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Autore: MeinfridBlackforest    31/05/2018    0 recensioni
[US]
Camionisti.
L'evento che ha spaccato il mondo Marvel qualche mese fa è arrivato anche su US.
Non c'è scampo,l'Hydra oramai domina il nord America, bisogna agire o morire e il protettore di Las Vegas non si farà cogliere impreparato.
Come molti di voi sanno, nella serie principale (Per la precisione nel numero 2), Las Vegas è stata rasa al suolo per ordine del Hydra supremo, Steve Rogers a.k.a Captain America.
Ma che cosa è successo a US e a tutta l'agenzia Odyssey in quel momento?
Come hanno contribuito alla resistenza?
Chi è caduto?
E chi è rimasto in piedi per vedere la fine della guerra?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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US, Xavin e Taryn stavano sfrecciando verso Las Vegas a bordo dello Star Rig, pronti a combattere e a riprendersi Las Vegas.

“Questo coso non può andare più veloce?” chiese Taryn.

“Visto che stiamo trasportando una donna incinta, ho ritenuto giusto abbassare la velocità.”

“E comunque che fretta hai? Tanto non combatterai.” Rispose US

“Prova pure a ferm…” Taryn si bloccò per un attimo e chiese:

“Avete un bagno qua a bordo o un secchio?”

“Nell’ angolo a destra.”

Taryn si alzò e si fiondò dentro.

“Ok, direi che questo è un buon espediente per tenerla fuori dal campo di battaglia.”

“Già…allora…come ti senti?”

“Bè, diventerò padre a quanto pare.”

“Lo sapevi da tempo, vero?”

“Ne ero abbastanza sicuro.”

“Pensavo che dopo quello che le avevo detto, si sarebbe sbarazzata di tutto quello che le avrebbe ricordato me.”

“Ringrazio un qualunque dio a caso per non averlo fatto.”

Mentre si trovano ai posti di comando, US e Xavin captarono un messaggio su rete nazionale.

A trasmetterlo c’era Sam Wilson a.k.a Falcon/Captain America.

US, Xavin e Taryn ascoltarono il suo discorso.

Potente, deciso e pieno di carica, quelle parole avrebbero convinto anche un dio.

Dopo aver udito: “…Ora è il momento di unirsi!”

 US era più che deciso a riprendersi la città.

Lasciò i comandi a Xavin e iniziò ad aggeggiare con un altro computer.

“Che stai facendo?” chiese Taryn

“Mando un messaggio a un amico.”

La chiamata partì e in un secondo arrivò la risposta.

“Pronto?”

“Al, sono US.”

“Signor US, ce l’ha fatta!”

“Certo che ce l’ho fatta, che ti aspettavi?”

“La signorina Xavin e la signorina O’Connell sono salve?”

“Sane e salve.”

“Al, credo che sia arrivato il momento di avviare l’ultima fase del piano, ci riprendiamo Las Vegas.”

“Perfetto signore, deve solo dare l’ordine vocale.”

“Al, attiva il programma “Party in the U.S”, ogni singolo livello.”

“Subito.”

Al rilasciò il suo potere dalla torre mentre le truppe HYDRA che si trovavano all’esterno si sbalordirono vedendo la torre nera perdere il suo colore d’Ebano.

Intanto, sul tavolino del salotto principale, Al cliccò un paio di tasti e usò l’autorizzazione di US per attivare il programma “Party in the U.S”.

Le pareti di tutto l’edificio cominciarono a smuoversi dall’esterno e poco dopo, uscirono un centinaio di robot forniti di tute US dà battaglia.

Tutti quanti partirono alla carica, diretti verso ogni angolo di Las Vegas.

I soldati dell’HYDRA si trovarono spiazzati dall’arrivo dei bot.

 “E quello che cavolo è?”

“Sembrano la versione povera delle armature di Iron Man.”

“Protocollo “Party in the U.S”: Attivato”

“Bersaglio: Individuato.”

“Modalità assassinio: Attivata.”

“Quella cosa ha appena detto modalità assassinio?!”

“Musica adatta al massacro: Attivata.”

Le tute partirono alla carica a suon di “Shoot To Thrill” degli AC/DC.

Intanto Al stava osservando i primi risultati dall’agenzia.

“Signor US, I bot della serie US sono partiti con il piede giusto.”

“Perfetto.”

“E comunque…perché stai battendo la fiacca?”

US sorrise e disse: “Al…fatti una passeggiata.”

Quello era il suo segnale e un gigantesco sorriso si manifestò sotto i baffi del bidello.

Si tolse la camicia, afferrò il suo bastone e dal fisico gracile passò a uno erculeo, attivando anche il potere della Mano Nera.

“Ho un appuntamento con un paio di amici, non mi aspetti alzato signor US.”

Al si gettò dalla finestra e cadendo, generò un impatto che spazzò via due mezzi corrazzati e una ventina di soldati.

Quelli che erano rimasti, avrebbero fatto presto la conoscenza di Al “Il bidello”.

“Chi è quel tipo?!”

“Salve a tutti voi, signori.”

“Mi chiamo Allen L. Milgrom, ma potete chiamarmi Al.”

“Sono la guardia personale del signor US e sono anche il suo fidato bidello.”

“Spazzo per terra, pulisco i vetri, porto fuori la spazzatura e nel tempo libero mi diletto a uccidere fighette auto dichiarate come voi.”

I soldati rimasero spaventati dall’aura di Al e prima che potessero sparare, Al sì fiondò su di loro.

Il primo soldato, morì con il collo spezzato dalla semplice pressione della mano di Al.

Il secondo soldato sparò sul bidello, ma Al usando il suo bastone riuscì a deviare tutti i proiettili.

Poi quando stava per arrivare l’ultimo proiettile, lo rispedì al mittente con un colpo, uccidendo altri tre soldati, dopodiché si diresse verso gli altri pronto a eliminarli tutti.

 “Come amo il mio lavoro!” pensò il bidello

Intanto US, Xavin e Taryn erano appena arrivati a Las Vegas, pronti a unirsi alla lotta.

“Pronta Xavin?”

“Si.”

“Andiamo.”

“E io? Cosa dovrei fare?” chiese Taryn.

“Tu rimani qui sullo Star Rig, tieniti alta, evita i problemi e tieniti pronta a scappare se mai ci fossero dei problemi.”

“Tu non puoi mettermi…”

“Taryn, vuoi veramente discutere?”

“Sei incinta maledizione, non capisci che sei troppo importante?!”

“Lo so, ma…”

“Smettila Taryn, fai come ti ho chiesto.”

Taryn lo guardò preoccupata, poi lo afferrò per il colletto della tuta e lo baciò.

“Cerca di non fare cazzate, capito?”

“Va bene.” Rispose US sorridendo.

“E tu Xavin, coprigli le spalle.”

“Ricevuto.”

Dopo quel bacio seguito da una lacrima, US e Xavin si lasciarono cadere verso il suolo, nel preciso punto dove stava combattendo Al.

“Pronta ad entrare in scena?”

“Sono nata pronta.”

Xavin creò un percorso con la telecinesi, facendo guadagnare velocità a US e spendendolo contro un blindato dell’HYDRA.

Roteando su se stesso e impugnando la Route1, US tagliò a metà il veicolo, lasciando a Xavin il compito di arrostire i rimanenti soldati.

“Signor US, signorina Xavin, siete arrivati.” Disse Al

“Siamo qua per dare calci in culo e per guidare Truck.” Disse Xavin

“E abbiamo appena finito di guidare un Truck.”

 “Le tute bot stanno facendo il loro lavoro, ma non è sufficiente.”

“Per vincere, dobbiamo mandarli fuori non solo dalla Strip, ma da tutto il circondario, ciò include anche North Vegas e Henderson.”

“E le forze nemiche Al?” chiese US

“Al momento non hanno mandato nessun logo tenente, non so se sia perché sono impegnati altrove o perché non gli interessa la città.”

“Se le cose stanno così, allora direi che il loro caos può essere la nostra opportunità.”

“Ci divideremo una zona ciascuno.” Disse US

“Sicuro che sia una buona idea?” chiese Xavin

“No, ma è la più veloce per togliere l’immondizia.”

“Al, tu ti occuperai di North Vegas.”

“Sarò rapido come il vento.”

“Bene, allora…”

Al era già corso via.

“Bravo Al.”

“Xavin, tu puoi facilmente raggiungere Henderson in volo, fai un sopraluogo ed elimina più nemici possibili.”

“Scordatelo, io vengo insieme a te, l’ho promesso a Taryn.”

“So come cavarmela.”

“US…”

“Xavin, ti prometto che se ci sarà di qualcosa di troppo grande per me, scapperò e chiederò aiuto, ma adesso dobbiamo riprenderci la città.”

“Perciò attieniti al piano, ok?”

“Ok.”

US si abbassò e l’avvicinò a se per un ultimo bacio.

“Vai e vinci.”

Xavin annuì e volò via mentre US cominciò a fare pulizia per le strade di Las Vegas.

“Fermatelo!”

“Uccidetelo!” gridavano i soldati dell’HYDRA.

La velocità e l’abilità che US dimostrava erano impressionanti, ma un angelo della morte poteva essere notato solo da un altro angelo della morte.

Colui che aveva ucciso un dio, sentendo le richieste di aiuto dei soldati, decise che era arrivato il momento di scendere sul campo di battaglia.

Gorgon era pronto a combattere.

Intanto US, combatteva imperterrito sulla Strip, decimando senza problemi le truppe dell’HYDRA.

Fino ad allora si era limitato ad affrontare uomini e pallottole, ma dal polverone generale, all’improvviso, sbucò fuori un tentacolo meccanico.

US riuscì a schivarlo appena in tempo.

“Finalmente l’Hydra manda qualcuno di un po’ più decente, mostrati e combattimi lealmente!”

Dalla polvere uscì Gorgon, l’immortale.

“Ulysses Solomon Archer, ci rincontriamo.”

“Alto, vestito bianco, spada senza guardia…Gorgon!”

“Già, ti faccio i miei complimenti, sei molto cambiato dalla prima volta che ci siamo incontrati.”

“Se ben ricordo l’ultima volta ti ho preso a calci nel culo sulle sponde di un fiume mentre commerciavi schiavi cinesi.”

“Quella volta eri in coppia con Wade, stavolta non uscirai vivo, te lo posso garantire.”

“Si certo, senti, ti dico subito che voglio liberarmi di un impiccio che non sei tu.”

“Hai per caso visto qualcuno con dei tentacoli robot? Sai, visto che sei giapponese pensavo fosse di tua competenza.”

“Quello che ti ha attaccato mi appartiene.”

“Makro!” gridò Gorgon.

Nel fumo delle macerie, si accesero due luci rosse e balzarono fuori dalla polvere fino a raggiungere il cielo.

Una volta a terra, l’arma di Gorgon si rivelò.

Una donna, seminuda e con alcune parti del corpo sostituite da macchine.

“Ulysses, lei e Makro, una delle assassine del gruppo speciale della Mano.”

“Dimmi Makro, quale è il tuo lavoro?”

“Uccidere.” Rispose la donna con voce metallica.

“E non è tutto.” Aggiunse Gorgon “Ho mandato altre due di loro contro i tuoi amici.”

“Posso assicurarti che non avranno l’ombra di una possibilità.” Disse Gorgon sorridendo.

“Quindi hai mandato due delle tue assassine migliori contro Al e Xavin?”

“Esatto.”

US sorrise e rispose: “Mossa del cazzo mia cara Geisha.”

“Quindi…possiamo iniziare a ucciderci a vicenda o devo per forza combattere contro la tua fantasia erotica.”

“Sembravi più educato quando eri un agente dello S.H.I.E.L.D.”

Gorgon schiccò le dita e ordinò a Makro di attaccare US.

Lei si gettò su di lui con furia omicida mentre US si nascose nel fumo.

Poco prima che Makro potesse entrare nel polverone, si bloccò a mezz’aria e scivolò dentro il fumo come se si fosse spenta all’improvviso.

Gorgon non riusciva a crederci.

“Ma che gli è preso?”

“E dove è finito quell’idiota?”

Gorgon percepì che qualcosa stava per arrivargli addosso e con un rapido fendente, tagliò il corpo in due.

“Che idiota, era davvero convinto che bastasse del fumo per ingannarmi.”

Ma dopo essersi girato per vedere il corpo, Gorgon vide che il corpo che aveva tagliato era quello di Makro e poco dopo US lo colpì con un calcio in piena faccia.

“Fregato, ti ricordavo più sveglio di cosi Gorgon.”

Dopo essersi ripreso dal colpo, Gorgon gli rispose: “Come hai…”

“Prima che tu possa completare la domanda, TLDR, Tecnopatia.”

“Inconcepibile!” gridò Gorgon poco prima di calmarsi.

 “Perciò…vogliamo combattere?” chiese US

“Si, direi di sì.”

Gorgon scattò rapidamente verso US, sicuro di vincere tutto con un solo fendente, ma a bilanciare la velocità di Gorgon, ci pensò lo sparo dello US Ace.

“Bella parata.” Disse Gorgon.

Le loro spade si incrociarono nuovamente e l’impatto delle spade li spedì lontano l’uno dall’altro.

“Hai messo a frutto il tuo talento, ma sei ancora un ragazzo e hai ancora molta strada da fare.”

“In questo caso la tua morte mi aiuterà a crescere.”

“Pensavo che gli eroi non uccidessero.”

US gli sorrise e rispose: “Io non sono mai stato un eroe.”

Dopodiché si gettò di nuovo all’attacco.

Intanto nella zona di North Vegas, Al si stava divertendo a massacrare le truppe HYDRA in zona, ma la sua festa venne interrotta quando vide per terra due bot US.

Erano stati distrutti a mani nude.

“Ok, questo è strano, queste mammolette non sono così forti, chi è fra loro che può fare questo a dei bot?”

Davanti ad Al, comparve una donna asiatica, vestita con abiti tradizionali giapponesi color verde smeraldo e con i capelli raccolti in una crocchia.

“Ehi tu, vecchio!”

“Si?”

“Sei tu Al Milgrom?”

“Cosa?”

“Io sono Black Lotus.”

“Non mi interessa.”

“Il mio maestro mi ha avvertita che pur essendo un rimbambito sei comunque una macchina di morte.”

“Signorinella, se sei qui per ricevere la mia eredità, ti conviene sbrigarti, potrei morire da un momento all’altro.” Rispose Al con tono placido.

“Come volevasi dimostrare.” E aggiunse.

“Ora rimani fermo…e muori!”

 “Fatti sotto piccola.” Disse Al sorridendo.

Lotus si scagliò su Al con una velocità impressionante e il pugno che sferrò sarebbe stato sufficiente per uccidere una persona normale, ma Al non era per niente una persona normale.

Si limitò a schivare quel pugno proiettile e a dire: “Troppo lenta.”

Lotus continuò a rispondere con vari attacchi ma ognuno di questi finiva sempre per colpire l’aria.

“Ti addestri fin da quando eri una bambina, sei una professionista e punti sempre all’uccidere.”

“Percepisco che la cosa ti diverte.” Aggiunse Al

Lotus fece un salto all’indietro per allontanarsi e preparare un nuovo attacco.

“Non lo faccio per divertimento, io servo la Mano e il gruppo delle Nail, è questo il mio scopo!”

Lotus si andò a rifugiare tra le macerie per tendere un agguato.

Al però cominciò a sorridere.

“Non è vero, tu lo fai solamente per provare la tua forza, lo si capisce da quel lieve sorrisetto che viene fuori ogni volta che sferri un colpo.”

Lotus si lasciò scappare una risata e rispose: “Forse sì, ma al momento il mio compito è ucciderti, il maestro Gorgon me lo ha ordinato.”

“Gorgon?”

“In questo momento il mio maestro sta affrontando il tuo padrone, non ha alcuna possibilità.”

“Sarà, ma ti voglio far notare una cosa signorinella.”

“Anche con tutti i tuoi attacchi, non mi sono ancora mai mosso da questa posizione.”

“Forse sono io che sono troppo bravo o sei tu che sei troppo scarsa.”

Lotus uscì dalle macerie e si posizionò davanti ad Al.

Con velocità fulminea, cominciò trivellarlo di colpi, sul petto, sulle braccia e sulla faccia.

Tutti quei colpi fecero spostare Al dalla sua posizione.

“1000 petali.”

Lotus era stanca, sentiva come se avesse colpito un muro d’acciaio e il dolore alle mani e alle gambe non fecero altro che confermare la sua sensazione.

E provò una scossa di paura quando vide che Al si era spostato, ma solo di mezzo metro.

“Questo vecchio…davvero un essere umano?” pensò la ragazza spaventata.

Al, con gli occhiali spaccati e un labbro sanguinante, si rivolse a Lotus sorridendo:

“Ti faccio i miei complimenti Lotus, ancora un miliardo di questi colpi e forse quando tornerò a casa da mia moglie avrò bisogno di un’aspirina.”

La paura cresceva in Lotus.

“Ascolta mia cara, quando combatti e usi uno stile di combattimento prevalentemente omicida, non devi usare le tue tecniche per mostrarti.”

“È come quando schiacci gli scarafaggi, ogni colpo che sferri deve puntare all’uccidere.”

Lotus si riprese abbastanza a lungo per rispondere ad Al.

“Lo so bene vecchio, sono un’assassina professionista!”

Al si spostò rapidamente vicino a lei e Lotus rispose sfoderando un calcio, ma ancora una volta colpì l’aria.

Il bidello ricomparve dietro di lei e dopo essersi girata, Lotus si beccò un centinaio di calci su tutto il corpo, per poi riceverne un ultimo così forte da farla finire scaraventata contro alcune macerie.

“Vedi Lotus, quello che ho appena fatto è stato imitarti, se avessi voluto ucciderti…saresti morta dopo appena due calci.”

“Hai capito?”

Dalle macerie non arrivò nessuna risposta.

“Bene, ora torniamo a ripulire.”

Ma all’improvviso, Black Lotus si rialzò.

“Fermo!”

Al si girò e vide la ragazza coperta di lividi e sangue camminare barcollando verso di lui.

“Dove…dove pensi di andare?”

“In tutta onesta a finire il mio lavoro.” Rispose Al

“Guarda…che…non abbiamo…ancora finito.”

“Io invece direi di sì.”

Lotus, barcollando e affannando, sferrò un pugno al petto di Al, ma era così debole e lento che poteva essere paragonato a una carezza.

“Hai…cercato di darmi un pugno?” chiese Al

“Io…sono…Black Lotus…assassina professionista…e…non…non tollero di essere umiliata dà…un vecchio stronzo baffuto…come te!”

“Vecchio baffuto?”

“Affrontami e…e mettiamo fine a questa cosa.”

Al la squadrò dall’alto in basso e le sorrise.

“No, mi dispiace, mi rifiuto.”

“Non accetterò mai…la tua pietà.”

“E invece ti conviene signorinella, se sei ancora viva e solo perché te l’ho concesso.”

Lotus spalancò gli occhi.

“È per questo semplice motivo che respiri ancora.”

“Io…ti…ti ucciderò…qui e ora.”

Al gli sferrò un pugno nero dritto nello stomaco, mandandola a un centinaio di metri più in là.

Poco dopo andò a vedere se Lotus fosse ancora viva e dopo aver verificato che respirasse ancora, gli parlo:

“Hai avvertito la mia forza, vero?”

“Sarò onesto Lotus, al momento non sei in condizione di affrontarmi, non perché non sei degna, ma perché non sei ancora a un buon punto.”

“Se un giorno tornerai da me e mi darai un pugno con la stessa identica forza che ho usato io, allora ti considererò come un’avversaria di livello…per lo meno sufficiente, fino a quel giorno, ti lascerò vivere.”

“Comunque…devo ammettere che sei una donna interessante, ottime capacità fisiche, conoscenza del combattimento, uso del terreno di battaglia, la tua debolezza…non è nella tecnica.”

A fatica Lotus gli rispose: “Vai…a farti…fottere.”

“Detto questo…continua ad allenarti, assassina.”

Al lasciò Lotus a terra e tornò a combattere nei territori di North Vegas.

   
 
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