Questa fanfiction non è betata, quindi gli eventuali errori sono tutti miei. Se conoscete traduzioni migliori dei nomignoli usati da Iwaizumi fatemi sapere!

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Iwaizumi atterrò sul campo nello stesso momento in cui la palla colpiva le braccia di Watari. Con un cipiglio poco rassicurante la osservò rimbalzare e tornare indietro oltre la rete, dritta tra le mani di Oikawa.

Il capitano gli rivolse un sorriso affettato. “Ottimo lavoro, Watari! Iwa-chan, hai dimenticato le regole? La palla deve finire a terra, non sul libero-”

“Caccakawa,” lo interruppe Iwaizumi, roteando gli occhi. “Stai zitto e alza.”

Tornò a rivolgere lo sguardo alla rete, in posizione di attacco e pronto a schiacciare. Dall'altra parte del campo, Watari si preparò a ricevere. Iwaizumi notò che aveva già le braccia arrossate e si ripromise di controllare la potenza della schiacciata in favore dell'accuratezza.

“Sempre così maleducato,” sospirò Oikawa, palleggiando distrattamente. “Cosa ne pensi, Matsun? È questo che succede quando si hanno più muscoli che cervello?”

Iwaizumi strinse i pugni, ignorando l'ormai consueto desiderio di colpire Oikawa. O di zittirlo. In qualche modo. Sentì Matsukawa sogghignare, “Cosa penso? Penso che qualcuno qui passa troppo a tempo a osservare i muscoli di Iwaizumi. Qualcuno con le braccia secche, forse?”

“Matsun!Non è vero!Iwa-chan, digli che non ho le braccia secche!”

“Oh oh oh, perché allora-”

Iwaizumi sospirò e lasciò che il suono della discussione scemasse, fino a diventare un familiare rumore di fondo. Fece cenno a Watari di prendersi cinque minuti di pausa e sollevò le braccia dietro le spalle per stirare i muscoli.

Con il periodo degli esami appena cominciato e dopo lo stress del torneo Interhigh, la squadra aveva bisogno di qualche giorno di riposo: un allenamento più leggero (per gli standard dell'Aoba Johsai), qualche interruzione in più, una discussione amichevole tra l'alzatore e l'attaccante...

Dopo aver bevuto qualche sorso dalla borraccia e aver controllato che tutti i compagni fossero impegnati con gli esercizi assegnati da Oikawa, Iwaizumi decise che era arrivato il momento di tornare al lavoro.

“Matsukawa, basta distrarre il Capitano” disse, riprendendo il suo posto alla sinistra di Oikawa, “Tesoro, smetti di essere fastidioso per almeno cinque minuti e concentrati.”

Alle sue spalle, Matsukawa lasciò cadere la palla, che rimbalzò più e più volte nel silenzio assoluto della palestra. Iwaizumi si girò verso gli amici, confuso.

“Oh-mio-Dio!” Sillabò Matsukawa. I suoi occhi erano grandi come due padelle. Poco lontano, Hanamaki si portò le mani alla bocca in un gesto drammatico.

Iwaizumi aggrottò la fronte. “Cosa?”

Oikawa, da parte sua, sembrava aver perso la capacità di comporre frasi compiute. Iwaizumi lo vide impallidire e poi arrossire violentemente nel giro di dieci secondi. “Hai-hai detto-”

“Cos'ho detto?Che sei fastidioso?Non è certo la prima volta-”

“L'hai chiamato 'tesoro'!” rantolò Matsukawa. Hanamaki, impassibile, gli diede dei colpi decisi sulla schiena nel tentativo di far ripartire la respirazione.

Iwaizumi spalancò gli occhi. “No, non è vero.”

Oikawa, che sembrava essersi ripreso velocemente, con un saltello e un allegro “Iwa-chan!” si lanciò sul migliore amico. Restò appeso al suo braccio, con un sorriso a trentadue denti sul volto. “Sì, invece!”

“Culokawa, smettila!”

“L'hai detto! L'hai detto!” Canticchiò l'alzatore.

“Se non la smetti ti picchio.”

Oikawa lasciò andare il braccio e raccolse la palla, con un broncio molto familiare. “Iwa-chan, sei cattivo.”

Iwaizumi si passò una mano sulla nuca, sentendosi arrossire. Con la coda dell'occhio vide Oikawa tornare in posizione e alzare la palla. Non poté fare a meno di restare qualche secondo a fissarlo. Questa volta il sorriso che gli illuminava il viso era il preferito di Iwaizumi: sincero.

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Qui la versione in inglese