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Autore: stardust94    20/05/2018    2 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo diciotto
Faith and Hope ( parte 2)

 

Quando Revent, raggiunse le prigioni del palazzo, l’ultima cosa che si aspettava era di trovare Evelyn, chiusa in una cella, coperta di ferite e con i vestiti stracciati e rovinati. 
Non pensava che Faith, arrivasse a tanto, o almeno aveva sperato che il cacciatore non le facesse del male. 

-Evelyn! - 

La chiamò, aggrappandosi alle sbarre di ferro, cercando di attirare l'attenzione della ragazza, seduta nella cella. 
Evelyn si girò verso di lui e Revent, lesse nei suoi occhi una certa incredulità. 

Davvero, pensava che non sarebbe andato a salvarla solo perché avevano discusso?
O forse, aveva del tutto perso le speranze di essere salvata? 

Quando le vide, spuntare un tenero e dolce sorriso sulle labbra delicate, sorrise più calmo. Rassicurato che ella, stesse bene anche se in quello stato, non se la sentiva di restare calmo.

-Pensavo che non venissi - 

Affermò lei, avvicinandosi alle sbarre che li dividevano, guardandolo con dolcezza, trattenendo a stento le lacrime.
 
-Secondo te, avrei anche solo potuto pensare, di lasciarti nelle mani di Faith? - chiese Revent  
-Dopo quello che ci siamo detti prima che mi rapissero, credevo non ti importasse nulla -
-Dimentica quello che ho detto. Ero arrabbiato, ho detto cose che non pensavo. Ora allontanati, ti faccio uscire di lì  - concluse lui guardandola deciso.
-Le sentinelle ti sentiranno!- 
-Tranquilla, si stanno facendo un pisolino, ci vorrà un po' prima che si sveglino. - 
Sorrise infine mentre armeggiava con il chiavistello riuscendo ad aprirlo. 

Evelyn uscì di corsa, non appena sentì scattare il meccanismo della porta e si buttò letteralmente, tra le sue braccia in lacrime.
Revent ricambiò quell'abbraccio tanto desiderato quanto temuto, la strinse con forza, affondando il volto nei suoi capelli, respirando a pieni polmoni, il suo profumo di rose selvatiche che mai, avrebbe potuto dimenticare.

-Ora andiamo - 
Affermò il ragazzo staccandosi dolcemente da lei. Ma stringendole la mano, facendo si che quella piccola di lei si incastrasse perfettamente nella sua.
 
La battaglia finale lo stava aspettando e stavolta, avrebbe regolato i conti con Faith, una volta per tutte.

 

****


Revent, alzò lo sguardo verso le grandi porte che lo speravano dall'ultima sala del castello di Faith. Evelyn era al suo fianco, aveva legato i capelli neri e indossava la sua giacca che cercava, di farle un poco di calore.
Non gli sembrava quasi vero di averla ritrovata, di poterla nuovamente stringere e baciare.

Era nervoso al idea di portarla sul campo di battaglia, certo che aveva curato le ferite con lo stilo, ma era comunque una donna fragile seppure a volte, aveva dimostrato grande forza e coraggio, lui non voleva perderla.

- Non sei obbligata a seguirmi Eve - 

le disse, serio e con un leggero groppo in gola, a causa del dolore al fianco che ancora lo faceva dannare.
La ragazza scosse il capo e intrecciò le dita della propria mano, con quelle di Revent, mostrandogli attraverso uno sguardo deciso tutto il suo coraggio.

Lui le baciò le labbra con passione, accarezzò la linea del collo, risalendola e poggiando la mano sulla guancia di lei. 
Evelyn si lasciò andare, ricambiando quel bacio con passione, facendo si che le loro lingue si incontrassero in un languido bacio.

Quando il crociato, si staccò dalla strega delle rose, sorrise e con un calcio, aprì le grandi porte di pietra che cigolarono come un gigante in agonia, mostrando la sala in tutta la sua imponenza.
 
Alte colonne, sorreggevano il soffitto a cupola, tanto da far sentire Revent piccolo piccolo. 
Evelyn gli poggiò una mano sulla spalla mentre il ragazzo annuiva. 

Voltò lo sguardo verso il nemico comodamente appoggiato ad una spada d'acciaio e forse metallo magico.
Faith era lì, al centro della sala con gli occhi freddi. 

Non ci furono bisogno di parole o di sfide lanciate da labbra infervorate dalla adrenalina. Revent guardò Evelyn e le rubò un ultimo bacio che ella ricambiò con decisione.

- Torna da me - sussurrò la corvina, con la fronte, poggiata a quella del suo guerriero.

Lui le sorrise ad occhi chiusi, si impresse nella mente e nel cuore, quelle parole poi si staccò lentamente da lei portando una mano a stringere una delle spade.

- Contaci - 

Sussurrò Revent, prima di scattare verso il suo avversario che evitò una spazzata di spada, come se si aspettasse quel colpo. 
Come se avesse previsto tutto. 

Faith alzò la propria spada e scattò verso Revent che si preparò a ricevere il colpo, ma il cacciatore argenteo, sferrò una serie di precisi fendenti che tagliuzzarono il corpo del crociato e lo spedirono lontano dal nemico.
Ma questo non aveva di certo concluso, in un attimo sferrò un altro fendente. 
Revent, non fu abbastanza rapido da accorgersi che il fendente, era destinato proprio alla strega dei Rosestal. 

Evelyn urlò accasciandosi a terra per il dolore, mentre il sangue colava dal fianco ferito, creando una pozzanghera appiccicosa ai suoi piedi.
Aveva una ferita terribile e la smorfia di dolore, aveva deturpato il suo bel viso. 

A quella vista gli occhi di Revent si fecero freddi e pieni di rabbia. 
La voglia di vendetta, iniziò a incendiargli le vene, mentre un urlo di rabbia gli saliva ad unghiate lungo la gola.
Dalle porte laterali, entravano dei soldati armati di lame angeliche, soldati del Ordine richiamati da Faith.

Revent cercò la mano di Evelyn e la attirò vicinissima a se. Sapeva di non poter combattere, non in una situazione simile.
Con l'altra mano, strinse una delle spade, guardò un attimo la mezza strega e si rese conto, che era spaventata.
Poi di nuovo, il suo sguardo cadde su Nightshadow.

Faith pareva a suo agio, si lisciava i capelli d'argento, mentre non spostava lo sguardo da loro. 
Revent lo guardava, pensava solo una cosa mentre il suo cuore pompava ancora più sangue al cervello.

" Lurido, serpente a sonagli"

Erano in trappola, lui lo sapeva. 
E in qualche modo, sentiva che non sarebbero usciti vittoriosi da quello scontro.

Gettò indietro Evelyn, ricevendo l'invito dei cacciatori che gli erano saltati addosso, con le due spade, tentò di difendersi e combattere.
Non vedeva più nulla, la vista era appannata dal sangue e il fiato era corto e ansante, come se il suo stesso cuore, stesse bruciando.

La rabbia lo avvolgeva, come una seconda pelle pungente e dolorosa. 
Scattò e in un attimo fece mulinare le spade.

Corpi vennero tranciati, teste vennero tagliate e sangue, zampillò sui vestiti del giovane.
Faith rise, trovava tutto quello spettacolo assai divertente ed era bastato così poco, era bastato giocare un po con la mezzo-sangue per far scattare la miccia.

Revent gridò di un grido che sembrava, il verso di una belva assetata di sangue e vite.
Le stesse vite dei cacciatori, che morivano sotto i suoi fendenti, mentre la furia cieca lo pervadeva, l'odore del sangue gli mandava l'adrenalina alle stelle.

Come l'estasi di quel momento, mentre uccideva, sentiva lo scrosciare del sangue sporcarlo completamente.

Si sentiva vivo!

Faith rimasto tranquillo davanti a loro, rise di gusto, mentre Revent si gettava su di lui tempestandolo di colpi. 
Le spade scintillarono cozzando una contro l’altra, sembrava che prendessero fuoco. 

Faith rideva, si stava prendendo gioco di lui e Revent lo aveva capito, ma non gli importava niente dello scherno, lui voleva solo salvare Evelyn. 

Evelyn che giaceva in un angolo della sala, ferita. La donna che lui amava più di chiunque altro.
Lei, la sua cacciatrice e la sua strega che aveva saputo, raccogliere i frammenti del suo cuore, superare il calore cuocente della sua rabbia e il gelo della sua disperazione, fino a trovare il vero Revent sepolto dal odio e dalla vendetta.

I suoi dolci occhi viola, il corpo elegante ma impacciato, la voce celestiale e il suo profumo di rose
un colpo, un altro e ancora un altro, ad ogni fendente i ricordi diventavano più vivi e la coscienza del cacciatore furioso, sembrava ritornare con loro.

Il loro primo incontro a quel ballo, un incontro segnato dal fato forse, ma che aveva completamente cambiato la vita di Revent.

- Perchè lo stai facendo?! -
- Che intendi Crociato di sangue? io voglio l'epurazione dal mondo di quegli schifosi Nascosti! - 

Faith bloccò la spada di Revent con i palmi delle mani e con un calcio, lo spedì indietro, ma il cacciatore si scontrò di nuovo contro l'altro, riuscendo a colpirlo con una spallata e una testata.

- Ma è assurdo! non nego che ci siano Nascosti malvagi, ma ne conosco anche di buoni! -
- Buoni? sono mostri! -

Con un fendente, Faith colpì alla spalla Revent, l'urlo del cacciatore e lo spruzzo di sangue fuoriuscito dalla ferita, fecero allarmare Evelyn.

- Stai indietro! - 

Disse Revent allungando una mano e guardandola, cercando di farle capire che non era ancora finita.

La giovane, scosse il capo e strinse le mani in preghiera.
Tremando pregava, pregava l'angelo che Revent, si salvasse e al tempo stesso, pregava anche per Faith.
Non lo odiava e un po lo capiva. 

Si era sempre sentita diversa, non accettata.
Se non avesse avuto la sua famiglia e Revent, probabilmente anche il suo cuore, si sarebbe indurito e congelato.

Faith, evitò un affondo che lo avrebbe sicuramente ucciso, ma Revent era pronto a sferrarne un secondo che non avrebbe lasciato scampo al suo avversario.
Quando improvvisamente, sentì i polmoni svuotarsi d'aria e precipitò indietro a causa del pugno di Faith.

L'argenteo, si tolse la giacca rendendo visibile la protesi al braccio con un ghigno, era soddisfatto dall'espressione attonita e rabbiosa del castano.

- Ecco cosa mi hanno fatto i Nascosti! sono mostri, assassini e mostri! - ringhiò Faith.

Evelyn forzò la propria mente, cercando di resistere al dolore si rivolse al argenteo.

- Fai tutto questo per ciò che ti è accaduto in passato? è questo che alimenta la tua rabbia Faith? - 
Domandò la ragazza portando le mani al petto stringendo il ciondolo con lo stemma della sua famiglia.

- Io non nego che abbiano sbagliato ma...Ma sono errori fatti da Nascosti del passato! -
- Tu che ne vuoi sapere, sporca strega?! -

Revent si portò accanto alla sua compagna, avrebbe tanto voluto ammazzare Faith, farlo a pezzi, ma qualcosa gli diceva che le parole di Evelyn, non erano del tutto infondate.

- Si sono una strega. Ma sono anche una cacciatrice e come tale, ricordo perfettamente il motto Shadowhunters -
Affermò decisa, iniziando a camminare verso di lui, impedendo che Revent la tirasse verso di se.

- Faith...Il compito di uno Shadowhunters è difendere il mondo invisibile, proteggere dai demoni i Mondani e regolare gli scambi con il mondo dei Nascosti. -
- Ma che brava. fatto i compiti?! so già cosa devo fare, senza che una volgare strega me lo dica! -

Faith ormai esasperato, scattò verso la corvina e tentò un affondo che fu bloccato, dalla spada di Revent
ormai completamente furioso, il cacciatore dei Nightshadow girò la spada e la usò per spedire indietro il castano poi tentò di nuovo un affondo verso il Crociato di sangue.

Revent, sgranò gli occhi di colpo, rendendosi conto che Evelyn era stata trafitta al posto suo.
Alla vista della spada che trapassava il petto della sua amata, il cacciatore urlò disperato gettò indietro Faith prendendo la ragazza tra le braccia.

- No, no! dannazione no! Evelyn...Evelyn guardami, resta con me -

Le aveva poggiato la testa contro le gambe e ora, la stringeva, carezzandole il viso in modo delicato come se Evelyn, fosse fatta di fragile vetro.
Faith a quella vista non fu più tanto sicuro di quello che stava facendo. 

Vedendo quei due ragazzi innamorati e le lacrime, scorrere sul viso del crociato, il suo cuore lo portò a pensare a cosa lui, avrebbe fatto in quella situazione.

Se ci fosse stata Asami al posto di quella strega?
Quel pensiero lo fece rinsavire, cosa stava facendo? 
Era davvero giusto, punire persone che non avevano fatto nulla, per sedare la sua sete di odio e vendetta?

Fece qualche passo e raccolse la spada che Revent, aveva gettato per correre dalla sua amata.
Si avvicinò puntando alla gola del crociato l'arma e lo guardò con un ghigno gelido, sapendo che Asami, non l'avrebbe mai perdonato per quello che stava per fare.

- Alzati crociato di sangue, voglio finirti con onore - disse.

Revent ringhiò, aveva i vestiti e le mani, sporchi del sangue di Evelyn. La posò a terra delicatamente, raccolse la sua spada e si alzò.

Il castano, scattò verso Faith e le loro spade, cozzarono mentre si scambiavano violenti fendenti. Con un affondo perfetto, Revent puntò a Faith con tutta la rabbia e il dolore per ciò che era accaduto, qualche minuto fa.

Ma sorprendentemente, lo Shadowhunters argenteo, spalancò le braccia e chiuse gli occhi lasciandosi trafiggere dalla lama di Revent.

Le gocce di sangue, scivolarono dalla bocca di Faith che ne tossì altrettanto, trattenendo un rantolo di dolore.
La stanchezza lo fece capitolare a terra, alzò lo sguardo e sorrise a Revent con occhi stanchi e malinconici.

- S-sei stato bravo...Stavolta hai vinto tu R-Revent Hallowtower -

Colui che aveva ferito Evelyn e rischiato di uccidere altri innocenti, ora giaceva in ginocchio e lo guardava sorridendo, come se non gli importasse di morire, come se non ne avesse affatto paura. 

- Perché l'hai fatto? - domandò Revent, estraendo piano la sua spada sporca del sangue del altro.

- N-non credere di essere migliore di me. S-sono solo stanco di dibattermi come un patetico scarafaggio -
Faith si aggrappò con forza alla giacca di Revent, il suo sguardo era glaciale, ma il fiato era ansioso e ansimante per via della ferita.
Sotto di lui, si allargava una pozza di sangue che aveva macchiato i suoi abiti e il suo viso.

- Questo non è stato un fendente... Mosso dalla tua mano. è stata l'ultima cosa, che un patetico essere come te...Poteva fare... O-ora distruggi quella macchina infernale -

Faith tossì altro sangue e rantolando, si lasciò cadere nella pozza a faccia in giù.

- Faith... D'accordo, esaudirò il tuo ultimo desiderio- 

Con un colpo d'occhio, il cacciatore vide il macchinario creato da Faith per controllare i nascosti e cacciatori con la runa del controllo.
Con le ultime forze rimaste, nonostante facesse pressione sulla ferita sanguinante, lanciò la sua spada contro il macchinario che si ridusse in mille pezzi con un tonfo sordo. 

L’esplosione che ne seguì fu simile a quelle delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. 
Revent pensò che quella fosse veramente la fine.
Strinse forte Evelyn accarezzandole i capelli con dolcezza. Le baciò la fronte e le labbra e la strinse al suo petto chiudendo gli occhi.

****

Quando li riaprì, si ritrovò in una stanza ma completamente bianca. Evelyn era tra le sue braccia, il respiro lieve e il profumo di sangue, che si mischiava a quello delle rose.

- Siamo morti? - domandò più a se stesso che ad altri

" Non esattamente, giovane cacciatore"

A parlare, era stato un uomo. 
I lunghi capelli castani che gli circondavano il volto dai tratti fin ed eleganti, lo rendevano una presenza piacevole.
Aveva occhi dal taglio gentile e dal color blu intenso che si scontrarono, con quelli neri di Revent.

- Sono l'angelo degli Shadowhunters. Ho osservato il tuo cammino e deciso, di premiare i tuoi sforzi - 
Disse l'uomo aprendo le bianche ali da angelo.

Revent guardò per un instante la sua Evelyn, la ragione che aveva sempre guidato la sua spada, era il desiderio di proteggerla, solo e soltanto quello.

- Vuoi fare qualcosa per me, allora salvala! Evelyn è la mia vita, la luce della mia anima! -

Raziel si concesse un lieve sorriso, osservando quei due innamorati stretti l'uno al altra.
L'angelo, si avvicino e graffiandosi con un pugnale il polso, lasciò che alcune gocce di icore dorata, scendessero per la gola della corvina. 
In pochissimi secondi, la ferita della ragazza scomparve e il calore, tornò nel suo corpo.

- G-grazie - 

Disse Revent incredulo del gesto del angelo, mentre sentiva tossire la sua compagna che aprendo gli occhi, l'aveva stretto con forza.

- Evelyn Rosestal e Revent Hallowtower. Avete combattuto a lungo, avete superato molte difficoltà...Eppure il vostro legame, ha sempre prevalso - disse Raziel.

- Ora il vostro viaggio è giunto al termine, godetevi la vostra ricompensa -

Alzando le mani, Raziel li avvolse con la luce e li fece scomparire. L'angelo guardò verso una tavola di cristallo e sospirò lievemente.


 
- Un nuovo viaggio, avrà presto inizio. -
 

Angolo autrice
Ed ecco il finale della battaglia contro Faith. 
Non ho molto da dire se non che vi attendono due speciali e un epilogo particolare, una sorta di Ester egg se vogliamo che vi condurrà, al prologo del seguito di questa storia.
Non preoccupatevi, le avventure di questi cacciatori, non sono affatto finite e come detto da Raziel, un nuovo viaggio avrà presto inizio.
  
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