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Autore: JAPAN_LOVER    02/06/2018    1 recensioni
Misa fece spallucce e, inarcando maliziosamente un sopracciglio, punzecchiò il ragazzo rachitico che le era affianco:
“Non sarai mica gay, Ryuzaki?”
“No, Misa – rispose lui, con la solita voce priva di emozioni – non sono affatto gay!”
“Allora dimostramelo – lo incalzò, con tono di sfida – baciami!”



Sospettata di essere il secondo Kira, Misa era tenuta sotto stretta sorveglianza al Quartier generale. Questo, in fondo, le stava bene perché avere accanto un Light che sembrava non volerne sapere niente di lei, era più facile da riconquistare.
Se è vero che le migliori armi di seduzioni per una donna sono la bellezza e la gelosia, lei su queste cose era sicurissima di poter contare.

L era il più grande detective del mondo impegnato sul caso Kira. Lucido, freddo, razionale, era disposto a ricorre a ogni mezzo pur di catturare il suo nemico. Figuriamoci se si fosse fatto scrupoli ad approfittare di un’ingenua e innamoratissima modella, per raggiungere i suoi scopi.

Uniti da un tacito accordo, chi per primo tra i due verrá meno al patto?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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AMORE


Con espressione torva, Light fissava una Misa seduta sulla sedia girevole della scrivania, in trepidante attesa di una sua risposta.
“D’accordo! Sarò il tuo ragazzo – acconsentì Light – ma vista la situazione attuale mi toccherà frequentare anche altre ragazze!”
La bionda, sbigottita, serrò i pugni.
“No, non ci sto! – protestò lei – non voglio che tu veda altre ragazze, Light!”
“Non fare i capricci, non sei nella posizione di opporti – la minacciò Light, agitano nella mano il death note che Misa le aveva consegnato – ti ricordo che in questo momento ho io entrambi i quaderni. Non costringermi ad usarlo contro di te!”
“Light Yagami, non ti permetterò di far del male a questa ragazza! – intervenne Rem con tono minaccioso, puntandogli contro il dito cereo e affilato – se lo farai, io scriverò il tuo nome sul mio quaderno, sappilo!”
Misa non aveva mai visto lo shinigami alterarsi, né tanto meno lo aveva sentito parlare in quel modo.
Light deglutì confuso. Ryuk non aveva mai interferito nella sua vita, mentre questo shinigami si dichiarava disposto a proteggere Misa. Non ci voleva.
“No, Rem – piagnucolò, ingenuamente la ragazza – moriresti, nel caso dovessi prolungarmi la vita!”
“Già, Rem – convenne Light, scandendo le parole con la dovuta cautela – se tu salvassi Misa, moriresti anche tu!”
“Sì, è vero – ammise lo shinigami, senza esitazione – ma a me non importa di morire!”
Light imprecò furiosamente tra sé. Non bastava più doversi guardare le spalle da L, che gli stava costantemente con il fiato sul collo; adesso gli toccava anche proteggere quella ragazza capricciosa, apparsa dal nulla, e non contrariare il suo shinigami.
Il ragazzo castano avvicinò a Misa e si inginocchiò davanti a lei, portando il viso a un palmo dal suo.
Quando lui le prese teneramente il viso tra le mano, la bionda sussultò e si morse nervosamente le labbra. Misa poteva perdersi in quei grandi occhi nocciola, che la guardavano così intensamente.
“Misa, cara… – sussurrò lui – lo sai che, se anche vedessi altre ragazze, continuerei ad amare solo te?”
“M…ma io…” tentò di obbiettare dobolmente lei, prima che Light si avventasse sulle sue labbra.
Misa spalancò gli occhi e lasciò che Light le invadesse bocca, con la lingua.
“Farai la brava? – domandò lui, piano – obbedirai a tutto ciò che io ti ordinerò?”
“S…sì!” rispose lei, in un sussurro.
“Brava e adesso torna a casa – le disse lui, alzandosi – noi ci vediamo non prima di due settimane, non dobbiamo destare sospetti!”
Light non poteva rischiare di farsi vedere con lei.
Per uscirne, se non voleva rischiare di venire ucciso da Rem, non gli restava che giostrarsi quella ragazza come poteva. D’altronde, era così sciocca e ingenua che probabilmente, con un briciolo di astuzia, l’avrebbe convinta a fare tutto quello che voleva. Doveva solo recitare la parte del bravo fidanzato e, forse, Misa non sarebbe stata poi un problema.

Era notte fonda ed L se ne stava rannicchiato sulla sua poltrona. Senza staccare gli occhi dallo schermo neanche per un attimo, portava alla bocca un pasticcino dopo l’altro e sorseggiava il suo caffè melenso.
Il detective stava visionando per l’ennesima volta i filmati di videosorveglianza nelle zone di Aoyama, Shibya e Shinjuko, ma dai quei nastri non era riuscito a ricavare nulla di sospetto.
Come se non bastasse, Matsuda gli aveva riferito che, durante le uscite in borghese, Light non si era mai allontanato da lui e non aveva commesso niente di compromettente. Del resto, L non aveva dubbi sulla colpevolezza di Light e sul fatto che quest’ultimo non si sarebbe mai lasciato sorprendere in atteggiamenti sospetti.
A quel punto, non gli restava che giocare d’anticipo: prese il cellulare e digitò il numero di Mogi.
“Pronto?” rispose il poliziotto, immaginando già chi potesse chiamare da un numero sconosciuto.
“Mogi, sono L – disse il detective – la prego di lasciar perdere tutto ciò che sta facendo e si occupi di seguire gli spostamenti di Light!”
“Gli spostamenti di Light? – gli fece eco Mogi, titubante – ma Ryuzaki, non dirmi che ancora sospetti di lui!”
L alzò gli occhi al cielo, ma aggirò la domanda a modo suo:
“Non è questo il punto – rispose il detective, impassibile – ci rifletta bene. In questo momento, il secondo Kira starà cercando in tutti i modo ad avvicinare il primo. Quale migliore occasione di scagionare Light da ogni accusa, tenendolo d’occhio in una circostanza cruciale come questa. In questo modo, miei sospetti su Light scenderanno definitivamente allo 0% e il sovrintendente potrà stare finalmente più tranquillo!”
“Sì, certo, capisco – rispose Mogi, persuaso – mi metto subito al lavoro!”

…QUATTRO GIORNI DOPO…

Tenendosi a debita distanza, l’agente Kanzo Mogi aveva pedinato Light Yagami fino all’università. Lo aveva tenuto costantemente d’occhio finché non era entrato per la lezione e, a quel punto, era andato a sedersi agli ultimi posti in fondo all’aula. Ryuzaki aveva insistito che lo sorvegliasse 24 ore su 24, anche durante l’orario delle lezioni.
Il poliziotto aveva notato che sia durante le lezioni che nelle pause, il figlio del sovrintendente era sempre insieme una moretta molto carina, con la quale sembrava essere molto in intimità. Facile dedurre che si trattasse della sua fidanzata. La ragazza in questione rispondeva al nome di Kiyomi Takada. Questa e tutte le altre informazioni venivano trasmesse – tramite un accurato rapporto giornaliero – al detective a capo delle indagini sul caso Kira.
Quella sera, durante il tragitto di ritorno verso casa, accadde qualcosa di diverso. Mogi si nascose nell’ombra, dietro il palo di un lampione della luce, quando sentì arrivare correndo qualcuno. Una ragazza urlò il nome di Light e, saltando letteralmente addosso a figlio del sovrintendente, lo fece cadere rovinosamente a terra.
Il poliziotto rimase molto stupito.
“Ma come, un’altra ragazza?” esclamò Mogi.
Era troppo lontano per poter sentire cosa si stessero dicendo i due ragazzi. Tuttavia, quando la ragazza dalla folta chioma bionda si sollevò da terra, per permettere anche a Light di rialzarsi, Mogi riconobbe subito quel volto noto.
“Ma quella è Misa-Misa!” sussultò l’uomo. Non immaginava certo che il figlio del sovrintendente avesse anche amicizie del mondo dello spettacolo.
A quel punto, non restava che seguire con discrezione i due giovani diretti a casa Yagami e fare rapporto a Ryuzaki delle ultime 24 ore.

Light si chiuse alle spalle la porta di camera sua e cercò in tutti i modi di reprimere l’impulso di fare seriamente male a Misa. Le aveva detto chiaramente che non si sarebbero dovuti vedere prima di due settimane e lei, per tutta risposta, lei lo aveva adescato sulla strada di casa.
“Scusami Light se non ti ho obbedito – cinguetto tutta sorridente la biondina – ma non sono riuscita a resistere!”
Light si tolse la giacca blu e allentò qualche bottone della camicia. Doveva seriamente calmare i nervi.
Se avesse inveito contro di lei, chissà come avrebbe reagito il suo shinigami. Come minimo avrebbe nuovamente minacciato di ucciderlo.
“Non importa – rispose dopo un po’ il ragazzo castano – sai, Misa, volevo chiederti una cosa!”
“Cosa? – rispose subito lei, dolcemente – tu puoi chiedermi tutto quello che vuoi, Light!”
“Ti dispiacerebbe chiedere a Rem di uccidere L? – domandò lui, portandosi vicino a lei e accarezzandole dolcemente le guancia – se lui dovesse catturare uno di noi, il nostro futuro insieme verrebbe seriamente compromesso”
Ryuk sghignazzò.
“Effettivamente, gli shinigami non possono rivelare il nome di un umano al possessore di quaderno – rise il dio della morte Ryuk – ma assolutamente nulla vieta a Rem di uccidere L, se la vita di Misa non è direttamente in pericolo!”
“Già… – convenne Light, stringendo Misa a sé – se Rem uccidesse L per me, non solo tu mi saresti più cara ed io sarei grato a Rem, ma nulla potrà più ostacolare la nostra felicità!”
La bionda si sciolse lentamente dalle braccia dell’amato e, con occhi supplichevoli guardò Rem.
“Rem, io voglio che Light mi ami – sussurrò Misa, congiungendo le mani – desidero essere felice con lui, quindi ti prego. Uccideresti L, per me?”
Rem osservò gli occhi lucidi e imploranti di Misa. Possibile che lei non si accorgesse che quell’ignobile individuo la stava solo manipolando? Avrebbe tanto voluto che la sua protetta aprisse gli occhi e vedesse con lucidità quanto spregevoli fossero le intenzioni del ragazzo di cui si era tanto innamorata.
Light stava per arrendersi e lasciar cadere il discorso, quando le parole di Rem tuonarono severe:
“E sia, Light Yagami. Tu non mi piaci affatto, per tanto non rischio di morire, anche se ciò avrà l’effetto di prolungarti la vita. Ucciderò io L, per te! La sua vita mi è del tutto indifferente.”
“Evviva, evviva! – esultò Misa – grazie, Rem. Sei grande!”
La modella balzò in avanti e si avvinghiò, in un abbraccio, al corpo putrescente dello shinigami.
Rem accarezzò delicatamente la chioma bionda della sua protetta e, con durezza, si rivolse a quel ragazzo che tanto disprezzava:
“Allora, quando dovrei ucciderlo? Se mi porti da lui, posso ammazzarlo anche subito!”
Light increspò le labbra in un ghigno compiaciuto. Scacco matto a L.
“Prima è, meglio è! – rispose il ragazzo castano – stanotte penserò a come ucciderlo. Tu, però, non dovrai ucciderlo finché non te lo dico io. In nessun caso, siamo intesi?”
“Va bene!” rispose lo shinigami.
Misa sciolse l’abbraccio da Rem e, contenta, tornò da Light. Gli gettò le braccia al collo e lo baciò lungamente.
Il ragazzo castano non poteva essere più felice. In men che non si dica, L sarebbe diventato concime per fiori, senza che lui muovesse un dito.
Poi, Light spinse Misa sul letto e, sfilandosi la camicia, si avventò su di lei.
“Oh, Light!” gemette la bionda, mentre Light le disseminava sul collo baci roventi.
La bionda ricambiò con mugolii di piacere.
“Misa, cara… – sussurrò – facciamo l’amore!”
La bionda, felice, non si curò dell’irruenza di Light, di come la sua proposta suonò più come un ordine che come una gentile richiesta. Dimenticandosi completamente della presenza lugubre degli shinigami, quella notte lasciò che Light facesse di lei tutto ciò che desiderava.
***
***
***
BONSOIR!
ABBIAMO UN LIGHT MOLTO PIU’ INTRAPRENDENTE E ‘ATTIVO’ DI QUELLO CONOSCIUTO NEL MANGA. EHEH.!! (INSOMMA, QUI SEMBRA AVERE ALTRI IMPULSI, OLTRE A QUELLO DI SCOMANDAZZARE E DOMINARE IL MONDO) : D
INOLTRE, CON GRANDE PIACERE, VI ANNUNCIO CHE STIAMO ENTRANDO NEL VIVO E CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO MISA INCONTRERA’ L.
COME AL SOLITO, VI RINGRAZIO DI SEGUIRE LA MIA STORIA!! : ) : )
A PRESTO,
JAPAN_LOVER < 3
   
 
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