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Autore: GettAmourZe    28/05/2018    3 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Chiediamo scusa per il ritardo ma con il periodo finale degli anni scolastici la situazione si fa sempre più pressante e quindi per via dello studio siamo stati costretti a procedere a rilento...comunque...cogliamo l'occasione che sul nostro instagram presto ci sarà una sorpresa...illustrazioni digitali di ogni capitolo!

 

Episodio 32: Attenzione ai desideri! Avventura ai limiti dell'incredibile!


Durante il tragitto verso la città di Tajopoli, si è unito un nuovo amico alla squadra di Serena: Fluffny. Il cammino verso la città però non è ancora finito e i nostri eroi sono costretti a fare una tappa in mezzo alla foresta...

"Ci vorrà ancora molto per raggiungere Tajopoli?” chiese Ash incuriosito dalla mappa elettronica che Serena stava consultando sul suo pokédex. 
"Temo di si" sospirò l'amica "Continuando di questo passo la raggiungeremo nel giro di due settimane, se non di più. Se no potremmo fermarci alla prossima città per prendere un treno e arrivare direttamente lì, ma ci vorrà comunque qualche giorno" 
"Beh…” sospirò lui questa volta “Avrei preferito che fosse un po' più vicina, ma non possiamo accorciare il percorso, quindi dovremo farci una bella camminata"
Lidia voltò appena la testa guardando l’allenatore "Perché non usi questo tempo come allenamento fisico e psicologico? Solo perché hai vinto 3 medaglie non significa che la sfida sia diventata facile, anzi è tutto il contrario. Ogni palestra che affronti sarà sempre più difficile, lo sai no?" 
"Certo che lo so, ho viaggiato in 6 regioni, ormai questa logica l’ho capita ed è proprio quello che voglio! Se fosse più facile che divertimento ci sarebbe? E come migliorerei senza alzare ogni volta l’asticella delle difficoltà?" replicò Ash con un sorriso “E… come farò ad arrivarci però con i piedi che mi fumano?” Abbassò lo sguardo verso i suoi poveri piedi sfiniti. Era un gran camminatore ma il suo corpo aveva dei limiti come ogni essere vivente.
"In effetti il sole sta calando ed è tardino" osservò Brock "Ci conviene trovare un posticino isolato e tranquillo dove montare le tende, preparare la cena e passare la notte"
"Pienamente d'accordo" aggiunse la kalosiana "Ammetto di sentirmi piuttosto stanca"
“Qui vicino dovrebbe esserci un lago, potremmo fermarci su una delle sponde, così staremo tranquilli e all’aperto, tanto il tempo sembra essere buono stasera” osservò Serena con il dex ancora sott’occhio. 
Sembrò essere una buona idea per tutto e bastò oltrepassare una piccolo raggruppamento di alberi per arrivare verso la zona desiderata. Appena giunsero sulla sponda larga che dava sull’acqua cristallina si sentì il venticello arrivare ai loro volti probabilmente influenzato dallo stesso laghetto. 
Si accamparono e si misero tranquilli a prepararsi per il resto della serata. Le tende in pochissimo furono montate, così come il tavolo per cenare fu sistemato sull’erba fresca. Vi era una sensazione di pace e quiete, rotta soltanto dallo strepitare delle fiamme dello stufato che Brock stava cucinando per tutti. 
"Mmmh... ho l'acquolina in bocca" mormorò Ash sentendo il profumo della cena arrivargli sotto le narici. 
“Sicuro che non ti scoccia cucinare sempre? Non preferiresti fare a turno?" gli chiese la detective notando il medico lavorare con assiduità "Magari la prossima volta cucino io..." 
"Nah, per me è un piacere!" la tranquillizzò Brock continuando a mescolare lo stufato che stava preparando "In fondo è come quando cucinavo per i miei fratelli quando ero a Plumbeopoli. Ormai è una prassi, ma se vorrai darmi una mano come fa Serena a volte per me sarà un piacere"
Ash si sentì preso in disparte per un attimo sulle parole dell'amico e gli tornarono in mente delle parole… di qualche giorno prima che lo avevano colpito e in qualche senso lasciato un po' perplesso se non dispiaciuto. 
"É anni che non viaggiavamo insieme Ash... pensavo sarebbe rimasto tutto uguale e in un certo senso non sei cambiato. Sei sempre lo stesso ragazzo con cui ho viaggiato. Come però sei anche cambiato totalmente allo stesso tempo. Anni fa potevo lo stesso vederti crescere e cambiare ma riuscivo a conoscerti in tutto per tutto essendo al tuo fianco. Però ora ti rivedo e mi pare ci sia un abisso dal vecchio al nuovo Ash, anche se alcune parti di te sono uguali!"
Davvero Brock lo vedeva in quel modo? Era cambiato tanto in quei viaggio lontano dall’amico?
“Per noi era diverso e tre anni cambiano tante cose Ash! Non puoi pretendere che ci sia la stessa identica intesa. Devo ancora capire come tu sia cambiato e cosa sia successo, questo vale per tutti e per ogni cosa!”
Faceva male ammetterlo ma non aveva tutti i torti a pensarla così. Forse lui stesso non si era accorto dei particolari cambiamenti avvenuti durante i suoi viaggi lontani da Brock, ma era ovvio che aveva vissuto talmente tante avventure particolari che qualcosa di diverso c’era ormai.
In ogni regione aveva incontrato amici e Pokémon che erano entrati nella famiglia, chi più partecipe e chi meno. Ognuno diventava parte importante del suo essere, ma fin dall’inizio era stato molto supportante nel lasciar andare i suoi amici per la loro strada. O almeno… non veramente da subito, Misty e Brock al primo addio erano riusciti a dargli una stangata al cuore, ma con il tempo gli addii seppur dolorosi allo stesso modo erano diventati sopportabili. Un giorno si sarebbero incontrati di nuovo e si sarebbero raccontati storie e avventure.
Non poteva immaginare che queste fossero il vero problema dietro a tutto. 
Poteva però capire il sentimento, le separazioni da Greninja, Serena, Lem e Clem lo avevano colpito particolarmente. Sapeva che non era il caso di Brock, ma forse si era sentito messo un po' in disparte o dispiaciuto di essersi perso tanti eventi. 
Però lo aveva scelto lui di diventare medico e partire per studiare e come amico aveva sentito il dovere di sostenerlo. 
Gli avrebbe parlato di certo a breve, appena l’occasione si sarebbe fatta viva.

Quella notte l'allenatore di Biancavilla non riuscì a prendere sonno, forse era il costante soffio di vento a dargli fastidio o forse era il persistente dubbio che o tormentava. Dopo un continuo susseguirsi di cambi di posizione decise di uscire dalla tenda e farsi un giretto per schiarire la mente. Con tutto il percorso ancora da fare non poteva saltare troppe ore di sonno.
Si abbassò per raggiungere la cerniera dell’uscita e chiudere la tenda. Si incamminò poi sul litorale del lago per trovare un posticino carino dove ritrovare la pace Poche metri più in avanti però il suo sguardo cadde su una figura femminile seduta sull'erba a fissare il cielo. Ovviamente non riconoscerla per lui era impossibile, che fosse notte o giorno: Serena. 
"Ehi" si avvicinò a lei l'allenatore senza alzare troppo la voce e svegliare così i compagni. Cosa ci faceva anche lei sveglia a quell’ora? Ormai era diventata quasi un’abitudine incontrarsi nel bel mezzo della notte. 
La performer fece un piccolo sobbalzo "A-Ash?”
“Scusa, ti ho spaventata?”
“Beh a quest’ora e non proprio dove abbiamo messo le tende… non ti aspetti proprio qualcuno che da dietro ti dica ehi"
Il ragazzo ridacchiò appena scusandosi “Eheh.. hai ragione, ma poteva benissimo essere anche Lidia che ti veniva a cercare” si avvicinò ancora e arrivò di fianco a lei. Si sedette e iniziò a fissare l’acqua cristallina illuminata dalla luna.
“In effetti…” rispose lei senza girare lo sguardo sull’amico.
“A questo proposito… cosa ci fai fuori da sola nel cuore della notte? Problemi di insonnia?" chiese con premura.
La performer annuì "Già” subito gli rivolse la stessa domanda, non essendo l’unica a trovarsi fuori, se l’aveva trovata era perché in primo luogo era sveglio per altri motivi. “Tu invece perché sei fuori?" 
"Stesso motivo, non riesco a prendere sonno. Pensavo che uscire per un po' mi avrebbe aiutato a rilassarmi e poi addormentarmi” la guardò un attimo con la coda dell’occhio e poi tornò a fissare altro.
Per un po' rimasero zitti, il loro silenzio sembrava quasi innaturale, accompagnato solo da qualche Kricketoot solitario. Il riflesso della luna crescente riusciva ad apparire magnifico anche se non nella sua forma più completa. A volte poteva ricordare un Pokémon che si metteva una coperta blu per nascondere tutta la sua lucentezza e massa bianca.
Le stelle brillavano alte nel cielo, tantissimi puntini che in quella notte parevano voler mettersi in mostra. Il tempo era mite quindi non era necessario coprirsi dal vento, anche perché pur volendo metterle la sua giacchetta addosso per ripararsi dal freddo, Ash non avrebbe potuto non avendola con sé. Alla prossima occasione si sarebbe preparato meglio, magari con l’aggiunta di una piccola richiesta a Rayquaza via posta di dare un clima più umido.
"Ascolta…” attirò la sua attenzione la ragazza richiamandolo “Tu dici sempre che i Pokémon sono come una famiglia e… che lavorando tutti assieme si può risolvere ogni problema..." 
"Uh?" si girò lui “Beh si, è quello che penso! I Pokémon tante volte hanno comportamenti quasi umani e a discapito di ciò rimangono comunque creature viventi fantastiche, che hanno sentimenti e piene di novità da scoprire. Non puoi mai sentirti solo con un Pokémon!”
"Credi che valga sempre?" 
"Assolutamente" rispose Ash "Perché mi fai questa domanda?" iniziò a pensare ci fosse un problema che voleva dirgli. In quel caso sperava non fosse grave anche se il fatto che ponesse fiducia in lui gli desse appagamento. 
Lei aspettò qualche secondo prima di rispondere, poi con voce lieve parlò “Magari succede che non vogliano far parte della famiglia…" 
Ash la guardò confuso, non capendo subito a cosa si riferisse, prima di farsi però mille fisse mentali preoccupanti il suo cervello trovò prima la risposta e capì di cosa si trattava. C’era un ovvio membro del gruppo che non sembrava voler più avere a che fare con loro. “Tulipal…”
"Pensi che dovrei liberarla?” chiese con voce un po' trattenuta.
“Cosa!?” si sorprese lui a sentire quella richiesta. 
“Adesso lei mi odia e credo sia diventato evidente. Non riesco a capire il motivo, perché quando leggo il suo sguardo anche se a istanza mi pare di essere spinta via da una barriera di rancore. Non è indifferenza quella che prova per me, sembra proprio avere qualcosa dentro che le da antipatia nei miei confronti”
“Ho notato…” commentò lui non sapendo bene cosa risponderle.
“Fosse solo quello potrei comunque continuare a cercare una soluzione… ma il problema ormai si è esteso anche ai miei altri Pokémon. C’è stata una rissa e si sono fatti male. Ora non la considerano nemmeno se non nei momenti in cui per loro è troppo vicina a me. Braixen sotto sotto ci ha provato ma dopo qualche approccio ha rinunciato. Sylveon sembrava voler tentare visto il suo animo gentile ma sento che prova pure paura e non vorrei accadesse qualcosa che la faccia tornare chiusa come al principio quando era un Eevee. Pancham sembra pronto a saltarle addosso salvo che non lo fa perché sa che non voglio. Plarky neanche la guarda più in viso se non per qualche occhiataccia, se è arrivato allo scontro così fuori di sé vuol dire che è davvero grave. Fluffny sembra così confuso dalla situazione e non voglio che si senta a disagio essendo appena diventato uno dei nostri”
“Non è che non la voglia più… non ci penserei mai ad una cosa simile. Ho deciso di prendermene cura perché le voglio bene…!” davvero pensava così, non avrebbe mai immaginato di dover fare una scelta simile e non era più la tipa da arrendersi alla prima difficoltà. “Però… proprio perché le voglio ancora tanto bene, voglio pensare alla sua felicità. Se non è più felice di stare con me non ha sento obbligarla. Devo pensare pure agli altri miei Pokémon e il loro benessere. So che non si abbandona nessuno e che un’allenatrice deve darsi da fare per risolvere i problemi ma non voglio più vedere i miei amici che si fanno male per me. All’inizio è partito tutto perché ero riuscita ad aiutarla ad aprirsi di più con il mondo eppure ora sembra avere qualcos’altro dentro che non riesco a scalfire dalla sua personalità. Se non sono in grado di farlo o lei non si fida più di me per questo compito forse dovrei rispettare la sua decisione e non farla sentire in trappola…”
Ash ascoltò il tutto in religioso silenzio, ma appena vide che aveva terminato le afferrò la mano per confortarla e prese la parola.
"Ascolta, come ti dissi già ogni Pokémon ha i suoi momenti sì e i suoi momenti no, bisogna capire solo quando sono gli uni e quando sono gli altri. Non hai fatto nulla da portare a Tulipal ad odiarti, tieni talmente tanto ai tuoi Pokémon che non è assolutamente possibile . Lo hai appena dimostrato” fece riferimento a ciò che la biondina aveva detto prima di lui e proseguì “Tulipal ovviamente non ha un problema legato all’evoluzione in sé e nemmeno nel riconoscerti come valore di allenatrice. Tutto è accaduto nell’istante in cui si è evoluta oppure appena prima. Se davvero prova rancore per te è per un suo motivo che si ricollega al suo passato, non per un tuo errore”
“Allora dovrei riuscire a farla confidare…”
Lui scosse la testa “Ovvio, ma non devi fartene una colpa se lei ha la mente confusa in questo momento. So che non vuoi arrenderti e allo stesso tempo non vuoi abbandonarla… così come però senti il bisogno di darle spazio se lo vuole. Questo però è un problema che ha con se stessa e con il mondo, non riguarda solo te e i tuoi Pokémon”
“…”
“Nessuno dei tuoi Pokémon ce l’avrà con te per la tua scelta di aiutarla e insistere, come nessuno te ne farà una colpa se penserai che tutto questo è troppo da gestire per te. Non posso darti consigli in merito se non seguire il tuo istinto, il tuo cuore e non darti colpe. Sappi che ho piena fiducia nella tue scelte e nelle tue capacità. Quindi avrai il mio sostegno, qualunque sia la tua decisione” sorrise dolcemente dandole conforto. Non avrebbe mai giudicato una sua scelta in cui da entrambe le parti c’erano da contare il bene suo e dei suoi Pokémon.
“L'importante è non arrendersi mai fino alla fine!" 
"Giusto” sorrise lei ricambiando “Proverò a darle ancora tempo e vedere come va, magari le circostanze cambieranno e ci riuscirò, altrimenti prender una decisione. Il viaggio è ancora lungo”
“Esattamente! Di problemi con i Pokémon ne incontreremo tanti così come è successo in passato, ma in fondo è normale! Anche loro ragionano e provano sentimenti come noi umani, solo che a volte bisogna cercare di capirli. Sono così sensazionali e sorprendenti che arrivare a capire la loro logica per ogni individuo è pressoché impossibile!”
Serena pensò a come ci si sentisse a pensare da Pokémon, come sarebbe stato immedesimarsi in Braixen o Sylveon? Pensavano esattamente come umani ma poi avevano le loro singolari mentalità oppure avevano una logica diversa essendo altre specie totalmente differenti? “Chissà come ragionano i Pokémon e come è il mondo visto dalla loro prospettiva. Sarebbe bello essere Pokémon!”
Ash ridacchiò, aveva avuto un’esperienza in cui viverla quella prospettiva, ma era stato breve e di certo non era nato così e quindi cresciuto in quelle circostanze. I pensieri vanno maturati con il tempo “Potrebbero fare lo stesso ragionamento nei nostri confronti, cosa si prova ad essere degli umani?”
Il vento aveva ripreso a rinfrescarli e le stelle nel cielo sembravano ancora più luminose e splendenti, intense più di quanto non lo erano già state. La loro luce si era intensificata come in qualche attimo poi pacata.
"Immagini un pokédex per analizzare gli umani? Ash. Specie: Allenatore. Tipo: Testone…”
"Ehi, non sono un testone!” protestò Ash sorpreso dalla presa in giro che gli rivolgeva ma sotto un certo senso divertito. 
“Carattere: impulsivo ed esagitato…”
“Cos…”
“Ed eroico…”
“Uh…?” aprì appena gli occhi sentendo un torpore alle guance.
Lei gli sorrise guardandolo con i suoi occhioni azzurri “Descrizione: Sempre pronto ad aiutare gli altri, non importa la circostanza o ciò che potrebbe costare a lui. Prova un amore incondizionato per i Pokémon e tanto rispetto per il mondo e le su forme di vita. Leale, pieno di supporto per chi ne ha bisogno e solare, sempre a mostrare il sorriso. Tanto tenace, curioso e coraggioso, allegro e pieno di vita, amichevole e gentile, forse un po' testardo ma affronta ogni sfida a testa alta e fonte di ispirazione per tutti”
Era rosso in viso… ne era sicuro. Poteva capirlo dalla quantità di sangue che il cuore gli stava facendo circolare e dal battito accelerato. 
“Motto: Non arrendersi mai fino alla fine…”
“D-Davvero tu p-p…”
“E per concludere… Dieta: Qualunque cosa edibile, terrebbe testa ad uno Snorlax” 
Quella lo face cadere all’indietro sul prato. Per un attimo si era sentito in cielo, per poi cadere per colpa del peso del suo stomaco che così descriveva Serena. Perché tutti quei complimenti lo facevano stare così?
"G-Grazie… S-Se un dex dovesse descriverti non finirebbe più di parlare per elencare le tue qualità” disse con voce un po' balbettante.
Serena esplose di calore e improvvisamente si sentì pronta a tornare in tenda “G-Grazie. S-Sai… questa discussione mi ha fatto riprendere sonno. Che ne dici se andiamo di nuovo nelle nostre tende?" 
“Si, in effetti credo che adesso potrei anche riprendere sonno…” si alzò e le diede una mano a rialzarla, anche se quasi temeva di bruciarla per il calore che lo stava ancora pervadendo. Avrebbe dovuto lasciarsi nel laghetto. Iniziarono a incamminarsi e durante il tragitto finalmente i piedi chiedevano loro di deporre le ossa nel sepolcro come si può dire.
L’allenatore indossava un sorriso mesto e sincero, forse non aveva risolto i suoi problemi ma aveva aiutato Serena e non c’era osa che lo faceva star meglio. Avrebbe comunque potuto prendere come avviso per se stesso quello che aveva consigliato a lei e usarlo per il suo dilemma con Brock. Non era la stessa cosa ma in fondo una soluzione con il tempo l’avrebbe trovata e intanto con il viaggio nuovi ricordi si sarebbero creati.
Tornarono verso le tende e furono sollevati nel constatare che Brock e Lidia erano ancora all’interno probabilmente addormentati. Non si erano accorti della loro assenza e questo era un peso in meno. 
"Beh allora buonanotte Ash" lo salutò Serena constatando che era da un po' che si erano separate le loro mani, quasi le era sembrato di aver camminato mano nella mano con lui. 
“Buonanotte anche a te Serena" ricambiò lui con uno sbadiglio e un saluto con la mano, per poi sparire nella sua tenda.
Le stelle del cielo notturno iniziarono ad oscurarsi e sparire, sebbene non vi fossero nuvole a coprirne la maggior parte. Il buio e la pace rimasero costanti fino a che i due non si fossero addormentati. In effetti parlare era servito a calmare i loro animi.
"..." mugugnò Ash muovendosi appena, un po' infastidito da qualcosa. Uno strano odore gli arrivò sotto il naso, anche se non sembrava proprio un essenza, ma più un'aria pesante.
Una strana nebbiolina azzurra e rosa si cosparse in giro per i prati, arrivando dalla fonte d'acqua, finendo per trapassare il tessuto delle tende. Il sonno sembrò rendere impossibile ad Ash di accorgersi del respiro contaminato dalla nebbia anche se non pareva del tutto nociva.
La concentrazione di nebbia era soprattutto sull'allenatore, mentre Pikachu e Brock parevano coperti o isolati da essa.
"Hmmmm..." si mosse appena con il sonno disturbato, mentre la nebbiolina entrava sempre più fitta nel suo corpo.
Intanto inconsapevolmente accadeva la stessa cosa a Serena nella tenda delle ragazze... e così continuò fino a che all'improvviso l'aria non tornò pulita.
"..."
...
"Uh?" Iniziò ad aprire gli occhi, ma provava una sensazione strana. Lo spazio era più aperto e di certo il primo pensiero annebbiato era il perché si trovava all'esterno. Le palpebre erano pesanti e il sonno non gli dava voglia di mettersi in piedi. 
Si stava bene sulla sabbia fresca di primo mattino.
"...Sabbia?"
Si mise in piedi di scatto e si guardò in giro. Non c'era la tenda, non c'era il campo... non c'era nulla. Non si trovava in riva al lago, ma su una spiaggia del mare. 
"M-Ma? Dove...? Dove sono finito!?" Sentì un odore forte di sale e acqua marina arrivargli al naso anche se gli pareva troppo intenso e... le dimensioni di ciò che lo circondava erano davvero esagerate. 
Si sentiva stranissimo, come se fosse un sogno, ma era tutto troppo reale per non esserlo.

Si avvicinò allo specchio d'acqua ancora confuso e cacciò la testa in acqua, per poi portare le mani alla faccia. Fu in quel momento che sentì qualcosa che davvero non andava.
Le sue mani non riuscivano a coprirgli nemmeno la guancia intera e sentiva cose strane in testa.
Pure il cappellino era sul capo, ma gli sembrava di averlo tolto poche ore prima e di averlo lasciato di fianco a sé. Non dormiva mai con esso addosso, a meno che non fosse un riposino accostato ad un albero o altro. La sciacquata appena salata fu lo schiaffo in faccia che lo fece capire che era tutto vero e non era assolutamente acqua dolce di lago. Si allontanò e aprì bene gli occhi sopportando il sale.
L'azzurro dell'acqua iniziò a riflettere la sua immagine tra le onde tranquille e i colori giallo, rosso e nero iniziarono a prostrarsi in essa. 
…Sempre più chiaramente...
I suoi occhi si sbarrarono alla visione perfetta di fronte a sé, al suo riflesso insensato...
…Al suo riflesso da Pikachu. 
"GAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"  
Iniziò ad urlare e indietreggiare, inciampando e cadendo sulla schiena. Appoggiò le zampe e le osservò meglio, vedendo come erano gialle e della perfetta forma di quelle di un Pikachu. Continuò a guardarsi e sentire la differenza nel suo corpo. Le orecchie così libere… e aveva la coda! Il suo olfatto, udito e vista erano migliori del normale e si spiegava il perché del paesaggio più grande.
Doveva essere un sogno, per forza, non poteva essere successo ancora. "No, no, no, no....!" Scosse la testa rifiutando la realtà. Non poteva essersi trasformato in un Pikachu, era solo uno scherzo.
Tornò a specchiarsi e la realtà era sempre più sconcertante. Era tutto troppo realistico, sentiva alla perfezione le varie sensazioni e il paesaggio era più che vero.. Col cavolo che sognava! "Ma dove sono tutti!?" Fu in quel momento che iniziò a venirgli un blocco allo stomaco e si sentì come un Caterpie in mezzo ad un vulcano.
Era disorientato, confuso e ansioso. Dove erano i suoi amici? Pikachu, Serena, Brock e Lidia che fine avevano fatto? 
Gli girava la testa... troppe domande.
"KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!" 
Si sentì un secondo urlo e il suo corpo si rizzò per lo spavento. Si girò e si guardò intorno con ossessione. Conosceva quella voce, doveva essere per forza... Serena.
"Serena!" Si mise sulle sue quatto zampe e iniziò a correre, sentendosi ovviamente in una situazione ambigua. Cosa avrebbero detto i suoi amici? Soprattutto Serena! Non poteva mostrarsi in quello stato, ma il suo istinto era troppo forte. Doveva correre a cercarla! Le era successo qualcosa? 
La voce non gli era sembrata troppo lontana, le sue orecchie captavano i respironi dell'amica e lo portarono presto verso un lato della spiaggia prima nascosto da degli scogli. Balzò su uno di essi e poi atterrò oltre, finendo direttamente vicino al punto di partenza dell'urlo. 
Alzò lo sguardo e immediatamente cercò di assicurarsi che l'amica stesse bene "Sere-...!" Non riuscì a terminare che di fronte a sé trovò tutt'altro che una bellissima umana... 
C’era una bellissima Fennekin.
"C-Cosa è...!?" balbettava la povera ragazza o meglio Pokémon mentre provava a muovere le ma-… cioè zampine che si ritrovava. 
"P-Perché sono… perché sono!?AHHHHH!" urlò poi ancora una volta entrando in iperventilazione. 
"S-Sere..." provava a chiamarla Ash ma lei continuava a respirare affannosamente e il suo respiro era caldo come un Pokémon di tipo fuoco doveva averlo, immersa completamente nel panico. 
"S-Sta calma Serena, sta calma. È solo un brutto sogno, si si è un brutto sogno. Ora ti dai un pizzicotto e poi ti risveglierei nel tuo bel sacco a pelo..." si diceva cercando di trovare una spiegazione logica e di calmarsi. C’era pure un Pikachu che le parlava… era di certo un sogno. 
Darsi un pizzicotto con quelle zampine però sembrava impossibile e il contatto con la sua faccia sembrava più che reale. Non cambiava nulla, anzi più si focalizzava su ciò che aveva intorno più diventava reale e percepibile. La sabbia morbida, gli odori vari e il Pokémon di fronte a sé.
Si accucciò e coprì la testa con le zampine, tremava da capo a coda “Nononononononononononono”
Ash si avvicinò e provò a farla alzare per calmarla, già lui dentro era in panico, se lo era pure lei… che poi come mai anche lei era lì ed era una Fennekin??? "Serena, per favore sta-…" 
“Adesso sento pure i Pokémon parlare! U-Un Pikachu che parla! S-Sto diventando pazza... l-lo so... " si chiuse sempre più rannicchiata su se stessa. Più che un cucciolo impaurito sembrava un armadillo. 
"S-Serena, s-sono io! Ash!" provò a toccarla di nuovo ma sembrò un errore.
"S-Stammi lontano!" urlò lei cercando una via di fuga. 
Fu allora che Ash fece uno slancio in avanti, anche a rischio di provocare un trauma alla sua cara amica, afferrandola e cercando di tenerla calma. Le tirò su il muso e la obbligò a guardarlo negli occhi. "SERENA SONO IO, GUARDAMI!" urlò cercando di farsi riconoscere. 
Lentamente la volpina sembrò riprendere a respirare normalmente. Lo fissò negli occhi come lui fissava lei. I loro sguardi non si ruppero nemmeno per un momento, marrone e azzurro incatenati. Finalmente il corpo della Fennekin si rilassò e sembrò riprendersi. Sapeva leggere gli occhi di Ash e capire se erano i suoi o no. 
"A-Ash? S-Sei tu?" balbettò un po' insicura ma ora sembrano più aperta alla possibilità di trovarsi davanti l’amico. 
"S-Si, ora cerca di..."provò a esordire lui ma subito fu interrotto da lei.
"Perché siamo dei Pokémon!? Sono una Fennekin, tu un Pikachu! Come è successo, dove ci troviamo, che facciamo per tornare normali!? E gli altri?!”
Ash sospirò e di nuovo si mise davanti a lei guardandola attentamente ma con un po' di insicurezza “So quanto te su questa situazione…” cercò di abbassare la tensione e di farla star meglio, dopotutto sorridere era già un buon inizio “Ironico eh? Stanotte parlavano di come sarebbe stato bello capire i Pokémon e ci chiedevamo cosa si prova…”
“Un conto è chiederselo, un conto essere accontentati!”
“Eh… lo so. Però ti prometto che troveremo una soluzione! Perdere la calma non aiuterà! Dobbiamo solo stare tranquilli e ragionare. Eddai di normai sei tu quella più calma e composta! Non arrendersi mai fino alla fine, è il nostro motto! Risolviamo ogni problema se siamo in famiglia”
"M-Ma cosa facciamo adesso?" 
“Non ne ho la più pallida idea!” sorrise lui credendo di almeno di farla ridacchiare. 
Dovette calmare altre iperventilazioni.

Parecchi “Non arrenderti mai fino alla fine” dopo… finalmente sembravano entrambi del tutto calmi, o almeno per quanto potessero esserlo nel loro stato di Pokémon in un luogo del tutto sconosciuto. Per il resto era tutto ok.
Avevano provato a cercare gli amici, ma nonostante la loro volontà non c’era stato nulla da fare. Non sembravano trovarsi nella zona in cui si erano accampati il giorno prima. Il mare era distantissimo dal luogo in cui si erano addormentati. Inoltre pareva quasi di trovarsi in un luogo sovrannaturale. Nulla aveva senso di quella storia.
“N-Non c'è nessuno nemmeno qui..." si demoralizzò Serena. Era una costante delusione questa loro ricerca. Finora non era successo nulla di così positivo.
Ash digrignò appena i denti, era terribilmente frustrato. Sapeva che dovevano trovarsi a kilometri e kilometri di distanza dai loro amici, così come era convinto che pure Serena ormai l’avesse capito, però nessuno fiatava al riguardo perché non era necessario rendere ovvio ciò che già faceva star male.
“Ash… h-ho un po' paura”
"E’ normale, anche a me questa cosa intimorisce, ma dobbiamo mantenere la calma. L’importante è stare insieme e vicini, il fatto di essere assieme è molto positivo. Potevamo svegliarci in luoghi diversi ed essere davvero nei guai" le disse lui con fare gentile. Camminava sulle sue quattro zampe per mettere la ragazza più a suo agio, anche perché gli era più comodo. 
Lei sospirò e annuì tristemente, cercando di mostrare un sorriso. “Vero”
"C-Credi che rimarremo cosi per sempre?" chiese lei appena speranzosa di sentire un incoraggiamento. 
"Non lo so” Fu sincero lui, anche se però sentiva una forte speranza “Ma di certo non mi arrenderò così facilmente e sono sicuro che nemmeno tu lo faresti, no?”
Lei rispose annuendo più serena “Ovviamente no!” proseguirono a pari passo con lo stesso andamento “Però… è stranissimo sentirsi così, non è tanto diverso il modo di pensare, mi sento ancora un’umana sotto quel punto di vista”
“Sarà perché in effetti noi siamo degli umani dentro!”
“Però camminare fa così strano, saremo del tutto Pokémon come fisico? Potremmo lottare o usare mosse? E poi perché proprio un Fennekin son diventata?”
Ash ragionò un attimo ma non sembrò trovare una risposta chiarissima “Beh il mio primo Pokémon è Pikachu e il tuo Fennekin prima che si evolvesse in Braixen. Forse perché siamo molto abbinabili a loro”
“In effetti…”
“Ehi, conta il lato positivo! Sei bella come Fennekin!” parlò senza controllare la bocca e se la coprì rapidamente, anche se ciò non aveva impedito Serena a sentire, la quale subito si girò verso di lui rossa in muso.
“C-Cosa?”
“S-Sei carina come Fennekin… cioè… sei una Fennekin molto adorabile… no… aspetta…” prendere nota: Ai Pokémon piacciono i Pokémon, non contano le specie o improvvise trasformazioni. Appena provato.
“Ho capito…” Sorrise lei “G-Grazie” scodinzolò appena felice.
Lui si grattò appena il capo e ridacchiò imbarazzato. Per lui però fu solo l’inizio di un altro grosso imbarazzo.
“Comunque… anche tu non sei male come Pikachu… nel senso che… stai bene ecco”
“G-G-Grazie!” arrossì lui, per fortuna il rossore era concentrato nella zona delle sue sacche rosse, però poteva sentire una strana piccola scossa dentro di lui. Era normale per un Pikachu?
Serena proseguì “Comunque mi sembri molto naturale nell'essere un Pikachu e l'hai presa con una strana calma questa storia. Insomma, non sei esploso come me quando hai scoperto di essere diventato un Pokémon. Oppure sono io che urlando troppo non ho sentito te farlo" 
"Uhm è perché questa è la seconda volta che mi è successo, anche se in circostanze diverse" confessò lui. 
"Uh?" 
"Ho incontrato a Johto una maga che faceva esperimenti con delle pozioni e mi sono offerto di aiutarla per una magia che doveva farci capire i pensieri e i linguaggi dei Pokémon. Ha sbagliato e io sono diventato un Pokémon… un Pikachu. L'effetto poi si annullò, ma in quel poco tempo che ho avuto ho più o meno imparato a muovermi come un Pikachu. Di sicuro mi ha aiutato a capirlo meglio. Se non sono esploso è perché ci sono già passato, se no avrei reagito anche peggio… fidati!" 
“E non me lo hai detto?” fece la finta offesa la volpina sentendo per la prima volta quella storia. Eppure la sera precedente l’occasione c’era.
Lui si scusò subito ridacchiando “Ieri mi è passato di mente, ma te lo avrei detto…!”
“Non preoccuparti, scherzavo. Basta che però non cerchi di catturarti da solo!” lo prese in giro lei.
“Ah… ah…” resse il gioco lui “Se mi catturi tu posso anche starci”
“Bene allora risolto tutto questo e appena avrò una pokéball potrai entrare nella mia squadra! Ma ti avviso, potrei metterti un vestitino per le esibizioni!” 
I due incominciarono a ridere distratti finalmente dal peso della loro brutta avventura. In un certo senso potevano sperare che finito tutto ci avrebbero riso sopra una volta tranquilli. 
“Ahaha certo ma preferirei qualcosa da ma…AAAhii!" si interruppe poi andando a sbattere contro un sasso. Serena non lo aveva avvertito, ma perché credeva che lo avrebbe evitato. Era molto visibile, non poteva non averlo visto ed esserci andato addosso come se nulla fosse.
"Niente di rotto?" lo richiamò una voce. 
Il Pokémon elettrico aprì gli occhi ma non era la voce di Serena ad aver parlato, anzi… sembrava avere una faccia sconcertata la sua amica "Che c'è!?" si preoccupò l'allenatore temendo un nuovo attacco di panico.
Non era un attacco di panico, ma di certo c’era paura e sorpresa "I-Il sasso... Il sasso ha parlato!" indicò tremante lei la roccia su cui aveva sbattuto Ash. 
Il kantoniano nemmeno si voltò e la guardò un po' stranito, al massimo un Pokémon simile ad un sasso faceva versi "Il sasso!? Ma i sassi non parlano!" provò a tranquillizzarla.
"No Ash, ti giuro che ho sentito il sasso parlare!" continuava a ripetere lei. 
"Certo che parlo! Non sono mica muto!" si udì una voce cavernosa dietro ad Ash. Serena subito indossò una faccia inquietatissima e le sue pupille si spostarono seguendo la massa dietro al suo amico che si muoveva. Lentamente il sassone si mosse, girandosi e rivelando uno strano viso concavo al centro. 
"U-Un Boldore!?" si stupirono i due poké-umani. A quel punto Ash ricordò. Se erano Pokémon, potevano capire altri Pokémon e di conseguenza parlavano.
"No sono un Wailmer, certo che sono un Boldore!" ripeté il Pokémon. Accorgendosi però del suo comportamento brusco e del disagio dei due davanti a sé decise di cambiare approccio "Piuttosto devo scusarmi, purtroppo devo essermi appisolato e non credevo di stare proprio sul sentiero principale”
“Nessun problema”
"Tipetti strani..." si fece confuso il sassone vedendoli ancora un po' scombussolati "Beh cosa posso fare per voi? Non sembrate molto a vostro agio”
"Beh noi... ci saremmo... persi..." provò a dire Ash non sapendo bene come spiegare la situazione o se almeno provarci. Credere che due umani fossero diventati Pokémon era difficile, non accadeva ogni giorno. Chiunque sarebbe stato molto perplesso nel sentirselo dire.
Serena intervenne, cercando di essere più precisa "Non sappiamo dove ci troviamo ed é difficile orientarci, potrebbe darci qualche informazione?"
"Persi uh? Non mi pare voi siate di Borgo Tesoro... non vi ho mai visti..."
"Borgo che?"
"E di certo non siete esploratori"
I due si guardarono confusi "Esploratori?"
"Beh si... esploratori... sapete... da dove venite di preciso?" Li osservò con occhio scrutatore "Come fate a non sapere di che parlo?"
"Siamo di molto lontano o almeno crediamo. Non riconosciamo questo posto"
Dalle loro parole sembrava fossero stati teletrasportati nel posto all'improvviso. Erano ragazzi strani di certo "Uh, però se non siete esploratori non dovreste essere arrivati qui senza una scorta…” Pensò un attimo e lì guardò ancora, per poi avere un’illuminazione. Fece un ghigno e diede qualche pacche sulle spalle ad Ash “Oh certo! Scusate… non avevo capito… ma non dovete essere imbarazzati! Arriva il momento per ogni Pokémon!”
I due lo guardarono confusi “Cosa?”
“Beh è ovvio che eravate impegnati a fare… beh il primo rituale”
Serena fece un sussulto “Heeep!” e cominciò a scuotere la testa furiosamente mente faceva di tutto per negarlo “NO!!! NULLA DI SIMILE!” Ash nel frattempo non avendo capito di cosa si trattasse curvò appena la testa e guardò l’amica che sembrava aver una crisi.
“Ma certo, certo… É chiaro che dovete arrivare in un posto più riconoscibile per sistemarvi... e Borgo Tesoro é l'ideale"
"E come possiamo arrivare a questo Borgo Tesoro?" Domandò Ash abbastanza dubbioso sull'avventurarsi da soli dove non sapevano.
"Vi accompagnerei io" rispose il Pokémon facendoli un attimo sentire felici, ma ben presto l'esultanza sparì quando continuò "Ma sono diretto da tutt’altra parte, quindi dovrei fare tutto il percorso e poi tornare indietro. Posso comunque darvi qualche indicazione, quindi seguite bene le mie istruzioni, ok? Non é distante"
Ash e Serena annuirono e si misero all'ascolto. Una volta spiegato loro cosa fare i due salutarono il Pokémon e si misero in cammino. Qualunque posto fosse quello in cui erano diretti, di certo avrebbe aperto loro più chance di ambientarsi e magari avrebbero trovato aiuto. Anche se non capivano bene molte cose, troppe... ci avrebbero pensato in seguito. Ora non avevano tempo, dovevano scoprire dove erano, tornare umani e andare dai loro amici.
"In qualche modo risolveremo anche questa!" Mormorò Ash per rassicurare Serena. Manteneva sempre le sue promesse.
Continuarono a camminare. Cercando di orientarsi in quella foresta sempre più fitta che li aveva circondati. Sul litorale della costa non c'erano sentieri e camminare sarebbe stato rischioso. L'unica cosa fattibile fu addentrarsi nel cuore della vegetazione. 
Più avanzavano più sembrarsi farsi ombroso e silenzioso il paesaggio. Era abbastanza inquietante. Non si sentivano Pokémon o umani. Solo fruscii e soffi di vento che scostavano gli alberi. Era disagiante per loro, per quanto Ash potesse essere ottimista bisognava anche essere concreti.
Nonostante l'insicurezza i due ormai Pokémon camminarono cercando la via d'uscita seguendo le istruzioni del Pokémon incontrato in precedenza, ma sembrava essere un labirinto.
Non era come un normale bosco, pareva esserci un'aria del tutto diversa, qualcosa era assente dalla loro percezione, sebbene differente dal solito punto di vista. Il loro istinto continuava a risuonare nella testa e a dire loro che rischiavano grosso, ma non potevano fare altro che tenere gli occhi aperti.
La calma attorno a loro non era altro che un'illusione di una pace apparente... era solo il morente silenzio.
Serena si avvicinò ad Ash, camminando quasi appiccicati "Ash... come pensi che troveremo gli altri?" Domandò lei rompendo il silenzio ma mantenendo un tono abbastanza basso.
"Non ne sono sicuro... ma appena troveremo un centro abitato proveremo a metterci in contatto con loro. Magari via pokédex, tanto i nostri sono ancora negli zaini. Se no proverò con le mie scariche elettriche e forse Pikachu le capterà. In casi estremi proveremo a tornare in una città dove abbiamo amici o persone che ci capiranno"
Lei mantenne il muso basso, non sentendosi completamente sicura, non sapeva perché ma continuava a percepire una lontananza incolmabile tra loro e gli amici.
"Ehi..." si girò il Pikachu guardandola negli occhi "Ricorda! Positività!” sorrise lui, scaturendo un altro sorriso da parte della starter di tipo fuoco.
Fu abbastanza da far sciogliere il cuore ad Ash e fargli provare per la seconda volta una piccola scarica in tutto il corpo. Era normale? Non aveva mai provato una sensazione così l'ultima volte che era un Pikachu. La coda voleva iniziare a muoversi da sola. Succedeva solo oggi, non gli pareva una cosa che il suo Pikachu facesse.
"Tutto bene?" Lo chiamò lei notando il suo trans.
"Io? Oh si... ero solo..."
*Frush*
Si sentì un fruscio innaturale. I due subito si immobilizzarono e rimasero all'ascolto. Le orecchie di entrambi divennero rigide all’ascolto dell'ambiente.
Seguì un piccolo *crack* di bastoncino e allora fu chiaro che non erano soli.
Dal nulla spuntarono due Pokémon che caddero proprio sulle loro zampe di fronte ai loro occhi. Volpe e topino fecero un salto indietro per tenersi a distanza di sicurezza ed evitare di essere colpiti; in quel momento forse la loro nuova natura Pokémosa si era messa in mostra.
Di fronte a loro i nemici sembravano molto più aggressivi e grossi; Galvantula e Ariados li fissavano con uno strano sguardo, quasi indecifrabile.
Ash voleva evitare lo scontro, non avrebbe portato bene a nessuno quindi, sempre tenendosi davanti a Serena per proteggerla, fece un passo in avanti porgendo la zampa "S-Scusate... possiamo aiutarvi in qualche modo?"
"Siete nel nostro territorio" rispose rapidamente e con tono secco Ariados. 
Subito il Pikachu e la Fennekin deglutirono nervosi. No, ne sarebbero usciti pacificamente, non era necessario lo scontro. Dovevano usare le loro doti da mediatori. 
"Ci scusiamo terribilmente, ci siamo persi e... non volevo infrangere il vostro territorio, non arrabbiatevi..." si chinò appena Ash scusandosi per la loro invasione di territorio. 
La coppia di ragni proseguì con gli sguardi truci, facendo sudare freddo i due forestieri. 
"TULA!" in un attacco fulmineo Galvantula andò a colpire dritto ai piedi di Ash, il quale se non si fosse scansato in tempo sarebbe stato colpito, così come Serena spostata da lui.
"EHI MA CHE DIA-...!" Non fece a tempo a lamentarsi Ash che partì un altro attacco, stavolta un Velenoshock. Di nuovo i due cercarono di schivare ma stavolta furono divisi. Ash riatterrò abbastanza facilmente sulle sue zampe e si ritrovò già in equilibrio. Serena invece si rialzò poco dopo, cercando di stare al suo passo e di non farsi sorprendere da altri attacchi.
"Niente scuse. Avete violato il territorio del nostro clan, perciò la punizione sarà molto più che grave!" annunciò l'Ariados lanciando un attacco Velenocroce diretto verso i due malcapitati. 
"Lasciatemi spiegare!" provò a dire Ash cercando di nuovo di ragionare con quella coppia di aracnidi ma di nuovo fu costretto a rotolare su se stesso per evitare la X velenosa che il Pokémon di Johto gli aveva appena lanciato. 
"S-Siamo solo viaggiatori!" provò a dire Serena ma il Galvantula per tutta risposta le lanciò una vischiosa Elettrotela. 
"Attenta!" gridò Ash lanciandosi verso di lei e spostandola prendendo il colpo al suo posto. Serena ruzzolò poco più in avanti e sbatté con il muso a terra. Alzò subito la testa e girandosi vide il compagno intrappolato a terra per colpa di una massa di fili elettrici e appiccicosi. 
"Ash!" corse da lui cercando di liberarlo ma dovette subito frenare e indietreggiare quando un’altra tela venne lanciata nella sua direzione. Per sua fortuna l’attacco non era difficile da evitare, ma come poteva liberare Ash in quel modo?
“Gnk... Come si esce da questa trappola!?" strinse i denti lui cercando di togliersi di dosso la massa appiccicosa che lo incollava al terreno.
"Semplicemente è impossibile” sogghignò il Galvantula mentre il Pikachu sentiva una scarica elettrica pervadergli il corpo. Non era potentissima e nemmeno tanto dolorosa, ma dava sicuramente fastidio "La mia tela è perfetta. Resistente ed elettrica, nessun Pokémon piccolo come te riuscirebbe a distruggerla”
"Ma si può sapere che volete!?" urlò contro Serena cercando ancora di avvicinarsi all’amico invano.
Ariados la guardò con noia e freddezza "L'ho già detto e non amo ripetermi. Siete invasori e nel bosco Cortecciascura vige una semplice regola: Se non sei del luogo o lo sei e non fai parte del clan vieni eliminato. Niente di personale ragazzina, è semplicemente la legge del più forte” Rispose secco lui, per poi zampettare velocemente verso di lei. 
La Fennekin si attivò subito per allontanarsi da lui ma, invece di proseguire e colpirla, l’Ariados lanciò un altro Velenocroce su di lei. Serena si girò un attimo per vedere quanto si fosse allontanata ma la sua distrazione le costò cara e l’attacco la prese in pieno “Aaaaarhh!”
"S-SERENA!!” provò lui a dimenarsi con agitazione. 
"S-Sto bene… s-solo un graffio.." si rialzò debolmente la ragazza cercando di reggersi in piedi e resistere. Doveva liberare Ash e fuggire insieme a lui.
"D-Dannati..." si inferocì Ash, lottando ancora più disperatamente per uscire da quella situazione appiccicosa. 
"Cosa credi di fare topino? Sei la preda in questo momento, non credo che potrai fare gran che. Hai le zampe legate, letteralmente" 
"V-Vedremo!" ruggì Ash con tutta la forza che aveva in corpo. Continuò a ribellarsi contro la rete. Più i nemici si avvicinavano a Serena, più la sua foga di libertà diventava potente e disperata. Ringhiò cercando di tirare fuori tutta la sua forza e finalmente sentì qualcosa vibrargli in tutto il corpo. 
Era una strana sensazione, sembrava un pizzicorio che partiva da dentro e che lentamente raggiungeva le sue guance rosse. Tutto il corpo gli stava fremendo e frizzava in maniera assurda. Non poté far altro che liberare tutta quella energia e lasciarla uscire dal suo corpo in un ringhio pieno di adrenalina.
"GRAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH" 
Scariche elettriche e fulmini uscivano dal suo corpo, talmente forti da bruciare il fili che lo tenevano appiccicato al suolo. Continuavano ad uscire e propagarsi e così continuò fino a che della tela non rimase più nulla. 
"Che!?" rimase scioccata la tarantola "Un semplice Pikachu non è in grado di distruggere le mie opere d'arte!" 
"Idiota! E' un tipo elettro. E' chiaro che la tua ragnatela non l'avrebbe messo K.O. anzi, secondo me l'hai anche reso più forte!” lo ammonì il collega rosso. 
“E dirmelo prima no!?”
"A-Anf anf..." respirò a fatica il Pikachu, ancora un po' elettrizzato. Sentiva tutta l’adrenalina e la potenza di quell’attacco appena lanciato. Era una sensazione stranissima ma anche… fantastica. 
"A-Ash c-cosa è successo?" si stupì Serena ancora scioccata.
"N-Non lo so... h-ho come sentito una forza dentro il mio corpo espandersi fino a scoppiare!" replicò l'amico ancora più stupito di lei ed euforico “Deve essere uno dei miei attacchi! CHE FORZA!” esultò lui eccitato come una festa.
"Q-Qualunque attacco sia ti ha liberato! Usalo ancora se ci riesci, magari è la nostra chiave di vittoria!"
"Ci proverò!”
L'Ariados sbuffò "Bah... un semplice Fulmine non è roba di cui vantarsi, ci vuole ben altro per spaventarmi! Ora ti faccio vedere io cosa è un vero attacco... Galvantula, tieniti pronto!" 
"Intendi, quell'attacco?" 
"E cosa sennò? Sbrigati, forza!"
All'improvviso le zampe dei due Pokémon aracnidi si fecero sempre più brillanti fino a sfolgorare "Beccatevi questo Forbice X doppio, dilettanti!" e due colpi violenti sferzarono l'aria viaggiando a rapida velocità verso la coppia. 
"Non vi permetterò di farle del male! G-G-Gahhh!" urlò Ash e di nuovo una saetta si propagò nell'aria cozzando contro il colpo combinato dei due ragni. L'impatto fu violento e lo scontro durò molto, nessuna delle due mossa sembrava voler cedere, nessuno dei due riusciva a prevalere l'altro. 
"Forza... Forza!!" strinse i denti Ash cercando di usare tutta la potenza che riusciva a sostenere il suo corpo. Doveva farcela a tutti i costi, non poteva fallire.
"Inutile provarci, questa tecnica non è stata mai sconfitta!" urlarono i due ragni. 
Forbice X cominciò ad avere la meglio e a prevalere su Fulmine. Ash sentì il corpo venir trascinato all’indietro dalla forza repulsiva dei colpi. Le sue zampe facevano di tutto per rimanere ancorate al terreno, ma perdevano sempre di più la loro resistenza. “A-Argg…”
All'improvviso un attacco proveniente dal nulla andò a collidere contro quello dei due ragni e lo annullò completamente. Il vento causato dalla forza degli attacchi collisi fu abbastanza da spazzare via tutti. Ash riuscì ad aggrapparsi al terreno appena dopo aver afferrato Serena e riuscì a tenere entrambi abbastanza al sicuro.
Gli altri due Pokémon non furono altrettanto fortunati e finirono zampe all’aria "Ma cos!?" si sorpresero. 
"Attaccare due normalissimi passanti che chiaramente stavano offrendo un segno di pace. Che villaneria..." risuonò una voce femminile.
"La capa ha ragione! Di Pokémon briganti ce ne intendiamo ma il vostro comportamento è stato molto, molto scorretto!" fece eco una voce maschile. 
"Fatevi avanti!" urlò inferocito l'Ariados. 
"Beh, se me lo avessi chiesto con più garbo magari… ma in fondo parliamo di villani e maleducati, quindi me lo sarei dovuto aspettare. Avanti Sanpile! Mostriamoci ai nostri nuovi amichetti!” sbuffò la voce femminile emettendo una fiammella. 
"Veramente è Sandile capa..." replicò un po' risentita la voce maschile.
"Ed io che ho detto!? Sanpile! Ora smettila di fare lo schizzinoso e vieni ad aiutarmi invece di startene sotto terra! Abbiamo da fare!”
"S-Si capa!" 
Subito dalla boscaglia spuntò un agile lucertolina nera e grigia dagli occhi viola e dalle venature rossastre "Eccomi qua, carini. Salandit!" si presentò teatralmente. 
"E... E Ci sono anche io!" si sentì urlare da sottoterra e un coccodrillo piccolino si affiancò a lei "Sandile il grande. Preparatevi moscerini perché niente ci può... Ahio!" si presentò lui interrotto da una codata in faccia regalata dalla collega.
"Meno chiacchere Sanpile! Non siamo certo davanti a un pubblico a cui fare il monologo!" 
"Mi avevi detto che un entrata ad effetto avrebbe..." 
"Non in questo momento Sanpile! Ora ci sono altre cose da fare, tipo mostrare a questi due larve cosa succede se fanno le cattivelle!" 
"Larve!?" si infuriarono i due ragni "Ora vi facciamo vedere noi buffoni!" ed entrambi lanciarono rispettivamente Velenocroce e Fulmine. 
"Sanpile Forza! Facciamogli vedere la vera potenza!" 
"Si capa! Turbosabbia!" gridò il coccodrillo sbattendo le zampe a terra e sollevando una massa di polvere contro i nemici.
"Mentre moi, Salandit userà l'attacco Braciere!" dalla bocca della Pokémon lucertola invece partì una fiammata che andò dritta verso i nemici intrappolati dal Turbosabbia di Sandile.
Ash approfittò del momento per guidare Serena più distante dallo spazzo in cui gli attacchi si propagavano. Una volta a distanza di sicurezza il topino provò a far alzare Serena, ma non sembrò riuscire nell’intento “Serena qualcosa non va!?”
“S-Sto bene Ash, davvero..." 
“Non mi sembra! A malapena ti reggi in pieni!" protestò lui insistendo, quanto era stato potente l’attacco dei nemici che l’aveva colpita?
Scosse la testa e ce la mise tutta per rialzarsi "No davvero s-sto..." ma di nuovo crollò a terra "P-piuttosto va ad aiutare quei due Pokémon che c-ci stanno proteggendo. Io sto bene, devo solo riposare un attimo, sono indolenzita”
Infatti il consiglio di Serena sembrava il migliore; sebbene ci stessero mettendo tutta la loro buona volontà i due nuovi arrivati stavano faticando non poco "Grrr... avanti Sanpile! Più energia!" gridò Salandit.
"Ci sto provando capa! Ma questo è il mio massimo!" replicò Sandile.
"Beh supera il tuo massimo allora! Qui ne va del nostro onore di reclute e dell’incolumità di quei due malcapitati!" replicò ancora una volta la lucertola. 
Ash guardò i Pokémon e poi Serena, cambiò di continuo occhiate, fino ad essere convinto dalle suppliche di Serena. Strizzò gli occhi e si lanciò in mezzo al campo di battaglia. 
"Che diamine fai!? Vattene via e porta con te la tua amica! Noi ci occupiamo di farvi prendere tempo!" si girò la Salandit guardando il nuovo arrivato.
Ash scosse la testa rifiutandosi “Siete in difficoltà, lasciate che vi aiuti!"
“N-No, la capa ha ragione! Scappate! Ci pensiamo noi a questi qui! Non riuscivate prima a contrastarli, volete farlo ora!? Via da qui!" rispose Sandile cercando di intensificare il suo Turbosabbia.
"Ma io..." provò a replicare l'ex allenatore. 
"SCAPPATE!" gridarono i due. 
Ash si morse la lingua, non poteva lasciare che quei due Pokémon così gentili facessero una brutta fine o finissero nei guai. Era colpa sua, avrebbe dovuto scappare subito quando si era presentata l’occasione invece di tentare l’approccio. Era un disastro, pensava che avrebbe capito meglio i Pokémon e il loro modo di pensare ma finora aveva solo combinato un disastro totale. 
Proprio per questo ora non poteva arrendersi, era ora di riscattarsi e lo avrebbe fatto in ogni modo possibile. 
"Ehi ma che fai!?" gridò Salandit vedendo il piccolo topo elettrico correre in direzione dei nemici come una furia. Sorpassò i due Pokémon buoni e proseguì come una scheggia verso le minacce, un solo obbiettivo nella testa.
Il Pokémon saltò in aria e caricò tutto ciò che aveva in corpo e che poteva accumulare, ogni singolo grammo di energia era concentrato. Sentiva la pura carica che lo animava da dentro, era ora di rilasciarla "GAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!"  gridò rilasciano un enorme e poderoso Tuono, così forte da creare un solco nel terreno e spazzare via il Turbosabbia. La potenza della mossa si sprigionò in tutto e per tutto, colpendo i nemici in pieno.
*BOOOOOOOOOOOOOOOOM* fu il suono forte che arrivò alle orecchie di tutti quando la collisione avvenne. Un’altra ondata di vento spinse via Ash che questa volta cadde a terra, ma per fortuna senza farsi gran che. 
Sandile e Salandit si ricomposero, ancora un po' stralunati per quell’attacco così potente. 
Aprirono tutti gli occhi e fu con enorme piacere che notarono i nemici a terra completamente esausti. Schiacciati completamente dalla forza di Tuono, non si sarebbero rialzati per un bel po'. I soccorritori sembravano parecchio sorpresi, mentre invece la reazione di Ash era del tutto più euforica.
"*Anf… anf...*" soffiò lui con un sorriso e il sudore che colava. Nemmeno si era accorto di non aver in testa il cappello, caduto secondi prima “C-Ce l'ho...-" cominciò a cadere, perdendo improvvisamente tutte le forze per parlare ed esultare. 
Subito fu afferrato al volo da Salandit, che per fortuna aveva notato in fretta il tutto "W-Wow... c-che colpo..." 
"G-Grazie..." ansimò Ash, facendo il pollice all’insù. Era stato semplicemente… elettrizzante. Non vedeva l’ora di prenderci la mano, così avrebbe potuto farlo senza stancarsi a tal punto. 
"Un attacco Tuono davvero impressionante, non ne ho mai visti di così potenti, solo i Pokémon più esperti ci riuscirebbero" si complimentò a bocca aperta Sandile, raccogliendo da terra il berretto di Ash e porgendoglielo con la bocca. 
"E-Era un attacco Tuono?" chiese Ash non sapendo di preciso quale mossa avesse scagliato. Pensava fosse Fulmine o Scarica.
"Sicuro che lo era!”
Lui si rimise in piedi, ritrovando la stabilità, era di certo una delle cose più pazzesche che gli fossero successe “Eravate nei guai e ho sentito il bis-…”
“*caugh… caugh*” lo interruppe una debole voce che tossiva. 
Ash sentì un campanello di allarme e corse subito via dai due Pokémon per andare dalla sua amica ancora a terra. Pensava che il tempo le avrebbe dato più forza, non immaginava di tornare e vederla peggio di prima "Serena!?" gridò l'allenatore avvicinandosi a fatica.
“…U-Uh…" respirò affannosamente la volpina non rispondendo al richiamo. Sembrava aver preso uno strano colore in viso. Non era rossore, era qualcosa più… violaceo. Non sembrava aver forza nemmeno per tenere le orecchie in su. 
Il Pikachu continuò a preoccuparsi, sempre più nel panico “Serena che c'è!?" 
"Permetti?" si fece avanti Salandit osservandola per bene. Appoggiò una zampa prima sulla sua fronte, poi  osservò meglio il colore del pelo, infine controllando la ferita inferta da Velencroce "Si tratta di avvelenamento. Non sembra gravissimo al momento, si sta propagando lentamente, ma va curata subito”
Il tipo Elettro sbarrò gli occhi e incominciò a impallidirsi "Avvelenamento!? C-Come sarebbe a dire che non è grave!? E' veleno!" 
"Credo che potrebbe bastare una Baccapesca in caso riesca a mangiarla. Funziona per ogni caso. Sanpile passamene una!" ordinò la lucertola.
"Subito capa!" e il coccodrillo tirò fuori dal suo borsello una bacca rosa e succosa, appoggiandola di fronte al muso della volpina "Mangia, ti farà sentire meglio in men che non si dica!" disse.
Serena aprì appena gli occhi e osservò la Baccapesca, ma non riusciva a muoversi nemmeno di un centimetro per azzannarla. Si sentiva pesante... la testa le era pesante... tutto era pesante. Sentiva le palpebre cominciare a chiudersi e il respiro sempre più difficile. I tre sembravano attendere che si facesse avanti, ma più passavano i secondi più cresceva l’ansia per il Biancavillino. 
"Serena!?" Ash la scosse appena cercando di darle coraggio. Cominciava a spaventarsi, loro non erano Pokémon normali e non sapeva che effetto avesse un avvelenamento. Poteva benissimo essere più efficace o addirittura ucciderli. "Serena per favore dai almeno un morso..." aveva fretta che mordesse la bacca, l'ansia cresceva con il suo timore "Serena!!" Era tutta colpa sua se era successo, non l’aveva protetta abbastanza per evitarlo.
"Così non va... dobbiamo tornare alla base e curarla lì" disse Salandit "Se é così debole vuol dire che il veleno ormai è in circolazione e si è propagato più di quel che pare"
Ash iniziò a prendere un colorito blu in viso, non andava bene... per niente "E-E quanto é lontana questa base?"
Sandile guardò un attimo il percorso e poi il Pokémon sconosciuto "Non é lontanissima ma dobbiamo sbrigar...ehi... stai diventando blu, non sarai avvelenato anche tu?" 
Il Pikachu scosse la testa rapidamente "No! Sono solo preoccupato per la mia amica!"
"Allora prendila sulla schiena e seguici. Mettiamoci in marcia, dobbiamo arrivare prima dell'ora di pranzo"  Ancora si girò verso il topo elettrico e lo invitò a sbrigarsi "Non avevi fretta? Andiamo!"
Ash fece come detto, chinandosi appena con la testa sotto la pancia di Serena, facendola poi scivolare sul suo dorso. Una volta assicuratosi che non fosse scomoda o a rischio di cadere si rimise sui suoi passi e al seguito dei due Pokémon gentili. 
Proseguirono senza staccarsi di troppo, per fortuna il percorso diventava meno soffocante, con pochi alberi. Il sole iniziava a trasparire tra i vari rami e ciò diede un grande sollievo al neo Pokémon "Pfui..." sospirò poi piegando la testa indietro per farsi sentire da Serena "Vedrai che tra poco starai meglio! Tieni duro ancora un po', ok?" Usò una voce dolce mentre sul suo dorso la volpina fece un mugugno e annuì debolmente.
Nonostante però la debole risposta, l’animo di Ash sembrava diventare sempre più scuro e pieno di pentimento. Avesse prestato più attenzione nel momento in cui avevano lanciato quell’Elettrotela contro di lui tutto questo non sarebbe accaduto. Sarebbero scappati o avrebbero combattuto, sta di fatto che Serena non si troverebbe avvelenata e con la salute a rischio. Le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene…
I suoi pensieri e sensi di colpa furono interrotti da una voce "Certo che avete un bel coraggio voi ad avventurarvi in un Dungeon di questo tipo. Se dovevate per forza fare una gita in un luogo simile potevate farvi accompagnare almeno da degli esploratori" 
Il commento non sembrò essere molto gradito dal Pikachu, ma ignorò la frase, dopotutto non poteva farci molto. Tuttavia una cosa gli parve strana "Dungeon?"
Si fecero tutti silenziosi. Sandile e Salandit si guardarono strabici "Si... Dungeon. Voi... venite da tanto tanto tanto lontano, giusto? Perché non sapere cosa sia un Dungeon vuol dire aver vissuto isolati dal resto del mondo"
Ash si sentì inizialmente infastidito da quelle parole. Certo che vivevano lontano, non avevano mai visto un luogo del genere e ne avrebbero di certo visti di più come quello. Non era colpa loro. "Uh, beh a dire il vero volevo chiedervi in che regione ci troviamo"
"Prego?"
"Regione... Kanto, Johto, Hoenn, Sinnoh, Unima, Kalos o Forsia? O un'altra?" Continuò Ash. Almeno sarebbe stato più facile farsi un'idea di cosa stesse succedendo.
"..." ancora i due coccodrilli si guardarono "Uh... avete mangiato qualcosa di sbagliato? Per me sei avvelenato anche tu"
"No che non lo sono!"
"Allora hai battuto la testa"
"Non ho manco un bernoccolo"
"Ma esiste l'emorragia interna"
"Eddai!"
"Oppure sei ammalato... o sei stanco"
"..."
Lasciò perdere quelle domande o allora si che si sarebbe sentito il mal di testa. Si sarebbe fatto spiegare tutto da qualcun altro in seguito. Ora la priorità era Serena.
Finalmente sembrarono raggiungere la meta. Il particolare odore che già da un po' arrivava alle narici del tipo Elettro era particolarissimo. Era senz'altro di tanti Pokémon e un altro un po' strano. Simile alla civiltà ma non di umani. 
Le foglie che passano di fianco a loro diventarono sempre minori fino a che non finirono gli arbusti stessi ad indossarle. I raggi del sole arrivarono dritti sul muso del Pikachu e gli scaldarono le sacche elettriche. Ben presto si ritrovarono su un percorso vicino al mare. Vide in lontananza delle strutture strane e finalmente provò sollievo. Osservò Ash la silhouette delle costruzioni non molto lontane.
Gli pareva strano che fossero in avvicinamento di un centro abitato da umani... e altre cose non quadravano. Si sentiva rintontito, ma speranzoso.
Dalla felicità di poter trovare una soluzione, ben presto tutto divenne confusione e perplessità. Più la vicinanza era maggiore... meno era la rassicurazione. Era normale che fosse tutto così basso, piccolo e particolare?
E fu quando giunsero con gli sguardi all'orizzonte, giù per la collina... che crollò tutto in un solo istante. Ogni singola convinzione anche se piccola era stata sbriciolata. Ora la testa di Ash era pervasa da dubbi e disorientamento. Ecco che giungeva il mal di testa.
Arrivarono ad un incrocio, si guardò attorno trovando sulla sua destra un pozzo particolare e un sentiero in salita, le scale erano pure abbastanza ripide.
Sulla sinistra c'era una altro percorso e finalmente si vedeva il mare e se ne respirava la brezza. Poteva anche sentire dei versi di Pokémon gioiosi provenire da un buco. Ma il vero shock era che di fronte a lui si apriva una strada... la strada di un villaggio abitato da soli Pokémon.
Ogni chance era caduta, forse non sarebbe stato così semplice risolvere l'enorme guaio in espansione... si era appena reso conto del colossale macello in cui erano finiti.
"Ehi di qua!" lo richiamò la lucertola "La nostra base in cima alla collina! Dai sbrigati!"
"Eh? Arrivo!" disse Ash iniziando a salire le scale. Per fortuna i due gli diedero una mano a tenere Serena sul suo dorso, o sarebbe stato un macello.
Notando lo sguardo perso di Ash nel vuoto Sandile smorzò un sorriso soddisfatto "Eh si, Borgo Tesoro è un vero gioiellino della cultura Pokémon”
“Ci troviamo a Borgo Tesoro!?" si sorprese Ash, non aveva mai sentito parlare di un posto simile.
"La sola e unica! Ma non c'è tempo per farti fare il tour, abbiamo da fare!" 
Ad Ash sembrava quasi di esser stato preso prigioniero in un mondo che a lui non apparteneva. Non fosse stato per la situazione avrebbe urlato di emozione, certe esperienze sembravano uniche e fantastiche. Ma con Serena avvelenata, il rischio di non tornare umani e il luogo in cui erano finiti… non gli sembrava proprio il caso di esultare. 
Ancora più stranezze, di certo era questo il suo parere appena vide un edificio a forma di tenda davanti a lui, avente la testa di un Pokémon a lui familiare di cui al momento gli sfuggiva il nome. Era di certo la stanchezza.
"Fermo qui" gli ordinò Salandit, che si diresse verso un’inferriata. 
"Impronta, impronta, impronta!" strillò una voce da sotto terra.
"E DI CHI E'!?" tuonò una voce molto più profonda. 
"E'... E'... E' Salandit!" 
"SALANDIT? BENE SARA' SICURAMENTE DI RITORNO DALLA MISSIONE CON SONDILE!" 
Uno sbuffò provenne dall’alto e un esclamazione disperata risuonò nell’aria "Veramente è Sandile, Genio! Apriteci che abbiamo un’emergenza!”

Subito la porta di legno si spalancò e il passaggio fu libero per i Pokémon bloccati all’esterno. Tralasciando la sorpresa e la curiosità dovuti all’ansia, Ash corse all’interno e, sempre aiutato dai suoi nuovi amici, portò Serena a qualche piano inferiore. 
La curiosità però non era fermata dagli altri Pokémon attorno a loro che si avvicinarono per vedere cosa stava accadendo. 
“Seguimi!” disse poi Salandit guidandolo in un corridoio e poi fino ad una stanza. Aprirono in fretta e si buttarono dentro letteralmente. Appoggiarono Serena su un cumuletto di foglie, in seguito la lucertola richiamò qualcuno.
“FLOETTE! ABBIAMO UNA FENNEKIN AVVELENATA! E’ ABBASTANZA GRAVE!”
Ash vide di scorcio una Floette spuntare e avvicinarsi. Non fece a tempo a guardarsi attorno o a dire qualcosa, che subito fu spinto fuori insieme a Salandit e cacciato dall’area. “EHI!”
“Non preoccuparti, ora si occuperà lei della tua amica”
Un Corphish spuntò da dietro e li richiamò, facendo quasi venire un infarto ad Ash, che saltò in aria e si aggrappò per qualche secondo al soffitto, per poi cadere di nuovo.  
"Tranquillo, è In ottime mani. La nostra infermiera è un asso nelle cure!”
“Corphish, gli hai fatto venire un colpo di certo! Avvisa quando ti fai vivo!” lo rimproverò Salandit con una piccola smorfia. Non era il caso di avere anche un Pikachu in coma. 
Ash si rialzò, ignorando momentaneamente il nuovo arrivato "Però vorrei vederla e starle vicino..." 
"Questo purtroppo non è possibile. Floette dice che la sua cura si disperde nell'aria e non funziona se si distrae e credimi… in questo momento attiri l’attenzione” 
Si guardò attorno e in effetti notò che un po' di occhi gli erano addosso. Non voleva intralciare le cure di Serena, ma sentiva il bisogno di andare da lei. Sospirò rassegnato, a questo punto tanto valeva guardarsi davvero attorno e chiedere qualche informazione. 
“Avrei delle domande”
“Spara”
Lui deglutì e preparò la valanga di domande che vennero gettate addosso alla lucertola “Dove ci troviamo? Perché ci hanno attaccati nonostante avessimo intenzioni pacifiche? Cosa era quel piano superiore?" 
Lei si ricompose e scosse appena la testa, poi si preparò a rispondere ad ogni dubbio “Prima di tutto questa è la Gilda, sede degli esploratori delle nostre terre. Io, Sanpile…”
“Sandile…”
“Sanpile… si… e altri membri tra cui il Corphish qui presente… lavoriamo per garantire il massimo supporto ai Pokémon viaggiatori o ci cimentiamo in altri ruoli. Vi hanno attaccati perché quello che avete attraversato non era un semplice bosco ma era un Dungeon" iniziò a spiegare.
"Un Dungeon? Cosa è un Dungeon?" la interruppe Ash. 
"Stavo per spiegare visto che sembravi disorientato sulla faccenda. Un Dungeon è un luogo in cui i Pokémon vivono in complicati labirinti naturali. Bisogna stare molto attenti quando si entra in un Dungeon perché difficilmente i nativi ti stanno a sentire. Per loro sei soltanto un intruso... ecco perché quei due vi hanno aggrediti. Spesso chi ci vive perde lo spirito di convivenza con gli altri, tuttavia ci possono essere eccezioni. I Dungeon si trovano in tutto il mondo, ma possono essere anche evitati per andare in alcuni luoghi, ci sono sentieri appositi. Sono mete ben conosciute e molto comuni, in alcuni casi anche d’intralcio, quindi per oltrepassarle devi chiedere l’assistenza degli esploratori”
“Uh…”
“Un Dungeon presenta anche dei lati positivi. In alcuni di essi è possibile infatti trovare dei misteriosi tesori e segreti segretissimi che potrebbero cambiare la tua vita! Semi d'oro, Galadoro, Bacchecedro, Tesorperduti”
"Ehm capa... stai sbavando..." si intromise Sandile.
"Eh? Oh si. Scusate ma quando si parla di tesori io... ma continuiamo… dicevo appunto che i Dungeon possono avere tanti tesori, infatti alcuni esploratori devono recuperare oggetti oppure cercarli per scopo personale o per alcune commissioni. Chi è di rango più alto più avventurarsi in luogo pericolosi e andare alla ricerca di tesori leggendari. Non finiscono mai le avventure qui! Però la maggior parte sono pericolosi e pieni d'insidie e menomale per voi che io e Sanpile eravamo di ronda" 
"Sandile! Mi chiamo Sandile!"
“Specificando ancora… di norma sono i civili che si perdono nei Dungeon e non riescono ad uscirne... per questo interveniamo noi! In ogni parte del globo c'è sempre una Gilda di esploratori in cui sono presenti richieste di soccorso, servizio trasporti o scorta. A volte ci arrivano anche richieste per andare a caccia di furfanti, criminali e Pokémon pericolosi. In tal caso è più probabile ricevere alte ricompense che se sei cadetto devi cedere in percentuale alla Gilda. Chi si diploma può uscire e lavorare in proprio ma c’è anche chi vi rimane. Noi captiamo le richieste e le mettiamo lì in bacheca a servizio nostro, o al servizio dei vari Team di esplorazione non più coinvolti con la formazione" 
Ash si massaggiò il capo confuso, era tantissimo da immagazzinare "Quindi...siete una scuola più o meno, ma anche un ente benefico o simile?" provò Ash a definire il tutto brevemente.
"Direi che più o meno hai azzeccato il punto, guance rosse" annuì la lucertola.
Ash strappò un sorriso "Guance rosse?"
"La capa da soprannomi un po' a tutti quelli che le stanno simpatici" spiegò Sandile.
"Esattamente" confermò di nuovo Salandit.
Ash sorrise sollevato, almeno stavano simpatici a qualcuno. Non era un cattivissimo inizio almeno da quando erano arrivati in quel luogo. Tra le cose positive di cui doveva fare l’elenco poteva aggiungere: preziosi aiuti.
"Però a me ancora non l'hai dato..."gli fece notare il coccodrillo alla sua amica.
Lei sospirò e fece come se la risposta fosse ovvia "Perché ancora non me ne è venuto in mente uno Sanpile!" 
Lui mostrò un grugno "E' San... oh lascia perdere..." si arrese lui. Contestava già tante volte durante la giornata, non gli serviva sprecare altre parole. Tanto ogni volta era la stessa storia. 
In quel momento un Pokémon a forma di campanella con un nastro attaccato ad esso si avvicinò al gruppo e richiamò la loro attenzione "Chi di voi è Ash?" chiese gentilmente.
Lui subito si mise sull’attenti, sperando fosse arrivato il momento di vedere Serena. Non ne poteva più di aspettare “Sono io!”
“La tua amica si è appena ripresa, puoi vederla se vuoi!" 
“Come sta?” chiese un po' dubbioso.
"Si riprenderà. Era un avvelenamento grave ma l'aromaterapia della nostra infermiera è una vera manna... oh scusa non mi sono presentata! Sono Chimecho! Piacere!" disse la campanellina presentandosi e porgendo il suo braccino piccino. 
"Il piacere è mio!" afferrò la zampa e la scosse con cordialità Ash, mostrando poi il suo caratteristico ghigno. Ora che Serena stava bene non c’era bisogno di preoccuparsi oltre. Appena terminata la loro presentazione il Pokémon elettrico camminò dietro a Chimecho e andò in direzione della stanza dove prima aveva lasciato l’amica. 

Ash continuò a camminare nel corridoio scavato nel terreno e arrivò nell'infermeria. Aveva ancora tante domande in verità ma sapeva che ce ne erano alcune fin troppe strane. Ed erano stati fortunati che non avessero chiesto molto altro a loro. Tipo il perché dei loro nomi strani e prima o poi sarebbe arrivata tale questione. Oppure avrebbero richiesto da dove venivano o perché non sapevano quelle cose fondamentali che sembravano scontate. Ma la domanda principale che loro stessi dovevano risolvere rimaneva dove si trovavano e perché. Per l'ennesima volta mise da parte quei pensieri che lo tormentavano e si concentrò su Serena. 
Entrò nella stanza e vide tutto abbastanza naturale. Era grandina, con vari letti, se di potevano definire tali, di materiale vegetale come quello su cui aveva posato l’amica, a quanto pare morbido e confortevole. C'erano tantissime erbe e bacche e anche altri oggetti. Sembrava uno studio medico molto all'antica. 
Si voltò vedendo Serena sdraiata su una delle cuccette vegetali, mentre una Floette la visitava. Continuò ad avvicinarsi silenziosamente ma venne notato facilmente da entrambe. Subito Serena sorrise scodinzolando appena e lo guardò con dolcezza e anche una nota di stanchezza "Ehi"
Il Pikachu fu presto al suo fianco e ricambiò "Ehi. Ti senti meglio?"
Lei annuì "Si anche se mi sento esausta"
Floette svolazzò davanti a loro e confermò "Normale, ho usato i miei poteri curativi visto che ormai il veleno si era già esteso in gran parte del corpo. Una Baccapesca avrebbe curato forse se fosse stata presa subito ma ormai era tardi. La stanchezza è normale, qualche Baccarancia e starai di sicuro meglio! Anche se ti consiglio di riposare"
"Grazie mille per l'aiuto" ringraziò Serena cordialmente per poi rivolgere i ringraziamenti anche ad Ash "E pure a te per avermi portata fino a qui"
Lui arrossì improvvisamente, emettendo qualche piccola scarica dalle guance.
Floette capì la situazione e controllando una risatina fece per andarsene "Vi lascio un attimo da soli per prendere alcuni utensili... voi fate le vostre cose..." 
Uscì giusto in tempo, infatti a sentire quelle parole entrambi persero momentaneamente il controllo del loro rossore in viso. 
"A-Allora... sei sicura di sentirti meglio?"
"Si..." rispose lei dispiaciuta "Anche se avrei voluto essere più utile... tu hai reagito mentre io sono finita per essere avvelenata..."
"Ehi. Non é colpa tua se ci hanno attaccati, tantomeno se ora ci ritroviamo nei corpi di Pokémon. Te l'ho già detto che sono stato trasformato in precedenza, per questo sono più a mio agio. Per le mosse... beh ho reagito quando ti ho vista ferita, credo dovremo imparare bene ad usarle e controllare le emozioni"
Serena lo guardò con gli occhi speranzosi "Ma insieme ce la faremo" concluse lui.
"Ascolta..." proseguì poi "Hai sentito cosa abbiamo detto nel tragitto?"
La volpina mosse appena la testa. Non era un sì ma nemmeno un no "Più o meno? Ero talmente assente che ho capito poco. Abbastanza però per dire una cosa... che siamo finiti in un casino"
Il topo sospirò grattandosi il capo. Ora che ci pensava un’altra cosa curiosa era la presenza dei loro cappelli e per lei anche il nastro blu attorno il collo come un fiocco, tuttavia erano l'ultima cosa da chiedersi. "Non so cosa fare di preciso. Non sembrano sapere cosa siano le regioni e tutto è diverso..." spiegò lei cosa gli avevano detto sui Dungeon e gli esploratori, lasciandola parecchio perplessa e preoccupata.
In che razza di posto erano finiti?
"Più che altro sarebbe meglio trovare degli umani a questo punto. Forse è un villaggio Pokémon lontano dagli umani. Sappiamo di casi come questi"
"Si ma qui si comportano tutti come se fossero umanizzati. Se te la senti direi che potremmo andare a fare domande a qualcuno più alto... magari in giro ci saranno dei Pokémon saggi o colti che ci possono dare una mano. Ed eventualmente scoprire come tornare un ragazzo e una ragazza"
Entrambi annuirono e, una volta alzata, Serena seguì Ash fuori dalla stanza e per il corridoio, arrivando al punto dove prima avevano lasciato gli altri.
"Oh eccovi!" Disse Sandile vedendoli arrivare "Vedo che sei di nuovo in forma! Mi fa piacere!"
"Grazie mille" ringraziò con solarità la Fennekin.
"Beh menomale che ti sei ristabilita. Guance rosse era più che preoccupato per te! Non faceva altro che chiedere come stavi!” fece notare Salandit.
“Come sta!? Come sta!?" lo imitò Sandile con una vocina gracile, di certo riusciva ad imitarlo molto bene. 
Guance rosse finì col girarsi imbarazzato mentre Serena guardò i due Pokémon "Molto meglio grazie! Il merito è anche vostro che siete venuti a salvarci!" 
"Dovere, è il nostro dovere! Piuttosto... perché eravate in quel Dungeon? Mi sembrate piuttosto inesperti per essere esploratori”
Serena cercò di trovarsi una scusa credibile che fosse anche un misto con la verità “Un viaggiatore ci aveva detto di andare a Borgo Tesoro a chiedere informazioni ad una certa persona, che di sicuro ci avrebbe aiutato con i nostri problemi. Ci ha detto di entrare nel bosco e... conoscete il resto" 
"A Borgo Tesoro ci siete arrivati, però vi ha detto chi cercare?" chiese Chimecho incuriosita dalla faccenda.
"Uh no... solo che lui sa un sacco di cose" ammise Serena un po' imbarazzata. Non ricordava gran che altro, le cure stavano facendo effetto. 
"E che è molto rinomato!" aggiunse Ash "Ha detto che se hai un problema puoi sempre affidarti a lui, un aiuto te lo darà sempre e comunque!”
I Pokémon si fecero pensierosi, iniziavano a capire di chi si trattasse. Era l’unico che poteva essere così descritto del borgo. I loro discorsi erano tutti confusi e parlavano uno sopra l’altra, rendendo difficile per Ash e Serena capire.
"Uhm sembra...”
“Si potrebbe..." 
"Ma no, sai che è in viaggio ora! E poi bisognerebbe chiedere udienza al Vice e sai quanto è..."
I due tesero le orecchie, cercando di capire a cosa si riferissero. Lo conoscevano quindi? Sapevano come portarli da lui? "Uh?" 
Il gruppo di Pokémon della Gilda si girò "Beh forse sappiamo chi vi può aiutare, ma al momento non c'è. E' il nostro capitano. Lui sa sempre come risolvere tutto e sa sempre cosa fare! L'unico problema è che fino al suo arrivo in comando c’è il suo vice e non è esattamente…” provò a descriverlo Salandit cercando le parole giuste.
Sandile continuò per lei “E’ un bravissimo Pokémon, per carità. Però è anche troppo fiscale. Durante le sue ispezioni si accorgerà di voi quindi dovremo fargli subito presente che abbiamo ospiti e lavorarcelo per bene. Intanto potete aspettarci qui, tanto tra poco è ora di pranzo e scommetto che non mettete sotto i denti!” E le sue parole furono presto veritiere, viste le pance dei due che iniziarono a borbottare.
"Allo chef non dispiacerà cucinare per due bocche in più anzi! Gli farà molto piacere!" rise Chimecho invitandoli a non essere timidi e unirsi a loro. 
Non fecero a tempo a rispondere, i due vennero portati alla mensa dove un Pokémon, a loro molto familiare, si fece avanti "Ah... due nuovi compagni?" chiese la pizza fantasma.
"Ospiti, Spectrelish. Ospiti" chiarì Chimecho, o meglio la sua collega cuoca.
"Ah Ospiti! Beh, spero proprio che diventino reclute. Mi piace assai sto bel' scugnizzo" disse Spectrelish "Due belle melette in più non saranno un problema"
"Spectrelish è un po' strano. Ha un accento particolare ma da quando ha fatto richiesta di cucinare insieme a Chimecho ci ha sempre soddisfatti!" spiegò Sandile.
"SI MANGIA!!!" tuonò una voce da dietro di loro che li fece sobbalzare.
"Ahio le orecchie! Guarda che non è mattina!" rispose un’altra voce di fianco a lui.
"LO SO, MA SI MANGIA! TROPPO CONTENTO!" rispose lui, seguito a ruota da un girasole.
E il girasole in questione prese parte alla discussione "Che ci volete fare? E' sempre fatto così... e... Shock! Due nuove reclute?" 
Calò il silenzio imbarazzante che fece un po' sentire a disagio Ash e Serena. Tutti li fissavano come se fossero alieni venuta chissà dove. Anche se in effetti i loro completi non li facevano passare inosservati. Erano circondati da un sacco di Pokémon diversi. 
Chimecho di nuovo sospirò e ci tenne a precisare "Ospiti, ma siccome il capitano non c'è li lasciamo restare qui fino a che non arriva, possiamo anche dargli la stanza libera per farli riposare un po' dopo pranzo" 
Quando Spectrelish tornò con le sue creazioni tutti si fiondarono sul cibo. Oltre alle varie creazioni di bacche e quant’altro, c’era anche una grossa mela, all’apparenza succosa e gustosa. Ash non perse tempo ad ingozzarsi come di suo solito, tuttavia con la coda dell’occhio poteva notare che per Serena non era così semplice. Doveva ancora abituarsi a mangiare con quelle zampe… o ad usare la bocca in casi estremi.
L’ex umano le lanciò un sorriso simpatetico e provò ad incoraggiarla "E' semplice! E' uguale a come lo facciamo di solito" 
"Tu però hai le mani… zampe con pollici opponibili" sospirò lei "Per me è un po' difficile abituarmi ad afferrare le cose con queste e mi imbarazza mangiare direttamente con la bocca…”
In effetti non aveva tutti i torti "Vuoi che ti dia una mano?” propose lui con semplicità “Magari ti imbocco..." 
Serena subito rizzò la coda e le orecchie e scosse la testa furiosamente "N-No! Prima o poi ci devo riuscire!" arrossì la volpina e ci mise più impegno nell’adattarsi. Per fortuna riuscendoci anche ad un certo punto. 
Finito il pasto, Floette si diresse dalla volpe e dal topino e indicò loro la stanza in cui avrebbero potuto riposare fino all’arrivo del Capitano. Li lasciò subito da soli, ad abituarsi alla nuova stanza dove c’erano due letti naturali e una finestra che dava sui sentieri boschivi. 
Entrambi ebbero modo di guardarsi attorno ma l’attimo fu relativamente breve, perché lo stesso identico pensiero cadde nelle menti dei due.
"Ormai credo sia chiaro" mormorò Ash.
"Questo posto non è Forsia, né Kalos, né Kanto..." continuò Serena "Dobbiamo scoprire assolutamente come trovare degli umani ad aiutarci, o non credo usciremo mai da questo guaio”
Ash annuì “In qualche modo ce la faremo, sveleremo questo mistero insieme…”
Guardarono ancora fuori alla finestra, insieme nello stesso istante.
“…E torneremo a casa”

...Continua....

Allora come avrete già capito da questo capitolo siamo entrati in un arco MOLTO Particolare che durerà un po di episodi. Noterete già che si tratta di uno stile differente proprio per sottolineare questo Nuovo mondo... e inoltre una nota... se volete stare a contatto con noi e chiederci qualsiasi cosa o semplicemente chiaccherare in allegria siamo lieti di informarvi che abbiamo aperto un canale discord. Vi forniamo il link su instagram!
   
 
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