un edificio una ragazza dai capelli castani aveva appena sparato in testa ad un demone. La ragazza era Cloe! Era vestita, o meglio era sempre piuttosto svestita, aveva una maglia senza maniche e piuttosto scollata, un paio di pantaloncini corti e un paio di scarpe da tennis. Eravamo soltanto a fine inverno dopotutto. Insieme alla ragazza numerose persone si erano radunate e tutti insieme si lanciarono nella mischia per proteggere le persone.
Erano i Perpetual Flames.
Andrea spense la tv.
<< Possibile che tutti sono in giro ad ammazzare demoni e a proteggere la gente mentre sono ripresi dalle telecamere e io devo stare qui a fare il baby sitter a Michael per aprirgli la porta? Cosa sono io un portiere?! Posso capire per Annie, però diamine proprio a me doveva accadere! Quel dannato pelatone! >> si lamentò il biondo osservando la bambina che dormiva sul divano poco lontano da lui.
Improvvisamente cominciò a tremare la terra. Il ragazzo cominciò a guardarsi intorno e con aria decisamente preoccupata disse:
<< Tutto questo non mi piace per niente. Devo andare a vedere cosa succede >> Detto ciò il ragazzo lasciò la bambina a dormire sul divano con la sua bambola e si precipitò in un corridoio ed uscì da una porta sul retro che dava sul giardino posteriore. Quello che il giovane vide lo fece rimanere senza fiato; un’enorme schiera di demoni si estendeva tutt’intorno il perimetro della sede dei Perpetual Flames, circondando il castello. La sede dell’associazione era praticamente inaccessibile alle persone normali che pur riuscendo a salire fin sopra alle montagne non vedevano altro che neve, ghiaccio e boschi. Un incantesimo estremamente potente schermava ed impediva ad ogni persona o essere di entrare senza autorizzazione. Quindi come facevano i demoni a sapere dove si trovava la sede dell’associazione? Fatto sta che Andrea si trovò di fronte un’enorme schiera di mostri neri di svariate dimensioni e forme che si schiantavano disintegrandosi contro la barriera nel vano tentativo di entrare. Il ragazzo li guardò con aria di sfida e sorridendo beffardo gli disse:
<< Vedo che oltre ad essere brutti siete anche cretini! Non potete entrare qua dentro senza autorizzazione del castello. È il castello stesso che sceglie chi fare entrare e chi no >>
Un demone molto più grande e robusto degli altri si fece avanti. Era di aspetto completamente umano, molto muscoloso e dallo sguardo agghiacciante. Indossava soltanto dei jeans, per il resto era a petto nudo, aveva capelli lunghi nerissimi raccolti in una coda e intorno al collo indossava una strana collana con quelli che sembravano denti di vattelappesca quale essere. In una mano portava una gigantesca ascia da guerra a due lame. L’ascia aveva il manico lungo circa un metro e mezzo ed era di un materiale sfavillante simile all’acciaio, mentre le lame erano rosso sangue.
 Si avvicinò, osservando con aria di sfida il maestro del fulmine e, con tutta la forza che aveva in corpo calò l’ascia sulla barriera producendo numerose scintille. Pian piano creò una piccola apertura nella barriera, durò soltanto per qualche secondo prima di richiudersi disintegrando diversi esseri che stavano tentando di passare ma ciò bastò per far passare circa cinque mostri. I demoni si precipitarono da Andrea che quasi non se ne rese conto. Venne immobilizzato, provò ad usare i poteri ma non funzionavano. Il ragazzo si sentiva debole e non riusciva ad evocare i fulmini. In qualche modo i mostri erano riusciti a bloccare i suoi poteri. In quello stato il biondo era soltanto un ragazzo come tanti altri. Il demone con l’ascia parlò di nuovo:
<< Non fategli del male, ci serve vivo >> L’essere sogghignò mostrando delle zanne bianchissime.
Il biondo venne caricato da uno dei cinque esseri sulle spalle che si voltò per portarlo fuori dalla barriera mentre gli altri entravano nel castello. Quando furono a circa 3 metri dalla barriera, l’essere si fermò. Qualcosa aveva fatto tremare la terra. Improvvisamente una luce bianca proruppe dall’interno dell’edificio uscendo dalle finestre e dalle porte aperte. I demoni all’interno vennero disintegrati all’istante. Poi dalla luce una figura emerse uscendo dalla porta. Era Michael. Ero io. Ora a me non erano mai piaciute le entrate ad effetto ma questa era un’altra cosa.  
Bhe vedete è una lunga storia da raccontare su come io mi sia allenato in quella stanza e ora non abbiamo tempo. Ma presto lo saprete, per il momento vi basta sapere che ero abbastanza cambiato. Ero più muscoloso, avevo i lineamenti segnati dal duro allenamento. Non ero più soltanto Michael, ero il Soul Paladin; finalmente ero giunto ad un livello tale da poter controllare i miei poteri. Ora, certo non li controllavo ancora alla perfezione, per quello ci sarebbero voluti anni ma quanto meno non sarei più impazzito attaccando indistintamente la gente. La luce si affievolì e tutto tornò come prima. Nel frattempo, i demoni si erano coperti gli occhi per la luce ma non appena mi videro ringhiarono. Mi riconobbero subito, percepivano qualcosa di più in me. Con uno scatto attraversai il cortile, posizionandomi davanti al demone che aveva preso Andrea. Gli diedi un pugno nello stomaco. Fu abbastanza per farlo cadere e per liberare il mio amico che si allontanò da lui.
Il demone con l’ascia fuori dalla barriera parlò di nuovo con la sua voce cavernosa ed ammaliante:
<< Vogliamo soltanto il ragazzo. Lasciaci prendere il ragazzo e ce ne andremo. Non gli sarà fatto alcun male. Se ce lo consegnerai Soul Paladin, ce ne andremo velocemente. Altrimenti… >>
<< Altrimenti cosa? Mi stai minacciando? >> Dissi guardando l’essere << Bhe sai cosa ti dico dannato mostro? >> Continuai guardandolo con aria di sfida << Puoi riprenderti il tuo amico, le tue minacce e tornare all’inferno prima che ti ci rimando io >> Detto ciò presi per il piede il demone che aveva tentato di rapire il mio amico e lo scaraventai contro la barriera. L’essere si disintegrò all’istante. I mostri tuonarono inferociti e si avventarono verso la barriera. Io mi girai di corsa verso Andrea tendendogli una mano. Lui la afferrò, si tirò su e mi seguì in fretta e furia dentro il castello.
<< Accidenti Michael, sei cambiato! Come è andato l’allenamento? >> Mi chiese il maestro fissandomi
<< Non abbiamo tempo ora, parleremo dopo Andrea. Adesso devi aiutarmi. Dobbiamo raggiungere le segrete del castello e cercare l’antica armeria >> Risposi di rimando
<< Perché mai vuoi andare in quel postaccio si può sapere? Ti ha dato di volta il cervello? La sotto non è mai il caso di andarci così a cuor leggero te lo avevamo spiegato, persino il pelato ci va mal volentieri >> Mi rispose l’altro allibito
<< Mi è stato detto di andare senza timore. Devi fidarti di me >> Gli risposi sorridendogli
<< Ogni volta che mi dici così finiamo male. Me lo dicesti anche una volta in terza elementale. Andiamo senza timore! Venni pestato da una ragazzina! >> Il ragazzo pronunciò queste parole fissandomi male << E poi chi te lo ha detto? >>
Mi limitai a sorridergli.
<< Accidenti! >> inveì il biondo
Corremmo giù per le scale, continuammo a correre per diversi minuti verso le segrete del castello che si trovavano 2 piani sotto terra. Dopo alcuni minuti, arrivammo nelle segrete. Il posto era, esattamente come ci si può immaginare delle segrete, puzzavano di muffa, erano inquietanti, c’erano ragni e ragnatele e probabilmente era pure infestata.
<< Cosa dobbiamo cercare? >> Mi chiese Andrea
<< Una spada >> Gli risposi io di rimando
<< Qui? >> Mi guardò come se venissi da Marte << Ma saranno centinaia di anni se non millenni che non ci mettono piede qui sotto! L’unica cosa che troverai sarà qualche ferro vecchio arrugginito! >>
Non risposi continuai a correre. Entrambi percepimmo che i mostri erano riusciti ad entrare nel castello avevano di nuovo creato una breccia e in qualche modo molti più di prima erano entrati.
Arrivammo finalmente all’antica armeria, che sorgeva all’inizio delle segrete. Era uno stanzone, ricoperto di armi ed attrezzi. Stra pieno di ragnatele….
Diedi fuoco rapidamente alle ragnatele.
<< Andrea, devi aiutarmi a cercare una spada che abbia uno zaffiro nel pomolo, dobbiamo sbrigarci. >> dissi rivolto al biondo
<< Ok >> mi rispose scettico lui
Cominciammo a rovistare in giro; gran parte delle spade che raccoglievo era talmente in buone condizioni da spezzarsi almeno a metà. Sentimmo i demoni: si stavano avvicinando sempre di più. Infine, Andrea mi porse una spada che sembrava molto vecchia e impolverata, tuttavia non era arrugginita. Nel pomolo uno zaffiro di un blu oltremare brillava di una lucentezza meravigliosa, sembrava appena lucidato. Una cosa mi fece notare Andrea: la spada era avvolta in un panno di velluto e poi intorno al panno era stata legata diverse fasce bianche, sul panno di velluto c’era una scritta in caratteri neri, che riportava NON PLUS ULTRA, ovvero non più oltre. Sembrava un’avvertenza a non prenderla, tuttavia sapevo che era la cosa giusta da fare, così sciolsi le fasce bianche e tolsi il panno di velluto nero e rosso. Ciò che vidi fu soltanto una spada come tante altre molto vecchia e rovinata, ma provai lo stesso: afferrai l’elsa. Appena presi la spada in mano un bagliore blu investì la stanza, la spada riluceva di un bagliore incredibile. Quando si affievolì la spada era tornata completamente come nuova, la lama risplendeva di una tenue luce bluastra, su tutta la lama scorrevano delle scritte indecifrabili.  
<< Questa è bella! >> Disse Andrea guardandomi sbigottito << Io avevo sentito delle storie su questo affare…ma so che non andrebbe usata. Quella cosa è pericolosa. Però le cose pericolose sono sempre le migliori! >> Il ragazzo mi sorrise.
<< Ben detto >> Aggiunsi sogghignando
<< Puoi dirmi chi ti ha mandato a prendere quella cosa? >> Mi chiese il maestro del fulmine
<< Il mio maestro >> Risposi io << Lascia stare è una lunga storia e ora non abbiamo tempo. >> Aggiunsi prima che Andrea potesse replicare.
Adesso andiamo a sistemare quei mostri; così facendo ci avviamo di nuovo verso la scala per tornare di sopra, trovandoci così in un faccia a faccia con il demone con l’ascia. Il demone appena vide la spada che tenevo in mano si rabbuiò e sgranò gli occhi. La conosceva. Il mostro mi si avventò menando fendenti con l’ascia che io evitai e respinsi con la spada.
<< Andrea tu pensa agli altri, pensa ad Annie! A questo ci penso io. Va! >> Dissi mentre evitavo un altro fendente
Il ragazzo mi sorrise e si avviò su per le scale sprigionando una scarica di lampi.
<< Non ti lascerò portare via quella spada ragazzo. >> Mi ringhiò contro il demone
<< Mi stai minacciando di nuovo? >> Gli chiesi in tono di sfida
<< Tu non capisci. Quella spada è pericolosa, è una delle spade più pericolose che esistono. E non lo dico soltanto per me, lo dico anche per voi >> Spiegò il demone
Guardai la spada, poi spostai lo sguardo sull’essere.
<< Sei una femminuccia >> Lo schernii
Prima che il mostro ebbe modo di difendersi, la spada lo trapassò e l’essere diventò polvere. La sua ascia cadde al suolo con fragore.
La si trasformò. In tutta la sua lunghezza di un metro e mezzo la lama divenne blu, sull’elsa comparve uno scheletro cornuto e una scritta si accese lungo la lama. Una scritta che ancora non capivo. Non c’era tempo per rimanere lì a pensare dovevo andare dagli altri. Mi precipitai fuori usando il potere del fuoco e raggiunsi il mio amico di infanzia che aveva appena finito di ammazzare l’ultimo mostro e teneva in braccio Annie che dormiva ancora.
<< Dobbiamo raggiungere gli altri >> Disse il ragazzo grattandosi la testa
<< Si e ci dobbiamo sbrigare >> Risposi io
Andrea mi porse una mano e mi disse << Afferra la mano >>
Afferrai la sua mano e sparimmo. Pochi istanti dopo ricomparimmo per strada, lontano dal castello. Vedemmo che molte persone stavano combattendo i demoni, riconoscemmo i nostri compagni che erano in difficoltà. C’erano troppi demoni. Sollevai la spada e la feci ruotare; una vampata di luce blu fuoriuscì dalla spada disintegrando ogni demone nel raggio di 3 km. I nostri compagni ci raggiunsero e ci chiesero spiegazioni. Gli raccontammo tutto, dell’agguato al castello e della mia uscita in grande stile dalla stanza.
<< Sono lieto che tu sia uscito finalmente >> Disse una voce alle mie spalle
Mi girai e vidi Victor che mi sorrideva, era ferito lievemente alla testa che gli perdeva un po' di sangue ma per il resto sembrava stare bene. Insieme a lui c’era anche Cloe che era davvero bellissima. Mi avvicinai e l’abbracciai. Lei ricambiò la stretta.
<< Immaginavo che prima o poi avresti cercato quella spada >> Mi disse Victor severo
<< Per il momento usala solo in caso di estrema necessità, dovrò spiegarti molte cose. Lasciate pure Annie ad uno dei nostri ci penseremo noi a tenerla al sicuro >> Proseguì l’uomo
Andrea affidò la bambina ad un ragazzo sulla trentina che la prese in braccio e sparì.
In quel momento sentii un ruggito e vidi un’enorme leone nero venire verso di me con un demone stretto tra le fauci. Victor mi fece segno di stare tranquillo e abbassai la spada. Il felino lanciò di lato la carcassa che aveva in bocca e mi si avvicinò, poi il leone si mise su due zampe e cominciò a rimpiccolirsi e ad assumere una forma umanoide. Infine, divenne un ragazzo, un ragazzo che conoscevo bene. Gabriel.
Era anche lui un mio amico di infanzia proprio come Andrea. Eravamo cresciuti insieme. Ci conoscevamo sin dalle elementari. La cosa mi lasciò sconvolto e dico davvero. Troppe emozioni in così poco tempo non le sopportavo! Poteva benissimo venirmi un colpo. Gabriel mi sorrise e mi disse:
<< Ciao Michael quanto tempo! Vedo che sei cambiato >>
<< Anche tu Gabriel…incredibile! Che cosa diavolo sei diventato? >>
Victor ci interruppe.
<< Non è questo il momento dovete andare ragazzi. Avete sentito che quel mostro sta mirando al multiverso. Dovete raggiungere i vari mondi ed aiutarli! Non tutti sono in grado in questo momento di resistere ad una cosa del genere. È tuo dovere in quanto Soul Paladin farlo. Vai tra i mondi ragazzo e consegna questa. >> L’uomo mi porse una busta sigillata
<< A chi dovrei darla? >> Guardai l’uomo in maniera stralunata
<< Lo saprai a momento debito! >> Mi rispose Victor
<< Andrea! Hai portato quello che ti avevo chiesto? >> Tuonò il capo dei Perpetual Flames
<< Certo, con chi credi di parlare? >> Rispose urtato il biondo e si tolse dal collo un particolare amuleto. Victor lo prese in mano pronunciò qualche parola e poi lo indirizzò verso un punto vuoto della strada. Un raggio fuoriuscì dal ciondolo e si fermò a circa 5 metri creando un’enorme spaccatura nello spazio, viola. Era un portale.
<< Ok Victor allora vado. Grazie di tutto, spero di vederti presto. >> Dissi ringraziando l’uomo
Ma Cloe mi fermò dicendo:
<< Pensi davvero che lasceremo a te tutto il divertimento? >> Mi canzonò
<< Infatti! Non fare lo sbruffone Soul Paladin dei miei stivali! Veniamo anche noi! >> Disse Andrea, indicando anche Cloe e Gabriel.
Sorrisi e li ringraziai. Così ci avviammo verso il portale e Victor aggiunse soltanto un’altra cosa.
<< Michael! Raggiungi il primo mondo e poi torna qui, abbiamo delle faccende di cui discutere. Andrea saprà come fare. Buona fortuna! >> Disse l’omone sorridendo
 
Dopo avergli annuito ci gettammo tutti e quattro dentro il portale.
<< Mi perdoni maestro >> interruppe un guerriero avvicinandosi a Victor
<< Cosa c’è? Notizie di lui? >> Chiese l’uomo
<< Da quanto ci risulta se n’è andato. Cosa faccio maestro avverto gli spiritualisti? >> Chiese l’altro
<< No. Cerca Rachele e digli che è arrivato il momento di chiamarlo. Soltanto lui può aiutarci >> Rispose il maestro accigliato
<< Ah, maestro, abbiamo trovato questa >> Intervenne il ragazzo porgendo una lettera all’uomo. Victor prese la lettera in mano poi si volto a guardare il ragazzo:
<< Tu sei nuovo vero? Qual è il tuo nome? >> Chiese il capo dei Perpetual Flames
<< Sono Pretty Mask maestro, lieto di servirla >> Rispose il misterioso ragazzo
Dopo aver dato la lettera a Victor il ragazzo si allontanò avvolto nel cappuccio e un sorriso inquietante gli segnò il volto.
Victor rimase ad osservare il ragazzo che si allontanava….
<< Cosa diamine hai in mente Ethan? Dove ti sei cacciato?! >> L’uomo strinse i pugni e rimase ad osservare la battaglia che imperversava per le strade di Roma.

Son Goku97: Eccoci alla fine di questo secondo capitolo! I nostri protagonisti hanno dovuto affrontare molte peripezie e presto si troveranno a dover affrontare qualcosa che li segnerà per sempre! Michael, il Soul Paladin deve partire ed aiutare gli universi che sono minacciati da qualcosa che non hanno mai visto prima d'ora. Non tutti gli universi sono in grado di difendersi per questo è stato mandato il Soul Paladin, per proteggere gli innocenti. Riusciranno i nostri eroi a consegnare la lettera? Dov'è finito Ethan? E chi è il misterioso Pretty Mask? Lo scopriremo nei prossimi capitoli! Alla prossima :D

NUOVI PERSONAGGI APPARSI:


Annie: Questa piccolina è stata trovata e salvata dall'associazione. Non si sa molto su di lei per ora, si sa soltanto che è riuscita ha sopravvivere ad un assalto di demoni praticamente illesa, inoltre ha assorbito un'enorme quantità di energia negativa senza riportare gravi danni. Chi è davvero Annie?


Alex: Quest'uomo è uno dei maestri più potenti della nostra associazione. Maestro dell'aria di grandissima abilità aiutò a perferzionare anche lo stile di combattimento di Victor per questo egli lo tiene molto in considerazione. Non si sa bene perchè ma gli piace stare sempre vestito con il kimono da karate, forse sta più comodo xD Preferisce rimanere in disparte a leggere e non ama tanto il rumore.

 

Gabriel: Questo ragazzo ha una storia davvero ingarbugliata alle spalle. Gabriel è nato nell'antica roma un secolo prima di Cristo. La sua famiglia aveva debiti e venne venduto per ripagarli come gladiatore. Su di lui sono stati fatti svariati esperimenti alchemici che gli hanno dato svariati poteri, tra cui potersi trasformare nel leone nero. Venne ibernato per riuscire a contenere la sua enorme forza e ha dormito per moltissimi secoli. Finchè Victor non lo ha scongelato e allevato. Ha frequentato la stessa scuola di Michael e Andrea e ci divenne amico ma non ha mai detto a nessuno la verità su di lui. 


Astaroth: Egli è il più potente principe dell'inferno secondo soltanto al Re degli Inferi. Si dice che la sua forza sia smisurata e se riuscisse ad uscire di nuovo dalla prigione infernale un'ombra calerebbe sugli universi e lui tornerebbe a governare gli universi assoggettando e distruggendo tutto ciò che incotrerà sul suo cammino.


Spada Misteriosa: 
Questa è la misteriosa spada che hanno recuperato Michael e Andrea i cui effettivi poteri sono ignoti. Si sa che è ritenuta molto pericolosa e se usata incautamente potrebbe uccidere molte persone innocenti. Sembrerebbe essere in grado di mutare la sua forma.... 


Pretty Mask: Personaggio proveniente dalla misteriosa ultra dimensione G, non si conosce ancora molto di lui, i suoi poteri e abilità sono tuttora ignoti.

 
   
 
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