Videogiochi > SCP - Containment Breach
Segui la storia  |       
Autore: Mattalara    02/06/2018    0 recensioni
[REVISIONATA]
La sirena della struttura squarcia il silenzio del luogo con il suo fastidioso e assordante allarme.
Le luci si spengoni, accompagnate da suoni di passi e da voci miste e confuse di varie persone.
La porte della celle si aprono ed è chiaro cosa sta accadendo: una violazione del sistema.
Finalmente siamo libere!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un gruppo di addetti alla sicurezza mi scorta alla cella di SCP-682.
Non nego di essere molto agitata, visto che si tratta di un SCP di classe Keter, che non ho mai conosciuto e che potrebbe uccidermi, visto che io non gli farò il minimo graffio, essendo "immortale".
Non sembrano essere preoccupate della mia presenza, le guardie, anche se mi accompagnano armate, circondandomi e tenendomi d'occhio, ma credo sia obbligatorio in questo lavoro.
Arriviamo davanti ad un enorme portone di ferro, una guardia immette un codice e vengo "invitata" ad entrare in quella che sembra una grande stanza vuota.
Qualcosa, che sembra un dinosauro, si alza dall'angolo. Il corpo squamoso è completamente verde e ricorda quello di un drago di Komodo, con aggiunta di spine, simili a rocce, sul corpo e un cranio spellato, di cui si vede solo l'ossatura, insieme agli occhi color smeraldo e ad una criniera di lungo pelo color pece. Non serve specificare che gli artigli e le zanne sono molto affilati ed intimidatori vero?
Mi si avvicina sibilando, con la lunga lingua biforcuta che tasta l'aria, riesco a pigolare un timido:"Hei" come saluto.

<< Chi sei tu? >>

Mi chiede.

<< Chrysalis. Tu sei SCP-682? >>
<< Ovviamente si, c'è anche scritto sulla porta della mia cella. Cosa ci fai qui? >>
<< Soliti esperimenti, anche se, in effetti, mi serviva socializzare  un po' >>

Dico sedendomi davanti a lui, mentre mi annusa un po' con curiosità.

<< Cosa saresti? Vedo che non sei umana >>
<< Io...non lo so di preciso, certo da amante dell'horror riconosco parti di diversi mostri in me, ma considerando che mi ha investito un'esplosione di prodotti chimici dubito si tratti di semplice trucco di scena >>
<< Capisco >>
<< Comunque...ehm...c'è da annoiarsi qui eh? >>

 

Temo che, prima o poi, questo mi sbrani.

<< Si, tranne durante le violazioni di sistema >>

 

Le mie pupille rettiliane come le sue si allargano in sorpresa e curiosità, una violazione del sistema?

<< Cos'è una "violazione di sistema"? >>
<< Andiamo bene >>

Sbuffa infastidito dalla mia ignoranza in materia.

<< A volte, alcuni di noi riescono ad evadere dalle celle, addirittura arrivando a mandare in tilt qualche sistema e, nel migliore dei casi, ad evadere del tutto e a lasciarci libera via di uscita >>

Mi spiga sputando leggermente. Annuisco, pensando che potrebbe essere una buona occasione per andarmene e trovare i miei compagni.
Esaminandomi gli artigli con fare fintamente interessato, noto le guardie aprire la porta e chiamarmi, sicuramente non gradiscono i discorsi sulle evasioni; con le armi puntate contro SCP-682, vado verso di loro, salutando il mega rettile un'ultima volta, che si allontana.
Usciti torniamo alla mia stanza, passando davanti ad altre celle, ci sono delle persone vestite in arancione che, se non ricordo male, dovrebbero interagire con gli altri SCP e, la maggior parte delle volte, non escono più dalle loro celle.
Un gruppo di guardie entra in ascensore con noi, con loro c'è un altro SCP: sembra un umano, vestito con un abito scuro ed una maschera da corvo in metallo sul volto come i medici della peste. Né ho sentito parlare, SCP-049, il medico della morte.
C'è molto silenzio.
Lui volta a fissarmi, scrutandomi da dietro la maschera con i suoi occhi scuri, gli rivolgo un sorriso incerto.

<< Buonasera signorina >>
<< Oh, salve >>

Rispondo incerta.
Insomma, lui non parla quasi mai, perfino le guardie sembrano sorprese dall'interazione, anche perché non dovrebbero esserci interazioni fra SCP al di fuori di quelle programmate.

<< Dalla scarsa sicurezza con cui la controllano, devo diagnosticare che lei non sia una minaccia >>
<< Ehm...grazie, in effetti non sono un tipo pericoloso >>

Rispondo con una risatina.
L'ascensore si ferma e, tenendo strette le catene di SCP-049, le guardie lo portano via.

<< Alla prossima >>
<< Alla prossima >>

È inquietante e affascinante al contempo.
Finalmente torno nella mia stanza, dove Liz, la Dottoressa, mi saluta amorevolmente come sempre, esce e mi lascia sola con un uomo.
Un uomo con quella strana tuta arancione, ha i capelli corti e castani, più chiari dei miei e gli occhi verdi.

<< Salve, piacere di conoscerla >>

Saluto gentilmente.
Quest'uomo sembra spaventato, anche se non mi stupisce, è costretto a stare con un SCP che potrebbe ucciderlo.
Mi avvicino a lui lentamente, vedendolo indietreggiare. Ok, forse non sono bellissima, ma mi sembra che stia esagerando, non faccio mica così paura.
Gli porgo gli artigli di un'ala, per strinferli la mano, ma lui indietreggia ancora, inciampando e colpendomi al petto con un calcio. Lo stivale, solo con la punta, mi colpisce il cuore, l'unico dei miei organi a brillare come se simboleggiasse qualcosa e sento come un forte dolore, come se ci avesse conficcato dentro un coltello e non voglio immaginare come sarebbe fininita se mi avesse colpito più forte.
Mi stringo il petto ringhiandogli uno scontroso:"Sta più attento!", ma questo qui comincia pure ad agitarsi!
Prende la penna che uso per scrivere quando mi sento ispirata e mi colpisce ancora, approfittando di un momento in cui abbasso la guardia.
Stavolta mi sento bruciare dal dolore più atroce, è come se tutto il mio corpo stesse bruciando, la mia mente si annebbia e sento solo il forte bisogno di alleviare questo dolore e di farla pagare a questo coglione.
Sento poi, un sapore dolcissimo, come un cibo paradisiaco, che mi aiuta in questa specie di foschia che mi ha annebbiato mente e vista.
Devo mangiarne ancora, mi fa sentire così bene

---

Sapevo che non avremmo dovuto mandare Smith.
Quel coglione ha paura anche della sua syessa ombra!
Non riesce neanche a rispondere pacificamente agli approcci amichevoli di Chrysalis, ancora non mi spiego come mai scelgano sempre i soggetti peggiori come cavie.
Quell'idiota è riuscito a ferirla così?!
Ma andiamo!
Ma si dai, prima feriamo accidentalmente un SCP e poi attacchiamolo perché no?!
Coglione, coglione come pochi!
Ora però se l'è cercata: è a terra, mentre Chrysalis lo sta sventra.
Sembra quasi ipnotizzata, come se non fosse lei, lo sta praticamente divorando vivo, godendosi le urla di dolore e lasciando il sangue a gocciolarle contro, come se si stesse lavando con quello. Poi porta il cadavere, o ciò che né resta, allo stomaco, le costole spaccate lo trinciano, come denti di una seconda bocca, finché di Smith non restano che brandellu di vestiti.
Finalmente si ferma.
Si guarda intorno confusa, poi guarda se stessa, con un'espressione quasi disgustata, emettendo come un ruggito di dolore e tristezza che sembra più un urlo. Fa un lungo respiro, si calma, si fissa nuovamente e sorride. Un sorriso quasi impercettibile e innocente, poi si allarga, diventando un ghigno maniacale e crudele, privo di vita.
Ride, come una bambina che ha appena fatto qualche innocente marachella e io non ce la faccio più.
Nonostante i miei colleghi lo sconsiglino, entro e l'abbraccio, stringendola forte a me e macchiandomi di sangue.
Non so quanto servirà, ma so che né aveva bisogno e io intendo aiutarla, non importa cosa, penso che anche i muri ormai sappiano che le voglio bene e che ci tengo molto a lei.
Le sento tremare mentre comincia a piangere, le sussurro che andrà tutto bene, riuscendo a farla smettere di piangere.
Mi fissa, come se non riuscisse a riconoscermi e mi prende il viso fra le mani, come se mi vedesse per la prima volta, con il capo inclinato non in confusione, ma come se stesse ascoltando qualcuno parlare.
Mi stringe a se, quasi fino a smorzarmi il fiato.

<< ...mamma...? >>

Sussurra con voce strozzata dal pianto.
L'abbraccio più forte, sarà il fatto che non ho figli anche se mi sarebbe piaciuto averne, ma, anche se non dovrei, mi sento davvero come una madre per Chrysalis. Lei non è un mostro, come ora gli altri penseranno, è solo una bambina, che ha bisogno della sua famiglia.
È la mia bambina.

---

Mi senti?
Oh cavolo, non è così che doveva andare.
Non piangere ora, sei più forte di così, forza, rimettiti a posto e cerca di rilassarti, andrà tutto bene

<< Chi sei? >> 

È dura da spiegare, ma presto te lo dirò, ed ora sbrigati, ho bisogno di te.
Ti prego, io ci sono e sono, siamo in pericolo.
Vieni da me, vieni da tua...

<< ...mamma...? >>

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > SCP - Containment Breach / Vai alla pagina dell'autore: Mattalara