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Autore: Manga92Writer    23/05/2018    2 recensioni
Gli alunni vanno e vengono dalla scuola, cambiano gli insegnanti, arrivano le scuole medie per i bambini dell'istituto Teitan, mentre Conan e Ai si apprestano a iniziare una nuova vita lasciandosi tutto il passato turbolento alle loro spalle, quando un giorno un nuovo ragazzino molto curioso fa la sua comparsa proprio nella loro classe, una personalità così affine che farebbe pensare tutto tranne che ad una banale coincidenza.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap11

MITOJI


IL PASSEGGERO MISTERIOSO 


Legenda voci-colori principali:

Rosso = Conan

Blu = Ai

Rosa = Ran


Arancione = Mitoji


- Quindi tu..tu eri il famoso mistero per il quale viaggiava così tanto in America? Finalmente ho trovato la spiegazione a tutto ciò.
- Ci amavamo, stavamo benissimo insieme. Voleva che la portassi sempre in alto sui grattacieli. Amava l'altitudine e allo stesso tempo soffriva pesantemente di vertigini.
- Quando lo hai capito che ero sua sorella?
- Vidi una foto tua, me la mostrò Akemi, eri una ragazza cupa, con lo sguardo basso, infelice quasi..eri il contrario di tua sorella. Ma hai i suoi stessi occhi, il tuo sguardo mi ricorda tantissimo Akemi.
- Non hai idea di quanto mi manchi..
- Io ci ho messo tanto per passarci sopra ma comunque anche a me. Ma con te vicino sembra che una parte di lei sia ancora in vita e non mi abbia mai lasciato e che finalmente stia venendo con me negli Stati Uniti.
- A vivere insieme magari..come da programma originale.
- Già..magari..
- Ma insomma baciatevi dai! Siete una lagna.
- Anche la sveglia a comando c'hai te!
- Sono cose che non ti riguardano, torna nel mondo dei sogni detective.
In quel momento passò l'hostess col carrello e lasciò un drink sul tavolino di Mitoji.
- Ecco a te.
- Ma io non ho...ok ciao grazie. - era già scappata via.
- Cosa fai ti ubriachi in aereo?
- Ma poi che cos'è scusa?
Mitoji assaggiò la bevanda:
- Ma cosa...è un Mojito!
- Ma che senso ha portarti un drink che non hai ordinato..
- ..proprio a me..
- ..che ti chiami esattamente come il cocktail che ti hanno portato!
- Oh no! Qualcuno a bordo sa che sono su questo volo e mi sta spiando, lui sa chi sono io, ma non l'incontrario.
- Scusami mi sono sbagliata, il drink non era per te ragazzino, chiedo scusa - incredibilmente tornò l'hostess a riprenderlo.
- Ma che diamine..mi scusi ma chi è il passeggero che ha ordinato questo drink?
- Ah, sta seduto più indietro, è all'85B
Mitoji si faceva sempre più sospetto. L'aria era cambiata.
- Non mi piace questa storia ragazzi, qualcuno ci sta spiando, sa dei nostri movimenti e sa come mi chiamo..chi potrebbe mai essere?
- In effetti non ha alcun senso confondere i posti 23A che è il tuo, con 85B..per me hai ragione, qualcuno vuole mandarti un segnale di avvertimento.
- È giunto il momento di andare in perlustrazione. Vado a farmi un giro in coda all'aereo, vediamo di venire a capo di sta buffonata.
- Stai attento mi raccomando, per quanto ne sai di questo tizio, è possibile che ci stia osservando tutt'ora senza che noi riusciamo ad identificarlo a nostra volta, maledizione che situazione!
- Vado a fare un giro all'85B, ora sono curioso di fare due chiacchiere con questo passeggero misterioso. Voi restate qua.
Mitoji si diresse tranquillamente verso la coda dell'aereo senza mostrare il minimo segnale di agitazione
" 67,68,69,70.."
Ancora 15 posti e scoprirà la verità, già ma quale?
- Non ci sta seduto nessuno??
- No ragazzino, il posto di fianco al mio è vuoto sin dalla partenza - rispose il passeggero del posto 85A.
- Grazie e un'ultima domanda, per caso ha visto a chi l'hostess ha portato il drink? A me ha detto che sarebbe andata all'85B.
- Forse si è sbagliata, dovresti chiederlo a lei, qua non è venuto nessuno.
Mitoji tornò alle sue file deluso.
- Che è quella faccia abbattuta e pensierosa? Hai scoperto qualcosa?
- No macchè.. - spiegando ai suoi compagni di viaggio ciò che è realmente accaduto.
- Per cui aguzza l'ingegno Shinici, avrò bisogno anche della tua astuzia per venire a capo di sto dilemma.
- A sto punto i miei sospetti cadono tutti sull'hostess, a meno che il passeggero di fianco al posto vuoto non abbia mentito per assicurare una copertura.
- Per ora non sappiamo nulla. Dovremo tenere gli occhi bene aperti per eventuali mosse sospette.
- Tra parentesi, anche l'hostess che mi ha portato il drink non la vedo più..
- Hai ragione, neppure io..il mistero si infittisce, come possono scomparire delle persone se siamo tutti su un aereo a 10 mila metri di altitudine.
Passò un'altra hostess a portare un bicchiere d'acqua a ciascun passeggero. Niente di strano fin qua, è un'usanza comune di ogni compagnia aerea.
- Mamma mia che sonno, per fortuna che me ne è venuto un po'.
- Si Ai buona idea, torno a dormire pure io..tu che fai Mitoji?
- Io me ne sto sveglio ancora un po', questa situazione non mi fa stare tranquillo.
Mentre i due amici piombarono in un sonno pesante Mitoji iniziò a guardarsi in giro, a cercare il minimo sospetto in tutti i passeggeri che rientravano nella sua visuale. Poi guardò il display per vedere a che punto stesse l'aereo.
Erano passate 7 ore, ne mancavano ancora 5 prima dell'atterraggio.
Ad un certo punto la visuale del ragazzo cominciò ad appannarsi e cadde anche lui in un sonno profondo senza rendersene neppure conto.

"Buona notte tesoro"

"Perchè mi manchi così tanto Conan? Sento un vuoto enorme ingigantirsi ogni giorno che passa, sapendo che sei così lontano da casa"
- Raan ho vinto alle corse dei cavalli, con questi soldi andremo a cena fuori.
- Oggi no papà grazie, non ho fame.
- Sei ancora in pensiero per Conan? Rilassati starà bene. - cercò di tranquillizzarla Kogoro aprendo una lattina di birra.
- È che la mia testa non riesce ad andare altrove..
- Ti dirò la verità tesoro..è sempre stato un enorme ficcanaso, ma ho come l'impressione che fosse un vero portafortuna, da quando se ne è andato non ho più risolto nemmeno un caso.
- È terribilmente simile a Shinici..
- Che vorresti dire tesoro?
- Papà, non credi sia possibile che in un qualche strano modo per qualche strano motivo, il giorno in cui è scomparso Shinici sia stato costretto a prendere una specie di droga che l'ha fatto tornare bambino?
- Ma che diavolo stai dicendo Ran, tu stai delirando, domani vai con Sonoko a fare shopping. Distraiti, pago io, userò così la vincita ai cavalli.
- Papà ascoltami, sto provando le stesse identiche cazzo di emozioni di merda di quando se ne andò Shinici!! Come puoi provare le stesse identiche emozioni alla medesima intensità per due persone diverse? È impossibile! Non mi esce di testa! Cerca di capire, ti prego.
- Noo Ran non fare così ti supplico - abbracciandola dopo essere scoppiata a piangere. Non ce la faceva più. Doveva sfogare fuori prima o poi in qualche modo.
Decise di accompagnarla in camera da letto pensando saggiamente (incredibile da uno come Kogoro) che avesse bisogno di un bel po' di riposo per assorbire tutto quanto.

C'è chi si addormentava e chi invece si svegliava.
- Mamma mia che mal di testa, ma dove mi trovo?
- Ben svegliato amore, dormito bene?
- Ma questa voce..
- È tanto tempo che non ci vediamo - uscendo dall'ombra per mostrarsi
- Mamma...
- Ciao Mitoji, che bello rivederti.
- Ma dove siamo? Che ci fai tu sull'aereo per New York? E come facevi a sapere che l'avrei preso?
- Shh shh quante domande tesoro. Io sono tua mamma, so sempre tutto del mio figlioletto.
- Dove ci troviamo?
- Nella stiva dell'aereo, l'equipaggio sta dormendo, tranquillo, nessuno si sta allarmando per la tua scomparsa. Abbiamo tutto il tempo per parlare, dato che nel loro bicchiere ci stava il doppio del sonnifero che hai assunto te.
- Così ci hai drogati tutti quanti con l'acqua, Vermouth.
- Non mi piace quando mi chiami col mio nome da lavoro, Mojito.
- Cosa ti è saltato in mente? Che cosa vuoi di così importante da giustificare un rapimento e un'intossicazione di un equipaggio?
- Voglio che tu te ne torni subito a Tokyo non appena sbarcherai in aeroporto assieme a Shinici e a Sherry. So quello che hai in mente. Sono tua madre, non dimenticarlo mai.
- Ahaha
Vermouth inarcò il sopracciglio alla risata del figlio, come se si stesse sentendo presa in giro.
- Non se ne parla Vermouth, ho fatto una promessa a me stesso e anche a loro due. Io mantengo sempre la mia parola.
- Andrai a farti sterminare. Io non posso permettere che accada.
- Non se ne parla. Andremo fino in fondo.
- Ho visto come guardavi e come scherzavi con Sherry prima, penso che tu ti stia facendo guidare troppo dal cuore.
- Il mio cuore è sempre stato sepolto da un mare di nero. Solo una volta una luce riuscì a forare tutta quella barriera oscura. Questa luce si chiamava Akemi, poi è stata uccisa da due scagnozzi tuoi. Sono tornato nel nero più profondo fino a ora che rivedo in lei quella luce che solo sua sorella riuscì ad emanare.
- Ho sempre pensato che ciò che Gin fece ad Akemi, fosse stato causato dal suo amore per la sorella. Gin è sempre stato cotto di Sherry. Lei però ha sempre recepito solo la paura, lo allontanava il più possibile, così lui decise di sfogarsi sulla sorella. L'omicidio in quel caso non fu necessario e io glielo feci notare. Per questo sono convinta che sia stato più un delitto causato da motivi personali.
- Così è stato quel farabutto che guida quella Porsche d'epoca..a saperlo prima non avrei mai chiamato la polizia, l'avrei ucciso io con le mie mani.
- Complimenti per la fuga in aeroporto, bravo non è da tutti.
- Così sei stata avvertita da loro sulla mia partenza, guarda come piano piano il puzzle si completa anche se cerchi di nascondere i pezzi.
- Io non posso aiutarti in questa missione, ma non aiuterò nemmeno tuo papà. Mi dispiace, mi avete messo davanti a una scelta alla quale è impossibile schierarsi. Sarò costretta a malincuore a fare da spettatrice della guerra tra mio figlio e suo padre.
- Non sono uno sprovveduto mamma. Ho una bella squadra di fratelli pronti a dare la vita per me e per chi è al mio fianco. Non serve che te lo dica, lo sai benissimo cosa farebbe e cosa ha già fatto per me certa gente di quel giro.
- Un favore però te lo posso fare. Dal momento che Kudo viaggia con te significa pure che andrete alla ricerca dell'antidoto al farmaco di Sherry. Devi trovare il Professor Mercury ma soprattutto il suo laboratorio. È lui che sta a capo di tutto il progetto medicina del Black Crow.
- Grazie mamma per queste informazioni, ora voglio tornare su al mio posto.
- Bevi questo e ti ci riporto io, senza storie. Altrimenti dirò a tuo padre delle tue intenzioni di attaccare il Corvo Nero.
- Già, vuoi ridarmi il sonnifero, così tu avrai tutto il tempo per fare un nuovo travestimento e mischiarti tra l'equipaggio. A quel punto chi ti ritroverebbe più? E va bene hai vinto, dammi quel bicchiere. Comunque complimenti per il travestimento da hostess. Ti stava bene la divisa.
Mitoji bevve l'acqua col sonnifero e poco prima di addormentarsi sentì pronunciare queste ultime parole da sua madre:
- Complimenti per le donne che scegli.
Senza rendersene conto Mitoji ripiombò in un sonno pesante per venire risvegliato qualche ora dopo dai suoi due nuovi compagni di avventura.
- Ehii svegliati! Manca pochissimo all'atterraggio! Ma quanto vuoi dormire?
- Cosa? Ciao ragazzi buongiorno. Da quanto vi siete svegliati?
- Più o meno un'ora e mezza. Tu hai dormito profondo. E meno male che dovevi essere quello che faceva fatica ad addormentarsi sull'aereo.
- Yawwn mamma mia che dormita - Mitoji si affacciò dal finestrino per guardare il panorama sottostante.
- Uau che spettacolo! La mia adorata America, quanto mi mancavi! Finalmente ci siamo ragazzi!
L'aereo fece le sue manovre pre atterraggio, preparandosi ad atterrare all'aeroporto John Fitzgerald Kennedy. Abbassò le ruote, pronto a toccare terra. Ancora pochi istanti e i nostri tre eroi avrebbero messo piede sul continente che avrebbe rappresentato una missione di svolta per le vite di tutti quanti.
Un continente che li avrebbe messi a dura prova, che li costringerà a guardare i propri demoni più nascosti e a vincerli. Questa missione comporterà una presa di coscienza non indifferente da parte dei nostri protagonisti. Ma loro erano pronti. Ognuno con le proprie personali ragioni, ma finalmente il momento era arrivato.
- Mamma mia che atterraggio..come dire..turbolento!!
- Ragazzi speriamo che non sia un presagio del futuro che ci aspetta.
- No eh? Altrimenti torno indietro oggi stesso!
Come avrete immaginato la fase di atterraggio non fu delle più entusiasmanti. Amen per stavolta niente applauso al pilota.
L'aereo si fermò, il segnale di obbligo di cinture di sicurezza si spense e Ai, Conan e Mitoji finalmente presero i loro bagagli a mano per indirizzarsi nel tunnel che li avrebbe condotti dall'aereo all'aeroporto.
- Uau che aeroporto, è una città.
- Ragazzi seguitemi, andiamo in bagno prima di andare a ritirare i bagagli. Svelti.
Mitoji sembrava agitato. Condusse i suoi due nuovi amici alla toilette, chiudendosi con loro al suo interno.
- Non dobbiamo correre il minimo rischio che nessuno ci veda. Se ci beccano a fare una mossa simile siamo morti. In America la polizia è brutale su certe cose. Datemi i passaporti.
Mitoji tirò fuori dallo zaino un timbro che stampò sui documenti di Ai e Conan.
- Ora all'immigrazione non vi dovrebbero fare storie. Avete il Visto ora.
Conan lo guardò allibito..
- Non chiedermi come ho fatto a ottenere questo timbro, non sono tenuto a dirtelo e potresti anche non credere alla mia risposta. Dai fuori andiamo.
Uscirono dai bagni per andare a recuperare le valigie. Arrivarono presto, tra le prime. Il piano di Mitoji funzionò. Non ebbero il benchè minimo problema alla dogana: il timbro che gli mise sui passaporti era perfettamente valido.
- Ce l'abbiamo fatta! Pronti ragazzi? Al di là di quella porta scorrevole ci sta il mio socio, anzi nostro socio da oggi, Punch ad aspettarci. Una volta varcata quella porta non si torna più indietro. Dobbiamo essere pronti a tutto. Vi voglio carichi, qua la mano.
- Abbiamo una missione! E inizia solo ora! Coraggio andiamo!

   
 
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