Non so come mi sento,
cammino ma non penso,
sorrido senza i miei occhi:
le pupille le ho sotto le scarpe,
almeno guardo ciò che calpesto.
Non so come dovrei stare,
non è cambiato niente
ma ora sono in alto, lontano
non ho più bisogno d'aiuto,
mi lascio trascinare dall'apatia.
Non so se abbia avuto un senso
varcare quella porta,
aprire un buco nel mio cuore
come il vaso di Pandora,
liberare i miei demoni
e lasciarli camminare
al mio fianco.
Sono tre delle mie Ombre,
come nel Canto di Natale;
Chiara è l'ombra del passato,
capo chino, poche parole
sedata forse dal troppo timore,
Celine è l'ombra del presente,
sguardo perso, sorriso vuoto,
forse segnata dal troppo dolore,
Elettra è l'ombra del futuro,
passo leggero, animo feroce,
trotterella al mio fianco,
impaziente.