Precario silenzio, deflagrazione
È
facile non temere i temporali quando si ha un tetto sopra la testa.
Quando nel caminetto crepitano ceppi secchi e le fiamme lanciano
ombre filiformi sulle pareti, quando si è troppo occupati a
dissuadere la propria gemella dal nascondersi nel sottoscala.
Ogni
goccia è come un monito alla sua colpa, una prova del suo
tradimento. Pervinca si stringe nel mantello, ondeggiando sul
destriero che la porta in groppa con passo pacato. Ogni goccia,
pensa, pesa su di lei come un macigno. Le pare scagliata contro dagli
abitanti del Villaggio, arrabbiati e impauriti, perché in
fondo non
s'è sentita anche lei così?
Un
tuono spezza l'aria umida e Pervinca sobbalza appena sulla sella,
sollevando il viso alla pioggia e arpionando le redini per
esorcizzare la paura. Un grido le muore in gola (esasperato,
esausto); appena in tempo. Poco più avanti, Bellepor
prosegue
tranquillo nella sua avanzata. Il temporale non lo turba, non lo
sfiora nemmeno, e per un attimo Pervinca desidera assomigliargli e
dominare la parte più macabra del suo Potere che si agita
furiosa
dentro di lei, che le fa prudere le dita e marcire piccoli germogli
al suo passaggio.
Poi
Pervinca si salva, si ricorda che lui non ha un'anima, o che
gliel'hanno rubata tempo addietro, e si limita a seguirlo sulla
strada verso la Rocca – la testa bassa, e il cuore in
subbuglio
sotto i tamburi del cielo.
→
Angolo
dei Ranuncoli.
Tra
tutti i personaggi sui quali avrei potuto scrivere per inaugurare
(si fa per dire) la mia prima pubblicazione in sezione con
questo
profilo, beh, certamente non mi sarei mai aspettata si trattasse di
Pervinca. Capitemi, assomiglio maggiormente a Vaniglia, io, alla
quale mi sento molto affine sotto diversi punti di vista. Ho sempre
temuto, infatti, la possibilità di rendere OOC la nostra
cara Vì;
potete immaginare la mia sorpresa nell'immaginare questa scena nella
quale proprio lei ne è la protagonista assoluta. Se vi va di
sorridere l'ispirazione per questa double drabble
mancata mi è
venuta mentre stavo guidando a casa dopo aver fatto la spesa, sola
nella mia city car e con un bel temporale in
avvicinamento, e
il mio primo pensiero è stato letteralmente l'incipit a
questa
storia. Non tutto il male vien per nuocere, si dice.
Come avrete
intuito, l'analogia gocce/pietre si rifà alla famosa
Pericope
dell'adultera del Vangelo secondo Giovanni (8, 1-11). Ebbene, anche
se non proprio simili, i due episodi presentano entrambi una
traditrice, un peccato, dei motivi che vanno accettati;
poiché siamo
tutti umani. E, ovviamente, un perdono che fatica ad arrivare e che
pare difficile da accettare.
Bene,
essendomi dilungata anche troppo non posso che lasciarvi, popolo di
Fairy Oak, e augurarvi buona giornata!
❀ daniverse