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Autore: miss Gold_394    25/05/2018    2 recensioni
Alice è una bambola, il tuo giocattolo personale fatto di carne, ossa e incubo. Il tuo incubo
Genere: Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Alice Paciock, Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il suo volto dolce, quasi da bimba, ti aleggia nella mente come uno spettro evanescente, come un ombra lattiginosa.
I suoi capelli castani, mossi come onde del mare e lunghi oltre le magre spalle, le incorniciano il viso pallido d'innocenza. 
Pare veramente bambina, più bambina di quando l'hai  incontrata a Hogwarts, undicenne affamata di sogni. 
Mantiene quelle fattezze anche adesso che è più grande, anche ora che ti è a pochi passi. 
O forse sei tu che non riesci ad andare avanti, a non vedere oltre. Sei cieca nella tua follia, il cacciatore che vede solo la preda che sogna di scuoiare per rivestirsi del suo manto.
Se  scuoiassi Alice, che cosa vi troveresti? Solo budella e sangue. Allora non sapresti che fartene del suo candore, della sua purezza.
E il male trionferebbe ancora una volta nella sua banalità selvaggia.

Una bambina. Nelle mani di un mostro. Nelle spire di un serpente che striscia, che sibila, che corrompe. 
Una Medusa dallo sguardo fatto di nero ghiaccio, che brama di renderla  di pietra e di romperla sotto i suoi piedi. 
Alice ti ricorda proprio quelle bambole di porcellana e pittura che tanto amavi avere al punto di tormentare i tuoi genitori fino  allo stremo.
Bambole di cui ti circondavi, di cui riempivi i muri della tua stanza fino al soffitto, che immaginavi si animassero la notte per servirti, per creare il tuo personale mondo di tenebra e terrore con i loro occhi dipinti e sorrisi finti. 
Le loro teste si piegavano quando passavi, in segno di riverenza, e si piegavano quando le rompevi contro il marmo del pavimento. 
Una pioggia di colori e porcellana, di occhi di biglia che rotolavano via sotto gli austeri mobili della tua camera da letto. Come una regina che uccide i suoi servi di cui si è stancata.
Amavi le bambole da piccola e le ami tutt'ora. Alice è l'ultima bambola che ti manca alla collezione.
E le tocchi i capelli, ci passi le dita in quelle ciocche morbide. Senti l'odore della paura sulla pelle di Alice ed è davvero buono, una fragranza di certo migliore dei  pregiati e costosi profumi francesi che  tua sorella riceve in dono dal suo fidanzato Lucius. 
Sposeresti anche domani un uomo che ti sapesse imbottigliare quell'odore da cui ti senti ormai assuefatta. 
La spingi contro il muro, le spingi il tuo corpo e ti strusci, strisci come una serpe su di lei. I capezzoli dei tuoi seni si inturgidiscono sotto le tue vesti per il piacere, per il dolore che provocherai. È così pura, e tu sei così malvagia.
I tuoi movimenti le hanno alzato la gonna della divisa, le sue gambe sono in bella vista, bianche da far male. Con le ginocchia le apri di più. 
Ti senti tornare indietro nel tempo, anche alle bambole sollevavi le ampie sottane per vedere cosa ci fosse sotto. 
Provi l'identica infantile soddisfazione,  adesso più donna, e con l'altra mano le sfiori il centro della sua femminilità, vergine, coperta solo da un sottile strato di cotone . È proprio diverso che toccare una bambola. Ti bagni e non è certo rugiada quella che ti scorre lenta fra le cosce.
E non sono nemmeno  le lacrime della tua vittima, paralizzata dalla tua ossessione e dal tuo amore contorto.
Ma lei riesce inaspettatamente  a sfuggire dalle tue grinfie di arpia, prima che ci riesca però, le strappi qualche  capello del color delle foglie in autunno che porterai sempre con te, nascosto nel reggiseno, vicino al tuo cuore . 

Scappa pure, Alice, ma non potrai farlo per sempre. Non vedrai mai giungere l'inverno.





E la profezia è vera, il Fato si compie. 
Alice ripensa, negli ultimi  istanti di vita che le rimangono, almeno quella dove rimarrà sana di mente,  che quegli anni li ha passati correndo. Fuggendo via da un grande serpente che la voleva divorare. 
E le fauci della bestia le sono accanto, spalancate. Ne vede lo scuro fondo, come quello di un pozzo infinito. 
La pazzia di Bellatrix non ha eguali, ed è buia come una notte senza stelle. 
Cara colomba, la tua aguzzina ti sorride con le sue belle labbra scarlatte di rossetto. O forse è sangue? 
Quel sorriso è il baratro del Male 

Bellatrix  sei dispiaciuta di ciò che vedi?  Il viso è sempre quello di bimba ma i capelli sono tanto, tanto più corti. Tagliati per dimenticare. 
Ma tranquilla, Bellatrix. Alice non ha mai gridato di piacere quando la toccavi. 

Ora griderà di orrore.



 
  
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