Alcune giornate sembravano davvero interminabili, gli impegni al Santuario e le missioni affidategli da Shion erano una quotidianità che spesso risultava pesante, anche per chi come Aiolos cercava sempre di assolvere ai propri doveri con dedizione e impegno.

Stava risalendo i gradini della nona casa, luogo del quale era il legittimo custode, eppure ogni qual volta si accingeva a tornarvi sentiva come se quel posto non gli appartenesse veramente. Si fermò a metà strada guardando da lontano il maestoso tempio che si stagliava dall’alto. Si sedette su una roccia, più per riposare la mente che il corpo, i suoi pensieri correvano altrove… ad un infanzia troppo presto volata via, alla perdita dei suoi amati genitori e al profondo affetto che aveva per suo fratello Aiolia.

Presto anche lui sarebbe diventato un cavaliere e il suo desiderio era che si distinguesse da tutti per il suo coraggio ma soprattutto per il suo nobile cuore. Abbassò la testa toccandosi istintivamente la fronte, quella fascia rossa che da sempre portava rappresentava la presenza costante di una persona cara al suo cuore che le era sempre accanto. Solo sfiorando quel nastro sentiva i suoi battiti accelerare, mentre la sua mente focalizzava il suo splendido volto adornato da due occhi di un verde cosi lucente da sembrare pietre preziose.

“Amore mio…” si permise di dire nella solitudine di quella placida serata nella quale tutto sembrava tacere in un silenzio innaturale.

Alzò gli occhi per guardare il magnifico cielo stellato di quella notte primaverile, sembrava un manto luminoso e avvolgente che proteggeva tutto il Santuario contro qualsiasi oscurità. La sua attenzione venne ben presto attirata da alcuni passi leggeri uditi in lontananza, chi poteva essere a quell’ora che si addentrava per le dodici case?

I suoi dubbi vennero subito fugati dalla percezione di un cosmo luminoso e familiare che ravvivò il suo sguardo in un istante.

La giovane fanciulla camminava lentamente concentrando i suoi occhi su Aiolos. Un leggero vestito bianco e azzurro e i capelli lasciati sciolti sulle spalle le conferivano l’aspetto di un incantevole musa che ispirava i più dolci pensieri.

“Alexiel tu qui?” le disse, insolitamente sorpreso dalla sua presenza.

“Buonasera cavaliere, ti credevo nel tuo tempio a quest’ora?” disse la giovane.

“Beh, io ti credevo alla tredicesima casa e invece… ma Shion suppongo non sappia di questa tua fuga?” le chiese.

“Decisamente no.” Rispose lei con un sorriso imbarazzato

“Come al solito sei uscita di nascosto. Lo farai ammattire uno di questi giorni.” Disse il cavaliere

“Piuttosto perché sei qui fuori?”

Lui abbassò lo sguardo, non sapeva esattamente cosa rispondere e non voleva di certo impensierirla per delle sciocchezze.

“In verità non lo so… ho vissuto per tanto tempo con Aiolia, lo cresciuto praticamente da solo e sono abituato a strilli, schiamazzi e confusione…” provò a spiegare.

“Vuoi dire che ti manca tutto questo?” disse lei

“Credo che mi manchi un luogo che io possa chiamare di nuovo casa. Il nono tempio è la dimora di Sagitter e dovrebbe essere anche la mia quindi. Eppure spesso sento di dover scindere le due cose per non rimanere schiacciato da un peso troppo grande da portare.”

Distolse lo sguardo dalla fanciulla quasi non volesse turbarla con quelle parole.

Alexiel gli prese dolcemente il volto tra le mani incatenando gli occhi del cavaliere ai suoi.

“In qualunque luogo tu ti troverai io sarò sempre al tuo fianco e finchè questo avverrà ogni posto sarà la tua casa.”

Avvicinò dolcemente le labbra a quelle di Aiolos avvolgendolo in un dolce bacio che aveva il sapore di una promessa. Il giovane ricambiò quel gesto con tutto l’amore e la passione che da sempre nutriva per lei.

La dolcezza di quelle labbra e la sincerità delle sue parole gli diedero la certezza che lei le sarebbe rimasta sempre accanto e lui l’avrebbe protetta da qualsiasi pericolo.

Si separarono l’uno dall’altra pur non volendo, continuando a guardarsi negli occhi per godere della magia che i loro sguardi riuscivano a creare. Aiolos poggiò la testa sul ventre di Alexiel e lei lo avvolse in un abbraccio quasi materno come a volerlo proteggere dai suoi timori e dalle paure che spesso provava.

“Credi che un giorno riusciremo a dire al Sommo Shion cosa proviamo? Si… insomma che ci amiamo” chiese il cavaliere

“Sai amore mio… in fondo credo che lui lo sappia, forse lo ha capito già da tempo.” Gli rispose

“Potrebbe non approvare? Cacciarmi dal Santuario. Lui tiene molto a te, non vorrei che lo prendesse come un tradimento o un affronto nei suoi riguardi.”

Lei lo guardò sorridendo, accarezzandogli i capelli.

“E’ questo che adoro di te…” disse baciandolo sulla fronte. Aiolos la guardò con aria sorpresa.

“Ti preoccupi sempre per le reazioni degli altri, temi di ferire le persone e sacrificheresti la tua felicità pur di non scontentare nessuno.” Gli disse Alexiel

“E credi che sia sbagliato questo?

“No… credo che tu sia la persona più generosa e altruista che conosca. E se Shion tiene a te almeno la metà di quanto ci tengo io non potrà che approvare il nostro amore.”

Finalmente Aiolos perse quell’aria seria che da sempre la distingueva per sorriderle a sua volta, rincuorato da quelle parole.

“Tu hai il potere di rendere tutto così incredibilmente semplice che mi stupisci ogni volta.” Le disse

“La vita di voi cavalieri è già cosi dura e pericolosa, ed io se posso alleviarla con delle semplici parole ne sono ben lieta.” Aiolos si alzò guardando nuovamente verso la nona casa.

“Credo che sia ora che io riprenda il mio posto , e tu devi rientrare alla tredicesima casa prima che si accorgano della tua assenza. Ti accompagno vieni…”

Ma la giovane si oppose a quella decisione.

“E se io ti dicessi che non voglio tornare?”

“Ti risponderei che sei impazzita! Che intenzioni hai?” disse Aiolos abbracciandola

“Voglio adempiere alla promessa che ti ho fatto, voglio che tu senta il tempio del Sagittario non come un vincolo, ma come una casa, come un rifugio per il nostro amore.” Disse Alexiel con uno sguardo languido e dolce che dimostrava chiaramente la determinazione delle sue parole.

“Mi stai dicendo forse che…” lo interruppe

“Voglio trascorrere la notte con te, voglio che le tue braccia siano il mio rifugio e che le mie carezze sciolgano per sempre le tue paure.”

Lui la guardò estasiato, era sempre stata testarda e sicura di se, ma come poteva rifiutarsi di trascorrere un intera notte con colei alla quale aveva donato il cuore. Non avrebbe accettato un no come risposta e forse lui non voleva nemmeno dissuaderla.

“Sai che correremmo un rischio se osassimo tanto?”

“Hai paura amore mio?” gli chiese lei.

“No, non ne ho se tu sei convinta…”

“Non sono mai stata più certa di qualcosa in vita mia.” Quella semplice risposta ruppe ogni remora e qualsiasi dubbio. Non era solo desiderio o passione ciò che entrambi bramavano, ma qualcosa di più profondo e intimo.

Poter condividere finalmente un luogo che appartenesse ad entrambi, suggellando fra le sue mura la promessa di un amore cresciuto con loro e rafforzatosi nel tempo e nella conoscenza reciproca.

Aiolos la prese tra le braccia sfiorandole le labbra con un tenero bacio, non servirono altre parole a loro bastava uno sguardo per capirsi. Spiccò un balzo aprendo le maestose ali della sua armatura e si diresse verso il luogo che per sempre avrebbe custodito il segreto del loro amore. Un luogo che da quel momento sarebbe stato la loro casa.