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Autore: Aladidragocchiodiluce    02/06/2018    2 recensioni
Nuovi nemici sorgono all'orizzonte, minacciando gli Autobot e gli abitanti della terra, ma nuovi alleati sono pronti a combattere.
Sequel della storia "Il Seeker e la Diclonicus"
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Autobot, Decepticon, Nuovo personaggio, Starscream
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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Blue aprì a fatica gli occhi.

Non c'era una sola parte del corpo che non le dolesse, nonostante la sua guarigione accelerata; guardandosi intorno scoprì di essere rinchiusa in una stanza buia.

Provò a muovere le mani, ma le scoprì bloccate dietro la schiena con qualcosa di simile a delle manette.

D'istinto, provò ad evocare i suoi vettori per liberarsi, ma appena lo pensò, una forte scarica elettrica gli partì dal collo e gli si diffuse per tutto il corpo, facendola urlare dal dolore.

Durò solo un attimo e quando smise, avvertì odore di bruciato e il sapore metallico del sangue in bocca.

Ghignò i denti.

L'avevano bloccata.

Ma non gliela avrebbe data vinta.

Con fatica, si mise in ginocchio e passò le braccia sotto le gambe per averle davanti a sé.

Si portò le mani al collo, scoprendo di avere una sorta di collare metallico, probabilmente la scossa era partita da lì.

Ringhiando di rabbia, colpì il terreno nel tentativo di rompere le manette, non riuscendoci, tentò una seconda, terza , quarta volta, senza ottenere risultati.

Gli occhi iniziarono a lacrimarle.

Bumblebee forse era morto a causa sua, si era lasciata catturare e forse l'avrebbero usata per ottenere l'ultimo pezzo della chiave di suoi amici.

Non gli avrebbe dato torto se si fossero rifiutati di fare quello scambio, sarebbe morta piuttosto che permettere che i piani di Malware di venire effettuati.

Sollevò le mani doloranti sopra la testa per effettuare l'ennesimo tentativo, ma un enorme mano metallica la bloccò.

-Hey, così ti romperai i polsi senza aver ottenuto nulla.-Disse una voce femminile.

La ragazza si voltò, trovandosi davanti degli occhi gialli dalla pupilla verde.

Immediatamente riconobbe la femme-serpente vista mentre era sulla Nemesiss con Starscream.

Si era sdraiata a terra con una mano appoggiata al viso mentre con l'altra le teneva le braccia e la fissava con uno sguardo interessato che fece venire un dubbio a Blue: i cybertoiani, o qualsiasi cosa fosse quella femme, mangiano i terrestri?

-Certo che voi terrestri siete interessanti.-Commentò.

-Siete tutti diversi e non avete veleno o zanne per difendervi, eppure siete finiti per essere la specie dominante.

Ma personalmente preferisco i rettili, sono molto affascinanti, non trovi?-

La ragazza rimase zitta, non capiva cosa volesse.

Torturarla, minacciarla o cosa?

Di certo non ucciderla, ne aveva l'occasione mentre era svenuta.

Capendo che non avrebbe ottenuto una risposta, la femme-serpente la mollò e si alzò in tutta la sua statura.

-Vedo che non sei in vena di chiacchiere.

Bhe, la speranza è l'ultima a morire.-Disse, dirigendosi verso la porta e quando l'aprì, si trovò davanti un bot dalla corazza blu e nera egli occhi rossi.

-Heyx, mi cercavi?-Chiese la femme, sorridendogli.

-Non te.

Il capo vuole la slipter.-Rispose quello, mostrando una sorta di gabbia nella quale vi rinchiusero la ragazza e avanzarono lungo i corridoi.

La blu ne approfittò per guardarsi in giro.

Notò subito una certa somiglianza con i corridoi infiniti e tutti uguali della Nemesiss, probabilmente ciò serviva contro gli intrusi in modo che si perdessero, ma anziché essere viola, le pareti erano blu scuro, quasi nero, e la bassa luminosità dava al posto un aspetto molto spettrale.

Blue fu quasi certa di aver notato dei Kheu gironzolare sul soffitto.

-Perdona l'ambiente poco piacevole.-Disse Nissa, chinando leggermente la testa per poter parlare alla ragazza.

-Sai, i Renegate prima vivevano nei tunnel sotterranei di Cyberton, oltre il Mare di Ruggine e hanno voluto riprodurre il loro ambiente per sentirsi più a "casa".-

-Come se tu fossi vissuta alla luce del giorno.-Sbottò Heyx, apparentemente infastidito dall'affermazione.

L'altra si raddrizzò, rispondendo:

-Non sto dicendo nulla riguardo al vostro modo di vivere.

Semplicemente qui è...come dire...spoglio.

Sarebbe stato più carino mettere qualche disegno, magari in verde.-

-Abbiamo già la tua stanza verde e poi è la peggiore che io abbia mai visto.

Ancora non capisco perché Malware ti permetta di tenere quelle bestie!

Sono inutili!-

-Credi che loro...-La femme indicò il soffitto nella quale stava passando uno dei lucertoloni.

-... Lo siano di più?

Sono ciechi e non hanno nemmeno saputa fare la guardia o catturare il seeker e la ragazzina quando ne hanno avuto l'occasione.-

-Di certo sono più utili di te.-

La femme sibilò e la parte verde dei suoi occhi si restrinse mentre dalla sua bocca scattarono fuori una coppia di piccole zanne, persino i suoi "capelli" si mossero, dando l'impressione di essere piccoli serpenti pronti a mordere.

Uno spettacolo molto inquietante.

Sembrava sul punto di attaccare Heyx ma una voce la trattenne.

-Nissa! Heyx! Smettetela di perdere tempo, a Malware non piace aspettare.-

Era stato il mech dagli occhi etrocromatici a parlare, dall'uscio della sala comandi.

La femme-serpente si voltò a guardarlo per poi rivolgere un ultimo sibilo ad Heyx prima di ritornare al suo"normale" aspetto.

I due si diressero verso di lui che si scostò per farli passare.

Quella fu la sala più inquietante che Blue avesse mai visto: era completamente nera e le uniche fonti di luce erano gli schermi blu scuro sulla quale diversi Renegate stavano lavorando e come se non bastasse, dal soffitto pendevano delle cose che la ragazza riconobbe, con certa inquietudine, come teste cybertroiane o teschi di altre creature.

Dall'altro capo della sala, seduto su una sorta di trono, vi era un bot in ombra che appena i due carcerieri si avvicinarono, porgendogli la gabbia con la ragazza, si alzò.

-Dunque è questa.-Disse. Avvicinando la testa per osservarla.

Blue strinse i denti, cercando di non mostrarsi intimorita da quello che doveva sicuramente essere Malware.

Esso era un enorme mech con un solo, enorme occhio viola dal bordo rosso, situato sopra la bocca, il resto della sua corazza era completamente nero fatta eccezione per alcune linee viola che gli percorrevano il braccio destro, il quale era sostituito da un cannone.

Finito di osservare la slipert, si voltò verso il bot etrocromatico e la ragazza notò che lungo la sua "spina dorsale" sembravano uscire dei tubi.

-Nuthlus, hai quello che ti ho chiesto?-

Il mech annuì e porse un oggetto avvolto in uno straccio al suo leader.

-Perfetto.-Disse, per poi rivolgersi ai suoi sottoposti.

-Rotta verso Stonehenge!

E' ora di prenderci ciò che ci spetta!-

 

 

Alla base

-Ancora nulla?-Chiese Starscream, erano passate un paio d'ore e i danni da congelamento ricevuti stavano ancora passando ma ciò non gli impediva di contribuire alle ricerche.

-Non ho localizzato nulla di sospetto.-Disse Rachet.

-E la mia spia tiene il silenzio radio.-Aggiunse Darkness.

In quelle ore la tensione era stata così tesa chele nessuno osava parlare se non per segnalare i progressi fatti.

Tutti stavano contribuendo alle ricerche tramite i computer presenti alla base, persino Rafael dal suo portatile.

Ovviamente, c'era anche chi non poteva fare altro che guardare, come Arcee e Dreadwing i quali fremevano dall'impazienza.

Volevano fare qualcosa, sapevano che il destino della loro amica e quello del mondo era in pericolo.

Il più agitato di tutti era Starscream.

Bastava vederlo al suo terminale, digitava così velocemente che le sue mani sembravano sfocate.

Si capiva che non si sarebbe staccato finché non avesse trovato qualcosa, una traccia che agli altri era sfuggita, un segnale...

Sobbalzò quando sentì una mano sulla spalla.

Si voltò per vedere che era Megatron.

-Staccati.-Gli disse seccamente.

-Non sono più ai tuoi ordini!-Gli rispose il seeker, tentando di allontanarlo con una spallata mentre tornava con lo sguardo al computer, ma il mech grigio era irremovibile.

-Và a riposarti, qui ci pensa qualcun altro.-Insistette, staccandolo senza fatica dallo schermo.

-Blue ha bisogno di me!-Ringhiò, pronto ad attaccare il mech se si fosse ancora intromesso.

Con sua sorpresa, rispose:

-Si, ma gli servi vivo!

Sei quasi morto congelato quindi tornatene a riposare.

Ti chiamiamo noi in caso di novità.-

Il seeker, dopo averci pensato un attimo, dovette ammettere la sconfitta e si voltò per andare ai suoi alloggi.

Darkness, che aveva distolto lo sguardo da ciò che stava facendo per osservarli, si trovò a sorridere.

Allora quei due non erano una causa persa.

 

Da un altra parte della base.

Jack stava percorrendo il corridoio in una direzione ben precisa.

In quel momento non poteva offrire nessun aiuto ai bot, a ciò ci stava già pensando Rafael, ma poteva fare qualcos'altro.

Anzi, aiutare qualcun altro.

Si fermò davanti ad una porta e sospirò.

Eleven era lì dentro.

Era dalla morte della gemella non era più uscita, nemmeno per i pasti.

Si decise a poggiare la mano sulla maniglia ed entrò.

La sliper era nella stessa posizione in cui l'aveva vista l'ultima volta: sul letto, rannicchiata in posizione fetale su un fianco, avvolta in un mucchio di coperte.

Apparentemente non ebbe razioni quando Jack entrò.

Al ragazzo mancavano quei momenti in cui, alla sua sola vista, gli si gettavano addosso per abbracciarlo.

-Sei...sei sveglia?-Le chiese.

Il mucchio di coperte si mosse leggermente, segno che Eleven l'aveva sentito ed era sveglia.

Il corvino si morse il labbro e dopo un attimo di silenzio, parlò:

-Quando ho perso mio padre...ero infuriato.

Non con qualcosa o qualcuno ben preciso, forse il mondo per avermi portato via una persona cara.

Ma anche disperato, sapevo che non l'avrei più rivisto, non ci avrei più parlato e ciò...era orribile.

Mi ci volle tempo, ma capii che la rabbia e il pianto non l'avrebbero riportato indietro e se non volevo rovinare il suo ricordo... dovevo vivere anche per lui.-

Il ragazzo guardò ancora una volta il mucchio di coperte che nascondeva la slipter, non pretendeva che si sarebbe alzata e lascito la morte della sorella alle spalle, ma sperava chele sue parole l'avessero raggiunta.

Pensando che volesse di nuovo rimanere sola, si voltò per uscire ma avvertì una mano invisibile sulla spalla.

-Resta.-Sussurrò la ragazzina.

 

-HO TROVATO QUALCOSA!-Esclamò Rachet.

Era passata qualche ora da quando Starscream era andato a riposare e finalmente avevano la traccia che cercavano.

Il medico Autobot indicò una zona sullo schermo del suo computer.

-Ho rilevato un picco di energia proprio qui, vicino a Stonehenge!-Continuò.

-Vado a chiamare Starscream!-Trillò Phoneix, dirigendosi a grandi balzi verso la stanza del seeker, sapeva che nulla gli avrebbe impedito di partecipare alla missione di salvataggio della sua amica.

 

In un attimo, tutti i bot ad esclusione di Ratchet, Starlight e Bumblebee, ancora in coma, attraversarono il Ponte ritrovandosi davanti ad una scena incredibile.

La nave di Malware era atterrata di fronte e proprio di fianco ad essa vi era stato di recente scavato un enorme buco che portava alla luce un enorme porta di uno strano metallo, molto simile a pietra.

Il team si avvicinò rapidamente ad essa, constatando che era socchiusa e non solo, a circa metà altezza, vi erano delle piccole tracce di un liquido vermiglio simile a...

-Sangue!-Esclamò Starscream, iniziando subito apreoccuparsi.

Phoneix, in forma predacon, lo annusò e annuì.

-Non è molto, non credo l'abbiamo uccisa.-Disse Megatron, ciò servì a far sospirare di sollievo il seeker.

Intanto Darkness si guardò attorno.

Nessun segno dei Renegate, nemmeno una guardia.

A che pro lasciare l'ingresso incustodito?

Non ebbe tempo di pensarci che tutti erano già entrati.

 

La galleria in cui si ritrovarono era formata in buona parte da uno strano metallo bronzeo che sembrava emettere luce propria, illuminando la via, mentre in alcuni punti sembrava essere stata semplicemente scavata nella roccia, essa li portò in una profondità tale che ben presto persero il contatto con Ratchet.

Fortunatamente, la strada era una sola e non correvano il rischio di perdersi, ma temevano che ben presto si sarebbero imbattuti nei Renegate e i loro "animaletti".

Iniziare uno scontro lì dentro non sarebbe stato il massimo, specialmente per il fatto che alcuni punti erano così stretti che i bot più grandi, come Phoneix o Megatron, facevano fatica a passare.

Il panorama cambiò solo quando, da un momento all'altro, si trovarono all'interno di un enorme grotta scavata nella roccia e, a giudicare dal rumore di acqua che scorreva, erano vicino a qualche sorgente.

Infatti a circa metà di essa, vi era un profondo avvallamento da cui proveniva il rumore ed era possibile attraversarlo, per entrare in una grotta adiacente dall'altra parte, solo tramite un ponte di pietra.

Appena si avvicinarono, scoprirono che vi era qualcosa al centro di esso, anzi qualcuno.

Sembrava svenuto su un fianco, con la schiena rivolta a dove si trovava il gruppo che riconobbe immediatamente chi fosse.

-Blue!-Esclamò Starscream.

Senza che Megatron o qualcun altro riuscisse a fermarlo, scattò in avanti nella sua direzione.

Che le era successo?

Era ferita? Mort...No non doveva neppure prenderlo in considerazione!

-Aspetta!
Potrebbe essere una trapp..- Darkness non finì la frase, che una striscia azzurra partì dalla schiena della ragazza e avrebbe colpito il seeker se non si fosse fermato in tempo.

La slipter si alzò con calma e dalla sua schiena comparvero centinaia di vettori che sfiorarono il soffitto e si girò.

Al collo portava una collana con attaccato un cristallo di Energon Oscuro ma non era questo ad aver attirato l'attenzione dei presenti.

I suoi occhi, da verde acqua erano diventati completamente viola e li guardava con un espressione apatica mentre faceva scattare i vettori contro di loro.

 

Angolo autrice

Bruttissima situazione quella in cui i nostri protagonisti.

Che è successo a Blue? Riusciranno a farla tornare in sé? Fermeranno Malware dallo svegliare Thunderwing?

Le risposte ai prossimi capitoli

Saluti da Ala

   
 
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