Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Nao Yoshikawa    25/05/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10 - La prima incrinatura

Quella mattina Sting si svegliò esausto, un po’ come se non avesse chiuso occhio.
Cosa strana, non aveva mai sofferto di insonnia.
Frosch e Lector bisticciavano come al solito su chi dovesse usare per primo il bagno, non era una novità che in casa loro ci fosse un casino infernale già alle sette del mattino. E ovviamente toccava a lui gestire il tutto.
“Vi dispiace comportarvi da persone e non da animali?”, biascicò. “Tra l’altro, non ditemi che Rogue dorme ancora!”
“Probabilmente sì!”, affermò Lector, battendo con impeto sulla porta. “Frosch, fammi entrare! Me la sto facendo addosso!”.
Sting alzò gli occhi al cielo. Quello stupido di Rogue alle volte era come un bambino, ma dove sarebbe andato senza di lui?
“Rogue!”, chiamò. “Io sto entrando, eh”.
Senza aspettare una vera e propria risposta, il biondo entrò, accendendo la luce. A quel punto davanti a lui si presentò la scena di Rogue e Hikari, malamente coperti da un misero lenzuolo, dopo un’evidente nottata di fuoco.
“Eh?”, biascicò il corvino. “Ma che ora sono?”
“Ma-ma!”, Sting era arrossito. “Accidenti a me! S-scusate, se avessi saputo non sarei mai entrato!”.
Ma con molta tranquillità, Hikari si stiracchiò.
“Sta tranquillo, va tutto bene”, lo rassicurò. “Se non vi dispiace, potrei fare una doccia?”
“Se non ti dispiace litigare con quei due, allora”, affermò Rogue portandosi le mani dietro la testa. La ragazza, dispettosa, si chinò su di lui, rubandogli un bacio passionale mentre Sting si portava una mano sul viso, rosso per l’imbarazzo.
Tutto ciò era alquanto surreale.
Hikari si sollevò, trascinandosi dietro il lenzuolo.
“Grazie per l’ospitalità, Sting”, fece lei ammiccando.
“Emh… prego. Io credo...”, poi si voltò da Rogue. “Ma quando è arrivata?”
“Ieri notte. È un problema?”
“No… sono contento che tu abbia una vita sessuale attiva. Mi fa solo strano”
“Che cosa ti fa strano?”.
In realtà non avrebbe saputo spiegarlo. Era da quando aveva conosciuto quella ragazza che si sentiva piuttosto turbato, non avrebbe saputo dire il motivo.
“Ah, non è niente. Solo… trattala bene, ok?”, raccomandò.
“Certo che la tratto bene. E tu adesso dove vai? Dalla tua bella?”.
Sting non rispose, facendogli capire solo con lo sguardo che sì, sarebbe andato da lei. Anche perché aveva una cosa da chiederle.

August quella mattina aveva ben pensato di andare all’AirMoon. In genere non amava i dolci, forse proprio per questo si era limitato a prendere un amarissimo caffè. Stava seduto, con lo sguardo serio, mentre Acnologia, davanti a lui, divorava con assai poca grazia delle ciambelle.
“Ebbene? Che cos’è questo appuntamento romantico? Che c’è, vuoi dichiararti?”, lo prese in giro quest’ultimo.
“Spiritoso. C’è una cosa importante di cui dobbiamo parlare””, sussurrò. “Quella ragazzina, Ametyst…. È sveglia”
“Che? E com’è possibile?”
“Non lo so, ma non mi piace il fatto che si immischi in cose che non la riguardano. Dobbiamo liberarci di Fiamma. Ma non sarà necessario usare quel poco di magia che abbiamo, è una bambina ed è ingenua. Quindi niente scherzi come quelli dell’altra volta”
“Sei noioso. E allora cosa proponi di fare, signor sindaco?”
“Ci sono tanti modi per farla fuori, il problema è che non voglio che si possa risalire a me. Magari potremmo… avvelenarla...”
“Veleno? Beh, non è male. Senti, non mi importa di quello che fai con la ragazzina, l’importante è che la fai fuori. Non cambierai idea, mi auguro”.
Il ragazzo sostenne il suo sguardo.
“Non ho assolutamente motivo di cambiare idea. Noi siamo uniti per vendetta, dopotutto”.
In quel momento Arya si avvicinò, porgendogli la sua ordinazione.
“Ecco il tuo caffè, signor sindaco August. Me la dai una mancia?”
“Togliti dai piedi, irritante ragazzina”, la congedò malamente.
“Oh, sì. Tu ci sai fare con i bambini”, sghignazzò.
L’altro puntò lo sguardo dritto davanti a sé. Aveva osservato Natsu, seduto a qualche metro da lui, per tutto il tempo. Poco dopo era arrivata Lucy, con fare molto emozionato.
“Allora?”, chiese il rosato.
“Pubblicano il mio libro!”, esclamò la bionda felice. “Non ci posso credere!”
“Sì!”, esultò. “Sapevo che ce l’avresti fatta!”.
Dopodiché l’abbracciò e fece anche per baciarla, ma August li interruppe prontamente.
“Congratulazioni”, disse sorridendo. “Magnolia aveva bisogno di una scrittrice capace”. I due, stretti l’un l’altro, guardarono sia lui che Acnologia. Inutile dire che fossero abbastanza intimoriti da entrambi, seppur si stessero sforzando di non darlo a vedere.
“Emh… la ringrazio...”, disse Lucy sorridendo nervosamente.
Acnologia sghignazzò, quella situazione lo divertiva alquanto.
“Che ti prende? Non vuoi che si scambino un bacio, eh?”
“Purtroppo, per quanto mi costi ammetterlo, l’amore può essere un tipo di magia potente. Non voglio che con un semplice bacio riacquistino i loro ricordi, è una possibilità che non dobbiamo sottovalutare. E poi c’è un motivo se li abbiamo separati”
“Sì, sì, come vuoi. Piuttosto, sbrigati a fare questa cosa. Mi auguro tu voglia concedere alla Salvatrice una morte lenta e dolorosa”
“Non preoccuparti di questo”, lo rassicurò.

Fiamma pensava. E quando prendeva a pensare non era mai un buon segno. Le parole di August le si erano insinuate nella mente come una sorta di cantilena di cui non riusciva a liberarsi.
Questo non è di certo il tuo posto, il tuo posto è da un’altra parte. 
Forse aveva ragione lui? Solo da poco tempo aveva imparato a sentirsi parte di qualcosa. Ed era piacevole, ma come ci si poteva sentir parte di qualcosa se non sapeva neanche lei chi era?
Nervosa si sfregava le mani, seduta nella veranda. Non voleva essere un’ingrata, le piaceva stare lì, eppure c’era qualcosa che non andava,
Qualcosa che non riusciva a capire.
“Ehi, Fiamma!”.
La voce di Yuki la riportò alla realtà. Quest’ultima era appena arrivata in scooter assieme a Rayn.
“Oh, ciao. Vedo che hai di nuovo il  tuo scooter”
“Già, ma Gray è stato chiaro, ha detto che se faccio un altro incidente lo manda a demolire”, sbuffò. Subito Yuki corse dalla sua migliore amica, abbracciandola.
“Come stai? E come sta Neel? Lui è in casa?”
“Eh… sì...”
“Bene”, Rayn passò loro davanti. “Allora vado da lui. Fate le brave ragazze”
“Sì… sicuramente”, Fiamma sorrise come una sciocca, mentre il cuore prendeva a battere all’impazzata. Poi però sospirò rumorosamente, vittima del suo malumore, cosa di cui ovviamente Yuki si accorse.
“Beh? Che ti prende?”, domandò con le mani poggiate sui fianchi.
“Amh”, lei alzò gli occhi al cielo. Magari la sua migliore amica avrebbe capito ciò che l’affliggeva. “Io stavo solo pensando… sarà questo il mio posto? E se stessi solo perdendo tempo? E se le cose cambiassero?”.
Yuki sbuffò.
“Cosa sono tutti questi “e se…?”. Non sei stata proprio tu a convincermi a venire qui? Vorresti lasciarmi da sola? Non ci provare! E poi io ho una missione: tentare di arrivare al cuore di Neel. E anche tu dovresti impegnarti con Rayn”
“Ma noi siamo così piccole, loro neanche ci guardano!”
“Me ne infischio!”, esclamò tirandola per un braccio. “Lo sai come sono quando mi intestardisco. Forza, vieni con me, avanti!”.
La rosata si lasciò trascinare, chissà cosa aveva in mente quella matta della sua migliore amica…

Sting era uscito presto di casa e, prima di andare a lezione, si era fermato in biblioteca. Lo aveva fatto sia per vedere Yukino, sia per cercare di chiarire alcuni dubbi che tanto lo attanagliavano. L’albina sorrise nel vederlo arrivarle incontro.
“Oh, ciao Sting”
“Ciao, Yukino”, salutò avvilito.
“Che ti prende, c’è qualcosa che non va?”
“Niente, a parte il fatto che ho beccato Rogue e Hikari a letto. E sinceramente non capisco perché la cosa mi turbi”.
Lei si portò una mano sul viso.
“Oh, no… forse lei ti piace!”
“Che? Non è assolutamente questo!”, chiarì arrossendo. “È solo che mi sento stupido a dire certe cose, ma quando l’ho vista ho avuto la sensazione di conoscerla. Ti prego, non pensar male...”.
Yukino strabuzzò gli occhi. Allora non era stata l’unica, provavano esattamente le stesse cose. 
“Non sei stupido, perché io ho sentito lo stesso. Come se l’avessi incontrata… in una vita passata”
“Ah, bene, siamo pazzi in due a quanto pare”, sbuffò. Yukino però aveva preso a pensare.
“Forse… dovremmo cercare qualcosa qui...”
“Qui? Che cosa potremmo mai trovare qui?”, domandò senza ottenere una vera risposta.

Lucy e Natsu, ora mano nella mano, erano appena usciti dall’AirMoon, conversando a bassa voce.
“Continuo a dire che quei tipi sono loschi”, disse il secondo. “Non so chi mi faccia più paura. Ah, ovviamente questo non devono saperlo, non farebbe bene alla mia reputazione”.
La bionda si lasciò andare ad una risatina.
“Non preoccuparti. Piuttosto… a proposito del nostro quasi bacio di poco fa...”, sussurrò con fare malizioso, costringendolo a fermarsi. Natsu la guardò, facendo poi per baciarla, ma Lucy lo fermò un attimo.
“Io cosa sono per te?”, domandò chiaramente. 
Cos’era lei per lui? Qualcosa di inspiegabile. Qualcosa che le parole non sarebbero riuscite a esprimere.
“… Sei la mi ragazza”, affermò. “O forse ti aspettavi una dichiarazione diversa?”.
Ma lei prese a sorridere.
“È assolutamente perfetto così”.
Gli afferrò il viso e lo baciò appassionatamente, come oramai stava immaginando di fare da troppo tempo. Ma nello stesso istante in cui le loro labbra si sfiorarono, accadde qualcosa di strano. Nella mente di Lucy iniziarono ad apparire degli sprazzi di un qualcosa. Dei ricordi che però non le appartenevano, momenti che non aveva mai vissuto. E fu una cosa tanto veloce e violenta che fu costretta a staccarsi.
“Lucy? Ma che succede?”, domandò Natsu.
Lei avrebbe tanto voluto saperlo, ma non aveva idea di come spiegare quella sensazione assurda.
“Scusa, non è niente. È soltanto un capogiro”, la rassicurò. 
“Vieni, allora. Andiamo a casa”.

Sting non riusciva a credere di essersi cacciato in quella situazione. Inoltre, non aveva idea del fatto che Yukino avesse certe fissazioni. La bibliotecaria, infatti, stava china su dei libri, cercando delle risposte a domande assurde.
Doveva però ammettere che era molto bella.
“D’accordo”, sospirò lei. “Potrebbe trattarsi di reincarnazione. Tu credi nella reincarnazione? O ti è mai capitato di ricordare cose che però non ti sono accadute?”
“Ah… sinceramente non saprei...”, rispose confuso.
“Beh, perché se così fosse sarebbe un problema, non avremmo possibilità di ricordare. O magari, qualcuno ci ha cancellato la memoria. Ma così andremmo sul fantascientifico o, peggio ancora, sul fantasy...”
“Già, non credo che uno stregone ci abbia lanciato un incantesimo. Ma sarebbe una bella storia nel caso, no?”
“Ah”, Yukino chiuse il libro. “Almeno sarebbe una risposta. Non capisco perché ne sono così ossessionata”.
In quel momento Sting allungò una mano, sfiorando la sua. Entrambi provarono un brivido profondo.
“Posso capirti, perché proviamo le stesse cose...”. Lei sorrise, sentendo il cuore iniziare a battere all’impazzata.
Ad un tratto una voce li fece trasalire.
“Emh, è permesso? C’è nessuno?”.
Riconobbero subito la voce di Hikari, la quale si stava guardando intorno con fare confuso.
“Oh, ciao!”, esclamò Yukino. “Che sorpresa vederti qui!”
“Beh, Rogue ha insistito, dice che devo trovarmi un lavoro. Non potresti assumermi come non lo so, assistente? Questo sembra un bel posto, e poi c’è un buon odore”
“Certo che sì! Solo ti prego, non mettermi nei guai! Niente droga, chiaro?”
“Chiarissimo! Che bello, quando comincio?”
“Eh… puoi cominciare adesso. Potresti prendere questi libri e rimetterli al loro posto?”
“Sissignora! E scusate se vi ho interrotti”, dicendo ciò ammiccò a Sting, il quale alzò gli occhi al cielo.
“E pensare che tutto questo è per lei...”, sospirò.
“Già… Hikari. Penso che se avessi una figlia la chiamerei così”
“Anche io”, disse guardandola. E poi si sorrisero. Non avevano idea di cosa fosse quella sensazione, ma era piacevole e non vedevano l’ora di scoprirlo.

Yuki era riuscita a convincere Fiamma ad entrare. Neel e Rayn si trovavano dentro a parlare delle loro cose “da maschi”. O, almeno, avevano fatto ciò finché non erano arrivate le due ragazzine. Yuki, a differenza dell’amica, era molto più espansiva e non si faceva problemi ad avvicinarsi a Neel.
Ma lei… come avrebbe potuto? Si sentiva una vera sciocca.
“Ehi, Rayn”, Yuki iniziò a picchiettargli su una spalla. “Hai mai avuto una ragazza?”.
Lui tossì imbarazzato.
“Io? Sinceramente no… e tu, Neel?”.
Alzò gli occhi al cielo, seccato.
“Le ragazze portano solo problemi”
“Questa è un’esagerazione bella e buona!”, Yuki si portò le mani sui fianchi. “Noi siamo ragazze, ma non creiamo affatto problemi”
“Per me sì...”, assottigliò lo sguardo, lanciando un’occhiata a Fiamma, la quale deglutì a vuoto.
“P-perché mi guardi così male? È da quando ho avuto il mio piccolo incidente che non fai che trattarmi in modo strano”
“Io ti tratto in modo strano? Per forza è così! Da quando sei qui le cose sono strane. Ero felice all’inizio, ma adesso...”, abbassò lo sguardo. “Tu mi porti solo guai”.
Una frase così semplice poteva essere un grande colpo per una come Fiamma, specie se si considerava il delicato equilibrio in cui si trovava.
Gli occhi le divennero lucidi.
“Ah...”, sussurrò. “Capisco. Beh… mi spiace. Mi dispiace davvero se ti creo problemi. Adesso… io vorrei andare a prendere un po’ d’aria, scusate...”
“Fiamma, aspetta!”, la chiamò l’amica.
“Lascia stare, vado io”, Rayn si propose, dando poi un colpo a Neel. “Sei un coglione”.
Il biondo si massaggiò la testa dolorante, mentre Yuki lo fissava con sguardo inquisitorio.
“Ma perché la tratti così?”
“Non puoi capire, piccola Yuki”
“S-sì che posso capire!”, tentò di non arrossire al pensiero di essere stata chiamata “piccola”. “Io e Rayn viviamo la stessa situazione”
“Non è esattamente uguale. Lo so che sembra stupido, ma da un po’ ho un cattivo presagio. E comunque Fiamma mi mette sempre nei guai. Io non volevo responsabilità, che cavolo. Non è mia sorella o cose del genere”
“Però è un po’ come se lo fosse. Io e Fiamma siamo cresciute insieme, sappiamo che significa essere sole. Abbiamo trovato una famiglia, adesso. Ti prego, non farla sentire sbagliata. Perché ha già sofferto abbastanza”.
A braccia conserte, Neel sbuffò. 
Perché adesso doveva sentirsi in colpa?

Fiamma camminava veloce e con il cuore che batte a mille, mentre Rayn le andava dietro.
“Su, Fiamma. Fermati, voglio solo parlarti un attimo!”
“Lascia stare, ti prego!”, esclamò lei continuando a voltargli le spalle. Le lacrime le solcavano il viso e non aveva alcuna intenzione di farsi vedere in quello stato.
August, che passava di lì, divenne curioso nel vedere quella scena. Sapeva che probabilmente avrebbe dovuto farsi i fatti suoi – visto che non era nulla di importante - ma proprio non riuscì a resistere e li seguì.
La ragazzina era piuttosto veloce. Senza troppi problemi si era insinuata tra gli alberi che l’avrebbero condotta al bosco limitrofe alla città.
Per l’ennesima volta si graffiò le braccia e le gambe, ma Fiamma non ci bado più di tanto. Voleva soltanto un posto per stare da sola e riflettere.
Perché tutto sembrava essere contro di lei, ultimamente?
Camminò qualche metro, fin quando non fu costretta a fermarsi: sotto di lei adesso c’era il vuoto, se allungava un po’ il collo poteva vedere dei massi appuntiti sul fondo. 
August stava appostato dietro di lei, osservandola. Magari gli avrebbe fatto il favore di suicidarsi? Si sarebbe risparmiato una grande fatica.
Non le staccò gli occhi di dosso neanche un attimo.
“Non è giusto...”, sussurrò lei chiudendo gli occhi. Forse adesso stava iniziando a calmarsi. 
Ad un tratto, il terreno sotto di lei cedette. Cadendo, non sarebbe sopravvissuta alla caduta. E August lo sapeva. Ma, nonostante ciò, saltò in avanti, afferrandola saldamente.
Salvandola.
Fiamma strillò, aggrappandosi a lui, rendendosi conto solo dopo di non essere caduta.
“Ah! August! Mi hai salvata!”, esclamò.
Lui la guardò per qualche istante, staccandosi subito. Effettivamente, cosa aveva appena fatto?!
“Amh… sì. Non dovresti giocare qui. Può essere pericoloso”, affermò serio.
“Sì, hai ragione. Grazie davvero, sei stato buono con me”, sospirò la bambina.
Lui… buono? Non era buono, lui era il cattivo, lui era quella che avrebbe dovuto ucciderla. E invece l’aveva salvata.
Dopo quell’incidente, Fiamma tornò sui suoi passi: Rayn era ancora sulle sue tracce, per questo, quando la vide, tirò un sospiro di sollievo.
“Oh, accidenti. Fiamma, dovresti smetterla di scappare”
“Mi dispiace, avevo solo bisogno di sfogarmi”
“Già… mi hai fatto preoccupare”, nel dire ciò Rayn si avvicinò a lei, accarezzandole il viso e facendola divampare all’improvviso.
La attenzione di un ragazzo potevano essere molto piacevoli.
“Mi… spiace...”, sussurrò.
“Va tutto bene. Adesso ti riporto a casa, ok?”, domandò afferrandola per mano.
Lei annuì, mentre il cuore prendeva a battere all’impazzata.
Il principe era venuto per riportare al castello la sua principessa.


Ametyst non avrebbe mai pensato che si sarebbe ritrovata a passare tutto il suo tempo con Happy. Ma lui era l’unico a ricordare, ed era bello poter conversare con lui riguardo a “cose” della loro vita passata.
“Ti ricordi alla gilda che casino?”, chiese l’Exceed. “Rayn e Neel si inseguivano sempre, litigando. E tu insultavi pesantemente Neel. Questo non è cambiato, in effetti. Però gli volevi bene. Gli hai dato molto coraggio”
“Sì, beh, non mi sono mai piaciuti i piagnistei”, fece arrossendo. “Deve essere stata dura per te stare con lui e Rayn senza poter dire nulla”
“È stato impegnativo. Per tanto tempo mi sono chiesto tu dove fossi. E quando ti ho vista e mi sono reso conto che avevi perso la memoria, è stato un duro colpo. Fortunatamente mi sbagliavo”
“Già”, sospirò la ragazza. Oramai erano arrivati vicino alla caserma. “Happy… pensi che tutti riusciranno a ricordare?”.
L’Exceed la guardò dritta negli occhi.
“Deve essere così. La profezie si sta già avverando. Non temere Ametyst, abbi fede”.
“Si, ho fede”, borbottò. “Comunque sono arrivata. Ci vediamo domani”.
I due si separarono. Ametyst entrò in caserma indisturbata. Gajeel, che l’aveva vista, si avvicinò furtivamente, afferrandola da dietro.
“Ti ho presa!”, esclamò.
“Ah! Ehi sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo! Su, mettimi giù!”
“Giù? Non so proprio di cosa tu stia parlando!”, divertito, l’agente l’aveva praticamente sollevata da terra, facendola ridere.
Levy sorrise nel vedere quei due giocare così teneramente. 
“Ma guardatevi, siete davvero adorabili”.
Gajeel arrossì, mettendo giù la ragazza giù.
“Ah, eri qui Levy...”, borbottò.
La ragazza si avvicinò all’agente donna, posandole un bacio su una guancia.
“Ah, come siamo affettuose, oggi. Come mai passi così tanto tempo con Happy? Non è che c’è qualcosa?”
“Qualcosa?!”, esclamò Gajeel. “Con quello lì? No, non va bene per te!”
“E-Ehi!”, arrossì. “Calmi, non c’è assolutamente niente fra me e Happy”.
Levy la guardò con fare inquisitorio.
“Ho l’impressione che tu ci stia nascondendo qualcosa. È così?”.
Lei sgranò gli occhi.
“No...”
“Sì, ci nasconde qualcosa. Lo sai che di noi puoi fidarti”, aggiunse Gajeel.
Lei sbuffò. Non era questione di fiducia. Era questione di essere creduta una pazza. Però… magari poteva provare.
“E va bene, ve lo dico, ma dopo non rinchiudetemi in manicomio”, iniziò a dire. “La verità è che tutti noi veniamo da un altro mondo, facciamo parte di una gilda e siamo dei maghi con dei poteri. Voi siete sposati, io sono vostra figlia e… ah, Lily è un gatto. E ci troviamo sotto una maledizione, per questo nessuno ricorda niente. E August e Acnologia sono a capo di questo piano malefico. Ecco cosa vi nascondo”.
Gajeel la guardò per qualche istante.
“Maledizione, devono averti venduto della droga piuttosto scadente”
“Io non mi sono drogata! Ecco, visto? È per questo che non volevo dirvi nulla!”
“Come puoi pensare che la gente possa crederti? Questo è il mondo reale, non esiste la magia. E poi ricorderei di avere una famiglia”.
Levy gli fece segno di tacere. Lei, stranamente, non aveva avuto reazione.
“Hai detto che… veniamo da un altro mondo, ma non ricordiamo nulla?”
“È esatto. Siamo tutti nelle mani di Fiamma, lei è l’unica che ci può salvare”
“Levy, non crederai a queste sciocchezze?!”
“D’accordo, va bene”, sospirò Ametyst. “Proviamo così. Da quanto tempo vi conoscete”
“Da quanto…?”, Gajeel prese a pensare. “Non lo so… anni? Ma cosa importa?”
“Ecco, infatti! Perché è la maledizione! Sentite, se volete credermi o meno non ha importanza, perché questo non cambia le cose. E io non mi drogo, lo ripeto!”, esclamò allontanandosi.
“Guarda un po’ tu...”, borbottò lui. Levy invece si era portata una mano sul cuore, pensierosa Chissà perché non riusciva a non prendere sul serio quelle parole.

A causa delle parole di Yuki, Neel aveva preso a pensare. Forse era stato troppo duro con Fiamma, dopotutto lui era come lei, poteva capire perfettamente cosa volesse dire essere soli. Si diede mentalmente dello stupido. Quella ragazzina era senza ombra di dubbio speciale. E lui, come sempre, aveva la delicatezza di un elefante in una cristalleria.
Il soggetto dei suoi pensieri rientrò in quell’istante, trovando il ragazzo steso a letto con le mani dietro la testa. In fondo non ce l’aveva più tanto con lui, visto che, grazie a quel disguido, lei e Rayn si erano avvicinati.
Un po’ timidamente gli andò incontro, salendo poi in ginocchio sul letto e guardandolo. Neel ovviamente ricambiò lo sguardo, alzando poi gli occhi al cielo.
“Su, vieni qui”.
Ai bambini bastava davvero poco per essere felici. A Fiamma era bastato quel gesto per capire che Neel non ce l’avesse più con lei. Così gli si distese accanto.
Poco dopo, Lucy e Natsu rientrarono. Si sorpresero molto di non trovare nessuno. Quando però la bionda andò in camera e trovò i due addormentati e vicini, non poté fare a meno di provare una tenerezza infinita.
“Oh, come sono carini. Non sembrano due adorabili fratellini?”
“Assolutamente sì”, confermò lui. “Sembrano incredibilmente felici”.
Dicendo ciò portò una mano intorno alla sua vita. E Lucy non poté fare a meno di ripensare alla strana sensazione che aveva provato durante il bacio.
Forse era stato un caso, una sua impressione. Forse adesso era solo in soggezione.
“Ah, Happy, sei tornato anche tu! Ma cosa combini ultimamente?”.
L’Exceed stava dietro di loro, con l’espressione di chi aveva tanto da nascondere.
“Nulla… esco solo con Ametyst...”
“Tu cosa?! Neel non ne sarà felice!”
“Non è quello che pensi!”
“Ah, no?”, domandò con un ghigno. “Allora adesso voglio sapere tutto!”.
Lucy scosse il capo. Quel presagio che sin dall’inizio aveva avuto, adesso stava diventando più vivo: credeva che lei, Fiamma e tutti loro, fossero in qualche modo collegati.

August si trovava in balia di una vera e propria crisi. Non riusciva a credere di aver salvato Fiamma. Per quale motivo poi? Lui non conosceva pietà alcuna, soprattutto per quella ragazzina insulsa.
Non andava bene, non andava affatto bene.
Cosa più importante, se Acnologia lo avesse saputo, avrebbe dubitato di lui. E questo non lo voleva! Era un piano che stavano portando avanti insieme, non voleva passare per un debole o un traditore.
Possibile che in qualche modo lui si stesse affezionando a lei?
“Eh no!”, esclamò. “Questo mai. Non è assolutamente possibile. Non è di amore che ho bisogno, ma di vendetta!”.
Ricacciò immediatamente quel pensiero, prendendo a respirare pesantemente.
Acnologia comparve dietro di lui, silenzioso come un fantasma.
“Adesso hai anche preso a parlare da solo?”.
Lui sussultò.
“Acnologia, smettila di sbucare così dal nulla”, lo rimproverò.
“Scusa, ero solo preoccupato”, affermò assottigliando lo sguardo. “C’è forse qualcosa che vuoi dirmi?”.
Il ragazzo deglutì a vuoto. Forse, visti da fuori, lui poteva sembrare il capo, ma era una facciata. Quello a dettare le regole era Acnologia.
Le regole erano semplici: non tradire e non mentirgli mai.
Soprattutto non mentirgli mai.
Sforzò un sorriso.
“Assolutamente niente”.
L’altro lo guardò negli occhi. Lui sembrava sempre sapere tutto, sembrava osservarlo costantemente.
“Mi auguro sia così”.
August poi sospirò. Anche se non lo immaginava ancora, quello sarebbe stato solo l’inizio della loro rottura, la prima incrinatura in un’alleanza all’apparenza perfetta.



NDA
Buonsalve!
Le cose iniziano a diventare strane per August. Quest'ultimo infatti parla tanto, ma a fatti poi avviene tutto il contrario! Ha salvato Fiamma, questo cosa vuol dire? Potrebbero lui e Acnologia passare dall'essere alleati a nemici?
Inoltre, in questa storia le donne sembrano un po' più sveglie. Yukino è quella che ci è andata più vicino, Levy stranamente prende sul serio Ametyst e Lucy... ha come dei flash, è chiaro quindi che qualcosa si sta smuovendo.
Ah, e tutti credono che fra Ametyst e Happy ci sia del tenero, ma quelli sono dettagli.
Alla prossima :D
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Nao Yoshikawa