MITOJI
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Rosa = Ran
Arancione = Mitoji
- Quindi tu..tu eri il famoso mistero per il quale viaggiava così tanto in America? Finalmente ho trovato la spiegazione a tutto ciò.
-
Ci amavamo, stavamo benissimo insieme. Voleva che la portassi sempre in
alto sui grattacieli. Amava l'altitudine e allo stesso tempo soffriva
pesantemente di vertigini.
- Quando lo hai capito che ero sua sorella?
-
Vidi una foto tua, me la mostrò Akemi, eri una ragazza cupa,
con
lo sguardo basso, infelice quasi..eri il contrario di tua sorella. Ma
hai i suoi stessi occhi, il tuo sguardo mi ricorda tantissimo Akemi.
- Non hai idea di quanto mi manchi..
-
Io ci ho messo tanto per passarci sopra ma comunque anche a me. Ma con
te vicino sembra che una parte di lei sia ancora in vita e non mi abbia
mai lasciato e che finalmente stia venendo con me negli Stati Uniti.
- A vivere insieme magari..come da programma
originale.
- Già..magari..
- Ma insomma baciatevi dai! Siete una lagna.
- Anche la sveglia a comando c'hai te!
- Sono cose che non ti riguardano, torna nel
mondo dei sogni detective.
In quel momento passò l'hostess col
carrello e lasciò un drink sul tavolino di Mitoji.
- Ecco a te.
- Ma io
non ho...ok ciao grazie. - era già scappata via.
- Cosa fai ti ubriachi in aereo?
- Ma poi che cos'è scusa?
Mitoji assaggiò la bevanda:
- Ma cosa...è un Mojito!
- Ma che senso ha portarti un drink che non hai
ordinato..
- ..proprio a me..
- ..che ti chiami esattamente come il cocktail
che ti hanno portato!
- Oh no! Qualcuno a bordo sa che sono su questo
volo e mi sta spiando, lui sa chi sono io, ma non l'incontrario.
-
Scusami mi sono sbagliata, il drink non era per te ragazzino, chiedo
scusa - incredibilmente tornò l'hostess a
riprenderlo.
- Ma che diamine..mi scusi ma chi è il
passeggero che ha ordinato questo drink?
- Ah, sta seduto più indietro,
è all'85B
Mitoji si faceva sempre più sospetto.
L'aria era cambiata.
- Non mi
piace questa storia ragazzi, qualcuno ci sta spiando, sa dei
nostri movimenti e sa come mi chiamo..chi potrebbe mai essere?
- In effetti non ha
alcun senso confondere i posti 23A che è il tuo, con
85B..per me
hai ragione, qualcuno vuole mandarti un segnale di avvertimento.
-
È giunto il momento di andare in perlustrazione. Vado a
farmi un
giro in coda all'aereo, vediamo di venire a capo di sta buffonata.
-
Stai attento mi raccomando, per quanto ne sai di questo tizio,
è
possibile che ci stia osservando tutt'ora senza che noi riusciamo ad
identificarlo a nostra volta, maledizione che situazione!
- Vado a fare un giro all'85B, ora sono curioso
di fare due chiacchiere con questo passeggero misterioso. Voi restate
qua.
Mitoji si diresse tranquillamente verso la coda
dell'aereo senza mostrare il minimo segnale di agitazione
" 67,68,69,70.."
Ancora 15 posti e scoprirà la
verità, già ma quale?
- Non ci sta seduto nessuno??
- No ragazzino, il posto di fianco al mio
è vuoto sin dalla partenza - rispose il passeggero del
posto 85A.
- Grazie e un'ultima domanda, per caso ha visto a
chi l'hostess ha portato il drink? A me ha detto che sarebbe andata
all'85B.
- Forse si è sbagliata, dovresti
chiederlo a lei, qua non è venuto nessuno.
Mitoji tornò alle sue file deluso.
- Che è quella faccia abbattuta e
pensierosa? Hai scoperto qualcosa?
- No
macchè.. - spiegando ai suoi compagni di
viaggio ciò che è realmente accaduto.
- Per cui aguzza l'ingegno Shinici,
avrò bisogno anche della tua astuzia per venire a capo di
sto dilemma.
-
A sto punto i miei sospetti cadono tutti sull'hostess, a meno che il
passeggero di fianco al posto vuoto non abbia mentito per assicurare
una copertura.
- Per ora non sappiamo nulla. Dovremo tenere gli
occhi bene aperti per eventuali mosse sospette.
- Tra parentesi, anche l'hostess che mi ha
portato il drink non la vedo più..
-
Hai ragione, neppure io..il mistero si infittisce, come possono
scomparire delle persone se siamo tutti su un aereo a 10 mila metri di
altitudine.
Passò
un'altra hostess a portare un bicchiere d'acqua a ciascun passeggero.
Niente di strano fin qua, è un'usanza comune di ogni
compagnia
aerea.
- Mamma mia che sonno, per fortuna che me ne
è venuto un po'.
- Si Ai buona idea, torno a dormire pure io..tu
che fai Mitoji?
- Io me ne sto sveglio ancora un po', questa
situazione non mi fa stare tranquillo.
Mentre
i due amici piombarono in un sonno pesante Mitoji iniziò a
guardarsi in giro, a cercare il minimo sospetto in tutti i passeggeri
che rientravano nella sua visuale. Poi guardò il display per
vedere a che punto stesse l'aereo.
Erano passate 7 ore, ne mancavano ancora 5 prima
dell'atterraggio.
Ad
un certo punto la visuale del ragazzo cominciò ad appannarsi
e
cadde anche lui in un sonno profondo senza rendersene neppure conto.
"Buona notte tesoro"
"Perchè
mi manchi così tanto Conan? Sento un vuoto enorme
ingigantirsi
ogni giorno che passa, sapendo che sei così lontano da casa"
- Raan ho vinto alle corse dei cavalli, con
questi soldi andremo a cena fuori.
- Oggi no papà grazie, non ho fame.
-
Sei ancora in pensiero per Conan? Rilassati starà bene. -
cercò di tranquillizzarla Kogoro aprendo una lattina di
birra.
- È che la mia testa non riesce ad
andare altrove..
-
Ti dirò la verità tesoro..è sempre
stato un enorme
ficcanaso, ma ho come l'impressione che fosse un vero portafortuna, da
quando se ne è andato non ho più risolto nemmeno
un caso.
- È terribilmente simile a Shinici..
- Che vorresti dire tesoro?
-
Papà, non credi sia possibile che in un qualche strano modo
per
qualche strano motivo, il giorno in cui è scomparso Shinici
sia
stato costretto a prendere una specie di droga che l'ha fatto tornare
bambino?
-
Ma che diavolo stai dicendo Ran, tu stai delirando, domani vai con
Sonoko a fare shopping. Distraiti, pago io, userò
così la
vincita ai cavalli.
-
Papà ascoltami, sto provando le stesse identiche cazzo di
emozioni di merda di quando se ne andò Shinici!! Come puoi
provare le stesse identiche emozioni alla medesima intensità
per
due persone diverse? È impossibile! Non mi esce di testa!
Cerca
di capire, ti prego.
-
Noo Ran non fare così ti supplico -
abbracciandola dopo essere scoppiata a piangere. Non ce la faceva
più. Doveva sfogare fuori prima o poi in qualche modo.
Decise
di accompagnarla in camera da letto pensando saggiamente (incredibile
da uno come Kogoro) che avesse bisogno di un bel po' di riposo per
assorbire tutto quanto.
C'è chi si addormentava e chi invece
si svegliava.
- Mamma mia che mal di testa, ma dove mi trovo?
- Ben svegliato amore, dormito bene?
- Ma questa voce..
-
È tanto tempo che non ci vediamo - uscendo
dall'ombra per mostrarsi
- Mamma...
- Ciao Mitoji, che bello rivederti.
- Ma dove siamo? Che ci fai tu sull'aereo per New
York? E come facevi a sapere che l'avrei preso?
- Shh shh quante domande tesoro. Io sono tua
mamma, so sempre tutto del mio figlioletto.
- Dove ci troviamo?
-
Nella stiva dell'aereo, l'equipaggio sta dormendo, tranquillo, nessuno
si sta allarmando per la tua scomparsa. Abbiamo tutto il tempo per
parlare, dato che nel loro bicchiere ci stava il doppio del sonnifero
che hai assunto te.
- Così ci hai drogati tutti quanti con
l'acqua, Vermouth.
- Non mi piace quando mi chiami col mio nome da
lavoro, Mojito.
-
Cosa ti è saltato in mente? Che cosa vuoi di così
importante da giustificare un rapimento e un'intossicazione di un
equipaggio?
-
Voglio che tu te ne torni subito a Tokyo non appena sbarcherai in
aeroporto assieme a Shinici e a Sherry. So quello che hai in mente.
Sono tua madre, non dimenticarlo mai.
- Ahaha
Vermouth inarcò il sopracciglio alla
risata del figlio, come se si stesse sentendo presa in giro.
- Non se ne parla Vermouth, ho fatto una promessa
a me stesso e anche a loro due. Io mantengo sempre la mia parola.
- Andrai a farti sterminare. Io non posso
permettere che accada.
- Non se ne parla. Andremo fino in fondo.
- Ho visto come guardavi e come scherzavi con
Sherry prima, penso che tu ti stia facendo guidare troppo dal cuore.
-
Il mio cuore è sempre stato sepolto da un mare di nero. Solo
una
volta una luce riuscì a forare tutta quella barriera oscura.
Questa luce si chiamava Akemi, poi è stata uccisa da due
scagnozzi tuoi. Sono tornato nel nero più profondo fino a
ora
che rivedo in lei quella luce che solo sua sorella riuscì ad
emanare.
-
Ho sempre pensato che ciò che Gin fece ad Akemi, fosse stato
causato dal suo amore per la sorella. Gin è sempre stato
cotto
di Sherry. Lei però ha sempre recepito solo la paura, lo
allontanava il più possibile, così lui decise di
sfogarsi
sulla sorella. L'omicidio in quel caso non fu necessario e io glielo
feci notare. Per questo sono convinta che sia stato più un
delitto causato da motivi personali.
-
Così è stato quel farabutto che guida quella
Porsche
d'epoca..a saperlo prima non avrei mai chiamato la polizia, l'avrei
ucciso io con le mie mani.
- Complimenti per la fuga in aeroporto, bravo non
è da tutti.
-
Così sei stata avvertita da loro sulla mia partenza, guarda
come
piano piano il puzzle si completa anche se cerchi di nascondere i pezzi.
-
Io non posso aiutarti in questa missione, ma non aiuterò
nemmeno
tuo papà. Mi dispiace, mi avete messo davanti a una scelta
alla
quale è impossibile schierarsi. Sarò costretta a
malincuore a fare da spettatrice della guerra tra mio figlio e suo
padre.
-
Non sono uno sprovveduto mamma. Ho una bella squadra di fratelli pronti
a dare la vita per me e per chi è al mio fianco. Non serve
che
te lo dica, lo sai benissimo cosa farebbe e cosa ha già
fatto
per me certa gente di quel giro.
-
Un favore però te lo posso fare. Dal momento che Kudo
viaggia
con te significa pure che andrete alla ricerca dell'antidoto al farmaco
di Sherry. Devi trovare il Professor Mercury ma soprattutto il suo
laboratorio. È lui che sta a capo di tutto il progetto
medicina
del Black Crow.
- Grazie mamma per queste informazioni, ora
voglio tornare su al mio posto.
-
Bevi questo e ti ci riporto io, senza storie. Altrimenti
dirò a
tuo padre delle tue intenzioni di attaccare il Corvo Nero.
-
Già, vuoi ridarmi il sonnifero, così tu avrai
tutto il
tempo per fare un nuovo travestimento e mischiarti tra l'equipaggio. A
quel punto chi ti ritroverebbe più? E va bene hai vinto,
dammi
quel bicchiere. Comunque complimenti per il travestimento da hostess.
Ti stava bene la divisa.
Mitoji bevve l'acqua col sonnifero e poco prima
di addormentarsi sentì pronunciare queste ultime parole da
sua madre:
- Complimenti per le donne che scegli.
Senza
rendersene conto Mitoji ripiombò in un sonno pesante per
venire
risvegliato qualche ora dopo dai suoi due nuovi compagni di avventura.
- Ehii svegliati! Manca pochissimo
all'atterraggio! Ma quanto vuoi dormire?
- Cosa? Ciao ragazzi buongiorno. Da quanto vi
siete svegliati?
-
Più o meno un'ora e mezza. Tu hai dormito profondo. E meno
male
che dovevi essere quello che faceva fatica ad addormentarsi sull'aereo.
- Yawwn
mamma mia che dormita - Mitoji si affacciò dal
finestrino per guardare il panorama sottostante.
- Uau che spettacolo! La mia adorata America,
quanto mi mancavi! Finalmente ci siamo ragazzi!
L'aereo
fece le sue manovre pre atterraggio, preparandosi ad atterrare
all'aeroporto John Fitzgerald Kennedy. Abbassò le ruote,
pronto
a toccare terra. Ancora pochi istanti e i nostri tre eroi avrebbero
messo piede sul continente che avrebbe rappresentato una missione di
svolta per le vite di tutti quanti.
Un
continente che li avrebbe messi a dura prova, che li
costringerà
a guardare i propri demoni più nascosti e a vincerli. Questa
missione comporterà una presa di coscienza non indifferente
da
parte dei nostri protagonisti. Ma loro erano pronti. Ognuno con le
proprie personali ragioni, ma finalmente il momento era arrivato.
- Mamma mia che atterraggio..come
dire..turbolento!!
- Ragazzi speriamo che non sia un presagio del
futuro che ci aspetta.
- No eh? Altrimenti torno indietro oggi stesso!
Come
avrete immaginato la fase di atterraggio non fu delle più
entusiasmanti. Amen per stavolta niente applauso al pilota.
L'aereo
si fermò, il segnale di obbligo di cinture di sicurezza si
spense e Ai, Conan e Mitoji finalmente presero i loro bagagli a mano
per indirizzarsi nel tunnel che li avrebbe condotti dall'aereo
all'aeroporto.
- Uau che aeroporto, è una
città.
- Ragazzi seguitemi, andiamo in bagno prima di
andare a ritirare i bagagli. Svelti.
Mitoji sembrava agitato. Condusse i suoi due
nuovi amici alla toilette, chiudendosi con loro al suo interno.
-
Non dobbiamo correre il minimo rischio che nessuno ci veda. Se ci
beccano a fare una mossa simile siamo morti. In America la polizia
è brutale su certe cose. Datemi i passaporti.
Mitoji tirò fuori dallo zaino un
timbro che stampò sui documenti di Ai e Conan.
- Ora all'immigrazione non vi dovrebbero fare
storie. Avete il Visto ora.
Conan lo guardò allibito..
-
Non chiedermi come ho fatto a ottenere questo timbro, non sono tenuto a
dirtelo e potresti anche non credere alla mia risposta. Dai fuori
andiamo.
Uscirono
dai bagni per andare a recuperare le valigie. Arrivarono presto, tra le
prime. Il piano di Mitoji funzionò. Non ebbero il
benchè
minimo problema alla dogana: il timbro che gli mise sui passaporti era
perfettamente valido.
-
Ce l'abbiamo fatta! Pronti ragazzi? Al di là di quella porta
scorrevole ci sta il mio socio, anzi nostro socio da oggi, Punch ad
aspettarci. Una volta varcata quella porta non si torna più
indietro. Dobbiamo essere pronti a tutto. Vi voglio carichi, qua la
mano.
- Abbiamo una missione! E inizia solo ora!
Coraggio andiamo!