Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: JeanGenie    29/05/2018    4 recensioni
[Post - TLJ]
"Ci affronteremo là, dove la Luce e l'Oscurità si incontrano"
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Chewbacca, Finn, Kylo Ren, Poe Dameron, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lindòrea'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4.

I just know there's no escape now
Once it sets its eyes on you
But I won't run, have to stare it in the eye

Stand my ground, I won't give in
No more denying, I got to face it
Won't close my eyes and hide the truth inside
If I don't make it, someone else will stand my ground

 

(Within Temptation, Stand My Ground)

 

Sullust è  un nome che non le è familiare. Per questo Rey di Jakku ascolta con attenzione ogni informazione che C-3PO le riporta con la sua voce agitata. “Non è un bel posto, signorina Rey” ci tiene a precisare il droide protocollare. “L’aria è  tossica per i vapori che fuoriescono dai vulcani. Migliaia di vulcani. L’intera superficie è coperta da vulcani. Gli abitanti sono costretti a vivere nel sottosuolo. Io eviterei di andarci, se posso permettermi.”

Si chiede perché Ben abbia scelto quel luogo. Non è certo questo il modo in cui si aspettava di rivederlo, ma tenta comunque di cogliere i vantaggi della situazione. Il loro primo duello si è svolto nella neve, ma il freddo non l’ha turbata più di tanto. Di notte, su Jakku, la temperatura scende a picco. Ma, con un clima rovente ad aspettarla, lei può dirsi ulteriormente  in vantaggio.

Chewbacca ha smesso  di protestare. Adesso la osserva mentre attiva un remoto per esercitarsi nel tempo che le resta. Lo wookiee le ha detto chiaramente che la porterà dove lei vuole ma, se dovesse accaderle qualcosa, ucciderà Kylo Ren con le sue mani. Le sembra un compromesso legittimo. Chissà cosa penserebbe Han di tutta quella faccenda.

Al terzo tentativo, Rey riesce ad accendere la spada laser. È un oggetto grezzo. Non le trasmette lo stesso senso di leggerezza che le arrivava dalla lama degli Skywalker, ma ha fatto del suo meglio per assemblarla. Le tremavano le mani quando ha inserito il cristallo kyber nel guscio. Le è  sembrato quasi di violare un rituale sacro. Ma funziona, ed è quello che conta.

O meglio, funziona quasi sempre...

La lama verde dardeggia mentre il drone tenta di colpirla. È settato su una difficoltà media. È intenzionata ad aumentarla, ma prima ha bisogno di riscaldarsi. I proiettili rossi vengono lanciati a gruppi di quattro alla distanza di due millesimi di secondo ciascuno. Parare i colpi diventa sempre più naturale. Può farcela. Può dimostrare a Kylo Ren che è  alla sua altezza, che non è mai stata semplice fortuna.

Rey sorride soddisfatta mentre il remoto schizza fuori dal suo campo visivo. Non le occorrono gli occhi. La Forza guida la sua mano. Sa esattamente da dove arriverà il prossimo attacco. Si volta anticipando i dardi, la postura è  perfetta, la velocità è quella giusta. Ma dall’elsa della spada arriva solo il crepitio di qualche stanca scintilla. Si ritrova ad impugnare solo un inutile pezzo di metallo ed è troppo sorpresa e delusa per evitare che tre colpi la raggiungano alla spalla.

“Sei morta” grugnisce Chewie, e le sembra quasi che stia ridendo.

Rey si accanisce sul pulsante d’accensione. “Non sono morta. Il cuore è più in là.”

Ha smesso di contare i tentativi e anche i colpi che le arrivano addosso quando la lama riappare crepitando.

“Si farà uccidere, R2. Le possibilità che riesca ad arrivare alla fine del duello con quella spada sono di una su 387.”

È  un peccato che abbia dimenticato di ordinare a C-3PO di spegnersi. Non ha davvero bisogno delle sue percentuali da disfattista.

“Non mi sembra così male ” gli risponde Rey poi disattiva vocalmente il remoto. L’elsa è diventata rovente e maneggiarla si è fatto impossibile.

Maledizione...

Si siede in terra e recupera in un angolo la cassetta degli attrezzi di Chewbacca, poi apre l’elsa solo per scoprire che il kyber verde lampeggia a intermittenza. Dovrebbe usare la Forza e una sorta di connessione mistica ma invece si limita a un cacciavite. È certa che il problema sia tecnico. E  soprattutto, non ha idea di come stipulare un patto con la pietra. Con la spada degli Skywalker era diverso. Era l’arma stessa a cercarla.

Perché non funziona? I kyber dovrebbero avere un’energia quasi illimitata.

Se riuscisse a leggere i testi Jedi che ha portato con sé da Ahch-To forse le sarebbero di aiuto. Ma la lingua arcaica in cui sono scritti le è incomprensibile. C-3PO le sta dando una mano ma non ne stanno tirando fuori niente più che qualche frase banale. Il fatto che istinto e logica l’abbiano guidata nella costruzione dell’arma è già una cosa eccezionale.

Una cosa da Luke…

Le manca Luke. Le mancano perfino i suoi rimproveri e il fatto che la considerasse una povera stupida. Ha bisogno di una guida. Anche se sta facendo progressi straordinari.

Devo pensare in modo positivo. Sto procedendo. Nonostante tutto, sto procedendo.

Sorride, fiera di se stessa. Funzionerà. Deve funzionare. Le basteranno una decina di minuti per liberarsi di Kylo Ren. La spada collaborerà, ne è sicura.

Dieci minuti e sarà fuori dalla mia testa, dalla mia vita, per sempre. Dopo, potrò tornare a respirare. È la cosa giusta. Lui ha scelto. Adesso tocca a me.

Rey controlla i circuiti. I cavi sono collegati, la pietra brilla nella nicchia che la protegge. Chiude l’elsa e la sigilla di nuovo, poi preme il tasto d’accensione.

La lama,  fluida, liscia e potente, stavolta sembra davvero stabile. Pienamente soddisfatta si alza e attiva di nuovo il remoto. Ha ancora un po’ di tempo per continuare l’allenamento. E stavolta respingere i dardi le viene ancora più facile.

“Credo proprio che tu debba rivedere le tue percentuali, C-3PO” fa notare al droide che, per una volta, sembra non avere nulla da dire.

*****

I tre  droni di fronte a lui misurano almeno tre metri in altezza e sono armati con blaster e lame in ognuno degli otto arti metallici. Sono passati quasi sette anni da quando ha affrontato per la prima volta una di quelle macchine. Era appena entrato nel Primo Ordine e aveva ritenuto che i droni per l’addestramento delle truppe d’assalto non fossero altro che giocattoli. Per questo aveva preteso che venissero rimpiazzati con quelle macchine assassine. Perché i primi due colpi inferti da loro possono essere considerati  un avvertimento ma il terzo è sempre letale. Sta andando avanti da due ore e comincia ad essere stanco. La maglia che ha addosso è inzuppata di sudore. Ma non demorde e la sua lama recide un braccio metallico poi affonda in un occhio rosso e pulsante.

Ancora due.

Si chiede perché si stia allenando così tanto. Rey è  abile ed è dotata di un talento naturale, ma la sua scherma è quella di una principiante.  Quella volta, nella foresta, l’ha sconfitto solo perché era ferito.

In più di un modo.

Si rifiuta di pensarci. L’ha fatto perché  doveva e suo padre lo sapeva benissimo. Non importa quanto faccia male. Non importa se il suo viso morente lo perseguiterà per sempre.

Non pensarci. Non pensare al suo sguardo in quel momento. È tardi,  ormai. È stato tardi dal giorno in cui ti ha allontanato.

Un colpo gli sfiora la testa. Non è abbastanza concentrato. Pensa troppo a suo padre ultimamente.  È un tarlo che lo sta divorando vivo. Il passato deve rimanere dov’è. Continua a ripeterselo ogni volta. Sono andati. Tutti loro.

Una fitta di dolore arriva inaspettata e tagliente e fa più male di qualunque ferita concreta. Si rifiuta di chiamarla solitudine.

Avrei voluto dire addio a mia madre…

La lama rossa vortica, spietata e violenta. Deve sconfiggere Rey e sottomettere il Monaco.  Al resto penserà dopo.

Il suo viaggio deve essere ultimato. È l’unico insegnamento di Luke che ancora gli resta. Mai fermarsi a metà percorso. Non è forse uno dei precetti fondamentali?

Jedi.

Quando la smetterà di pensare come un Jedi? La dottrina si insinua, lo pungola e gli ricorda quanto sia difficile sradicarla. Il secondo drone cade a terra ridotto a due tronconi fumanti.

“Pausa” dice e l’ultima macchina si ferma. Sullust è vicino. Deve decidere quale dei due avversari affrontare per primo. Probabilmente Rey non gli lascerà scelta. Sembra avere fretta di chiudere ogni conto in sospeso con lui. In quel caso la accontenterà. Non importa quale sia l’opinione di suo nonno in proposito. Non importa neppure quanto tema in modo irrazionale l’idea di ritrovarsela davanti e quanto sia consapevole del fatto che non riuscirà a controllare il suo rancore, che le farà del male e che finirà per soffrire con lei.

Le loro scelte non possono collimare.

Si asciuga il sudore ricordando i suoi occhi, così grandi e gentili. Gli  ha chiesto perché ha lasciato il Primo Ordine. Capirebbe se provasse a spiegarglielo?

No. Lei non riesce a capire mai nulla. Si limiterebbe a inorridire. È la cosa che le riesce meglio.

*****

Avrei preferito alberi, ruscelli e farfalle variopinte?

Rey non riesce ancora a capire perché si senta tanto delusa mentre indossa il respiratore. In fondo, quel posto orribile è  la cornice ideale. Assomiglia all’anima di Kylo Ren ed è tossico quanto lui.

E ribolle della stessa rabbia.

Ha fatto atterrare il Falcon su un lastrone di pietra lavica in posizione rialzata rispetto al luogo dell’appuntamento, una valle devastata da geyser e pozze di acqua rovente. Non uscirà all’esterno finché non lo vedrà arrivare. Non può  fidarsi di lui e deve mantenere alta la guardia. Non sa nulla di quel pianeta se non che l’aria non è respirabile ed è torrida, come ha tenuto a informarla R2 prima che lei uscisse fuori senza riflettere e si facesse scoppiare i polmoni. Ci sono delle città nel sottosuolo, e questa informazione le arriva da C-3PO, ma lei dubita che riuscirà  a fare conoscenza con qualcuno degli abitanti.

“Ci sono anche sopravvissuti  alla distruzione della bella Alderaan, signorina Rey. La principessa faceva loro visita, di tanto in tanto.”

Chissà se portava il piccolo Ben con sé… riflette, mentre  controlla per l’ennesima volta il respiratore.

Deve imparare ad essere paziente e prudente. Kylo Ren si aspetta un suo passo falso e lei non ha nessuna intenzione di accontentarlo.

“No, Chewie. Tu resti qui. Non ci vorrà molto” risponde allo wookiee che sta smaniando. Non è certa che le darà retta, ma Kylo Ren non può finire la sua vita crivellato dai colpi di Chewbacca. Deve pensarci lei e deve farlo in modo leale, secondo il Codice. In un modo che non comprende del tutto, sa che è  la Forza a volerlo .

Rey osserva il radar un’ultima volta.  Un Tie si distacca dallo Star Destroyer che sta orbitando intorno al pianeta, entra nell’atmosfera e atterra nella valle ai suoi piedi.

Vorrebbe non provare quell’assurda stretta allo stomaco. Vorrebbe ordinare al suo cuore di smettere di battere in preda al panico. Vorrebbe smettere di tremare.

Lui scende dal velivolo, una figura nera e inquietante, che avanza con il passo sicuro di chi è abituato a calpestare chiunque gli intralci il cammino.

È qui ed è reale… si dice come se la cosa non fosse poi così  ovvia. Allunga la mano e potrai ferirlo. Toccalo e lo vedrai sanguinare.

Cerca la rabbia che ha custodito  in sé per quel momento e trova solo paura. Ed euforia. La riconosce  perché la prende allo stomaco e la rende… felice? Come posso sentirmi felice, ora?

“Vado…” dice a Chewbacca ma la sua voce suona spezzata e insicura.

Lascia il Falcon senza neppure rendersene conto. L’ondata di calore, appena mette piede sul suolo del pianeta, le mozza il respiro.

Lui ha sollevato gli occhi e ora la sta fissando. Il respiratore le cela quasi completamente l’espressione del suo viso. Deve dirgli qualcosa prima di scendere a valle? Non le viene in mente nulla di significativo, neppure qualcosa di stupido, banale e arrogante come “È finita per te,  Kylo Ren!” o qualcosa di altrettanto scontato e rubato ai copioni dei girovaghi che di tanto intanto sbarcavano a Niima con i loro spettacoli.

Respira profondamente e l’aria che passa attraverso il respiratore è amara e sa di plastica. Non può rimandare ancora a lungo. Scenderà e accenderà la spada. Le parole non servono.

“Hai piazzato quell’affare lassù perché potessi ammirarlo, come una specie di trofeo?”

Perfetto. Lui le ha tolto l’onere di parlare per prima. La vista del Millennium Falcon a pochi passi da lui deve avere toccato qualche nervo scoperto.

“Lascia che te lo dica, Ben. L’universo non ruota intorno a te.”

Ora si sente meglio. Sono di nuovo pari. È il momento di mostrargli cosa ha imparato in quei mesi anche senza l’aiuto di un maestro. Saltando con una leggerezza che non avrebbe saputo di poter dominare prima di lasciare Jakku, Rey gli plana letteralmente davanti. Se è impressionato, Kylo Ren non lo dà a vedere. Sono cose da padawan e Rey ne è consapevole ma lei si sente comunque molto fiera di se stessa.

Avverte la tensione in ogni muscolo del proprio corpo. Attaccherà per primo? Dovranno sguainare le armi come richiede la cavalleria? Cosa stanno facendo con esattezza? Comincia a domandarselo proprio in quel momento. Davvero fra meno di un’ora uno tra loro due sarà morto?

Qualcosa non va…

Kylo Ren si guarda intorno. Sembra non avere alcuna fretta e neppure si degna di parlarle ancora. Sembra in attesa di qualcosa che non vuole arrivare. Forse le sta concedendo l’onore del primo affondo.

Accidenti a te. Perché tutto, con te, deve diventare un enigma?

Il caldo le brucia la pelle. Non si tratta delle temperature secche e roventi di Jakku. L’aria di  Sullust sembra volerle staccare la pelle dalla carne, sciogliendola. Rey sfiora il pulsante d’accensione della spada. Poi il ronzio di uno sprinter le arriva alle orecchie. Solleva lo sguardo un attimo prima che un’altra figura vestita di nero piombi su di loro come un enorme rapace.

Rey avverte la Forza pulsare in lui, più potente di quella che ha colto nel sicario che l’ha aggredita su Concord Dawn. L’uomo sguaina la sua arma, un’asta dotata di punte  che fa ruotare intorno alle spalle con un’abilità che non ha mai visto prima in un avversario. Si chiede per un istante come abbia potuto tenerla nascosta sotto il mantello.

È assemblabile. Quindi può riservare qualche brutta sorpresa.

Osserva con disprezzo Kylo Ren. Aveva quasi creduto che riuscisse ad essere leale. “Un’altra trappola?” gli chiede e non riesce a non sentirsi profondamente delusa. Ma un attimo dopo lui la spintona via facendola ruzzolare a terra e solo il respiratore le impedisce di ritrovarsi con la faccia escoriata.

“È qui per me. Togliti dai piedi finché non ho finito” le dice Kylo Ren accendendo la spada.

Ma cosa sta succedendo? si chiede mentre le due oscure figure si fronteggiano.

****

Rey di Jakku è esattamente come la ricordava. Una ragazza alta, dalla postura arrogante, con la solita incuria nel vestire, i capelli scuri e raccolti e due occhi curiosi che chiedono. Chiedono sempre.

Rey di Jakku è l’ancora che gli impedisce di svincolarsi del tutto dal passato. Si chiede quanto sia migliorata in battaglia. Ha lasciato la sua posizione di vantaggio, lassù accanto al Falcon, quasi volando e controllando la Forza in modo spettacolare.

Ma non è il momento per pensare ai suoi progressi, al fatto che il respiratore gli impedisca di vedere le sue labbra, a lei.

L’ha spinta via quando il Monaco è arrivato. Sperava di avere più tempo. E anche di avere qualcosa di profondo da dirle. Invece si trova a parare i colpi del Cavaliere, arretrando e portandolo lontano da lei. Ad occhi esterni sembrerebbe in difficoltà. In realtà sta scegliendo il terreno migliore. Il Monaco è il  più potente dei sei, ma non è mai stato al suo livello. Nessuno di loro lo è mai stato. Ma è comunque un avversario di tutto rispetto ed è abile nel controllo della Forza e non solo nell’uso delle armi. Kylo Ren lo spinge indietro usando unicamente i propri poteri mentali. Quando la distanza tra loro si fa più ampia lascia che i fendenti colmi di rabbia lo portino alla vittoria.

Un minuto e trentacinque secondi. Avrei potuto fare di meglio.

*****

Rey di Jakku non ha mai visto prima d’ora uno scontro simile. I due uomini in  nero sembrano due lugubri farfalle fluttuanti tra i vapori dei geyser che si colpiscono con una furia che non rinuncia alla grazia. E  si scopre a desiderare di poter raggiungere la stessa padronanza, un giorno.

Si rimette in piedi e cerca riparo dietro una roccia, sporgendosi quel tanto che basta per non perdere nessuna fase del duello.

Scopre di essere in ansia per Ben e si dà mentalmente della stupida. È lì per ucciderlo. Se dovesse essere sconfitto ora,  lei si risparmierebbe una bella fatica.

Ma perché si affrontano? Perché queste strane creature vogliono morto anche lui? Credevo che lui li avesse mandati per eliminarmi...

Non ha dubbi che il misterioso guerriero che sta combattendo contro Kylo Ren appartenga alla stessa casta dell’uomo che ha affrontato su Concord Dawn. Lo riconosce. Ha visto ognuno di loro. Sono apparsi nelle  sue visioni, schierati con Kylo Ren, minacciosi e possenti.

I  vapori esplodono e, nella densità  delle particelle di acqua tossica, la lama scarlatta è l’unico bagliore. Rey cerca di mettere a fuoco cosa stia accadendo ma i miasmi hanno scelto di riempire l’aria tutti nello stesso momento. Il calore si sta facendo insopportabile. Il sudore le cola sugli occhi e le appanna la vista. Se lo asciuga con il dorso della mano e un attimo dopo riesce a vedere il Cavaliere in ginocchio di fronte a Kylo Ren, con la testa china davanti alla sua lama. Rey attende un colpo che non arriva.

“Sottomettiti. Rinnova il tuo giuramento. Inchinati al tuo Maestro.”

Si tratta di una sorta di rituale  a lei completamente sconosciuto. Entrambi sembrano consapevoli di ciò che sta accadendo. Lei sa solo che Kylo Ren ha risparmiato il suo avversario.

“Raggiungi le colonie nel sottosuolo. Resterai qui fino a quando non ti manderò a chiamare.”

L’uomo si alza, poi attende che Kylo Ren posi una mano sulla sua testa protetta dall’elmo, nero come tutto il resto, e solo dopo si allontana sparendo tra le rocce.

Che cosa ho appena visto?

Rey gli si avvicina quasi con timore, come se temesse di spezzare un antico incantesimo.

“L’hai risparmiato.” Ha miriadi di domande da fargli ma per le sembra di avere i sensi annebbiati.

“Mi serve” risponde lui senza staccare gli occhi dalla figura in nero che si allontana.

È  come se l’aria fosse pregna di particelle di Forza in conflitto tra loro. E  c’è dell’altro. L’ha percepito solo ora ma c’è qualcun altro sul Tie che ha portato Kylo Ren su Sullust.

“Chi c’è? Chi c’è con te? Non sei venuto da solo…” Rey si focalizza sul caccia cercando il suo occupante. Forza che vibra. Forza acerba. Un bambino? Un bambino ammanettato?

“Un passeggero. Lo lascerò a Pinyumb. È una storia lunga. E  comunque non ti riguarda. ” Kylo Ren si volta a guardarla. “Nemmeno tu sei venuta da sola.”

Sa di Chewbacca. Ma non aggiunge altro.

Un ragazzino legato. Sei davvero una persona spaventosa...

Rey impugna la spada e la accende. Stavolta la luce verde non le gioca alcun brutto tiro ma splende sicura tra i vapori che li circondano.

Kylo Ren le si accosta e nei suoi occhi Rey coglie  un accenno di perplessità. “Cosa diavolo è quella? Dov’è la spada degli Skywalker?”

Cosa?

Per mesi ha dato per scontato che lui lo sapesse. Che nel momento dell’esplosione sulla nave di Snoke fosse cosciente. Invece non sa nulla.

“Si è spezzata sulla Supremacy. Non  te lo ricordi?” Rey arretra istintivamente di un passo quando lui avanza. Sa essere dannatamente minaccioso quando vuole e la fa sentire minuscola.

“Hai rotto la spada di mio nonno?” ringhia lui da dietro il respiratore.

Oh, no. Questo non è giusto.

Improvvisamente il timore che prova per lui si dilegua e le resta solo l’istinto di prenderlo a schiaffi.

“Adesso non cominciare! Semmai abbiamo  rotto la spada di tuo nonno!”

Vorrebbe aggiungere una battuta caustica circa i ragazzi arroganti che parlano tanto di cancellare il passato ma poi restano morbosamente attaccati ai cimeli di famiglia, ma la sua spada sceglie quel momento per mettersi a crepitare per poi spegnersi con un lamento desolante.

Kylo Ren solleva una mano per indicarla con un gesto a metà tra la pietà e il disgusto.

“Non puoi combattere con quella cosa. Dove diavolo l’hai preso quel kyber? Da un rigattiere?”

Rey si morde la lingua.

Accidenti a te.

Ricorda benissimo il banco pieno di cianfrusaglie e il tizio bruno e rigido che si sfregava le mani soddisfatto dopo averglielo venduto. “Un autentico kyber, signorina. Non è facile trovarne uno. Questo apparteneva a un Jedi ucciso durante l’Epurazione. Sarà felice  di avere trovato una nuova padroncina.”

In realtà quel kyber non vuole saperne di lei e gliene ha appena data una plateale dimostrazione.

“L’hai davvero preso da un rigattiere?”

Kylo Ren sta ridendo. È un suono che non credeva che avrebbe mai sentito. E sta ridendo di lei, la qual cosa la fa sentire particolarmente arrabbiata. Rey si accanisce sul pulsante d’accensione finché la lama non  appare di nuovo.

“Posso combattere benissimo!” grida, poi, mentre Kylo Ren sfodera la sua spada rossa,  si lancia su di lui decisa a farla finita in fretta.

***

Pazza.

È migliorata e deve riconoscerlo. Sembra quasi anticipare le sue mosse, eppure entrambi hanno bloccato i propri pensieri all’altro. Non può vedere le sue labbra ma è certo che stia sorridendo. Para i suoi fendenti con l’abilità di chi è stato addestrato per anni. Ciò che ha iniziato a sospettare sulla Star Killer sta diventando una certezza.

“Cosa sei, una sorta di parassita?”

Lei è il suo specchio. Una copia uguale e contraria di se stesso. Sono diversi eppure identici. Per questo è così difficile affrontarla. Impara da lui. Lo emula inconsapevolmente. Le parole di Snoke acquistano sempre più senso.

Esiste per contrastarmi. La Forza la guida perché possa fermarmi.

Non può lasciarglielo fare. Se lei rappresenta la Luce allora deve soffiare sulla sua fiamma fino a spegnerla.

In qualcosa non saranno mai uguali. Rey è agile e veloce, ma lui ha dalla sua una forza fisica notevole. Luke era stato chiaro da subito. “Se tanto mi dà tanto, entro un paio d’anni ti arriverò appena alla spalla. Il mio stile di combattimento non può essere il tuo. Devi sfruttare in pieno la tua massa. E renderti minaccioso.”

Incutere timore in battaglia è qualcosa che gli viene naturale. Chissà se ha ereditato quella capacità da Vader. Si dice che potesse far tremare un uomo di terrore solo parandoglisi davanti.

Ma Rey non lo teme. Non più. Quindi Kylo Ren mena fendenti contro la spada della sua avversaria con una violenza crescente, fino a costringerla in ginocchio. Lei grida e resiste nonostante le sue braccia tremino per lo sforzo. Poi la sua spada si spegne. Priva di resistenza, la lama di Kylo Ren cala. Solo un assoluto controllo gli permette di fermarla prima che penetri nella testa della ragazza.

È una vittoria e potrebbe finirla lì. Ma non va bene. Non va affatto bene. Lei lo fissa attendendo il colpo mortale. I suoi occhi sono fieri e non vacillano ma si riempiono  di stupore quando lui spegne la spada e la ripone alla cintura.

“Mi hai chiesto un duello leale” le spiega. Non sa neppure perché lo stia facendo. E non ha la minima importanza. Sa solo che Rey di Jakku non può morire per colpa di una spada difettosa.

“Tu non hai idea di cosa sia la lealtà” gli ringhia contro lei.

Prevedibile…

“Ogni tuo tentativo di ferirmi va a vuoto, Rey. La tua opinione non mi interessa.”

Le porge la mano per aiutarla a rialzarsi ma non si sorprende affatto nel vederla ignorare il suo gesto. Rey si rimette in piedi scrutandolo sospettosamente.

“Se sei una Jedi, allora ti serve una spada. Così è solo una farsa” le spiega. Sa che se ne pentirà. L’ha avuta in sua balia e la sta graziando per permetterle di ottenere un’arma degna di questo nome per affrontarlo.

“La tua è solo una scusa” ribatte lei stizzita.

“Una scusa per cosa? Per non combattere o per non ucciderti?”

Farei volentieri entrambe le cose, credimi…

Ma scopre di stare mentendo a se stesso. Quando la spada di Rey si è spenta non ha potuto non sentirsi sollevato.

“Non lo so. Dimmelo tu” insiste lei.

Lui le volta le spalle. Non ha risposte da darle. Non ancora. Quella creatura di stracci e sabbia continua a confonderlo. Per qualche ragione che lui ignora la Forza l’ha messa contro di lui. Ma, al tempo stesso, gli ha mostrato un futuro in cui non saranno più avversari.

Illusioni. Le illusioni non sono profezie.

“Andiamo su Ilum” le dice. O su ciò che ne resta... Un tempo avrebbe voluto averla come allieva.  Forse è giunto il momento di impartirle la prima lezione. Proprio nel luogo in cui la loro battaglia è cominciata.

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: JeanGenie