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Autore: Shireith    25/05/2018    1 recensioni
{Marichat // raccolta mista di trentuno storie che partecipa alla challenge Marichat di maggio 2018 indetta dai fan su Tumblr}
#01 — Mentre fuori piove » Vestito d’una tuta nera che ricopre ogni centimetro del suo corpo, i capelli biondi e sbarazzini ora intrisi d’acqua piovana, la figura che vede distesa a terra sul balcone di casa sua non può essere altri che lui.
#13 — Il mio faro nella notte » Lo scenario che si presenta ora ai suoi occhi, tuttavia, gli sbatte in faccia la triste e crudele e realtà: che un individuo qualsiasi può, se quello è il suo volere, porre fine alla vita di tanti altri come lui.
#17 — Sul filo del rasoio » La pioggia, intanto, è fitta, malinconica: lo scenario ideale per una tragedia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#25. Merce di Chat Noir


Regali di compleanno



 Marinette amava i compleanni: l’attizzava l’idea di avvicinarsi sempre di più al mondo degli adulti; le piacevano le feste, l’aria d’allegria che quelle portavano con sé, e le piacevano anche i dolci che preparava suo padre e i regali che riceveva. Quest’ultima opzione, unita alla sola esistenza di Adrien, era la ragione per cui sentiva che quell’anno il suo compleanno sarebbe stato più speciale del solito.
 Per la prima volta da quando erano diventati una coppia uno dei due avrebbe compiuto gli anni, e Marinette covava nel suo cuore la certezza che Adrien l’avrebbe reso unico e indimenticabile. E anche lei l’avrebbe fatto, una volta che fosse arrivato il suo turno. Aveva in mente così tante idee per sorprenderlo e viziarlo che non era certa di quante ne avrebbe scartate alla fine. Ma il compleanno di Adrien sarebbe caduto solo mesi dopo, dunque doveva aspettare e concentrarsi innanzitutto sul suo. Come lui l’avrebbe sorpresa non lo sapeva, ma non vedeva l’ora di scoprirlo.
 Il momento della verità non si fece attendere ancora a lungo: qualche ora più tardi, verso le prime ore del pomeriggio, Marinette udì qualcuno bussare alla botola di camera sua, e subito capì di chi si trattasse. Quando andò ad aprire, tuttavia, Chat Noir non entrò, bensì le disse di aprire una delle due grandi finestre che si trovavano in camera sua e di lasciare libera la via. La ragazza non capì la ragione di quella insolita richiesta, ma obbedì senza protestare. Pochi istanti dopo Chat Noir usò quella finestra per entrare nella stanza portando con sé un oggetto le cui dimensioni non gli avrebbero permesso di passare per la botola.
 A quel punto Marinette capì perché avesse voluto optare per la finestra, tuttavia era ancora confusa sulla natura di ciò che stringeva tra le mani. «Che cos’è quello?» domandò.
 Chat Noir sorrise e le porse l’oggetto. «Il tuo regalo.»
 L’altra gli lanciò un’occhiata scettica. «Ma il mio compleanno è solo tra una settimana.»
 «Oh, questo lo so» ribatté, «infatti questo è solo il primo di sette regali preparatori.»
 «Ora sono confusa.»
Adrien rise. «Ogni giorno della settimana riceverai da parte mia un diverso regalo a tema.»
 «Sette regali diversi?»
 «Otto con quello principale» rettificò l’altro, come se ricevere otto regali fosse la cosa più normale del mondo.
 «Ce n’è anche uno principale?»
 «Te l’ho detto che gli altri sette saranno solo preparatori.»
 Marinette non ci poteva credere: amava i regali, ma mai avrebbe pensato che ne avrebbe ricevuti addirittura otto dalla stessa persona. Era lusingata da tutto ciò, dalla dolcezza che quel pensiero portava con sé, solo la preoccupava una certa cosa.
 Tornò a guardare Chat Noir e chiese: «Non hai speso una fortuna, vero?» Si sentì in colpa a porgli una tale domanda dopo che lui si era dimostrato così attento nei suoi confronti, tuttavia non le piaceva l’idea che Adrien spendesse più di quanto avrebbe fatto un normale adolescente, in particolar modo perché sapeva che non avrebbe potuto ricambiare allo stesso modo.
 Adrien le avrebbe regalato il mondo intero, ma anche se avesse potuto non l’avrebbe mai fatto, deciso com’era a rispettare quel suo pensiero che comprendeva, rispettava e condivideva. Per cui le sorrise per l’ennesima volta e rispose: «Resterai sorpresa da quanto poco li ho pagati.»
 Ed era così: pensando ai “regali preparatori”, Adrien aveva deciso di puntare sul messaggio, non sul valore che avevano sul mercato. Sapeva che Marinette avrebbe preferito così, e lui era d’accordo.
 Sollevata, Marinette sorrise. «D’accordo,» disse, «allora apriamo questo primo regalo.»
 «Un attimo, prima il bigliettino.»
 La ragazza notò solo allora che sul retro del pacchetto vi era appiccicato un bigliettino. Lo prese tra le mani e lesse: Per farti ridere.
 Lanciò ad Adrien un’occhiata perplessa: «E questo cosa vorrebbe significare?»
 «Apri il regalo e lo scoprirai.»
 Marinette obbedì. Tolse come meglio poté lo scotch e strappò via la carta che confezionava il regalo, ritrovandosi tra le mani un quadro raffigurante Chat Noir che subito riconobbe come uno degli innumerevoli gadget che si potevano trovare a Parigi sui supereroi che la città e tutto il Paese stesso tanto veneravano.
 «Per ricordarti quant’è bello il ragazzo che ami» scherzò l’altro.
 E come diceva il biglietto, Marinette rise di gusto. «Sei un idiota.»
 «Il tuo idiota.»
 Si trattava di un regalo molto semplice, ma a Marinette non importava affatto: era il messaggio a importare, l’ennesima prova che Adrien a lei ci teneva, e tanto anche.
   
 
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