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Autore: Meissa    05/07/2009    2 recensioni
[Nerveland]“Ciao, Sasuke-kun,” risponde reclinando appena il capo.
“Sakura… che posto è questo, dove ci troviamo?” domanda, un’ansia che preme per venir fuori, e per farlo sguscia rapida tra le lame della felicità.
“Ci troviamo qui, Sasuke.” E la sua voce è melodiosa, cammina in punta di piedi sulle onde, formando lievi increspature. E Sakura sorride, di quel sorriso quieto e pacifico, che sembra promettere il sussurro eterno dei vecchi giganti e le dolci e morbide curve delle bianche dive celesti, e Sasuke vorrebbe annegarci in queste promesse.

[Konoha - a greek tragedy]“Sakura… stai lontano,” ribadisce il concetto Sasuke minaccioso, concentrando il chackra nella mano sinistra, vincendo la stanchezza e il dolore che sente, ormai sa che si tratta di un’illusione.
Ino, più rapida degli altri due, capisce, e sbianca mentre sorreggendo Naruto lancia un avvertimento all’amica. “Sakura, attenta! Allontanati!”
“Eh? Ino, ma che…” interviene Naruto.
“Sakura!” urla di nuovo Ino, perché l’amica la ignora. “Sakura vattene, non capisci?!”

[SasuSaku Nonsense - SasuSaku drammatica]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Neverland



Apre gli occhi, stordito, il profumo di terra bagnata che impregna le narici e la sua morbida consistenza sotto le dita. Sasuke si sistema bocconi, la testa gira, e vede il sottobosco rigoglioso, arbusti verdeggianti e felci alte, alcuni uccellini cinguettanti e colorati che spiccano sul marrone scuro e ombroso del terriccio. Quell’ombra… non può essere degli arbusti, e infatti percorrendo l’altezza dei grossi tronchi vede le fronde cariche di foglie, che riparano il sottobosco dai raggi caldi del sole. Gli alberi così alti con i tronchi così larghi, imponenti, sono vecchi giganti addormentati, e il fruscio delle fronde mosse dal vento è il loro respiro quieto e sonnacchioso. È bello. C’è un suono diverso, appena percepibile, lo scroscio dell’acqua che scorre. Sasuke è in piedi ora, e ad occhi chiusi, concentrandosi su quel suono leggero giunge sino a un ruscello. L’acqua è limpida e cristallina, scorre mite, alcuni sassi emergono dalla superficie, piccole isole di altrettanto piccoli abitanti, e sul fondo si vedono pesci che nuotano risalendo la corrente.
Sasuke prosegue, seguendo la corrente, cercando di tenere alta la concentrazione, nonostante quella sensazione di leggerezza che sembra coglierlo, una sorta di inebriante felicità, che svuota la mente, come toccare il cielo con un dito e camminare sopra nuvole di spuma. Non è il ricordo lontano, ma la sensazione stessa e lo disorienta, lo destabilizza, perché è incredibile, e non ha mai creduto fosse possibile sentirsi di nuovo così.
Arriva al limitare della foresta e il terriccio scuro si schiarisce, sino al bianco della sabbia, e il borbottio del fiume si annulla, si sente il suono dolce del mare che si avvicina piano, quieto, e si sdraia lentamente sulla riva, per poi tornare indietro e stendersi di nuovo, in una danza continua e ipnotica. L’acqua è tersa, splendida, come Sasuke non l’ha mai vista, e l’azzurro diventa sempre più intenso guardando verso l’orizzonte, e non si distingue il limite tra il regno degli squali e quello dei falchi.

A pochi metri dal bagnasciuga una ragazza a piedi nudi e vistosi capelli rosa tiene tra le mani polvere di stelle, che scivola tra le sue dita, impalpabile, e viene portata via dal vento. La ragazza si sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, e si volta appena.
“Sakura!” la chiama allora. Lei si gira completamente verso di lui, ed è come la ricorda dall’ultima volta che l’ha vista; il fisico di un’adolescente e i tratti del viso delicati ma adulti, non più quelli di una bambina.
Eppure c’è qualcosa di diverso nel sorriso di Sakura, è il sorriso di una donna matura, e c’è qualcosa dietro gli occhi verde foglia che non riesce a comprendere. È una sorta di consapevolezza, di conoscenza che lui non ha, che la rende diversa, e si trova in quegli occhi e in quel sorriso.
“Ciao, Sasuke-kun,” risponde reclinando appena il capo.
“Sakura… che posto è questo, dove ci troviamo?” domanda, un’ansia che preme per venir fuori, e per farlo sguscia rapida tra le lame della felicità.
“Ci troviamo qui, Sasuke.” E la sua voce è melodiosa, cammina in punta di piedi sulle onde, formando lievi increspature. E Sakura sorride, di quel sorriso quieto e pacifico, che sembra promettere il sussurro eterno dei vecchi giganti e le dolci e morbide curve delle bianche dive celesti, e Sasuke vorrebbe annegarci in queste promesse. “Questo posto è il nulla e il tutto, Sasuke-kun,” continua.
Sasuke si risveglia di nuovo, quasi nascosto sotto strati di torpore, a quella spiegazione così strana, così poco precisa, così poco… da Sakura. “Come può essere il nulla o il tutto? O è l’uno o è l’altro. Dove siamo Sakura?”
Sakura sospira, lievemente affranta dalla sua cocciutaggine, che l’ha sempre caratterizzato e ora lo porta a non concedersi del tutto. “Siamo dove il tempo non conta, siamo dove non esiste un dove, siamo e basta, dove il tutto si mischia al nulla.”
“Non ha senso, Sakura.”
“Sì che ce l’ha Sasuke-kun, solo che tu non riesci a vederlo,” sospira la ragazza.
“E perché io e te siamo qui, allora?”
“E qual è la ragione per la quale non dovremmo esserci?” risponde Sakura con un’altra domanda.
“Perché… perché… noi dobbiamo…” farfuglia Sasuke, concentrato.
“Dobbiamo cosa, Sasuke?” lo interroga gentilmente, avvicinandosi al bagnasciuga, l’acqua che le bagna i piedi scalzi.
“Io… non lo so,” mormora lui arrendendosi.
“Siamo qui perché non c’è null’altro che dobbiamo fare Sasuke, abbiamo adempiuto a ciò che dovevamo,” spiega lei con un sorriso.
“Ne sei sicura, Sakura?”
Il sorriso di Sakura si spegne appena, un’ombra le attraversa lo sguardo. “No, non ne sono sicura. Magari potremmo essere qui per espiare,” propone.
“Espiare… ? Espiare cosa?” Alza la voce, c’è qualcosa nella sua mente, una spilla nel vestito, che punge e punge, e dà fastidio, fin quando non la trovi e la togli, il nervosismo scema e ritorna la serenità.
“Non so, Sasuke-kun. Tu hai fatto qualcosa di cui pentirti?” gli chiede, avvicinandosi di più al mare limpido, entrando sino alle caviglie.
Sasuke riflette pensoso, poi scuote la testa. “Non… non lo so. Non credo. Non ricordo.”
“Se non lo ricordi, Sasuke-kun è perché non lo hai fatto, e allora siamo qui perché dobbiamo esserci. Non esiste sempre una risposta certa, Sasuke-kun. Tu, Sasuke-kun, dimentichi spesso le sfumature e i punti interrogativi, ma esistono anche questi, e non puoi annullarli o cancellarli.” Sakura va avanti di qualche passo, l’acqua arriva sino ai polpacci adesso, e china il busto, immergendo una mano in quello specchio liquido.
“E allora…”
“E allora nulla, Sasuke-kun,” lo riprende con un sorriso radioso, così luminoso che le stelle al confronto sembrano spente. “Non capisci? Possiamo essere qui, per sempre. Nel nulla e nel tutto, al di fuori dal tempo. Possiamo essere qui, felici, insieme,” continua, l’allegria che accarezza le onde, il vento, la sabbia bianca. “Non vuoi essere felice, con me?” domanda quasi supplichevole, mentre tende una mano verso di lui perché la raggiunga.
E Sasuke sente la felicità invaderlo, fluire pienamente in tutto il corpo, senza limitazioni, e sì, vuol restare lì, con i giganti della terra, le dive del cielo e gli dei mare, per sempre, senza smettere mai di sentire l’acqua accarezzargli la pelle, il vento sussurrargli poesie di persone lontane, gli alberi narrargli della loro vita, nell’infinità del tempo, con Sakura che sorride radiosa, la voce melodiosa che balla sulle punte sfiorando ogni cosa.
Eppure… Eppure niente, sembra dire Sakura con quel sorriso dolce e maturo, vieni qui, con me, e saremo felici, insieme.
Sasuke entra in acqua, un passo e poi un altro, e Sakura, ride, ride, ride, ride, raccoglie l’acqua tra le mani a coppa e la lancia in aria, ebbra di gioia, e Sasuke allora lo vede, lo vede l’errore, quella felicità troppo esibita.
E il mare si tinge di rosso e il viso di Sakura si scioglie, mentre urla “Perché Sasuke-kun, perché?” e si intravede una maschera sotto quella pelle di platica fusa, e Sasuke lo vede, Sharingan.




Note Autrice:Ma che roba è? Non so, non chiedetemelo. La parte di Tobi/Madara è arrivata dopo, in realtà doveva finire con il mare che diventa rosso, ma poi boh, ho preferito così.
Sì, era tutta un’illusione di Madara. Ipotetico momento in cui il simpaticissimo Madara cerca di intrappolare Sasuke nel suo genjutsu – credo sia genjutsu, correggetemi se sbaglio. Perché? Boh, scegliete una motivazione a caso del perché Madara vuole farlo fuori, penso vadano bene tutte.
Devo scusarmi per parecchie cose, in primis per il lirismo di questa storia, che è davvero, davvero eccessivo, ma mi serviva per dare questa dimensione di perfezione, leggerezza, ineffabilità e artificiosità. Sasuke sente che qualcosa non va, e quel qualcosa che quasi dimentica e che gli salta all’occhio solo alla fine ed è Sakura così felice, così perfetta, così poco Sakura. Mi scuso anche per l’orribilità di questa storia, sto raggiungendo livelli di deficienza e stupidità assurdi, davvero.
Ringrazio chiunque passerà di qui, e se c’è qualcosa da dire, non abbiate paura a farlo, i consigli fan sempre bene u.u

E ora rispondo a chi ha commentato Consapevolezza l’ultima storia recentemente pubblicata. –leggasi due giorni fa. Ah, il bello di aver finito, finito, finito! Posso passare il tempo a leggere, scrivere, e fare null’altro.

Cleo92: grazie mille, dolce non so fino a che punto, povera Hinata. - Meissa si prepara a uccidere Naruto a breve -
kry333: lieta che sia una spiegazione di tuo gradimento, io ho cercato di vederlo dal mio punto di vista, sono felice che sia apprezzabile ^^ Comunque no, Naruto non la abbraccia, ci mancherebbe altro, se la abbracciasse, finirebbe morto, perché io sarei già entrata nel fumetto e l'avrei ucciso. Resta il fatto che si fa abbracciare da Sakura senza filarsi Hinata, e va bene tutto, ma che cavolo, un po' di cervello!
CryBaby: cioè, non avevi letto il 450, e quindi per te era spoiler? Oh, cavolo, ti sei rovinato il gusto di leggerlo >.< Comunque concordo, Kishimoto deve fare qualcosa di intelligente a più presto, o potrei avere una leggera crisi isterica e iniziare a considerare Canon solo fino al capitolo 449. E già sul 449 ho molto da ridire >.> Esami fatti e finiti, poi vedremo quando inizierò quelli dell'università, ma per ora fino a ottobre direi che sono ufficialmente in vacanza!
Nightwishgirl: se l'ha dimenticata è più scemo di quel che credessi -.-' Comunque anche io sono per il SasuSaku e NaruHina, quindi anche secondo me l'amore di Sakura per Naruto è semplicemente fraterno. Ciò non toglie se uno vuole vederci altro, liberissimo di farlo ^^ Comunque io delle mie interpretazioni espresse di là appoggio quella secondo cui Naruto considererà sempre Sasuke Sakura al di sopra di tutti perché li vede come una famiglia, non per altro. Ma si sa, io son palesemente di parte XD Grazie mille per i complimenti!

Grazie a tutti quelli che passeranno di qui, come sempre ^^ Opinioni, critiche e consigli, ben accetti, pietre, un po' meno.
Meissa
   
 
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