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Autore: Flos Ignis    24/05/2018    4 recensioni
E se Edward fosse stato una ragazza?
In questa storia ripercorrerò le vicende di Brotherwood, con la principale variante che Edward, nella mia storia, si chiama Edith Elric.
Cosa potrebbe comportare questo cambiamento? Non molto, forse direte voi.
Ebbene, venite a scoprire come un solo dettaglio possa andare a cambiare le sorti di così tante vite.
Perchè Edith, per il semplice fatto di essere una ragazza, stravolgerà molti avvenimenti fondamentali.
Contemporaneamente, il suo cuore d'acciaio metterà a dura prova un certo Alchimista di Fuoco...
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un po' tutti | Coppie: Roy/Ed
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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Alchimista d'Acciaio




-Sei certa di quello che stai per fare, Edith?-

La bambina sospirò mentalmente: quella era almeno la decima volta che la sua amica Winry le poneva tale domanda e, sinceramente, non ne poteva più di ripetere la risposta. Per amor di pace però si costrinse a ripetersi, dicendosi ancora una volta che quella sarebbe stata l'ultima.

-Sì, ormai ho deciso. Non intendo tornare indietro: diventerò un'Alchimista di Stato e troverò il modo di ridare ad Alphonse il suo corpo.-

-Nee-san, ricordati che quando accadrà anche tu riavrai il braccio e la gamba che hai perso!-

La ragazza sorisse al fratellino, felice di averlo al suo fianco a sostenerla in quella decisione. Impiantarsi due automail alla sua età era tutto meno che piacevole, ma non era la prima nè l'ultima a doversi sottoporre a un tale intervento. Poteva farcela, doveva farcela.

-Quanto ci vorrà tra intervento e riabilitazione?-

-Direi almeno tre anni.- Pinako Rockbell lo disse con una certa calma, non aspettandosi sicuramente proteste. Ma non aveva calcolato la determinazione della maggiore degli Elric.

-Me ne basterà uno solo.-

E non ascoltò la logica dell'anziana donna, come ignorò la preoccupazione di Winry e le sue lacrime.

La bambina aveva i capelli di un biondo più chiaro di quello dei fratelli Elric e due occhi di un'incredibile azzurro cielo, ma per l'affiatamento che avevano creato i tre fin dalla culla si sarebbe pensato facessero tutti parte della stessa famiglia. E, in qualche modo, così era.

Edith la prendeva spesso in giro per la sua tendenza a essere un po' piagnucolona, mentre Alphonse si preoccupava di consolarla, ma la verità era che entrambi tenevano a lei come se fosse una sorellina. La conoscevano da sempre e quando i suoi genitori, i dottori Rockbell, erano morti avevano portato il lutto insieme all'amica.

In quel momento però, Edith non poteva permettersi di assecondare le paure dell'altra bambina: aveva scelto la sua strada e niente e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea. Sapeva che lei e sua nonna stavano cercando di proteggerla, ma per quanto fosse loro grata non era questo ciò di cui aveva bisogno.

Necessitava di una soluzione, ed essa era giunta in un modo totalmente inaspettato, nelle vesti blu di un Colonnello dell'esercito. Le sue parole non erano state come le mani tese nel buio per sostenere lei ed il fratello come quelle delle due persone che ora si stavano affaccendando accanto a lei, ormai rassegnate al fatto che non le avrebbero mai fatto cambiare idea.

No, la sua venuta era apparsa come un raggio di luce, come una scintilla: l'oscurità ora non era più senza fine, Edith sapeva che c'era un'uscita da qualche parte e il fuoco che quell'uomo aveva riacceso in lei con quelle parole tanto dure quanto veritiere l'avrebbe guidata e spronata a cercare la via.

L'ultima cosa che pensò prima che l'anestesia facesse effetto fu che un giorno, quando sarebbe riuscita a rimediare al suo immane errore riottenendo il corpo di suo fratello, avrebbe dovuto trovare dentro di sè il coraggio di fare qualcosa di piuttosto difficile per lei... ringraziare di cuore.

Non sono mai stata brava a parole, accidenti a me.




*****




Un anno dopo




-Dunque, come mai sei qui a Central, amico mio?-

-Sono venuto ad assistere agli esami di Alchimisti di Stato, come ti ho già detto.-

-Mhm... non so perchè, ma credo che tu non me la stia raccontando giusta, mio caro Roy.-

-Hughes, fai un favore a me e al mondo intero: impara a non impicciarti dei fatti altrui.-

-Faccio parte del reparto investigativo, "impicciarmi dei fatti altrui" è il mio lavoro!-

Il Colonnello Mustang sospirò stancamente, rinunciando a vincere una diatriba verbale con il suo amico, per l'ennesima volta. Da quando l'aveva conosciuto in Accademia, in quella che sembrava un'altra vita tanto pareva lontana nel tempo, non era mai riuscito a spuntarla con lui.

Anche solo ribattere brevemente era un incredibile dispendio di energie mentali.

-Comunque io ho del lavoro da sbrigare, non posso venire ad assistere insieme a te. In compenso, ho saputo che sarà presente il Comandante Supremo in persona!-

-Un comportamento insolito da parte sua...-

-Hai ragione. Ho sentito dire che si è interessato agli esaminandi di oggi perchè è presente una ragazzina di appena dodici anni.-

Dodici anni?

L'Alchimista di Fuoco salutò distrattamente l'amico, che tanto avrebbe rivisto quella sera stessa a cena, per poi dirigersi verso il luogo prestabilito seguito a pochi passi di distanza dalla sua immancabile guardia del corpo, che era stata rispettosamente in silenzio fino a quel momento.

Era passato poco più di un anno da quando aveva fatto visita ai due fratelli Elric nel paesino di Resembool ed ormai Ed doveva aver compiuto anche lui i dodici anni. Pensare che una ragazzina della stessa età stesse per partecipare a quell'esame gli aveva fatto pensare immediatamente a lui e ai suoi occhi dorati.

La loro fiamma sarà tornata a divampare?

Era capitato spesso, nei momenti in cui rientrava dal lavoro e si trovava in casa sua con la sola compagnia di un libro, che il suo pensiero corresse a quel bambino che tanto l'aveva colpito.

Se per il minore aveva provato una forma di tenerezza mista a compassione, per il maggiore le cose erano differenti: gli era montata un'ira che difficilmente aveva provato in vita sua alla vista di quel maledetto cerchio alchemico, ma al tempo stesso il rispetto per una mente tanto geniale si era timidamente affacciato nel suo animo.

Una parte di lui era impaziente di rivederlo, curioso di scoprire che tipo di persona fosse. Era certo che si sarebbero incontrati molto presto e il suo intuito raramente sbagliava.

Ma in quel momento non sapeva quanto aveva ragione...





Non è possibile...

Dagli spalti su cui aveva preso posto, il Colonnello Mustang godeva di una vista privilegiata. C'erano pochi altri soldati accanto a lui, mentre al piano terra, al centro di un'ampia sala vuota, stavano due caporali incaricati di scortare gli aspiranti Alchimisti di Stato quando giungeva il loro turno. 

Il Comandante Supremo, accompagnato da diverse guardie, aveva preso posizione davanti alla scrivania che c'era vicino alla parete opposta all'ingresso, costituito da un ampio portone di metallo. Rimaneva in piedi, con l'unico occhio che gli era rimasto leggermente socchiuso e l'espressione pacifica, come se si trovasse in vacanza invece che al Quartier Generale di Central City.

In una situazione normale, ciò avrebbe fatto quantomeno infastidire l'alchimista moro, ma tutta la sua attenzione era stata calamitata da una scintillante treccia dorata che dondolava leggermente ad ogni passo della piccola figura vestita di nero che aveva attarversato la soglia.

-Vieni pure avanti, Edith Elric.-

Quel nome mise fine a tutti i suoi dubbi. Il ragazzino che un anno prima stava seduto su una sedia a rotelle, con gli occhi spenti e due arti mancanti sembrava solo un ricordo.

Ora egli stava orgogliosamente in piedi sulle sue due gambe e la giacca mostrava entrambe le braccia: probabilmente si era fatto installare due automail, era una soluzione perfettamente logica, anche se per quanto ne sapeva lui i tempi di ripresa sarebbero dovuti essere molto più lunghi dei mesi passati dal loro primo incontro.

Quel ragazzo era una fonte di sorprese non indifferente.

Era proprio curioso di vedere come si sarebbe comportato davanti ad un personaggio tanto in vista. E ora che ci pensava, non aveva nemmeno mai sentito la sua voce...

Certo che Edith è proprio un nome da ragazzina. Capisco perchè si fa chiamare semplicemente Ed...

Il tempo di quella considerazione era stato sufficiente a distrarlo da quanto avveniva sotto di lui, ma l'improvvisa luce di una trasmutazione lo risvegliò dai suoi pensieri.

Una trasmutazione... avvenuta senza alcun cerchio alchemico.

Quante altre sorprese ancora nascondi, Edith Elric?

Molte, evidentemente, perchè Mustang non ebbe neppure un istante per riprendersi dalla sorpresa che vide il ragazzo partire con un velocissimo scatto in direzione della più alta carica militare dello Stato di Amestris.

Ma lo vuole ammazzare?

Non era paura, quanto più sconcerto e immotivato orgoglio che formavano questo suo pensiero, ma le quattro pistole puntate contro il ragazzo gli fecero istintivamente cercare i suoi guanti nella tasca interna del giubbotto militare. 

Poi però, a rompere quei secondi di stallo, fu la voce limpida di Edith, per nulla spaventata dal suo netto svantaggio. Le sue mani, sia quella di carne e sangue chee l'altra di ferro e acciaio, rimasero perfettamente salde mentre tenevano puntata la lancia alla gola di quell'uomo. 

-C'è gente che potrebbe approfittare di un'occasione simile per far fuori un pezzo grosso dell'esercito. Forse dovrebbe rivedere il suo modo di condurre questi esami.-

Fu allora che Roy potè rivedere finalmente i suoi occhi. 

Erano due polle di oro e ambra, fuoco liquido che non retrocedevano di un millimetro tanto era adamantina la sua risoluzione.

Erano occhi in cui perdersi e fu esattamente ciò che accadde a Mustang.





-Tieni, qui c'è il tuo orologio d'argento che ti qualifica come Alchimista di Stato, il certificato e i regolamenti...-

Porse al ragazzo quanto stava elencando, senza guardarlo direttamente in viso.

Erano diversi giorni che rifletteva su quanto si fosse sentito strano ad incontrare per la seconda volta quel ragazzino, eppure gli pareva la prima.

La persona spezzata e senza spirito che aveva conosciuto era talmente diversa da quella davanti a lui, quasi non credeva si trattasse della stessa che in quel momento stava scompostamente seduta nel suo ufficio a East City, dove era tornato subito dopo una veloce cena di commiato dal suo amico Maes Hughes, la sera stessa dell'esame di Edith.

Fu qualcosa di piuttosto ironico a distrarlo da quei confusi ragionamenti.

-Ma guarda un po', ti è stato assegnato un secondo nome piuttosto divertente... Alchimista d'Acciaio.-

-Sembra importante... lo porterò con orgoglio!-

Il ghigno diabolico che adornò quel viso angelico fu talmente divertente per Mustang che non potè fare a meno di provare un impulso irrefrenabile a prendere in giro il nuovo acquisto dell'esercito, che per suo sommo gaudio sarebbe stato sotto il suo comando.

-Sai, Acciaio, per quanto questo secondo nome sia ironico, trovo che il primo sia ancora più ridicolo... Edith è un nome da femminuccia.-

Fece a malapena in tempo a pronunciare l'ultima sillaba che un poderoso pugno d'acciaio lo colpì sulla testa, facendogli vedere le stelle.

-Ma che fai Acciaio, sei impazzito?-

-Io? Edith è un nome da femmina perchè io sono una ragazza.-

E così dicendo uscì dalla stanza come un tifone, l'espressione del viso furente e due occhi ambrati estremamente irritati, lasciandosi alle spalle un Colonnello piuttosto stordito e con la mascella a terra per lo stupore.







Nota d'autore:

Ok, forse ora mi prenderete per matta, o prenderete Roy Mustang per uno stupido...
Ma ho sognato fin dalla prima parola di questa storia di poter descrivere la scena finale di questo capitolo, in cui si scopre il malinteso!
Lo so che il caro colonnello poteva anche arrivarci sentendo il nome... ma poi che gusto c'era? ahahahahahahha
Scusate per questa piccola nota, ma volevo accertarmi che abbiate apprezzato quanto me questa scena. Dal canto mio, ho riso come se non ci fosse un domani.
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto comunque, dal prossimo si inizia con la linea temporale principale finalmente!!!

Flos Ignis
 

  
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