Spavalda, vaghi al sicuro nella Corazza.
Ovunque tu vada, essa non ti abbandona,
Ché nessuno, finché la hai indosso, potrà farti del male.
Chi spezza la conchiglia per giungere più rapidamente alla sostanza,
Non merita di penetrare la Corazza.
Essa necessita di un tocco morbido
E caldo
E dolce.
La Corazza è un edificio in cemento armato
Ed il forziere che contiene il tesoro più prezioso.
Perché, quando la Corazza vien meno,
La timida farfalla scrolla le ali, pronte a spiccare il volo dopo tanto tempo
Ed il ramo della quercia, intorpidito, si allunga e si stende.
Vedete che guaio sarebbe, se la farfalla venisse calpestata o il ramo stroncato?
La Corazza, sì, difende e protegge,
Ma, fragile, si sgretola di fronte a chi,
A poco a poco,
Avanza nei corridoi bui del castello,
Consapevole che, anche lì, c’è luce.
Quando il palmo della tua mano, dolce, sfiora la mia guancia tiepida,
Ecco che io tendo ad esso inevitabilmente. Sono io, il ramo della quercia.
E se ciò accade,
Quando accade,
La Corazza, il timore, l’orgoglio – briciole di vetro.