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Autore: CriminalFrancois    23/05/2018    0 recensioni
Questa storia da una parte è vera, ma il resto è tutto frutto della mia fantasia e quindi l'ho pubblicata qui. Spero di aver fatto bene, comunque la storia parla di un'amicizia tra due persone che poi continuerà anche dopo la morte. Buona lettura!
Genere: Fantasy, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati molti giorni dall’impreparato in inglese di Pasquale, il ragazzo stava studiando sodo giorno dopo giorno per recuperare tutte le materie: voleva ottenere buoni risultati per la fine dell’anno. Salvatore era molto felice, perché stava migliorando sempre di più; fu una grande sorpresa in ogni interrogazione, Pasquale riusciva ad ottenere anche otto: voto al quale il ragazzo non riusciva mai a raggiungere. Però, grazie al sostegno di Salvatore, l’amico riusciva a studiare con molta attenzione e rapidità. Non era il primo della classe, ma se la cavava in tutte le materie; insomma, era quello che voleva perché lo studio che dovevano affrontare ogni giorno non era molto semplice, soprattutto economia aziendale. Una materia molto difficile e confusa, perché si doveva ragionare con un minimo di cento cervelli messi assieme: quindi per Pasquale non era affatto semplice, per via della sua mente confusa come la descriveva l’amico fantasma. Purtroppo, Pasquale quando studiava, non faceva altro che pensare alla sua ragazza: Debora. Giustamente Salvatore gli aveva promesso che dopo aver studiato quella materia assurda, a causa dei troppi ragionamenti, gli avrebbe concesso un’uscita con la sua amorosa. E dopo due ore di studio, il ragazzo si preparò per l’uscita: esattamente si mise, un jeans bianco e un maglioncino blu abbinato alle sue blazer dello stesso colore, solo che avevano lo stemma della Nike di colore rosso fuoco. In realtà, quell’abbigliamento l’aveva scelto Salvatore. Voleva che facesse una bella figura con Debora, perché non la vedeva molto spesso e per quella volta che doveva vederla, doveva stupirla. -Pasquale, stai bene! Non farti troppi problemi!-. Si complimentò Salvatore. -Non è un po’ troppo esagerato, per un’uscita?-. Si domandò, mentre si guardava allo specchio. Salvatore lo guardo con più attenzione, per vedere qual era quel particolare di esagerazione, ma purtroppo, non lo trovò perché era un abbinamento fatto apposta per lui: visto che il blu e il bianco erano i suoi colori preferiti. Salvatore pensava che quell’abbigliamento fosse perfetto per lui, e invece, doveva sempre lamentarsi per qualcosa. -Ti fai troppi problemi, è un abbigliamento! Devi vedere la tua ragazza, non devi andare a un matrimonio: magari farai più bella figura, andando vestito in questo modo.-. Gli rispose poco dopo. -Si, ma io ho anche una cena con i suoi genitori.-. Continuò con quelle inutili lamentele. -Appunto, maggior ragione! Sta bene, il blu e il bianco ti donano e ora vai. Altrimenti farai tardi!-. Gli disse, con una certa fretta. -Mi stai cacciando da casa mia, per caso?-. Rise malizioso l’amico del fantasma. -No, è che devo sbrigare alcune faccende in sospeso!-. Cercò di giustificarsi. -Ah, del tipo?-. Gli chiese Pasquale. -Nulla, fatti miei!-. Disse, alzando le mani. -Va bene, ora vado. Quando torno, voglio sapere tutto!-. Gli minacciò divertito. In realtà, Salvatore aveva intenzione di andare nel mondo delle streghe: un mondo dove potevano leggere il futuro, perché il ragazzo voleva sapere quanto tempo gli era rimasto ancora per stare sulla Terra. Era molto preoccupato, sentiva un vuoto dentro e forse ciò che doveva sapere non era affatto positivo, ma negativo. Andò da una strega, la quale conosceva già da un po’ di tempo: si chiamava Raganella. Salvatore guardò l’insegna del negozio di quest’ultima. -Buonasera, c’è qualcuno?-. Disse Salvatore, mentre entrava dalla porta del negozio. -Ciao Salvatore! Alla fine, sei riuscito a venirmi a trovare. Da quanto tempo? Come va? Come te la passi col tuo amico?-. Urlò di felicità Raganella, facendo tutte quelle domande al povero Salvatore. -Abbastanza bene, sono un po’ triste di questi tempi. Purtroppo, sai le mie paure quali sono. Io non ho intenzione di abbandonare il mio amico! Sarebbe scorretto lasciarlo, sento che quel giorno sta per arrivare. Per Pasquale sembra che stia lontano, ma in realtà, è incredibilmente vicino! Lo sento! Raganella, ti prego. Dammi una conferma!-. Si inginocchiò il ragazzo in lacrime. -Sta tranquillo, adesso verificheremo gli eventi del futuro. L’unica cosa che posso dirti è di stare tranquillo, perché tu sai meglio di me che non puoi rimanere per sempre sulla Terra e dovrai aspettarlo affinché non sarà il suo momento. E da lì, potrete viaggiare assieme alla scoperta di universi sconosciuti. Non essere triste. Durante la sua assenza, potrai viaggiare in tanti universi e ci sono tanti amici che ti vogliono bene. Non ti preoccupare, ce la farai! Andrà tutto bene, io sarò la prima a sostenerti.-. Cercò di incoraggiarlo Raganella. -Grazie, cercherò di non pensarci quando sarà il momento. Sarà difficile, ma ce la potrò fare. E spero soltanto che lui si abituerà dopo la mia partenza.-. Disse Salvatore, abbassando la testa. -E’ un ragazzo molto vivace e sicuro di se, ce la farà. Vedrai!.-. Concluse la strega, prendendo una sfera. In quella sfera, in quella maledetta palla di vetro si nascondeva ciò che voleva sapere il fantasma: Raganella cominciò a pronunciare le parole magiche, le quali avrebbero svelato la soluzione a qualsiasi domanda fatta. Salvatore dovette aspettare un bel po’ per sapere tutto ciò che voleva, forse non sarebbe stata la cosa giusta; il ragazzo pensò che forse era meglio non sapere nulla, ma ormai era lì e non poteva lasciar perdere. Prima di sapere la verità, cercò di pensare a tutte le cose belle passate con Pasquale, pensò soprattutto anche alla sua vita terrena: il fantasma voleva passare un mille anni, un mille anni con il suo amico, per avere il coraggio di essere felice come non mai, alle promesse fatte, ai momenti felici e tristi ormai passati e soprattutto, al viaggio fatto alla valle incantata. Salvatore pensò che non bisognava avere paura di niente, perché tutto prima o poi era destinato a finire, magari un giorno i due amici si sarebbero incontrati per vivere la loro amicizia con tranquillità. Non fu facile quando il ragazzo era in vita, perché vivere per lui fu tutto molto più complicato: Salvatore era come il pane, nessuno poteva a farne a meno della sua bontà; lui non si sentiva migliore di nessuno, era solo un semplice ragazzo che voleva vivere la vita con serenità, ma il destino non gli diede la possibilità di proseguire per il suo cammino. In questo momento si trovava lì ad aspettare una risposta, la quale non voleva sapere perché, di solito, la verità faceva male: e il ragazzo non era nelle condizioni di soffrire per l’ennesima volta, proprio come gli era successo in passato. -Ecco.-. Accennò Raganella, aveva visto qualcosa. -Cosa hai visto?-. Disse Salvatore, era molto preoccupato. Raganella lo guardò, come se fosse un qualcosa di negativo e Salvatore la fissò: e pensò che forse sarebbe stato meglio rimanere a casa, perché delle volte, il sapere poteva trasformarsi in dolore e troppa curiosità poteva essere negativa per lui stesso. -Raganella, perché mi guardi così?-. Domandò il fantasma spaventato. -Be’ non è proprio una brutta notizia. Ti assicuro però, che il momento è ancora molto lontano... Non hai da preoccuparti!-. Sembrava più una scusa. -Lontano quanto? Mesi? Anni? Giorni?-. Gli chiese, non era affatto convinto della risposta dell’amica. -Anni no, ma mesi si!-. Disse Raganella, chiudendo gli occhi. -Quanti esattamente?-. Le domandò. -Purtroppo la precisione non è il mio forte, ma ti assicuro che non è per niente vicino. Ci vuole ancora un bel po’ e ho anche visto la vostra ultima conversazione e non devi temere. Andrà tutto bene!-. Cercò di rassicurare il fantasma. -Va bene, ti ringrazio molto. Mi sei stata davvero di grande aiuto!-. Le sorrise Salvatore. -Per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi.-. Gli disse Raganella con un dolce sorriso. -Magari, quando sarà il momento mi trasferirò da te. Se per te non è un problema.-. Gli accennò il fantasma. -Certo, mi farebbe molto piacere riceverti come mio ospite!-. Urlò di gioia l’amica, cercando di abbracciarlo. Salvatore non poteva essere abbracciato, essendo un fantasma: quindi la piccola strega, anche se aveva ben mille anni, sembrava una piccola bambina dai capelli verdi, ma era anche molto simpatica e allegra ed era ciò di cui aveva bisogno Salvatore. La sua era stata davvero una bella idea di andare a vivere con Raganella, ma questa accadrà soltanto dopo l’abbandono provvisorio di Pasquale; perché quando sarà il momento di rincontrarsi di nuovo, i due potranno passera la loro amicizia più felici che mai, assieme alle loro ragazze. E non ci si poteva dimenticare di Raganella. Salvatore pensò che forse, non sarebbe stata una cattiva idea e cercò di restare con quel pensiero pieno di positività fino al suo arrivo a casa. Quando arrivò, vide Pasquale che stava russando come al solito; aveva passato una giornata fantastica con la ragazza. Il ragazzo prima di dormire, gli aveva lasciato un bigliettino sulla scrivania con scritto: “Ho sonno, quindi vado a dormire! Domani mi racconterai tutto, intesi?” Dopo aver letto il messaggio, il fantasma guardò l’amico fiero e pianse: non era un pianto qualsiasi, ma era felice, perché un giorno e chissà quale, avrebbe aperto l’inizio della loro eternità. -Non ti preoccupare, domani ti porterò nel mondo delle streghe. Perdonami, ma non ti dirò la verità. Ho deciso solo di mostrarti dove andrò a vivere la mia eternità e aspetterò il tuo arrivo con tanta felicità: sarò impaziente, ma resisterò! E cerca di goderti la tua vita terrena al massimo e dona tutto il tuo amore alla persona che ami. Quando sarà il momento, a partire da oggi, cercherò di renderti felice quanto posso per poi dirti addio…-. Disse, balbettando soprattutto l’ultima parola. Purtroppo, dirsi addio era una delle cose più difficili di questo mondo. Salvatore non voleva pensarci, ma doveva essere pronto in qualsiasi momento, perché quel momento, potrebbe arrivare da un momento all’altro…
   
 
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