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Autore: lmpaoli94    18/05/2018    0 recensioni
Il principe Giovanni era finito dietro le sbarre dopo una lunga lotta per la giustizia.
Tutta la città di Nottingham aveva sognato quel momento.
E finalmente era arrivato.
Robin Hood, insieme a tutti i suoi migliori amici, tra cui Little John e la sua amata Lady Marian, aveva dato vita ad una festa a cui parteciparono tutti gli abitanti.
Quel momento fu l’apice della felicità di tutti quei cittadini.
Ed il tutto, fu contornato dalla dolce attesa di Lady Marian, che entro qualche mese avrebbe dato alla luce il primo figlio.
E se tutta questa felicità venisse incrinata improvvisamente dalla scomparsa del paladino della giustizia più famoso d’Inghilterra? Cosa succederebbe?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lady Marian, Robin Hood, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Little John, Fra Tuck, Saetta e tutti gli abitanti che avevano aderito all’iniziativa al castello di Nottingham erano pronti per entrare in azione.
I guerrieri si suddivisero in tre gruppi: il primo capeggiato da Little John, il secondo faceva spalla a Saetta, mentre il terzo aveva come comandante il prete della città.
«Voi liberate i prigionieri» fece Little John rivolgendosi a Saetta «Mentre io e Fra Tuck pensiamo al principe Giovanni. È tutto chiaro?»
«Chiarissimo» replicò il coniglio.
Intanto, le guardie del castello tenevano gli occhi aperti su ogni perimetro del castello.
Gli invasori dovevano stare molto attenti su dove e come si muovevano.
Il silenzio regnava sovrano.
Era una nottata tranquilla.
«Eccoci arrivati» fece un guerriero che faceva parte del gruppo di Saetta «Ma adesso come facciamo ad entrare nelle celle?»
«Dobbiamo trovare la chiave che viene custodita da una delle guardie> replicò Saetta.
Purtroppo per loro, nessuna guardia sorvegliava la porta.
«E’ molto strano… Dove saranno finiti tutti?»
Girando lo sguardo, il gruppo capeggiato da Saetta, non vide nessuno nelle vicinanze.
«Che sia una trappola?»
Saetta, preoccupato, prese a correre all’impazzata per raggiungere il ponte levatoio del castello.
Ma era troppo tardi.
Una moltitudine di guardie si frappose tra lui e l’uscita del castello.
«Dove pensavi di andare?» domandò una guardia.
Saetta era in trappola.
Non aveva nessuna via d’uscita.
Nessuno poteva salvarlo.
Nemmeno Fra Tuck e Little John.
 
 
Fra Tuck e Little John si trovavano dall’altra parte del castello dove capeggiava la camera del principe Giovanni.
«Voi aspettatemi qui. Se viene qualcuna delle guardie chiamatemi, va bene?» fece Fra Tuck agli altri guerrieri «Tu Little John vieni con me.»
I due salirono la scalinata fino ad arrivare in cima alla torre.
La stanza del Principe Giovanni era socchiusa.
«Fra Tuck, lo stai vedendo?»
«No… E’ tutto buio…»
A quel punto Little John prese ad accendere una torcia.
«Adesso va meglio?»
«Sì, molto.»
Fra Tuck, seguito da Little John, s’intrufolarono dentro la camera del Principe.
Il leone stava dormendo sommessamente insieme al suo fedele Sir Biss.
Girando ancora lo sguardo, vide la corona appoggiata sul cassettone della sua camera.
«Eccola lì la corona» esclamò Fra Tuck fitto fitto.
Little John non aveva ancora capito cosa volesse fare veramente il suo compagno.
Mentre il tasso era distratto a rubare la corona, l’orso si affacciò dal bancone della camera.
Quello che vide lo spiazzò completamente.
«Fra Tuck, vieni immediatamente a vedere!»
«Aspetta un attimo, Little John. Non vedi cosa sto facendo?»
«Saetta… gli altri guerrieri… sono stati catturati.»
Fra Tuck non credeva alle sue orecchie.
«E’ impossibile.»
«Guarda tu stesso.»
Dopo aver agguantato la corona, Fra Tuck si affacciò dal bancone come gli aveva detto il suo compagno.
«Oh no. Lo stanno trasportando in prigione.»
«E adesso cosa facciamo?»
«Dobbiamo liberarlo immediatamente, altrimenti Saetta e tutti gli altri rischiano la condanna a morte.»
«Allora muoviamoci. Non c’è tempo da perdere.»
Ma prima che Fra Tuck e Little John potessero lasciare la stanza, il Principe Giovanni e Sir Biss si svegliarono di soprassalto bloccandoli all’istante.
«Che cosa volevate fare con la mia corona?» domandò il leone con ghigno malefico.
Fra Tuck e Little John non risposero.
«Che cosa hai fatto al mio amico?» domandò l’orso.
«Lo sai che è maleducazione rispondere con un’altra domanda?»
«Stavamo scappando. Contento?»
«Voi due non andrete da nessuna parte… Finirete condannati come i vostri amici.»
«Scommettiamo?»
Senza pensarci due volte, Little John e Fra Tuck si gettarono dal bancone della torre atterrando sopra una tenda.
«Prendeteli immediatamente!» tuonò il leone.
I due sembravano aver la strada sbarrata.
Tutte le guardie fecero un gran muro dinanzi all’uscita del castello.
Ma la forza troneggiante di Little John li spazzò tutti completamente.
«Fra Tuck! Apri il ponte levatoio.»
Con una rapidità fulminante che non era da lui, Fra Tuck riuscì nel suo intento.
«Andiamocene! Presto!»
«Ma Saetta e gli altri?»
«Non c’è tempo! Dobbiamo andarcene prima che prendano anche noi.»
«No. Non posso lasciarli da soli.»
Mentre il tasso e l’orso stavano litigando sommessamente, le guardie del principe stavano sparando frecce a più non posso.
Alla fine anche Fra Tuck si convinse che rimanere nel castello non era una buona idea.
«E adesso cosa facciamo?» domandò il tasso mentre correva verso la foresta di Sherwood.
«Ci rifugeremo momentaneamente nella foresta… Poi penseremo sul da farsi.»
 
 
Una volta che i due seminarono le guardie del principe, Little John si accovacciò a terra alquanto stremato.
Però non si poteva dire lo stesso del tasso, ancora furioso con l’orso e con se stesso per aver abbandonato i suoi compagni.
«Che cosa volevi fare? Rimanere impalato come una statua con il rischio di farti catturare o peggio ancora fatti ammazzare?!» tuonò inviperito Little John.
«Avremmo potuto liberarli!»
«Smettila, Fra Tuck. Sai bene quanto me che non è vero.»
«Invece ti dico di sì!»
I due amici finirono con litigare animatamente.
Erano finiti in una situazione critica più grande di loro.
Come ne sarebbero potuti uscire?
«Adesso basta. Smettetela di litigare.»
Una voce acuta e perentoria risuonò alle loro spalle.
Una volta girato lo sguardo, rimasero completamente impietriti.
«Robin... Sei proprio tu?»
«In carne ed ossa.»
La volpe, con il suo sorriso sornione e con i vestiti strappati, uscì dall'oscurità della foresta.
«Credevamo che il principe Giovanni ti avesse rinchiuso nelle sue prigioni» fece Fra Tuck piombandogli addosso per abbracciarlo.
«Piano piano, Fra Tuck. sono ancora molto debole a causa delle ferite che sto ancora riportando.»
«Che cosa ti è successo?» domandò curioso Little John.
«Diciamo che la buona sorte non mi ha ancora definitivamente abbandonato...»
«Che intendi dire?»
«Dopo che io e voi abbiamo tentato di contrastare l'armata del principe Giovanni, qualcuno mi aveva colpito dietro le spalle a tradimento.
Avevo perso i sensi.
Credevo di essere spacciato.
Ma quando mi risvegliai, capii che non era così.
Crucco e Tonto mi avevano aiutato salvandomi la vita...»
«Cosa? Crucco e Tonto?»
«Ma non facevano parte dell'armata del Principe Giovanni?»
«Si vede hanno capito che quel dannato tiranno ha usato e maltrattato fin troppi sottoposti nel corso della sua vita... Ed è per questo che hanno deciso di sposare la mia idea di liberare tutti i prigionieri e di riportare la pace a Nottingham una volta per tutte.»
Mentre Robin stava spiegando la sua storia ai suoi amici, i due avvoltoi uscirono allo scoperto mostrando tutta la loro audacia e determinazione.
«Ma Robin, sei sicuro che potremmo fidarci?»
«Non preoccuparti, Little John. Sono dei grandiosi guerrieri... Anche se non sono molto svegli.»
«Grazie per la tua fiducia, Robin Hood» fece Crucco.
«Grazie a voi per avermi salvato la vita. Se non fosse per voi, non avrei mai potuto conoscere il mio primogenito...»
Dicendo quelle parole, Robin si bloccò all'istante.
«Come? Primogenito?»
«Robin, cosa stai dicendo?»
«Io? Niente.»
Ma ormai era troppo tardi.
Era stato colto inflagrante.
E tutto grazie a lui.
«Vuoi forse dirmi che Lady Marian è incinta?»
«Scusatemi se non ve l'ho detto prima, ma volevo aspettare ancora un po' di giorni. Poi purtroppo è successo quello che è successo.»
«Ma questa è una notizia straordinaria!» fece Little John gridando ai quattro venti.
«Little John! Vuoi forse farci scoprire?»
«Sì, stupido di un orso. Tonto ha ragione, In questa foresta ci potrebbero essere nascoste alcune guardie del principe Giovanni.»
«Che venga avanti allora. Io non ho paura.»
«Tornando a noi, dobbiamo organizzare un piano d'evasione perfetto ed efficace. Solo così potremmo salvare i prigionieri.»
«Ma come possiamo fare? Quel castello è inespugnabile!» rispose Fra Tuck.
«Dobbiamo provarci in tutte le maniere per evitare che i nostri abitanti e guerrieri abbiano in sorte una fine ingiusta e ignobile» ribadì la volpe prendendo le sue armi per marciare insieme ai suoi amici verso il castello.
   
 
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