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Autore: JAPAN_LOVER    02/06/2018    2 recensioni
Misa fece spallucce e, inarcando maliziosamente un sopracciglio, punzecchiò il ragazzo rachitico che le era affianco:
“Non sarai mica gay, Ryuzaki?”
“No, Misa – rispose lui, con la solita voce priva di emozioni – non sono affatto gay!”
“Allora dimostramelo – lo incalzò, con tono di sfida – baciami!”



Sospettata di essere il secondo Kira, Misa era tenuta sotto stretta sorveglianza al Quartier generale. Questo, in fondo, le stava bene perché avere accanto un Light che sembrava non volerne sapere niente di lei, era più facile da riconquistare.
Se è vero che le migliori armi di seduzioni per una donna sono la bellezza e la gelosia, lei su queste cose era sicurissima di poter contare.

L era il più grande detective del mondo impegnato sul caso Kira. Lucido, freddo, razionale, era disposto a ricorre a ogni mezzo pur di catturare il suo nemico. Figuriamoci se si fosse fatto scrupoli ad approfittare di un’ingenua e innamoratissima modella, per raggiungere i suoi scopi.

Uniti da un tacito accordo, chi per primo tra i due verrá meno al patto?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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IN TRAPPOLA


Misa, seduta sul sedile posteriore dell’auto, guardava assorta fuori dal finestrino e ascoltava distrattamente i discorsi tra l’autista e la sua manager.
Da quando aveva conosciuto Light, il suo Kira, non faceva altro che pensare a lui. Credeva nell’amore a prima vista, ma non avrebbe mai pensato che un ragazzo potesse prenderla così dal profondo. Light era la perfetta incarnazione del suo ragazzo ideale: bello, forte, intelligente e, per giunta, era Kira.
Solo qualche sera prima aveva fatto l’amore con lui ed era stato bellissimo. Forse, non era stato dolce come si sarebbe aspettata, ma che importava? Lo aveva fatto con Light, per lui era disposta a fare qualsiasi cosa.
Quando passarono davanti ai cancelli dell’università di Tokyo, Misa disse all’autista di fermarsi. L’uomo, con un po’ di titubanza, accostò.
“Misa che ti prende?” le domandò Yoshi, la sua manager.
Quella donna di circa quarant’anni, con cappelli lunghi scuri raccolti in una crocchia e con gli occhiali dalla montatura tondeggiante, aveva l’aria molto professionale.
“Torno subito!” si limitò a dire la modella, uscendo frettolosamente dalla macchina.
Rem seguì silenziosamente Misa. Sapeva già cosa avesse in mente la sua protetta.
Così, si addentrò in quello che era il campus dell’università più prestigiosa del Giappone. Quell’area verde era piena di studenti. Per un momento, Misa temette che non avrebbe mai trovato Light nel poco tempo che aveva a disposizione, finché in lontananza non vide la sua chioma ordinata castana e il nome Light Yagami che gli fluttuava sulla testa. Senza esitazione gli corse incontro.
“Light! – urlò lei con entusiasmo – finalmente ti ho trovato!”
Light strabuzzò gli occhi. Non era affatto contento di vederla.
Misa si accorse che insieme a Light c’era un suo compagno di università.
Quel ragazzo dalla corporatura esile era veramente un tipo strano. Non era esattamente quello che Misa definirebbe ‘un gran fico’, ma era molto particolare. Una zazzera scura tutta disordinata gli ricadeva, con forte contrasto, su un viso troppo pallido; gli occhi grandi e sporgenti erano scuri con iridi grigie, circondati da vistose occhiaie. Indossava abiti estremamente semplici: una maglietta bianca a maniche lunghe e un paio di jeans, larghi e sbiaditi. Era molto alto – forse anche più di Light – nonostante la schiena ricurva.
“Ho un servizio fotografico qui vicino – spiegò la modella bionda – ho pensato di fare un salto!”
“Misa…” mormorò Light.
Il ragazzo castano era furibondo: le aveva espressamente detto di starsene buona e di attendere una sua telefonata.
Misa rimase colpita dall’amico di Light. Quel ragazzo la guardava con espressione indecifrabile, ma teneva l’indice premuto sulle labbra sottili, segno di una certa curiosità.
“Light, lui è un tuo amico? – domandò ala bionda, spalancando la bocca con meraviglia – che tipo originale, fico!”
Quel ragazzo non aveva nulla a che vedere con i modelli e gli attori, che Misa era abituata a frequentare, ma aveva un fascino che lo rendeva ‘diverso’, quasi intrigante.
Light piegò le labbra in un sorriso. Sicuramente aveva trovato un modo per volgere quella situazione a proprio vantaggio.
“Sì, in effetti è un mio amico!” rispose il ragazzo castano.
“Io sono Misa Amane – si presentò lei, porgendogli la mano – molto piacere. Sono la ragazza di Light!”
Impassibile, L stinse la mano di quella ragazza bionda.
“Io mi chiamo Ryuga Hideki!” rispose semplicemente.
“R…Ryuga Hideki?” fece eco Misa, stranita.
Il nome che gli leggeva sul volto era completamente diverso. In quel frangente, Misa si domandò se, per arrivare ad adottare una falsa identità, quel ragazzo eccentrico non fosse L.
In quel momento, Light le si parò davanti e, affettuosamente, l’afferrò saldamente per le braccia.
“Sì, si chiama proprio come quel cantante – le disse Light – che combinazione, non trovi?”
Quando il figlio del sovrintendente si voltò, scorse sul viso di L un espressione compiaciuta. Un sorriso sprezzante illuminava i lineamenti del detective, cupi fino a qualche attimo prima.
Light perse un battito. Cosa poteva mai significare quel sorriso beffardo?
“Yagami… – disse L – lo sai che ti invidio?”
“Che cosa?” fece Light, perplesso.
Poi, L si rivolse a Misa:
“Sono un tuo fan, fin dal numero di agosto di Eighteen!”
‘Tsk! – pensò Light, seccato – vorrebbe forse farmi credere che legge quel tipo di riviste?’
Misa congiunse le mani, elettrizzata e compiaciuta.
“Davvero? – sussultò lei, felice – che bello!”
In quel momento, alcuni studenti si accorsero della presenza di Misa e si radunarono attorno alla modella. Light alzò gli occhi al cielo. Tutta quella confusione proprio non ci voleva, doveva trovare un modo per parlare in privato con Misa e farsi dire il nome di L, alla svelta.

“Ma quella non è Misa-Misa?”
“Sì, è proprio lei…”
“Che ci fa all’università di Tokyo?”
“Non starà mica con Light Yagami o con Ryuga Hideki?”
“Ma no, sciocca. Adesso Yagami sta con Takada, non ricordi?”
“Allora, forse si vede con Ryuga. Che nervi! È il primo nella graduatoria e se la fa pure con Misa-Misa!”
“Misa, lo sai che ti seguo sempre?”
“Sei grande! Continua così!”

Assediata da tutti quei ragazzi, Misa si sentì sopraffatta. Tuttavia, in tutto quel chiacchiericcio, non le sfuggì il pettegolezzo. Chi era Takada?
La modella non fece in tempo a formulare una parola, che si sentì palpare la natica sopra il leggero tessuto dei jeans.
“Hey! – protestò la bionda, stizzita – qualcuno mi ha toccato il sedere!”
Ryuga, l’amico di Light, increspò le labbra in un’espressione inorridita. Con movimenti goffi, si parò davanti a Misa e agitò un dito, in segno di riprovevolezza.
“Ma tu guarda che maleducato, deve aver approfittato della confusione! – disse Ryuka, con finto sdegno – ci penserò io a smascherare il colpevole!”
Light sospirò e alzò gli occhi al cielo, spazientito. Misa, invece, rise divertita.
“Sei troppo buffo, Ryuga!” cinguettò la modella.
L si accarezzò la nuca e le sorrise. Non si aspettava che un’idol – categoria di ragazze solitamente altezzose e spocchiose – potesse essere ingenua e affabile in quel modo. Il detective non era un certo il tipo da farsi intenerire, ma quasi quasi un po’ gli dispiacque per l’imboscata che il sovrintendente e i suoi uomini stavano per tenderle.
Facendosi largo tra quella schiera di ragazzi, la manager Yoshi afferrò Misa bruscamente per un braccio per portarla via con sé.
“Misa, sei in ritardo – disse, irremovibile la donna – dobbiamo andare!”
La bionda mise il broncio, ma non oppose resistenza.
“Di già? – protestò debolmente la modella, lasciando di malavoglia che la donna la trascinasse via – ciao Light, ci sentiamo dopo il lavoro, ok?”
Misa era determinata. Una volta finito con il servizio fotografico, sarebbe andata a casa di Light e avrebbe pretesto una spiegazione da lui. Chi era e quanto contava quella Takada?
Una volta uscita dai cancelli dell’Università, Misa vide tutto nero. Qualcuno le costrinse, con violenza, le mani dietro la schiena e le strinse, dolorosamente, i polsi con qualcosa di rigido e metallico.
Per un lungo attimo la sua mente andò in black-out.
“Ferma, polizia! – disse la voce dell’uomo dietro di lei – Misa Amane, ti dichiaro in arresto con l’accusa di essere il secondo Kira!”
‘La polizia?’ trasalì la ragazza, con le lacrime agli occhi.
Da quando la polizia era sulle sue tracce?
Misa piangeva silenziosamente, mentre quegli uomini la trascinavano in una macchina. Si pentì amaramente di non aver dato ascolto a Light. Forse, se non si fosse lasciata guidare troppo dai suoi sentimenti e dal desiderio di vedere Light, non l’avrebbero catturata.
‘Light, perdonami!’ questo fu il suo ultimo pensiero coerente, prima di abbandonarsi sul sedile e di perdere completamente i sensi.
***
***
***
CIAO A TUTTI! : )
ECCOCI CON UN ALTRO CAPITOLO.
FINALMENTE MISA E L SI SONO INCONTRATI.
IN EFFETTI,NON C’E’ NIENTE DI NUOVO FIN QUI.
TRA I DUE SEMBRA ESSERCI UNA SIMULATA SIMPATIA RECIPROCA.
LEI, ANCHE SE UN PO’ SVAMPIATA, SI E’ RESA CONTO DI TROVARSI DI FRONTE A L (IL DETECTIVE CHE LIGHT VUOLE UCCIDERE). ALLO STESSO MODO, L SA CHE MISA E’ IL SECONDO KIRA E CHE I SUOI UOMINI SONO SUL PUNTO DI ARRESTARLA.
CREDO PERO’ CHE MISA SIA REALMENTE RIMASTA COLPITA DA QUEL RAGAZZO PALLIDO E RACHITICO…CHISSA’ SE MAIN LE PREGHIERE DI REM SI AVVERERANNO E MISA APRIRA’ GLI OCCHI SU LIGHT?
BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA E A PRESTO!! : )
JAPAN_ LOVER < 3
   
 
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