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Autore: Red Saintia    28/05/2018    3 recensioni
I desideri e i dubbi di un giovane il cui destino è legato a quello del dio dei mari. L'incertezza sul suo futuro, e la magia di una splendida isola illuminata dallo sguardo di colei che da sempre è padrona del suo cuore.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Poseidon Julian Solo, Saori Kido, Siren Sorrento
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La riconobbe subito, in un incantevole abito color cipria che le avvolgeva l’elegante figura sottile mettendo in evidenza le sue forme generose, risaltate da una profonda scollatura. I capelli insolitamente legati in un morbido chignion le lasciavano le candide spalle scoperte. Con una mano si teneva un angolo dell’abito, con l’altra reggeva i sandali che aveva tolto poc’anzi per camminare più agevolmente sulla sabbia.
Julian rimase senza parole, incantato da quell’etera figura che si apprestava a raggiungerlo. Solo le parole sussurrategli da Siria lo riportarono alla realtà.
“Posso capire mio signore perché il vostro cuore non trova pace. E’ davvero una donna incantevole, anche un cieco si accorgerebbe di una bellezza tanto sublime.” Intanto Saori si era avvicinata ai due, e il generale marino si prodigò subito in un inchino.
“E’ davvero un piacere e un onore rivedervi Athena, vi porgo i miei omaggi. Permettetemi di dirvi che siete ancora più bella di come vi ricordavo” la fanciulla lo guardò con aria quasi divertita. 
“Ti ringrazio cavaliere, è bello vedere che la furia delle battaglie non ha intaccato il tuo modo sempre gentile ed elegante di porti” disse
“Mi onorate Milady”
“Piuttosto…Julian buonasera, ti cercavo in sala ma mi hanno detto che sembravi sparito nel nulla. Così ho pensato che potessi trovarti qui” disse Saori.
“Buonasera a te mia cara, infatti avevo bisogno di prendere un po’ d’aria, poi la dolce musica del flauto di Siria hanno fatto in modo che mi trattenessi più a lungo” rispose.
“Per me sarà sempre un piacere allietarvi signor Julian. Adesso però vi lascio, delizierò altre persone con la mia melodia, e poi temo che la mia presenza sarebbe di troppo. Vi auguro una piacevole serata.” Disse inchinandosi ad entrambi e regalando uno sguardo al quanto eloquente proprio a Julian.
“Arrivederci Siria…” rispose il giovane.
“Non dubitate ci rivedremo presto” disse, allontanandosi lentamente nell’oscurità. Per un attimo i due giovani lo guardarono andar via, poi i loro sguardi s’incrociarono di nuovo.
“Stai bene Julian, sembri turbato?” chiese Saori, forse più per rompere quell’atmosfera un po’ tesa che per una reale preoccupazione.
“Non è niente sta tranquilla, è che questi ricevimenti dopo un po’ cominciano ad essere snervanti.” Rispose
“Beh, nonostante tutto però vedo che i luoghi dove organizzarli sai sceglierli bene. Mikonos è un isola stupenda, una delle mie preferite.” Disse lei, e questa volta le sue parole erano sincere.
“La tua presenza qui la rende ancora più bella e preziosa” disse baciandole la mano.
“Sei sempre troppo galante Julian” sorrise, e i suoi occhi s’illuminarono nel riflesso delle stelle.
“Vieni ti prego, passeggiamo per un po’, non mi va di rientrare. Che mi cerchino pure quanto vogliono.” La prese per mano facendola correre lungo la spiaggia per un tratto di strada.
“Julian…ma cosa, fermati mi farai cadere, hai detto passeggiata non corsa” quando le onde del mare cominciarono a lambire i loro piedi e le caviglie, il giovane si fermò nel timore che lei potesse bagnarsi e sciupare così il suo splendido abito. Saori riprese fiato, le sue guancie leggermente arrossate per la corsa la rendevano adorabile ai suoi occhi. Lei lo guardò e scoppiò a ridere. Una risata allegra, liberatoria e schietta, come lo era lei.
“Guardati come ti sei conciato, sei impresentabile. Se ti vedesse Nesios gli verrebbe un colpo. Cosa penseranno le fanciulle che bramano la tua corte vedendosi così”
“Ti prendi gioco di me Saori?” disse un po’ indispettito ma felice.
“Un po’ si, ma non prendertela, ti assicuro che sei affascinante anche bagnato e pieno di sabbia” disse continuando a ridere.
“E’ bello sai…vederti così, sembri serena, tranquilla e sembri più donna” le disse con i suoi modi sempre cortesi.
“Questa è una serata di beneficenza Julian, questa sera le priorità sono altre. E poi non ho voglia di parlare sempre di guerre” rispose, tornando per un attimo malinconica e triste.
“Come sta il cavaliere di Pegaso. So che lo scontro con Hadres è stato fatale per lui” si permise di chiederle di lui perché sapeva bene che parte di quella tristezza, che lei, cercava di mascherare, era dovuta alle condizioni di salute di Seiya.
“Lui si risveglierà… “ disse alzando lo sguardo con la fierezza che da sempre le apparteneva. “Il suo cosmo è addormentato a causa della maledizione della spada del dio degli inferi. Ma io lo aiuterò a risvegliarsi, non permetterò che lui si spenga”
“Non ne ho mai dubitato Saori. So che faresti di tutto per lui. L’unico mio rammarico è quello di essere stato di cosi poco aiuto in quella battaglia, avrei voluto fare di più” disse cercando una sorta di giustificazione.
“Non fartene una colpa Julian, è dall’epopca del mito che il cavaliere di Pegaso e Hades sono costretti ad affrontarsi in battaglia, e anche stavolta è stato così”
“E’ fortunato ad averti accanto Saori.” Le disse
“Cerco di compiere il mio dovere al meglio. Aiutando i miei cavalieri. Tu faresti la stessa cosa, lo so”
“Sai cosa intendo, e non è certo del tuo dovere divino che parlo, ma del tuo amore per lui. C’è chi darebbe la propria vita per avere le attenzioni e le premure che tu riservi al tuo cavaliere.”
“Julian non voglio affrontare questo discorso. Tu sai che tengo molto te…”
“Ma non mi ami, lo so, me lo hai dimostrato in più di un occasione. E non te ne faccio una colpa sai, i sentimenti non sono cose che si possono controllare o comprare con la ricchezza.”
“Io ti ammiro molto Julian, tu hai saputo imparare dai tuoi errori e cercare in qualche modo di porvi rimedio. Ora però è giunto il momento che ti butti alle spalle anche vecchi sentimenti e ossessioni che ti tormentano. E’ giusto che tu sia davvero felice.”
“Tu credi che potrò mai esserlo?”
“Certo che lo credo. Ne sono sicura” disse stringendogli le mani. Voleva credere a quella promessa di felicità autentica che sarebbe giunta anche per lui. Ma adesso lui vedeva solo una splendida e luminosa luna riflessa negli occhi di lei, e quel vento che veniva dal mare che le smuoveva il vestito facendolo aderire alla sua candida pelle. Nient’altro…
“Forse è meglio rientrare Julian, o cominceranno a chiedersi che fine abbiamo fatto.”
“Si, forse è davvero opportuno rientrare. Però…non prima di averti rubato un bacio.” E così fece stringendola tra le braccia, Saori rimase immobile davanti a quel gesto improvviso, ma lui non le diede il tempo di ribellarsi. Era pur sempre Nettuno il dio dei mari, se non l’avesse avuta, almeno avrebbe fatto in modo di non essere dimenticato. Le labbra di Julian incontrarono la fiera opposizione della fanciulla, ma quando lui osò di più cercando di dischiudere la bocca di lei, Saori cedette a quel bacio dolce e travolgente al tempo stesso. Perché in lui vivevano due personalità quella del giovane e aristocratico erede dei Solo, e quella dell’irruento signore dei mari.
Quel bacio aveva la stessa impetuosità del mare in tempesta, l’avvolgeva attraendola a se senza possibilità di scampo, e lei si sentiva come persa, rapita in un vortice di emozioni.
Fu un attimo, un breve istante e Saori impose la sua volontà fermando quell’incanto che sembrava infinito.
“Fermati Julian…” disse sciogliendosi dal suo abbraccio “Tu non sei così, ed io non sono venuta qui stasera per alimentare false speranze.”
“Le mie intenzioni non erano di arrecarti offesa Saori. Ti ho detto che ti avrei rubato un bacio ed è quello che ho fatto, nulla di più.” Rispose il giovane.
“Tu non ti arrendi mai vero Julian?”
“Ti racconterò una cosa mia cara. Sai perché mi è tanto cara l’isola di Mikonos, perché la considero un mio personale rifugio?”
“Sinceramente no, lo ignoro.” Rispose
“Ebbene, questa è l’isola sulla quale ai tempi del mito Zeus sconfisse i Titani e prese posto sull’Olimpo come padre di tutti gli dei. Questa isola è terra di conquista, rappresenta la vittoria e un nuovo inizio.”
“E ciò cosa vorrebbe dire Julian, spiegati?” chiese la fanciulla
“Il tuo cuore è offuscato da sentimenti umani Saori, ma tu sei una divinità e sei fatta per gli dei. Tra me e te c’è un legame e so che anche tu lo avverti.” Le disse sfiorandole le labbra con la punta delle dita.
“L’unico legame che potrà mai esserci tra noi è amicizia e rispetto, nient’altro.”
“Belle parole le tue mia cara. Eppure qui stasera io ho insinuato il dubbio in te e con questo dubbio prima o poi dovrai farci i conti. Io sono un uomo paziente saprò aspettare.”
Saori aveva compreso bene il senso di quelle parole, sapeva che il legame tra i loro cosmi e le affinità che la legavano a lui erano molte. Ma il suo cuore non aveva mai mostrato incertezze, solo con una persona lei si sentiva davvero se stessa, solo un uomo riusciva a farle palpitare il cuore e forse era arrivato il momento che lei tornasse al suo fianco.
“Si sta facendo tardi Julian, rientriamo, saluterò brevemente i tuoi ospiti e poi andrò via” disse, ponendo fine alla conversazione.
“Vuoi già lasciarmi Saori, senza concedermi nemmeno un ballo insieme?” provò a convincerla.
“Credo che per stasera io ti abbia concesso anche più di quello che ti aspettassi” rispose.
“Così mi ferisci mia cara…”
“Sopravviverai Julian” si incamminò da sola per rientrare in sala.
“Saori aspetta, permettimi almeno di accompagnarti, se poi vorrai andar via non ti obbligherò a restare” nel frattempo l’aveva già raggiunta prendendola sotto braccio. Lei lo guardò con aria rassegnata tirando un profondo sospiro.
“Sei una persona davvero testarda lo sai?” gli disse
“Si lo so. Ma in fondo questo lato di me un po’ ti piace.” La giovane sorrise leggermente a quelle parole arrendendosi all’insistenza del giovane.
Il fedele Nesios già entrato nel panico più totale per l’improvvisa fuga del suo padrone, spalancò lo sguardo quando da lontano vide il giovane Julian Solo arrivare niente meno che sotto braccio a Saori Kido.
I due giovani fecero il loro ingresso nel salone, e inevitabilmente tutti gli occhi dei presenti si voltarono ad osservarli. Gli uomini incantati dalla bellezza di Saori, le fanciulle,invece, con aria contrita e accigliata guardavano colei che aveva portato via l’oggetto del desiderio di molte di loro. La giovane dea si accorse di quelle reazioni e si rivolse al suo accompagnatore.
“Sarai contento Julian, hai ottenuto il tuo momento di gloria” disse ironica.
“Te lo detto mia cara che quest’isola mi porta fortuna, e se gli dei mi assistono, questo è solo l’inizio…”
La musica, che aveva smesso di suonare quando i due giovani erano entrati, riprese le sue dolci note. Ma stavolta non era il suono del piano forte ad allietare gli ospiti, bensì quello di un dolce flauto traverso sapientemente suonato da un ben noto amico.
   
 
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