Prologo
Ban si appoggiò contro la
gabbia e socchiuse gli occhi,
grattandosi il collo lasciato scoperto dalla giacca rossa.
“Siamo cacciatori di
demoni, non rapitori. Non dobbiamo
neanche collezionarli. Quindi mi spieghi cosa abbiamo
catturato?” domandò.
La cacciatrice piegò di
lato il capo, i suoi capelli blu le
ondeggiarono morbidi intorno al viso, mentre stringeva il foulard viola
che
indossava.
“Sono mesi che ne uccidiamo
solo uno, se tutto va bene. La
maggior parte di loro si nasconde, continua a prosperare”
spiegò.
Ban schioccò la lingua sul
palato.
“Quindi
‘streghetta’? Arriva al sodo” la
invogliò.
“Per scatenare una guerra
rapisci il principe, il re la
scatenerà per te” rispose lei.
“Morgana”
soffiò Ban.
“Togli il velo e scoprirai
la verità” lo invogliò la maga.
Ban si leccò i denti
candidi e aguzzi, allungando la mano.
Afferrò il telo che copriva la gabbia, qualcosa
all’interno gli afferrò il
polso con una presa d’acciaio e gli spezzò il
braccio.
Ban scoppiò a ridere,
ritirando l’arto e, con dei secchi
scricchiolii, lo rimise in asse. La pelle si rimarginò,
lì dove l’osso spezzato
l’aveva squarciata facendo schizzare del sangue.
< Tutto sommato, sembra
divertente >. Strinse il telo
e con un gesto rapido lo fece volare alle sue spalle, sgranò
gli occhi e
impallidì.
“Tu devi essere
impazzita” esalò, Morgana alle sue spalle
scoppiò a ridere.