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Autore: Cinthia988    25/05/2018    4 recensioni
Ethel non ha mai conosciuto su padre. Per dieci anni ha vissuto a Edoras dove però, la sua pelle e i capelli neri la marchiano come una reietta. Quando Gandalf si presenta alla sua porta promettendole di portarla da suo padre la bambina non ci pensa due volte ad accettare... Questo però è solo l'inizio dell'avventura!
Capitolo 4
Nel buio una voce si levò:
-incubi?-
Thorin sobbalzò, un paio di occhi d’orati risplendevano nell’oscurità fissandolo:
[...]
-che cosa ne puoi sapere tu?-
La donna fece un sorriso amaro:
- Io? Niente. Non ne so niente di incubi cosí spaventosi che preferiresti sognare i mostri che sognavi da piccolo. Perché quei mostri sono nulla in confronto ai ricordi.-
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Il Sole era sorto da poco, illuminando la collina di Edoras. Il silenzio regnava sovrano, anche se ancora per poco, presto infatti le strade si sarebbero riempite di gente e di vita.
In una casa lungo la via principale una bambina era affacciata alla finestra: aveva dei lunghi capelli ricci e neri come il carbone, la pelle color caffelatte e due singolari occhi giallo-dorati.
Erano colori strani i suoi, così inusuali per i biondi e pallidi abitanti di Rohan, che spesso la indicavano sussurrando per la strada.
La bimba però sembrava non curarsene affatto.In realtà, Ethel figlia di Tia, non avrebbe potuto fare altrimenti, non poteva cambiare il suo aspetto e non poteva nemmeno cercare di cambiare l'opinione di chi la additava malignamente chiamandola straniera.
Sua madre aveva avuto una relazione con un uomo che aveva la pelle e i capelli come Ethel, che le aveva poi abbandonate entrambe non appena la bambina era nata. La donna era dovuta tornare a vivere a casa dei genitori umiliata.
Un sordo bussare alla porta distolse Ethel dai suoi pensieri:
-Chi è? - chiese con voce esitante
-Oona milady, la signora vuole che lei si prepari, c'è un ospite alla porta che chiede di lei.-
La bambina sentì il sangue gelarsi nelle vene: sua madre la odiava e non era mai un buon segno che la facesse chiamare, allo stesso tempo però era curiosa, nessuno era mai venuto per vederla tranne i maestri che le avevano insegnato a legger, scrivere e far di conto. Nonostante la madre la detestasse non le aveva negato un' istruzione, aveva persino venduto la sua dote per questo motivo.
Così disse alla serva:
- Bene Oona, dì a mia madre che sarò pronta tra poco -
Prese un abito piuttosto semplice dall'armadio e iniziò a vestirsi. Tutto nella stanza era perfettamente disordinato, Ethel amava il caos, non sopportava quando sua madre chiamava la cameriera per farle mettere tutto in ordine, non riusciva a trovare più nulla! Per fortuna erano anni che la cameriera non passava più a pulire.
Quando fu pronta aprì la porta e si avviò verso la sala comune dove presumibilmente sua madre la stava aspettando con il misterioso ospite.
Non appena entrò nella stanza udì la voce di Tia e si diresse verso di lei, poi dopo aver fatto una riverenza disse:
- Mi avete mandato a chiamare signora madre? -
La donna la guardò gelidamente e poi disse:
- Sì Ethel, il signore che si trova davanti a te è Gandalf, un potente stregone che dice di sapere dove si trova duo padre -.
Ethel sussultò: suo padre! Era davvero ancora vivo? Suo madre ovviamente le aveva raccontato molte volte che le aveva semplicemente abbandonate poco dopo la sua nascita e lei aveva dato per scontato che fosse ormai morto.
Non sapeva niente di lui, Tia lo odiava e non ne parlava mai se non per insultarlo, ma Ethel aveva un ricordo, probabilmente di pochi giorni dopo la sua nascita, la sensazione di essere cullata e una ninnananna cantata da una voce roca e profonda:

 

Casa è alle spalle,

il mondo avanti.

Le strade da scoprire tante...

Nell'ombra, il mio viaggio va,

finché luce nel cielo sarà...

Nebbia e ombra

oscurità

tutto svanirà

tutto svanirà

 

In quel momento Gandalf si schiarì la voce, interrompendo così il flusso di ricordi: -Milady, sono onorato di fare la sua conoscenza, suo padre mi ha parlato molto di lei, posso chiederle quanti anni ha? -
Ethel guardò sua madre esitante, Tia le fece un cenno imperio so con il capo per darle il permesso di rispondere:
-Ho dieci anni signor Gandalf- poi, prima che qualcun altro potesse parlare disse:
- Ma davvero conoscete mio padre? Come sta? -
Sua madre strinse le labbra fino a farle scomparire, il volto livido di rabbia per la sua maleducazione.
Gandalf la osservò per un istante: sembrava così fragile e triste rinchiusa in quella casa, come un animale in gabbia; ma lui sapeva che sotto quel visino delicato si celava più forza di quanto lei stessa credesse e che, se il suo piano fosse andato in porto tutta la Terra di Mezzo ne avrebbe giovato. Così rispose:
- Sì, lo conosco, e l'ultima volta che l'ho visto mi ha pregato di portarti da lui, per conoscerti meglio.-
Gli occhi della bambina luccicavano di felicità quando si rivolse a Tia:
- Posso andare madre? Vi prego! - la donna la guardò seccata e disse:
- Puoi andare. Per fortuna tuo padre dopo dieci anni ha deciso di riprendersi il suo errore... Ma non farti illusioni, si stancherà di te dopo una settimana.-
Gandalf vide Ethel ritrarsi come se ognuna di quelle parole fosse stata un colpo di frusta e rispondere compostamente:
- Molto bene madre, vado a prepararmi per il viaggio -.
-Prendi solo le cose a cui tieni di più e degli abiti resistenti, viaggeremo a lungo- disse lo stregone. La bambina annuì e lasciò la stanza con un altro inchino.
Quando furono da soli Gandalf si rivolse a Tia furibondo:
- Come hai potuto trattarla così?! Sai benissimo perché lui vi ha lasciate, per proteggervi entrambe dagli orchi che vi davano la caccia! E tu lo ripaghi maltrattando vostra figlia?! -
Negli occhi della donna balenò un lampo d'ira:
- Lei è solo una disgrazia che lui mi ha lasciato, mi ha disonorata e poi abbandonata, nessuno l'avrebbe mai sposata essendo una bastarda! E' SOLO UN PESO! -
Aveva gridato le ultime parole così forte che persino Ethel, dalla sua stanza, le aveva udite, ma si era sforzata di ignorarle cacciando nella sua bisaccia alcuni vestiti, il suo libro preferito “Beren e Luthien” e alcune pergamene e colori che utilizzava per disegnare.
Il disegno era la sua più grande passione, non solo riusciva a riprodurre qualsiasi paesaggio o oggetto che aveva davanti, ma riusciva anche a disegnare con straordinaria precisione quello che le veniva semplicemente descritto.
Dopo aver riempito la borsa si avviò nuovamente verso il salone dove ora tutto taceva. C'era solo Gandalf ad attenderla, con un sorriso stanco sul volto rugoso:
-Tua madre ha deciso di non salutarti per... Ehm... evitare che il distacco fosse troppo...- Ethel lo interruppe con decisione:
-Ho sentito quello che mia madre vi ha detto signore, non dovete cercare scuse per lei.- Lo stregone la fissò per un attimo, sorpreso, poi avviandosi verso l'ingresso per recuperare il suo mantello da viaggio, disse:
- Molto bene, ma sarà meglio che mi dai del tu però, altrimenti mi farai sembrare vecchio!-
Ethel scoppiò in una risata cristallina, era così tanto che non rideva che ne aveva quasi dimenticato il suono.
Lo stregone la condusse verso le stalle della città dove le presentò una giumenta pezzata di nome Thalita. La bambina la accarezzò sul muso coccolandola e mormorandole qualche parola dolce, poi con l'aiuto di Gandalf montò in sella.
Mentre Thalita si avviava al passo Ethel si voltò indietro una sola volta imprimendosi nella mente i colori di casa sua.

 

 

Note dell'autrice

ed eccomi qua a scrivere una nuova storia, ci ho messo un bel po' a trovare il coraggio di pubblicare ma alla fine ce l'ho fatta! ringrazio di cuore la fantasticissima Principessa di Erebor che con la sua storia "non sarà un'avventura" (che vi consiglio di andare a leggere assolutamente) mi ha fatto ritrovare l'ispirazione per scrivere e che mi ha sostenuto con il suo entusiasmo.
Spero che la storia vi piaccia e se vi va lasciate una recensione!

p.s. Qualcuno riesce ad indovinare chi è il padre di Ethel?

 

 

 

 

   
 
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