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Autore: Il_Signore_Oscuro    28/05/2018    11 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - ISCRIZIONI CHIUSE]
(Momentaneamente interrotta per problemi con la connessione internet)
Arcadia, una fra le più importanti scuole di magia e stregoneria di tutta Italia. Eretta su un isola sospesa nel cielo e protetta da potenti incantesimi di occultamento, essa accoglie studenti da ogni angolo dello Stivale e in quelle mura si formano coloro che saranno i maghi di domani. Ma come in ogni scuola di magia, anche qui ad Arcadia si celano dei segreti...
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dante

 
 

 
Quando mise piede fuori dalla Caronte, la nave volante che conduceva i nuovi studenti presso la scuola di magia e stregoneria di Arcadia, Dante non ebbe la sensazione di essere su un’isola sospesa nel bel mezzo del cielo, bensì di essere ritornato indietro in un passato lontano secoli dalla contemporaneità. Dinanzi a lui, un sentiero sterrato si inerpicava dalla banchina d’attracco, su per un breve declivio, e poi giù sino alla base di una collina, alla cui cima si ergeva un castello, cinto da mura ciclopiche dalla forma esagonale. Oltre le teste dei suoi coetanei Dante scorse i merli squadrati; il carapace cupolare di vetro e acciaio della serra di Erbologia; i sei anelli sospesi, in coppie da tre, circondati da spalti tappezzati con i colori delle case di Arcadia.
Ma era al centro dell’anello di mura, che la scuola custodiva il suo edificio principale: il castello, costruito con antica pietra calcarea, protendeva verso la volta del cielo quattro torri acuminate come punte di lancia. Fra i tetti si sfaldavano ghirigori di nuvole. Piccoli animali alati, spossati per il lungo viaggio, si appollaiavano sulle grondaie, rimestandosi con il becco le piume.

Infine, quando anche l’ultimo dei passeggeri della Caronte fu sbarcato, la nave tornò a discendere morbidamente dal cielo verso il mare. Mentre frotte di studenti si avviavano in fila per due attraverso il sentiero. Dante ne seguì il flusso, osservò gli abeti che cingevano i lati della strada. Specchiò gli occhi nella cupola colorata di rami, foglie filiformi e raggi di sole che sovrastava il suo capo. Poteva sentire la sua bocca aprirsi un poco, senza che lui lo volesse.
Quando a un tratto qualcosa vibrò nel suo cinturino e Dante la cavò fuori. Era una bacchetta. Dalla sua punta sprizzavano scintille d’oro.
“Tredici pollici, abete rosso con nucleo in corda di cuore di drago, sorprendentemente sibilante” erano state queste le parole dell’artigiano, nel consegnargli la sua prima bacchetta. Aveva aggiunto, inoltre, che fosse la bacchetta a scegliere il mago, e Dante non aveva potuto che crederci, avvertendo il calore che si sprigionava nel suo palmo quando la impugnava. Sì, la distinta sensazione che quell’arnese fosse modellato appositamente per la sua mano.
“Forse dovrei darle un nome, in fondo è un po’ come se fosse viva” ma scartò immediatamente l’idea: l’avrebbero preso in giro anche solo per averla pensata una cosa del genere. Ripose dunque la bacchetta nella fondina e la coprì agli occhi estranei, celandola dietro i risvolti della divisa.
Le divise scolastiche di Arcadia non erano molto differenti da quelle della gran parte delle altre scuole di magia, consistevano in un mantello di stoffa scura corredato con cappuccio, e all’altezza del petto era cucito uno scudo completamente bianco. Sotto la divisa era consigliato indossare abiti scuri, ma in generale il codice d’abbigliamento vigente ad Arcadia era notevolmente meno rigido rispetto a quello degli altri istituti.

Il cammino sotto l’ombra degli alberi durò per circa un quarto d’ora. E quando la mandria di ragazzi giunse al limitare del sentiero, i pesanti cancelli di mogano e ferro battuto si aprirono con un acuto cigolio. Era come se l’Arcadia stessa, con la sua anima di roccia e terra, stesse dando il benvenuto ai suoi nuovi accoliti.

Oltre il cortile, disseminato di siepi e statue che sembravano venire direttamente da un qualche tempio greco o romano, il castello si apriva nell’anticamera: un ampio corridoio ai cui lati si raccoglievano due file di armature bardate di tutto punto, i muri erano ricoperti con arazzi recanti le imprese dei fondatori della scuola. Attraverso l’anticamera si giungeva finalmente nella Sala Grande, in cui quattro lunghi tavoli paralleli precedevano tre spessi gradini, cui seguiva una sorta di palchetto. Sul palchetto si raccoglieva il corpo insegnanti, accomodato ad un tavolo a forma di ferro di cavallo, esso incuneato su un cerchio inciso direttamente sul pavimento di marmo color crema. Lungo il perimetro del cerchio, quattro scudi in bassorilievo segnavano i corrispettivi punti cardinali.

Dante e i suoi coetanei vennero radunati ai piedi dei gradini, in attesa dello smistamento. Il giovane prese a guardarsi intorno, notando che ciascuna delle lunghe tavolate era assegnata a una casata diversa.
La preside a un tratto si levò in piedi e parlò, parlò con una voce insolitamente forte e tonante, con un volume che sovrastava ogni altro rumore all’interno della Sala Grande.
«Benvenuti all’Arcadia, studenti e studentesse. Quest’oggi, come da tradizione, si svolgerà la cerimonia dello smistamento per i nostri nuovi arrivati» esibì un sorriso e si passò le dita affusolate sulla treccia argentata che le ricadeva sul petto «Per il tempo in cui sarete qui, l’Arcadia non sarà soltanto la vostra scuola, ma anche la vostra casa. Il luogo dove potrete crescere come maghi, ma soprattutto come persone. Il luogo dove forgerete le amicizie e gli amori che vi accompagneranno lungo tutto il corso della vostra vita. E adesso, prima di procedere allo smistamento, vorrei che deste il benvenuto alla nostra nuova insegnante di Incantesimi, Artemisia Azzurrini».
Una giovane donna dai capelli ramati e gli occhi glauchi si levò in piedi, protendendosi in un breve inchino. La pioggia scrosciante di applausi da parte degli studenti fu istantanea.
«Inoltre,» continuò la preside «un nostro vecchio amico ha fatto ritorno dai suoi lunghi viaggi nell’Europa dell’Est. Siamo più che felici di riaccogliere Lorenzo Castrone nel nostro corpo insegnanti, il suo ruolo di luminare in fatto di pozioni e alchimia è indiscusso in tutto il mondo magico».
Un uomo attempato e corpulento, con due grandi basettoni ai lati del viso, si levò in piedi, esibendo un sorriso tanto allegro e gioviale da farlo sembrare più giovane di almeno trent’anni.
«Ma bando alle ciance» esclamò ancora la preside, e con un colpo di bacchetta una pergamena le comparve fra le dita e si srotolò sino a toccare terra «è tempo di procedere allo smistamento. Quando vi chiamerò per nome verrete al centro del cerchio, dove i nostri fondatori provvederanno a smistarvi nella casa a voi più consona».
“I nostri fondatori?” pensò Dante, sbarrando un attimo gli occhi “Ma sono morti secoli e secoli fa!”. Non restava che rimanere a guardare e scoprire quale segreto si celasse dietro quelle parole!

La preside chiamò il primo nome, nel silenzio concitato che venne a crearsi.
«Alghieri Dante»
Il giovane cacciò un lungo sospiro, sbattendo le palpebre per tre volte. Con le ginocchia tremanti si fece strada fra gli altri studenti. Ognuno di quei tre gradini parve durare un’eternità, come se i suoi passi una volta iniziati non intendessero toccare terra per iniziare il successivo. Quando finalmente fu al centro del cerchio, la bacchetta vibrava come impazzita contro la sua coscia. “Piantala adesso” la rimproverò mentalmente Dante e quella sibilò irritata, prima di zittirsi.
Dagli scudi in bassorilievo, corpi della stessa sostanza della polvere e del fumo sbucarono. I loro volti erano seri e silenti come quelli di antiche statue e anche il loro vestiario parlava la lingua di un’altra epoca. Dapprima Dante osservò colui che gli era di fronte, un omone che rasentava quasi i due metri di altezza e con un fisico sorprendentemente nerboruto. Sul petto la barba scura gli discendeva in lunghe ciocche pulite. Dalla sua mano destra pendeva una clava che avrebbe rotto in due la testa di un drago.
Il suo sguardo si spostò poi sulla donna alla sua destra: una dama dalle belle curve e lunghi capelli che un tempo dovevano essere stati corvini. Lo scudo che scintillava, assicurato al suo braccio sinistro, recava l’effige di un volto mostruoso con lunghe spire di serpenti al posto dei capelli e occhi gelidi che davano i brividi solo a posarci un attimo lo sguardo.
Dopodiché si voltò, contemplando l’uomo alle sue spalle, più esile e basso del primo, con una lunga lancia riversa sulla spalla e una paio di alette in metallo che sporgevano dagli schinieri. Quel fantasma aveva un ampio sorriso triste dipinto in volto.
L’ultima, la donna alla sua sinistra, aveva il volto celato da un elmo a forma di testa di toro. Annodato intorno all’indice della mano destra c’era un lungo filo sottile che scendeva sino in terra, mentre l’altra mano si stringeva intorno a un corta spada ricurva.
Dante si morse le labbra, rammentando il nome dietro quelle ombre di vite passate “Eracle Olimpio, Perseone dell’Egida, Bellerofonte l’Alacre e infine Arianna Dedalo” deglutì, buttando giù un consistente boccone di saliva “I quattro fondatori di Arcadia”.
All’improvviso tutto gli divenne chiaro: sarebbero stati i fondatori a scegliere la casa dei nuovi studenti e dunque anche la sua. Ma chi, fra loro, l’avrebbe considerato degno? E se per qualche malaugurato caso nessuno fra quei quattro potenti maghi del passato l’avesse scelto? A quel punto cosa avrebbe fatto? Sì, sarebbe corso a gambe levate fra le sottane di sua madre, frignando a dirotto come una sciocca bambina.
Denegò energicamente col capo “No, non succederà” si disse, più deciso che mai e, chiudendo gli occhi, attese l’inesorabile incedere del suo destino.


Ciao ragazzi!
Siccome l’estate è ormai prossima, voglio dedicarmi a qualcosa di fresco e leggero come questa storia interattiva. Dunque miei cari, le iscrizioni sono aperte! Dato che questa è la prima interattiva in cui mi cimento sceglierò solo quattro personaggi. Sono pochini, ma fidatevi che a prenderne di più ingarbuglierei le cose. Ma prima di proseguire, ecco alcune semplici regole.

•Si può partecipare al massimo con 1 OC
•Potete partecipare inserendo una recensione a questo capitolo indicando sesso e casa d’appartenenza del vostro OC (Usate quelle di  Hogwarts, ci penserò io a convertirle nelle corrispettive di Arcadia nel caso il vostro OC venisse scelto. E perfavore cercate di variare, lo so che nessuno si caga Tassofrasso, ma non ghettizziamolo solo per questo )
•Per esigenze di trama i personaggi saranno tutti del I anno
•Gli OC dovranno essere necessariamente italiani o vivere in Italia da almeno 7 anni (flessibilizzando un po’ il modello di Hogwarts)
•Niente personaggi OP o che siano divinità scese in terra, più il vostro personaggio sarà credibile e umano, più sarà probabile che venga scelto
•I personaggi saranno esseri umani normali (certo, oltre il fatto che sono dei maghi) quindi niente lupi mannari, mezzi vampiri, animagus precoci et similia
•Vi invito caldamente a una partecipazione attiva, tramite la risposta agli MP e alle domande postate a fine capitolo. Se tale partecipazione dovesse mancare, il personaggio potrebbe ritrovarsi fortemente svantaggiato rispetto ai suoi compagni più diligenti e/o a fare una fine grama
•La narrazione procederà attraverso POV, dunque assicuro a OGNI PERSONAGGIO SCELTO capitoli ricchi e curati, in cui farò del mio meglio per rispettare e valorizzare le vostre creature :)

Di seguito la scheda che dovrete compilare e inviarmi dopo che vi avrò dato l’okay

Nome:
Cognome:
Descrizione fisica:
Data di nascita:
(solo il giorno e il mese)
Bacchetta: (indicare lunghezza; nucleo; legno e flessibilità)
Famiglia e rapporti con essa: (indicare fra le altre cose se si è Purosangue, Mezzosangue o Nati Babbani)
Carattere: (approfondite particolarmente questa sezione, è l’ossatura del vostro personaggio all’interno della storia)
Breve storia personale:
Materia preferita:
(Si tenga conto che ad Arcadia il primo anno si svolgono solo lezioni di Volo, Incantesimi, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure)
Materia più odiata: (Si tenga conto che ad Arcadia il primo anno si svolgono solo lezioni di Volo, Incantesimi, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure)
Sogno più grande:
Paura più grande:

Le iscrizioni si chiuderanno entro il 4 giugno, quindi avete un bel po’ di tempo per lavorare al vostro OC :)

Un abbraccio,
Il Signore Oscuro

 
   
 
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