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Autore: edoardo811    31/05/2018    1 recensioni
Come un orso che si sveglia dal letargo, Chris McLean è tornato a fare danni dopo anni di silenzio, e questa volta, vuole farlo per davvero.
Una nuova location, sedici nuovissimi concorrenti, il burbero Chef ed alcune vecchie glorie che, malgrado il loro continuo negare, sono sempre pronte a tutto per mettersi in tasca qualche centesimo in più.
Una nuovissima edizione di A Tutto Reality sta per cominciare, mi raccomando gente, non cambiate canale!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blaineley, Chef Hatchet, Chris McLean, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Sfida a coppie (pt2)

 

 

 

ASOCIALI

Sunry riusciva a stento a stare al passo di Edward. Per tutto il tempo l’Apatico aveva proceduto spedito, senza mai guardarsi alle spalle. Era quasi come se non si fosse nemmeno reso conto della sua presenza.

A quel pensiero, la Timidona si strinse nelle spalle.

 

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Confessionale Sunry:

«Non che sia una novità per me, essere ignorata…» mugugnò la rossa, affondando il collo nel cappotto.

 

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La ragazza continuò a camminare con la testa bassa, fino a quando non andò a sbattere proprio contro lo stesso Edward, che si era fermato. Sunry indietreggiò imbarazzata, temendo anche di avergli fatto male, ma quello si limitò ad osservarla con la coda dell’occhio, sollevando un sopracciglio. La rossa fece di tutto per non incrociare il suo sguardo, fino a quando l’Apatico non sospirò e riportò la propria attenzione di fronte a sé.

Sunry lo affiancò, continuando a fare di tutto per non guardarlo in faccia, e si concentrò a sua volta sull’attrazione dove si celava la sfida che li attendeva: un labirinto di specchi.

I due ragazzi osservarono confusi il locale per un breve istante, dopodiché Edward sollevò le spalle e si avviò verso l’ingresso senza proferire parola. Così, riluttante, Sunry lo seguì.

Varcata la soglia, si ritrovarono in una piccola stanza che dava verso gli intricati corridoi del labirinto. Uno schermo appeso alla parete si accese, producendo un rumore statico, e le luci si spensero di colpo facendo sussultare la rossa.

Chris McLean apparve sul televisore, sorridente: «Asociali! Benvenuti al labirinto degli specchi!» Dopo aver ripetuto che quello si trattasse solo di un messaggio preregistrato, il conduttore spiegò la sfida. «Questo labirinto è stato progettato ad hoc per la sfida che vi si pone davanti: potrete scegliere di attraversarlo, rischiando di rimanerci intrappolati a causa di tutti i vicoli ciechi presenti in esso, e vi assicuro che sono parecchi, uno dei nostri assistenti è rimasto qua dentro per sei ore, dopodiché siamo stati costretti a tirarlo fuori dall’esterno perché si era messo a piangere come un disperato!» Chris sghignazzò, per poi continuare.

«Oppure… potrete fare qualcosa che due persone come voi raramente fanno, ossia aprirvi agli altri. Se racconterete una verità imbarazzante su di voi, a testa, vi verrà segnato un percorso che vi condurrà ad un’altra stanza nascosta come questa, dove vi toccherà raccontare altre due verità. In totale ci sono dieci stanze. Se vi sbrigate, potrete concludere la sfida in appena mezz’ora. I biglietti vi attendono all’uscita. A voi la scelta, miei cari Asociali! Qualunque cosa deciderete di fare, io so già che me la riderò da matti!»

Lo schermo si spense e le luci si riaccesero. Sunry osservò i due corridoi che partivano da quella stanza, pensierosa. Edward si diresse verso uno dei due, senza proferire parola.

«E-Ehi, aspetta!» lo chiamò la Timidona, sorpresa. «Non… non vuoi prendere la scorciatoia?»

«Io non sbandiero la mia vita personale in diretta televisiva» sbottò l’Apatico, voltandosi a malapena verso di lei. «Abbiamo tutto il giorno per uscire da qui. Non sarà poi così difficile. Se vuoi venire con me, bene. Altrimenti puoi prendere l’altra strada. Non mi interessa.» E detto quello, il castano avanzò nel corridoio.

Sunry osservò sconvolta il compagno di squadra, per poi rendersi ben presto conto che egli non era affatto intenzionato a voltarsi verso di lei.

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Confessionale Sunry:

«Ho un brutto presentimento…» commentò la rossa, stringendosi nelle spalle.

 

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Titubante, Sunry seguì l’Apatico, svanendo nei meandri del labirinto.

 

 

***

 

PSICOPATICI

Xander e Lucy non ci misero molto a raggiungere la loro destinazione, che però lasciò entrambi piuttosto perplessi: un tiro al bersaglio. Una cesta con delle palle era posizionata sopra al bancone, dietro al quale si trovava un ampio spazio, in cui erano stipati vari premi tra cui giocattoli e peluche, più naturalmente gli scaffali pieni dei barattoli e lattine da colpire. I due compagni di squadra si guardarono tra loro, perplessi, per poi avvicinarsi.

Uno schermo, dietro al bancone, si accese non appena furono abbastanza vicini.

«Molto bene… uhm…» Chris, dentro allo schermo, si infilò un paio di occhiali per leggere meglio su un foglietto. «Vediamo un po’, tiro al bersaglio 1… ah, sì. Benvenuti, Garbati!»

Xander sollevò un sopracciglio. «Garbati? Ma noi siamo…»

«Risparmiate il fiato, marmocchi, questo è un messaggio preregistrato…»

«Oh, grandioso…» mugugnò Lucy. «Questo idiota ha fatto casino con le sfide…»

«Dovremo cercare Paul e Stephanie e dirgli che la loro sfida è questa?» domandò il Lunatico, ignorando bellamente Chris che nel frattempo stava spiegando la sfida. «Probabilmente se la nostra è la loro, la loro sarà la nostra…»

«Non saprei…» borbottò Lucy, per poi sorridere meschina. «Potrebbe essere divertente vedere cosa succede se lasciamo tutto così com’è...»

«Uh… mi piace come ragioni» sghignazzò Xander.

«Bene, spero che sia tutto chiaro!» annunciò nel frattempo Chris. «Divertitevi, concorrenti!»

Rendendosi conto di essersi persi la spiegazione, i due ragazzi schiusero le labbra.

«Ehm… tu hai sentito che ha detto?» domandò il Lunatico, ottenendo una risposta negativa da parte della Provocatrice. «Non proprio…»

«Oh…» I due si osservarono per un istante, pensierosi.

«Beh…» proseguì la ragazza, osservando gli scaffali del tiro al bersaglio. «… suppongo che i biglietti siano nascosti qui da qualche parte…»

Due sorrisetti cominciarono a prendere forma sui volti degli Psicopatici. Un istante dopo, i due stavano già radendo al suolo il piccolo locale alla ricerca del loro premio. Lucy rovesciò gli scaffali dei barattoli, mentre Xander controllava tra i premi, aprendo scatole e squartando peluche.

«Adoro questa sfida!» esclamò Lucy, dando un calcio bancone di plastica, sfondandolo.

«A chi lo dici!» Xander prese un fucile giocattolo e lo schiantò sul suolo, mandandolo in mille pezzi.

Le risate dei due concorrenti si smarrirono lungo la strada da cui erano provenuti.

 

***

 

GARBATI

Anche Paul e Stephanie erano finiti di fronte ad un tiro al bersaglio, ma questa volta, entrambi rimasero ad ascoltare la sfida destinata ai loro due compagni:

«Per questa sfida, ciascun concorrente dovrà ricoprire un determinato ruolo, spetta a voi decidere quale. Sappiate solo che, una volta deciso, non si potrà più tornare indietro. Uno di voi dovrà posizionarsi dietro al bancone, sulla linea rossa…»

Paul allungò il collo, accorgendosi della suddetta linea disegnata esattamente a metà tra due scaffali pieni di bersagli. Un’idea su quello che stesse per succedere cominciò a prendere forma nella sua mente.

«… l’altro concorrente, invece, rimarrà di fronte al bancone. In parole povere, uno di voi sarà il bersaglio, l’altro il lanciatore.»

«C-Che cosa?» domandò Stephanie, sconvolta. «Ma… ma è orribile…»

Un contatore apparve sullo schermo, sotto al volto di Chris. «Una volta arrivati a venti lanci, la vostra sfida sarà completata. Oppure…»

I Garbati drizzarono le orecchie, realizzando che, forse, avevano una scappatoia da quell’obbrobrio di sfida. «… il lanciatore dovrà resistere alla tentazione di lanciare la palla a tutta potenza e fare qualcosa che raramente ha fatto, ossia dire qualcosa di carino al bersaglio. Qualsiasi cosa, non mi interessa. Da quel che ricordo, entrambi non vi siete mai comportati in maniera molto gentile, perciò sarà divertente vedere che cosa sceglierete. Ogni complimento equivarrà ad un lancio, ed il numero da raggiungere sarà sempre di venti. Potrete anche alternare le due cose, non mi interessa. Cosa scegliete, dunque? Vi imbarazzerete in diretta mondiale, oppure regalerete un bel paio di lividi ai vostri compagni, rischiando di rovinare il vostro rapporto futuro? In ogni caso, io sarò nella mia sala privata a ridermela di gusto! Divertitevi, concorrenti!»

Il monitor si spense. Paul e Stephanie si guardarono nuovamente.

«Beh…» cominciò il biondo. «… se questa è la sfida degli Psicopatici, immagino che a loro sia toccata la nostra…»

Stephanie annuì. «Probabile, sì.»

«Quindi…» continuò l’Amicone, abbozzando un sorriso. «… faccio io il lanciatore, oppure vuoi farlo tu?»

La Gentile fece un inchino. «A te l’onore. Io sarò il bersaglio. Ti prego, non farmi del male!»

Il biondo prese una palla di gomma, rigirandosela tra le mani, ridacchiando. «Non garantisco nulla!»

E mentre gli Psicopatici continuavano a ridersela di gusto, anche la loro coppia opposta fece la medesima cosa, alla prospettiva di completare quella sfida senza difficoltà.

 

***

 

INEBETITI

«Jericho! Jericho aspettami!» gridava Anna, mentre faceva del suo meglio per stare dietro allo Hippie, che stava mostrando un’incredibile velocità per i suoi standard.

«Vattene via, mostro!» urlò l’afroamericano. «Non sarò mai come voi!»

Anna rallentò, sentendosi leggermente offesa. «Mostro? Ma… Jericho…» sussurrò, mentre il suo compagno svaniva dalla visuale.

 

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Confessionale Anna:

La Rilassata incrociò le braccia, cupa in volto. «Non mi piace questo Jericho…»

 

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«Jericho…» continuava a chiamare la ragazza, sempre con meno insistenza. Quando ormai era pronta a gettare la spugna, credendo di averlo perso del tutto, lo vide nuovamente, inginocchiato sulla riva del laghetto delle canoe.

Anna sospirò profondamente. «Jericho…» ripeté, avvicinandosi a lui. «Forza, dobbiamo…» La ragazza si interruppe, realizzando che quello, il laghetto delle canoe, era proprio dove erano diretti. Sgranò gli occhi, illuminandosi, per poi sorridere nuovamente. Dovevano solamente fare il giro del laghetto, dove si trovava la biglietteria, ed il gioco era fatto.

«Che strano…» mormorò Jericho all’improvviso, attirando l’attenzione di Anna. La mora si voltò verso di lui incuriosita, per poi notare il suo sguardo assente. Osservava l’immagine di lui stagliata sullo specchio d’acqua e continuava a bagnare la punta dell’indice, generando quelle piccole onde che andavano a distorcere brevemente il suo riflesso. «… rimane sempre lo stesso…»

«Cosa?» Anna si inginocchiò accanto a lui, abbozzando un timido sorriso.

«Guarda.» Jericho diede un colpo più forte all’acqua, cancellando per un attimo il riflesso, che però ritornò poco dopo. «Continua a tornare…»

«Beh… è normale…» mormorò Anna, sempre più stranita. «L’acqua è così…»

Jericho si voltò verso di lei, sollevando un sopracciglio. «A… cqua…» ripeté, a stento.

Questa volta, una risatina uscì dalle labbra della Rilassata.

 

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Confessionale Anna:

«Ok, ora è quasi buffo…» commentò la ragazza, massaggiandosi dietro al collo con le guance leggermente arrossate.

 

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Anna sorrise, poi avvicinò la mano a quella del compagno, per stringergliela. «Forza Jericho, abbiamo una sfida da…»

Un istante prima che potesse sfiorare il dorso della sua mano, tuttavia, Jericho si ritrasse di scatto, alzandosi in piedi.

«No!» urlò lo Hippie. «Io non cadrò nella vostra trappola! Io non voglio vivere così! Voi non mi avrete! VOI NON MI AVRETE MAI!»

La Rilassata sollevò le mani. «Ti prego, Jericho, calmat…»

Fu tutto inutile: Jericho riprese a correre, seminando in ben che non si dica la ragazza, che rimase in riva al lago con la bocca spalancata.

«JERICH…» Anna si mise le mani nei capelli, per poi scuotere il capo. «… OOOOH!»

 

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Confessionale Anna:

«Dannazione!»

 

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La Rilassata si alzò in piedi e cominciò ad inseguire lo Hippie. «Ehi, aspettami! La sfida è qui! Torna indietro! JEEEERICHO!»

 

***

 

ROMPISCATOLE

«Carino qui!» commentò Travis, mentre lui e Rosa erano seduti uno a fianco all’altra sopra una gondola, all’interno del tunnel.

Rosa non replicò. Continuava a pensare a quanto sfortunata fosse stata.

 

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Confessionale Rosa:

«Questa sfida non era nemmeno per noi!» esclamò l’Iperattiva, battendo i pugni sul ripiano della biglietteria. «Era per George e Kristy! "Il potere dell’amore li avrebbe aiutati a frignare di meno", o qualcosa del genere, ho smesso di ascoltare Chris nel momento stesso in cui la porta alle nostre spalle si è sigillata e non c’è stato più verso di uscire!» Rosa sospirò profondamente, massaggiandosi le tempie. «Calma Rosa, calma. Ti basterà fingere non di sentire Travis per tutto il viaggio e andrà tutto bene. Andrà tutto bene.»

 

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Confessionale Travis:

«Ancora non ci credo che mi ha chiesto di uscire! È successo tutto così in fretta!» Il Logorroico si prese il mento, facendosi tutto ad un tratto pensieroso. «Beh… forse… troppo in fretta…»

 

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«Ah, l’amore! Che cosa meravigliosa! Non c’è niente di più forte, ed intenso, di questa emozione! Non vi sentite incredibilmente meglio? Più in pace con voi stessi?»

La voce preregistrata di Chris riecheggiava nel tunnel, illuminato da luci rosse e decorato in ogni dove da cuoricini e angoletti armati di frecce di cupido.

«Sentite la passione, il calore, inondare i vostri corpi? Non pensate che potreste smettere di lamentarvi, e di godervi il meraviglioso mondo in cui vivete?»

«Ma vai al diavolo…» borbottò Rosa, con lo sguardo smarrito sul corso d’acqua, l’unico punto che poteva osservare senza sentirsi pervasa dalla nausea di quel luogo.

«Ah, ti ho sentita Kristy! Non so per certo se sei stata tu a parlare, ma sono abbastanza sicuro di sì.»

«Kristy? Dov’è Kristy?» domandò Travis, confuso. «Credevo ci fossimo solo noi due.»

Rosa sospirò esausta, evitando di rispondere.

«Mancano 55 minuti al termine del tour. Vi ricordo che potete abbandonare il tunnel in qualsiasi momento, passando per le uscite di sicurezza, ma così facendo rinuncerete alla sfida e mettere la vostra squadra in condizione di perdere.»

Sentendo quanto tempo ancora mancasse, a Rosa venne quasi un infarto.

«Se vi va di accorciare il tempo, potreste raccontarvi un po’ la vostra vita a vicenda. Scommetto che George ha un sacco di avventure interessanti da condividere con il pubblico a casa!»

«George… non… è…» Rosa si alzò in piedi, ormai priva di ogni controllo, rivolgendosi al soffitto. «… QUI, RAZZA DI MENTECATTO! HAI SBAGLIATO AD ASSEGNARE LE SFIDE!»

«Perché urli contro la voce preregistrata?» domandò ancora Travis, riportandola alla realtà.

L’Iperattiva si voltò verso di lui, scioccata. «C-Cosa? Quindi hai capito che è una voce preregistrata?»

«Ah-ah» annuì Travis. «Tu no?»

Rosa rimase immobile ad osservarlo ancora per qualche istante, non capendoci più nulla. Quel tizio era intelligente, oppure era un idiota? Quella domanda probabilmente non avrebbe mai trovato risposta. La ragazza sospirò nuovamente, poi tornò a sedersi. «D’accordo allora, Travis. Proviamo a chiacchierare un po’, magari il tempo si abbasserà per davvero e potremo uscire da qui prima.»

«Chiacchierare? Perché?» interrogò ancora il Logorroico.

A quell’ennesima domanda, Rosa roteò gli occhi e si accasciò contro lo schienale della sua seggiola. Sarebbero stati i cinquanta minuti più lunghi della sua vita.

 

***

 

PESTACARNE

L’ennesimo cartonato di un mostro orribile venne distrutto da Seth, mentre lui e Tonya avanzavano nel corridoio scarsamente illuminato.

L’afroamericana diede un calcio a ciò che rimaneva della figura distrutta, facendo comunque attenzione a non guardarla più del dovuto. «Ah! Tutto qui, McLean? Io non ho paura di questo posto!»

Seth scosse lentamente il capo, evitando di ricordarle come avesse saltato terrorizzata le prime cinque volte che uno di quei cartonati era sbucato fuori.

«A proposito mozzarella, io ti ho seguito fino a qui per tutto questo tempo, ma almeno hai una vaga idea di dove stai andando?»

«Ricordo il percorso che ho fatto la prima volta che sono stato qui» spiegò Seth, girando l’ennesimo angolo senza la minima esitazione. «Non ci metteremo molto ad uscire. Stammi dietro e andrà tutto bene.»

Tonya grugnì. «Lo faccio solo perché non ho voglia di impegnarmi a trovare l’uscita da sola. Non ho davvero bisogno del tuo aiuto.»

«Sicuro, capitano. Sicuro» sbottò Seth. «In ogni caso, penso che potremmo approfittare di questo momento per parlare di strategia. Pensavo che se dovessimo perdere anche questa sfida, potremmo eliminare uno tra Travis e Kristy. George è sempre dalla nostra parte, giusto?»

«Certo che lo è. Quella mozzarella farà qualsiasi cosa io gli ordini. Ma perché proprio Travis o Kristy? Perché non Rosa?»

«Rosa no» asserì Seth, calmo. «Lei no. Non ancora, almeno. Può esserci utile.»

«Ma per favore! Cosa può fare quello stuzzicadenti che io non posso fare?»

«Pensare prima di parlare…» mugugnò la Serpe.

«Che cosa?!»

«Ho detto che lei mi ascolta, prima di agire. È dalla mia parte. Ci servirà per arrivare in finale.»

«Mh…» Tonya si prese il mento, per poi ridacchiare sommessamente. «Ma chi vuoi prendere in giro? Mi sembra palese che sei cotto di lei…»

Seth si voltò lentamente, sollevando un sopracciglio. «… eh?» domandò, perplesso. «Davvero credi che io…»

«Ma è ovvio! Ah! Guardati, la tua faccia dice tutto! Non riesci nemmeno a fare finta che non sia vero! Sei ridicolo… e hai anche dei pessimi gusti in fatto di ragazze…»

La Serpe ascoltò il discorso della Schiaccianoci quasi in trance, poi distolse lentamente lo sguardo da lei. Un lungo sospirò fuoriuscì dalle sue labbra, mentre si sforzava con tutto sé stesso di dimenticarsi ogni singola parola pronunciata dalla compagna di squadra.

 

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Confessionale Seth:

«Siccome l’argomento è stato tirato in ballo, è meglio che io chiarisca una cosa…» La Serpe si avvicinò alla telecamera, osservando dritto nell’obiettivo, serio in volto. «… trovo che tutti i concorrenti del passato che si siano fidanzati con altri concorrenti siano dei totali idioti. La gente non dovrebbe partecipare al Reality per fidanzarsi, ma per vincere. Vincere, qui, è l’unica cosa che conta. Per questo io rispetto concorrenti come Alejandro, o Heater, che pur di vincere si sono messi i bastoni tra le ruote a vicenda per tutte le stagioni in cui hanno gareggiato nonostante perfino loro fossero dei deboli innamorati.»

Seth si sistemò meglio sulla sedia, gesticolando con una mano. «Perché concorrenti promettenti come Duncan, o Gwen, o Courtney, o perfino Justin, hanno fallito miseramente? Perché sono stati distratti dalle loro ridicole cottarelle adolescenziali, proprio come sta succedendo a molti dei concorrenti di questo reality. Rosa, per me, non è altro che uno strumento per arrivare a ciò che più conta. Niente di più, niente di meno. E in ogni caso, Tonya dovrebbe guardarsi ad uno specchio…»

 

_

 

«Seth e Rosa, seduti sul muretto, mano nella mano, si danno un bacetto!» cantilenava Tonya, ridendo sguaiatamente, mentre Seth era costretto a camminare con le mani premute sulle orecchie.

Girarono l’ennesimo angolo e Seth, troppo distratto dalla litania della Schiaccianoci, non si rese conto della presenza di qualcun altro, contro il quale andò a sbattere.

La Serpe indietreggiò, intontita, e Tonya smise di cantare all’improvviso. «Ma che…» cominciò il castano, per poi drizzare il capo ed accorgersi di chi aveva di fronte. Un enorme omaccione con indosso un grembiule, una maschera da hockey e un uncino al posto della mano.

Seth sollevò un sopracciglio, sogghignando. «Chef? Ancora tu? Lo capisci che questo trucco ha smesso di funzionare da un pezzo?»

«E-Eh?» mormorò Tonya, uscendo dal suo nascondiglio di fortuna dietro la schiena della Serpe. «Chef? Davvero? Accidenti, come ho fatto a non accorgermene subito! Ed io che avevo… ehm… quasi paura. Quasi, eh. Perché comunque sapevo che non eri nessuno di pericoloso…»

L’omaccione grugnì profondamente, per poi togliersi l’uncino, rivelando un moncherino putrefatto dove avrebbe dovuto trovarsi la mano. Non appena lo vide, Seth sgranò gli occhi. «O-Oh…» mormorò, sbiancando.

L’uomo si tolse anche la maschera, mostrando un volto ben diverso da quello di Chef. La sua pelle era pallida, la mascella squadrata, i capelli neri, corti. Lo avevano entrambi già visto in passato, ma non dal vivo, bensì nella prima stagione di A Tutto Reality. Quello non era affatto il burbero cuoco, quello era…

Tonya urlò a perdifiato. «QUELLO È IL VERO ASSASSINO CON L’UNCINO E LA MOTOSEGA!»

 

***

 

PIAGNUCOLONI

Il timer era l’unica cosa su cui gli occhi di Kristy erano rimasti incollati da mezz’ora a quella parte. Quell’ambiente stretto e chiuso la stava facendo uscire di testa. Grazie al cielo George non aveva più aperto bocca e, francamente, ormai aveva perfino dimenticato la sua esistenza. L’unica cosa che contava erano il timer ed il tempo che scendeva inesorabile verso lo 0.

Il silenzio era surreale, così pesante che lo si poteva quasi toccare. George credeva che avrebbe finito con il fossilizzarsi dentro quella stanza, e che le uniche notizie che si avrebbero avuto di lui dopo quel giorno sarebbero state quelle riportate dagli archeologhi, quando, finalmente, il timer arrivò alla fine.

«CONGRATULAZIONI, ROMPISCATOLE!» tuonò la voce di Chris, che i due concorrenti sentirono dieci volte più intensa a causa del silenzio a cui le loro orecchie si erano abituate. «Avete superato la sfida!»

La porta si sbloccò di colpo e, non appena sentì lo scatto metallico della serratura, Kristy si alzò in piedi e schizzò fuori dalla stanza, urlando al cielo in un misto di rabbia, frustrazione e soddisfazione. «LIBERTÀ! LIBERTÀ!! AAAAAHHHHHHHH!!!» La ragazza si inginocchiò, per poi baciare il terreno. «Oh! Oddio! Oddio! È delizioso! Ogni cosa è più deliziosa quando si è liberi!»

George, sul ciglio della porta, la osservò scioccato. Nel frattempo, uno scomparto segreto sulla porta si era aperto, rilevando i due biglietti per la prima cinematografica.

«Ma il sapore più delizioso…» La Sgarbata si alzò in piedi, andando a recuperare il proprio trofeo, per poi sollevarlo al cielo, sorridendo. «… è sicuramente quello della vittoria!»

«Mh… sì, ok, come dici tu…» mugugnò George, osservando il proprio biglietto a sua volta, per poi sorridere a sua volta. «Però è bello avere la certezza di non venire eliminati…» Il Perdente si voltò verso la propria compagna. «E ora che si fa?»

«Troviamo Lucy…» borbottò Kristy, sorridendo sadica. «Ho proprio voglia di sbatterle in faccia il mio successo…»

La bionda cominciò a camminare, altezzosa, senza nemmeno attendere una conferma da parte di George. «Ehm… ok…» rispose il ragazzo, per poi mettersi a seguirla.

 

_

 

Confessionale George:

«La prossima volta che finirò in coppia con Kristy, penso proprio che passerò…» Il Perdente incrociò le braccia, per poi accigliarsi. «Basta, non sono un perdente! Smettetela con questa storia!»

 

***

 

Paul e Stephanie camminavano fianco a fianco, entrambi stringendo tra le mani i biglietti della prima.

«Cavolo, ancora non capisco come abbiamo fatto a superare quella sfida» cominciò la Gentile, sventolando il suo premio. «Era così difficile!»

«Hai ragione! Ho solamente dovuto dirti per venti volte che hai dei bei capelli» ribatté Paul. 

Stephanie fece sventolare i lunghi capelli mori, con falsa aria di superiorità. «Sei stato un po’ troppo ripetitivo, in effetti.»

L’Amicone abbassò il capo, prostrandosi in un inchino. «Chiedo venia, madame.»

I Garbati risero, poi si diedero un cinque. L’attenzione di entrambi cadde poi successivamente di fronte a loro, sul fondo della via, dove scorsero le loro controparti, gli Psicopatici. Non appena si resero bene conto di ciò che stavano vedendo, i due Taco schiusero le labbra.

Xander sollevò in aria il proprio biglietto, osservandolo dal basso. «Adoro vincere.»

«A chi lo dici.» Lucy, seduta accanto, lo imitò. Anche gli Psicopatici sghignazzarono, per poi battersi il pugno.

«Cosa… cavolo è successo, qui?!» domandò Stephanie, sconvolta, quando fu vicina ai due concorrenti.

«Oh, ciao Raggio di Luna» salutò Xander, per poi indicarle con un cenno della mano ciò che rimaneva del tiro al bersaglio, ossia un cumulo di macerie. «A quanto pare a noi è toccata la vostra sfida.»

«E consisteva nel distruggere questo posto?» interrogò Paul, sollevando un sopracciglio.

Il Lunatico sghignazzò nuovamente. «Uhm… non proprio, no.»

«Non abbiamo sentito la spiegazione di Chris» spiegò Lucy, con un sorriso soddisfatto. «Così abbiamo dovuto arrangiarci alla vecchia maniera.»

«Erano nascosti in uno scomparto segreto del soffitto!» esclamò Xander, sventolando il suo biglietto. «AH! È stato uno scherzetto trovarli.»

«Ma anche stancante, non trovi?» domandò la Provocatrice, appoggiando la testa sulla spalla del Lunatico. «Io sono esausta…»

Xander si puntò il pollice contro al petto. «Tranquilla, pupa, ci pensa Xander a tenerti su!»

Osservando la scena, Stephanie strabuzzò gli occhi. Perfino Paul parve piuttosto scosso. Ma prima che domande di varia natura potessero sollevarsi, qualcun altro raggiunse tutti loro, facendoli voltare.

Anna si fermò a pochi metri di distanza, mettendosi le mani sulle ginocchia e piegandosi per riprendere fiato dopo la lunga corsa appena fatta. «Ra… ragazzi… avete… avete… visto Jericho?»

«Ehm… no, perché?» domandò Stephanie.

«Perché è impazzito!» esclamò la Rilassata, che mai come in quel momento aveva dato l’aria di essere l’esatto opposto di ciò che il suo soprannome suggeriva. «Continua a scappare ogni volta che mi avvicino e cerco di farlo ragionare! È tutto il giorno che lo inseguo, non so più dove sia finito!»

«Ehi, ehi, rilassati» cercò di tranquillizzarla la Gentile, appoggiando le mani sulle sue spalle. «Lo ritroveremo, ok? Avete iniziato la vostra sfida?»

Anna scosse la testa. «Non ancora, mi spiace.»

«C’è ancora tempo, non preoccuparti.» Stephanie si voltò verso il resto dei Taco. «Andiamo, dobbiamo aiutarla!»

«Non è contro le regole interferire nella sfida di qualcun altro?» interrogò Xander, sollevando un sopracciglio.

«Non mi pare che Chris abbia detto qualcosa a riguardo…» rifletté Paul. «E comunque, non dobbiamo interferire nella sfida, ma solamente trovare Jericho.»

«Mh… e va bene.» Xander si alzò in piedi, assieme a Lucy, che domandò: «Da dove iniziamo?»

I concorrenti si guardarono tra loro, pensierosi.

«L’ho sentito blaterare che aveva bisogno "della sua roba", o qualcosa del genere…» disse Anna.

«La sua roba?» Paul sollevò un sopracciglio. «Non sono molto sicuro di cosa questo possa voler significare, ma se cerca qualcosa di suo, allora dovremmo andare al nostro dormitorio.»

Stephanie sorrise, annuendo. Gli diede un pugnetto alla spalla. «Buona idea! Forza, andiamo!»

Paul ricambiò il sorriso ed annuì. Lui, Stephanie ed Anna cominciarono a correre, mentre Xander rimase immobile, sconvolto dal sorriso che Raggio di Luna e l’Amicone si erano scambiati.

 

_

 

Confessionale Xander:

«Che cavolo era, quello?! Da quanto tutta questa confidenza?!» sbottò il Lunatico, avvicinandosi all’obiettivo e puntandoci contro una lente degli occhiali. «Ti tengo d’occhio Paul, ti tengo d’occhio!»

 

_

 

«Che fai, resti qui?» La voce di Lucy riportò il Lunatico alla realtà.

«E-Eh? No, no… muoviamoci!» Xander cominciò a correre, lasciando indietro una Lucy piuttosto perplessa. La Provocatrice sospirò, poi si mise a sua volta a correre.

 

***

 

In una stanza buia e piena di monitor raffiguranti i concorrenti di ciascuna squadra, Chris, stravaccato sulla sua sedia ergonomica, sghignazzò. Spostò lo sguardo su Kristy e George, intenti a camminare, successivamente sui Taco che avevano completato la sfida ed Anna e, per finire, sulle coppie che ancora dovevano concludere la loro sfida, ossia i Pestacarne, gli Asociali, i Rompiscatole e l’altra metà degli Inebetiti, Jericho, che stava rovistando tra i suoi vestiti nel dormitorio.

Un po’ lo aveva infastidito sapere di aver confuso le coppie a cui assegnare le sfide, ma notare i concorrenti agitarsi in merito alla faccenda lo aveva divertito al punto che aveva deciso di lasciar tutto così com’era, anche se la dirigenza non aveva apprezzato molto il gesto di Xander e Lucy.

Il conducente si voltò verso la telecamera, per poi sorridere come suo solito. «Bene, spettatori, sembra che siamo entrati nel vivo dell’azione! Tre coppie hanno già completato la loro sfida, ma ne rimangono ancora quattro, due per squadra, lasciando così per il momento la situazione in parità! Chi vincerà la sfida? Le coppie rimanenti riusciranno a trovare la giusta alchimia per arrivare alla vittoria, oppure ci saranno frizioni che costeranno loro caro? Se volete scoprirlo non vi resta altro che rimanere qui con noi su A Tutto Reality: Blizzard Park!»

   
 
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