US, Xavin e Taryn stavano sfrecciando
verso Las Vegas a
bordo dello Star Rig, pronti a combattere e a riprendersi Las Vegas.
“Questo coso non
può andare più veloce?” chiese Taryn.
“Visto che stiamo
trasportando una donna incinta, ho
ritenuto giusto abbassare la velocità.”
“E comunque che fretta hai?
Tanto non combatterai.” Rispose
US
“Prova pure a
ferm…” Taryn si bloccò per un attimo e
chiese:
“Avete un bagno qua a bordo
o un secchio?”
“Nell’ angolo a
destra.”
Taryn si alzò e si
fiondò dentro.
“Ok, direi che questo
è un buon espediente per tenerla fuori
dal campo di battaglia.”
“Già…allora…come
ti senti?”
“Bè,
diventerò padre a quanto pare.”
“Lo sapevi da tempo,
vero?”
“Ne ero abbastanza
sicuro.”
“Pensavo che dopo quello
che le avevo detto, si sarebbe
sbarazzata di tutto quello che le avrebbe ricordato me.”
“Ringrazio un qualunque dio
a caso per non averlo fatto.”
Mentre si trovano ai posti di
comando, US e Xavin captarono
un messaggio su rete nazionale.
A trasmetterlo c’era Sam
Wilson a.k.a Falcon/Captain
America.
US, Xavin e Taryn ascoltarono il suo
discorso.
Potente, deciso e pieno di carica,
quelle parole avrebbero
convinto anche un dio.
Dopo aver udito:
“…Ora è il momento di unirsi!”
US
era più che deciso
a riprendersi la città.
Lasciò i comandi a Xavin e
iniziò ad aggeggiare con un altro
computer.
“Che stai
facendo?” chiese Taryn
“Mando un messaggio a un
amico.”
La chiamata partì e in un
secondo arrivò la risposta.
“Pronto?”
“Al, sono US.”
“Signor US, ce
l’ha fatta!”
“Certo che ce
l’ho fatta, che ti aspettavi?”
“La signorina Xavin e la
signorina O’Connell sono salve?”
“Sane e salve.”
“Al, credo che sia arrivato
il momento di avviare l’ultima
fase del piano, ci riprendiamo Las Vegas.”
“Perfetto signore, deve
solo dare l’ordine vocale.”
“Al, attiva il programma
“Party in the U.S”, ogni singolo
livello.”
“Subito.”
Al rilasciò il suo potere
dalla torre mentre le truppe HYDRA
che si trovavano all’esterno si sbalordirono vedendo la torre
nera perdere il
suo colore d’Ebano.
Intanto, sul tavolino del salotto
principale, Al cliccò un
paio di tasti e usò l’autorizzazione di US per
attivare il programma “Party in
the U.S”.
Le pareti di tutto
l’edificio cominciarono a smuoversi
dall’esterno e poco dopo, uscirono un centinaio di robot
forniti di tute US dà
battaglia.
Tutti quanti partirono alla carica,
diretti verso ogni
angolo di Las Vegas.
I soldati dell’HYDRA si
trovarono spiazzati dall’arrivo dei
bot.
“E
quello che cavolo
è?”
“Sembrano la versione
povera delle armature di Iron Man.”
“Protocollo
“Party in the U.S”: Attivato”
“Bersaglio:
Individuato.”
“Modalità
assassinio: Attivata.”
“Quella cosa ha appena
detto modalità assassinio?!”
“Musica adatta al massacro:
Attivata.”
Le tute partirono alla carica a suon
di “Shoot To Thrill”
degli AC/DC.
Intanto Al stava osservando i primi
risultati dall’agenzia.
“Signor US, I bot della
serie US sono partiti con il piede
giusto.”
“Perfetto.”
“E
comunque…perché stai battendo la
fiacca?”
US sorrise e disse:
“Al…fatti una passeggiata.”
Quello era il suo segnale e un
gigantesco sorriso si
manifestò sotto i baffi del bidello.
Si tolse la camicia,
afferrò il suo bastone e dal fisico
gracile passò a uno erculeo, attivando anche il potere della
Mano Nera.
“Ho un appuntamento con un
paio di amici, non mi aspetti
alzato signor US.”
Al si gettò dalla finestra
e cadendo, generò un impatto che
spazzò via due mezzi corrazzati e una ventina di soldati.
Quelli che erano rimasti, avrebbero
fatto presto la
conoscenza di Al “Il bidello”.
“Chi è quel
tipo?!”
“Salve a tutti voi,
signori.”
“Mi chiamo Allen L.
Milgrom, ma potete chiamarmi Al.”
“Sono la guardia personale
del signor US e sono anche il suo
fidato bidello.”
“Spazzo per terra, pulisco
i vetri, porto fuori la
spazzatura e nel tempo libero mi diletto a uccidere fighette auto
dichiarate
come voi.”
I soldati rimasero spaventati
dall’aura di Al e prima che
potessero sparare, Al sì fiondò su di loro.
Il primo soldato, morì con
il collo spezzato dalla semplice
pressione della mano di Al.
Il secondo soldato sparò
sul bidello, ma Al usando il suo
bastone riuscì a deviare tutti i proiettili.
Poi quando stava per arrivare
l’ultimo proiettile, lo
rispedì al mittente con un colpo, uccidendo altri tre
soldati, dopodiché si
diresse verso gli altri pronto a eliminarli tutti.
“Come
amo il mio
lavoro!” pensò il bidello
Intanto US, Xavin e Taryn erano
appena arrivati a Las Vegas,
pronti a unirsi alla lotta.
“Pronta Xavin?”
“Si.”
“Andiamo.”
“E io? Cosa dovrei
fare?” chiese Taryn.
“Tu rimani qui sullo Star
Rig, tieniti alta, evita i
problemi e tieniti pronta a scappare se mai ci fossero dei
problemi.”
“Tu non puoi
mettermi…”
“Taryn, vuoi veramente
discutere?”
“Sei incinta maledizione,
non capisci che sei troppo
importante?!”
“Lo so,
ma…”
“Smettila Taryn, fai come
ti ho chiesto.”
Taryn lo guardò
preoccupata, poi lo afferrò per il colletto
della tuta e lo baciò.
“Cerca di non fare cazzate,
capito?”
“Va bene.”
Rispose US sorridendo.
“E tu Xavin, coprigli le
spalle.”
“Ricevuto.”
Dopo quel bacio seguito da una
lacrima, US e Xavin si lasciarono
cadere verso il suolo, nel preciso punto dove stava combattendo Al.
“Pronta ad entrare in
scena?”
“Sono nata
pronta.”
Xavin creò un percorso con
la telecinesi, facendo guadagnare
velocità a US e spendendolo contro un blindato
dell’HYDRA.
Roteando su se stesso e impugnando la
Route1, US tagliò a
metà il veicolo, lasciando a Xavin il compito di arrostire i
rimanenti soldati.
“Signor US, signorina
Xavin, siete arrivati.” Disse Al
“Siamo qua per dare calci
in culo e per guidare Truck.”
Disse Xavin
“E abbiamo appena finito di
guidare un Truck.”
“Le
tute bot stanno
facendo il loro lavoro, ma non è sufficiente.”
“Per vincere, dobbiamo
mandarli fuori non solo dalla Strip,
ma da tutto il circondario, ciò include anche North Vegas e
Henderson.”
“E le forze nemiche
Al?” chiese US
“Al momento non hanno
mandato nessun logo tenente, non so se
sia perché sono impegnati altrove o perché non
gli interessa la città.”
“Se le cose stanno
così, allora direi che il loro caos può
essere la nostra opportunità.”
“Ci divideremo una zona
ciascuno.” Disse US
“Sicuro che sia una buona
idea?” chiese Xavin
“No, ma è la
più veloce per togliere l’immondizia.”
“Al, tu ti occuperai di
North Vegas.”
“Sarò rapido
come il vento.”
“Bene,
allora…”
Al era già corso via.
“Bravo Al.”
“Xavin, tu puoi facilmente
raggiungere Henderson in volo,
fai un sopraluogo ed elimina più nemici possibili.”
“Scordatelo, io vengo
insieme a te, l’ho promesso a Taryn.”
“So come
cavarmela.”
“US…”
“Xavin, ti prometto che se
ci sarà di qualcosa di troppo
grande per me, scapperò e chiederò aiuto, ma
adesso dobbiamo riprenderci la
città.”
“Perciò
attieniti al piano, ok?”
“Ok.”
US si abbassò e
l’avvicinò a se per un ultimo bacio.
“Vai e vinci.”
Xavin annuì e
volò via mentre US cominciò a fare pulizia per
le strade di Las Vegas.
“Fermatelo!”
“Uccidetelo!”
gridavano i soldati dell’HYDRA.
La velocità e
l’abilità che US dimostrava erano
impressionanti, ma un angelo della morte poteva essere notato solo da
un altro
angelo della morte.
Colui che aveva ucciso un dio,
sentendo le richieste di
aiuto dei soldati, decise che era arrivato il momento di scendere sul
campo di
battaglia.
Gorgon era pronto a combattere.
Intanto US, combatteva imperterrito
sulla Strip, decimando senza
problemi le truppe dell’HYDRA.
Fino ad allora si era limitato ad
affrontare uomini e
pallottole, ma dal polverone generale, all’improvviso,
sbucò fuori un tentacolo
meccanico.
US riuscì a schivarlo
appena in tempo.
“Finalmente
l’Hydra manda qualcuno di un po’ più
decente,
mostrati e combattimi lealmente!”
Dalla polvere uscì Gorgon,
l’immortale.
“Ulysses Solomon Archer, ci
rincontriamo.”
“Alto, vestito bianco,
spada senza guardia…Gorgon!”
“Già, ti faccio
i miei complimenti, sei molto cambiato dalla
prima volta che ci siamo incontrati.”
“Se ben ricordo
l’ultima volta ti ho preso a calci nel culo
sulle sponde di un fiume mentre commerciavi schiavi cinesi.”
“Quella volta eri in coppia
con Wade, stavolta non uscirai
vivo, te lo posso garantire.”
“Si certo, senti, ti dico
subito che voglio liberarmi di un
impiccio che non sei tu.”
“Hai per caso visto
qualcuno con dei tentacoli robot? Sai,
visto che sei giapponese pensavo fosse di tua competenza.”
“Quello che ti ha attaccato
mi appartiene.”
“Makro!”
gridò Gorgon.
Nel fumo delle macerie, si accesero
due luci rosse e balzarono
fuori dalla polvere fino a raggiungere il cielo.
Una volta a terra, l’arma
di Gorgon si rivelò.
Una donna, seminuda e con alcune
parti del corpo sostituite
da macchine.
“Ulysses, lei e Makro, una
delle assassine del gruppo speciale
della Mano.”
“Dimmi Makro, quale
è il tuo lavoro?”
“Uccidere.”
Rispose la donna con voce metallica.
“E non è
tutto.” Aggiunse Gorgon “Ho mandato altre due di
loro contro i tuoi amici.”
“Posso assicurarti che non
avranno l’ombra di una
possibilità.” Disse Gorgon sorridendo.
“Quindi hai mandato due
delle tue assassine migliori contro
Al e Xavin?”
“Esatto.”
US sorrise e rispose:
“Mossa del cazzo mia cara Geisha.”
“Quindi…possiamo
iniziare a ucciderci a vicenda o devo per
forza combattere contro la tua fantasia erotica.”
“Sembravi più
educato quando eri un agente dello S.H.I.E.L.D.”
Gorgon schiccò le dita e
ordinò a Makro di attaccare US.
Lei si gettò su di lui con
furia omicida mentre US si nascose
nel fumo.
Poco prima che Makro potesse entrare
nel polverone, si
bloccò a mezz’aria e scivolò dentro il
fumo come se si fosse spenta
all’improvviso.
Gorgon non riusciva a crederci.
“Ma che gli è
preso?”
“E dove è finito
quell’idiota?”
Gorgon percepì che
qualcosa stava per arrivargli addosso e
con un rapido fendente, tagliò il corpo in due.
“Che idiota, era davvero
convinto che bastasse del fumo per
ingannarmi.”
Ma dopo essersi girato per vedere il
corpo, Gorgon vide che
il corpo che aveva tagliato era quello di Makro e poco dopo US lo
colpì con un
calcio in piena faccia.
“Fregato, ti ricordavo
più sveglio di cosi Gorgon.”
Dopo essersi ripreso dal colpo,
Gorgon gli rispose: “Come
hai…”
“Prima che tu possa
completare la domanda, TLDR,
Tecnopatia.”
“Inconcepibile!”
gridò Gorgon poco prima di calmarsi.
“Perciò…vogliamo
combattere?” chiese US
“Si, direi di
sì.”
Gorgon scattò rapidamente
verso US, sicuro di vincere tutto
con un solo fendente, ma a bilanciare la velocità di Gorgon,
ci pensò lo sparo
dello US Ace.
“Bella parata.”
Disse Gorgon.
Le loro spade si incrociarono
nuovamente e l’impatto delle
spade li spedì lontano l’uno dall’altro.
“Hai messo a frutto il tuo
talento, ma sei ancora un ragazzo
e hai ancora molta strada da fare.”
“In questo caso la tua
morte mi aiuterà a crescere.”
“Pensavo che gli eroi non
uccidessero.”
US gli sorrise e rispose:
“Io non sono mai stato un eroe.”
Dopodiché si
gettò di nuovo all’attacco.
Intanto nella zona di North Vegas, Al
si stava divertendo a
massacrare le truppe HYDRA in zona, ma la sua festa venne interrotta
quando
vide per terra due bot US.
Erano stati distrutti a mani nude.
“Ok, questo è
strano, queste mammolette non sono così forti,
chi è fra loro che può fare questo a dei
bot?”
Davanti ad Al, comparve una donna
asiatica, vestita con
abiti tradizionali giapponesi color verde smeraldo e con i capelli
raccolti in
una crocchia.
“Ehi tu, vecchio!”
“Si?”
“Sei tu Al
Milgrom?”
“Cosa?”
“Io sono Black
Lotus.”
“Non mi
interessa.”
“Il mio maestro mi ha
avvertita che pur essendo un
rimbambito sei comunque una macchina di morte.”
“Signorinella, se sei qui
per ricevere la mia eredità, ti
conviene sbrigarti, potrei morire da un momento
all’altro.” Rispose Al con tono
placido.
“Come volevasi
dimostrare.” E aggiunse.
“Ora rimani
fermo…e muori!”
“Fatti
sotto piccola.”
Disse Al sorridendo.
Lotus si scagliò su Al con
una velocità impressionante e il
pugno che sferrò sarebbe stato sufficiente per uccidere una
persona normale, ma
Al non era per niente una persona normale.
Si limitò a schivare quel
pugno proiettile e a dire: “Troppo
lenta.”
Lotus continuò a
rispondere con vari attacchi ma ognuno di
questi finiva sempre per colpire l’aria.
“Ti addestri fin da quando
eri una bambina, sei una
professionista e punti sempre all’uccidere.”
“Percepisco che la cosa ti
diverte.” Aggiunse Al
Lotus fece un salto
all’indietro per allontanarsi e
preparare un nuovo attacco.
“Non lo faccio per
divertimento, io servo la Mano e il
gruppo delle Nail, è questo il mio scopo!”
Lotus si andò a rifugiare
tra le macerie per tendere un
agguato.
Al però
cominciò a sorridere.
“Non è vero, tu
lo fai solamente per provare la tua forza,
lo si capisce da quel lieve sorrisetto che viene fuori ogni volta che
sferri un
colpo.”
Lotus si lasciò scappare
una risata e rispose: “Forse sì, ma
al momento il mio compito è ucciderti, il maestro Gorgon me
lo ha ordinato.”
“Gorgon?”
“In questo momento il mio
maestro sta affrontando il tuo
padrone, non ha alcuna possibilità.”
“Sarà, ma ti
voglio far notare una cosa signorinella.”
“Anche con tutti i tuoi
attacchi, non mi sono ancora mai
mosso da questa posizione.”
“Forse sono io che sono
troppo bravo o sei tu che sei troppo
scarsa.”
Lotus uscì dalle macerie e
si posizionò davanti ad Al.
Con velocità fulminea,
cominciò trivellarlo di colpi, sul
petto, sulle braccia e sulla faccia.
Tutti quei colpi fecero spostare Al
dalla sua posizione.
“1000 petali.”
Lotus era stanca, sentiva come se
avesse colpito un muro d’acciaio
e il dolore alle mani e alle gambe non fecero altro che confermare la
sua
sensazione.
E provò una scossa di
paura quando vide che Al si era
spostato, ma solo di mezzo metro.
“Questo
vecchio…davvero un essere umano?” pensò
la ragazza
spaventata.
Al, con gli occhiali spaccati e un
labbro sanguinante, si
rivolse a Lotus sorridendo:
“Ti faccio i miei
complimenti Lotus, ancora un miliardo di
questi colpi e forse quando tornerò a casa da mia moglie
avrò bisogno di
un’aspirina.”
La paura cresceva in Lotus.
“Ascolta mia cara, quando
combatti e usi uno stile di
combattimento prevalentemente omicida, non devi usare le tue tecniche
per
mostrarti.”
“È come quando
schiacci gli scarafaggi, ogni colpo che
sferri deve puntare all’uccidere.”
Lotus si riprese abbastanza a lungo
per rispondere ad Al.
“Lo so bene vecchio, sono
un’assassina professionista!”
Al si spostò rapidamente
vicino a lei e Lotus rispose
sfoderando un calcio, ma ancora una volta colpì
l’aria.
Il bidello ricomparve dietro di lei e
dopo essersi girata,
Lotus si beccò un centinaio di calci su tutto il corpo, per
poi riceverne un
ultimo così forte da farla finire scaraventata contro alcune
macerie.
“Vedi Lotus, quello che ho
appena fatto è stato imitarti, se
avessi voluto ucciderti…saresti morta dopo appena due
calci.”
“Hai capito?”
Dalle macerie non arrivò
nessuna risposta.
“Bene, ora torniamo a
ripulire.”
Ma all’improvviso, Black
Lotus si rialzò.
“Fermo!”
Al si girò e vide la
ragazza coperta di lividi e sangue
camminare barcollando verso di lui.
“Dove…dove pensi
di andare?”
“In tutta onesta a finire
il mio lavoro.” Rispose Al
“Guarda…che…non
abbiamo…ancora finito.”
“Io invece direi di
sì.”
Lotus, barcollando e affannando,
sferrò un pugno al petto di
Al, ma era così debole e lento che poteva essere paragonato
a una carezza.
“Hai…cercato di
darmi un pugno?” chiese Al
“Io…sono…Black
Lotus…assassina
professionista…e…non…non
tollero di essere umiliata dà…un vecchio stronzo
baffuto…come te!”
“Vecchio baffuto?”
“Affrontami e…e
mettiamo fine a questa cosa.”
Al la squadrò
dall’alto in basso e le sorrise.
“No, mi dispiace, mi
rifiuto.”
“Non accetterò
mai…la tua pietà.”
“E invece ti conviene
signorinella, se sei ancora viva e
solo perché te l’ho concesso.”
Lotus spalancò gli occhi.
“È per questo
semplice motivo che respiri ancora.”
“Io…ti…ti
ucciderò…qui e ora.”
Al gli sferrò un pugno
nero dritto nello stomaco, mandandola
a un centinaio di metri più in là.
Poco dopo andò a vedere se
Lotus fosse ancora viva e dopo
aver verificato che respirasse ancora, gli parlo:
“Hai avvertito la mia
forza, vero?”
“Sarò onesto
Lotus, al momento non sei in condizione di
affrontarmi, non perché non sei degna, ma perché
non sei ancora a un buon punto.”
“Se un giorno tornerai da
me e mi darai un pugno con la
stessa identica forza che ho usato io, allora ti considererò
come un’avversaria
di livello…per lo meno sufficiente, fino a quel giorno, ti
lascerò vivere.”
“Comunque…devo
ammettere che sei una donna interessante,
ottime capacità fisiche, conoscenza del combattimento, uso
del terreno di
battaglia, la tua debolezza…non è nella
tecnica.”
A fatica Lotus gli rispose:
“Vai…a farti…fottere.”
“Detto
questo…continua ad allenarti, assassina.”
Al lasciò Lotus a terra e
tornò a combattere nei territori
di North Vegas.