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Autore: ManuEL73    31/05/2018    1 recensioni
Royce Rollster è un 29 enne inglese naturalizzato statunitense trasferitosi in Transilvania per motivi di lavoro. L'agenzia per cui lavora va molto forte in tutto il mondo, ma hanno bisogno di sfondare anche in Romania per detenere il record mondiale di entrate e uscite. Royce ha tutto: soldi, donne, e un ambiente dove puo’ rilassarsi e fare quel che gli pare e piace. E’ molto popolare tra le donne dato il carattere molto aperto e solare, oltre che al suo fascino irresistibile nel circondarsi di auto di lusso. La sua vita è un misto tra movimentate serate a base di donne ed alcol e la monotona vita dell’impiegato in ufficio Promozioni di Agenzia di viaggi All ‘round the World. C’è una sola cosa che gli impedisce di vivere la vita correttamente: è un vampiro.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ho messo il tag "comico" ma non sono del tutto sicuro che come testo faccia ridere, però ho voluto provarci! :P
 
Era Halloween, e Ryoce stava guardando la TV nel suo grande salotto. Era Halloween, quindi giorno di festa, ma Ryoce continuava a lavorare, anche con la TV accesa. Royce prendeva in mano il telefono, faceva delle telefonate, si appuntava qualcosa, dopodiché tornava col telefono giù, appoggiato sul poggiabraccio laterale del soffice divano. Intanto stavano dando in trasmissione uno psudo documentario della BBC sui vampiri e la loro altrettanta pseudo esistenza. “Cazzate.” Pensava Royce, ascoltando lo pseudo documentario: “Il vampiro è un essere mitologico o folcloristico che sopravvive nutrendosi dell'essenza vitale (generalmente sotto forma di sangue) di altre creature. Il concetto di vampirismo esiste da millenni; culture come quella mesopotamica, ebraica, greca e romana concepirono demoni e spiriti che possono essere considerati precursori dei moderni vampiri. In tutte le leggende di ogni civiltà passata e presente però, i diversi tipi di vampiri vengono tutti accomunati da una caratteristica chiave, cioè quella di nutrirsi in qualsiasi diversa maniera dei loro simili.” Indossava una camicia bianca, senza cravatta, con dei pantaloni di stoffa che facevano parte della divisa da lavoro. Royce stava lavorando anche se in teoria poteva riposarsi. “Non pensi sia ora di staccare? Hah ah ha!” Le aveva detto divertita la sua collega per telefono. “No dolcezza, ogni festa toglie ore preziose di lavoro e ogni volta che ritorniamo a lavorare occorre fare il doppio dello sforzo per compensare.” Le rispondeva così, descrivendo come la pensava sui giorni di ferie. “Specie se poi stiamo facendo il boom delle vendite.” Continuava a dirle. “Ma Royce, proprio perché stiamo facendo tante vendite non pensi che dovresti prenderti una pausa?” Royce guardava nel vuoto mentre era al telefono con la collega. “Forse… forse hai ragione. Non lo so, devo pensarci.” Lei continuava a parlargli, cercando di convincerlo: “Dai riposati, altrimenti non potrai mai farlo. Il capo non ti ha mai chiesto di lavorare anche durante il fine settimana e le ferie, per cui non hai motivo di comportarti così.” Royce era nervoso all’idea di una giornata libera senza lavorare. Alla fine, decide di mettere a posto il telefono, salutando la sua cara collega che tanto si preoccupa per lui.

Continuava a guardare il documentario sui vampiri, nel canale dedicato ai film dell’orrore. Paradossalmente, a lui dei film di paura e libri sull’orrore, non importava un fico secco. Ma se lo stava comunque guardando, informandosi, come ogni fine settimana faceva, su cosa e come fossero le creature che venivano chiamate vampiri. Voleva studiarli, voleva capire come fronteggiarli nel caso ne avrebbe incontrato uno. Non perché fosse un cacciatore di vampiri o altro, anche perché sapeva benissimo che nella società moderna sarebbe impossibile riuscire a trovarne uno se mai esistevano. Avrebbero invocato paura. La curiosità nasceva dal fatto che, un mese fa, il suo capo reparto dell’agenzia gli aveva chiaramente detto che avrebbe dovuto trasferirsi in Transilvania. “Per il bene dell’agenzia!” Gli aveva detto il suo capo. “I nostri profitti aumentano di giorno in giorno, ma adesso faccio questa cosa per puro sfizio. Voglio superare qualsiasi agenzia di viaggio del mondo, ma per farlo, dovrai trasferirti in Romania, nella nazione dove non ammettono ancora viaggi esteri all’interno del loro territorio. Ciò che faremo quindi, sarà operare direttamente all’interno del loro territorio nazionale. In pratica è come se andassimo là e dicessimo ‘ehi, vogliamo aprire una agenzia di viaggi per i Romeni così che possano viaggiare in comodo dove vogliano, pensiamo noi a tutto’ un po’ strano considerando che fanno parte dell’Unione Europea, vero? Hanno una politica tutta loro, però! Come fossero uno stato indipendente. A quanto sembra non hanno i soldi per instituirne una e chi vive là non è economicamente adatto per viaggiare in proprio. Ed è proprio a causa di questo che non dispongono di agenzie di viaggi e i cittadini non viaggiano molto. Noi cambieremo le carte in tavola! Faremo in modo di organizzare viaggi a bassissimo costo. E lo farai tu, Royce Rollster! Promuovi la All ‘round the World in Transilvania!” E, dato che la Transilvania è nota, almeno nella letteratura, per essere stata la casa del noto Conte Dracula, Royce non ha potuto fare a meno di informarsi. Di informarsi se era realtà o finzione. Uno direbbe che è ovvio che sia una storia di finzione, ma Royce… Royce era anche superstizioso.

E così da Providence, fino a Londra, perché non c’era un volo diretto per la Transilvania di Romania, Royce era arrivato nella capitale Romena. Una fatiscente località che le opere di Stoker avevano suggestionato Royce, trasformando la finzione in realtà. E questo faceva non poca paura al nostro promoter statunitense di agenzie di viaggi. Sebbene ogni angolo e strada della zona fossero ben popolati, Royce non poteva fare a meno di dipingere la cittadina come oscura, con edifici decadenti e strade mal costruite. Era evidente che la città lo metteva a disagio visto che era abituato a tutt’altra estetica. New York, Boston e Providence lo avevano abituato a strade perfettamente asfaltate, edifici di media altezza e piazze di centro città ben arredate e costruite. Viaggiando fino alla Transilvania il cambio di paesaggio è stato particolare e quasi traumatico, visto che dal ventunesimo secolo era stato catapultato indietro al sedicesimo secolo. E tutto sarebbe stato anche piuttosto normale, se non fosse stato per, appunto, i romanzi sui vampiri che avevano reso Royce molto più timoroso di quanto non avrebbe dovuto essere. Aveva cercato ad ogni modo di accantonare queste storie di fantasia, perché sapeva che della banalissima ansia sarebbe stata inopportuna e controproducente nel suo lavoro.

Soprattutto considerando che lui stesso era un vampiro e doveva saperne molte più lui di chiunque altro. Ma era schizzinoso, non gli piaceva bere sangue e gli faceva schifo vedere come gli umani diversi da lui descrivevano i vampiri per soddisfare quella sete. Preferiva infatti rivolgersi alle farmacie o chi per lui, per delle sacche di sangue, così da poterle bere da un bicchiere piuttosto che andare rozzamente a succhiarlo dai colli degli umani. Oltretutto, a lui non piaceva uccidere, gli provocava repulsione e si sarebbe sentito in colpa. Effettivamente era già tanto se si metteva bere sangue, l’idea non gli piaceva visto che nessuno tranne lui lo faceva. Ma in qualche modo era attratto dal gusto che il sangue gli provocava all’interno della bocca, sul palato. E soprattutto quell’inestinguibile sete non svaniva, ogni tanto ne aveva un estremo bisogno… O sarebbe impazzito. Che lui sappia non è nato così, ma una mattina si è svegliato come normalmente faceva, e si era accorto di avere due minuscoli buchi sul collo. Uscito fuori casa, si era anche accorto che il sole gli bruciava la pelle. I primi giorni aveva provato a sopportarlo, ma dopo un po’ era diventato decisamente troppo, di conseguenza aveva chiesto qualche giorno di malattia per pensare ad un modo per rimediare. Una maschera di crema bianca per il viso aveva fatto sì che potesse reggere giusto il tempo di uscire di casa e raggiungere gli uffici. E aveva funzionato. Da allora continua a fare così e i risultati sono un viso meravigliosamente liscio ed una barba che non cresce quasi mai, della serie, non tutti i mali vengono per nuocere. E non assomigliava nemmeno ad una donna visti i lineamenti sul volto che gli donavano vigore e un’aria da uomo duro e maturo, con capelli che spesso si pettinava e teneva col gel all’indietro. Questo look faceva in modo che anche se in ufficio era un semplice dipendente, tutte le donne gli andavano dietro, acquisendo l’aria da capo ufficio. E rendeva molto bene anche nelle vendite, visto che gli uomini gli portavano un rispetto tale che anche se raccontava cavolate, questi lo ascoltavano. Detta così, sembra che Royce volesse truffare le persone, ma non era così. Puo’ essere che magari il fatto di essere circondato costantemente da donne poteva apparire come una pessima persona, ma prima di tutto gli piaceva offrire alle persone viaggi da sogno a prezzi vantaggiosi. L’essere un donnaiolo era solo una conseguenza di molti soldi e una gran bella parlantina, circondato da un appartamento di lusso e con auto sportive parcheggiate nel garage.

Ed era questa la persona che parlava al telefono con la sua collega, mentre guardava lo pseudo documentario sui vampiri. L’unica differenza giunti a questo punto, era l’ambiente in cui si trovava. Un fatiscente castello costruito sulla cima di un dirupo che dava sulla costa. L’ingresso era costituito di un cancello nero ed un viale contornato da piante decadenti. Il viale si collegava poi ad una grande strada di ciottoli che portava al centro cittadino della Transilvania. Le serate intrise di alcol e belle donne già mancavano a Royce, ed erano passati pochissimi giorni da quando si era trasferito là. L’aspetto ingannava in ogni caso, perché “magari non potrebbe essere così diverso dall’America” pensava. Dopotutto, tra una cosa e l’altra, non aveva ancora finito di sistemare le proprie cose in quella dimora da Conte Dracula in cui si ritrovava a vivere. Doveva solo riuscire ad adattarsi e magari le cose funzionavano come era in America. Era sera, e come minimo invitava due ragazze in casa propria, offriva loro da bere e stava tutto il tempo con loro mezze nude a coccolarle. Oppure se ne andava al pub dietro l’angolo, a spassarsela coi propri amici e colleghi. Stavolta no, era diverso.

Era appena arrivato, doveva ancora sistemarsi, e doveva ancora fare richiesta per aprire l’agenzia di viaggi per conto di All ‘round the world. Doveva ancora fare un sacco di cose, incluso svagarsi un po’. Come se non bastasse, cominciava a sentire sete, sete sanguigna, era andato quindi nella parte della casa dove aveva sistemato tutte le sue scatole. In pratica, entrati nell’atrio del castello che Royce aveva trasformato in un salotto, c’erano due rampe di scale rispettivamente a sinistra e a destra che permettevano di salire alla barcata superiore. Al centro di queste, ai loro piedi, si trovava un muro che nascondeva una porta. Era in quella stanza che aveva temporaneamente sistemato tutte le scatole in attesa che venissero smistate. Royce si era dato un massimo di un anno per riuscire a promuovere l’agenzia e ad aprirla in Transilvania, e nel frattempo, doveva pur vivere comodamente, no? Si era anche portato una notevole scorta di sacche di sangue, ma qualcosa diceva a Royce che non sarebbe stato abbastanza, di conseguenza sarebbe dovuto andare anche da un medico e farsi prescrivere tante, tante sacche di sangue al mese. Cercando tra le innumerevoli scatole, aveva raggiunto quella che conteneva la bellezza di cinquanta sacche di sangue. Royce riusciva a berne solo tre alla settimana, quindi se la cavava con più o meno dieci sacche al mese, ma non sarebbero bastate per tutto l’anno se erano soltanto cinquanta sacche. Gliene mancavano più della metà se voleva sopravvivere. O andava quindi da un medico per farsele prescrivere fingendosi anemico, oppure… avrebbe cominciato a succhiare sangue da povere vittime innocenti. Ma no, a lui faceva schifo e si sarebbe sentito male ferire qualcuno che non conosceva. Ma anche chi conosceva, eh. Alla fine aveva preso, con una certa frenesia, una sacca di sangue, con cui era andato al piano bar, che si era allestito di proposito. Il piano bar era sulla barcata superiore del castello, rispetto al salotto. Per la precisione in cima alle due rampe di scale, al centro, su di un balconcino che dava una vista panoramica dall’alto del salotto. Quel castello in cui aveva messo dimora era composto perlopiù da pietre e ciottoli, una muratura degna dell’epoca medioevale. Per non parlare delle finestre grandi, più lunghe che larghe, piene di decorazioni colorate, ricordando la facciata di una chiesa. Il bar aveva cercato di renderlo il più moderno possibile, se ne era portato uno dal vetro nero sfumato dal basso verso l’alto fino a divenire completamente trasparente. Saliva le scale verso il piano bar con la sua sacca, quindi raggiunto il bancone aveva aperto la porticina in basso del bancone. Da lì aveva preso in mano un boccale con cui solitamente riempiva di birra o altra brodaglia a seconda dei casi. Ritornava in salotto scendendo le scale, si era messo a sedere sul divano, davanti alla TV, col suo boccale ricolmo di sang-- Arancia rossa, con del ghiaccio. Che beveva con la cannuccia.

Finito il cocktail di sangue, Royce si era messo a navigare col cellulare su Google Maps alla ricerca di altre agenzie di viaggi, e la cosa era confermata: Transilvania e in tutta la Romania non c’era un straccio di agenzie di viaggi. Intanto aveva ricevuto un messaggio da una sua amica, a cui aveva prontamente risposto:
- Royce!!! Che stai facendo di bello??
- Sono in viaggio bellissima, tornerò tra un annetto.
- Oh, mio Dio, ma davvero? Peccato
- Non preoccuparti sto bene, ci vediamo!
 
Qualche minuto dopo gli era arrivato un altro messaggio ancora, e da una altra sua amica:
- Ho un problema.
- Ehi dolcezza! Dimmi tutto
- Mi sento strana, non è che per caso ci era rotto il preservativo, qualche settimana fa?
- Ero lucidissimo, non ti succederà nulla!
- Lo spero per te, altrimenti ti ritroverai la sorpresina, e non sarà piacievole.


Continuerà? Sinceramente non lo so, ma spero sia piaciuto questo pezzo! 
   
 
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