Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |       
Autore: Red Saintia    22/05/2018    3 recensioni
I desideri e i dubbi di un giovane il cui destino è legato a quello del dio dei mari. L'incertezza sul suo futuro, e la magia di una splendida isola illuminata dallo sguardo di colei che da sempre è padrona del suo cuore.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Poseidon Julian Solo, Saori Kido, Siren Sorrento
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’isola di Mikonos era sen’altro una delle più belle e caratteristiche località dell’Egeo. Ne era sempre stato affascinato fin da ragazzo, ogni volta che si recava in quel posto era come rapito da una magia e da un incanto che non sapeva descrivere a parole. Fu per questo motivo, e anche per godere del bellissimo tramonto da uno dei suoi punti preferiti, che aveva deciso di organizzare il consueto galà annuale di beneficenza delle imprese Solo proprio a Mikonos.
Dopo gli eventi che lo avevano coinvolto, suo malgrado, in una strenua battaglia contro Saori Kido reincarnazione terrena della dea Athena, una strana inquietudine gli era rimasta dentro. Nonostante lo spirito di Nettuno fosse ormai dormiente in lui, per Julian era come se la presenza del possente dio dei mari fosse sempre in qualche modo presente nella sua vita, ed influisse sulle sue decisioni e sul suo comportamento.
Com’era consuetudine al galà erano presenti le più importanti ed influenti famiglie dell’intera Grecia, molte delle quali intervenivano a quell’evento non solo per ostentare le proprie ricchezze, ma anche nella speranza che il bellissimo, quanto ambito, erede dei Solo potesse mostrare interesse per una delle loro figlie. Ciò che in pochi sapevano però, era, che l’unica ragazza che Julian attendeva con ansia a quella festa, e la cui presenza gli faceva sopportare tutto il pressante cerimoniale di quelle occasioni era l’ereditiera delle imprese Grado, colei che un tempo rifiutò la sua proposta di matrimonio e che poi i successivi eventi la fecero diventare una nemica, ovvero Saori Kido.
La grande sala dove si sarebbe svolto il galà era quasi al completo, tutti si guardavano intorno cercando di scorgere Julian per porgergli i propri omaggi, ma il ragazzo era altrove. Era in riva al mare con lo sguardo perso in antichi pensieri, gli eleganti pantaloni tirati su per non bagnarli e i piedi nudi che affondavano in quella sabbia trasparente. Le onde s’infrangevano sugli scogli e una lieve brezza scompigliava i capelli del giovane, solo quando i suoi occhi si perdevano nella vastità del mare lui si sentiva in pace con se stesso.
“Signor Julian…mi scusi signor Julian” il suo maggiordomo, Nesios, era venuto a ricondurlo ai propri doveri.
Lui inizialmente non si voltò, poi si accorse della presenza dell’uomo alle sue spalle e fece per incamminarsi nella sua direzione.
“Mi perdoni signor Julian, gli ospiti sono nel salone ed attendono il vostro arrivo. Sarebbe una scortesia farli aspettare oltre” gli disse
“Hai ragione, arrivo subito. Grazie come sempre per il tuo prezioso aiuto.” Disse il giovane sistemandosi il vestito.
“Ma le pare, dovere signore” rispose “Ah, un ultima cosa Nesios…lei è arrivata?”
“Ancora no, mi rincresce. La sua presenza si sarebbe notata, ma non dubitate arriverà sicuramente.” Cercò in qualche modo di rassicurarlo, d’altronde conosceva Julian fin da bambino, riusciva a comprendere i suoi stati d’animo da un solo sguardo e quindi vide la delusione nei suoi occhi dopo quella risposta.
Dopo essersi reso presentabile Julian precedette il suo maggiordomo entrando in grande stile dalla porta finestra che dava direttamente nell’ampio salone. Gli sguardi dei presenti si voltarono in direzione del giovane, e in breve tempo sospiri, parole sommesse e piccole risatine riecheggiarono per l’intera sala. Lui come sempre, guardava tutti ma non vedeva nessuno, sapeva calarsi bene nella parte dell’erede delle immense fortune dei Solo. Parole di circostanza, apprezzamenti, discorsi fugaci erano ormai una consuetudine, i suoi genitori lo avevano istruito bene su come svolgere il proprio società. E lui recitava la parte come un attore navigato.
A metà serata quando mancava poco al consueto discorso, che tutti come sempre attendevano, per ammirarlo nella sua superba bellezza, Julian fu attirato da un suono a lui familiare. Non poteva sbagliarsi era una musica che conosceva bene e in qualche modo lo stava chiamando come un suono ipnotico dal quale non si riesce a fuggire, come il canto delle sirene che nei miti greci ammaliavano i marinai per poi farli annegare. Julian salutò con garbo, ma in modo al quanto veloce, la persona con la quale stava parlando, chiedendo scusa anche alla graziosa fanciulla che molto accoratamente volevano presentargli. Uscì dal salone seguendo quelle dolci note e ancora si ritrovò accanto agli scogli dell’isola intento ad osservare una figura di spalle, che vedendolo sopraggiungere smise di suonare.
“Sapevo che eri tu, non potevo sbagliarmi” disse Julian
“E’ sempre un piacere rivedervi vostra altezza” disse alzandosi in sua direzione per omaggiarlo con un inchino.
“Alzati Siria, sai bene che lo spirito di Nettuno non alberga più nel mio corpo. Quindi puoi anche evitare queste riverenze”
“E’ qui che vi sbagliate mio signore…” rispose il musico
“Che vuoi dire?” chiese
“Il dio dei mari dorme un sonno imposto da Athena, questo è vero, ma dentro di voi arde sempre la scintilla divina. Non mi dite che non la sentite, quest’attrazione verso il mare, quel senso di libertà e di potere che vi assale quando siete accanto al vostro elemento naturale” disse Siria, in un modo così poetico e suadente da lasciarlo incantato.
“Si è vero non posso negarlo, solo guardando il mare e la sua impetuosità il mio animo si placa. Come se quei flutti incessanti fossero la mia vera è unica casa” rispose.
“Esattamente, mio signore, voi siete ciò per il quale foste destinato a nascere un dio!” esclamò.
“Se anche fosse vero ciò che dici, quanto mi è costato questo potere divino. La vita di quanti uomini stavo per stroncare, e di quanti cavalieri le vite sono andate perse per la mia sete di potere. La stessa Athena, reincarnatasi nella fanciulla che da sempre tormenta i miei sogni, stava per perire per mano mia” disse, urlando forse più agli dei che a Siria stesso.
“Allora è questo il vostro tormento. Voi l’amate, siete innamorato di colei che ha rinchiuso la vostra essenza divina…”
“Si io la amo. Lo amata quando ancora ero solo Julian, e ho continuato ad amarla anche dopo che Nettuno ha preso possesso del mio corpo” disse con assoluta sincerità, senza preoccuparsi di cosa il cavaliere potesse pensare.
“E…se posso osare chiedere, cosa vi trattiene dal conquistare il suo cuore?” chiese Siria, provocando una sommessa risata del giovane Julian.
“Credi che non ci abbia provato più di una volta, ma è inutile lottare se il suo cuore appartiene già a un altro uomo” alzò lo sguardo osservando il bellissimo cielo stellato che si stendeva come un manto luminoso in quella tranquilla serata.
“Così la nobile Athena ha preferito l’amore di un mortale a quello di un dio. D’altronde da sempre si narra che alcune divinità pare abbiano una particolare predilezione per gli esseri umani”
“A me non interessava la sua natura divina, almeno fino a quando lo spirito di Nettuno non si impossessò del mio corpo. Io volevo unicamente la donna accanto a me, nient’altro.”
Siria scese dagli scogli sui quali si era intrattenuto suonando il suo flauto avvicinandosi a Julian.
“Non perdete le speranze maestà, voi avete il potere e l’audacia per riuscire in qualsiasi impresa. E forse gli dei questa sera vi sono propizi.” Il cavaliere alzò la testa guardando oltre le spalle del giovane. Qualcuno in lontananza stava per avvicinarsi a loro, Julian osservò Siria intento a scrutare la nuova presenza e si voltò anch’egli.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Red Saintia