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Autore: EufrasiaBailey    29/05/2018    0 recensioni
L'anja è energia, forza pura che scorre nell'anima di ogni persona, essere vivente e materia della terra. Eppure anche in essa vige un equilibrio, dove si muovono uomini con buoni e cattivi propositi.
Eufrasia conosce ogni sfumatura di questo mondo, ma ha voluto vivere tra quelle persone ignare, gli Itedo, sapendo di essere troppo pericolosa.
Il destino però non sembra d'accordo e verrà costretta a entrare in questa realtà.
Tra profezie, poteri e capacità, si mischia anche la parte più oscura dell'Anja ed essa stava aspettando il ritorno dell'ultima Taedan.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agosto del 1996

Il suo mondo, proprio quel terribile mondo in cui era nata, cresciuta e aveva imparato a odiare. Lei lo aveva ripugnato per il male che pensava infliggesse alle creature che lo abitavano; ma solo con il tempo era diventata coerente che la parte che disprezzava di più, erano quelle stesse creature.

La guerra era stata la sua realtà e il male, che albergava in essa, era nulla in confronto a quello che aveva visto e vissuto sulla sua pelle, nell'ultimo mese.

Lei era andata tra di loro, li aveva osservati e segretamente ripugnati. Aveva vissuto con loro, per fargli credere di essere dalla loro parte. Era stata una Naphi.

Gli Hydris erano i suoi nemici e lei doveva spiarli.

     

Aprile del 2016

Eufrasia era cresciuta con una salda certezza: il mondo non era la copertina patinata che le persone si ostinavano a vedere, ma dietro a essa si nascondeva una realtà molto più complessa; e lei fuggiva proprio da essa.

Elisa, sua madre, non le aveva mai nascosto nulla sull'Anja e i Saanja. Sapeva del suo passato e soprattutto di suo padre. I Taedan si erano sacrificati per lei e anche se non li aveva potuti conoscere, una parte di lei non avrebbe dimenticato il loro gesto.

Eufrasia probabilmente era l'ultima Taedan, l'ultima manipolatrice dell'Anja. Eppure neanche lei sapeva esattamente cosa volesse dire essere quel tipo di Saanja.

Aveva deciso di continuare a vivere tra gli Itedo, le persone comuni, e con loro fingere che questa vita non le stesse troppo stretta e che una parte di lei non fosse sempre alla ricerca di qualcosa di più. Continuava a pensare alle mille possibilità che le poteva dare conoscere l'Anja e con essa scoprire la sua parte più forte; aprire la mente e sentirsi finalmente libera dalle catene che si imponeva. Imparare a essere completa perché lei era limitata e infatti le sembrava di camminare su un filo, sempre in bilico se lasciarsi andare o rimanere ferma al sicuro nella sua posizione.

Eppure lei aveva preso una decisione e non sarebbe tornata indietro da essa. Essere una Taedan era pericoloso e non avrebbe messo nessuno in una situazione rischiosa di sua volontà.

Spense l'acqua della doccia e cercò con essa di fermare anche i pensieri, che le vorticavano continui e senza sosta nella mente. Con una certa fretta, si vestì e andò in camera sua, la stanza proprio di fianco al bagno. Essa era verniciata di bianco, ma aveva riempito quasi tutti gli spazi con delle foto e anche qualche quadro, reduci del suo periodo più artistico, ma finiti entrambi dopo qualche mese, quando l'euforia iniziale svaniva. Non erano state le uniche passioni coltivate in tempi più o meno brevi, ma parte di una lista molto più lunga.

In quel periodo si sentiva abbastanza attratta dal giardinaggio, ma abitando in un appartamento aveva dovuto accontentarsi di riempire il davanzale della sua finestra e della cucina.

Aprì la finestra e assaporò l'aria fresca dell'inizio primavera. C'era il profumo della nuova vita che sbocciava: l'erba sembrava avere un verde diverso, più acceso, dovuto al continuo alternarsi della pioggia e del sole, e gli alberi mostravano i rami rigogliosi.

Invece le sue piante sembravano meno felici, alcune foglie si erano ingiallite e i pochi fiori che erano spuntati piegavano verso il basso. Eufrasia si mise subito a togliere le parti appassite e a dargli l'acqua, sperando in una ripresa. Ci metteva un certo impegno, ma sembrava che stesse sbagliando qualcosa, che non stesse facendo le cose nella giusta maniera.

Dopo alcuni minuti alzò il viso verso il cielo notturno e si dovette fermare mentre ammirava lo spettacolo che si era delineato: le nuvole sembravano spennellate dal vento che si era alzato da qualche ora, ma la parte più sorprendente era la luna che rimaneva in bilico sul limite di una nuvola nera e il cielo stellato. Essa sembrava danzare su quel filo... proprio come Eufrasia si sentiva da tutta la vita.

La luna era indecisa se rimanere nel buio, oppure permettersi di andare in quel cielo così vasto. Alla fine uscì e pian piano si prese il suo posto tra le stelle e il blu della notte.

Eufrasia era incantata, ma anche impaurita. Nella sua mente si scandivano chiare le parole di sua madre, ricordandole che nulla succedeva per caso. L'Anja non era altro che l'entrare in pieno contatto con la più pura natura umana ed essere in relazione con il mondo che ti circondava, sapendone comprendere anche i messaggi celati. Ed Eufrasia sapeva che qualcosa stava cambiando.

   
 
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