Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: 283    05/06/2018    1 recensioni
essere un semidio è strano, essere Percy Jackson vuol dire buttare la normalità fuori dalla finestra.
perché non bastavano Dei, mostri e demoni, ora anche i maghi sono pronti a tutto per affrontare l'eroe dell'olimpo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Blackjack, Mrs O'Leary, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

HARRY
La parte più difficile fu convincere Hermione.
Harry e Ron volevano partire e catturare Perseo prima dell’Ordine. Così avrebbero dimostrato che non erano troppo giovani per aiutare. Entrambi erano convinti che Perseo e sua madre dovevano essere malvagi e schierati con Voldemort. Hermione era contraria, dicendo che non li potevano giudicare solo dalla loro discendenza. Ma entrambi erano irremovibili. Soprattutto Harry, era arrabbiato con Silente che continuava a tenerlo all’oscuro di tutto.
Così dopo un’ora di rimproveri, promesse, urla e minacce. Hermione accettò di accompagnarli a New York. Ma specificò, solo per assicurarsi che non commettessero stupidaggini.
Dopo un dibattito molto acceso, decisero di usare una passaporta creata da Hermione per eludere la sorveglianza della professoressa Umbridge.
Una volta arrivati a New York impiegarono poco tempo per trovare l’abitazione del nipote di Voldemort.
Harry si aspettava una lugubre casa abbandonata o un covo sotterraneo nelle fogne. Invece era un normale appartamento in un condominio di Manhattan.
Suonarono il campanello, nessuna risposta, suonarono ancora, niente. Hermione usò un incantesimo per controllare se c’era qualcuno dentro. L’incantesimo risultò positivo. Così Ron urlò “sappiamo che sei dentro esci subito!!”.
Presto iniziarono a discutere. Harry e Ron volevano sfondare la porta e stordire subito il nipote di Voldemort. Hermione invece voleva che la cosa venisse risolta pacificamente.
Alla fine Harry si stancò di discutere. Estrasse la bacchetta e urlò “BOMBARDA!!”.
La porta esplose.
Hermione rimase sconvolta. Ma si riprese. Stava per bloccare Harry e dirgliene quattro. Ma non fece in tempo a dire niente che lui e Ron erano già corsi dentro l’appartamento.
Una volta dentro il trio d’oro estrasse le bacchette. Quando la polvere dell’esplosione si fu diradata si guardarono intorno. Si trovavano nell’ingresso dell’appartamento. L’arredamento era normalissimo un attaccapanni da un lato un’ombrelliera da un altro. Qualche mensola stipata di foto. Così concentrarono la loro attenzione sull’adolescente che li guardava scioccato dal fondo della stanza.
Doveva essere poco più vecchio di loro, forse due o tre anni. Era alto e muscoloso, con la pelle abbronzata, come se passasse molto tempo in spiaggia. Aveva lineamenti forti e cesellati come una statua greca. I suoi capelli nero corvino erano mossi e disordinati, come se fossero costantemente spazzati dal vento. I suoi occhi erano verdi, ma non di un verde smeraldo come quelli di Harry, erano di un verde mare profondissimo.
La parte più strana di lui, era il suo abbigliamento. Sopra dei vestiti normali: jeans, scarpe da ginnastica e maglietta, indossava un’armatura greca di cuoio e bronzo. Sul pettorale era scolpito un tridente, mentre le placche sugli arti erano decorate con temi di onde, gli spallacci erano sbalzati con disegni di mostri e i gambali erano dotati di piccole ali di metallo sulle caviglie. Aveva una pelliccia di leone avvolta intorno alle spalle come un mantello, con la testa dell’animale che fungeva da cappuccio lasciando scoperto il volto. Portava poi una strana collana di perline e un orologio di bronzo. Intorno alla vita aveva agganciato un fodero decorato contenente un pugnale.
Per qualche momento tutti rimasero immobili in silenzio. Poi il ragazzo gemette “dovevate proprio far saltare la porta? Mia madre mi ucciderà!! Avevo promesso che non avrei distrutto l’appartamento!! Non di nuovo!!”.
I maghi rimasero sgomenti, non era la reazione che si aspettavano. Harry si riprese dalla sorpresa e disse “sei tu Perseo Jackson?”. Il ragazzo sbuffò “certo che sono io, non ditemi che avete fatto saltare porte a caso finché non mi avete trovato?”. Hermione arrossì e borbottò una scusa. Ma Harry e Ron non esitarono un attimo.
Lanciarono subito un doppio incantesimo stordente sul nipote di Voldemort. Quest’ultimo, con loro grande sorpresa si abbassò schivandoli. Seguì un rumore di vetro infranto mentre le fatture colpivano qualcosa nella stanza alle sue spalle. Perseo imprecò in un'altra lingua e si rivolse di nuovo ai maghi. “potreste mettere via quelle cose e smettere di distruggere casa mia?!!”.
Hermione arrossi ancora di più e infilò in tasca la bacchetta. Ma Harry e Ron continuarono a puntargliela contro, Perseo gli lanciò un’occhiataccia ma non commentò. Appoggiandosi con noncuranza al muro si passo una mano trai capelli ribelli. In un gesto molto simile a quello che faceva Harry. Li soppesò con lo sguardo, per niente intimidito dalla furia sui volti dei due giovani maghi e dalle loro bacchette. Dopo un po' si rivolse ad Hermione. “potrei sapere chi siete voi e perché avete fatto irruzione in casa mia?” la giovane strega fu colpita dalla calma del ragazzo in una situazione così strana. E ignorando le occhiatacce di Ron e Harry rispose. “io sono Hermione Granger questi qui sono Ronald Weasley e..” esitò un attimo “…Harry Potter”.
Il trio esaminò il volto del nipote di Voldemort in cerca di segni di riconoscimento. Ma non ne trovarono. Lui invece alzò un sopracciglio e disse “bene ora che conosco i vostri nomi mi dite cosa volete da me?”. Hermione fece per rispondere ma Harry l’anticipò “tu devi venire con noi ora” e per sottolineare il fatto si avvicinò di un passo e gli puntò la bacchetta al viso. Perseo non batté ciglio e chiese “perché?”. Ancora una volta Hermione fu interrotta. Questa volta da Ron che ringhiò “perché sei il nipote di tu-sai-chi e sei sicuramente un Mangiamorte!!!”. Perseo sbatté le palpebre “ok uno: io sono il nipote di chi? E due: Che razza di insulto è mangiamorte? Chi vorrebbe mangiare Tanathos?”
Il trio d’oro fu sorpreso dalla risposta, ma mentre Hermione concluse che non sapeva niente del mondo magico, Harry e Ron erano convinti che mentiva. Harry fece un altro passo avanti e disse, “smettila di mentire tu sei il nipote di Voldemort e sicuramente sei malvagio quanto lui!!!” al sentire il nome del Signore Oscuro Hermione e Ron trasalirono mentre Perseo non batté ciglio. Invece si incupì e guardò male Harry che rabbrividì sotto l’intensità del suo sguardo. Poi disse “anche se sono imparentato con questo Voldy-coso, questo non mi rende automaticamente cattivo come lui!!! E poi fino a prova contraria siete voi che avete fatto irruzione in casa mia per rapirmi”.
Hermione era ormai convinta dell’innocenza di Perseo, ma vide che Ron e Harry non si erano mossi di un centimetro dalle loro posizioni. Harry strinse la bacchetta più forte e disse “se sei così innocente, dove stavi andando con l’armatura e il pugnale?”.
Solo a quel punto Perseo sembrò accorgersi di come era vestito. Si allontanò di scatto dal muro e li guardò nervosamente. “io emh…. Stavo mmm….. andando a una….. fiera rinascimentale… sì sì stavo uscendo per andare a una fiera rinascimentale!!”.
Stava chiaramente mentendo. Hermione era piuttosto confusa. Ma Harry e Ron stavano sogghignando apertamente. Questa era la conferma dei loro sospetti. Era chiaro che stava andando a unirsi ai suoi compari Mangiamorte per commettere qualche malvagità.
Prima che lui potesse continuare, entrambi urlarono “STUPECIUM!!!” e due raggi di luce rossa volarono nuovamente verso il nipote di Voldemort.
Lui riuscì appena in tempo a schivarli. Gli incantesimi volarono attraverso la porta alle sue spalle e si sentì ancora una volta un rumore di vetri rotti. Perseo si voltò verso di loro “andiamo!! Che problema avete!! Smettetela di distruggere casa mi…COUGH”.
Non finì la frase che altri due incantesimi lo colpirono in pieno petto. Barcollò all’indietro ma recuperò in fretta l’equilibrio. Il trio d’oro era scioccato, come poteva resistere a due incantesimi in una volta? Harry era furioso. Non avrebbe permesso a quell’arrogante di scappare, lui e Ron lo bombardarono con ogni incantesimo che gli venne in mente, ma lui si limitò a schivarli. I pochi che lo colpivano non sortivano quasi alcun effetto o si dissolvevano contro l’armatura. Hermione gli urlò di fermarsi ma loro la ignorarono. Alla fine Perseo arretrò fino alla porta e vi fuggì attraverso.
I maghi lo inseguirono. Passarono attraverso un salotto e un corridoio fino a una stanza con un cartello –non disturbare- Perseo vi corse dentro e chiuse la porta. Harry e Ron incuranti delle proteste di Hermione la sfondarono con un incantesimo.
Entrarono in una disordinata camera da letto, in tempo per vedere la loro preda fuggire dalla scala anti-incendio e subito lo seguirono.
Perseo si trovava poco sotto di loro e scendeva velocemente, gli corsero dietro ma dopo un paio di rampe lui si voltò e gli fece l’occhiolino, saltò sul parapetto e prima che potessero fermarlo si buttò. Corsero alla ringhiera e si sporsero, solo per vederlo atterrare illeso tre piani più giù. Si rialzò, si spolverò i vestiti, gli diede un pollice in su poi scappò nel vicolo. I maghi rimasero pietrificati, ma si ripresero in fretta. Corsero giù per le restanti rampe di scale fino a terra.
Fecero appena in tempo a entrare nel vicolo che un’ondata d’acqua li travolse.
L’acqua prese la forma di tre mani giganti che li afferrarono e li schiacciarono contro il muro del vicolo. Lottarono per raggiungere le bacchette ma un tentacolo d’acqua le afferrò e le scagliò lontano. Perseo emerse dal vicolo, li guardò lottare e commentò “è inutile lottare, senza le bacchette, non avete alcuna possibilità”. Harry era rosso per la rabbia “tu bruttò……..” cominciò ad apostrofarlo con una serie di insulti molto coloriti. Perseo inarcò un sopracciglio e agitò una mano, un altro tentacolo d’acqua si staccò dalla mano che lo tratteneva e avvolse la testa di Harry, come un bavaglio, zittendolo. Ron tremava violentemente, guardò il nipote di tu-sai-chi e chiese “ci u-u-ucciderai?”. Perseo lo guardò negli occhi e lui trasalì. Sembrò riflettere un attimo guardando Harry che si agitava e scalciava, Hermione che aveva perso ogni colore dalla faccia e Ron che era pronto a farsela addosso. Poi sorrise e rispose “naaaaa…. Penso che vi terrò qua per un po', giusto il tempo per defilarmi. Vi consiglio di non seguirmi o potreste pentirvene” dettò questo alzò la mano destra e serrò il pugno. Come obbedendo a un ordine l’acqua congelò improvvisamente, imprigionandoli. Fatto questo Perseo fece un inchino beffardo e scomparve in una nuvola di vapore, lasciandosi dietro tre giovani maghi sgomenti in una prigione di ghiacciò.    
 
                  
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: 283