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Autore: Red Saintia    01/06/2018    5 recensioni
Essere forti ed andare avanti, anche se accanto a te manca la persona più importante della tua vita. Riscoprire la propria forza e lottare per qualcuno che si appresta a diventare anch'egli un grande cavaliere.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pegasus Kouga, Saori Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le notti con il cielo limpido e sereno erano le sue preferite, ammirare l’intensità del buio e di quel firmamento sgombro di nuvole era ciò che più amava. Fin da piccola suo nonno le aveva insegnato i nomi delle costellazioni e come distinguerle tra loro e da quel momento era la cosa che amava di più fare.
Ecco perché spesso, quando le serate lo permettevano, usciva di nascosto dalla baita nella quale risiedeva e restava ore intere ad ammirare il cielo. Spesso il dolore della ferita che portava addosso, come marchio indelebile, era difficile da sopportare. Il suo cosmo era sempre più debole risucchiato da colui che voleva portarle via tutto ciò che amava, e non riuscendoci le aveva tolto la parte più importante di se, il suo unico amore.
Saori siedeva su di un costone di roccia che si affacciava sul mare. L’infrangersi delle onde sulla riva cullava i suoi pensieri da troppo tempo inquieti e tristi. Il bastone con il quale da diversi mesi si accompagnava era poggiato a terra, odiava sentirsi così indifesa e impotente. Odiava che qualcuno le stesse risucchiando la vita lentamente, ma soprattutto non sopportava quel senso di solitudine che il suo animo provava da quando lui non c’era più.
La testa ripiegata tra le braccia, i lunghi capelli che le ricadevano davanti al viso, quasi a farle da scudo in modo che nessuno potesse vedere le sue lacrime. Poi qualcosa la richiamò dal suo torpore facendole alzare il viso verso il cielo. Brillavano di una luce intensa e sfavillante, quasi volessero bruciare nella vastità di quel cielo notturno. Erano le tredici stelle della sua costellazione, le tredici stelle di Pegasus. Si, perché nonostante da tempo ormai lui rivestisse la dorata armatura di Sagitter quelle restavano pur sempre le sue stelle guida, coloro che erano state richiamate in mille battaglie e che lei guardava sempre per sentirlo più vicino.
Quella sera però non era sola, da lontano un bimbetto di circa sette anni la raggiunse perché aveva notato la sua assenza.
“Saori-san perché sei qui tutta sola. A quest’ora poi?” chiese preoccupato.
“E’ una bella serata Kouga e osservavo le costellazioni.” Rispose
“Ma tu le conosci tutte davvero?” disse curioso
“Certo che le conosco, e presto imparerai a conoscerle anche tu.”
“Shaina-san cerca di insegnarmele ma è difficile, io non ci riesco.” Rispose seccato
Saori gli fece segno di sedersi al suo fianco, e Kouga corse subito. Erano rari i momenti che si concedevano tutti per loro, e quando capitavano lui ne voleva godere appieno.
“Non devi avere fretta, con il tempo le imparerai.”
“Posso farti una domanda Saori-san?”
“Certamente Kouga, chiedi pure.”
“Perché quelle stelle in cielo brillano più delle altre?” chiese indicandole con le dita.
“Quelle sono le tredici stelle della costellazione di Pegaso il cavallo alato.” Rispose la fanciulla.
“E brillano così tanto perché sono le più importanti di tutte?” chiese il bambino.
“No mio caro… le costellazioni hanno tutte la stessa importanza. E’ solo che…”
Non riusciva a trovare le parole adatte, avrebbe voluto dirgli tante cose, ma lui era ancora troppo piccolo per capire e per comprendere che quelle stelle rilucevano così tanto perché avevano visto in lui il futuro successore di Seiya di Pegasus.
“Vedi Kouga quelle stelle brillano così forte perché proteggono le persone che amano, sono una guida che ci dicono che lui è sempre presente nelle nostre vite.”
Distolse lo sguardo asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
“Ti riferisci all’uomo dal manto dorato Saori-san?” disse lui, non sapendo bene come definirlo.
“Si Kouga, quel manto di cui parli è la sua armatura. Con lei, lui ha sempre difeso la giustizia e le persone che amava.” Gli disse
“Lui ha protetto anche me vero?” disse
“Si, quando eri molto piccolo.”
“E ha protetto anche te?”
“Si, tantissime volte…” disse Saori con una punta di amarezza nella voce.
“Allora doveva amarti proprio tanto Saori-san.”
Lei non rispose, si limitò a guardarlo negli occhi sorridendo per quell’innocente ma schietta risposta che lui aveva dato. Gli scompigliò i capelli rossicci dandogli un bacio sulla fronte.
“Sei triste adesso?”
“No, non lo sono Kouga non devi preoccuparti.”
“Sembri sempre molto triste quando parli di lui. Ma dov’è adesso? Perché non è qui con noi?”
Domande difficili alle quali dare una risposta, come poteva un bambino di appena sette anni comprendere il grande sacrificio che c’era dietro la scomparsa di Seiya. Forse un giorno lo avrebbe capito, e solo allora finalmente avrebbe deciso che strada percorrere.
“Vedi Kouga è come ti ho spiegato, lui non c’è perché si è sacrificato per proteggere le persone che ama. E tra queste ci sei anche tu. Ma non devi disperare, vedrai un giorno lui ritornerà e allora capirai cosa significa essere un vero cavaliere.”
“Lui lo era vero Saori? Shaina-san me lo racconta sempre, dice che era tra i più coraggiosi.”
“E’ la verità, è il più coraggioso e valoroso di tutti.”
Non parlava mai al passato Saori, non lo faceva mai quando si trattava di Seiya e non lo avrebbe mai fatto. Parlare di lui al passato significava rinunciare alla speranza di rivederlo, rinunciare a credere che fosse vivo e questo lei non lo avrebbe mai permesso. Perché il suo cuore più di qualsiasi altra cosa le diceva che lui sarebbe tornato e che finalmente avrebbero avuto la tanto sospirata felicità che da tempo cercavano.
Lei adesso si rispecchiava negli occhi di Kouga, quegli occhi così allegri e brillanti di vita che tanto le ricordavano gli occhi di Seiya. Il ragazzino sembrava ipnotizzato alla vista della costellazione di Pegaso, e lei reincarnazione della dea Athena, sapeva che quella non era una semplice curiosità infantile, era il richiamo delle stelle che di lì a breve avrebbero scelto il loro nuovo Saint.
Ma lui di tutto ciò era allo scuro, per Kouga lei era semplicemente Saori, una figura materna che lo aveva amorevolmente cresciuto. Non immaginava di certo l’enorme potere celato dietro ad una donna dall’apparenza cosi fragile. Saori si alzò appoggiandosi al suo bastone.
“Stai bene Saori-san?” chiese preoccupato
“Si sto bene Kouga, ma adesso è meglio rientrare. Domattina hai la sveglia all’alba, devi riposare.” Disse mentre s’incamminavano verso la baita, e lei dovette fermarsi più volte per riprendere fiato.
“Non temere Saori io ti proteggerò sempre, non permetterò a nessuno di farti del male.” Lo disse con una tale fierezza e convinzione che lei quasi si commosse.
Le sembrò di rivedere il volto di un ragazzo poco più grande di com’era Kouga adesso, un ragazzo che non aveva ne scopi ne ideali. Ma che una notte sul dirupo di una montagna aveva messo a rischio la propria vita per lei, e da allora aveva giurato di proteggerla sempre.
Una promessa, un legame, un filo sottile che li teneva legati l’uno all’altra da quella notte stellata e che sarebbe durato per l’eternità.
   
 
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