Jeff osservò il cielo coperto di nuvole, seccato. Presto avrebbe cominciato a piovere. Il ragazzo dai capelli neri si calò il cappuccio sul volto, sia per proteggersi dalla sottilissima pioggia sia per nascondere il viso sfregiato.
Quella notte il killer non aveva voglia di mandare a dormire nessuno, voleva semplicemente riposarsi un po'. Portò alle labbra la bottiglia di vodka che aveva con sé, ma la gettò via quando si accorse che era vuota. Avrebbe dovuto rubarne un'altra.
La pioggia nel frattempo era diventata più insistente, e il giovane si vide costretto ad accelerare il passo, alla ricerca di un posto asciutto e silenzioso. Avvolta da una leggera nebbia, la città appariva spettrale. Jeff osservò la luce dei lampioni che si rifletteva nell'acqua delle pozzanghere, increspata dalla pioggia.
Il killer decise di attraversare la strada, senza curarsi dell'automobile che stava sopraggiungendo in quel momento.
Si fermerà di certo, sono in mezzo alla strada!
Sentì la macchina frenare, ma le ruote slittarono a causa dell'asfalto bagnato.
Al diavolo... Pensò Jeff mentre era ancora in aria Non mandarlo a dormire, Jeff. Non. Mandarlo. A. Dormire. Nonmandarloadormire.
L'impatto con l'asfalto fu violento.
- Stai bene?!?
Tutti i buoni propositi di Jeff vennero spazzati via.
Puntò gli occhi sull'automobilista che era sceso a soccorrerlo.
- Torna a dormire.