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Autore: PabloX    06/06/2018    0 recensioni
Situato dopo la settima stagione di Buffy e la quinta di Angel, si svolge circa un anno dopo la fine di quest’ultima. Buffy si è ritirata dalla sua attività di Cacciatrice, e bada all’istruzione di Dawn mentre Willow, Kennedy, Xander e naturalmente Faith continuano a vigilare sotto la guida di GIles sull’umanità. Intanto a Los Angeles Lorne ha riaperto la sua attiività di karaoke per umani e non. La Angel investigation è chiusa ma Angel vive ancora all’Hyperion Hotel, pensando ancora a Buffy….
Trama: Dopo essersi svegliata in un luogo a lei sconosciuto Faith non ricorda più chi è. Il suo unico indizio è un biglietto da visita della Angel Investigation e si reca quindi a Los Angeles dove Angel e Lorne avranno il loro daffare a farle tornare la memoria. La Cacciatrice Oscura inizia ad aiutare Angel nella sua missione, ma i due dovranno fare fronte ad una minaccia più grande del previsto. Giles e gli Scoobies saranno chiamati in loro soccorso ed anche una riottosa Buffy li aiuterà. Ma un temibile nemico si profila all’orizzonte….
Genere: Azione, Commedia, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Angel, Faith Lehane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nelle puntate precedenti: Faith giunge a Los Angeles con dei gravi problemi di memoria. Angel e Lorne riescono a farle capire chi è ma Faith, non ancora consapevole delle proprie responsabilità combina un pasticcio da cui saprà trarre insegnamento
In questa puntata Faith se la deve vedere con un antico nemico, ma anche con gli incubi e le paure del suo passato che riaffiorano. E lo farà con l’aiuto di Angel.

 

CAPITOLO 3
INCUBI DAL PASSATO





****

Boston 1997:
Una ragazza sta lottando contro due altri ragazzi: sono più grandi e forti ma lei non pare avere paura.
Il primo cerca di afferrarla da dietro ma lei lo colpisce col gomito e lo manda a terra. Il secondo si fa avanti minaccioso ma quello che ottiene sono solo due pugni sferrati con rabbia. Vista la mala parata i due preferiscono darsi alla fuga non prima di aver lanciato un avvertimento minaccioso
-  Ci rivedremo!-
-  Vi aspetto!.-  Risponde la ragazza sfrontatamente.
Appena i due si sono dileguati un applauso alle sue spalle fa voltare la ragazza su se stessa.
Una donna di mezza età, dall’aspetto giovanile, vestita in modo sportivo ma con una certa eleganza guarda la ragazza con aria compiaciuta, quasi ammirata
- Brava Faith. Bei colpi ben assestati . Quei mascalzoni hanno avuto quel che si meritavano-
- Già…ci conosciamo? -
Tu non conosci me, ma io ti conosco. Mi chiamo Sally, Sally Winter. Sono la tua Osservatrice.

****

Los Angeles, Notte.
Camera dell’Hyperion Hotel . la finestra è  spalancata. Un raggio di luna entra nella stanza.Faith si agita nel sonno.

****

Boston 1999:
Faith entrò nell’appartamento dove lei e la sua osservatrice vivevano. Non sentì nessun rumore, nessun cenno di vita.
-  Sally? Sally ci sei??
La scena che vide appena entrata nel piccolo salotto le ghiacciò il sangue: Sally, la sua osservatrice, era crocefissa alla parete, era stata sventrata e le interiora erano sparse dappertutto nel piccolo appartamento. Faith trattenne a stento l’urto di vomito che le saliva prepotentemente alla bocca, abbassò lo sguardo, poi lo rialzò verso un’altra parete dove una scritta fatta col sangue campeggiava minacciosa: “Cacciatrice, domani tocca a te “.
 – Kakistos !-   mormorò in preda al panico la ragazza bruna.
Senza pensarci troppo Faith aprì un cassetto, tirò su qualche banconota, buttò dentro ad una valigia le sue cose più indispensabili, ed uscì di corsa dalla porta.

****

Era mattino a Los Angeles e il sole filtrava dalle finestre dell’Hyperion Hotel. Faith scese le scale ancora intontita e scombussolata dai sogni. Questi non sono sogni,  pensò Faith, questi sono ricordi.
Angel la aspettava nell’ufficio situato presso la Hall dell’albergo.
- Buongiorno Angel-
- Buongiorno Faith, dormito bene?-
-  Insomma, sogni… non molto belli. E molto, molto realistici.-
Angel la guardò un po’ perplesso
-  Non sogni mai tu?-
Angel rifletté un attimo
- Più che altro non dormo mai-
- Ah, già-
I due si guardarono dritti negli occhi per dei lunghi istanti, come se avessero montagne di cose da dirsi, ma nessuno dei due sapesse da che parte iniziare. Poi Angel interruppe quel momento imbarazzante.
 -  Vuoi fare colazione? Ti ho preso qualcosa. -  Disse indicando un tavolino dove campeggiava un vassoio ripieno.
-  Grazie, cosa sono?-
- Croissant ripieni di cioccolata-  disse premurosamente Angel.
-  Cavoli, che buoni, sono i miei preferiti!. A parte un’altra trentina di cose-  disse Faith addentando golosamente i croissant-  finirò per ingrassare.
- Non ti lamentavi perché erano settimane che non mangiavi e via discorrendo?
- Certo, ma da quando sono qua tu e Lorne mi riempite di cibo. Mi manca un po’ d’azione per bruciare tutte queste calorie.-
Angel sorrise -  Effettivamente è un periodo di calma, generalmente non durano a lungo-
- I croissant?-  chiese Faith che aveva divorato il primo e stava per passare al secondo croissant.
- No, i periodi di calma-
Faith annuì gravemente. Poi domandò-  Ma tu…non mangi?-
Angel scosse la testa.
- E Lorne? Lui mangia, mi pare.-
-  Sì, direi di sì, ha dei gusti molto particolari-
- Che vuol dire gusti particolari?  mica mi dirai che mangia scarafaggi o roba del genere?-
- No, tutt’altro. Cucina francese.-
- Però…mica scemo il nostro Lorne. Questa colazione mi ha riconciliato con la vita. Sai ho fatto veramente dei sogni orribili. Non credo nemmeno che fossero sogni.
-  Ne vuoi parlare?-
-  Ho sognato una persona, diceva di essere una osservatrice, la mia osservatrice Sai cosa significa?-
-  Sì. Ogni cacciatrice ha un osservatore, generalmente un uomo, che la guida e la istruisce.
- Chi era la mia osservatrice?
- Per quanto ne so io hai avuto due osservatori. Rupert Giles e…Wesley -  Pronunciare il nome dell’amico morto fece riaffiorare vecchi ricordi in Angel. Ricordi ed emozioni mai sopite realmente.
-  Sally Winter ti dice qualcosa?-
- No, sinceramente no.-
- E’ stata uccisa.-  disse Faith con grande convinzione. Poi proseguì
-  Era la mia prima osservatrice, e l’hanno uccisa, in un modo orribile-  Poi squadrò Angel in un modo quasi minaccioso. I suoi occhi scuri sembravano ancora più scuri.
-  Può essere-  disse Angel-  E’ una parte della tua vita che non conosco. Forse prima che tu giungessi a Sunnydale-
- Già la mia vita…-  Faith scosse la testa-  La mia vita… ne dovremmo parlare prima o poi, non credi?-
Il trillo del telefono sottrasse Angel dall’imbarazzo del momento
-  Pronto, qui Angel Investigation… ah Lorne, sei tu. Devi dirmi qualcosa? Sì Faith è qui. -
-Vuoi parlare con lei? Ok, se è così urgente veniamo subito-
Faith lo guardò con aria interrogativa.
- Era Lorne, dice che ha delle informazioni riservate che ci riguardano.-
- Non poteva dirtele addirittura?-
- Preferiva dircele di persona. Sbrighiamoci-
- Va bene vengo, ma tu puoi uscire? C’è il sole.-
- Non ti preoccupare, conosco una scorciatoia. Ho i miei trucchi-

****


Lorne li aspettava, vestito elegante come al solito, nel suo bar. Il locale era vuoto di clienti a quell’ora di primo mattino.
- Carissimi, qual buon vento vi porta?
Angel e Faith si guardarono perplessi.
-  Non ci avevi detto tu di venire perché avevi qualcosa di molto importante da dirci?-  chiese Angel.
Lorne si guardò intorno con aria circospetta
- Il fatto che abbia qualcosa da dirvi non significa che lo voglia gridare ai quattro venti-
- Non c’è nessuno qui-  osservò Angel dopo essersi guardato intorno
-  Anche i muri hanno orecchie, alle volte-
-  Lorne- …fece Faith tambureggiando le dita sul tavolo – ti vuoi spicciare a vuotare il sacco o ti devo dare una mano?-
-  Ok, ma sono notizie molto riservate e che vanno verificate con molta attenzione. Gira voce che qualcuno di grosso e…molto cattivo sia in città, e che questo qualcuno stia cercando in particolare qualcun altro-
-  Non è molto come notizia-  fece Angel
-  C’è dell’altro. Pare che questo qualcun altro, dalla descrizione che ho sentito potrebbe essere qualcuno che conosciamo molto bene-  disse Lorne rivolto ad Angel, e nel concludere la frase si voltò verso Faith.
- Faith?-  chiese Angel.
-  Non lo so con certezza,  di certo la descrizione combacia. Mi hanno detto che  questo qualcuno sta cercando una cacciatrice. E non credo che sia per parlare del campionato di basket. Di cacciatrici conosco solo Faith e quindi…. ho pensato di avvertirvi. –
Faith rimase in silenzio, poi sbottò – E chi sarà mai costui, andiamo a cercarlo e prendiamolo a calci in culo.-
-  Da quello che mi hanno detto non è un avversario facile, pare che sia un Revenant.-  specificò Lorne
- Un reve..che? chiese Faith
-  Un Revenant. E’ un tipo particolare di vampiro. Si tratta in sostanza di un vampiro che è morto, in quanto vampiro si intende, e, per una magia o per altra forza mistica, è tornato di nuovo attivo, Questo è un revenant. Ucciderlo non è facile.-  La spiegazione di Angel lasciò senza parole Faith, che pareva  aver perso di colpo la sua sicurezza.
-  Che dobbiamo fare?-
-  Per il momento niente, cerchiamo di capire chi abbiamo di fronte, innanzitutto, e poi vedremo il da farsi. Ricordi il demone dell’anello?-
- E come potrei averlo dimenticato? Mi sento ancora la sua puzza addosso!
Lorne soffocò a stento una risatina.
-  E tu Lorne non osare ridere, ok? -  Fece Faith con aria finta minacciosa.
-  Non mi vorrai picchiare?-
-  No, lo sai che ti voglio bene, però non ridermi dietro-
- Scusa ma quella scena è stata irresistibile. D’altro canto tutto è bene quel che finisce bene.-
-  Adesso che vi siete divertiti a sufficienza, credo sia arrivato il momento di muoversi-  disse Angel avviandosi velocemente verso l’uscita.
Faith guardò sconsolata Lorne - E’ proprio un musone irrecuperabile-
Lorne fece spallucce-  Ti ci abituerai.-
Faith si avviò anche lei verso l’uscita del locale facendo un cenno di saluto al demone
-  Faith! La richiamò Lorne-  Mi raccomando, fai attenzione-
- Non ti preoccupare so badare a me stessa. E poi, ho l’Angelo custode-

****

Nella strada buia si udiva solo il rumore dei tacchi delle scarpe. I passi divennero sempre più veloci fino a diventare frenetici. Poi si fermarono di colpo.
- Dove credi di andare?-  Fece una voce cavernosa e spaventosa oltre ogni dire.
Poi si udì solo un urlo breve e soffocato, seguito a breve distanza da due colpi come di rasoio.
Poi più niente.
Il silenzio scivolò nella notte Losangelina, e col silenzio scivolò un grosso rivolo di sangue giù nei tombini della immensa città californiana.

****

Il giornale della sera era nelle mani di Angel che lo sfogliava nervosamente come se fosse in cerca di qualcosa nascosto tra le pieghe del tabloid.
- Cosa stai cercando, i risultati del baseball? -  Chiese Faith
- No. Ecco qui. “Efferato delitto nel diciassettesimo distretto. Una giovane di 27 anni uccisa brutalmente.” Che ne pensi?-
-  Vuoi dire che è stato il nostro uomo, cioè revenant ? cosa te lo fa pensare?-
- Senti qui. “Il delitto è avvenuto secondo delle modalità che ricordano un rito arcaico. Il corpo è stato trovato completamente privo di sangue”-
- Però… dai qui…- Faith guardò con attenzione l’articolo-  Non c’è una foto né niente che ci possa dare indicazioni.-
In quel momento suonarono alla porta. Faith ed Angel rimasero sorpresi. Era la prima volta che qualcuno faceva trillare quel campanello.
-  Vado ad aprire?-
- Sì, Faith, la gente generalmente non passa attraverso la porta-
- Ah, molto spiritoso, mi fa piacere che ogni tanto tu dia segni di vita-  rispose Faith mentre si avviava verso la porta-
Li si parò dinnanzi una donna bionda, con degli occhi chiarissimi,  in divisa da poliziotto.
- C’è Angel?
-  Sì, è di là, prego Agente.-  Disse Faith non nascondendo una certa sorpresa
-  Ehi Angel c’è uno sbirro…ehm una signora che ti vuole parlare-
-  Non fare la spiritosa Faith, noi ci conosciamo.-  Le disse la poliziotta.
-  Ah sì, va bene, sopravviverò- disse Faith allargano le braccia come in segno di resa.
- Kate, qual buon vento ti porta? - Esclamò Angel con una bonomia un po’ troppo evidente per essere credibile.
-  Non è un buon vento, ma un vento che ha odore di sangue, altrimenti mi terrei lontana da qui.-
-  La tua cortesia mi sconvolge, Kate, -
-  Prima di dirti quello che devo dirti, vorrei sapere che ci fa la signorina, qui? Non dovrebbe essere al fresco?-
-  Al fresco? Si sbaglia, sono venuta in California proprio per il clima caldo e asciutto.-
- Stai zitta, Faith. Faith è in libertà vigilata sotto la mia sorveglianza, se vuoi la documentazione te la darò non appena l’ufficio competente me la spedirà. Sai com’è, la burocrazia in questo paese è peggio che in Irlanda-
-  Farò finta di crederci, d’altro canto tu hai un talento speciale nella protezione dei delinquenti, di questo ti devo dare atto.-
- Ehi dico ma delinquenti a chi? Ma come si permette?
- Senti, ragazzina, ti ho arrestato personalmente, quindi vedi di rigar dritto se non vuoi tornare dove ben sai. –
-  Va bene arriviamo al punto.-  tagliò corto Angel
Kate non disse una parola, estrasse una manciata di foto e le buttò sul tavolo.
- Queste di certo non c’erano sul giornale-
Angel e Faith si misero a guardare le foto. Angel con distaccato interesse, Faith con sorpresa mista a disgusto sempre più evidente.
Le foto erano state scattate sulla scena del crimine, e mettevano in rilievo particolari raccapriccianti. In particolare una foto mostrava una scritta tracciata sul muro. La scritta sembrava fatta con ogni evidenza con sangue umano. Recitava “ cacciatrice e vampiro, sono qui”.
-  Credo che queste vi dicano qualcosa, o sbaglio?-  Disse Kate-  Perché ad occhio e croce,  direi che quella scritta-  indicò con l’indice la foto-   parli di voi due.-
-  Kakistos -  Esclamò Faith -  si tratta di Kakistos.-
Angel la guardò in silenzio domandandosi cosa ne potesse sapere.
- Pare che alla signorina sia tornata la memoria di colpo-
Faith non fece caso al sarcasmo della poliziotta. Ricordi orribili mai completamente sepolti tornarono alla mente. Kakistos, il vampiro che aveva ucciso orribilmente la sua osservatrice, era tornato. Più forte e arrabbiato di prima. Una volta l’aveva ammazzato, almeno lo credeva. Ma adesso era di nuovo lì. E di nuovo la cercava.
- Kakistos è un vampiro terribile. Uccise la mia osservatrice. Quella di cui ti ho parlato, Angel. E avevo sognato anche di lui. Era una sorta di premonizione-
-  Forse dovrei mettervi sotto protezione, ma cosa dico in centrale, proteggete un vampiro ed una ricercata da un’assassino soprannaturale?
-  Non c’è bisogno di questo Kate, sappiamo arrangiarci da soli, in ogni caso lui non sa dove siamo. Io direi di stare tranquilli e di aspettare la sua prossima mossa.-
- Il suo prossimo massacro, vorrai dire.-  lo interruppe Kate -  E mentre voi state qua, c’è un serial killer che se ne va in giro ad ammazzare allegramente. Bel modo di aiutare gli indifesi-
- Ha ragione, Angel, lo scontro è inevitabile, non possiamo aspettare con le mani in mano.-
-  Non dico di non fare niente. Dobbiamo agire, ma non fare mosse imprudenti. E’ meglio se saremo noi a sorprendere lui che non il contrario. Presto o tardi farà un’altra mossa e noi li piomberemo addosso.-
- Ci conto-  disse Kate-  questo è un grosso casino e solo voi potete risolverlo. Facciamo un accordo: voi mi aiutate, e io aiuto voi. Per esempio facendo finta di credere che la signorina dai vestiti dark sia veramente affidata a te, e tenendovi informati delle notizie che arrivano in centrale -
-  Ok, può essere un buon piano d’azione-
- Va bene, ci teniamo in contatto-  disse Kate avviandosi verso la porta.
Faith la seguì e la fermò sulla soglia-
- Sbaglio o non le sono molto simpatica-
-  Ho raccolto la tua confessione e ho rabbrividito per una settimana. Spero che tu sia cambiata. Lo spero sul serio-  detto questo Kate girò i tacchi e si allontanò rapidamente.
- Pfui, simpatica la tua amica sbirra-  fece Faith una volta tornata in uffici, -  soprattutto emana calore da tutti i pori, un ghiacciolo riscalderebbe di più.-
-  E’ un suo modo per difendersi dalla vita, e dai suoi problemi. Suo padre fu ammazzato da una gang di vampiri. Da allora si è chiusa a riccio-
- Senti, cosa è questa storia della galera?-
- Sei stata un paio d’anni in galera tutto qui-  disse Angel con noncuranza.
-  E perché? Che ho fatto?-
-  Risse, aggressioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento del patrimonio-
- Lei ha detto che ho fatto una confessione da rabbrividire-
- Esagerava-  tagliò corto Angel - Te l’ho detto, si è chiusa a riccio, tende a vedere tutto nero e negativo-
-  Non è l’unica persona qui, mi pare-  disse Faith, che poi aggiunse-  Senti, io…non sto troppo bene. Questa afa che c’è, la storia di Kakistos…vado un attimo a stendermi di sopra. Va bene?-
Fai pure, non c’è problema.

****

Faith salì in camera sua, chiuse la porta a chiave e si buttò sul letto. Voleva stare sola, non vedere nessuno, nemmeno Angel. Soprattutto Angel. Quella poliziotta l’aveva innervosita. Peggio: quella poliziotta aveva detto cose che avevano ferito il suo amor proprio. Esagerava? Era una paranoica che vedeva tutto nero? Non lo sapeva, ma quello che aveva scoperto è che era stata in galera, e probabilmente avrebbe dovuto ancora starci. Pensieri, pensieri, pensieri…. Mille pensieri li si accumulavano nella testa. Avrebbe voluto non pensare affatto. Pensare la faceva stare male. Pensare la faceva piangere. Ed era una cosa che non sopportava. Fin da quando da piccola sua madre la maltrattava. Aveva giurato a se stessa che non avrebbe più pianto.
Allungò la mano prese il lettore di CD. Mise dentro un cd, quello con la musica più rumorosa che aveva. Il rumore le avrebbe impedito di pensare. Il rumore non l’avrebbe fatta soffrire, le avrebbe impedito di piangere.

****

Angel sollevò la cornetta del telefono e compose un numero. Dall’altra parte del filo  la mano di Lorne alzò il ricevitore.
-  Pronto Lorne, sei tu?-
- Sì sono io, novità?-
-  È venuta qui Kate-
- Chi Ghiacciolo- Kate?-
- Sì proprio lei-
- E…sei riuscito a rompere il ...ghiacciolo?-
- Non è il momento di scherzare, Lorne, Ci ha fatto vedere delle foto, direi piuttosto impressionanti, del delitto di ieri notte. Faith ha identificato l’uccisore, che pare essere il nostro revenant. Un certo Kakistos.-
- Mmm, bè almeno adesso sappiamo chi è -
- Sì-
-  Faith come sta?-
-  Mi pare preoccupata: Senti, potresti procurarmi della documentazione?-
- Cosa ti serve?-
- Dei documenti che attestino che Faith mi è stata affidata ed è sotto la mia responsabilità-
-  Non sarà tanto facile. Però conosco un tipo che conosce un tipo…bisognerà ungere un po’ di ingranaggi, ma si può fare. Certo che..-
- Che cosa?-
- Ti prendi la responsabilità di Faith…è un bell’impegno.-
- L’ho già preso questo impegno, tempo fa. Ciao Lorne -
- Ciao ciao paparino -
L’ironia di Lorne a volte gli dava ai nervi, ma era anche un toccasana indispensabile per sdrammatizzare le situazioni più intricate.

****

Un paio di ore dopo il sole era tramontato. Los Angeles si preparava ad un’altra nottata.Un’altra nottata di terrore. Un’altra nottata di angoscia,
Il telefono trillò ancora nell’ufficio di Angel.
- Pronto, sono Kate, ci siamo. Il vampiro è entrato in azione, Ha rapito dei bambini e si è barricato dentro la scuola di Barry Town.
-  Veniamo subito -
Angel mise giù l’apparecchio, si voltò e vide Faith, dietro di lui. Pallida, quasi emaciata, vestita in nero, con una tensione sul volto che si leggeva ad un miglio di distanza sembrava quasi un’apparizione spettrale,
-  E’ giunto il momento. Kakistos ha rapito dei bambini e si è barricato dentro una scuola.-
- Peggio per lui-  disse Faith mentre si avviava verso l’armadio delle armi.
Lo aprì, estrasse una balestra
-  Questa mi piace.-
-  Lo so –
-  Anche questo non è male.-  Disse prendendo una piccola ascia -  e poi ho sempre questo-  mostrò il paletto nascosto sotto il giubbetto stretto che indossava.
- Se non ti conoscessi avrei paura-  disse Angel mentre infilava la sua spada sotto il suo trench lungo.
-  E faresti bene-  lo ammonì Faith.
I due salirono sulla decappottabile nera di Angel e imboccarono a piena velocità l’autostrada verso Barry Town.

Dopo poco Faith e Angel erano sulla scena del rapimento: L’operato di Kakistos non era passato inosservato. C’erano auto della polizia dappertutto, una folla piuttosto consistente composta in parte dai parenti dei piccoli ostaggi ma anche da parecchi curiosi, e anche una discreta presenza di giornalisti e cameraman. Angel cercò subito Kate stando attento di non dare troppo nell’occhio.
Finalmente la trovarono. Kate si allontanò senza farsi notare e raggiunse il vampiro e la cacciatrice
-  E’ barricato dentro. Ha con sé dei bambini e un’insegnante. Temiamo che abbia già iniziato ad ucciderli.-
-  Ma perché, perché tutto questo?-  chiese Faith.
-  Cerca noi-  rispose Angel.-  Le pallottole non possono fermarlo -
- E’ quello che sto cercando di spiegare a quegli idioti laggiù-  disse Kate – io cerco di tenere la truppa ferma, cerchiamo di distrarlo un po’. Voi provate ad entrare dall’entrata dietro e di stanarlo. Ma fate in fretta, perché poi saremo costretti ad irrompere…-
-  E sarà una carneficina-  concluse Angel.
Kate annuì, prima di allontanarsi aggiunse -  Buona fortuna-
-  Però, sembrava  quasi umana stasera – commentò con un sorriso ironico Faith.
Angel non gli rispose e si avviò velocemente verso l’entrata indicata da Kate.
I due scivolarono dentro senza difficoltà. Il luogo pareva totalmente abbandonato. Passarono un corridoio, poi finalmente trovarono tracce del passaggio di Kakistos: due persone, probabilmente appartenenti al personale della scuola, erano riverse a terra in una posa grottesca, la gola squarciata.
- Riconosco il suo stile-  disse con aria disgustata Faith. La ragazza si fermò, estrasse una piccola freccia dal tascapane e caricò il suo archetto.
- Sei pronto?-
Angel fece cenno con la testa, ed estrasse la spada da sotto il cappotto. I due salirono le scale.
Non ci volle molto ad individuare l’aula dove il vampiro teneva in ostaggio le sue vittime, dei pianti misti a delle urla disumane risuonarono nell’edificio vuoto e scuro, illuminato solo di tanto in tanto dalle luci provenienti dalla strada.
I due arrivarono davanti all’aula e sentirono distintamente il mostruoso vampiro gridare -  Non c’ è nessuno che vi possa salvare, Né la polizia, né quel buffone del vampiro con l’anima e la sua amica cacciatrice, non verrano mai e se venissero…sarebbe la loro fine !-
Angel buttò giù la porta con una spallata poderosa

****

Kakistos fu sorpreso mentre teneva una bambina tra le sue mani deformi. Gli altri bambini stavano in fondo all’aula, tremanti, ma per terra c’erano i corpi esanimi della loro insegnante e di due di loro.
Angel e Faith non ebbero tempo di rendersi conto di quello che succedeva.
Kakistos non era solo e due vampiri si scagliarono contro gli intrusi. Angel colpì d‘istinto con la spada il primo liquidandolo mentre Faith centrò con la balestra il secondo. Un terzo si scagliò come una furia sulla cacciatrice. Faith non poté ricaricare l’arma ma la usò come una clava. Il vampiro fu gettato per terra e prima che potesse riprendersi Faith gli era addosso con il fidato paletto e lo finiva.
Angel gridò rivolto al mostro : - Le tue guardie del corpo hanno fatto una brutta fine! -
-  Erano palloni gonfiati e sono stati sgonfiati, e adesso tocca a te -  rincarò la dose Faith.
Kakistos sollevò in aria la bambina – siete arrivati un po’ tardi. Tardi per loro – fece un cenno ai corpi per terra,-  e tardi anche per lei.-  disse con un ghigno demoniaco. - Vi siete rammolliti.-
- NO!-  gridò Faith, mentre Angel si slanciava con tutto il suo peso contro Kakistos. Riuscì a sbilanciarlo quel tanto perché allentasse la presa e Faith fu rapidissima a strappare la bambina dalle grinfie del mostro.
I due vampiri erano avvinghiati l’uno all’altro e Faith ne approfittò per fare scappare gli altri bambini -  presto! - urlò verso di loro indicando l’uscita.
Alcuni erano troppo terrorizzati per muoversi e Faith dovette letteralmente trascinarli fuori .
Nel frattempo Angel e Kakistos continuavano nella loro lotta libera ma Angel si trovava  a mal partito. Kakistos aveva infatti sfruttato il proprio maggior peso e si trovava sopra ad Angel e gli stringeva il collo sempre di più.
Una freccia si conficcò in una delle sue immense cosce. Faith aveva scoccato la freccia  con la balestra  e lo guardava con aria di sfida.
-  Mi fai il solletico!-  urlò il demone.Un’altra freccia lo colpì nel collo. L’enorme vampiro mollò la presa su Angel che giaceva tramortito ai suoi piedi e urlando si alzò in piedi.
- Faith!-  Urlò con una voce spaventosa e cavernosa. - Adesso ti strapperò il cuore-
Il vampiro si strappò con rabbia la freccia ma Faith non era stata a guardare, Prese rapidamente la spada di Angel e diresse un colpo risoluto verso il cuore del vampiro, con tutta la forza che aveva.
Questi Barcollò ma non cadde. Faith estrasse la lama  e colpi con un colpo rotatorio da destra verso sinistra. La lama cadde con precisione millimetrica sul collo del mostruoso vampiro decapitandolo di netto. La testa rotolò verso Angel. Ancora a terra. Il resto  si dissolse.
Angel fermò la corsa della testa e chiese a Faith.-  Ti piace il basket?-
- Preferisco il calcio, stasera !-  rispose Faith caricando il destro e tirando un calcio al capo mozzo di Kakistos. La testa andò dritta verso il muro e qui terminò la sua corsa spaccandosi in mille pezzi.

****

Mentre stavano per uscire dall’aula sentirono un lamento, uno dei bambini era rimasto nascosto sotto un banco e non era fuggito come gli altri.
Faith si avvicinò a lui – Ehi piccolo, cosa ci fai ancora qui?
Il bambino ancora tremava e guardava i due estranei con occhi impauriti.
- Non devi avere paura. E’ tutto finito. Dai dammi la mano che ti riaccompagno dalla tua mamma.-
il bambino non faceva nessun movimento
-  Da bravo,-  disse Faith porgendogli la mano-  come ti chiami?
- Bill-  rispose il bambino allungando timidamente la mano verso la cacciatrice.
-  Ok Bill, adesso andiamo a mangiarci un gelato -
I tre si avviarono verso l’uscita.

****

Angel, Faith e Bill uscirono dalla porta laterale da dove erano entrati. Non dovevano dare nell’occhio a causa della loro situazione particolare, però dovevano anche riconsegnare Bill alla madre e al padre. Angel chiamò sul telefonino Kate.
La poliziotta non si fece attendere a lungo. e accorse verso l’uscita secondaria.
- Sono stati recuperati tutti?.
-  Abbiamo fatto il possibile-  disse Angel—purtroppo per alcuni di loro non c’è stato nulla da fare. - Gli altri bambini dovrebbero essere al sicuro.-
- Sì. li abbiamo raccolti fuori.-  confermò Kate.
- Ne manca uno -  disse Faith sempre tenendo per mano Bill.
- Bill! - Si udì’ un grido. Una donna corse veloce verso il gruppetto e abbracciò il bambino
-  Sei salvo, Dio sia lodato!.-
Faith guardò Angel alzando leggermente le  sopracciglia.
La donna guardò Faith: -  E’ stata lei. Lei ha salvato mio figlio.-
Prima che la ragazza potesse dire alcunché la donna l’abbracciò. Faith seppure imbarazzata per quella imprevista manifestazione d’affetto, restituì l’abbraccio, timidamente.
-  Non so come ringraziarla. Proseguì la donna staccandosi da Faith,
- Non deve, era mio dovere-  rispose Faith schernendosi.
Kate prese in mano la situazione allontanando gentilmente la madre di Bill – Signora Logan la nostra agente ha bisogno di riposare adesso, capirà è stata una prova difficile per tutti…-
Non appena la signora Logan si fu allontanata Kate si rivolse ai due – Ragazzi siete stati magnifici, ma ora è il caso che vi allontaniate prima che qualche rompiscatole piombi qui e…-
- Tenente! tenente! - Una voce la interruppe.
- Sono McCullen del Los Angeles Time-
-  La conosco signor McCullen-  rispose Kate dissimulando una certa insofferenza.
-  Come è avvenuta la liberazione degli ostaggi? Girano voci strane, voci che parlano di due agenti speciali.-
-  Non posso dire niente-
- Sono loro per caso?-  disse Mc Cullen facendo cenno verso Faith ed Angel che si stavano rapidamente allontanando
-  Loro chi?-
- Non faccia la gnorri. Sono loro.-
- Se lo dice lei-
- Strano non li ho mai visti, soprattutto la ragazza, non è un po’ troppo giovane per fare l’agente?-  
-  Non si è mai troppo giovani-  rispose Kate
-  E lui, quel tipo strano, non è quell’agente di quella strana agenzia investigativa che ha a che fare con l’occulto? -
-  Lei sta facendo troppe domande-
- Ma sono le domande che il pubblico vuole: è vero che questo rapimento è stato fatto da forze, occulte, invisibili? La presenza di quel tipo e di quella nuova “agente” – McCullen calcò sulla parola agente-  indicherebbe che potremmo essere di fronte ad un caso stile X- files?-
- Lei ha visto troppi telefilm, signor Mc Cullen, e se ora non le dispiace, stiamo lavorando. Quindi si tolga di qui prima che la faccia arrestare-
-  Mi minaccia? Siamo in una democrazia, nel paese della libertà e la stampa ha il  sacro diritto/dovere di informare…
-  i propri cittadini su ciò che avviene blablabla. Conosco la tiritera. Arrivederla signor Mc Cullen-  Kate si allontanò rapidamente.
Mc Cullen guardò verso Faith ed Angel ma ormai erano scomparsi alla vista.

****

Ritornati all’agenzia i due posarono le armi nell’armadio.
- Faccio una doccia-  disse Faith. - Voglio levarmi l’odore del sangue.-
- Saggia decisione-
Una mezz’ora dopo Angel era sul terrazzino a respirare l’aria fresca della notte.
Faith  s’era cambiata i vestiti e si asciugava i capelli con una asciugamani nella Hall dell’albergo.
Il telefono squillò. Faith alzò il ricevitore.
- Chi è?-
-  Lorne. Volevo sapere come è andata, i telegiornali hanno fatto delle grandi confusioni, e poi quel McCullen.. lo strozzerei!.
-  E ‘ andata bene. Insomma, quasi, purtroppo non siamo riusciti a salvarli tutti. Però quel maledetto Kakistos e i suoi amichetti sono stati distrutti, e stavolta per  sempre. Almeno spero.-
-  State tutti bene, comunque?-
-  Sì Lorne, stiamo bene, tutti e due, grazie, ci vediamo domani.-  tagliò corto Faith.
Appena messo giù il telefono questi suonò ancora.
- Ma chi diavolo è che rompe ancora?-  Faith alzò nervosamente il ricevitore
-  Qui Angel investigations-
-  Angel?-  chiese una voce maschile dall’altra parte del ricevitore.
-  No, sono Faith-
- Faith, cercavo proprio te! Finalmente ti ho trovato!-
- Chi..chi diavolo sei?-
-  Sono Xander! Non mi riconosci?-
- No, veramente non mi ricordo nemmeno chi sei..-
- Ehi sei ancora arrabbiata con me per quella storia della partita dei Lakers, Non pensavo te la prendessi così tanto!-
-  Quale partita? che stai dicendo?.Senti mi spiace, ma io ho… avuto un incidente.. e non ricordo molto…-
-  Un incidente? E non ti ricordi niente?.. però Angel te lo sei ricordato visto che sei lì.-
-  Ho trovato un biglietto. Senti veniamo al dunque, che vuoi?
-  Niente, io ho telefonato ad Angel proprio perché sei sparita all’improvviso.-
-  Bè ora mi hai trovato. Ciao-
- Hei aspetta vengo subito a trovarti. Dimmi dove stai?
- Va bene vieni a trovarmi,  ti leggo l’indirizzo-
-  Ok arrivo domani. ciao-
-  Ciao-  disse Faith buttando giù il telefono-  dev’essere la giornata dei rompiballe.-
- Chissà come è sto Xander…-  mormorò tra sé e sé mentre saliva le scale dell’hotel.

****

Angel era sul terrazzo del suo appartamento, guardava l’immensa città che si estendeva tutto intorno, piena di oscurità ma anche di luci colorate.
Faith lo raggiunse-  Ha telefonato un certo Xander-
- Xander? Che voleva?-
- Mi cercava.-
Angel fece un sorrisetto malizioso
- Bene, allora non ci sono solo vampiri sanguinari, mostri e poliziotte di ghiaccio che ti cercano. Faith, stai migliorando.…-
-  Grazie-  sorrise la cacciatrice-  com’è questo Xander, voglio dire mi è sembrato un tipo un po’ strano-
- Sì un po’ strano lo è. E’ simpatico, un bravo ragazzo. Alle volte mi fa venire voglia di spezzargli il collo.-
-  Capisco. Beh ha detto che arriva domani, così vedo che tipo è.-
- Viene qua?-  chiese Angel con aria infastidita.
-  Sì. Hai detto che è simpatico, no?-
- Sì. Intendevo dire che è simpatico a te. A me per niente.-
- Ah-  Faith annuì rimanendo in silenzio.
I due tacquero per un po’. Poi Faith ruppe il silenzio.
- Angel è venuto il momento che tu mi parli.-
Angel la guardò.
-  Voglio sapere Angel. Non puoi tenermi all’oscuro del mio passato, non puoi. Non è giusto. Qualsiasi cosa io abbia fatto. Devo sapere.-
Angel tornò a guardare verso la città.
- Vuoi sapere qualcosa  a riguardo di quello che t’ha detto Kate? Perché eri in prigione?-
Faith fece cenno con la testa.
-  Duplice omicidio. Uno doloso. Hai confessato e ti sei consegnata a Kate.-
Faith stette in silenzio.
- Quando arrivasti qui a Los Angeles-  proseguì Angel-  eri come un animale rabbioso. Mi cercavi. Volevi uccidermi. In realtà odiavi te stessa prima di tutto. Capì subito che in realtà volevi che io ti ammazzassi, per porre fine alla tua disperazione. Lo capisco, lo capivo, perché anch’io ero passato per la stessa strada. E per molto più tempo di te. So cosa vuol dire essere odiato da tutti e sapere di meritare quell’odio. –
Faith lo guardava attonita, la brezza accarezzava i suoi lunghi capelli.
-  Cosa hai fatto, allora?-
-  Ho fatto quello che ritenevo giusto. Non ti ho ammazzato. Ti ho dato quello di cui avevi disperato bisogno. Un po ‘ di fiducia, un po’ di comprensione. -
-  Ti ringrazio Angel. Io non sapevo…-
- Hai fatto tu il resto, eri tu che volevi cambiare, Hai capito che dovevi espiare per riprendere la tua strada. Devi ringraziare  solo te stessa.-
- No, devo ringraziare te.-
I due stettero in silenzio nell’oscurità che li avvolgeva sempre di più.
Dopo alcuni minuti Faith tornò a parlare
-  Sai Angel, quella donna che mi ha ringraziato, perché avevamo salvato suo figlio.
- Sì. Me la ricordo-
-  Prima, io ero motivata solo dal mio odio per Kakistos. Ero tutto concentrata su di me, sui miei malesseri, sui miei ricordi, o meglio i ricordi che non ho. Quella donna, quel bambino, mi hanno fatto capire delle cose.-
-  Non è solo per noi che combattiamo, - riprese Faith-  c’è tanta sofferenza, là fuori. Tu mi hai aiutato, anche adesso, e io devo aiutare gli altri, credo che questo dia un senso a tutto quanto.  Non è così Angel? -
- E’ così, Faith, è così-

Poi, dopo un breve silenzio Faith riprese:
- Hai detto che bisogna espiare per riprendere la propria strada, che bisogna riparare ai propri errori. Immagino che questo riguardi tutti e due, Angel-
Angel annuì -  Riguarda tutti e due e, forse, non avrà mai fine-
Il suo sguardo si perse nella notte buia.

FINE DELL’EPISODIO






 
   
 
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