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Autore: JAPAN_LOVER    26/05/2018    0 recensioni
Misa fece spallucce e, inarcando maliziosamente un sopracciglio, punzecchiò il ragazzo rachitico che le era affianco:
“Non sarai mica gay, Ryuzaki?”
“No, Misa – rispose lui, con la solita voce priva di emozioni – non sono affatto gay!”
“Allora dimostramelo – lo incalzò, con tono di sfida – baciami!”



Sospettata di essere il secondo Kira, Misa era tenuta sotto stretta sorveglianza al Quartier generale. Questo, in fondo, le stava bene perché avere accanto un Light che sembrava non volerne sapere niente di lei, era più facile da riconquistare.
Se è vero che le migliori armi di seduzioni per una donna sono la bellezza e la gelosia, lei su queste cose era sicurissima di poter contare.

L era il più grande detective del mondo impegnato sul caso Kira. Lucido, freddo, razionale, era disposto a ricorre a ogni mezzo pur di catturare il suo nemico. Figuriamoci se si fosse fatto scrupoli ad approfittare di un’ingenua e innamoratissima modella, per raggiungere i suoi scopi.

Uniti da un tacito accordo, chi per primo tra i due verrá meno al patto?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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LO SCAMBIO DEGLI OCCHI


Nei giorni successivi, Misa sperimentò più volte l’efficacia del quaderno della morte, scrivendoci sopra i nomi di criminali apparsi sulle riviste di gossip, che era solita acquistare. Ormai non aveva più dubbi: era entrata in possesso della stessa arma utilizzata da Kira per punire i malvagi.
Quella sera, la bionda era seduta sul suo letto a gambe incrociate e leggeva e rileggeva attentamente le regole. Ormai non si separava più dal suo death note, lo teneva costantemente a portata di mano come se fosse l’oggetto più prezioso al mondo.
“Rem, ricapitoliamo: se scrivo il nome di una persona di cui ho in mente il volto, questa muore; ho a disposizione 40 secondi di tempo per indicarne le cause; ho 6 minuti e 40 secondi per aggiungere eventuali dettagli e… uff – protestò, piegando i gomiti sulle cosce e affondando la testa fra le mani – ma quante sono queste regole?”
“Ti conviene tenertele bene a mente, ti torneranno utili – le suggerì lo shinigami davanti a lei – inoltre, c’è un’altra regola che devi sapere, che però non è riportata sul quaderno”
“E cioè?” domandò lei, sfogliando distrattamente alcune pagine.
“Tra un dio della morte e un umano che entra in possesso del death note ci sono due differenze fondamentali – le spiegò Rem – scrivendo sul quaderno, gli shinigami succhiano la durata vitale agli umani. Per questo, finché non si adagiano sugli allori, gli dei della morte non muoiono mai, nemmeno se vengono colpiti in testa da un proiettile o al cuore con un coltello. Se, invece, un umano scrive sul death la sua vita non si allunga. Ecco, questa è la prima sostanziale differenza tra me e te, Misa”
“Capisco… – rispose la bionda, un po’ delusa – peccato, perché altrimenti la mia vita si sarebbe già allungata di parecchio, visto che ho già scritto il nome di tre stupratori e di una decina di assassini. Continua, quale sarebbe la seconda differenza?”
“La seconda differenza sta negli occhi – continuò Rem – uno shinigami può sapere il nome e la durata vitale di una persona semplicemente guardandola in volto. Grazie a questa facoltà un dio della morte non deve preoccuparsi di scoprire il nome chi uccide. Tuttavia, uno shinigami può donare i suoi occhi all’umano che ha raccolto il quaderno, ma le regole impongono che questo debba avvenire tramite uno scambio: il prezzo da pagare per ottenere gli occhi dello shinigami, è metà del tempo che all’umano resta da vivere. Ciò significa che con i miei occhi potrai vedere il nome la durata vitale di tutte le persone, ma non ti sarà possibile vedere la durata vitale di un altro possessore del quaderno”
In cuor suo, Rem sperava che Misa non cedesse alla tentazione dello scambio degli occhi, che l’avrebbe resa molto potente ma che, inevitabilmente, le avrebbe accorciato la vita. Tuttavia, si sentì in dovere di metterla al corrente di tutte le regole che conosceva.
“Wow… non mi sembra uno scambio molto vantaggioso per me! – esclamò la bionda, un po’ perplessa – non ci penso nemmeno!”
“Effettivamente…” confermò Rem, sentendosi sollevata.
“Mhm – ammiccò la biondina, mostrando scherzosamente la lingua – non potrei semplicemente chiederti in prestito il tuo potere, vero?”
“No, mi dispiace – precisò lo shinigami – è contro le regole!”
“Già, lo immaginavo – rispose Misa, increspando le labbra in una smorfia piena di delusione – sarebbe stato troppo facile!”
Misa non aveva nessuna intenzione di rinunciare a metà della sua vita, proprio adesso che era sopravvissuta a un'altra aggressione e che aveva la possibilità di sostenere attivamente Kira.
Poi, prese il suo computer portatile dal comodino, con l’intenzione di cercare altri nomi da scrivere.
Misa uccideva con convinzione e senza indugi. Le era facile scrivere quei nomi, e non perché non si rendesse pienamente conto delle vite che falciava con la sua penna. Semplicemente era consapevole che per ciascuna di queste vite sacrificate, ve ne erano tante che ottenevano giustizia e che venivano risparmiate da futuri soprusi.
Dopo aver scritto l’ennesimo nome, ripensò a quanto detto da Rem poco prima: metà della sua vita in cambio degli occhi dello shinigami, che le avrebbe consentito di vedere la durata vitale delle persone, eccezion fatta per quella di un altro possessore di quaderno.
Misa trasalì.
In questo modo, se vedessi Kira lo riconoscerei perché sarebbe l’unico di cui non potrei distinguere la durata vita! - realizzò.
Senza fermarsi a riflettere troppo, si volto verso lo shinigami e disse:
“Rem, facciamo lo scambio!”
“Ma come? – trasalì Rem – non hai appena detto di non volerlo fare?”
“Infatti, non vorrei farlo – rispose la ragazza, mordendosi nervosamente le labbra – però ho trovato un modo per avvicinare Kira, per richiamare la sua attenzione, capisci? Ma per farlo ho bisogno dei tuoi occhi!”
Rem tirò un sospiro profondo. Insieme a Gealus, aveva osservato a lungo questa ragazza impulsiva e testarda, sapeva bene che non sarebbe riuscita a dissuaderla per nulla al mondo. Venerava Kira dal profondo del cuore e il suo desiderio più grande era quello di poterlo incontrare.
“E va bene, Misa. Farò come vuoi tu!” disse Rem, coprendole dolcemente gli occhi con le sue lunghe dita smorte e atrofizzate.
Misa sussultò a quel contatto, ma poi rise. Si aspettava di sentire puzza di morto, avendo a un palmo dal naso la carne cerea e cadaverica dello shinigami, ma non fu così.
Quando Rem ritirò la mano, Misa spalancò gli occhi e si guardò attorno con curiosità: non era cambiato proprio nulla. Poi, quando i suoi occhi si posarono sulle pagine che aveva davanti al computer, emise un gridolino di gioia.
“Sii, ora li vedo! – urlò, euforica – vedo i nomi e le durate vitali delle persone, proprio come dicevi tu, grazie Rem!”
“Di niente, Misa!” le rispose dolcemente, ma lo shinigami non condivideva affatto il suo entusiasmo.
Rem rispettava ma non approvava la scelta di Misa di sacrificare metà del suo tempo mortale.
Poi, la modella bionda prese il cellulare e, svelta, compose il numero della sua vecchia compagna di scuola.
“Pronto, Misa?” rispose la voce dall’altro capo del telefono.
“Ciao, Fumiko – salutò la modella bionda, felice di risentire la sua amica – come stai?”
“Bene! Da quanto tempo! – esclamò l’amica del Kansai – caspita, ti ho visto sulla nuova copertina di Eighteen!”
“Grazie, cara! Scusa se ti chiamo a quest’ora, ma volevo chiederti una cosa – continuò Misa, rendendosi conto che l’orologio in basso sul desktop del computer riportava le 11:13 PM – ricordi i video delle riprese paranormali che abbiamo fatto quando eravamo in terza liceo? Per caso hai conservato le cassette?”
Fumiko scoppiò a ridere. La migliore amica di Misa era una nerd un po’ maschiaccio, appassionata di occultismo. Aveva gli occhi e i capelli scuri, tagliati a caschetto, e portava gli occhiali dalla montatura tondeggiante.
“Certo che li ho conservati – rispose Fumiko – ancora rido se penso a quel pomeriggio in cui abbiamo assemblato tutte quelle immagini!”
“Sì, è stato molto divertente – convenne la bionda – stavo pensando di inviare quei video a una trasmissione che seguo da un po’ e chissà, ora che sono piuttosto famosa, magari dando il mio nome avremo più possibilità che li mandino in onda”
“Dici davvero, Misa? – rispose trepidante la sua amica – sarebbe bellissimo!”
“Sì, vale la pena provarci, no? – disse la modella – per sicurezza duplica 10 cassette e mandale al mio indirizzo. Chiederò alla mia manager di darmi una mano a trattare con i produttori”
“Certo! Domani stesso faccio le copie e te le invio con raccomandata!” le assicurò Fumiko, entusiasta.
“Grande!” esultò Misa.
Il primo passo era stato fatto.
A Misa dispiacque molto dover ingannare la sua amica di sempre. Tuttavia, non vedeva altro modo per rimediare dei nastri, con la sicurezza di non lasciare le proprie impronte digitali.
Per il momento non le rimaneva che attendere con pazienza l’arrivo di quei nastri, avrebbe pensato in seguito a una scusa per giustificare a Fumiko la mancata trasmissione dei filmati. L’unica cosa importante per lei era trovare Kira, per aiutarlo e per ringraziarlo per quello che aveva fatto per i suoi amati genitori.
***
***
***
BUONASERA!
CHI HA LETTO QUALCOSA DI MIO, SA GIA’ CHE NON HO MAI APPROFONDITO IL PERSONAGGIO DI MISA, FORSE PER SEMPLICE ANTIPATIA :’D
PERO’, IN QUESTI PRIMISSIMI CAPITOLI E’ LA PROTAGONISTA ASSOLUTA, UN PO’ PER TRACCIARE LA SUA PSICOLOGIA, UN PO’ PERCHE’ QUASI TUTTA LA STORIA SARA’ FILTRATA DALLA SUA PROSPETTIVA E, PIU’ AVANTI, DA QUELLA DI L.
SPERO CHE ABBIATE TROVATO PIACEVOLI QUESTI PRIMI CAPITOLI E CHE ABBIATE VOGLIA E CURIOSITA’ DI CONTINUARE NELLA LETTURA. NON VEDO L’ORA CHE ARRIVINO ANCHE L, E PERCHE’ NO…ANCHE LIGHT :P
INOLTRE, ALCUNI DIALOGHI TRA REM E MISA, RELATIVI ALLE REGOLE E ALLO SCAMBIO DEGLI OCCHI, SONO STATI ESTRAPOLATI DAL DIALOGO TRA LIGHT E RYUK NELL’ANIME.
INFINE, VI GRAZIO PER AVERMI SEGUITO FINO A QUI, SPERO DI RIUSCIRE A RIPAGARE LE ASPETTATIVE.
A PRESTOOO : )
JAPAN_LOVER < 3
   
 
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