Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: terrioscar    09/06/2018    8 recensioni
Questa storia è stata creata perchè la meravigliosa opera d'arte chiamata Lady oscar, per una romantica come me, non poteva avere un finale così tragico. Per questo motivo, ho immaginato e creato a scopi puramente amatoriali il continuo di questa avvincente opera che descrivo :Dopo la morte di Andrè, Oscar era miracolosamente sopravvissuta alla tisi e alle ferite avute durante la presa della Bastiglia, accanto a lei c'erano sempre Alain che l'amava follemente, Bernard e Rosalì. per continuare l'impresa che voleva migliorare le condizioni del popolo era diventata il leggendario "Comandante" un eroe incappucciato che salvava dalla ghigliottina chi era condannato ingiustamente. In quella occasione rincontrò il sempre innamorato Conte Girodelle, che la salvò da morte certa. La passione che la travolse però aveva le sembianze e il cuore di Alan, anche se il suo pensiero era sempre per il suo amato Andrè, che in realtà tornerà prepotentemente nella sua vita solo molto tempo dopo a causa di un amnesia. In questo contesto, nel tempo, si intrecceranno le storie di altri amati personaggi, come quello della Regina Maria Antonietta e del Conte di Fersen, fino ad un sorprendente epilogo.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Comandante è troppo rischioso, sembra che ci stiano aspettando” disse un uomo alto e moro, ad una donna bellissima, alta, dai lunghi capelli biondi e profondi occhi azzurri che nascondeva la sua identità sotto un mantello nero con cappuccio, dello stesso colore della sua camicia e del suo pantalone. Lei osservava attenta i soldati preparare la ghigliottina per le ennesime esecuzioni e vittime volute da Robespierre. “Dove sarebbe la novità Alain?  E’ un anno che cercano di catturarci, comunque questa volta non hanno badato a spese hanno messo uomini anche tra la folla, inoltre c’è esplosivo in varie parti della piazza, dobbiamo essere sicuri che non riescano ad utilizzarlo altrimenti ci sarebbe una carneficina” disse sicura di se. L’uomo rispose facendo intuire la sua ammirazione“ In realtà aspettano l’intervento del “Comandante” un po’ tutti. Siete diventata ancora una volta un eroina Madamigella Oscar”, lei lo guardò con i suoi meravigliosi occhi azzurri e lui senti il cuore sussultare “non sono un eroina Alain, sono solo una donna che lotta per chi non può difendersi da questa orrenda rivoluzione, che siano i sovrani, il popolo o nobili, nessuno merita di essere condannato e ucciso senza un giusto processo. Io e Andrè non abbiamo combattuto per questo, volevamo solo che venisse riconosciuto al popolo il diritto ad una vita più dignitosa.” rispose. Alan la osservò , mentre lei continuava a studiare i più piccoli particolari del piano, pensando che da quando Andrè l’uomo che lei amava era morto, lui era diventato la sua ombra. Avrebbe dato la vita per proteggerla e i sentimenti che celava nel cuore, ormai senza il suo amico Andrè, lo avevano travolto prepotentemente. L’amava, l’aveva amata dal giorno che l’aveva sfidata come suo comandante nella Guardia Nazionale,  ma per rispetto del suo amico Andrè, che l’amava da sempre, si era fatto da parte, ma ora poteva osare sognare, anche un rude passionale come lui aveva scoperto che quando ami davvero desideri solo la felicità di chi ami. Bernard si avvicinò: “ tutto è pronto Comandante” disse un uomo alto, con occhi e capelli castani aspettando un suo ordine “ bene, ma dobbiamo cambiare la posizione di Gerard e Simon, poiché hanno messo degli esplosivi ai lati della piazza e non voglio vittime.” disse, lui ebbe un esitazione e lei lo intuì “coprirò io il loro ruolo, Bernard” aggiunse. Alain e Bernard si guardarono “Comandante è troppo rischioso” disse Alan, ma lei senza rispondere si allontanò tra la folla non lasciando altra scelta al primo di seguirla e al secondo di avvisare i due uomini.  Oscar si avvicinò al palco dove a circa 2 metri si innalzava la ghigliottina, c’erano circa 5 soldati e sicura di se pensò che insieme ad Alain avrebbe potuto affrontarli. La folla era in fermento poiché era arrivato il carro con i condannati … c’erano quindici uomini, per lo più tutti nobili, tra cui c’era un volto familiare, era il Conte Girodelle. L’uomo visibilmente provato aveva sempre i lunghi capelli castani e gli occhi piccoli e azzurri, appariva stranamente sereno, quasi rassegnato,  indossava una camicia bianca sporca di sangue, indice che era stato picchiato. Fu preso per primo, perché era il condannato più illustre e tutta la folla urlava che dovesse morire. Il piano ebbe inizio, appena il condannato salì sul patibolo, Oscar con un salto felino ci salì insieme ad Alain, iniziando a sfidare i 5 soldati, sotto lo sguardo sorpreso del Conte Girodelle, che vide il famoso “comandante” intervenire per salvarlo. Tutta la folla iniziò a pronunciare il suo nome “E’ arrivato il Comandante…allora non è una leggenda è tutto vero”  si sentiva gridare, “allora sono innocenti” gridava qualcun altro, mentre da ogni parte della piazza intervennero i 30 uomini di Oscar che bloccarono i 50 soldati, mentre Gerard e Simon avevano tagliato la miccia dell’esplosivo e si erano liberati dei soldati preposti a farlo saltare. Il Conte Girodelle sbiancò, poiché anche se la figura di fronte a se era incappucciata, gli sembrava di conosceva troppo bene quel modo unico di combattere. Non voleva illudersi, ma era quasi certo che fosse la sua amata Madamigella Oscar, anche se gli avevano riferito che era stata uccisa durante la presa della Bastiglia 18 mesi prima. I suoi uomini riuscirono a caricare ad uno ad uno i vari condannati ed a portarli in salvo tra una folla che non li ostacolò poiché erano affascinati dalla figura del “Comandante” che aveva salvato anche tanti di loro, era rimasto solo Girodelle, che fu caricato sul cavallo di Alain, mentre Oscar davanti a quest’ultimo salì sul suo cavallo bianco facendosi spazio tra una folla eccitata e collaborativa. Come delle ombre sparirono in varie stradine, portando gli uomini in salvo attraverso dei cunicoli sotterranei, che conoscevano perfettamente. Lo stesso fece Alain, ma quando cercò di far scendere dal cavallo l’uomo,  con sua grande sorpresa Girodelle gli puntò un pugnale alla gola “Sono il Comandante del gruppo di soldati che avete appena combattuto, attento a non muovervi, se volete salva la vita.” disse minaccioso aspettando che il comandante tornasse indietro per recuperare il suo uomo “Siete un vile, cosa state aspettando uccidetemi” rispose Alain temendo che Oscar tornando facesse una pazzia per salvarlo, non sapendo che lei  conoscesse quell’uomo. Oscar infatti non vedendo arrivare Alan, tornò indietro e quest’ultimo afferrò il polso dell’uomo che reagì facendoli cadere in malo modo dal cavallo. Intanto poco distanti stavano arrivando dei soldati, pronti ad intervenire. Oscar intuì che Girodelle avesse teso una trappola e non fosse un condannato, così sperando che Alan riuscisse a liberarsi dall’uomo, costrinse i soldati a seguirlo per salvarlo. Infatti la maggior parte degli uomini, come erano gli ordini, la seguirono, iniziandogli a sparare contro “NOOOOOO…Oscarrrrr” urlò Alain disperato, liberandosi con un pugno da Girodell risalendo al cavallo per seguirla. Intanto il Conte disperato dopo aver sentito il nome di Oscar intuì che non si era sbagliato e che forse aveva condannato la donna che amava, appena si avvicinarono una parte dei  suoi uomini prese uno dei cavalli e si lanciò all’inseguimento, poiché doveva fermarli ad ogni costo.  La fuga fu veramente travolgente, Oscar era una furia e riuscì a prendere parecchia distanza, ma quando voltandosi intravide Alain che stava per raggiungere i dieci soldati, fu costretta a tornare indietro per aiutarlo. La tragedia sembrava annunciata, Girodelle li raggiunse urlando: “Fermatevi, non sparate è un ordine” urlò mettendosi tra i suoi soldati e madamigella Oscar che li aveva quasi raggiunti, mentre Alan combatteva con 2 soldati. Nella confusione partì un colpo che ferì nel fianco Oscar, che si piegò su se stessa, ma estrasse comunque la spada  avvicinandosi ad Alain per aiutarlo. Lui intravide nel combattimento la mano della donna sporca di sangue e impazzito dal dolore iniziò a colpire tutti senza pietà come un folle per cercare di affiancarla, finchè un colpo alla testa con il calcio del fucile non lo fece svenire. Girodelle intanto aveva preso la situazione sotto controllo, i soldati si limitavano a difendersi dall’individuo con il cappuccio  che piano piano perse le forze svenendo. Girodelle le impedì di cadere da cavallo, trascinandola sul suo, poi adrenalinico e agitato ordinò la ritirata, lasciando Alan a terra ferito., ma arrrivati ad un certo punto cambiò traiettoria lasciando i suoi uomini senza comando. Corse verso il suo palazzo e finalmente al sicuro con il suo prezioso fardello entrò dal retro portandola di peso nelle sue stanze sdraiandola sul letto. Già dalle fattezze e dalla sua leggerezza  stringendola aveva avuto la certezza che si trattasse di una donna, ma quando gli tolse il cappuccio, che era saldamente messo con delle fasce, quel viso ovale e perfetto e quei lunghi capelli biondi, gli fecero portare le mani al cuore e piangere di gioia poiché era la sua Oscar“sei viva amore mio, sei viva” disse stringendola a se. Poi frastornato le scopri il fianco tremando dal terrore di ciò che avrebbe trovato. Il proiettile era entrato ed uscito probabilmente senza toccare organi vitali, ma aveva perso molto sangue ed era tremendamente pallida. Velocemente corse nel suo studio prendendo una cassetta dei medicinali, la raggiunse e le disinfettò la ferita. Il bruciore forte la fece urlare e svegliare. D’istinto tentò di alzarsi spostando la mano dell’uomo che la guardava impietrito dall’emozione “Madamigella Oscar siete al sicuro nel mio palazzo. Non sapevo che il Comandante foste voi … perdonatemi” disse con voce rauca. Lei nonostante il dolore cercò di restare calma “ Cosa è successo ad Alain?” chiese.  Girodelle non si stupì che pensasse ad un suo uomo e non a se stessa la conosceva bene “l’ho lasciato ferito, ma vivo. Non potevo fare di più. Ora però pensiamo a voi state perdendo molto sangue e dobbiamo medicare la ferita.” Lei tentò di alzarsi, ma le fu impossibile poiché il dolore la fece ripiegare su se stessa “vi prego permettetevi di aiutarvi. Non posso chiamare un medico, perché sareste scoperta, arrestata e giustiziata. Io ero stato mandato per questo. Sanno che il Comandante era con me, quindi mi aspetto che vengano da un momento all’altro, ma nessuno sa che in realtà siete una donna. Dirò che lui è scappato e vi presenterò come mia cugina, ma per farlo dovete avere le sembianze di una donna, non del Comandante. Vi prego privatevi di questi abiti e permettetemi di medicarvi” disse guardandola con amore. Lei sapeva di potersi fidare, ma non voleva la causa della sua disfatta “consegnatemi Girodelle. Non voglio che vi accusino di tradimento per colpa mia” disse decisa, ma lui le sorrise dolcemente “tradirei loro, ma mai voi Madamigella Oscar” . In quel momento si sentirono arrivare uomini a cavallo che urlavano il nome del Conte Girodelle. “Sono già arrivati e non ho potuto neanche medicarvi” disse sconvolto, ma lei rimase tranquilla “Andate dai vostri ospiti Girodelle e prendete tempo, io sarò pronta tra pochi minuti” disse, lui annui uscendo dalla stanza. Oscar sapendo che l’uomo stava rischiando la vita e l’onore per lei, si medicò velocemente la ferita fasciandola con le bende che lei utilizzava per contenere il seno, per evitare che si evidenziasse attraverso le camicie che indossava. Oscar con enorme sforzo si privò degli abiti e li nascose sotto il letto, poi sentendo dei passi velocemente si copri fingendo che stesse dormendo. “Non potete entrare, mia cugina sta dormendo” disse Girodelle, ma loro aprirono prepotentemente la porta e lei finse di svegliarsi in quel momento “Cosa succede Victor?” chiese chiamandolo per il nome di battesimo, per essere credibile. “Mia cara nulla di cui preoccuparti, purtroppo stanno cercando il Comandante, un delinquente che mi è sfuggito” disse prontamente. Lei accennò un sorriso ironico “Sicuramente non è passato di qui miei signori e poiché mi state creando un certo imbarazzo, vi chiederei di uscire da questa stanza”. I tre uomini effettivamente non avevano motivo per rimanere in presenza di quella bellissima donna e salutandola mettendosi sull’attenti uscirono dalla camera insieme a Girodelle che la guardò preoccupato. Oscar sudando freddo si adagiò sul letto esausta, ormai non aveva più forze e svenne dopo poco. Mentre i soldati perquisirono la casa per ordine di Robespierre, che dopo il racconto dei soldati non si fidava più del conte Girodelle. Appena la perquisizione ebbe termine Girodelle la raggiunse preoccupato, infatti la trovò svenuta, la chiamò invano e non potendo chiedere aiuto a nessuno perché avrebbero scoperto la sua identità, le scoprì la parte sovrastante coperta dal lenzuolo e tremando dall’emozione si occupò di disinfettare, medicare e cucire la ferita anestetizzando come meglio poteva, mentre Oscar delirava pur senza riprendere conoscenza. Esausto appena ebbe finito si lavò le mani e seduto ai piedi del letto la guardava come ipnotizzato. Oscar era bellissima e vederla seminuda gli faceva battere talmente il cuore da pensare che uscisse dal petto. “Immaginavo che fossi bella amore mio, ma mai così perfetta. Hai la pelle vellutata, dei seni meravigliosi e sei così armoniosa da sfidare le leggi della natura, sembri un angelo eppure in te c’è un fuoco ardente della più coraggiosa delle guerriere. Ti amo perdutamente…Ti amo da tanto di quel tempo che non ricordo neanche quando è accaduto. Una parte di me, la migliore era morta con te, quando mi avevano riferito che eri stata uccisa durante la presa della Bastiglia e invece sei qui amore mio e non voglio e non posso più perderti” disse a se stesso commosso. Si sdraio accanto a lei sfiorandole il bellissimo volto, avrebbe voluto tanto baciarla, ma non sarebbe stato giusto e così le si addormentò accanto felice come non lo era mai stato. Intanto Alan aveva ripreso conoscenza e disperato aveva raggiunto Bernard “L’hanno ferita e io non sono riuscito a difenderla. Era quasi in salvo eppure è tornata indietro per salvarmi. Non so dove l’hanno portata, ma è nelle loro mani e la uccideranno” disse fuori di se. “La salveremo Alan” rispose Bernard molto provato con l’approvazione di tutti i presenti, ma Alan incurante della sua ferita risalì a cavallo deciso ad andarla a cercare subito ”andrò direttamente da quel bastardo di Robespierre” disse, ma Bernard sapeva che si sarebbe solo fatto uccidere, quindi fermò il cavallo per le briglie e diede ordine agli uomini di farlo scendere. Alan come impazzito cercò di liberarsi…”lasciatemi  la mia Oscar è in pericolo, devo salvarla”urlava, colpendo chiunque tentasse di fermarlo, perfino lo stesso Bernard, che esasperato lo anestetizzò con un fazzoletto imbevuto di anestetico. Quando finalmente Alan fu innocuo, Bernard asciugandosi le labbra sanguinanti per i pugni subiti lo guardò sospirando pensando “So quanto la ami Alan, come si può non amare Madamigella Oscar, ma non è facendoti uccidere che potrai salvarla, ma ti giuro che farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla, anche a costo della mia stessa vita, ma dobbiamo saper agire”. Intanto ad Oscar era salita una febbre fortissima, poiché la ferita si era infettata. Girodelle si prese cura di lei senza allontanarsi un attimo, giustificando le sue assenze alla costituente per le ferite subite nello scontro. La alimentava, lavava, cambiava e curava senza sosta vivendo tutto come se fosse in un sogno e con un amore incondizionato. Nessuno doveva avvicinarsi alle sue stanze e tutti pensavano, che la bella ospite allietasse le giornate del Conte, che chiese per lei anche abiti e camicie da notte preziose. Trascorsero altri  tre giorni, prima che la temperatura iniziasse a calare leggermente, Girodelle finalmente iniziò a sperare e avvicinandosi alla donna per controllare la temperatura si trovò vicino alle sue labbra che sfiorò con un bacio. Quel contatto lo inebriò facendolo emozionare come mai nella vita e pensò “quando sarai mia moglie Oscar impazzirò di felicità ad averti tra le mie braccia e ti renderò felice poiché sarò il più virtuoso e devoto dei mariti…credimi” , mentre lei ignara volteggiava delirando in un mondo parallelo. Quella sera stessa Oscar si sveglio sentendo due uomini gridare “Robespierre mia cugina è partita e voi non avete nessun diritto di entrare in casa mia in questo modo” urlava Girodelle, ma Robespierre diede ordine ai suoi uomini di bloccarlo recandosi verso le sue stanze. Oscar sentì i passi sempre più vicini così velocemente si vesti con un abito di donna color rosa, che Girodelle le aveva procurato e avvicinandosi alla finestra, incurante del dolore della ferita, si calò dal primo piano utilizzando un albero che aveva i rami pendenti verso la stanza. Quando Robespierre entrò in quest’ultima non trovando nessuno diede ordine di cercare ovunque nella casa, mentre Oscar  raggiunse le stalle procurandosi un cavallo per fuggire, lei che conosceva bene la casa dai tempi in cui era Comandante delle Guardie Reali. Finalmente libera, si recò dai suoi uomini temendo che potessero fare una pazzia per cercarla. Dopo circa tre ore, nascosta dalla notte,  raggiunse il posto dove aveva intuito che potevano essere e quando arrivò li trovò tutti intenti a discutere sull’ennesima mossa da fare per trovarla. “Alain questa è l’ennesima follia che hai proposto, non si può rapire Robespierre. Tutti vogliamo salvare Madamigella Oscar, ma …” rispose Bernard all’ennesimo piano dell’uomo “ma cosa? Volete salvarla oppure no. Sono passati tre giorni e non sappiamo ancora dove l’abbiano portata. Se rapiamo Robespierre chiederemo il cambio, lui per lei. Se non siete d’accordo lo farò da solo” concluse “Sei impossibile Alain…”urlò Bernard, ma in quel momento bella come una venere arrivò su un cavallo nero Oscar che era esausta per il dolore, ma sempre fiera e combattiva. Alain nel vederla d’istinto le corse incontro  euforico la paura di averla persa lo rese incontrollabile e quando lei scese da cavallo  la baciò con un tale trasporto da lasciare tutti senza parole, tra cui la stessa Oscar, che senti il sapore della bocca dell’uomo entrare nella sua e cercarla voracemente. Sorpresa non ebbe la prontezza di reagire subito e ciò diede modo all’uomo di assaporare la sua bocca per qualche secondo, perdendosi in uno spazio-tempo che annullò ogni cosa che lo circondasse. Esisteva solo Oscar la sua amata Oscar. Lei stava per reagire, ma era veramente provata e si piegò su se stessa, Alain con l’ultimo barlume di ragione, pensando alla ferita che aveva intravisto durante la battaglia giorni prima, la prese tra le braccia “chiamate il medico” urlò stringendola forte a se. Entrò nella sua tenda insieme a Bernard e la depose sul letto, era talmente bella da mancare il fiato, entrambi non l’avevano mai vista vestita da donna e rimasero ipnotizzati. Il suo corpo fasciato in quel vestito rosa era sinuoso e aveva un decolté molto più prosperoso di quanto si intravedesse. Tremando dall’emozione Alain cercò di intuire dove fosse ferita tastando l’addome e dalla medicazione la individuò nel fianco. Strappò in quella parte il vestito e scoprendola vide che era rossa e infiammata , infatti aveva ancora la febbre forte. “Dov’è il medico” disse ancora con voce rauca, che in quel momento entrò e guardando la ferita disse “Bisogna riaprirla e pulirla, ho bisogno d’aiuto, chi mi assisterà tra voi due” disse “lo farò io” rispose Alain precedendo Bernard, che intuì che era inutile farlo desistere. L’intervento durò per circa un ora, poi finalmente la rimedicò “spero di aver evitato il peggio, ma Madamigella Oscar è una donna forte e se c’è qualcuno che può farcela è proprio lei” disse uscendo dalla stanza sinceramente dispiaciuto. Alain la guardava commosso e non si rese conto della presenza di Bernard  che si limitò a dire: “per qualsiasi cosa che ti occorrerà mi troverai fuori” disse “E’ stata ferita per difendermi Bernard. “ aggiunse sconvolto pensando a quando lei aveva caricato sui soldati per difenderlo. “non ci pensare più, ora è qui. Madamigella Oscar è una donna generosa ed eccezionale, il miglior comandante che potessimo avere, ma è molto di più per noi, è un ideale di vita” lo tranquillizzò Bernard, finchè Alain sospirando chiese “Credi che possa mai amarmi?” . Bernard temporeggiò per poi rispondere “Non lo so amico mio. Te lo auguro” aggiunse uscendo dalla stanza capendolo perfettamente. Alain le stette vicino con amore tutta la notte finquando in mattinata lei sussurrò qualcosa e lui non riuscendo a comprendere le si avvicinò. “Ditemi Madamigella Oscar, come vi sentite?” chiese, lei aprì gli occhi “sto bene”  ma quella vicinanza, rese le loro labbra un attrazione fatale a tal punto che iniziarono a baciarsi senza che potessero evitarlo, quel decolté perfetto poi in evidenza in quel vestito,  quel profumo della sua pelle,  inebriarono Alan, mentre  Oscar nella sua immaginazione sognava che fosse Andrè ricambiandolo. L’incontro di quelle lingue infuocarono il corpo muscoloso e virile di lui e perfetto e caldo di lei crearono una passione incontenibile soprattutto in Alain che aveva custodito il desiderio per Oscar da anni. Le sue mani grandi e possenti mani scesero e modellarono quel seno sodo e perfetto con palpabile energia, ciò gli fece perdere completamente il controllo, mentre Oscar aiutata dal delirio della febbre forte  si muoveva sinuosamente invitandolo inconsciamente a continuare ad esplorarla, toccando quella montagna di muscoli scolpiti da tanti duri allenamenti. Era impossibile per Alain resisterle, aveva il suo pene talmente duro da fargli male  e mentre continuava  a baciarla infilò la mano sotto quel vestito dove trovò gambe sinuose e vellutate come la seta, per poi salire e stringere tra le mani i suoi glutei perfetti, avrebbe dato la vita per entrare dentro di lei, ma doveva essere sicuro che lei lo volesse “dimmi che lo vuoi anche tu Oscar” chiese con un filo di voce aspettando la risposta della vita. Lei tra la febbre forte e il desiderio che la travolgeva non rispose ma lo attirò a se ribaciandolo e lui si senti libero di amarla. Come un serpente le striscio addosso, stando attento a non toccare la ferita, lui non era come Andrè, che aspettava i tempi della donna che amava, lui sfondava qualsiasi difesa pretendendola. Desiderava essere delicato, ma quando le aprì le gambe, abbassandosi i pantaloni e sentì la morbidezza carnosa e il calore dell’intimità segreta di Oscar se ne approprio con un irruenza sempre crescente, trascinandoli in un turbinio di passione quasi selvaggia. Lui era imponente e quotato ed Oscar lo conteneva in tutta la sua grandezza e ciò per lui fu una tale libidine che lo fece dare spinte potenti che lo fecero arrivare all’apice del piacere in pochi minuti, ma subito dopo non si fermo, anzi continuò a cercarla più liberamente ispirandosi più al piacere di lei, che con quelle stoccate potenti rese da gambe scolpite da muscoli,dimenticò perfino il dolore della ferita. Alan era un amatore eccezionale e lei aveva bisogno di sentirsi viva, di immaginare dentro di lei Andrè. Per una volta una volta soltanto, aiutata dal delirio della febbre voleva essere un egoista e godere di quell’uomo che la desiderava e amava perdutamente. Si amarono in un vortice di passione che durò più di un ora finchè Alain sicuro che lei avesse appagato il suo desiderio si lasciò andare e con stoccate potentissime arrivò all’apice massimo esplodendo dentro di lei. Tutto quell’ansimare fu ascoltato da Bernard, che con una fitta di gelosia che non si sapeva spiegare, si allontanò rispettando la loro privacy,evitando poco lontano che chiunque potesse entrare. Alain intanto versava lacrime di gioia, gli sembrava tutto un sogno, la desiderava ancora ma lei si era addormentata, poiché  troppe emozioni l’avevano travolta “io ti amo Oscar, più della mia stessa vita” confessò guardandole il bellissimo volto incorniciato dai lunghissimi capelli biondi. Vegliò sdraiato accanto a lei tenendola stretta  senza sosta aspettando che riaprisse gli occhi, ciò accadde dopo diverse ore, ma la reazione di oscar, che ricordò subito ciò che era accaduto fu di grande imbarazzo. Era seminuda, accanto ad Alain che lei considerava il suo migliore amico e si era concessa senza riserve pensando che fosse il suo Andrè. Era stata una notte di passione pura, come non aveva mai pensato di poter vivere, ma lui non era il suo amato Andrè. “Alan perdonami, ma io non sono una donna d’amare” disse guardandolo negli occhi, lui si perse in quello sguardo d’azzurro “non è così Oscar, nessuna donna merita più amore di te e poi è impossibile non amarti. Io ti amo dal primo giorno che ti ho conosciuta,  anche se ci ho messo tempo per ammetterlo sia per rispetto ad Andrè e sia perché eri troppo per me, in realtà sei troppo per qualsiasi uomo” disse guardandola con immenso amore e desiderio “Io ti ho usato, ho immaginato che fossi Andrè” aggiunse dispiaciuta, ma lei era sempre stata leale con gli altri e se stessa e non poteva mentire. Lui sbiancò, ma continuo a tenerla stretta “perdonami allora per non averlo capito” aggiunse con occhi lucidi che lasciavano trasparire tutta la sua disperazione. Quella reazione fece commuovere Oscar che rimase stretta nelle braccia forti e muscolose di quell’uomo dove si sentiva protetta, amata e capita, lui l’amava tanto da accettare perfino questa confessione. Nonostante il suo carattere irruento la comprese, poiché avrebbe accettato qualsiasi cosa pur di starle accanto, ma soffriva e riusciva a resistere a tanto tormento solo perché continuava a immaginare tutta la passione che li aveva travolti e viveva tutto ciò, come il dono più grande che la vita gli aveva concesso e poi  in cuor suo non aveva nessuna intenzione di rinunciarci. Dopo qualche minuto Oscar gli chiese di alzarsi temendo che qualcuno potesse vederli abbracciati, lui obbedì, ma quando usci da quella tenda capì ancora di più che nulla era come prima e la stessa Oscar rimasta sola, sentiva prepotente l’amore di Alain avvolgerla. Lui non avrebbe mai rinunciato a lei. Questa realtà per lui era una certezza, ma ora non era l’unico ad averla.
   
 
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