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Autore: _BlueLady_    28/05/2018    3 recensioni
Non sempre è il momento giusto per incontrarsi.
Spesso l'apparenza ci inganna, siamo vittime dei pregiudizi, basta una sola cosa fuori posto per mandare all'aria quello che sarebbe potuto essere un incontro perfetto.
A volte non siamo preparati ad accogliere qualcun altro nelle nostre vite, a volte sembrerebbe più semplice di quello che è, ma la crudeltà delle circostanze fa sì che tutto finisca in cenere. A volte basterebbe soltanto un pò di coraggio in più.
Sarebbe sufficiente una parola in più del dovuto, un sorriso più sincero, o semplicemente basterebbe saper ingoiare il proprio orgoglio, ogni tanto, per far sì che le cose viaggino nella giusta direzione.
A volte si è ancora in tempo per rimediare ai propri errori, a volte semplicemente è troppo tardi per tornare indietro.
Resterà soltanto una cicatrice a testimoniare l'impronta di quell'incontro fugace, mentre il rimbombo di parole pensate troppe volte e mai proferite ad alta voce farà da eco ai rimpianti di ciò che si sarebbe potuto creare, quando era ancora il tempo giusto per poter cambiare le cose.
- Di come Rein e Shade si sono vissuti in silenzio -
[Raccolta di Missing Moments dell'anime/manga, dedicate alla SXR. Perchè il BlueMoon esiste]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~ CAPITOLO 11: PROPRIO PERCHE’ SEI TU ~
Manga, Il Creagioielli


- Principessa Rein, è appena arrivato un principe che chiede udienza –
- Un principe? –
Così era stata attirata alla sala delle udienze quel giorno, ed il suo cuore non aveva potuto fare a meno di sperare che si trattasse del suo bel principe Bright, magari venuto fin lì per confessarle il suo grande amore.
Si era diretta – o meglio, fiondata – al piano sottostante del palazzo animata di eccitazione ed aspettative. La sua mente vagava verso sogni lontani, nei quali Bright si inginocchiava a terra per chiederla in sposa davanti a tutto il Regno Solare.
Istintivamente arrossì, e ciò non fece che aumentare la sua curiosità e la sua impazienza.
- Principe Brig… - esclamò quando giunse, con un sorriso celestiale stampato in volto pronta ad accoglierlo, ma l’immagine che le si mostrò davanti agli occhi la spiazzò totalmente.
Ad attenderla, di fronte al padre seduto regalmente sul trono, altri non v’era che Shade, che l’accolse con i suoi occhi magnetici ed impenetrabili.
- S- Shade?! – biascicò non appena lo riconobbe con un tuffo al cuore. La sua presenza lì l’aveva colta di sorpresa.
Lui non poté fare a meno di notare la sua agitazione, e di come il nome del Principe dei Gioielli le era rimasto bloccato in gola non appena l’aveva visto.
- Benvenuta, Rein. Il principe del Regno della Luna è venuto perché vorrebbe consegnarti qualcosa – le annunciò il padre, ignaro di tutto quello che c’era stato fra loro fino a quel momento.
- Consegnarmi qualcosa?- ripeté lei, senza capire. Conoscendo Shade a sufficienza, sospettava che ci fosse dell’altro sotto. Qualcosa di losco. Qualcosa che la metteva inevitabilmente sulla difensiva.
- Sua maestà, vorrei scambiare due parole da solo con la principessa. Potrebbe essere così cortese da lasciarci soli?-
- Cosa?!- come volevasi dimostrare, il suo intuito non sbagliava.
Lo seguì in giardino con il cuore in gola ed un’agitazione folle che le percorreva le membra. Pensare a loro due lì da soli, con Fine ignara di tutto ad attenderla dentro al palazzo…
Cercò di mantenere la calma.
- Cos’è che dovresti consegnarmi? – gli domandò, cercando di mostrarsi fredda e distaccata, insensibile a tutta quella situazione.
Inizialmente, Shade non proferì una parola. Semplicemente accennò un movimento verso di lei, che le fece saltare il cuore in gola.
Sgranò gli occhi incredula non appena lo vide inginocchiarsi di fronte a lei, con fare umile e sottomesso. Che fine aveva fatto il ragazzo presuntuoso e arrogante che aveva conosciuto?
Istintivamente, le attraversò la mente l’immagine che aveva focalizzato proprio prima di incontrarlo, quando ad attenderla nella sala udienze credeva ci fosse Bright.
Arrossì di imbarazzo, temendo di sentire ciò che aveva da dirle. Erano a un passo dal rovinare tutto, se lo sentiva.
- Innanzi tutto, volevo ringraziarti di cuore per aver aiutato il piccolo del Moon Bird – cominciò lui, frenando l’accozzaglia di pensieri che le stavano affollando la mente – La regina vorrebbe che accettaste queste due spille come segno della sua riconoscenza. Si tratta di un patrimonio del nostro regno –
Estrasse dal mantello due spille dorate e luccicanti, belle come non aveva mai visto. Per un istante le ammirò meravigliata, stupefatta di quel dono inaspettato.
Poi si rese conto che Shade era ancora inginocchiato ai suoi piedi.
- Smettila, dai! Guarda che non serve inginocchiarsi! – gli disse colma di imbarazzo, temendo che ci fosse dell’altro e trovando completamente assurdo il fatto che lui adottasse modi così formali, quando sapeva benissimo in cosa era consistito il loro rapporto fino ad allora – Inoltre non posso accettare degli oggetti così importanti – continuò, respingendo educatamente indietro il dono che le stava offrendo.
Lui le afferrò le mani determinato senza neanche lasciarla finire di parlare, costringendola delicatamente ad inginocchiarsi di fronte a lui.
Aveva bisogno di guardarla negli occhi.
- Invece devi – le disse risoluto, senza accettare un rifiuto – perché rappresentano tutta la riconoscenza per voi. Quella di mia madre, di Milky e del nostro popolo. Quindi vorrei davvero che tu le accettassi –
Se ci fosse stato Bright al mio posto, davvero avresti avuto il coraggio di rifiutare?
Rein l’osservò negli occhi, leggendogli in faccia quella domanda implicita, che la colpì dritta al cuore.
- Ho capito. Allora va bene, ne avrò la massima cura – disse solo, poi lo vide alzarsi e darle le spalle, pronto a lasciarla dopo avere svolto il compito che gli era stato chiesto. Era opportuno non aggiungere nient’altro che potesse destabilizzare il fragile rapporto che la univa a lei.
Rein tentennò un secondo, incerta se lasciarlo andare così fosse la cosa più giusta da fare o meno. Con lui era necessario mantenere le distanze, ma prima di separarsi c’era una cosa che voleva assolutamente sapere.
- Perché non ci hai detto subito che eri il Principe della Luna?-
Shade si irrigidì, retrocedendo sui suoi passi di fronte a quella domanda che non poteva ignorare. Anche Rein desiderava che il muro tra di loro venisse abbattuto.
- Perché in incognito mi sarebbe stato più facile indagare sulle cause dell’indebolimento della Benedizione del Sole – le disse, sempre voltandole le spalle, temendo di incontrare i suoi occhi.
Doveva resistere alla tentazione, per quanto avrebbe potuto.
- Quindi tu sapevi della Benedizione del Sole? – gli domandò lei stupefatta, quasi non credendo a ciò che aveva appena sentito.
- Non è difficile capirlo se sai leggere le stelle – le rispose lui, cercando sempre di mantenersi scostante - È lo stesso fenomeno accaduto tanto tempo fa… Però mi sono anche reso conto che solo le varie generazioni di principesse del Regno del Sole possono ottenere il Potere di Prominence –
Alzò lo sguardo su di lei, duro, severo, imperscrutabile.
- Ma qual è il risultato? Che le principesse del Regno del Sole sono due ragazzine che si preoccupano più di loro stesse che della sorte del pianeta – quelle parole pronunciate così duramente, furono una vera pugnalata al cuore per Rein. La fecero vergognare profondamente di se stessa.
- Questo mi fa andare fuori di testa – continuò lui, maledicendo la stupida ossessione della turchina per Bright, che la rendeva cieca di fronte a tutto il resto – Come mi fa impazzire l’idea di non poter utilizzare il Prominence-
Sospirò, ingoiando un bolo di saliva pesante come un macigno.
Rein lo ascoltava senza proferire parola, con gli occhi gonfi ed il cuore pesante.
- Eppure ci sono delle persone che io devo proteggere a qualsiasi costo…- mormorò ancora Shade, dopo una breve pausa.
E tra queste ci sei tu, Rein.
Nel sentire le sue parole, la turchina finalmente comprese il significato di ogni sua singola azione, ogni minimo gesto, ogni singola frase di stizza pronunciata nei suoi confronti. Non era cattiveria. Era istinto di protezione verso coloro che amava, e consapevolezza di ritrovarsi impotente di fronte al male che avanzava. L’orgoglio gli rendeva difficile gestire le emozioni al meglio.
Di nuovo, si sentì piccola ed insignificante di fronte all’altruismo di Shade verso gli altri. Forse davvero il potere che aveva ereditato non lo meritava, e in mano ad altri, a Shade, sarebbe stato sicuramente più propizio. Forse davvero era stata scelta per un semplice fattore di sangue, e non perché ne fosse davvero in grado.
Le venne quasi da piangere.
- Perdonami se ti ho considerato un tipo pericoloso, ma non immaginavo chi potessi essere – per la prima volta di fronte a lui, aveva detto ciò che realmente pensava. Niente più finzioni, niente più segreti. Tutto alla luce del sole.
Shade sorrise, ma non volle darglielo a vedere. Era già abbastanza il fatto che finalmente la tempesta tra loro sembrava essersi acquietata, almeno in apparenza.
- No, scusami tu se mi sono lasciato trasportare troppo dalle emozioni – le disse solo, sapendo che con quelle parole già si era spinto oltre il limite consentito.
Tentò nuovamente di allontanarsi, ma Rein glielo impedì.
- Aspetta! –
Sospirò, non riuscendo ad ignorarla.
- Noi ce la metteremo tutta. Non siamo ancora ad un livello accettabile, ma ci impegneremo al massimo per il bene di tutta la gente di Wonder, compresi te, Milky e la Regina del Regno della Luna –
Perché aveva voluto a tutti i costi farglielo sapere? Desiderava davvero così tanto accertarsi che la sua idea su di lei non fosse sbagliata come aveva creduto fin dall’inizio?
Entrambi sapevano che dopo tutto quello che si erano detti, era ancora più difficile lasciarsi andare.
- Prova a metterti la spilla – le disse Shade, ormai conscio che ogni tentativo di resistere era vano.
- N-non ci riesco…- balbettò lei cercando di infilare l’ago nel colletto del vestito con mano tremante. Cos’era tutta quell’agitazione che improvvisamente le infuocava le membra?
- Ci penso io – le disse lui, sfiorandole la mano con la punta delle dita. Erano fredde.
- Mi sono sempre chiesto com’è che voi due avevate quel potere – continuò, decidendo che ormai non poteva e non voleva più tenerle nascosto nulla – Poi ho visto il modo tutto vostro di impegnarvi, e ho cambiato opinione-
Tu mi hai fatto cambiare idea, Rein. È solo grazie a te.
Deglutì a fatica: davvero stava per farlo?
- Quindi ho deciso… che dovevo proteggerti – le confessò in un soffio, ormai conscio che era del tutto inutile nascondere ancora ciò che ormai era evidente.
Rein sussultò: aveva usato il singolare, non il plurale. Ancora non voleva arrendersi di fronte a quella verità che si ostinava ad ignorare. Non poteva cedere, per il suo bene, e per quello di Fine. Come avrebbe gestito la situazione poi?
Sapeva che era il momento giusto per interromperlo senza sapere a cosa avrebbe portato quella conversazione difettosa cominciata così per caso. Tuttavia non lo fece. Restò in silenzio ad ascoltare, incapace di reagire, combattuta tra ragione e sentimento.
In cuor suo, desiderava ardentemente scoprire dove tutto quello li avrebbe condotti, sebbene l’idea la impaurisse, e non poco.
Shade le accarezzò una guancia, avvicinandosi pian piano al suo viso. Per tanto tempo aveva immaginato quel momento, nel silenzio dei suoi pensieri, rifiutandolo perché lo giudicava futile e controproducente all’obiettivo che si era prefissato. Ma in fondo, cosa c’era di sbagliato in tutto quello? Era anche grazie a quell’inspiegabile interesse per quella chiassosa ragazzina se aveva fatto tutto quello che aveva fatto fino ad allora. Era grazie a Rein se era maturato ulteriormente, ed ora si poteva dire pronto ad affrontare la paura di non essere all’altezza.
Quella ragazzina era stata in grado di scacciare via i suoi demoni interiori. Ora il futuro non gli faceva più paura.
Rein gli aveva dato la forza di andare avanti.
Le passò l’impronta del pollice sul contorno del viso, perdendosi nella bellezza di quegli occhi di cristallo e di quella bocca sottile ed invitante. Desiderò baciarla con tutto se stesso. Era sbagliato?
Rein lo lasciò fare, ancora combattuta tra dovere e desiderio. Non sapeva cosa sarebbe potuto accadere, anche se, arrivati a quel punto, le intenzioni di Shade erano facili da intendere.
Davvero non voleva perché non era ciò che desiderava, o semplicemente non voleva perché non poteva?
Com’era difficile darsi una risposta. Sapeva solo che la rete di quegli occhi magnetici rendeva difficile rimanere fedele ai principi morali che si era prefissata di rispettare.
Shade le si avvicinò un poco, quasi leggendole in viso lo stesso desiderio inespresso.
Rein sussultò, ormai completamente persa nei suoi occhi.
Le difese di entrambi erano ormai venute meno. Non si erano mai sentiti così compatibili come allora. Perché ostinarsi a resistere ancora?
- Proprio perché se tu, Rein…- mormorò Shade, ormai arresosi alla volontà del suo cuore.
Sentirlo pronunciare il suo nome le fece ribollire il sangue nelle tempie. Com’era tutto incredibilmente perfetto. Neanche nei suoi sogni una simile scena sarebbe stata più perfetta di così.
Quanto avrebbe fatto male a Fine tutto quello.
Shade deglutì, e così fece anche lei.
Le parole faticavano ad uscire per colpa della troppa emozione. Sentivano i loro cuori intrecciati l’uno all’altra.
Rein non disse nulla, lasciando che fosse lui a parlare al posto suo.
- Io… ecco…-
Io ti amo.
- Volevo dirti che ti…-
Che ti amo, Rein. Non fare finta di non capire.
Un improvviso rumore di passi alle loro spalle ruppe l’incantesimo di quell’atmosfera ovattata, mandando in frantumi l’intreccio che li teneva uniti.
Non appena si voltarono nella direzione da cui provenivano, il cuore di Rein sussultò, mentre nel petto le si apriva una voragine che temette potesse quasi inghiottirla.
Fine.
Cosa aveva visto? Cosa aveva sentito? Era arrivata in quell’istante, o stava già ascoltando da prima ciò che si erano detti? Perché era venuta a cercarla? Perché proprio in quel momento?
- Fine aspetta! – tentò di fermarla, ma la rossa corse come una furia in camera da letto, completamente sorda al suo richiamo, e sbattendole la porta in faccia.
- Fine, aprimi! Guarda che prima non è successo proprio nulla!- tentò disperatamente Rein di giustificarsi, ma nel profondo, se solo ci ripensava, sentiva nuovamente le gote avvampare, ed un curioso pizzicore al petto inebriarle la mente di desiderio.
Non è successo nulla, perché non ci hai dato il tempo di far accadere nulla, Fine – sussurrava subdola la sua coscienza, ma lei la ignorò.
- Che slealtà! – sbottò Fine da dietro la porta con la voce tremante e il cuore a pezzi - È una crudeltà! Eppure siamo sempre state assieme! Perché proprio a te?!-
Rein temette che la voragine nel petto si allargasse e andasse ad inghiottire tutto quanto – No, aspetta! Guarda che non è così! Io non provo nulla per quel tipo! – le disse per rassicurarla, ma dentro di sé non era più sicura di ciò che voleva veramente – A me interessa solo Bright, e…-
- Lo sapevo! Sei crudele! – quelle parole la colpirono al cuore, facendoglielo sanguinare – Perché proprio tu che ti mostri così indifferente?! –
Di nuovo una pugnalata al cuore la ferì profondamente nell’anima e nell’orgoglio.
Era davvero una persona così crudele da calpestare i sentimenti che Shade provava per lei? Era davvero una persona così insensibile da non accorgersi di quanto Fine soffrisse per causa sua?
- Tanto è inutile… - singhiozzò Fine atterrita - È dal primo momento che l’ho visto che io… invece lui viene sempre da te, non è giusto! –
A Rein si strinse il cuore, a ripensare a tutto quello che c’era stato fino ad allora tra lei e Shade, e di come aveva gestito male la situazione.
Avrebbe dovuto mantenere le distanze fin dall’inizio. Avrebbe dovuto essere più chiara. Avrebbe dovuto accorgersi di ciò che stava succedendo a Fine, ed agire di conseguenza. Invece aveva preferito ignorare tutto, sperando che le cose si rimettessero a posto da sole. Ma lei cosa poteva fare più di quello, se non rendere evidente che le interessasse solo e unicamente Bright?
Un lampo le attraversò la mente, guizzando veloce tra i suoi pensieri.
Bright…
Come se lei non si fosse accorta di come il Principe dei Gioielli non avesse occhi che per Fine. Era discreta, ma non stupida, e nemmeno cieca. Per Bright lei non esisteva minimamente. Quanto poteva far male?
Capiva benissimo l’umore di Fine, in quell’istante. Era la stessa devastazione che divorava lei ogni volta che vedeva Bright osservare la sorella con gli occhi che brillavano.
Forse davvero aveva sbagliato tutto fin dall’inizio. Forse davvero la sua storia d’amore fiabesca non si sarebbe mai realizzata.
Terminarono il loro litigio con il cuore a pezzi e le lacrime agli occhi.
Rein si rifugiò lontano da Fine, per poter stare sola con i suoi pensieri. Alla luce della luna, esaminò la spilla che le aveva regalato Shade, che subito scintillò sotto i suoi occhi.
Le ritornò alla mente quel pomeriggio, e il modo in cui Shade l’aveva accarezzata facendole rabbrividire ogni centimetro di pelle. Le ritornarono alla mente i suoi occhi, un placido mare notturno in cui affogare, ed il suo respiro a pochi centimetri dalle sue labbra.
- Proprio perché se tu, Rein…-
Il cuore fece un sobbalzo in petto.
- Io… volevo dirti che ti…-
E ancora il cuore sobbalzò, le guance divennero roventi, il respiro si fece più affannoso, la bocca dello stomaco le si chiuse improvvisamente, ed intensi brividi cominciarono a percorrerle il corpo. Era quello ciò che si provava quando si era innamorati? Se davvero fosse stato così, allora cos’era ciò che provava per Bright?
Si accartocciò su se stessa, premendo forte la testa contro le ginocchia.
- È tutta colpa di quel tipo e dei suoi discorsi assurdi! Quello stupido!- singhiozzò, maledicendo Shade per la sua cocciutaggine e la sua inspiegabile fissazione per lei.
Perché Shade non aveva scelto Fine fin dall’inizio? Sarebbe stato tutto più semplice, allora…
- È dalla prima volta che l’ho visto che io…-
Sussultò: Fine provava davvero qualcosa di forte per lui. Con che coraggio avrebbe potuto portarglielo via?
Sospirò ancora una volta, asciugandosi le ultime lacrime che le cadevano dagli occhi.
Ripensò a Shade, e a come sarebbe potuto essere un suo bacio. Poi si rese conto di quanto fosse sbagliato quel pensiero, e scosse la testa violentemente scacciandolo via prima che potesse ritornare a tentarla.
La sensazione di calore nel petto, tuttavia, era lungi dall’affievolirsi.
- Proprio perché sei tu, Rein…-
Arrossì.
Quasi non si riconosceva più. Ogni sua certezza era crollata nell’istante in cui Shade aveva voluto farle quella confessione inopportuna.
Come si sarebbe dovuta comportare da quel momento?
Ripensò a Fine, e alle lacrime che aveva visto caderle dagli occhi nel momento in cui li aveva visti abbastanza vicini da potersi sfiorare con le labbra. Perché non lo aveva fermato prima?
Scosse la testa: era inutile porsi domande alle quali non sapeva darsi una risposta. L’unica cosa certa era che la felicità di Fine contava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Tutto il resto era superfluo.
Osservò un’ultima volta la spilla, mentre ancora nella mente le facevano eco le parole di Shade.
- Proprio perché se tu, Rein…-
- Perché proprio tu che ti mostri così indifferente?!-
Una fitta al cuore, lancinante come la punta di un pugnale conficcato nella carne, le tolsero di nuovo il respiro.
Scosse la testa, risoluta.
- E adesso che faccio? – si disse – Fine…-
Se in un momento di debolezza aveva sperato fosse possibile, la realtà dei fatti l’aveva riportata coi piedi per terra, dimostrandole il contrario. Non poteva essere così egoista.
Proprio perché c’era Fine…
Proprio perché era lui…
- Proprio perché se tu, Rein, ho deciso che dovevo proteggerti -
Proprio perché sei tu, Shade, io non posso innamorarmi di te.

Angolo Autrice:

Aggiorno prima del previsto. Sarà per questo che piove.
Che dire di questo capitolo, è uno di quelli che mi piace definire "Il capitolo". Qualsiasi fan BlueMoon, che abbia letto o non letto il manga, non può non ricordare istante per istante di questa scena. Fa parte delle mie preferite come quella finale del quasi-bacio. Qui Shade è quasi in procinto di lasciarsi andare per davvero, è lo è anche Rein. Se non fosse per l'arrivo di Fine, che gioca sempre il ruolo della guastafeste.
Ecco, spero di avervi trasmesso almeno un briciolo di quell'emozione, un briciolo dell'incanto ovattato che incornicia questa scena perfetta.
Vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, per chi avrà ancora piacere di seguirmi.
Baci sparsi

_BlueLady_

 
  
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